Il volo
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Il volo
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Leanna entrò nella piccola biblioteca, elegante e curata come il resto della casa.
Gli scaffali di una vecchia farmacia, accuratamente restaurati, fungevano ora da libreria: vasi di ceramica dai colori brillanti, che avevano contenuto erbe medicinali, ora si alternavano a raccolte di volumi rilegati in cuoio, i cui titoli erano impressi in oro sul dorso. Probabilmente nessuno li aveva mai sfogliati: la donna delle pulizie li spolverava, ma tra le pagine la polvere rimaneva.
Alcune lampade di design creavano curiosi giochi di luci e ombre, vasi di cristallo dalle forme strane ospitavano fiori di seta dai colori delicati, ben coordinati tra di loro.
Non c’è che dire, l’arredatore aveva fatto un buon lavoro.
Ma, nonostante tutto, dalla stanza emanava freddezza: non era una stanza vissuta, le poltrone dall’aria confortevole probabilmente non accoglievano le letture serali di chi cercasse, tra le pagine, un attimo di tranquillità o l’occasione per allontanare le fatiche della giornata.
Il ragazzo seduto scompostamente alla scrivania era la sola nota stonata.
- Che ci fai ancora qui? Allora? Ti ho fatto una domanda. E chi ti da detto che potevi entrare in questa stanza? – Leanna iniziava sempre da quella stanza per il giro serale dei suoi possedimenti.
I morti non rispondono alle domande, semmai ne lasciano, e Juri non poteva essere che morto: un foro alla tempia lascia raramente alternative.
A terra, un foglietto.
Quando Leanna finì di leggere le poche righe era sconvolta.
- Noo! Maledetto! Bastardo maledetto! -
Sentì il cuore spazzar via con battiti furiosi i suoi pensieri: un ultimo sguardo al ragazzo, alla stanza, a sé stessa immobile e cerea, riflessa in un grande specchio, poi aprì la finestra e si buttò, senza un grido.
Nessuno sentì il tonfo: Villa Elsa era circondata da un folto giardino e la sera Leanna era sempre sola.
Nella stanza, nell’ombra, un uomo aveva assistito alla scena, pallido e impassibile. Non un gesto per fermarla, non un grido per distrarla dalle sue intenzioni. Neanche si affacciò per vedere la scena di un corpo scomposto, da cui la vita era fuggita in un attimo.
Il ragazzo, altrettanto impassibile, si alzò, andò in uno dei bagni della villa e si ripulì con cura il viso dal pesante trucco teatrale.
Ritornò nella biblioteca e prese dalle mani dell’uomo una busta rigonfia: non si scambiarono una parola.
Nell’anima di entrambi i graffi della cattiveria di Leanna, che li aveva usati per le sue mire arriviste e per il suo piacere.
Juri era stato solo un bel giocattolo biondo, umiliato dai soldi che lei gli gettava addosso, dopo averlo usato.
Si era occupato per alcuni mesi del giardino della villa e della piscina: bel fisico, di poche parole e molti fatti. Era venuto nel nostro paese con la speranza di una vita migliore, aveva trovato un lavoro, ma bisognava faticare e per la bella vita, non solo la vita migliore, i soldi non bastavano mai.
Leanna pensava di usarlo, di avere un bel giocattolo sempre agli ordini, mentre in realtà era lei ad essere usata, come bancomat, il più moderno degli strumenti per avere un portafoglio sempre ben fornito.
Ma lei non era donna da farsi usare, non più di tanto e solo se le tornava utile: quando la noia si era palesata, lo aveva “licenziato”, con una risata e un po’ di soldi, schernendolo e lasciando pure il conto del ristorante di lusso da pagare. I soldi che gli aveva lasciato era bastati appena.
David invece aveva permesso a Leanna di avere finalmente quella vita agiata che, secondo lei, le spettava di diritto, dopo un’infanzia fatta di piccolezze e un’adolescenza di rinunce e meschinerie da parte di amiche ricche, o solo meno povere di lei.
L’amore non era contemplato.
Era una bella donna, sapeva come muoversi nel mondo dove conta più l’apparenza che la sostanza: poche frasi lette qua e là, di quelle che direbbero cultura conoscendone il seguito, e diventava interessante, gioielli costosi portati con nonchalance ed era trendy, lussuria spesa a piene mani con un David che per lei fece pazzie.
Perchè David l’aveva amata davvero.
Conosceva la vera natura di Leanna, ne aveva anche compassione, voleva aiutarla ad avere una vita vera, a crescere e maturare. Non si era arreso, aveva accettato i tradimenti e consolato i pianti di lei quando tornava sconfitta.
