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Il polpettone

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Il polpettone Empty Il polpettone

Messaggio Da Midgardsormr Ven Gen 08, 2021 6:11 am



Una cena insolita, solo lei e lui, tutto per colpa di quella maledetta pandemia che da un paio di anni sferza tutto il mondo.
La fine dell'anno è ormai vicina. giorni e giorni in cui l'abitudine ai preparativi per il cenone, avevano lasciato lo spazio ad un noioso silenzio.
Uno di quelli che porta a cattivi pensieri e azioni.

- Stai bene Karla? Qualcosa non va?

Frederick era rincasato qualche ora prima da lavoro, era ormai un paio di mesi che l'azienda tessile per cui lavorava aveva ripreso a normale regime, dopo un lungo periodo di fermo dovuto alle restrizioni che ormai erano all'ordine del giorno in molti paesi.
Avevano appena finito di cenare e come al solito, se ne stava seduto in salotto, con i piedi allungati su di un tavolino basso e un bicchiere di whisky tra le mani.
Karla non aveva risposto alle domande del marito, continuando a riassettare la cucina dopo aver finito di mangiare.

- Karla...stai bene? Non hai nemmeno mangiato
- Ho mangiato le verdure
- Si ma avevi preparato un ottimo polpettone questa sera

Sornione, Frederick le sorride seguendola con lo sguardo fino a che lei non si siede accanto a lui. Karla era una donna molto semplice, casalinga da qualche anno dopo aver perso il lavoro nel supermercato. Di comune accordo con il marito e visto il buono stipendio di lui, avevano deciso che avrebbe potuto tranquillamente rimanere in casa a badare alla stessa e a concedersi del tempo al di lei hobby preferito, la cucina.
Dopo essersi accomodata, la donna stringeva le mani tra loro, cosi forte che l'attrito della pelle produceva una sorta di rumore, interrotto solo quando decide di parlare

- So di te e Olivia. Come hai potuto farmi questo, Fred?

Karla, nel parlare, punta i suoi occhi azzurri sul marito, aggiustandosi una ciocca bionda ribelle dietro l'orecchio destro, con l'ausilio di indice e pollice.
Frederick continua a guardarla e dentro di lui si scatena una tempesta, la sua testa è in scompiglio e solo dopo diversi istanti, pare ricomporsi. Ritrae le gambe e si mette seduto in maniera decente, lasciando sul tavolino il bicchiere di whisky

- Come ti vengono in mente queste idiozie? Non so di cosa parli, nemmeno conosco una Olivia!

Pareva su tutte le furie, rosso in viso con le vene del collo gonfie di rabbia

- Davvero mi credi cosi stupida Fred?
- Se racconti bugie lo sei!
- Non sono bugiarda, non quanto te almeno
- ..io.. non nascondo nulla, non voglio parlare
- E invece devi

Mentre Frederick si sta alzando, Karla molto più agilmente lo fa prima di lui, poggiando la sua mano sul petto del marito e spingendolo a sedersi nuovamente. Interdetto da quell'azione, non ha il coraggio di rialzarsi e la guarda stupito. Da in piedi, Karla rimesta nella tasca del grembiule che non aveva ancora tolto. Ne estrae un cellulare
- Il telefono della tua amante, Olivia
- Non conosco nessuna Olivia! Smettila di..

Frederick smette di parlare, non appena scorge illuminarsi lo schermo del telefono. In bella mostra, foto di lui e Olivia al lago, poi in montagna, a casa di lei, in hotel. E le foto continuano, nel silenzio pesante che si è andato a formare nella stanza

- Tu non hai ripreso a lavorare Fred.
- Io..
- Basta bugie!

La voce alta della moglie lo spaventa, mai aveva visto in lei quell'alone di ira. Sprofonda nei cuscini della poltrone e deglutisce cosi forte che nel silenzio pare quasi un tuono.

