L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
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L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
È di nicchia - d'incerta presa,
non ha senso - un disvalore -
s'è mutata (folle pretesa) - è obsoleta,
il verso è dissoluta piaga - la poesia non paga.
Non si accettano florilegi!
È inutile fardello, biribara d'uggiosi luminari
pretestuosa metrica d'inamidate teste d'uovo.
Quanta retorica, cosa pretende?
Non ha più voce.
Ormai non canta delle selve,
voragini di sterpi e di raminghi falchi,
della pioggia sulle spalle dei tagliaboschi,
di traudite oreadi - irrelato nume -
mal si concilia il sonno
con l'impeto che s'anima di parole -
poesia che nasce e muore
sotto gli occhi della gente -
confitto punto che non rivada accapo,
che non disperda inchiostri in minutaglia,
in esili rovelli di risicate gabbie.
Materia di librai annoiati -
s'ingrossano le discariche di stampati -
non riemerge dallo scrittoio
d'acquattati stampatori,
sotto cumuli di schiccherati avanzi
in un cantuccio giace la mole di faldoni.
non ha senso - un disvalore -
s'è mutata (folle pretesa) - è obsoleta,
il verso è dissoluta piaga - la poesia non paga.
Non si accettano florilegi!
È inutile fardello, biribara d'uggiosi luminari
pretestuosa metrica d'inamidate teste d'uovo.
Quanta retorica, cosa pretende?
Non ha più voce.
Ormai non canta delle selve,
voragini di sterpi e di raminghi falchi,
della pioggia sulle spalle dei tagliaboschi,
di traudite oreadi - irrelato nume -
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Different Staff- Admin
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
La poesia più geniale.
Critica neppure troppo pacata nei confronti di pubblicazioni e libri scritti senza senso che conquistano il mercato.
Critica neppure troppo pacata nei confronti di pubblicazioni e libri scritti senza senso che conquistano il mercato.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Credo che si debba avere più fiducia nei lettori. Mi sono sentita esclusa da questi versi, non per la forma che evidenzia una penna capace ed esperta, ma per il messaggio che ho letto tra le righe. Uno sfogo che generalizza sulla discultura dei nostri giorni. Come dire che la poesia, o una certa poesia, non sia più in grado di tenere il passo coi tempi, sia considerata fuori moda. Certo è sempre più raro (ahimè) che possa cantare delle delle selve e delle
voragini di sterpi e di raminghi falchi, ma, a mio avviso, la poesia può assolvere ancora egregiamente il suo compito senza annoiare. E i librai nei loro scaffali non hanno solo testi noiosi o démodé.
Forse ho travisato tutto, ma questo senso di “puzza sotto al naso” mi ha infastidita, scusa. In ogni caso, complimenti perché la tua bravura, autor, non è in discussione.
voragini di sterpi e di raminghi falchi, ma, a mio avviso, la poesia può assolvere ancora egregiamente il suo compito senza annoiare. E i librai nei loro scaffali non hanno solo testi noiosi o démodé.
Forse ho travisato tutto, ma questo senso di “puzza sotto al naso” mi ha infastidita, scusa. In ogni caso, complimenti perché la tua bravura, autor, non è in discussione.
Petunia- Moderatore
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Mi sembra un pamphlet poetico. Nel senso, il Poeta ci vuole dire che la Poesia non è più quella di una volta, ma semplicemente poesia, come se chiunque la faccia minasse una sorta di "sapere poetico" superiore e chiuso. Insomma, tutti possiamo essere poeti o crederci tali - non è una leccata di piedi, ma DP lo dimostra - ma non tutti sappiamo fare i Poeti, quelli "veri", come probabilmente si ritiene il Poeta Autore di questi versi. La mia non è polemica, ci mancherebbe, ma consapevolezza. Per cui ringrazio chi così argutamente, attraverso i suoi bei versi, me l'abbia confermato.
Grazie
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Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Che dire? Un pezzo che dimostra grandissima bravura ma che per me è troppo sopra, con i miei limiti non ce la faccio ad arrivare.
