La dittatura del caos
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Poetry
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La dittatura del caos
Valanghe di parole,
battaglie d’opinioni,
lettere e pensieri che dividono.
Come muri.
Lavaggi di cervelli,
propagande e slogan,
lupi travestiti d’agnelli
per sbranare la ragione.
L’urlo del buon senso
che affoga in un mare d’orgoglio.
Nessuno può sentirlo.
Troppe torri di ragioni da innalzare.
Frasi urlate,
gridate per sovrastare.
Sinfonie che si sovrappongono
per alterare l’armonia dell’anima.
E in sottofondo,
non udibile,
il ritmo della sconfitta.
La dittatura del caos.
battaglie d’opinioni,
lettere e pensieri che dividono.
Come muri.
Lavaggi di cervelli,
propagande e slogan,
lupi travestiti d’agnelli
per sbranare la ragione.
L’urlo del buon senso
che affoga in un mare d’orgoglio.
Nessuno può sentirlo.
Troppe torri di ragioni da innalzare.
Frasi urlate,
gridate per sovrastare.
Sinfonie che si sovrappongono
per alterare l’armonia dell’anima.
E in sottofondo,
non udibile,
il ritmo della sconfitta.
La dittatura del caos.
Different Staff- Admin
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Re: La dittatura del caos
piaciuta.
ritmo che pare lento ma in realtà serve a far penetrare il senso delle frasi, il significato pieno.
non so se definirla una sorta di dichiarazione di disincanto o una protesta che difficilmente verà ascoltata.
in ogni caso mi è piaciuta davvero.
unico neo, a mio parere, il troppo stacco da una quartina all'altra, ma forse è solo un problema di formattazione.
ritmo che pare lento ma in realtà serve a far penetrare il senso delle frasi, il significato pieno.
non so se definirla una sorta di dichiarazione di disincanto o una protesta che difficilmente verà ascoltata.
in ogni caso mi è piaciuta davvero.
unico neo, a mio parere, il troppo stacco da una quartina all'altra, ma forse è solo un problema di formattazione.
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Arunachala- Admin
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Re: La dittatura del caos
Scrivi bene, ma io tutto questo caos, almeno dalle nostre parti, non lo trovo.
Le propagande e gli slogan frutto di un lontano passato non appaiono più. A chi comanda, o meglio amministra il Paese, non conviene la confusione, la caciara.
Meglio stare "zitti e buoni".
Magari ci fosse qualche frase urlata.
Magari.
Le propagande e gli slogan frutto di un lontano passato non appaiono più. A chi comanda, o meglio amministra il Paese, non conviene la confusione, la caciara.
Meglio stare "zitti e buoni".
Magari ci fosse qualche frase urlata.
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tommybe- Maestro Jedi
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Re: La dittatura del caos
Questi versi mi sono arrivati forti e chiari come un urlo. Ci sento molta spontaneità, qui il poeta aveva qualcosa da dire, comunicare un messaggio che ha affidato a parole semplici, senza usare metafore. È andato giù dritto e con una certa musicalità. Ho apprezzato sia il contenuto che mi sento di condividere sia l’esposizione forse non troppo poetica ma di sicuro genuina ed efficace.
Petunia- Moderatore
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Re: La dittatura del caos
Ciao,
Il tema mi sembra appropriato e ben sviluppato,
forse avrei cambiato qualche punteggiatura
ma comunque è poesia che arriva.
Il tema mi sembra appropriato e ben sviluppato,
forse avrei cambiato qualche punteggiatura
ma comunque è poesia che arriva.
Ospite- Ospite
Re: La dittatura del caos
Chiara, semplice e lineare, con un messaggio che arriva.
Non so se è poesia nel senso classico, ma mi arriva, mi colpisce, mi coinvolge.
Molto brav*
Non so se è poesia nel senso classico, ma mi arriva, mi colpisce, mi coinvolge.
Molto brav*
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: La dittatura del caos
L'ho letta come se fosse una marcia, in un ambiente fisico-ideologico che mi ricorda 1984. Molto interessante, a me è piaciuta molto. Complimenti.
