Nicole Ferranti

 
 
 
 
 
 
 

La solitudine del genio.
La racconti bene, forse sei troppo essenziale, ma va bene così.

Complimenti. Da parte mia nessuna critica. Non c'è stato un attimo in cui mi sono distratto. Precisione nelle descrizioni tanto da immaginarmele davanti fino alla fine. Devo essere onesto, il tuo stile e la tua semplicità per spiegare un disagio mi ha lasciato senza fiato.

tommybe ha scritto:La solitudine del genio.
La racconti bene, forse sei troppo essenziale, ma va bene così.

Grazie dell'apprezzamento @tommybe!

Giglio Pacini ha scritto:Complimenti. Da parte mia nessuna critica. Non c'è stato un attimo in cui mi sono distratto. Precisione nelle descrizioni tanto da immaginarmele davanti fino alla fine. Devo essere onesto, il tuo stile e la tua semplicità per spiegare un disagio mi ha lasciato senza fiato.

Grazie dell'apprezzamento così generoso. Interpreto il tuo commento come il fatto che sono riuscito a trasmettere emozioni. Ed è per questo che, ogni tanto, scrivo qualcosa.
Grazie ancora @Giglio Pacini

Hai descritto con profonda e capace semplicità narrativa un profondissimo moto dell'animo che spesso ritroviamo negli adolescenti e che se non compreso porta a cose ben più gravi.
La libertà d'essere o di voler essere deve essere compresa.
Complimenti sinceri!

Grazie molto per l'apprezzamento @Flash Gordon!

La qualità migliore di questo racconto è la fluidità e la pulizia. Complimenti. La trama è carina ma corre sullo stesso binario fino alla fine. Personalmente avrei gradito qualche variazione,. Resta comunque un buon lavoro.

Ciao  @AlbertOne 

leggendo questo mini ho pensato che tu avessi preso spunto da fatti realmente accaduti anche il titolo stesso porta quasi a una situazione giornalistica, pone l’accento sulla persona di cui vai a narrare.
Certo un racconto flash che funzioni deve colpire e lasciare un segno e questo tuo scritto è indubbio che provochi delle reazioni nel lettore.
Personalmente credo che aver compresso così tanto i vari argomenti non renda giustizia dal punto di vista emotivo.
Non mi convince  troppo il dialogo dei genitori col preside che risulta infarcito di infodump come, a esempio, il fatto di menzionare i mestieri dei genitori (a che serve? due persone di ottima cultura non farebbero mai discorsi del genere col preside della scuola…)
Il narratore e i punti di vista che cambiano in poche righe non sono funzionali a mio avviso a veicolare la parte emotiva della storia
Soprattutto il cambio del pov e del narratore  (e del segno grafico) nella parte finale l’ho trovato fuori contesto.
Quindi dal punto di vista letterario avrei preferito una formula diversa di narrazione che mantenesse la barra a dritta sulla scelta fatta.
C’è uno squilibrio tra la parte iniziale, lo sviluppo e il finale.
E, per finire, non mi convince il messaggio veicolato.
Una storia così “pregna” merita uno sviluppo più articolato e un lavoro di scavo psicologico che non ho trovato in questo “estratto”.
C’è così tanto materiale che puoi di sicuro lavorarci su.