Verba volant

Proprio vero, si può viaggiare senza soldi  con la lettura e con la mente, pure io lo facevo qualche tempo fa. E ti dirò che era più bello di viaggiare davvero.
Il giro turistico che proponi è interessante, tutte località poco originali, ma belle. Poi tu con astuzia hai spostato Venezia e i suoi canali in Calabria. Questa mossa proprio non me l'aspettavo.

Ciao autore. Più che una poesia,divertissement. Un gioco di anagrammi che, alla fine, lascia davvero poco. Forse l’abbozzo di un sorriso e me lo faccio bastare. Trovo che la poesia sia altra cosa, mi spiace.
In ogni caso, complimenti per la fantasia.

Molto divertente, cara Penna. Questo "calembour" di versi fa sorridere, ma risulta "pesante" perché troppo "pensante" (ti copio) con tutte quelle parentesi che, a tuo parere, occorrono per fare comprendere il gioco. No. Una poesia può essere geniale, e ciò che hai scritto è "geniale", ma resta a livello di gioco e non mi sembra congrua con ciò che capisco come poesia. Ma se c'è genio, se ti piace giocare, trova una tua summa con la forma poetica, sono certo che ci sia da divertirsi molto leggendoti. Un caro abbraccio.

Ciao, Autore.
Mi dispiace che tu non ti sia "fidato" dei tuoi lettori; di conseguenza, hai rovinato il tuo componimento, che è pregiatissimo dal punto di vista stilistico e delle figure retoriche proprie del componimento, con una sovrabbondanza di virgolette che non fanno altro che interrompere la lettura e volgere la tua bella poesia in una filastrocca, quasi fosse destinata a un pubblico di giovani lettori.
Trovo invece che, senza quelle virgolette, la tua poesia sarebbe un vero spunto di riflessione, con tutti i crismi della poesia e con un messaggio chiaro, forte e probabilmente molto condiviso.
Mi dispiace che, invece, non troverà in questo contest la giustizia che meriterebbe, o almeno: io temo questo.
Grazie comunque di aver partecipato. Sono contento di aver letto questo tuo componimento.

Forse non si è capito che sono anagrammi e non si è colto il messaggio finale.

Ciao,
Concordo con il contenuto, ma non è ciò che chiamo poesia.

Le virgolette distolgono molto l'attenzione, ma in generale la poesia è divertente, ho apprezzato anche il discorso diretto. Puoi ulteriormente lavorarci, ma intanto complimenti.

Per quanto poco avvezzo al genere non credo che questa sia una poesia in senso proprio; a me ha ricordato certi giochi che facevo da ragazzo con mio papà sulla settimana enigmistica.
Il goco degli anagrammi era chiarissimo e forse io avrei evitato di renderlo troppo esplicito virgolettando tutte le parole.
Piaciuto tantissimo anche perché dimostra grande padronanza delle parole ma credo che sia abbastanza furoi contest(o).

Originale e creativa. Bello l'anagramma finale in cui è racchiuso il messaggio.

Mi piace pensare che l'abbia scritta uno studente. La poesia ha vari generi. C'è la lirica ma anche quella in apparenza ludica ma con un messaggio da scoprire. A me è piaciuta, meriterebbe almeno 8.

Cara Penna, con le parole ci si può anche divertire, come in questo caso.
Se il pezzo è stato accettato, il comitato di lettura ha fatto le sue valutazioni ma - mio personalissima opinione e quindi opinabile - questa non è una poesia, ma come hanno ben detto @Petunia e @digitoergosum , un divertissement o calembour. Fine dei giochi.
Simpatico il giocare con gli anagrammi: anche senza le virgolette si sarebbe capito che tali erano quelle parole.
Insomma un lavoro carino per chi frequenta assiduamente la Pagnia della Sfinge dellae Settimana Enigmistica, ma di poesia c'è davvero poco.
Salvo solo il pensiero finale: tra le pagine di un libro si fanno viaggi indimenticabili.

