Frutto della passione
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Poetry
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Frutto della passione
L’osservazione è distacco
Guardare senza toccare, in disparte
Sul palco illuminato vanno in scena pezzi di vita
L’umile e solitario spettatore, s’emoziona, pensa, trasforma
Qualcosa che muta facendo mutare lui stesso
Giorni grigi e uggiosi, cieli sereni e tersi
È così variabile il tempo delle idee
Vanno così veloci da sfuggire
E a nulla serve rincorrerle
Poiché il sentiero delle parole non ha mai fine
Passo dopo passo la fatica svanisce
Diventa tutto più facile e imprevedibile
Ineffabile
L’energia brucia come una torcia antica
Di fronte a un sole che non tramonta mai
Limpido torrente di montagna
Ammaliante canto di sirena
Voci e misteri in un bosco incantato
Tetra e buia notte senza stelle né ululati
Tutto è realtà, tutto è sogno, tutto è
Un mondo nuovo ogni giorno
Da raccontare guardandosi intorno
Con passione, dedizione e fantasia
Che sia prosa o poesia
Dolce come un frutto, oh scrittura, vita mia.
Guardare senza toccare, in disparte
Sul palco illuminato vanno in scena pezzi di vita
L’umile e solitario spettatore, s’emoziona, pensa, trasforma
Qualcosa che muta facendo mutare lui stesso
Giorni grigi e uggiosi, cieli sereni e tersi
È così variabile il tempo delle idee
Vanno così veloci da sfuggire
E a nulla serve rincorrerle
Poiché il sentiero delle parole non ha mai fine
Passo dopo passo la fatica svanisce
Diventa tutto più facile e imprevedibile
Ineffabile
L’energia brucia come una torcia antica
Di fronte a un sole che non tramonta mai
Limpido torrente di montagna
Ammaliante canto di sirena
Voci e misteri in un bosco incantato
Tetra e buia notte senza stelle né ululati
Tutto è realtà, tutto è sogno, tutto è
Un mondo nuovo ogni giorno
Da raccontare guardandosi intorno
Con passione, dedizione e fantasia
Che sia prosa o poesia
Dolce come un frutto, oh scrittura, vita mia.
Different Staff- Admin
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Re: Frutto della passione
Ciao, Penna.
Analisi metrica: mi trovo sempre in imbarazzo quando vedo versi molto lunghi; il più lungo è "L’umile e solitario spettatore, s’emoziona, pensa, trasforma" che conta venti sillabe (facendo tutte le possibili sineresi e sinalefe). Questo sembra avere una cesura abbastanza evidente e si può interpretare come endecasillabo più novenario, mentre in altri versi lunghi (Poiché il sentiero delle parole non ha mai fine/Diventa tutto più facile e imprevedibile...) la cesura non è evidente. Trattandosi di versi sciolti, non comprendo la reale necessità di raccoglierli in versi doppi; probabilmente l'intenzione è quella di tenere la struttura di cinque strofe di cinque versi.
La quinta strofa è rimata AABBB mentre gli altri versi non hanno rime evidenti.
Non sono segnati i punti fermi, a parte quello finale, mentre sono presenti le virgole.
Il messaggio che mi arriva è un inno alla scrittura intesa come passione personale del* narrat* (che potrebbe anche coincidere con l'aut*); narrazione in prima persona che risulta evidente solo all'ultimo verso, mentre non ci sono evidenze sul genere della voce narrante.
In quanto scrittore io stesso, apprezzo molto lo svolgimento dell'opera e, anche se posso riconoscermi più o meno nel mio processo creativo, riconosco come plausibile il processo rappresentato tramite immagini. Mi piace molto la metafora del palco nella prima strofa.
Grazie e alla prossima.
Analisi metrica: mi trovo sempre in imbarazzo quando vedo versi molto lunghi; il più lungo è "L’umile e solitario spettatore, s’emoziona, pensa, trasforma" che conta venti sillabe (facendo tutte le possibili sineresi e sinalefe). Questo sembra avere una cesura abbastanza evidente e si può interpretare come endecasillabo più novenario, mentre in altri versi lunghi (Poiché il sentiero delle parole non ha mai fine/Diventa tutto più facile e imprevedibile...) la cesura non è evidente. Trattandosi di versi sciolti, non comprendo la reale necessità di raccoglierli in versi doppi; probabilmente l'intenzione è quella di tenere la struttura di cinque strofe di cinque versi.
La quinta strofa è rimata AABBB mentre gli altri versi non hanno rime evidenti.
Non sono segnati i punti fermi, a parte quello finale, mentre sono presenti le virgole.
