Pachamama
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Pachamama Primo Step :: Pachamama
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Re: Pachamama
Perfetto!
Grazie
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Albemasia- Padawan
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Re: Pachamama
Mi sono trattenuto finora dal fare domande troppo stupide, in quanto nuovo arrivato nel gruppo, ma dai e dai non riesco a non chiedere alcune delucidazioni sul regolamento. Ho capito che in questa fase si commentano (esplicitamente) i racconti pubblicati anonimamente, e si andrà avanti così fino a fine mese; ok. Poi dopo, cosa succedete? Io ho capito che in uno spazio chiamato "confessionale", nell'arco di tempo di 24 (48?) ore dovremo... fare cosa? Indicare una cinquina, giusto? I miei 5 preferiti, è così? In ordine di preferenza?
Poi un'altra cosa: ogni autore riceve delle critiche, dei suggerimenti (dei complimenti anche, per carità...); domanda: si potrà, dopo tutto quanto sopra (a proclamazione avvenuta della graduatoria, quando i racconti saranno attribuiti a dei nomi) rispondere alle obiezioni ricevute? Questo per me sarebbe interessante perché sto meditando su quanto scritto a proposito del mio, e in alcuni casi mi piacerebbe poter reagire, avere uno scambio di vedute. Grazie, perdonate...
Poi un'altra cosa: ogni autore riceve delle critiche, dei suggerimenti (dei complimenti anche, per carità...); domanda: si potrà, dopo tutto quanto sopra (a proclamazione avvenuta della graduatoria, quando i racconti saranno attribuiti a dei nomi) rispondere alle obiezioni ricevute? Questo per me sarebbe interessante perché sto meditando su quanto scritto a proposito del mio, e in alcuni casi mi piacerebbe poter reagire, avere uno scambio di vedute. Grazie, perdonate...
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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
Re: Pachamama
Ciao @Claudio BezziClaudio Bezzi ha scritto:Mi sono trattenuto finora dal fare domande troppo stupide, in quanto nuovo arrivato nel gruppo, ma dai e dai non riesco a non chiedere alcune delucidazioni sul regolamento. Ho capito che in questa fase si commentano (esplicitamente) i racconti pubblicati anonimamente, e si andrà avanti così fino a fine mese; ok. Poi dopo, cosa succedete? Io ho capito che in uno spazio chiamato "confessionale", nell'arco di tempo di 24 (48?) ore dovremo... fare cosa? Indicare una cinquina, giusto? I miei 5 preferiti, è così? In ordine di preferenza?
Poi un'altra cosa: ogni autore riceve delle critiche, dei suggerimenti (dei complimenti anche, per carità...); domanda: si potrà, dopo tutto quanto sopra (a proclamazione avvenuta della graduatoria, quando i racconti saranno attribuiti a dei nomi) rispondere alle obiezioni ricevute? Questo per me sarebbe interessante perché sto meditando su quanto scritto a proposito del mio, e in alcuni casi mi piacerebbe poter reagire, avere uno scambio di vedute. Grazie, perdonate...
Sì, alla fine del periodo previsto per poter commentare tutti i racconti, verrà aperto un “confessionale” (saranno come sempre fornite le istruzioni e la tempistica in sede di apertura dello stesso). A quel punto si dovrà procedere con ad allegare la propria votazione che resterà anonima (in pratica dobbiamo inviare un allegato che sta visibile in una prima fase solo agli admin) fino a proclamazione avvenuta.
In genere sono previste 5 preferenze da esprimersi in ordine crescente al primo racconto preferito saranno assegnati 5 punti al quinto 1 punto.
Una volta pubblicata la classifica, saranno visibili i voti espressi da ciascun utente avente diritto al voto (tutti coloro che abbiano commentato adeguatamente tutti i racconti i gara), i voti espressi dal cdl e si potrà rispondere ai commenti ricevuti. (Solo dopo la proclamazione)
Se hai ancora dubbi siamo qui…
Petunia- Moderatore
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Re: Pachamama
Visto che sei così cortese: I racconti eventualmente corretti dagli autori, in base anche alle osservazioni ricevute, non vengono ripubblicati in forma definitiva, giusto? Quindi io me lo correggo (certamente, in parte, lo farò) ma sarà solo per me e per eventuali altri futuri utilizzi al di fuori da DT; giusto?Petunia ha scritto:Se hai ancora dubbi siamo qui…
Grazie, giuro che non ho altri dubbi; non darmi 7 punti in meno solo perché ho fatto domande noiose.
Re: Pachamama
Eccomi qua @Claudio Bezzi . I racconti restano come sono però puoi sempre decidere di rielaborare il tuo e mettere la versione eventualmente riveduta e corretta nell’apposita sezione racconti secondo le regole del forum (quindi commentando un altro racconto della sezione - non valgono i commenti espressi in sede di contest)Claudio Bezzi ha scritto:Visto che sei così cortese: I racconti eventualmente corretti dagli autori, in base anche alle osservazioni ricevute, non vengono ripubblicati in forma definitiva, giusto? Quindi io me lo correggo (certamente, in parte, lo farò) ma sarà solo per me e per eventuali altri futuri utilizzi al di fuori da DT; giusto?Petunia ha scritto:Se hai ancora dubbi siamo qui…
Grazie, giuro che non ho altri dubbi; non darmi 7 punti in meno solo perché ho fatto domande noiose.
I testi restano di proprietà degli autori per cui puoi usarlo per le tue necessità.