Temevo che qualcosa del genere prima o poi mi sarebbe capitato, che mi sarei sentito inadeguato, tu aut* non c'entri nulla, il difetto è nel lettore ma quando ho letto "di tarudite oreadi - irrelato nume" mi sono arreso: non sarò mai capace di scrivere così bene!
Temevo che qualcosa del genere prima o poi mi sarebbe capitato, che mi sarei sentito inadeguato, tu aut* non c'entri nulla, il difetto è nel lettore ma quando ho letto "di tarudite oreadi - irrelato nume" mi sono arreso: non sarò mai capace di scrivere così bene!
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Complimenti, faccio fatica a commentarla perché mi sembra molto chiara e ben scritta. Dovrei cercarmi anche il significato di alcuni termini, bravo/a.
AleP20- Viandante
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Indubbia la capacità di scrivere ma anche la mente aggrovigliata dietro. La penna sembra una di quelle persone ammantate di rabbia sorda incapace di uscirne, ma può essere solo il momento dello scritto. Uno sfogo ben fatto e con un unico concetto ben riportato. Non amo il disfattismo e con questo gergo altero e complicato si perde la fluidità della poesia ma non si può negare una sequenza esatta di pensieri e un fine adatto all'inizio. La seconda parte meglio della prima. ![L'inesistenza (Il Capitolo Monografico) 2764](https://2img.net/i/fa/twemoji/16x16/2764.png)
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ciao, Penna.
Analisi metrica: due strofe di versi liberi e sciolti, alcuni molto lunghi con cesura esplicitata "il verso è dissoluta piaga - la poesia non paga" oppure no "pretestuosa metrica d'inamidate teste d'uovo". Di solito non amo i versi lunghi e in questo caso non faccio eccezione.
Punteggiatura presente, non ci sono rime evidenti.
La seconda strofa è molto più lunga della prima.
Il merito che ti riconosco è quello di avermi fatto scoprire parole come biribara, irrelato, traudite. C'è un accenno: "cosa pretende?" che potrebbe rendere esplicita la presenza di un* narratario* a cui il narratore si riferisce in terza persona di cortesia; ma potrebbe essere anche l'ennesimo riferimento al soggetto sottinteso di tutta la poesia.
La parte tra parentesi del titolo (forse il sottotitolo?) potrebbe essere il titolo di una silloge e ciò spiegherebbe molte cose del componimento. La voce narrante potrebbe infatti essere in realtà un coro di editori e il soggetto sottinteso la poesia, sia nel suo significato generale che in quello della silloge che un* autore* (forse proprio la Penna di questa poesia?) vorrebbe pubblicare.
Mi è piaciuto molto il verso "s'è mutata (folle pretesa) - è obsoleta" che mette insieme due critiche opposte, come per significare che in realtà non è né l'uno né l'altro il motivo del rifiuto.
Grazie e alla prossima.
Analisi metrica: due strofe di versi liberi e sciolti, alcuni molto lunghi con cesura esplicitata "il verso è dissoluta piaga - la poesia non paga" oppure no "pretestuosa metrica d'inamidate teste d'uovo". Di solito non amo i versi lunghi e in questo caso non faccio eccezione.
Punteggiatura presente, non ci sono rime evidenti.
La seconda strofa è molto più lunga della prima.
Il merito che ti riconosco è quello di avermi fatto scoprire parole come biribara, irrelato, traudite. C'è un accenno: "cosa pretende?" che potrebbe rendere esplicita la presenza di un* narratario* a cui il narratore si riferisce in terza persona di cortesia; ma potrebbe essere anche l'ennesimo riferimento al soggetto sottinteso di tutta la poesia.
La parte tra parentesi del titolo (forse il sottotitolo?) potrebbe essere il titolo di una silloge e ciò spiegherebbe molte cose del componimento. La voce narrante potrebbe infatti essere in realtà un coro di editori e il soggetto sottinteso la poesia, sia nel suo significato generale che in quello della silloge che un* autore* (forse proprio la Penna di questa poesia?) vorrebbe pubblicare.