- Hai ragione
- Lo so.
- Era l'unico modo per uscire di casa
- Tu la ami?
- Come? Cosa stai dicendo, assolutamente no. Io non..

Di nuovo Frederick si blocca; Karla si butta su di lui, inginocchiandosi sulle gambe del marito. E con estrema rabbia, carica fendenti alla sua testa, picchiandolo con il cellulare di taglio. Cinque, dieci, venti... il cellulare si spacca e Karla, ansimando, lo getta in terra scostandosi dal marito.
Frederick è una maschera di sangue, che cola dalle ferite sulla nuca. Sente dolore, ma non urla

- Puttana, questa me la pagherai!

Prova ad alzarsi, ma il dolore è troppo e ricade sulla poltrona. Karla, in piedi davanti a lui, sorride malevola

- Si, ho una relazione con lei. Contenta? Uscivo di casa con la scusa del lavoro per passare la giornata con Olivia.
- Tu la ami?
- Si! Si io la amo e lei ama me!
- Sei una merda!
- E ti dirò di più, ora che lavoro sul serio, non vederla mi manca!

Karla per un attimo si incupisce assumendo un aria terribilmente scura. Compie un passo verso il marito, che si rannicchia sulla poltrona, nascondendo il viso dietro le braccia

- Non voglio ferirti Karla, non so come sia successo. Ma è accaduto!
- Sei un fottuto bugiardo, Frederick
- Non sapevo come dirtelo..
- E lei è una fottuta puttana

Karla piega il capo di lato e sorride in maniera totalmente estranea al suo modo di fare. Scuote il capo fissando il marito

- Era una puttana. Era..

L'uomo inarca le sopracciglia pensieroso e nel dolore che lo sta avvolgendo, punta lo sguardo sul telefono per terra, rotto

- Cosa vuoi dire? Come hai fatto ad avere il suo telefono?
- Me lo ha dato lei! Non ha detto una parola, quando le ho preso il telefono dalle mani
- Dov'è Olivia?
- Tu la ami hai detto
- Si! cazzo io la amo si! E' sempre nei miei pensieri, nella mia testa!
- Bene. Ora è anche dentro il tuo stomaco

Frederick è incredulo a quelle parole e la fissa allontanarsi verso la cucina. Si alza a stento e la segue, appoggiandosi allo stipite della porta

- Che diamine stai dicendo?

Karla si volta verso di lui, dopo aver armeggiato per qualche istante nel frigorifero. Quando si volta, gli sorride malevola

- Ti è piaciuto il polpettone, caro?

Fredrick, sconvolto, la fissa negli occhi e comprende ciò che lei sta dicendo solo puntando lo sguardo su quello che Karla ha in mano; un vassoio, con sopra una mano sinistra e la testa di Olivia.
Inorridisce e diventa cadaverico in volto, punta lo sguardo sull'avanzo del polpettone che è rimasto sul tavolo.
Cade in ginocchio e comincia a vomitare, piangendo. Karla inclina il vassoio, lasciando cadere in terra gli avanzi di Olivia, la testa della ragazza rotola fino ad arrivare vicino a Frederick, lasciando una striscia di sangue sul pavimento.
Fa appena in tempo ad alzare il capo, vedendo Karla brandire il vassoio d'acciaio.
Il primo colpo alla testa lo stordisce e si accascia a terra. Il secondo lo sente, gli fracassa la testa. Il terzo colpo lo sente solo arrivare a toccarlo, poi si spegne.

Quando la polizia arriva all'appartamento allertata da una vicina di casa, trova una scena raccapricciante ad attenderli; la testa di Olivia e la sua mano lasciate li in terra, in mezzo alla cucina.
Karla, in stato confusionale eppure cosi lucida, è ai fornelli. Un odore nauseabondo infetta la casa.
Il corpo di Frederick giace a terra, inerme. La testa è inesistente, maciullata completamente. Ha i pantaloni abbassati, cosi come l'intimo. E' stato castrato e tutto il pavimento è cosparso di sangue.