Petunia- Moderatore
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Re: Pachamama
Il momento dopo la proclamazione della classifica è stato familiarmente denominato "terzo tempo" ed è da tutti noi sempre atteso con ansia e trepidazione. E' il momento delle scoperte e delle rivelazioni, dei chiarimenti, degli eventuali sassolini tolti dalle scarpe e tenuti lì a covare per più di un mese. Insomma, di solito è sempre interessante e, a seconda dei casi e delle percezioni personali, può essere anche divertente.
Di sicuro è liberatorio: finalmente ci possiamo svelare e raccontare.
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Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Pachamama
Confermo quanto detto da Ari: il "terzo tempo" è la parte che preferisco dei nostri contest
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
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Re: Pachamama
Non vedo l'ora. Ho una lunga esperienza (non letteraria o di gruppi come questo, parlo di altre cose...) di momenti di "chiarimenti" di gruppo e di sassolini tolti, e sono sempre finiti male. Voi avete già esperienza del dibattito interno a DT, siete sopravvissuti, siete contenti, quindi vuol dire che qui la cosa funziona. Non vedo l'ora. Da neofita sto sorvegliando come fate i commenti, per esempio, e noto che la tendenza prevalente è accogliente, tollerante, volta a vedere i lati positivi dei racconti, e solo poch* fanno critiche più puntuali sottolineando errori e parti deboli. Questo per me è un grande insegnamento (sarà che - in quella lunga esperienza - ho partecipato ad ambienti competitivi). Fatto sta che ho riempito dieci pagine di appunti, sui racconti in gara, che terrò per me, preferendo, principalmente (ma non sempre!) limitare il più possibile le mie riflessioni. Boh? Vedremo. Grazie per le precisazioni (anche a @Vivonic, non ho capito come si fatto le citazioni multiple) e vinca il/la/lo migliore.Arianna 2016 ha scritto:Il momento dopo la proclamazione della classifica è stato familiarmente denominato "terzo tempo" ed è da tutti noi sempre atteso con ansia e trepidazione. E' il momento delle scoperte e delle rivelazioni, dei chiarimenti, degli eventuali sassolini tolti dalle scarpe e tenuti lì a covare per più di un mese. Insomma, di solito è sempre interessante e, a seconda dei casi e delle percezioni personali, può essere anche divertente.
Di sicuro è liberatorio: finalmente ci possiamo svelare e raccontare.
Re: Pachamama
Claudio Bezzi ha scritto: non ho capito come si fatto le citazioni multiple)
In alto a destra di ogni post, vicino alla foto dell'utente, ci sono due tastini rettangolari, "cita" e "citazioni multiple".
Cliccando il primo rispondi direttamente al post citato, col secondo invece selezioni il post e puoi selezionarne altri allo stesso modo prima di andare su "rispondi", dove troverai tutti i post citati e lo spazio per rispondere.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Pachamama
Claudio Bezzi ha scritto:Non vedo l'ora. Ho una lunga esperienza (non letteraria o di gruppi come questo, parlo di altre cose...) di momenti di "chiarimenti" di gruppo e di sassolini tolti, e sono sempre finiti male. Voi avete già esperienza del dibattito interno a DT, siete sopravvissuti, siete contenti, quindi vuol dire che qui la cosa funziona. Non vedo l'ora. Da neofita sto sorvegliando come fate i commenti, per esempio, e noto che la tendenza prevalente è accogliente, tollerante, volta a vedere i lati positivi dei racconti, e solo poch* fanno critiche più puntuali sottolineando errori e parti deboli. Questo per me è un grande insegnamento (sarà che - in quella lunga esperienza - ho partecipato ad ambienti competitivi). Fatto sta che ho riempito dieci pagine di appunti, sui racconti in gara, che terrò per me, preferendo, principalmente (ma non sempre!) limitare il più possibile le mie riflessioni. Boh? Vedremo. Grazie per le precisazioni (anche a @Vivonic, non ho capito come si fatto le citazioni multiple) e vinca il/la/lo migliore.Arianna 2016 ha scritto:Il momento dopo la proclamazione della classifica è stato familiarmente denominato "terzo tempo" ed è da tutti noi sempre atteso con ansia e trepidazione. E' il momento delle scoperte e delle rivelazioni, dei chiarimenti, degli eventuali sassolini tolti dalle scarpe e tenuti lì a covare per più di un mese. Insomma, di solito è sempre interessante e, a seconda dei casi e delle percezioni personali, può essere anche divertente.
Di sicuro è liberatorio: finalmente ci possiamo svelare e raccontare.
Non idealizzarci troppo... Anche qui succedono cose che possono lasciare male. Sono state diverse le volte, in questi anni, in cui sono stata tentata di cliccare il pulsante per cancellarmi.
Però alla fine sono sempre rimasta e, come ho sempre detto, ne sono felice.
La tentazione viene perché qui è come là fuori, nella vita "reale": non è tutto secondo le nostre aspettative, ci possono essere incomprensioni e attese disilluse. A volte, appunto, proprio anche "idealizzazioni" di quello che vorremmo dagli altri e di come ci aspetteremmo che gli altri si comportassero.
Senza contare che mettiamo moltissimo di noi stessi in quello che scriviamo, nei nostri "pargoli di carta", che vorremmo venissero sempre accolti con l'affetto che noi proviamo nei loro confronti. E vorremmo che venissero compresi in tutti gli aspetti per noi importanti. Invece non è così, non è possibile, almeno non sempre.