AleP20- Viandante
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Re: La dittatura del caos
Versificare che ho apprezzato molto, anche perché lo trovo piuttosto vicino al mio. Trovo anche sia un buona cosa che un poeta voglia prendere posizione anche su tematiche, diciamo così, sociali. Il ritmo scelto, poi, aiuta a comunicare il messaggio e a trasmettere l'indignazione del poeta. Trovo che ridurre al minimo la punteggiatura, togliendo qualche virgola e qualche punto, avrebbe spezzato in modo meno netto i versi, rendendoli ancora più efficaci
Tommaso Landini- Younglings
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Re: La dittatura del caos
Aiuta che pensi subito di aver capito a cosa si riferisce per cui ragioni con lo scrittore/la scrittrice. Manca il ritmo della rima ma questo non fa che riportarti all'argomento senza distrarti.
Ci si cala subito nel contenuto e si rimane dentro fino alla fine.
Speriamo però che finisca bene nella realtà.
Bella. Grazie
Ci si cala subito nel contenuto e si rimane dentro fino alla fine.
Speriamo però che finisca bene nella realtà.
Bella. Grazie
Re: La dittatura del caos
Ciao, Penna.
Analisi metrica: versi sciolti di lunghezza variabile raccolti in cinque quartine. Il verso più lungo è un dodecasillabo "Troppe torri di ragioni da innalzare" senza cesure evidenti ma metricamente è un quadrisillabo più un ottonario o viceversa.
Inizia con due settenari e prosegue ritmicamente in modo simile, poi verso la quarta strofa il ritmo si perde come a inseguire il titolo e il significato, con la ripetizione del titolo nell'ultimo verso. Tutto sommato per me piacevole.
Punteggiatura presente, non ci sono enjambement.
La poesia è il ritratto realistico di una società che potremmo identificare con qualsiasi nazione in cui i populismi stanno prendendo o hanno preso il sopravvento. Non viene proposta una soluzione né viene invocato un richiamo alla ribellione. Il ritratto è rassegnato.
Personalmente non ho gradito l'accostamento della parola "sinfonie" a qualcosa di negativo, con il risultato che ho sentito le metafore finali come lontane dal mio gusto.
Grazie e alla prossima.
Analisi metrica: versi sciolti di lunghezza variabile raccolti in cinque quartine. Il verso più lungo è un dodecasillabo "Troppe torri di ragioni da innalzare" senza cesure evidenti ma metricamente è un quadrisillabo più un ottonario o viceversa.
Inizia con due settenari e prosegue ritmicamente in modo simile, poi verso la quarta strofa il ritmo si perde come a inseguire il titolo e il significato, con la ripetizione del titolo nell'ultimo verso. Tutto sommato per me piacevole.
Punteggiatura presente, non ci sono enjambement.
La poesia è il ritratto realistico di una società che potremmo identificare con qualsiasi nazione in cui i populismi stanno prendendo o hanno preso il sopravvento. Non viene proposta una soluzione né viene invocato un richiamo alla ribellione. Il ritratto è rassegnato.
Personalmente non ho gradito l'accostamento della parola "sinfonie" a qualcosa di negativo, con il risultato che ho sentito le metafore finali come lontane dal mio gusto.
Grazie e alla prossima.
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Commento
Per quanto riscontrabili nel quotidiano, sembrano una sfilza di slogan uniti solo da una protesta che tende a fare d'ogni erba un fascio. Avrebbe bisogno di qualche variazione di ritmo, a mio avviso.
Pino Chisari- Viandante
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Re: La dittatura del caos
In effetti, è proprio così che funziona la “comunicazione” ai nostri giorni. Non esiste gentilezza, lealtà, “buon senso”; solo un continuo sfoderare di denti e zanne, una manifesta volontà di prevaricazione, un perenne status di “homo homini lupus” che farebbe rabbrividire il buon vecchio Hobbes.
La poesia è chiarissima e non richiede particolari sforzi interpretativi; ha un buon ritmo, che culmina nella seconda strofa: non ha una metrica precisa, ma gli accenti accompagnano molto bene la lettura. Lo stesso si può dire anche per la quinta.
Il discorso cambia nelle strofe tre e quattro, nelle quali la scelta di versi più lunghi rende il tutto più zoppicante, meno fluido.
