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Messaggio Da Different Staff Lun Mag 13, 2024 9:45 pm

Da qualche ora la quiete è tornata sovrana su questo lembo di terra, animato solo dai turisti e dalle tempeste di sabbia provocate dallo Shamal, un vento caldo e secco che soffia per gran parte dell’anno su tutti le nazioni affacciate sul Golfo Persico.
Ziggurat è il mio nome, ma a te, caro lettore, chi sono io poco importa. Nel corso dei millenni, i mattoni di argilla di cui sono composto hanno assistito a migliaia di cerimonie, spettacoli e battaglie, che si sono svolte a Ur, la grande città di cui tuttora faccio parte e le cui fondamenta sono state riportate alla luce dagli archeologi. Eppure, l’evento a cui ho assistito e di cui ti voglio parlare non ha eguali: sull’ultima delle mie terrazze è avvenuto l’incontro tra la Quintessenza e gli altri quattro Elementi che permettono la vita sul nostro pianeta.
Lo straordinario si è manifestato nell’ordinario.

Chiedo venia a priori se la mia testimonianza non risulterà adeguata al prestigio dei protagonisti. Ora rilassati, respira profondamente e lasciati trasportare dalle mie parole.

Nella piana in cui dimoro, non lontano dalla confluenza del Tigri con l’Eufrate, il sole era scomparso dalla linea dell’orizzonte e gli ultimi turisti si erano allontanati a bordo delle loro Jeep. Mentre mi rallegravo per la temperatura ritornata accettabile, sono stato assalito da un calore esagerato proveniente da sud, calore che ha arrestato la sua corsa sopra la terrazza più alta. Ho faticato a comprendere il motivo di tale presenza, che ho avvertito solo a livello percettivo. La temperatura saliva mentre tutto taceva. Poi una fiammata dal nulla. Una voce.
«Terra ci sei? Se non sei puntuale a casa tua confermi di essere un caso senza speranza.»
«Ci sono, ci sono, caro Fuoco, aspettavo giusto un tuo lamento; non potevi certo esentarti dal palesare il tuo carattere fumante e critico.»
«Ma ti ascolti? Sei vecchia e i tuoi discorsi lo dimostrano.»
«Tu invece sei sempre il solito maleducato, non ti smentisci mai.»
Mentre Terra e Fuoco rivelavano la loro reciproca antipatia, ho intravisto un gruppo di nuvole arrivare da ovest e addensarsi sopra l’area che ospita le mie fondamenta. Gocce finissime hanno iniziato a cadere nel vuoto fino a incontrare la sabbia e i mattoni; la temperatura è diventata più gradevole.
«Benvenuta Acqua. Solo tu riesci a placare la mia arsura, mi doni sollievo e mi coccoli con garbo e dolcezza.»
«Terra, regina del mio cuore, che piacere incontrarti. La mia anima trova in te perenne comprensione. Grazie di essere così come sei.»
«Veramente ci sono anch’io a questo schifo di incontro. O preferite rimanere da soli, così potete continuare a lisciarvi il pelo a vicenda?»
«Fuoco, hai la straordinaria capacità di renderti detestabile nel volgere di pochi istanti. Non riesci mai a tenere a freno la tua lingua. Complimenti per il tuo talento.»
«Affascinante Terra lascia perdere questo brontolone, è nella sua natura imporre con prepotenza la sua presenza.»
«Oh dolce Acqua, pochi istanti in tua compagnia compensano il tempo infinito che ci ha tenuti distanti e lenisce l’insolenza dei maleducati.»

Divertito dalle scaramucce dei nuovi arrivati, ho soffocato le mie risate che potevano essere avvertite come irrispettose. Del resto sono un edificio sacro, il contegno è doveroso e indispensabile. Subito dopo le mie pareti hanno avvertito un cambiamento, la leggera brezza nel volgere di pochi secondi è mutata in un vento impetuoso, che ha sollevato e scagliato ovunque finissimi granelli di sabbia.

«Eccoti finalmente, Aria. Mi ero stancato di ascoltare le smancerie disgustose dei due fidanzatini.»
«Fuoco, nonostante siano passate numerose ere geologiche, il tuo temperamento è rimasto fedele alle origini e le tue risposte sono sempre esilaranti.»

«Benvenuta Aria, beata te che trovi divertenti i mugugni di Fuoco. Mi era già venuta la tentazione di spegnerlo.»
«Ben arrivata Aria. Ogni volta il tuo arrivo si manifesta con largo anticipo. Non passi mai inosservata.»

Dopo i saluti di benvenuto della Terra e dell’Acqua a favore dell’ultima arrivata, per alcuni minuti è calato il silenzio.