- Signora, alzi le mani e si volti

L'ordine del poliziotto arriva velocemente, mentre lui e il collega tengono sotto tiro Karla, La donna si volta, padella alla mano, sorridendo. Il viso è completamente intriso di sangue

- Gradite assaggiare?
- E' buono! L'ho personalmente assaggiato, a lui non serve più! Se preferite ho avanzato anche del polpettone..
Karla si avvicina ai poliziotti lanciando uno sguardo alla testa mozzata della ormai rivale in amore, il viso contorto in una smorfia che ha un'aurea di pazzia, sporco e macchiato di sangue fresco del marito e rappreso, della giovane donna fatta a pezzi. E' veloce quando tenta di aizzarsi contro i due brandendo la padella. Esplodono sei colpi che vanno tutti a segno; due alla testa e quattro al petto, l'eco degli spari riecheggia nella stanza per diversi secondi, intontendo l'udito. I due rinfoderano le pistole, avvicinandosi al corpo inerme della donna

- Chiama la centrale
- Guarda che macello..
- Chiama la centrale! E anche l'istituto
- Dici che..
- Si, lo dico. E' la decima questo mese
- Buon Dio.. sta assumendo proporzioni assurde
- Già. E dalle altre parti non è meglio
- Ma come è possibile?
- Mutazione, la natura decide per se
- Moriremo tutti
- Per ora chiama la centrale e l'Istituto, ci penseranno loro.

L'odore di sangue e carne cotta, unito all'inconfondibile profumo della polvere da sparo, riempivano l'aria di quell'appartamento. Uno dei poliziotti, recuperò la radio agganciata alla cintura e la fece gracchiare

- Centrale... segnalazione per schiamazzi è un codice Gerico.. ripeto codice Gerico..

Si spostò verso l'esterno della casa, in attesa della risposta, mentre il secondo poliziotto rimase tra la cucina e il salotto, dove la televisione era ancora accesa. Il telegiornale serale, riportava i titoli principali della giornata

- Londra.. un infermiere riprende quella che sembra un attacco cannibale all'interno di un RSA della capitale, direttamente dal reparto della rianimazione per i degenti Covid. Il video è ormai virale, con più di quattro milioni di visualizzazioni nel giro di poche ore. Le autorità non hanno lasciato dichiarazioni, ma in collegamento con il nostro inviato, abbiamo il direttore della RSA
- Si Anna, buonasera. Dunque direttore cosa può dirci sull'accaduto?
- Guardi per ora non abbiamo nulla di sicuro, il paziente era affetto da schizofrenia e..
- Mi perdoni, ma dal video stava divorando un'altra persona..
- ..No comment
- Ci deve essere qualcosa..

L'intervista viene interrotta e in diretta televisiva nazionale, si nota un campo largo della telecamera e dei vetri che vanno in frantumi della struttura. Le scene di panico che seguono, rimarranno nell'immaginario come l'inizio della fine. Infermieri e pazienti, paiono essere indemoniati, assaltano la folla di curiosi che si era formata li davanti. Il direttore scappa, il cronista tremante riprende la parola

- Ecco, potete vedere in diretta qualcosa di inspiegabile. E comprensibilmente pauroso.. le persone uscite da quella RSA, stanno letteralmente azzannando i presenti..
- Cristo, andiamocene. .che si fotta la diretta..

La voce fuori campo è quella di un impaurito cameraman. L'inquadratura si sposta sulla strada quando cattura un paio di infetti correre direttamente verso di loro, le urla che ne seguono riportano la linea direttamente allo studio, da una attonita conduttrice.
La trasmissione va in stallo e sullo schermo, appare il nome Istituto, in giallo su sfondo azzurro.

- ..ci siamo
- Cosa? Cosa succede?