Comunque, nel complesso, un lavoro valido.
M.
La poesia è chiarissima e non richiede particolari sforzi interpretativi; ha un buon ritmo, che culmina nella seconda strofa: non ha una metrica precisa, ma gli accenti accompagnano molto bene la lettura. Lo stesso si può dire anche per la quinta.
Il discorso cambia nelle strofe tre e quattro, nelle quali la scelta di versi più lunghi rende il tutto più zoppicante, meno fluido.
Comunque, nel complesso, un lavoro valido.
M.
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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola
M. Mark o'Knee- Cavaliere Jedi
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Re: La dittatura del caos
Una poesia che ho letto imprigionata dal ritmo serrato delle immagini che vengono evocate: parole che dividono, slogan che possono anche obnubilare le menti più disposte a non pensare col proprio cervello; la gara a chi urla più forte pensando che ciò significhi aver ragione, spesso senza un contenuto su cui valga la pena di ragionare o di confrontarsi.
Direi la descrizione perfetta del nostro tempo: un caos che, volenti o nolenti, ci sta fagocitando ed è ogni giorno più complicato e faticoso fuggirne o quanto meno combatterlo.
E non è poi tanto sbagliato considerare questo triste insieme una sconfitta per l’Uomo, o perlomeno per la parte dell’umanità ancora disposta ad essere critica.
Non è poi tanto lontano, come genere di sottofondo, dal pamphlet
Direi la descrizione perfetta del nostro tempo: un caos che, volenti o nolenti, ci sta fagocitando ed è ogni giorno più complicato e faticoso fuggirne o quanto meno combatterlo.
E non è poi tanto sbagliato considerare questo triste insieme una sconfitta per l’Uomo, o perlomeno per la parte dell’umanità ancora disposta ad essere critica.
Non è poi tanto lontano, come genere di sottofondo, dal pamphlet
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: La dittatura del caos
Ciao Penna. Piaciuta, anche se...
Visivamente si nota un disequilibrio tra le prime due strofe e le due successive, le prime molto più corte. Come già fatto notare, alla parola "sinfonie" viene data una patente negativa seppure mitigata da quell'accavallamento delle stesse che fornisce una chiave di lettura di ciò che intendi. Per me, che sono appassionato di musica, stona un poco l'accezione negativa, in ogni caso, di quella parola. Per il resto, comunque è una bella poesia, da tenere in considerazione per rileggerla in ottica di votazione finale. Grazie per avermelo fatta leggere, cara Penna.
Visivamente si nota un disequilibrio tra le prime due strofe e le due successive, le prime molto più corte. Come già fatto notare, alla parola "sinfonie" viene data una patente negativa seppure mitigata da quell'accavallamento delle stesse che fornisce una chiave di lettura di ciò che intendi. Per me, che sono appassionato di musica, stona un poco l'accezione negativa, in ogni caso, di quella parola. Per il resto, comunque è una bella poesia, da tenere in considerazione per rileggerla in ottica di votazione finale. Grazie per avermelo fatta leggere, cara Penna.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: La dittatura del caos
Mi sembra un componimento spontaneo, scritto di getto, caratterizzato da una certa decisione. A gusto rivedrei un pò la punteggiatura, eliminando qualche punto.
Il ritmo mi piace, c'è musicalità.
Rivedrei quel "troppe torri di ragioni da innalzare", per migliorare ancora quel concetto di musicalità su cui mi soffermo tanto.
Il ritmo mi piace, c'è musicalità.
Rivedrei quel "troppe torri di ragioni da innalzare", per migliorare ancora quel concetto di musicalità su cui mi soffermo tanto.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: La dittatura del caos
Ciao autore, poesia velocissima la tua, nel senso che la lettura fila via che è un piacere, effetto dovuto certo al ritmo, agli accenti, alla musicalità, ma anche alla semplicità delle frase, nette e chiare. Dal punto di vista formale quindi per me è pienamente promossa. Dal punto di vista del contenuto invece l'ho trovata un po' ripetitiva, nel senso che in cinque quartine alla fine giri sempre sulla stessa cosa, un perno, diciamo così, ma il discorso non evolve, non vedo uno sbocco. Il tuo è solo un mero sfogo, una descrizione della situazione o per meglio dire di un talk show di rete 4. Che ci sta, per carità, anzi, è già meritorio questo, ma a mio gusto, sia chiaro, manca qualcosa. A rileggerci!