Il messaggio che mi arriva è un inno alla scrittura intesa come passione personale del* narrat* (che potrebbe anche coincidere con l'aut*); narrazione in prima persona che risulta evidente solo all'ultimo verso, mentre non ci sono evidenze sul genere della voce narrante.
In quanto scrittore io stesso, apprezzo molto lo svolgimento dell'opera e, anche se posso riconoscermi più o meno nel mio processo creativo, riconosco come plausibile il processo rappresentato tramite immagini. Mi piace molto la metafora del palco nella prima strofa.
Grazie e alla prossima.
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Re: Frutto della passione
Una galleria d'arte con tanti dipinti.
Mi piace tutto, non saprei quale scegliere.
Non amo molto la montagna, malfermo sule gambe mi fa paura. Ma mi hai convinto, la prossima passeggiata la farò con te. Bravo come sei mi sentirò al sicuro pure su sentieri scoscesi, mi sentirò impermeabile su quel palco che conosci tanto bene.
Mi piace tutto, non saprei quale scegliere.
Non amo molto la montagna, malfermo sule gambe mi fa paura. Ma mi hai convinto, la prossima passeggiata la farò con te. Bravo come sei mi sentirò al sicuro pure su sentieri scoscesi, mi sentirò impermeabile su quel palco che conosci tanto bene.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Frutto della passione
Ciao autore
la lettura di questi versi non mi ha soddisfatta appieno. Trovo che questa ode alla scrittura sia infarcita di luoghi comuni, di metafore edonistiche come, per esempio, nei seguenti versi
L’energia brucia come una torcia antica
Di fronte a un sole che non tramonta mai
Immagine che non saprei in alcun modo tradurre in qualche tipo si emozione.
I limpidi torrenti di montagna, i misteri del bosco incantato, la notte buia senza stelle… niente di nuovo.
Eppure dai primi versi mi aspettavo di leggere qualcosa che mi coinvolgesse di più.
Le mie sono considerazioni del tutto personali, non me ne vole autore, ma quando leggo una poesia mi piace l’idea che il poeta riesca a esprimere delle sensazioni nelle quali io stessa mi ritrovi. Il fatto di restare spettatrice di qualcosa che muta, in questo caso non ha fatto mutare me stessa.
la lettura di questi versi non mi ha soddisfatta appieno. Trovo che questa ode alla scrittura sia infarcita di luoghi comuni, di metafore edonistiche come, per esempio, nei seguenti versi
L’energia brucia come una torcia antica
Di fronte a un sole che non tramonta mai
Immagine che non saprei in alcun modo tradurre in qualche tipo si emozione.
I limpidi torrenti di montagna, i misteri del bosco incantato, la notte buia senza stelle… niente di nuovo.
Eppure dai primi versi mi aspettavo di leggere qualcosa che mi coinvolgesse di più.
Le mie sono considerazioni del tutto personali, non me ne vole autore, ma quando leggo una poesia mi piace l’idea che il poeta riesca a esprimere delle sensazioni nelle quali io stessa mi ritrovi. Il fatto di restare spettatrice di qualcosa che muta, in questo caso non ha fatto mutare me stessa.
Petunia- Moderatore
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Re: Frutto della passione
Ciao, Autore.
Mi è piaciuto, in qualche modo, il tuo intento, ma la lettura del tuo componimento non mi soddisfa appieno.
Probabilmente la tematica che hai scelto di trattare è molto lontana dalle mie corde, e questo già blocca il fluire delle mie emozioni (per colpa mia, com'è evidente).
Poi sembra quasi che tu abbia voluto fare un inno alla scrittura, centrando in pieno il motivo di questo contest, che vuole raccogliere prosatori e poeti insieme, e di questo ti ringrazio.
Non è uno dei miei componimenti preferiti, ma sono contento di averlo letto e, quindi, ti ringrazio di aver partecipato.
Mi è piaciuto, in qualche modo, il tuo intento, ma la lettura del tuo componimento non mi soddisfa appieno.
Probabilmente la tematica che hai scelto di trattare è molto lontana dalle mie corde, e questo già blocca il fluire delle mie emozioni (per colpa mia, com'è evidente).
Poi sembra quasi che tu abbia voluto fare un inno alla scrittura, centrando in pieno il motivo di questo contest, che vuole raccogliere prosatori e poeti insieme, e di questo ti ringrazio.
Non è uno dei miei componimenti preferiti, ma sono contento di averlo letto e, quindi, ti ringrazio di aver partecipato.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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Re: Frutto della passione
Ciao
la poesia sembra narrare della vita come un palcoscenico
da dove ciascuno di noi è uno spettatore anonimo e solitario.