«L’attesa sta alterando in modo significativo le mie correnti interne. Aspettare oltre accentua il disequilibrio. Cosa o chi attediamo? Esigo di sapere chi ha indetto codesta riunione.»
«Io no di certo, Aria. Se penso a tutte le cose che ho in ballo… e corri di qui e corri di là, mi chiamano in continuazione.»
«A chi lo dici, Fuoco, a motivo della mutazione climatica in atto i miei impegni sono aumentati a dismisura. Ho nostalgia dei giorni in cui potevo essere sovente brezza e coccolare coloro che meritavano le mie attenzioni.»
«Aria, per me è la stessa cosa. Con le alte temperature mi accendo spesso contro la mia volontà. La situazione è esasperante, non riesco più nemmeno a riposare.»

«Da parte mia confesso di gradire questa convocazione che è giunta inaspettata. Tuttavia, non conosco il nome dell’autore. Forse è opera tua, mia cara Terra?»
«Dolce Acqua, è bello esserci ritrovati tutti insieme, nonostante Aria e Fuoco siano sempre molto originali nelle loro espressioni. Eppure, mi dispiace deluderti: la tua curiosità corrisponde alla mia, non sono io l’organizzatrice.»

«Quindi qualcuno di noi mente?»
Nel frattempo, una enorme fiammata ha conquistato la scena; la superficie della terrazza è diventata più bollente che in piena esposizione solare.

«Orsù Fuoco, trattieni le tue fiamme, non ha senso adirarci fra di noi. In fondo è stato magnanimo da parte nostra concedere tempo e attenzioni a codesta famiglia. Ne convieni? Ora, però, vi devo salutare, è richiesta la mia presenza altrove.»

Al termine della frase di commiato dell’Aria, un meraviglioso aroma si è diffuso tutto intorno. La fragranza era gradevole e recepibile persino dai mattoni di cui sono composta.

«La colpevolezza si nasconde persino in un invito? Ebbene sì, se ciò vi consola allora merito il carcere. Ricordatevi, però, che arduo è il compito solo per chi non si reputa all’altezza.»
«Quintessenza? Malevoli lingue avevano portato fino a me notizie nefaste a tuo riguardo. Del resto, sei stato dimenticato anche dagli esseri umani, non ti sembra un buon motivo per cessare di esistere? Prendila in considerazione questa possibilità, ti prego, ascolta i buoni consigli.»
«Aria, mi dispiace deluderti, ma sono numerose le creature che alimentano l’unione armonica e giustificano la mia presenza. Inoltre, ti ricordo che noi Elementi esistiamo per un volere superiore che prescinde dalla nostra volontà.»

«Benvenuto Spirito, la tua presenza dona al mio provato cuore gioia e letizia. La convocazione è opera tua, ora comprendo. Grazie per il tuo sostegno.»
«Quando la smetterai Terra di proferire frasi stucchevoli? Arriviamo al dunque, per trattenerci serve un valido motivo. E tu, mister perfettino, evita di rimarcare la tua presunta superiorità, è vomitevole.»

L’arroganza di Fuoco e l’ironia pungente di Aria hanno provocato in me un grande fastidio. Come si fa a mancare di rispetto al quinto elemento? Se perdiamo la stima verso la sacralità e lo spirito, cosa resta? Ti chiedo scusa, paziente lettore, per la mia dissertazione personale. Riprendo il racconto a partire dalla risposta di Quintessenza.

«Convocare significa richiedere una o più presenze per un motivo importante. Cari Elementi, la situazione è drammatica, il punto di non ritorno è vicino.»
«Quintessenza, mi preme rimarcare la necessità di concretezza. Cosa desideri?»
«Aria, lo puoi immaginare… chiede la collaborazione di tutti noi. Spera che tratteniamo la nostra natura e ci limitiamo a vicenda nelle nostre manifestazioni estreme. Esatto?»
«Terra, la tua sapienza non è per me una sorpresa. Tutte le creature, a partire dalla specie umana, rischiano di scomparire se l’equilibrio verrà ulteriormente alterato. In un breve lasso di tempo ogni forma di vita sarà cancellata da questo pianeta. Vi chiedo di aiutarmi, di trattenervi nel momento in cui si palesano le condizioni per esprimere tutta la vostra forza. E se non riuscite da soli, vi prego, provate a contenervi vicendevolmente.»

L’atmosfera era suggestiva ma allo stesso tempo inquietante. Le voci degli Elementi provenivano da punti sempre diversi. Numerose fiammelle si accendevano e si spegnevano in continuazione. Vortici di aria nascevano dal nulla per poi scomparire nel cielo. Minuscole gocce fluttuavano per poi adagiarsi ovunque sul terreno e sopra la superficie della terrazza.

«Per quanto mi riguarda la richiesta di Quintessenza non è recepibile. Non può pretendere di evitare di assecondare la nostra natura, verremmo meno al motivo stesso per cui siamo stati creati.»