Però qui succede qualcosa che non è facile trovare nella vita di una persona adulta. Il meccanismo di questi concorsi ci obbliga, per tempi più o meno lunghi, a occuparci (chi più chi meno) seriamente di qualcun altro, in un processo di reciprocità, per cui tutti tutti danno un po' di attenzione a qualcuno e tutti si sentono oggetto di un po' di attenzione e di cura.
Se si riesce a farsi passare sopra qualche magone, poi ci si accorge che scattano dei meccanismi di miglioramento della propria scrittura, innescati dal dovere guardare le proprie cose con gli occhi di qualcun altro, che porta ad avere delle attenzioni che magari prima non si avevano.
E sentirsi criticare il proprio "pargolo di carta", che si vedeva perfetto, è una palestra formidabile per farsi le ossa.
Insomma, taglio corto, il bilancio finale è stato, in questi anni, favorevole alla permanenza nel forum, per cui continuo a scrivere qui, anche tutte quelle volte in cui dico "No, questa volta davvero no, non ce la posso fare".
Credo che abbia anche contribuito a smussare alcune possibili asprezze relazionali legate al "virtuale" il fatto di esserci conosciuti di persona in alcune occasioni: quando una persona la incontri come essere umano vivo, vero, con un corpo, fai poi più fatica a non considerarla così anche quando torni dietro la tastiera.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Pachamama
Bello questo meccanismo della "reciprocità" di cui parli Arianna 2016. Tutto vero.
Aggiungo che riuscire a mantenere rapporti (per quanto virtuali ) "sani" anche in un contesto competitivo non può che educare alla relazione, soprattutto quella virtuale - appunto - che è particolarmente soggetta a travisamenti e fraintendimenti.
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che il continuo confronto costruttivo tra componenti di questa comunità non può che essere una palestra formidabile, se vissuto nel modo giusto.
Grazie per gli spunti di riflessione.
Aggiungo che riuscire a mantenere rapporti (per quanto virtuali ) "sani" anche in un contesto competitivo non può che educare alla relazione, soprattutto quella virtuale - appunto - che è particolarmente soggetta a travisamenti e fraintendimenti.
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che il continuo confronto costruttivo tra componenti di questa comunità non può che essere una palestra formidabile, se vissuto nel modo giusto.
Grazie per gli spunti di riflessione.
Albemasia- Padawan
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Re: Pachamama
Concordo con @Arianna 2016 al 200%: a volte i commenti negativi o che fanno notare i difetti ai nostri racconti possono far male, dei nostri lavori alla fine ci innamoriamo e non vorremmo mai fosse fatto loro del male (idealizziamo un po' dai) ma avere a disposizione tanti pareri, soprattutto da persone che scrivono davvero bene, è qualcosa per cui considerarsi fortunati.
Ma dove trovi un villaggio di editor che non ti mandano fattura? Ogni testa è un piccolo mondo che vale la pena di esplorare. O, come ben hanno detto @Molli Redigano e @Akimizu durante la diretta della "convention" di dicembre, dove trovi tanti psicologi agratis (beh, loro hanno detto psichiatri...), disponibili h24?
Scherzi a parte, personalmente da quando sono approdata in DT ho imparato tantissimo: a sfrondare, a rinunciare a qualcosa, a dare equilibrio ai testi, e tutto senza rinunciare al mio modo di scrivere.
Se fai leggere le tue cose in famiglia o agli amici, facile ricevere solo complimenti, ma se accanto a te ci sono persone che invece mettono in evidenza le debolezze o i difetti... tanta grazia.
Quando ho iniziato l'avventura di Rooms, la Permy che c'è in me aveva sofferto: qualche buon commento e poi... ecco il commento che fa male. Per una sfida mia molto personale, non ho mancato uno step, anche quando proprio i paletti mi parevano insormontabili, e questa sfida l'ho vinta anche grazie al supporto di tutti gli amici che ho conosciuto, pur se nascosti dietro un monitor. Un aspetto molto molto positivo è che c'è sempre cortesia, garbo e collaborazione, per quanto strano possa sembrare anche all'interno di un contest, dove chi partecipa vorrebbe provare a vincere e ci si aspetterebbe sono bastioni tra le ruote. E questo penso sia un aspetto vincente di questo forum, compreso essere spronati a farcela anche quando condividi la difficoltà ad affrontare un certo tema. Certo la vita è là fuori, scriviamo per passione, a volte per noi stessi ma trovare un buon gruppo che coltivi la stessa passione non è mica facile.
Quanto al "Terzo tempo", è l'occasione per rispondere a qualche domanda, a chiarire qualcosa che nel racconto non era stato percepito, e se capita a gestirsi la ghiaietta che fa male nelle scarpe. Può capitare, siamo umani, e qualche volta i toni sono stati accesi, ma con il dialogo e il rispetto il confronto non è mai stato negativo.
Ma dove trovi un villaggio di editor che non ti mandano fattura? Ogni testa è un piccolo mondo che vale la pena di esplorare. O, come ben hanno detto @Molli Redigano e @Akimizu durante la diretta della "convention" di dicembre, dove trovi tanti psicologi agratis (beh, loro hanno detto psichiatri...), disponibili h24?
Scherzi a parte, personalmente da quando sono approdata in DT ho imparato tantissimo: a sfrondare, a rinunciare a qualcosa, a dare equilibrio ai testi, e tutto senza rinunciare al mio modo di scrivere.