Qualcuno l’aveva messo in guardia: la donna che David aveva lasciato per Leanna, l’unica che lo avesse amato veramente.
Il velo gli scese definitamente dagli occhi quando Leanna aveva deciso che il loro matrimonio era finito. Le foto di David in compagnia di trafficanti d’opere d’arte e le copie di documenti che non avrebbero dovuto essere di pubblico dominio, avevano garantito a Leanna Villa Elsa e un cospicuo assegno mensile.
Il momento di gloria le aveva fatto scordare che David conosceva il suo segreto: la paura incontrollabile delle malattie e del dolore fisico.
- Piuttosto che soffrire, mi butterei dalla finestra. Un bel volo…
Sul biglietto abbandonato accanto alla finestra, una breve frase: sono malato, ho l'aids. Buona fortuna.
Ultima modifica di Susanna il Lun Apr 05, 2021 4:11 pm - modificato 1 volta.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Il volo
Avviso ai naviganti che lo avessero già letto: mentre stiravo mi sono sovvenuti quali che potessero essere alcune note di incauti lettori, e quindi ho apportato alcune piccole modifiche.
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Re: Il volo
Si, l'avevo letto ieri e in effetti è cambiato in meglio. Un bel racconto, scritto bene. Tutto sommato, nonostante il tema, divertente. È un racconto scritto da una donna che "guarda" all'altro sesso, in questa occasione. Forse, per come è organizzato il racconto, è un po' troppo lunga la iniziale descrizione della stanza, in quanto non essenziale alla trama. In ogni caso mi hai fatto divertire, anche se me l'hai fatto leggere due volte, bricconcella.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Il volo
Grazie per la bilettura: in effetti il testo originale era molto più breve, il concorso prevedeva un numero di caratteri decisamente basso - ma nella rielaborazione è venuto fuori così. E' vero, la descrizione della stanza poco c'entra con la trama, ma a volte hai un'idea, un'immagine e la devi usare.digitoergosum ha scritto:Si, l'avevo letto ieri e in effetti è cambiato in meglio. Un bel racconto, scritto bene. Tutto sommato, nonostante il tema, divertente. È un racconto scritto da una donna che "guarda" all'altro sesso, in questa occasione. Forse, per come è organizzato il racconto, è un po' troppo lunga la iniziale descrizione della stanza, in quanto non essenziale alla trama. In ogni caso mi hai fatto divertire, anche se me l'hai fatto leggere due volte, bricconcella.
Grazie per la bricconcella: gratificante alla mia età!
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Susanna- Maestro Jedi
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Re: Il volo
Ciao Susanna. Avevo letto anch’io la prima versione che avevi pubblicato e trovo che questa sia migliore.
Una vendetta crudele e ben architettata.
Rimanendo sul testo e nell’ottica di essere di aiuto, rilevo un certo squilibrio.
La prima parte molto curata e la seconda parte molto compressa, al punto che pare quasi una sinossi.
Nell’ottica di un racconto breve sono troppe le informazioni che dai e il risultato è che pare di leggere una sorta di riassunto.
Questo testo, disteso e senza limiti di battute, potrebbe dar vita a un romanzo per la quantità di elementi e personaggi che ci fai intravedere.
Trovo comunque bella e fluida la scrittura, piacevole da leggere pur con una punteggiatura a tratti abbondante.
Una bella e avvincente storia sulla quale puoi senz’altro tornar sopr per costruire qualcosa di più grande.
Una vendetta crudele e ben architettata.
Rimanendo sul testo e nell’ottica di essere di aiuto, rilevo un certo squilibrio.
La prima parte molto curata e la seconda parte molto compressa, al punto che pare quasi una sinossi.
Nell’ottica di un racconto breve sono troppe le informazioni che dai e il risultato è che pare di leggere una sorta di riassunto.
Questo testo, disteso e senza limiti di battute, potrebbe dar vita a un romanzo per la quantità di elementi e personaggi che ci fai intravedere.
Trovo comunque bella e fluida la scrittura, piacevole da leggere pur con una punteggiatura a tratti abbondante.
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Petunia- Moderatore
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Re: Il volo
Grande Petunia, non so che lavoro fai ma la editr potrebbe essere quello giusto.Petunia ha scritto:Ciao Susanna. Avevo letto anch’io la prima versione che avevi pubblicato e trovo che questa sia migliore.
Una vendetta crudele e ben architettata.
Rimanendo sul testo e nell’ottica di essere di aiuto, rilevo un certo squilibrio.