«Quintessenza, diversamente da quanto asserito pocanzi da Aria proverò a seguire il tuo suggerimento. Limiterò il mio potere, attenuerò gli effetti delle inondazioni e donerò sollievo laddove la temperatura minaccerà la sopravvivenza. Aiuterò con estremo piacere la Terra, anche contro tutte le leggi fisiche.»
«Sei davvero carina, Acqua, grazie. Da parte mia cercherò di trattenere e assorbire tutti i moti interiori, a partire dai terremoti e dalle eruzioni vulcaniche. Io posso trasformarmi e assumere forme nuove e diverse, ma questo potere è precluso alle creature e la loro estinzione sarebbe inevitabile.»

«Mi sono stancato di sentire le vostre assurdità. È tutta colpa della razza umana se il pianeta è rovinato. Cosa fanno questi esserini che si credono intelligenti? Pensano solo ai loro interessi e rimandano sempre il momento in cui smettere di inquinare. Invece di allearsi nell’unica guerra che abbia senso, combattono fra di loro e lanciano missili e bombe che, oltre a uccidere, devastano il mondo intero. Sono pazzi e non meritano trattamenti di favore. Vogliono incendiare la terra? Allora li accontento. Se loro stessi non si preoccupano del proprio futuro perché ci devo pensare io? Che si fottano. Anzi, sarò ancora più implacabile, pagheranno per i loro errori. E tu Acqua smettila con questi sentimentalismi, tanto la Terra si salva comunque. Solo con la scomparsa degli esseri umani si potrà ritornare al vecchio equilibrio. Quando tutto sarà bruciato la vita ritornerà protagonista. È giusto così!»

Durante il monologo di Fuoco, le fiamme sono tornate a ricoprire l’intera superficie della terrazza e il calore è risultato insopportabile anche per i miei mattoni.

«Complimenti, hai tenuto un discorso sublime. Concordo con te, soffierò ancora più lontane le tue fiamme e il pianeta verrà purificato. Siamo Elementi, è bene evitare preferenze e favoritismi, gli esseri umani raccoglieranno quello che hanno seminato!»

Non sapevo cosa pensare, ero tentato di intervenire e supplicare Aria e Fuoco di perdonare gli esseri umani. Ma chi ero io per prendere la parola ed esternare il mio pensiero agli Elementi? Il destino del pianeta terra e dei suoi abitanti era segnato e mi sentivo triste. Mi vedevo già trasformato in un ammasso di materia informe e privato della mia anima.

«Vi ho convocati in questo luogo in cui le civiltà più importanti sono nate. In particolare ci troviamo sopra questo edificio religioso che i Sumeri hanno costruito e che utilizzavano per ringraziare noi, Cinque Elementi e le altre divinità in cui riponevano la loro fiducia. Vi ho ascoltati silente, rispettoso della vostra opinione. A questo punto mi permetto soltanto di porre alcune domande e mi rivolgo a Fuoco e Aria: nel corso della storia credete di esservi sempre comportati correttamente con tutte le creature, o non pensate di avere spesso esagerato con il vostro potere? Prima di rispondere pensate a quanti miliardi di essere umani, di flora e di fauna sono scomparsi per causa vostra. Davvero vi ritenete così impeccabili da ergervi a giudici? Se vi sentite in pace e ritenete di essere superiori a ogni forma di errore, prego, andate e sfogate tutta la vostra forza. Però, ricordatevi, alla fine dei tempi, oltre agli esseri umani la bilancia peserà anche noi Elementi; saremo messi davanti alla Verità assoluta e nessuno potrà barare e accampare scuse o giustificazioni.»

Avrei voluto applaudire, gridare inni di giubilo e di acclamazione. Lui è la via verso la conoscenza suprema. Lui è Quintessenza!

«Non avete nulla da rispondere o da obiettare? Allora il nostro incontro volge al termine, non vi tratterrò oltre. A ciascuno il suo cammino e il suo destino. Devastazione o salvezza, a voi la scelta. Siamo ancora in tempo per evitare la fine di questo pianeta e trasformare il nostro incontro in un nuovo inizio, un rinnovamento che partirà da noi Elementi. Gli esseri umani necessitano del nostro aiuto per evolvere; così facendo, anche noi ci trasformeremo insieme a loro. Vi invito a non commettere l’errore di pensare di essere al di sopra delle parti. Tutti siamo parti dell’Uno, non dimentichiamolo mai.
È l’ora del congedo. Da questo momento non potremo più interloquire fra di noi fino alla prossima convocazione.»

Dopo il toccante monologo le tenebre sono calate all’improvviso, come se fino a quel momento fossero state trattenute da una forza superiore. Non ho più avvertito alcuna fonte di calore, brezza d’aria o gocce sulle mie pareti. Il profumo, però, è rimasto e lo percepisco anche in questo momento; sono certo che dimora in ogni forma di vita che desidera dare spazio allo Spirito.
Le parole di Quintessenza riusciranno a operare il miracolo e preservare ogni forma di vita dalla devastazione del nostro pianeta? Da parte mia, caro lettore, continuerò ad alimentare la speranza del suo salvataggio e non mi stancherò mai di raccontare, a chi è disposto ad ascoltarmi, la storia che ti ho appena narrato.