Se fai leggere le tue cose in famiglia o agli amici, facile ricevere solo complimenti, ma se accanto a te ci sono persone che invece mettono in evidenza le debolezze o i difetti... tanta grazia.
Quando ho iniziato l'avventura di Rooms, la Permy che c'è in me aveva sofferto: qualche buon commento e poi... ecco il commento che fa male. Per una sfida mia molto personale, non ho mancato uno step, anche quando proprio i paletti mi parevano insormontabili, e questa sfida l'ho vinta anche grazie al supporto di tutti gli amici che ho conosciuto, pur se nascosti dietro un monitor. Un aspetto molto molto positivo è che c'è sempre cortesia, garbo e collaborazione, per quanto strano possa sembrare anche all'interno di un contest, dove chi partecipa vorrebbe provare a vincere e ci si aspetterebbe sono bastioni tra le ruote. E questo penso sia un aspetto vincente di questo forum, compreso essere spronati a farcela anche quando condividi la difficoltà ad affrontare un certo tema. Certo la vita è là fuori, scriviamo per passione, a volte per noi stessi ma trovare un buon gruppo che coltivi la stessa passione non è mica facile.
Quanto al "Terzo tempo", è l'occasione per rispondere a qualche domanda, a chiarire qualcosa che nel racconto non era stato percepito, e se capita a gestirsi la ghiaietta che fa male nelle scarpe. Può capitare, siamo umani, e qualche volta i toni sono stati accesi, ma con il dialogo e il rispetto il confronto non è mai stato negativo.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Pachamama
Grazie @Arianna, @vivonic, @Fante Scelto, @Albemasia e @Susanna (ed eventuali altri che interverranno) per questa bella rappresentazione del gruppo. Sono davvero lieto di avervi trovato.
Spero di fare bene, commentando adeguatamente senza ferire nessuno, e mi scuso in anticipo se non ci riuscirò come vorrei.
Spero di fare bene, commentando adeguatamente senza ferire nessuno, e mi scuso in anticipo se non ci riuscirò come vorrei.
Re: Pachamama
Allora allora allora...
Invidio @Susanna là dove ha scritto "ho imparato tantissimo: a sfrondare, a rinunciare a qualcosa, a dare equilibrio ai testi, e tutto senza rinunciare al mio modo di scrivere" perché la mia esperienza è diversa.
Io sono approdato sulla precedente incarnazione di DT nel 2016 insieme ad @Arianna 2016 (e infatti l'anno me lo ricordo proprio grazie al suo nickname) con il primo step del concorso INK e un racconto dal titolo "La spada di re Alboino" che arrivò ultimo con un solo punto.
La cosa bellissima è stata che ho ricevuto talmente tanti suggerimenti su quel mio primo racconto che per il secondo step di INK ho pensato (credo inconsciamente): "è questo che volete? eccolo". E ho vinto lo step con il racconto "Il cercatore di androidi". All'inizio ovviamente ero felice come una pasqua, poi negli anni ho iniziato a maturare il dubbio "ma ho creato una versione matura del mio modo di scrivere o invece sono arrivato a questi livelli rinunciando al mio modo di scrivere"? Eh, io sono molto lento in queste riflessioni. Ho avuto un paio di "stop" in questi sette anni e mezzo senza in realtà capire quale fosse il motivo scatenante della mia "sindrome da pagina bianca" e credo che il motivo fondamentale sia stato proprio quello: per produrre ciò che era "valutato con voti alti" nei concorsi di questo forum sento di aver progressivamente perso qualcosa della mia scrittura.
Questo non significa che i consigli ricevuti siano pericolosi. È solo che adesso ho iniziato a dividerli in "consigli utili per scrivere bene" e "consigli utili per vincere lo step". Anche questo ho iniziato a farlo in modo inconsapevole. Il risultato è che ho comunque vinto due concorsi/step da quando esiste DT (ne avevo vinto uno solo sulla vecchia incarnazione) ma sinceramente, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi concorsi, non mi interessa davvero più di vincere oppure no, perché sto ritornando a essere fedele al mio modo di scrivere.
Il mio target di lettori* non è composto solo dai* lettori* di DT. È una cosa che mi ripetono un sacco di persone e che sto facendo (con tanta fatica) sempre più un mio mantra. Se un mio racconto non vince uno step significa semplicemente che ho scritto qualcosa fuori target. Questa è la verità, la mia verità. La mia esperienza.
Invidio @Susanna là dove ha scritto "ho imparato tantissimo: a sfrondare, a rinunciare a qualcosa, a dare equilibrio ai testi, e tutto senza rinunciare al mio modo di scrivere" perché la mia esperienza è diversa.
Io sono approdato sulla precedente incarnazione di DT nel 2016 insieme ad @Arianna 2016 (e infatti l'anno me lo ricordo proprio grazie al suo nickname) con il primo step del concorso INK e un racconto dal titolo "La spada di re Alboino" che arrivò ultimo con un solo punto.