Un divertissement carino. 
Se si considera la poesia come un quadro, una scultura o un pezzo di musica, cioè arte, questo non ha centrato il bersaglio. 
Forse per prima cosa è all'interno di una serie di poesie che fanno provare dei sentimenti e quindi mi spiazza tanto da non trovarla appagante.
E' come quando, a Miss Italia, fanno la carrellata dei volti e così - uno dietro l'altro così diversi tra loro - ti sembrano tutte brutte quando invece sono tutte bellissime.
Come seconda cosa in tutte quelle virgolette - pur necessarie altrimenti non avrei capito gli anagrammi - si perde fluidità. Forse c'era un altro modo per costruirla.
Infine si sente la mancanza di un pensiero personale che avrei voluto trovare.  

MATTERA LUCIA ha scritto:Mi piace pensare che l'abbia scritta uno studente. La poesia ha vari generi. C'è la lirica ma anche quella in apparenza ludica ma con un messaggio da scoprire. A me è piaciuta, meriterebbe almeno 8.

@MATTERA LUCIA Per praticità e velocità di controllo, ricordiamo che è opportuno condensare i propri pensieri in un unico messaggio. Tre messaggi in uno stesso componimento diventano eccessivi.
Grazie della collaborazione.

I draghi locopei non sono facili da gestire. Ci vuole padronanza di mezzi e fiducia nelle proprie capacità. Due cose che sembra non appartengano all’autore di questa composizione (non proprio poetica); un autore che si è fidato così poco anche dei suoi stessi lettori da costellare il testo di virgolette affinché fosse chiaro che si trattava di semplici anagrammi.
E pure il messaggio principale, quello che dovrebbe essere il fulcro della composizione, non mi sembra espresso al meglio: “apri un libro / e leggi lentamente” è senz’altro più efficace e partecipato di “sfoglia”.
Ciò che resta, dopo la lettura, non si discosta molto dai giochi presenti sulle pagine della Settimana enigmistica: enigmi impegnativi (anche molto più di questo) ma non certo poesia.
M.

Giocare con le parole è un modo di fare poesia, senza dubbio. Ma qui pare un gioco un po' troppo fine a se stesso.

Ciao
Versi che rappresentano solo semplici frasi che non riescono a diventare una poesia. Divertente.

oddio, non so da dove cominciare.
è l'ultimo componimento che commento, e mi sa che finiamo maluccio.
intanto non ho compreso per niente tutte quelle virgolette: che senso hanno?
tolgono tanto e massacrano il lavoro, oltre che infastidire il lettore.
ma poi anche tutto il resto che significato ha?
cosa vuoi dire, cosa vuoi far sapere?
a me non arriva proprio nulla, scusami.

Ciao.
Hai giocato con le parole e ci sei riuscit*. Grande ammirazione, io per gli anagrammi sono negata, me la cavo meglio con i rebus. Detto ciò, i tuoi versi mi sembrano un buon esercizio, ma rimangono sul foglio, non arrivano e nemmeno emozionano. Mi dispiace. 
Ma continua a scrivere perché hai fantasia e tecnica.

Ciao, Penna.

Probabilmente ci sono stati dei problemi di formattazione prima dell'invio; la prima riga la considero la ripetizione del titolo, la prima strofa la considero in realtà composta da due quartine, in modo da poter considerare questa una composizione a versi sciolti e liberi raccolti in sei strofe di quattro versi ciascuna. I versi sono di lunghezza diversa, il più corto è un quadrisillabo e il più lungo un novenario (potrebbe essere anche un decasillabo). Non ci sono strutture ritmiche che si ripetono tra le varie strofe. Punteggiatura presente. Nessuna rima evidente. Forse sono io all'antica, ma se l'intenzione è quella di un "gioco" anche il ritmo sarebbe dovuto essere più "giocoso".