Da qualche ora la quiete è tornata sovrana su questo lembo di terra animato solo dai turisti e dalle tempeste di sabbia dello Shamal. Domani arriveranno ancora numerosi fuoristrada: molte persone mi visiteranno e scatteranno centinaia di foto. Fra di loro potresti esserci anche tu, caro lettore, ne sarei davvero onorato. In questo caso ti consiglio di non aspettare troppo. Io sono ottimista, ma gli Elementi sono imprevedibili. Tutto può succedere.
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Messaggio Da Akimizu Mar Mag 14, 2024 6:51 pm

Sono combattuto di fronte a questo racconto. Ho apprezzato moltissimo le sfumature mistiche e i richiami esoterici, tenuti tutti su di un piano semplice, così da non risultare pesanti o incomprensibili, io ho qualche infarinatura, niente di che, e mi sono trovato a mio agio durante la lettura. Ho apprezzato meno la forma racconto, questo lungo botta e risposta privo di azione o di eventi che dessero i cambi di ritmo. Insomma, purtroppo la lettura è risultata piatta da questo punto di vista. Buono invece il messaggio, che sembra in un primo momento quello veicolato da fuoco nel suo monologo, ma si rivela invece essere più pregno di speranza nelle parole successive della quintessenza. Dal punto di vista formale niente da dire, è scritto bene, peccato quel refusino proprio nella prima frase (dell’anno su tutti le nazioni) che sfiga. A rileggerci!
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Messaggio Da Giammy Mer Mag 15, 2024 9:14 am

Fantasia, sogno, visione, questo racconto può davvero essere tutto ciò che non è reale. Eppure, lo Zigurat è reale, così come lo è il territorio in cui si svolge l’incontro, ma lo sono anche gli Elementi, infatti le loro manifestazioni hanno un impatto sempre nella materia. Anche lo Spirito esiste, ognuno lo chiama come vuole e lo declina a proprio piacimento. Ho trovato interessante questa interpretazione del tema distruzione/salvataggio. In certi passaggi ho avuto l’impressione di ritrovarmi nel far west, in un duello, anche se la forte presenza dei dialoghi limita le sensazioni e per certi aspetti è un peccato. Durante la lettura mi sarebbe piaciuto perdermi di più nell’ambiente in cui si svolge la scena, invece le dinamiche narrative non lasciano spazio all’immaginazione e questo è un po' il limite che ho trovato. Per il resto mi piace, è intenso nella sua placidità, una contraddizione che caratterizza l'oriente e lo rende unico.
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Messaggio Da AurelianoLaLeggera Gio Mag 16, 2024 4:08 pm

Tecnicamente molto buono.
La cosa che ho apprezzato di più è il linguaggio solenne che ho trovato adeguato ai personaggi-elementi.
Idea assolutamente originale, portata avanti coerentemente dall'inizio alla fine. 

Mi è piaciuta meno, ma solo per gusto personale, la scelta del punto di vista.
Ho sempre un po' di diffidenza quando si assumono punti di vista particolari come, in questo caso, quello dello Ziggurat. Ma forse stavolta è giustificato dall'eccezionalità dei protagonisti.

Sulla qualità della scrittura non ho davvero nulla da dire.

Grazie
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Messaggio Da Arunachala Gio Mag 16, 2024 5:24 pm

altro racconto ecologico, stavolta narrato da un punto di vista diverso e con altri protagonisti.
buona l'idea di utilizzare gli elementi come personaggi, anche se sembrano comportarsi come bambini capricciosi.
non male anche il far narrare tutto a uno ziggurat.
mi piace molto meno la stesura. alcuni battibecchi mi sono parsi superflui o inutili, se non per caratterizzare gli elementi stessi.
ho notato un paio di erroiri di battitutra, niente altro.
un lavoro discreto ma che mi lascia poco.