La cosa bellissima è stata che ho ricevuto talmente tanti suggerimenti su quel mio primo racconto che per il secondo step di INK ho pensato (credo inconsciamente): "è questo che volete? eccolo". E ho vinto lo step con il racconto "Il cercatore di androidi". All'inizio ovviamente ero felice come una pasqua, poi negli anni ho iniziato a maturare il dubbio "ma ho creato una versione matura del mio modo di scrivere o invece sono arrivato a questi livelli rinunciando al mio modo di scrivere"? Eh, io sono molto lento in queste riflessioni. Ho avuto un paio di "stop" in questi sette anni e mezzo senza in realtà capire quale fosse il motivo scatenante della mia "sindrome da pagina bianca" e credo che il motivo fondamentale sia stato proprio quello: per produrre ciò che era "valutato con voti alti" nei concorsi di questo forum sento di aver progressivamente perso qualcosa della mia scrittura.
Questo non significa che i consigli ricevuti siano pericolosi. È solo che adesso ho iniziato a dividerli in "consigli utili per scrivere bene" e "consigli utili per vincere lo step". Anche questo ho iniziato a farlo in modo inconsapevole. Il risultato è che ho comunque vinto due concorsi/step da quando esiste DT (ne avevo vinto uno solo sulla vecchia incarnazione) ma sinceramente, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi concorsi, non mi interessa davvero più di vincere oppure no, perché sto ritornando a essere fedele al mio modo di scrivere.
Il mio target di lettori* non è composto solo dai* lettori* di DT. È una cosa che mi ripetono un sacco di persone e che sto facendo (con tanta fatica) sempre più un mio mantra. Se un mio racconto non vince uno step significa semplicemente che ho scritto qualcosa fuori target. Questa è la verità, la mia verità. La mia esperienza.
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Re: Pachamama
Anche con @Achillu concordo su alcuni punti, per esempio suddividere i consigli utili dai consigli che potrebbero essermi utili per vincere. Certo anche questi consigli servono per migliorarci, ma poi ognuno deve coltivare il proprio stile. Io ho suddiviso i miei racconti tra quelli per gli altri e quelli per me, più intimisti, più complessi, che a volte sistemo per farli leggere ad altre Penne, in separate sede. Anche questo mi è utile, per capire se arriva quel qualcosa che vorrei trasmettere. Poi rimangono lì, ben custoditi, fino a che IO non sono pronta a dar loro libertà. E se un racconto non vince lo step o non prende punti, pazienza! Si passa oltre, alle prossime sfide che aiutano a crescere.
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Re: Pachamama
DT è un posto meraviglioso!!!
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Pachamama
Ragazzi, io dico solo che mi sono pentito di non averci messo quel quid in più per assemblare le idee e concludere il racconto.
Mea culpa.
E ora riprendo con letture e commenti.
Mea culpa.
E ora riprendo con letture e commenti.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Pachamama
Achillu ha scritto:Questo non significa che i consigli ricevuti siano pericolosi. È solo che adesso ho iniziato a dividerli in "consigli utili per scrivere bene" e "consigli utili per vincere lo step". Anche questo ho iniziato a farlo in modo inconsapevole. Il risultato è che ho comunque vinto due concorsi/step da quando esiste DT (ne avevo vinto uno solo sulla vecchia incarnazione) ma sinceramente, soprattutto per quanto riguarda gli ultimi concorsi, non mi interessa davvero più di vincere oppure no, perché sto ritornando a essere fedele al mio modo di scrivere.
Il mio target di lettori* non è composto solo dai* lettori* di DT. È una cosa che mi ripetono un sacco di persone e che sto facendo (con tanta fatica) sempre più un mio mantra. Se un mio racconto non vince uno step significa semplicemente che ho scritto qualcosa fuori target. Questa è la verità, la mia verità. La mia esperienza.
Achi ha centrato il punto, secondo me.
Scrivere essendo se stessi e scrivere qualcosa di vincente per un concorso sono due cose che possono coincidere solo di rado, e credo che Akimizu ne sia un esempio lampante. Per una questione di talento, direi.
La maggior parte gli altri, e mi ci metto io per primo, devono sempre scendere a compromessi tra scrivere qualcosa di proprio e seguendo le proprie regole, e centrare il target.
A volte si riesce a bilanciare, ed è quello che sono riuscito a fare le 3-4 volte che ho vinto uno step, molte volte si rimane sulla scrittura personale e allora il piazzamento poi non c'è. Bisogna fare i conti con questa dicotomia e scegliere di volta in volta, in serenità, a cosa puntare.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Pachamama
Inizio col ringraziare Claudio per aver innescato questa bellissima serie di interventi (e anche per dirgli che penso di rientrare fra quei "pochi*" che non sono molto "tolleranti" e che invece "fanno critiche più puntuali sottolineando errori e parti deboli", uno di quelli più cattivi, insomma).
Ho letto attentamente i vari post, riflettendo su quanto ognuno di noi reagisca in modo diverso - personale, direi - ai commenti che riceve, fermo restando quel denominatore comune dell'imparare sempre qualcosa (ovviamente dalle critiche ben fatte).
E la cosa che mi ha lasciato piuttosto perplesso è la suddivisione, molto netta, che qualcuno è capace di fare fra ciò che "scrive per sé" e ciò che "scrive per gli altri" o comunque adeguandosi a quello che sembra "gli altri" vogliano. Una suddivisione che penso sia molto difficile, se non impossibile, da attuare.
Non voglio certo presentarmi come depositario di chissà quale verità, ma credo che ognuno, in fondo, scriva per sé, come trovo giustamente scritto anche nella frase in calce ai post di Susanna: "Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno…".