Fa eco al poliziotto, il suo collega di ritorno dalle chiamate alla centrale e alla comunicazione ulteriore all'Istituto

- E' iniziato, a Londra. Un bel casino in diretta televisiva..e guarda
- Merda... quello è il segnale di cui parlava il capo?
- Si, la scritta sulla televisione. E' fuori controllo
- Meglio tornare in centrale

L'altro non rispose, annuì solamente. Salendo in macchina, il silenzio serale cominciava a essere interrotto da una sequenza di allarmi, sirene di ambulanza e di polizia.
Nulla era come prima.
Nulla lo sarebbe mai stato.

______________________________________________________
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Tutti devono morire. Tutti devono servire.
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Il polpettone Empty Re: Il polpettone

Messaggio Da Petunia Ven Gen 08, 2021 9:06 am

Ciao Midgard etc etc... 

Ho avuto l’idea malsana di leggere il tutto racconto dopo colazione. Davvero una pessima idea! 
Ora mi riprendo. 
C’è tutto il tuo stile iperfantasioso in questa storia. La prima parte scorre che è un piacere, poi... fai entrare in gioco la polizia e tutto diventa troppo caotico. Fossi in te terminerei il racconto quando la testa rotola o poco più.

Ci sono difetti di punteggiatura. I
Spesso le frasi terminano senza il punto, i puntini di sospensione devono essere sempre tre e seguiti da uno spazio. Ho notato una eufonica. Vorrei quotarti i punti precisi, ma ho provato a farlo e ho perso tutto il commento che avevo già scritto. Devo prendere pratica, sorry.
Il nome dei protagonisti lo preferirei in italiano tanto più che parti di azienda tessile e di supermercato dunque lo troverei più calzante.
I dialoghi sono, a mio avviso, da asciugare un po’. Lo stesso concetto è ripetuto più di una volta e alla fine perde mordente. (Oddio mordente... in questo caso)
Altro aspetto da rivedere sono i tempi verbali. Presente, passato e imperfetto fanno un po’ un minestrone.
Direi complessivamente che l’idea c’è, ma il racconto necessita di una bella revisione e, secondo me, acquisterebbe molto se tu tagliassi la seconda parte.
Spero di esserti stata d’aiuto... Vado a prendere un maalox!

🤗
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Il polpettone Empty Re: Il polpettone

Messaggio Da Solenebbia Sab Gen 09, 2021 4:16 pm

Sono una novizia, e non ho mai letto nulla di tuo. Quindi  parto tranquilla e serena. Come il titolo. Polpettone. Mi sono detta che sarà mai...una ricetta particolare? Mi addentro, pacifica, una coppia normale, ecc. Arrivo in fondo e sono frastornata. Il racconto mi è piaciuto, l'ho trovato scorrevole, ma come già segnalato da Petunia lo snellirei. Sembrano due racconti in uno. Quindi o ne sviluppi altre righe oppure lo accorci. Dalla metà in poi ci si aspetta la qualunque, quindi il finale è più o meno consono al racconto. Ho trovato che i poliziatti hanno visto la tv a casa di Fred e Karla, ma all'inizio Fred ha solo il bicchiere in mano e i piedi allungati, aggiungi lì la tv accesa. Altrimenti falla accendere dai poliziotti, però non mi sembra corretto. La struttura da aria alla storia, per fortuna.
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Messaggio Da Hellionor Mer Feb 10, 2021 8:02 am

Caro midgar
Ci tornerò oggi con più calma, ma intanto vorrei dirti un paio di cose.
La prima parte è davvero troppo ampollosa, i dialoghi hanno poco brio e rivedrei i tempi verbali come ti ha suggerito Petunia, attualmente si inciampa un po' sulla lettura. La storia è intrigante e ben gestito ma tutta la prima parte va snellita, bisogna dare brio ai dialoghi e aggiustare i dettagli.
La seconda parte è confusionaria ma molto interessante. Io la terrei, cercando però di uniformare registro narrativo tra prima e seconda parte. Oggi pomeriggio ne riparliamo.
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