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Messaggio Da Petunia Gio Mag 16, 2024 7:50 pm

Racconto che ha degli spunti originali e coraggiosi come dare voce all’edificio “ziggurat” e agli elementi della natura. 
Per quanto riguarda il messaggio niente di nuovo sotto il sole, ma questo non significa che ci sia qualcosa che non va bene. Le cose che ci sono scritte sono condivisibili e assodate per cui niente da dire.
La scrittura è semplice e piuttosto corretta, ho trovato solo alcuni passaggi in cui avrei curato di più la consecutio, ma in generale la scrittura è buona.
Alla fine della lettura mi sono chiesta a chi fosse rivolto questo racconto.
A un pubblico giovane, anzi giovanissimo, forse.
I battibecchi tra gli elementi vorrebbero forse inserire una nota comica o divertente ma personalmente li ho trovati piuttosto didascalici. Come la caratterizzazione degli elementi. Il fuoco ha un carattere irruento e non ci si può aspettare altro che sia così.
Quindi nell’insieme un lavoro leggero, forse adatto a ragazzini alle prese con sussidiari e antiche popolazioni.
Ecco, se lo interpreto in questo senso, il racconto acquista un valore educativo e apprezzabile nell’intento.
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Messaggio Da Flash Gordon Ven Mag 17, 2024 9:26 am

"Chi è senza peccato scagli la prima pietra".
Lo sono quindi anche i quattro elementi della natura?
E per ovvietà lo spirito compare come elemento della ratio richiesta.
È chiaro che infine sarà arduo contenere ciò che non può essere.
Vi leggo un senso quasi di induismo nell'assegnare spirito alla natura.
L'essenza di ciò che esiste cerca il giusto equilibrio.
La quintessenza non è altro che l'equilibrio del mondo.
Ma in questo caso alla natura viene dato un linguaggio umano e un "cuore" umano e questo tradisce la mancanza di trascendenza.
Il nostro limite è tutto umano e ritenere parietaria la natura a noi nell'essenza non è forse il giusto canone.
L'intreccio scorre gradevolmente nei fitti dialoghi e la scrittura segue lo stesso canone. Racconto ben scritto.
Il dilemma che mi perseguita è la tendenza che ha ognuno di noi a far parlare ciò che crea con cuore umano cercando poi di raffigurarselo in modo non umano. Forse è questo il grande errore dell'uomo, pensare che ogni cosa esistente abbia gli stessi canoni di pensiero del nostro. Impossibile scindere l'uomo dell'uomo?
La risposta è difficilissima.
La natura ha bisogno d'essere percepita ma bisogna farlo senza "snaturarla".
Tutto vive ma lo fa in modo autonomo e diverso, ascoltare la natura non vuol dire umanizzarla.
Il giudizio sul testo nel complesso è positivo e mi complimento con l'autore.

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Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.
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Messaggio Da tommybe Ven Mag 17, 2024 10:15 am

Ma quant'è bello questo racconto, ma quant'è bello questo commento molto filosofico.
Lì porterò tutt'e due insieme fino alla fine, per ora non riesco a separarli, ambedue gradevoli e interessanti.
Non ci sono riferimenti musicali.
A te, autore, basta l'armonia dei concetti e delle parole per sorprendere.
Troppo umanizzata la voce della natura?
Se lo dice Gian, ci credo, ma non lo trovo un difetto del racconto.

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Messaggio Da Achillu Lun Mag 20, 2024 9:10 am

Ciao, Penna.

Di fatto non succede niente, almeno in apparenza. Non c'è un'evoluzione dei personaggi, non c'è un conflitto da risolvere, perché le scaramucce tra i quattro Elementi sono soprattutto "ordito" e poca "trama".
Eppure il racconto lascia una speranza, come se il silenzio finale fosse l'evoluzione che cerco. Mi restano più impressi i rapporti tra gli Elementi, i fidanzatini e le rivalità, il caos che si deduce perché se ognuno pensa per sé senza una voce guida o un obiettivo comune il risultato è che non si va da nessuna parte. Mi resta meno impresso il monologo di Quintessenza ma, come dicevo sopra, il silenzio finale degli Elementi lascia una speranza che l'obiettivo comune possa essere raggiunto.
Ho apprezzato tantissimo il narratore esterno che si rivolge al lettore, devo dire che anche questa tecnica ha aiutato a rendere fruibile e godibile il racconto.

Grazie e alla prossima.

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Messaggio Da Claudio Bezzi Mar Mag 21, 2024 8:02 am

Col pretesto di un dialogo fra gli elementi si espone una tesi umanista-ecologista piuttosto ingenua, aggravata dalla presenza di questi esseri soprannaturali che si devono incaricare di salvare gli umani (il deus ex machina funziona solo quando funziona, ovvero raramente). L’espediente del dialogo continuo, senza azioni, è sempre di difficile gestione e, in questo caso, non mi pare ben riuscita: i “caratteri” degli elementi (quelli amichevoli e quelli ostili) sono abbastanza stereotipati, le loro dichiarazioni frettolose e prive di qualunque millenaria saggezza, poi si conclude tutto rapidamente con un invito alla moderazione da parte di Quintessenza. C’è poi un continuo cambiamento di registro fra un linguaggio che vorrebbe essere solenne (chiedo venia, palesare, placare, arsura, volgere di pochi istanti, lenisce l’insolenza…) e inserti lessicali da ragazzino contemporaneo (coccoli, schifo di incontro, lisciarvi il pelo, scaramucce, smancerie, mister perfettino, Sei davvero carina, Che si fottano…). Un po’ tutto superficiale, scorre via senza alcun pathos. Segnalo anche: “Vi ho convocati in questo luogo in cui le civiltà più importanti sono nate.”; a parte i Sumeri, quali altre?