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: La dittatura del caos
Il bello di questa poesia è che potrebbe essere "ambientata" negli anni '70 come al giorno d'oggi.
La prima differenza concettuale è che allora, per farsi sentire, dovevi tirare sul serio fuori la voce, oggi basta scrivere su una tastiera. E il paradosso è che con una tastiera puoi fare anche più danni che con delle urla.
La seconda differenza è che allora ci si identificava con un pensiero, un'ideologia, un'utopia piuttosto, oggi invece il pensiero è singolo, prevaricante, autocostruito.
Ci si urla addosso, dietro uno schermo, non tanto per il "la mia idea è migliore della tua" ma per il "io sono meglio di te," in base alla percezione che ciascuno ha di sé stesso.
D'altra parte, l'essere umano è fatto anche per prevaricare i suoi simili, è proprio nel suo DNA, quindi se dai libera voce ottieni libera espressione, con tutti gli annessi e i connessi.
La poesia non è male, mi piacciono soprattutto le prime due quartine, che hanno un bel ritmo e si leggono con enfasi.
Poi un po' si perde, tra ripetizioni di parole e concetti, una forma che diventa sempre più irregolare ed espressioni ampollose.
La chiusa, che parla di sconfitta, è un poco retorica: la vera sconfitta non è il caos, è la vittoria di chi ha il solo merito di urlare più forte degli altri.
La prima differenza concettuale è che allora, per farsi sentire, dovevi tirare sul serio fuori la voce, oggi basta scrivere su una tastiera. E il paradosso è che con una tastiera puoi fare anche più danni che con delle urla.
La seconda differenza è che allora ci si identificava con un pensiero, un'ideologia, un'utopia piuttosto, oggi invece il pensiero è singolo, prevaricante, autocostruito.
Ci si urla addosso, dietro uno schermo, non tanto per il "la mia idea è migliore della tua" ma per il "io sono meglio di te," in base alla percezione che ciascuno ha di sé stesso.
D'altra parte, l'essere umano è fatto anche per prevaricare i suoi simili, è proprio nel suo DNA, quindi se dai libera voce ottieni libera espressione, con tutti gli annessi e i connessi.
La poesia non è male, mi piacciono soprattutto le prime due quartine, che hanno un bel ritmo e si leggono con enfasi.
Poi un po' si perde, tra ripetizioni di parole e concetti, una forma che diventa sempre più irregolare ed espressioni ampollose.
La chiusa, che parla di sconfitta, è un poco retorica: la vera sconfitta non è il caos, è la vittoria di chi ha il solo merito di urlare più forte degli altri.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: La dittatura del caos
Il caos risiede nelle menti di chi vuol farci credere che va tutto bene. Che le guerre si vincono, che i vaccini funzionano, che le bombe scansano vecchi, donne e bambini. Vabbè, non mi dilungo oltre.
Credo però che la vena polemica di cui sopra, tutta personale, si possa ritrovare celata tra i versi di questa poesia. Vero, i versi che ho letto sono senza tempo, per cui non avere nessun punto di riferimento specifico, aumenta la portata "adattabile" nel lungo periodo.
Tuttavia io colloco questi versi ai giorni nostri, come grida di disperazione verso un sistema che non vuol sentire ma soltanto imporre. Allora dove sta la verità? Dov'è il caos? Mi fermo qui sennò ricomincio il pippone.
Però a questo Poeta i complimenti li faccio davvero.
Grazie
Credo però che la vena polemica di cui sopra, tutta personale, si possa ritrovare celata tra i versi di questa poesia. Vero, i versi che ho letto sono senza tempo, per cui non avere nessun punto di riferimento specifico, aumenta la portata "adattabile" nel lungo periodo.
Tuttavia io colloco questi versi ai giorni nostri, come grida di disperazione verso un sistema che non vuol sentire ma soltanto imporre. Allora dove sta la verità? Dov'è il caos? Mi fermo qui sennò ricomincio il pippone.
Però a questo Poeta i complimenti li faccio davvero.