Mi è piaciuto molto il verso "s'è mutata (folle pretesa) - è obsoleta" che mette insieme due critiche opposte, come per significare che in realtà non è né l'uno né l'altro il motivo del rifiuto.
Grazie e alla prossima.
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ciao Penna. Nel tuo componimento trovo la mia difficoltá di "alleggerire" il leggibile esterno, di rinunciare a trovare assolutamente il termine "perfetto" anche se è scontato che non sarà capito. È quella "prepotenza" scrittoria che ogni tanto ci assumiamo. Questo accade perché scriviamo per noi stessi. Sapessi quante bastonate ho raccolto quando il "per noi stessi" l'ho condiviso. C'è nella tua lirica una ricerca importante del linguaggio, una costruzione sapiente, che mi riconduce al libro che più ho amato ma che più mi ha condizionato nell'approcciarmi seriamente alla scrittura: Dialoghi con Leucò di Pavese. Fu un fiasco letterario che, insieme ad altri fattori, portò al suicidio l'autore, e come spesso accade quell'opera sarà rivalutata (a giusto titolo) successivamente. Allora, concludo, ti faccio i complimenti per la capacità di scrivere ma ti dico anche che con tanta erudizione fai inciampare il lettore che sono, certamente inadeguato, rendi difficile la scorrevolezza, impedisci il "respiro" e l'urgenza di arrivare alla fine del lavoro e scegli un target molto e forse troppo alto di fruente. Perlomeno è quanto ho provato, e mi serve per downgradare quando scrivo. Oppure scrivo, me la racconto e non pubblico. Tanta stima, cara Penna, ci sono già passato. A rileggerti volentieri.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Commento
Mi spiace, ma proprio non ci arrivo. Magari sarà anche un pezzo di bravura linguistica, ma certo non è poesia, almeno per i miei gusti.
Pino Chisari- Viandante
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Il messaggio è chiaro , il lessico originale ma lo vedo come un pamphlet più che come poesia. Piuttosto cerebrale.
MATTERA LUCIA- Viandante
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
C’è un’attenta ricerca linguistica in questa poesia sull’editoria, anche se, più che una poesia, dà l’idea di un pamphlet contro certi editori che, pur di non pubblicare una silloge, accampano le scuse più assurde (come si può leggere nella prima strofa).
Ma come dargli torto, a quei poveri editori, se si ritrovano a leggere di “traudite oreadi - irrelato nume”? È inutile che l’autore ci dica che la poesia “Ormai non canta”, di questo e quello, se poi ci fa la casistica completa: cosa che, in effetti, “concilia il sonno”.
Non credo che tutti gli editori siano così ciechi, e mi sembra di leggere fra le righe una certa acredine, forse per un rifiuto di troppo subito dall’autore stesso.
C’è molta attenzione e ricerca, ma il risultato è al di sotto delle aspettative.
M.
Ma come dargli torto, a quei poveri editori, se si ritrovano a leggere di “traudite oreadi - irrelato nume”? È inutile che l’autore ci dica che la poesia “Ormai non canta”, di questo e quello, se poi ci fa la casistica completa: cosa che, in effetti, “concilia il sonno”.
Non credo che tutti gli editori siano così ciechi, e mi sembra di leggere fra le righe una certa acredine, forse per un rifiuto di troppo subito dall’autore stesso.
C’è molta attenzione e ricerca, ma il risultato è al di sotto delle aspettative.
M.
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M. Mark o'Knee- Cavaliere Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ciao,
interessante autocritica alla poesia,
ben articolata ed esposta sintatticamente.
Versi liberi
forse a sottolineare il periodo "storico" in cui
si muovo a difficoltà le poesie fra i lettori.
interessante autocritica alla poesia,
ben articolata ed esposta sintatticamente.
Versi liberi
forse a sottolineare il periodo "storico" in cui
si muovo a difficoltà le poesie fra i lettori.