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Messaggio Da M. Mark o'Knee Mar Mag 21, 2024 10:36 pm

A parte qualche lieve peccato di consecutio, ho trovato solo due errori nel testo:
- "su tutti le nazioni": tutte;
- "di cui sono composta": composto (Ziggurat parla di sé sempre al maschile).
Il racconto appare quindi formalmente corretto, ma la lettura inciampa in altre criticità.
Penso soprattutto ai continui cambi di registro narrativo, che passano da toni un po' ampollosi, quasi aulici, a espressioni di stampo moderno e contemporaneo. Se dovevano servire a caratterizzare maggiormente i personaggi, l'intento non mi sembra pienamente riuscito: nonostante il modo di parlare, tutti restano riconducibili a dei cliché (il Fuoco col "carattere fumante" mi sembra anche troppo stereotipato, per esempio).
Restando in tema di personaggi, nessuno dei cinque elementi appare così affidabile da aspirare a diventare l'arbitro (tantomeno il salvatore) delle sorti umane. Acqua, Aria, Fuoco e Terra, con le loro schermaglie, sembrano ragazzini di scuola elementare; mentre Quintessenza (per restare nella similitudine) è il buon maestro che si arrabatta per non far degenerare la situazione. Oppure il parroco che rammenta ai fedeli la parabola dell'adultera salvata dalla lapidazione.
Fra un battibecco e l'altro, la storia scorre in modo piuttosto piatto. Non c'è un vero climax e tutto si risolve con una mediazione e con i quattro che si allontanano con (forse) qualche peso sulla coscienza. Ed è proprio questo il problema di fondo: da Quintessenza a Ziggurat, nonostante la loro natura, la loro essenza, i personaggi sono stati completamente umanizzati e non si distaccano troppo da quelle suppellettili animate che ci hanno divertito, per esempio, ne La spada nella roccia o La bella e la bestia. Lasciando in testa poco più di un sorriso alla fine del film.
Grazie
M.

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Messaggio Da mirella Mer Mag 22, 2024 9:45 am

Niente in contrario sulla personificazione degli elementi. Ci sta. In letteratura  esempi di soggetti non parlanti umanizzati  ne troviamo  parecchi, a partire da Fedro che fa parlare gli animali al famoso “Dialogo della terra e la luna” di Leopardi, fino al più recente di Volponi “Dialogo della luna e di un calcolatore”.
Ho letto con interesse, stimolata  dalla suggestiva ambientazione  e dal senso di attesa, suscitata dall’incipit, di qualcosa di sensazionale.
Il prosieguo però mi ha deluso. Mi aspettavo un dialogo serrato a dimostrazione della tesi di fondo. Invece il dialogo  mi è sembrato superficiale, inficiato dal carattere litigioso di Fuoco e Aria come dagli interventi del testimone referente, mentre la tesi non mi è parsa particolarmente originale. Non male, ma non mi ha convinto del tutto.

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Messaggio Da Albemasia Mer Mag 22, 2024 11:48 pm

Di questo racconto ho trovato apprezzabile l'originalità dell'idea di mettere gli elementi a confronto, allo scopo di salvare il pianeta. 
Anche l'ambientazione mi è piaciuta, così come la circolarità del racconto, che parte dalle Jeep dei turisti che si allontanano al calare della sera e che ritornano alla fine della storia.
Mi sono piaciuti meno i dialoghi, li ho trovati in alcuni punti ridondanti e poco verosimili. 
Per quanto riguarda la scrittura, non l'ho trovata sempre "pulita" e anche l'utilizzo di alcuni termini poco attuali come "codesto" non è sempre appropriato al contesto. 
Non so perché, ma il Fuoco mi ha tanto ricordato il personaggio di Rabbia nel film di animazione "Inside out".
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Messaggio Da Byron.RN Dom Mag 26, 2024 10:37 am

La cosa interessante di questo racconto è la prospettiva dell'autore, la particolarità della scelta, dell'impostazione del testo, per ottemperare al tema del concorso.
La personificazione degli elementi è interessante, però alcuni passaggi non mi convincono, soprattutto quelli iniziali, dove si punta l'obiettivo sulle schermaglie quasi infantili che ci sono tra essi, rappresentati un pò come dei bulletti, dei ragazzini viziati. Forse questo è stato fatto per alleggerire la narrazione, per renderla più simpatica, ma non so se sia stata effettivamente una scelta giusta.
Anche l'andamento poi è abbastanza lento, quasi filosofico, aspetto che lascia il lettore un pò estraneo alla narrazione, poco avvinto.
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Messaggio Da Resdei Lun Mag 27, 2024 5:17 pm