Grazie
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"È buio il mattino che passa senza la luce dei tuoi occhi." Cesare Pavese
As comensa a meuire quand as nass.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: La dittatura del caos
Questa poesia non so perchè ma mi ha evocato tanta tv trash, in cui la parola urlata nasconde il vuoto delle idee. Interessante.
Ospite- Ospite
Re: La dittatura del caos
Ciao.
Di questa poesia quello che mi è piaciuto è il ritmo bello incalzante.
Ma strano a dirsi, forse per l’argomento che tratta, è la cosa che mi è piaciuta meno.
All’assordante rumore del niente i tuoi versi martellano e non fanno altro che unire rumore a quello già esistente. Avrei preferito, a mio gusto e proprio per contrasto, un tono più pacato.
Ma questi sono gusti strettamente personali.
Di questa poesia quello che mi è piaciuto è il ritmo bello incalzante.
Ma strano a dirsi, forse per l’argomento che tratta, è la cosa che mi è piaciuta meno.
All’assordante rumore del niente i tuoi versi martellano e non fanno altro che unire rumore a quello già esistente. Avrei preferito, a mio gusto e proprio per contrasto, un tono più pacato.
Ma questi sono gusti strettamente personali.
Resdei- Maestro Jedi
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Re: La dittatura del caos
Scorcio di una società basata sulla non comunicazione, sul predominare, dove il buon senso e la ragione non possono essere ascoltate perché tacitate e coperte da ingiusti interessi.
Attuale e coinvolgente.
Attuale e coinvolgente.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
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Re: La dittatura del caos
Ciao,
una poesia che sembra tratteggiare in maniera disincantata il periodo storico che stiamo attraversando, dove ognuno grida la sua ragione ed è difficile, anzi molto spesso impossibile sentire la verità tra tutte queste urla.
La poesia è grintosa e ha carattere, ma, forse, non essendo un millenials l'autore, attinge un po' troppo a esempi che non la fanno inquadrate prontamente all'epoca attuale (qualcuno fa riferimento agli anni '70): ecco, per essere più incisiva avrei usato dei termini che la inquadrassero senza dubbi in questi anni, poiché l'artista è colui che ben sa riprodurre l'epoca corrente con i suoi pregi e difetti.
Con altri termini sarebbe stata un efficace mezzo di denuncia molto attuale.
Al posto di sinfonie avrei usato cacofonie.
una poesia che sembra tratteggiare in maniera disincantata il periodo storico che stiamo attraversando, dove ognuno grida la sua ragione ed è difficile, anzi molto spesso impossibile sentire la verità tra tutte queste urla.
La poesia è grintosa e ha carattere, ma, forse, non essendo un millenials l'autore, attinge un po' troppo a esempi che non la fanno inquadrate prontamente all'epoca attuale (qualcuno fa riferimento agli anni '70): ecco, per essere più incisiva avrei usato dei termini che la inquadrassero senza dubbi in questi anni, poiché l'artista è colui che ben sa riprodurre l'epoca corrente con i suoi pregi e difetti.
Con altri termini sarebbe stata un efficace mezzo di denuncia molto attuale.
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caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: La dittatura del caos
Ciao, Autore. Ho trovato la tua poesia molto interessante nella struttura, un po' meno nei contenuti, che mi sembrano un po' reiterati e poco "studiati" nel senso alto del termine per trasformarli in emozioni poetiche. Tipo, la seconda e la terza strofa sono praticamente identiche, con addirittura la parola "ragione" a fare da padrona; rielaborare un po' il concetto e sostituire alcuni termini credo gioverebbero moltissimo al componimento nel suo insieme.
Ad ogni modo, è una poesia valida.
Complimenti.
Ad ogni modo, è una poesia valida.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: La dittatura del caos
Ciao
Versi troppo ricercati e banali. Non trovi niente di poetico. Sembra un discorso tenuto davanti ad un gruppo di persone. Il titolo dittatura di caos non c'entra niente.
Versi troppo ricercati e banali. Non trovi niente di poetico. Sembra un discorso tenuto davanti ad un gruppo di persone. Il titolo dittatura di caos non c'entra niente.
frederik mikeli- Viandante
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