La prima parte molto curata e la seconda parte molto compressa, al punto che pare quasi una sinossi.
Nell’ottica di un racconto breve sono troppe le informazioni che dai e il risultato è che pare di leggere una sorta di riassunto.
Questo testo, disteso e senza limiti di battute, potrebbe dar vita a un romanzo per la quantità di elementi e personaggi che ci fai intravedere.
Trovo comunque bella e fluida la scrittura, piacevole da leggere pur con una punteggiatura a tratti abbondante.
Una bella e avvincente storia sulla quale puoi senz’altro tornar sopr per costruire qualcosa di più grande.
Come detto prima, il racconto inziale era molto più breve: niente descrizione della biblioteca e i personaggi appena accennati, pur se presenti. Il concorso prevedeva se non erro 1500 battute. L'ho riletto e forse ti sarebbe piaciuto di più.
Grazie per la lettura.
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Susanna- Maestro Jedi
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Re: Il volo
Sono lì con la macchina da ripresa e mi godo questo film.
Interno sera, una casa da "Invito a cena con delitto" e atmosfere particolari di antico fulgore e cultura che sembra non interessare a nessuno. Un uomo seduto, ciak si gira, una domanda e un tonfo.
Perfetta, addirittura buona la prima e la tragedia pare compiuta.
Colpo di scena degno d'un giallo alla Colombo e l'omicida non omicida si rianima e con complicità si becca il guadagno dal complice. Scena perfetta è ho visto tutto leggendo.
Qui entra Colombo a snocciolare i perché dell'atto e del racconto e da buon investigatore non presente ci racconta tutto e con precisione e pulizia di stile che non confondono affatto il lettore, cioè io.
Trama ben articolata, personaggi ottimamente inserito, svolgimento da copione e caratterizzazione dei personaggi secondo le giuste regole. Ottima la sceneggiatura e la fotografia, che dire? La tua è un'ottima penna ricca di fantasia e di razionalità descrittiva e di scrittura da apprezzare.
Interno sera, una casa da "Invito a cena con delitto" e atmosfere particolari di antico fulgore e cultura che sembra non interessare a nessuno. Un uomo seduto, ciak si gira, una domanda e un tonfo.
Perfetta, addirittura buona la prima e la tragedia pare compiuta.
Colpo di scena degno d'un giallo alla Colombo e l'omicida non omicida si rianima e con complicità si becca il guadagno dal complice. Scena perfetta è ho visto tutto leggendo.
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Trama ben articolata, personaggi ottimamente inserito, svolgimento da copione e caratterizzazione dei personaggi secondo le giuste regole. Ottima la sceneggiatura e la fotografia, che dire? La tua è un'ottima penna ricca di fantasia e di razionalità descrittiva e di scrittura da apprezzare.
Ospite- Ospite
Re: Il volo
Giancarlo grazie pe la lettura, anzi per il tempo che hai trovato per la lettura.Giancarlo Gravili ha scritto:Sono lì con la macchina da ripresa e mi godo questo film.
Interno sera, una casa da "Invito a cena con delitto" e atmosfere particolari di antico fulgore e cultura che sembra non interessare a nessuno. Un uomo seduto, ciak si gira, una domanda e un tonfo.
Perfetta, addirittura buona la prima e la tragedia pare compiuta.
Colpo di scena degno d'un giallo alla Colombo e l'omicida non omicida si rianima e con complicità si becca il guadagno dal complice. Scena perfetta è ho visto tutto leggendo.
Qui entra Colombo a snocciolare i perché dell'atto e del racconto e da buon investigatore non presente ci racconta tutto e con precisione e pulizia di stile che non confondono affatto il lettore, cioè io.
Trama ben articolata, personaggi ottimamente inserito, svolgimento da copione e caratterizzazione dei personaggi secondo le giuste regole. Ottima la sceneggiatura e la fotografia, che dire? La tua è un'ottima penna ricca di fantasia e di razionalità descrittiva e di scrittura da apprezzare.
Il commento mi ha fatto molto piacere: coi racconti brevissimi l'equilibrio può essere instabile.
E' un racconto scritto quando avevo appena iniziato a mandare il giro qualche racconto, dopo aver completato un corso di scrittura creativa. Era stato pubblicato in una piccola antologia sul tema "La vendetta", piccole soddisfazioni da inserire in un periodo in cui il lavoro aveva prevalso su tutto il resto.
Quest'anno ho ripreso a scrivere e sto rivedendo un po' i lavori fatti in passato, anche alla luce dei suggerimenti che arrivano dai commenti sui lavori che tutti stiamo pubblicando qui in DT. Molto utili.
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