Ciao Autore.
Ti confesso che un racconto sugli elementi era passato anche nella mia mente, quindi complimenti per averlo portato avanti egregiamente. 
La fluidità della scrittura ne facilita la lettura. Se devo essere sincera ho trovato un po' lunga e troppo spiegata la prima parte, quando introduci gli elementi e i loro caratteri. Il resto scivola via che è una bellezza. Anche in questo caso, come in tanti racconti di questo step, l’ultima parola spetta al lettore.
Nel complesso un lavoro non eclatante, ma che ha soddisfatto in pieno il mio gusto personale.
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Messaggio Da ImaGiraffe Gio Mag 30, 2024 9:05 am

Un racconto con sfumature da favola che, purtroppo, non riesce a lasciare il segno. Questo incontro doveva essere risolutivo, o almeno così ci viene presentato, ma alla fine non succede nulla. Onestamente, non ho amato questi schieramenti così netti in cui il fuoco è il cattivo, l'acqua è la buona, e la terra è così fastidiosamente cortese. Sarebbe stato più interessante se ogni elemento avesse mostrato sia il bello che il brutto, come in effetti sono. In questo modo, anche il ruolo della quintaessenza avrebbe avuto più senso e il racconto non sarebbe risultato così infantile e semplicistico. Insomma, buona idea ma con poco spessore.
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Messaggio Da gipoviani Gio Mag 30, 2024 1:18 pm

La qualità della scrittura è alta, su questo non ci piove.
Ma il fatto che non ci piova rende anche il racconto un po' troppo arido, celebrale, freddo.
Ovviamente sarà colpa mia e della mia semplicità intellettuale, o del fatto che quando leggo mi voglio emozionare, divertire, empatizzare con i personaggi, sorprendermi e stupirmi.
Nulla o comunque poco di questo riesco mi è successo leggendo questo racconto dove non solo succede poco, ma dove non riesci bene a vedere una storia che sia degna di essere raccontata. 
Probabilmente la colpa è solo mia e dei miei gusti un po' troppo bassi

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Messaggio Da Susanna Sab Giu 01, 2024 12:03 am

Un racconto che mi lascia perplessa, indecisa più che altro sull’apprezzare l’idea di far parlare gli elementi, umanizzandoli – e ci sta in un racconto quasi favolistico – e l’ovvietà di quanto esternano in dialoghi a mio personale parere un po’ ingessati. E proprio i dialoghi avrebbero potuto essere l’elemento portante in un racconto che ci porta a ragionare su quanto ogni elemento sia importante per la vita sul nostro pianeta, ognuno con le sue innegabili utilità ma anche pericolosità, negli ultimi decenni anche per colpa dell’uomo.
Sulla scrittura niente da dire, se non che l’alternanza di un lessico che vorrebbe essere un po’ arcaico con espressioni moderne non so quanto possa funzionare.
Di fatto non c’è una trama portante, ma solo la “scusa” di un incontro tra gli elementi per struttura un  racconto ecologico, una serie di affermazioni di certo veritiere e importanti, ma portate avanti con fatica, senza introdurre novità anche nelle loro iterazioni.
Un racconto che rileggerò al momento cinquina.

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Messaggio Da Gimbo Mer Giu 05, 2024 3:51 pm

La narrazione si distingue per la sua originalità e l'uso di un linguaggio solenne, adeguato ai personaggi. L'idea di dare voce a uno ziggurat e agli Elementi la considero coraggiosa, con un’interpretazione interessante del tema distruzione/salvataggio. Il punto debole della struttura del racconto sono i lunghi dialoghi, rendendo la narrazione statica e priva di azione. I battibecchi tra gli Elementi, pur se intesi a caratterizzare i personaggi, mi sono sembrati didascalici e poco naturali. Il messaggio ecologico e spirituale del racconto è interessante, anche se non particolarmente innovativo.
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Messaggio Da FedericoChiesa Sab Giu 08, 2024 8:12 pm

Una favola che vorrebbe forse essere solenne, ma cade troppo nell'ironico.
I 4 elementi mi hanno ricordato i personaggi della Marvel, e non sono sicuro questa fosse la tua intenzione.
I dialoghi, quando anche vogliono far sorridere, sono piuttosto impostati, poco naturali, a volte anche ripetitivi.
Il racconto ecologico ci sta, ma manca una trama, qualche accadimento che possa svegliare una lettura sempre monocorde.
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Messaggio Da Asbottino Lun Giu 10, 2024 9:33 pm

I convenevoli e i litigi tra i quattro elementi a lungo andare li ho trovati un po' stucchevoli, più che altro perché a parte il fuoco, che è un po' più grezzo e sarcastico, gli altri non si discostano come linguaggio più di tanto l'uno degli altri.
Alla fine la voce era il solo modo che avevi per caratterizzarli.
Mi è venuto da pensare al film Pixar Elemental. Ovvio che con le immagini è tutto più semplice, ma in mancanza di quelle, la parlata era un'occasione per renderli personaggi. Qui restano più delle idee, e va a finire che al lettore parlano poco.
A parte questo il racconto ha un suo significato e passa un messaggio piuttosto chiaro. Mi sembra ben scritto e curato, a parte quel piccolo refuso iniziale.
Nel complesso una lettura piacevole, ma una narrazione che, più che sfruttare un'idea, si mette a servizio di quell'idea stessa e non crea una storia.