Nel senso che, pur cercando di camuffarsi o mascherarsi in qualche modo, c'è sempre, in ogni lavoro, qualche traccia di chi lo ha composto: un certo stile, una particolare ricerca di musicalità, un tipo di lessico... E, certe tracce, penso di averle colte anche nei commenti che accompagnano i nostri lavori.
Per quanto riguarda la divisione che fa Achi fra "consigli utili per scrivere bene" e "consigli utili per vincere lo step", confesso che a me non è mai riuscita. "La mia esperienza" mi dice che esistono consigli utili e inutili; anzi, forse dovrei dire, in tutta sincerità, consigli che seguirò (o almeno cercherò di seguire) e altri che probabilmente non seguirò affatto. E, detto questo, spero di non essermi giocato la possibilità di ricevere commenti d'ora in poi...
M.
Ho letto attentamente i vari post, riflettendo su quanto ognuno di noi reagisca in modo diverso - personale, direi - ai commenti che riceve, fermo restando quel denominatore comune dell'imparare sempre qualcosa (ovviamente dalle critiche ben fatte).
E la cosa che mi ha lasciato piuttosto perplesso è la suddivisione, molto netta, che qualcuno è capace di fare fra ciò che "scrive per sé" e ciò che "scrive per gli altri" o comunque adeguandosi a quello che sembra "gli altri" vogliano. Una suddivisione che penso sia molto difficile, se non impossibile, da attuare.
Non voglio certo presentarmi come depositario di chissà quale verità, ma credo che ognuno, in fondo, scriva per sé, come trovo giustamente scritto anche nella frase in calce ai post di Susanna: "Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno…".
Nel senso che, pur cercando di camuffarsi o mascherarsi in qualche modo, c'è sempre, in ogni lavoro, qualche traccia di chi lo ha composto: un certo stile, una particolare ricerca di musicalità, un tipo di lessico... E, certe tracce, penso di averle colte anche nei commenti che accompagnano i nostri lavori.
Per quanto riguarda la divisione che fa Achi fra "consigli utili per scrivere bene" e "consigli utili per vincere lo step", confesso che a me non è mai riuscita. "La mia esperienza" mi dice che esistono consigli utili e inutili; anzi, forse dovrei dire, in tutta sincerità, consigli che seguirò (o almeno cercherò di seguire) e altri che probabilmente non seguirò affatto. E, detto questo, spero di non essermi giocato la possibilità di ricevere commenti d'ora in poi...
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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola
M. Mark o'Knee- Cavaliere Jedi
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Re: Pachamama
Molto d'accordo con @M. Mark o'Knee
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Re: Pachamama
Beh, ma è chiaro che in ogni cosa che si scrive c'è sempre qualcosa di se stessi, che sia a livello di scelte di tema o a livello di tratti sintattici.
Scrivere qualcosa per provare a vincere uno step non vuol dire azzerare la propria personalità o gli argomenti che si preferiscono, vuol dire, per me, piegarsi un tot alle esigenze di pubblico.
Faccio l'esempio su me stesso perché è ciò che conosco meglio. Io faccio molta fatica a scrivere di storie d'amore che funzionano e che hanno un lieto fine. Non è una cosa "mia", non mi riesce bene e non mi piace farlo.
Le poche volte che mi sono sforzato e l'ho fatto, il gradimento medio dei commenti è aumentato. E questa variabile me la suggerì proprio uno di voi, tempo addietro.
Io il consiglio l'ho immagazzinato. Non significa che lo seguo sempre, affatto, ma ho imparato che se lo seguo ho più possibilità di piacere a questo target di pubblico. E di volta in volta scelgo: mi piego un tot, o non mi piego, dipende dalla storia che mi è venuto di scrivere. Si può andare bene in entrambi i casi, ma le percentuali effettivamente cambiano.
Questo è il senso del mio post di prima.
Consigli dati su aspetti più oggettivi, come la punteggiatura o la forma, è un altro discorso.
Scrivere qualcosa per provare a vincere uno step non vuol dire azzerare la propria personalità o gli argomenti che si preferiscono, vuol dire, per me, piegarsi un tot alle esigenze di pubblico.
Faccio l'esempio su me stesso perché è ciò che conosco meglio. Io faccio molta fatica a scrivere di storie d'amore che funzionano e che hanno un lieto fine. Non è una cosa "mia", non mi riesce bene e non mi piace farlo.
Le poche volte che mi sono sforzato e l'ho fatto, il gradimento medio dei commenti è aumentato. E questa variabile me la suggerì proprio uno di voi, tempo addietro.
Io il consiglio l'ho immagazzinato. Non significa che lo seguo sempre, affatto, ma ho imparato che se lo seguo ho più possibilità di piacere a questo target di pubblico. E di volta in volta scelgo: mi piego un tot, o non mi piego, dipende dalla storia che mi è venuto di scrivere. Si può andare bene in entrambi i casi, ma le percentuali effettivamente cambiano.
Questo è il senso del mio post di prima.
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Re: Pachamama
Prima di approdare alla vecchia incarnazione di DT (anche per me anno 2016) , come dice @Achillu, partecipavo a molti concorsi letterari spendendo anche un pacco di soldi. Tra i vari scritti, qualcuno ha anche avuto un discreto risultato, qualche piazzamento. Da allora credo di aver sempre mantenuto - e mantengo tutt'ora - il mio stile, senza però avere un riscontro, positivo o negativo, su ciò che scrivevo. Insomma, questo per dire: il tuo racconto fa cagare e non lo abbiamo selezionato. Ok, ma il motivo rimaneva un mistero.