Ospite- Ospite
Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Quanto mi è piaciuto leggere il commento di digito.
Un bagno di umanità e cultura.
Chapeau.
Il manierismo della poesia non disturba, tutt'altro la rende
Indimenticabile alla luce di certi commenti.
Un bagno di umanità e cultura.
Chapeau.
Il manierismo della poesia non disturba, tutt'altro la rende
Indimenticabile alla luce di certi commenti.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ciao.
Come darti torto, caro autore?
Mi ci metto io per prima tra quanti disperdono inchiostri in minutaglia!
Oltre l’accesa critica e il tono polemico, tra le righe leggo anche una sottile ironia che rende il componimento gradevole e allo stesso tempo più leggero (mi scuso se non era tua intenzione).
Come darti torto, caro autore?
Mi ci metto io per prima tra quanti disperdono inchiostri in minutaglia!
Oltre l’accesa critica e il tono polemico, tra le righe leggo anche una sottile ironia che rende il componimento gradevole e allo stesso tempo più leggero (mi scuso se non era tua intenzione).
Resdei- Maestro Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
che tu sappia scrivere è indubbio.
quel che è dubbio è quanto dici.
io non mi ci rispecchio e quasi mi sento offeso dalle tue parole.
posso comprendere una o più delusioni, ma da qui a dire quello che tu affermi credo ci passi una vita.
peccato, perché il potenziale non ti manca.
la prossima volta, invece che il rancore, esprimi la rabbia.
è diversa.
quel che è dubbio è quanto dici.
io non mi ci rispecchio e quasi mi sento offeso dalle tue parole.
posso comprendere una o più delusioni, ma da qui a dire quello che tu affermi credo ci passi una vita.
peccato, perché il potenziale non ti manca.
la prossima volta, invece che il rancore, esprimi la rabbia.
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Originale la scelta dell'argomento, trovo che la resa avrebbe potuto essere migliore. Mi pare, infatti, che il lessico troppo ricercato e, in parte, la forma scelta, appesantiscano la lettura. Consiglierei l'autore/autrice di "asciugare" un pochino i versi e di alleggerire la scelta dei vocaboli più obsoleti e ricercati.
Tommaso Landini- Younglings
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Da non praticante la poesia, nel senso che non ne scrivo, nell’ultimo periodo ne ho lette tante, alcune leggere, chiare nel trasmettere emozioni e immagini, altre più ermetiche che necessitano di più letture attente per apprezzarne il contenuto, ecco da non praticante la poesia un pezzo come questo mi allontanerebbe.
Non discuto sulla bravura con cui la Penna sa usare le parole, assolutamente, ma stai veicolando che la “poesia” non viene più apprezzata, che se ne stanno perdendo le occasioni per divulgarla, che l’editoria pare abbandonare certe pubblicazioni e lo fai con un linguaggio che a molti è sicuramente ostico. Se vorrebbe essere un pamphlet che deve arrivare a tutti, allora devi semplificare e penso tu ne sia in grado. Un lettore che si avvicina alla poesia necessita di tempo e se vogliamo di “esperimenti di lettura” per apprezzare la bellezza di testi importanti, anche di quelli difficili.
E comunque non penso che la poesia sia in decadimento, vedo che si svolgono tanti concorsi per sole poesie, quanto piuttosto che sono veramente poche ad esempio le trasmissioni di carattere letterario, soprattutto rivolte a un pubblico giovane che – se adeguatamente preparato anche scolasticamente – saprebbe apprezzare soprattutto le nuove leve.
Non discuto sulla bravura con cui la Penna sa usare le parole, assolutamente, ma stai veicolando che la “poesia” non viene più apprezzata, che se ne stanno perdendo le occasioni per divulgarla, che l’editoria pare abbandonare certe pubblicazioni e lo fai con un linguaggio che a molti è sicuramente ostico. Se vorrebbe essere un pamphlet che deve arrivare a tutti, allora devi semplificare e penso tu ne sia in grado. Un lettore che si avvicina alla poesia necessita di tempo e se vogliamo di “esperimenti di lettura” per apprezzare la bellezza di testi importanti, anche di quelli difficili.