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Messaggio Da paluca66 Lun Giu 10, 2024 10:20 pm

La principale qualità di questo racconto è la facilità e la scorrevolezza con cui lo si legge, come bere un sorso d'acqua nel sesno più positivo di quiesta espressione.
Altro pregio, non da poco dal miom punto di vista, è l'essere riuscito a rispettare il paletto dando vita a una serie di dialoghi, cosa niente affatto semplice e men che meno scontata.
Detto della scrittura pulita al netto dell'unico refuso in cui sono inciampato proprio all'inizio 
che soffia per gran parte dell’anno su tutti le nazioni
resta da sottolineare come la trama non mi abbia particolarmente coinvolto pur apprezzando lo sforzo di raccontare la "solita" storia dell'essere umano che mette a rischio la Terra con i suoi comportamenti sconsiderati, da un punto di vista decisamente originale e molto simpatico.

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Messaggio Da caipiroska Lun Giu 10, 2024 11:50 pm

A fine lettura, purtroppo, non mi rimane molto di questo racconto...
Credo che ci siano tre motivi di fondo perchè il testo non mi è risultato particolarmente incisivo e il primo è sicuramente la struttura: dopo svariate ere gli elementi s'incontrano per... per... per cosa non l'ho ben capito.
Trattenere la loro indole per salvare l'uomo dall'estinzione? E perchè questo favore a questa specie? Ciò non si capisce e sembrerebbe che gli elementi fossero un pò troppo di parte... E di questo mi chiedo ancora perchè...
Un altro motivo è l'estrema umanizzazione degli elementi e la poca cura con la quale essi sono stati caratterizzati: a parte fuoco dal carattere ben definito, ho un pò faticato a distinguere le varie voci. La conseguenza diretta per aver umanizzato troppo gli elementi è la loro scarsa personalità che scade un pò troppo in un taglio semplice e facilmente prevedibile: a quei livelli non credo nemmeno che sia giustificata la parola per comunicare, ma gli elementi del testo hanno addirittura bisogno di un capo (Quintessenza) che dia loro ordini e li metta quasi in riga come scolaretti e io mi chiedo il senso di tutto ciò: sono elementi, sono liberi, rispondono a pulsioni che solo loro sanno interpretare e quindi perchè piegarsi o anche solo fermarsi a riflettere sulle osservazioni di uno spettatore esterno a loro?
Il testo rimane in bilico tra più generi e anche questo non giova a suo favore perchè non si riesce a identificare la chiave di lettura: è un testo comico, ironico, è una favola, un divertissement?
Il testo è ben scritto, ma non ne sono rimasta coinvolta.
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Messaggio Da Hellionor Mar Giu 11, 2024 8:50 am

Car autor
Ho apprezzato il tuo racconto per gli spunti interessanti e la coerenza, ma resta un tipo di lettura al di fuori del mio gusto.
Le scaramucce tra elementi mi sono sembrate, alla lunga, una forzatura e tutto ha perso mordente troppo presto. Scrittura ottima al servizio di una trama davvero risicata, che non è riuscita a coinvolgermi. Ovviamente questo è il mio personale parere, lo dimostra il fatto che apprezzo la bravura dell'autor ma non apprezzo questo particolare racconto che non incontra.il mio gusto.
A rileggerti con piacere.
Ele
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Messaggio Da ceo Mer Giu 12, 2024 10:28 am

Il racconto presenta dei personaggi davvero originali, gli elementi, che possono decidere il destino dell'uomo e ne discutono il futuro sul pianeta. L'idea è buona ma non mi ha convinto la sua applicazione, e credo che l'impressione sia legata al linguaggio utilizzato: gli elementi sono troppo umanizzati, e si esprimono come esseri umani. Per esempio, una frase come: "veramente ci sono anch’io a questo schifo di incontro", non ce la vedo in bocca a un elemento, e anche molte altre. Nulla da dire sulla forma, ineccepibile a parte qualche refuso di poca importanza. Il problema a mio avviso risiede proprio nel modo di esprimersi delle entità, ma qui siamo sul gusto personale. Diciamo che è un’ottima idea non sfruttata appieno, ma l’autore/trice ha assolutamente le capacità per migliorarlo.


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