Qui, anzi là, su Scrittori per Sempre, con il concorso INK, ho preso una compilation di schiaffi che la metà bastava. Però erano schiaffi motivati (e meritati). Mi sono mangiato il fegato a morsi. Lungi dal voler fare il pippone e per farla breve, da allora fino ad oggi, grazie a tutti gli utenti vecchissimi, vecchi, spariti e nuovi, la mia scrittura è migliorata e il mio stile, pur mantenendosi costante, ne ha senz'altro giovato.
L'ho detto più volte, DT è la mia priorità e non è la solita sviolinata. Linfa vitale per scrittura e divertimento. Non m'incazzo più per i commenti "negativi" perché in realtà non lo sono, direi piuttosto che sono costruttivi.
Colgo l'occasione per fare un grande in bocca al lupo ai nuovi arrivati, augurando il meglio per racconti e morale.
P.S.:
Non ho mai vinto un cazzo di step, ma prima o poi capiterà. Vi ricordo che sono stato a contatto diretto con @Akimizu...
Qui, anzi là, su Scrittori per Sempre, con il concorso INK, ho preso una compilation di schiaffi che la metà bastava. Però erano schiaffi motivati (e meritati). Mi sono mangiato il fegato a morsi. Lungi dal voler fare il pippone e per farla breve, da allora fino ad oggi, grazie a tutti gli utenti vecchissimi, vecchi, spariti e nuovi, la mia scrittura è migliorata e il mio stile, pur mantenendosi costante, ne ha senz'altro giovato.
L'ho detto più volte, DT è la mia priorità e non è la solita sviolinata. Linfa vitale per scrittura e divertimento. Non m'incazzo più per i commenti "negativi" perché in realtà non lo sono, direi piuttosto che sono costruttivi.
Colgo l'occasione per fare un grande in bocca al lupo ai nuovi arrivati, augurando il meglio per racconti e morale.
P.S.:
Non ho mai vinto un cazzo di step, ma prima o poi capiterà. Vi ricordo che sono stato a contatto diretto con @Akimizu...
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Pachamama
Parto dall'immagine qui sopra per portare il mio modesto contributo alla bellissima discussione aperta da @Caludio. Questo disegno me l'ha portato la mamma della bambina cui ho fatto leggere il mio racconto "L'unicorno e la farfalla": le è tanto piaciuto che lo ha voluto disegnare raccomandando alla mamma di portarlo a chi aveva scritto il racconto.
È stata una gioia incredibile trovarmi questi due semplici disegni perché hanno significato che il compito del racconto che avevo scritto era stato portato a termine nel migliore dei modi e per di più proprio nei confronti di una rappresentante di quel pubblico cui era destinato.
Scrivo questo, ovviamente, non per lodarmi (lungi da me...) ma per due motivi altrettanto molto importanti per me e che possono esserlo anche e soprattutto per tutti i nuovi arrivati e per chi entrerà, speriamo, in futuro a ingrandire la nostra bella famiglia.
Uno è che se mai fossi approdato a DT , probabilmente non solo non avrei cominciato a scrivere con la (seppur zoppicante) continuità con cui lo faccio da ormai un paio di anni abbondante ma quasi sicuramente non mi sarebbe mai venuto in mente di scrivere una fiaba per bambini (così come nei vari generi cui Rooms ci ha costretti): e scusate se è poco.
L'altro, forse ancora più importante, è che questa è una magnifica scuola gratuita e qui dentro cresciamo continuamente e questo, udite udite, anche e soprattutto quando i nostri racconti sembrano venire maltrattati e fatti a pezzi; una cosa di cui mi sto accorgendo è che quando esco da DT con i nostri racconti vengo apprezzato via via sempre più, segno inequivocabile che la mia scrittura sta crescendo. C'è un altro apsetto non proprio secondario, non dimentichiamo che qui siamo un gruppo tutto sommato abbastanza ristretto e non è detto che, al di là dei difetti di scrittura, il nostro modo di scrivere o quello che scrivaimo raccolga necessariamente il gusto di chi legge per cui magarui raccogliamo apprezzamenti per il modo di scirvere ma poi non raccogliamo punti perché magari le nostre storie non incontrano il gusto o, più sempluicemente perché c'è chi è capace di scriverne di migliori rispetto alle nostre (non dimentichiamo che qui c'è gente abituata a scrivere e che in più di un caso ha già pubblicato anche più di una volta.
Insomma, quello che voglio dire è che qui dentro ci si sta benissimo e se si ha l'umiltà di accettare le critiche e di farle proprie si può crescere tantissimo e che qualche delusione, specie all'inizio o qualche zero nel punteggio di un contest non devono essere motivo di abbandono ma sprone a migliorarsi e a dimostrare a se stessi e a chi ci legge che siamo in grado di scrivere cose belle e interessanti.