La prima cosa che noto è che non sono le parole (verba) a volare ma le lettere; il titolo scelto enfatizza questo che secondo me è un errore. La seconda cosa che noto è che la prima quartina è in prima persona singolare, la seconda e la terza sono impersonali, le ultime tre sono in seconda persona singolare. Anche questa narrazione ballerina accentua la sensazione che questa vuole essere una composizione giocosa. Le ultime due strofe mettono in risalto che l'intento di questa poesia è fare un paragone tra il viaggio reale e il viaggio inteso come metafora della lettura. Una composizione di questo genere secondo me avrebbe dovuto essere più regolare e più curata anche dal punto di vista formale. Mi sono comunque divertito a leggerla.

Grazie e alla prossima.

Anche a me sembra più un divertissement che una poesia.
Non credo neppure sia stato facile studiarla, scrivere qualcosa che avesse un senso e non fosse soltanto un semplice giochino di parole.
Il finale ci mostra il messaggio del componimento, un messaggio che rimane forse un pò in ombra, surclassato dal tono scherzoso e giocoso del testo.
Da apprezzare l'inventiva, ma ci sono lavori che mi hanno convinto di più.

Ciao autore, innanzitutto complimenti per l' ardire nel proporre una composizione così in un concorso, era scontato che avrebbe creato perplessità nei lettori/giudici che probabilmente si aspettavano qualcosa di più da un "semplice" (tra virgolette perché semplice non è, in qualunque modo la si veda) gioco poetico. Certo, molti lamentano l'uso delle virgolette, boh, io credo più a un eccesso di chiarezza che a una disistima nelle capacità dei lettori, è vero comunque che se ne sarebbe dovuto fare a meno, anche perché probabilmente mi sarei divertito di più se avessi dovuto trovare da solo la chiave di lettura, ovvero gli anagrammi, senza che questa mi fosse suggerita. A rileggerci!

Ciao,
la poesia è simpatica anche se non riesce a esprimere molto, mentre ho trovato carina e originale l'idea d'introdurre degli anagrammi nel testo  anche se questo purtroppo ti ha obbligato a sacrificare la poesia in passaggi contorti.
Credo che il testo avrebbe avuto un senso molto più interessante se gli anagrammi non fossero stati suggeriti: al lettore che scruta il testo con attenzione per motivare una critica costruttiva non sarebbero certo passati inosservati.
Il testo rimane un po' sbilanciato anche negli intenti: all'inizio si presenta giocoso e goliardico, ma alla fine spuntano un paio di morali che sembrano un po' appiccicate lì senza una valida giustificazione e mi rimandano l'idea di una poesia poco studiata a livello di struttura generale: sembra quasi che la parte affascinante sia relegata all'effetto anagramma e ciò non mi soddisfa del tutto.

Complimenti per l'inventiva e l'originalità: non so se esistano in rete dei decaloghi di parole anagrammabili, forse sì, o se le hai trovate da solo, ma se mi avessero detto "trova 5 nomi geografici anagrammabili" io sarei ancora lì nel 2025 a mormorare cose incoerenti. E non è ancora iniziato il 2024.

Detto questo, a me la poesia è piaciuta. Non sono pratico di generi e regole, ho una manica molto larga su cosa sia poesia, magari sbaglio, però, anche se concepita come divertissement, non voglio negarle lo status di componimento.
Certo ci sono dei difetti. In primis l'essere un po' forzata in certi passaggi, sia quelli dove far quadrare l'anagramma ha richiesto delle contorsioni, sia quelli dove c'è un tocco di morale che secondo me poco aggiunge al valore del testo (anzi, forse lo banalizza un po').
In secondo luogo le già citate virgolette, che spezzano la lettura. Ti dico la verità, senza di quelle ci avrei messo più degli altri a capire che fossero tutti anagrammi, e quando l'ho capito ne sono stato meravigliato; ma l'effetto negativo sulla lettura rimane.
Magari il corsivo, al posto delle virgolette, sarebbe stato meglio?
Non so.

In definitiva, è un componimento che mi ha divertito leggere, che ho trovato per certi versi geniale, ma che non mi ha trasmesso molto a livello emozionale.