Approfitto di questo spazio per raccontarvi del mio romanzo…
Dovete sapere che tutti pensavano che io fossi destinato a scrivere, e me ne ero convinto anch’io. Poi ho attraversato una sliding door (realmente!) e ho preso un’altra strada, quella della sociologia, che è stata la mia passione, amore, professione e dannazione per un numero di decenni imbarazzanti da confessare. Quella stronza (la sociologia) ha preteso da me dedizione assoluta, e per lungo tempo mi sono limitato a scribacchiare mediocri raccontini per mia moglie e per i miei amici. In cambio, però, la stronza (la sociologia) mi ha concesso di scrivere una quantità esorbitante di saggi scientifici e manuali, testi universitari e roba così. Scrivi, scrivi e scrivi, alla fine mi sono accorto che avevo esaurito le cose che pensavo di saper dire, che credevo potessero essere importanti da comunicare, ma intanto, guardandomi allo specchio, mi sono anche accorto che era un po’ tardi per pentirsi… O no?
Ve la faccio breve: ho detto all’amata stronza che sì, le avrei sempre voluto bene ma che, come dire? dovevamo prenderci una pausa. E ho ricominciato a incontrare il mio amore di gioventù. Averlo pensato, e deciso, mi ha aperto un torrente di idee che nei suoi rivoli ha prodotto racconti e, finalmente, un libro. Il mio primo romanzo! Alla mia bella età! Va beh, James Arruda Henry ha esordito a 98 anni…
E insomma ho scritto questo mio primo romanzo che si intitola Il labirinto, pubblicato l’anno scorso da un piccolo editore siciliano, A&B (gruppo editoriale Bonanno).
Lo trovate QUI.
È un romanzo simbolico, allegorico, che si svolge in un ambiente vagamente medioevaleggiante sospeso nel tempo e nello spazio; il protagonista, dopo una piccola epifania iniziale che lo rende insofferente alla vita vuota che esperimenta, si mette in viaggio verso un misterioso labirinto, di cui si vagheggia l’esistenza senza che nessuno sappia indicarne la natura, la forma, il significato. Il lungo viaggio del protagonista, dal sapore iniziatico, con tutti gli ingredienti tipici della fiaba (l’eroe, l’antagonista, le prove da affrontare, …) lo porterà, attraverso un finale inatteso, a fare finalmente i conti con se stesso e col suo mondo.
La sintesi di una registrazione di una presentazione pubblica (così potete anche vedere che faccia ho!) la trovate QUI.
Dovete sapere che tutti pensavano che io fossi destinato a scrivere, e me ne ero convinto anch’io. Poi ho attraversato una sliding door (realmente!) e ho preso un’altra strada, quella della sociologia, che è stata la mia passione, amore, professione e dannazione per un numero di decenni imbarazzanti da confessare. Quella stronza (la sociologia) ha preteso da me dedizione assoluta, e per lungo tempo mi sono limitato a scribacchiare mediocri raccontini per mia moglie e per i miei amici. In cambio, però, la stronza (la sociologia) mi ha concesso di scrivere una quantità esorbitante di saggi scientifici e manuali, testi universitari e roba così. Scrivi, scrivi e scrivi, alla fine mi sono accorto che avevo esaurito le cose che pensavo di saper dire, che credevo potessero essere importanti da comunicare, ma intanto, guardandomi allo specchio, mi sono anche accorto che era un po’ tardi per pentirsi… O no?
Ve la faccio breve: ho detto all’amata stronza che sì, le avrei sempre voluto bene ma che, come dire? dovevamo prenderci una pausa. E ho ricominciato a incontrare il mio amore di gioventù. Averlo pensato, e deciso, mi ha aperto un torrente di idee che nei suoi rivoli ha prodotto racconti e, finalmente, un libro. Il mio primo romanzo! Alla mia bella età! Va beh, James Arruda Henry ha esordito a 98 anni…
E insomma ho scritto questo mio primo romanzo che si intitola Il labirinto, pubblicato l’anno scorso da un piccolo editore siciliano, A&B (gruppo editoriale Bonanno).
Lo trovate QUI.
È un romanzo simbolico, allegorico, che si svolge in un ambiente vagamente medioevaleggiante sospeso nel tempo e nello spazio; il protagonista, dopo una piccola epifania iniziale che lo rende insofferente alla vita vuota che esperimenta, si mette in viaggio verso un misterioso labirinto, di cui si vagheggia l’esistenza senza che nessuno sappia indicarne la natura, la forma, il significato. Il lungo viaggio del protagonista, dal sapore iniziatico, con tutti gli ingredienti tipici della fiaba (l’eroe, l’antagonista, le prove da affrontare, …) lo porterà, attraverso un finale inatteso, a fare finalmente i conti con se stesso e col suo mondo.
La sintesi di una registrazione di una presentazione pubblica (così potete anche vedere che faccia ho!) la trovate QUI.
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