E comunque non penso che la poesia sia in decadimento, vedo che si svolgono tanti concorsi per sole poesie, quanto piuttosto che sono veramente poche ad esempio le trasmissioni di carattere letterario, soprattutto rivolte a un pubblico giovane che – se adeguatamente preparato anche scolasticamente – saprebbe apprezzare soprattutto le nuove leve.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
All'autore invidio proprietà e ricchezza linguistica, tutt'altro che comuni.
E apprezzo anche la passione che lo anima.
In quanto alla ricercatezza dei termini usati è una pura scelta dell'autore, non so quanto questo possa avvicinare o meno nuovi appassionati.
La poesia credo sia una delle materie più divisive in assoluto, piace o non piace.
Io appartengo alla schiera dei secondi.
Dico questo perché, pur rimarcando di nuovo la bravura e la passione dell'autore, il testo non riesce a sedurmi.
E apprezzo anche la passione che lo anima.
In quanto alla ricercatezza dei termini usati è una pura scelta dell'autore, non so quanto questo possa avvicinare o meno nuovi appassionati.
La poesia credo sia una delle materie più divisive in assoluto, piace o non piace.
Io appartengo alla schiera dei secondi.
Dico questo perché, pur rimarcando di nuovo la bravura e la passione dell'autore, il testo non riesce a sedurmi.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ciao
E vero che più che una poesia sembra una critica letteraria un materiale che ci vuole insegnare come scrivere. Però così diventa un semplice manifesto e di poesia ha solo una cosa che è scritto nei versi.
E vero che più che una poesia sembra una critica letteraria un materiale che ci vuole insegnare come scrivere. Però così diventa un semplice manifesto e di poesia ha solo una cosa che è scritto nei versi.
frederik mikeli- Viandante
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Tanti lettori sembrano dare per assodato che una poesia sia necessariamente voce dell'autore, ma non per forza è così.
Certo, è molto probabile, d'altra parte tendiamo a scrivere di ciò che conosciamo e sentiamo, sia in prosa che in versi.
Ma allora ci concentriamo più sul messaggio sottinteso che sulla forma, e questo secondo me non rende giustizia a un componimento che, pur nella sua eccessiva ricercatezza, mi ha comunque fatto sorridere e divertito.
E' come il gioco di un prestigiatore: c'è dietro un lavoro di fino e diverte proprio per la sua incomprensibilità.
Intendiamoci, ci sono poesie che trasmettono molto di più a livello di emozioni, di coinvolgimento, di empatia con le parole.
A proposito di parole, tante di quelle menzionate non le conosco nemmeno, e neppure ho inquadrato voce narrante, personaggi, destinatari: è tutto un mischione di voci e immagini che si rincorrono, come in una caotica vignetta ottocentesca. Ma secondo me funziona.
Certo, è molto probabile, d'altra parte tendiamo a scrivere di ciò che conosciamo e sentiamo, sia in prosa che in versi.
Ma allora ci concentriamo più sul messaggio sottinteso che sulla forma, e questo secondo me non rende giustizia a un componimento che, pur nella sua eccessiva ricercatezza, mi ha comunque fatto sorridere e divertito.
E' come il gioco di un prestigiatore: c'è dietro un lavoro di fino e diverte proprio per la sua incomprensibilità.
Intendiamoci, ci sono poesie che trasmettono molto di più a livello di emozioni, di coinvolgimento, di empatia con le parole.
A proposito di parole, tante di quelle menzionate non le conosco nemmeno, e neppure ho inquadrato voce narrante, personaggi, destinatari: è tutto un mischione di voci e immagini che si rincorrono, come in una caotica vignetta ottocentesca. Ma secondo me funziona.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ciao,
sono molto d'accordo su ciò che sostieni: una doppia critica a poeti e lettori che non lascia indifferenti.