Chiudo con un valore aggiunto, a mio parere, non da poco, ovvero la possibilità (che io chiamo "fortuna") che ho avuto di conoscere di persona motli dei frequentatori di questo forum: vi assicurop che se ne esce migliori sotto tanti punti di vista.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Pachamama
Ciao @paluca66, ho apprezzato molto quanto hai scritto e voglio aggiungere un pensiero. Anni fa facevo parte di un gruppetto Facebook ( ) di scrittura. Ogni settimana, a turno, qualcuno fissava un tema (spesso cercando di fare lo splendido con proposte bizzarre) e tutti giù a scrivere. Per alcuni era una gara a scrivere il più rapidamente possibile; tema proposto --> idea per la testa --> giù due pagine --> veloce rilettura --> pubblicazione su Fb. Dopo c'erano cinque o sei like, mezza riga di commento generico... Il gruppo è morto da tempo ma lì non solo non si imparava nulla, ma la scrittura aveva un sentore narcisistico. Si buttava giù qualche pagina strepitosa e poi si contavano i like. Anni dopo (epoca recentissima) ho provato a resuscitare quel gruppo con un intento nuovo: scrivere CON CALMA (un tema proposto al mese) e stimolare la critica, l'analisi, il dibattito. Tutto molto democratico, eh? Tre mesi di discussione e compartecipazione per far capire l'importanza, la necessità, ma che dico: la nobiltà di una discussione sui contenuti letterari. Bene: si parte, ma i primi mesi l'unico a entrare nel merito ero io. Silenzio da parte di quasi tutti. Poi un paio della Direzione (l'equivalente del Different Staff) mi dicono che occorreva scegliere fra un (desiderato) gruppo più "socievole", dove essere più leggeri e parlare anche d'altro, o un "modello opificio" (giuro, sono le esatte parole!) dove ci si concentrava sulla lettura, la scrittura, la sua critica (roba da stronzi, ovviamente)... Mi sono cascate le braccia. Poiché era da tempo che volevo fuggire da Facebook (al momento non sono presente su alcun social) ho garbatamente salutato tutti e sono fuggito. Ma nulla accade per caso; proprio in quei giorni ho incontrato DT grazie a un annuncio; a me pare il paradiso. E' esattamente ciò che cercavo. E mi accorgo che aiuta, serve, è utile. Io, che ho scritto quel capolavoro di racconto, SOLO QUARTO??? Ebbene sì, perché era imperfetto, c'era un finale stupido e tutto il resto. Nessun cuoricino, nessun like, ma commenti nel merito. Come avrai letto non concordo con tutti, ma con molti sì; questo mi ha aiutato a fare un esame di realtà, capire meglio alcuni miei difetti di scrittura e sperare di migliorare la prossima volta. Un abbraccio.
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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
Re: Pachamama
Aggiungo solo una cosa.Claudio Bezzi ha scritto:Ciao @paluca66, ho apprezzato molto quanto hai scritto e voglio aggiungere un pensiero. Anni fa facevo parte di un gruppetto Facebook ( ) di scrittura. Ogni settimana, a turno, qualcuno fissava un tema (spesso cercando di fare lo splendido con proposte bizzarre) e tutti giù a scrivere. Per alcuni era una gara a scrivere il più rapidamente possibile; tema proposto --> idea per la testa --> giù due pagine --> veloce rilettura --> pubblicazione su Fb. Dopo c'erano cinque o sei like, mezza riga di commento generico... Il gruppo è morto da tempo ma lì non solo non si imparava nulla, ma la scrittura aveva un sentore narcisistico. Si buttava giù qualche pagina strepitosa e poi si contavano i like. Anni dopo (epoca recentissima) ho provato a resuscitare quel gruppo con un intento nuovo: scrivere CON CALMA (un tema proposto al mese) e stimolare la critica, l'analisi, il dibattito. Tutto molto democratico, eh? Tre mesi di discussione e compartecipazione per far capire l'importanza, la necessità, ma che dico: la nobiltà di una discussione sui contenuti letterari. Bene: si parte, ma i primi mesi l'unico a entrare nel merito ero io. Silenzio da parte di quasi tutti. Poi un paio della Direzione (l'equivalente del Different Staff) mi dicono che occorreva scegliere fra un (desiderato) gruppo più "socievole", dove essere più leggeri e parlare anche d'altro, o un "modello opificio" (giuro, sono le esatte parole!) dove ci si concentrava sulla lettura, la scrittura, la sua critica (roba da stronzi, ovviamente)... Mi sono cascate le braccia. Poiché era da tempo che volevo fuggire da Facebook (al momento non sono presente su alcun social) ho garbatamente salutato tutti e sono fuggito. Ma nulla accade per caso; proprio in quei giorni ho incontrato DT grazie a un annuncio; a me pare il paradiso. E' esattamente ciò che cercavo. E mi accorgo che aiuta, serve, è utile. Io, che ho scritto quel capolavoro di racconto, SOLO QUARTO??? Ebbene sì, perché era imperfetto, c'era un finale stupido e tutto il resto. Nessun cuoricino, nessun like, ma commenti nel merito. Come avrai letto non concordo con tutti, ma con molti sì; questo mi ha aiutato a fare un esame di realtà, capire meglio alcuni miei difetti di scrittura e sperare di migliorare la prossima volta. Un abbraccio.
Magari il tuo era davvero un CAPOLAVORO, perfetto sotto tutti i punti di vista ma
a) ce ne erano tre ancora più capolavori
b) semplicemente, pur essendo un capolavoro sotto tutti i punti di vista, non ha incontrato i gusti del ristretto gruppo di lettori.
Faccio un esempio molto banale: "Memorie di Adriano" universalmente riconosciuto come uno dei capolavori della letteratura di sempre a me non è piaciuto. Punto.
Se fosse stato in un contest avrei riconosciuto tutte le qualità ma alla fine non lo avrei votato perché non rientrava nei miei gusti: come dice sempre il nostro amico @ima, questione di pancia.
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paluca66- Maestro Jedi
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