Trovo pertinente la scelta lessicale fatta che avvalora la tesi del testo: in pochi apprezzano/capiscono la poesia, in pochi scrivono in maniera semplice/diretta la poesia e di conseguenza la poesia non paga.
E questo è un dato di fatto.
Sottolinei ancora di più il concetto scegliendo parole desuete per descrivere il concetto: in un'epoca dove si fa fatica a scrivere perchè, sostituendolo con xchè, la maggior parte delle persone indietreggiano dietro un simile lessico, io per prima.
E a ragione, perchè un simile testo è scritto apposta per allontanare.
La poesia che proponi l'ho letta in chiave ironica e provocatrice e ha un suo perchè.
Il merito di questa poesia è far riflettere su cosa davvero non funziona nel mondo poetico attuale, e a ciò non so rispondere.
Forse nell'involuzione che stiamo vivendo la poesia dovrebbe mirare più in basso per trovarci: quindi l'Ode al tronista o L'uomo che piange di fronte all'auto graffiata oppure Domani alla coop fanno lo sconto del 10% avrebbero molto più successo.
Penso che in generale un artista (e un poeta/scrittore lo è) dovrebbe saper riprodurre il proprio tempo, parlare ai contemporanei per essere capito dai posteri.
Ma uno potrebbe ribattere e dire: ma la poesia dov'è?
E io mi girerei intorno e risponderei: già, dov'è?
sono molto d'accordo su ciò che sostieni: una doppia critica a poeti e lettori che non lascia indifferenti.
Trovo pertinente la scelta lessicale fatta che avvalora la tesi del testo: in pochi apprezzano/capiscono la poesia, in pochi scrivono in maniera semplice/diretta la poesia e di conseguenza la poesia non paga.
E questo è un dato di fatto.
Sottolinei ancora di più il concetto scegliendo parole desuete per descrivere il concetto: in un'epoca dove si fa fatica a scrivere perchè, sostituendolo con xchè, la maggior parte delle persone indietreggiano dietro un simile lessico, io per prima.
E a ragione, perchè un simile testo è scritto apposta per allontanare.
La poesia che proponi l'ho letta in chiave ironica e provocatrice e ha un suo perchè.
Il merito di questa poesia è far riflettere su cosa davvero non funziona nel mondo poetico attuale, e a ciò non so rispondere.
Forse nell'involuzione che stiamo vivendo la poesia dovrebbe mirare più in basso per trovarci: quindi l'Ode al tronista o L'uomo che piange di fronte all'auto graffiata oppure Domani alla coop fanno lo sconto del 10% avrebbero molto più successo.
Penso che in generale un artista (e un poeta/scrittore lo è) dovrebbe saper riprodurre il proprio tempo, parlare ai contemporanei per essere capito dai posteri.
Ma uno potrebbe ribattere e dire: ma la poesia dov'è?
E io mi girerei intorno e risponderei: già, dov'è?
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Una poesia che critica la poesia, facendo ricorso a tutti gli artifici stilistici e metrici della poesia classica. Un bell'esercizio di stile, ma non mi è piaciuta. onestamente la trovo anche un po' fuoriluogo in un contest di poesia.
Ospite- Ospite
Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ciao autore, complimenti, mi hai davvero tirato dentro la tua poesia. Il tono ricercato, le parole desuete, non comuni, la ricerca, le figure retoriche, che vanno di proposito a cozzare contro ciò contro cui inveisci o inveisci la voce narrante, che non per forza deve essere la tua, è una trovata geniale. La poesia sembra involuta e non lo è, il messaggio sembra chiaro, ma in realtà è l'esatto opposto. Almeno, questo ci ho visto io. Ho letto molta poesia degli anni sessanta e settanta e mi hai ricordato alcuni grandi di quel periodo, che probabilmente è stato il migliore della poesia italiana contemporanea. Complimenti ancora e a rileggerci!
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: L'inesistenza (Il Capitolo Monografico)
Ricercare parole inusuali non è genialità, perché non rende fruibile a tutti il componimento.
Riconosco la bravura, ma non condivido il modo.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
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