A metà della poesia, c'è un riscatto nei confronti della vita
che probabilmente porta la maturità e l'esperienza del vissuto.
La poesia si presenta in versi liberi.
la poesia sembra narrare della vita come un palcoscenico
da dove ciascuno di noi è uno spettatore anonimo e solitario.
A metà della poesia, c'è un riscatto nei confronti della vita
che probabilmente porta la maturità e l'esperienza del vissuto.
La poesia si presenta in versi liberi.
Roger- Younglings
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Data di iscrizione : 16.11.23
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Località : Viareggio
Re: Frutto della passione
Ciò che posso dire, senza entrare nel profondo dei versi - che poi è quello che farò un per tutti vista la mia scarsa competenza in materia di poesia - è che l'idea, il messaggio che sta dietro a questo componimento, non posso che condividerlo. "Che sia prosa o poesia", beh, non avrei dubbi a scegliere la prima opzione, anche se qui l'intento del Poeta pare racchiudere l'arte della scrittura in un solo scrigno, un macro insieme nel quale un po' tutti gli appassoionati, di versi o frasi, di trame o soggetti, possono trovare la loro dimensione.
Grazie
Grazie
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"Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci lectorem delectando pariterque monendo."
"Ottiene il risultato migliore chi - nell'opera letteraria - ha saputo unire l'utile col piacevole, divertendo e ammaestrando nello stesso momento il lettore."
Orazio, Ars Poetica, vv. 343-344
Avei l'amel su i laver e 'l cutel an sacòcia.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Data di iscrizione : 07.01.21
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Località : Torino
Re: Frutto della passione
Valida la prima strofa; retorico il finale.
MATTERA LUCIA- Viandante
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Data di iscrizione : 13.11.23
A Arunachala non piace questo messaggio.
Re: Frutto della passione
Ho trovato immagini opposte come
Diventa tutto più facile e imprevedibile (non identifico facile con imprevedibile, anzi)
un inizio dove si parte da un palco che poi non torna più. L'immagine del palco "della vita" era centrato. Perché poi è stato abbandonato? Poi c'è il tempo, poi la strada, il torrente, il bosco, il cielo, il sogno poi una chiusura a sé stante.
Il concetto della poesia credo sia che ti senti di star entrando in una fase della tua vita dove godi dell'aver mantenuto la curiosità per ciò che non conosci.
Il sentimento che mi arriva è molto positivo, ma la costruzione mi risulta confusa.
Diventa tutto più facile e imprevedibile (non identifico facile con imprevedibile, anzi)
un inizio dove si parte da un palco che poi non torna più. L'immagine del palco "della vita" era centrato. Perché poi è stato abbandonato? Poi c'è il tempo, poi la strada, il torrente, il bosco, il cielo, il sogno poi una chiusura a sé stante.
Il concetto della poesia credo sia che ti senti di star entrando in una fase della tua vita dove godi dell'aver mantenuto la curiosità per ciò che non conosci.
Il sentimento che mi arriva è molto positivo, ma la costruzione mi risulta confusa.
Re: Frutto della passione
Ho fatto fatica a leggerla, non ho colto il filo invisibile che collega le varie strofe. Può essere tranquillamente un mio limite, mi è piaciuta la dedica alla scrittura tuttavia resto con sensazioni vaghe a fine lettura. In ogni caso, complimenti.
AleP20- Viandante
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Commento
Ricchezza d'immagini e capacità espressiva. Magari sfoltirei un poco laddove si potrebbe cogliere qualche luogo comune e, in ultima analisi, toglierei gli ultimi quattro versi.
Pino Chisari- Viandante
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Re: Frutto della passione
ciao.
Ho sentito tutta la passione che hai messo nello scrivere questi versi, quella arriva tutta.
complimenti per la ricerca dei termini e le similitudini.
Ma io che leggo mi sono sentita un pò persa, a tratti estranea, come sull’orlo.
A volte è meglio togliere, asciugare, per far arrivare l'essenziale.
È il mio modesto parere, chiaramente.
Ho sentito tutta la passione che hai messo nello scrivere questi versi, quella arriva tutta.
complimenti per la ricerca dei termini e le similitudini.
Ma io che leggo mi sono sentita un pò persa, a tratti estranea, come sull’orlo.
A volte è meglio togliere, asciugare, per far arrivare l'essenziale.
È il mio modesto parere, chiaramente.
Resdei- Cavaliere Jedi
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Re: Frutto della passione
Ciao Penna. Riconosco una potenziale capacità di poetare o "prosare" leggendo il tuo componimento. Forse è un mio limite, ma ho faticato a trovare un senso, un messaggio mano a mano che proseguivo la lettura, continuavo a tornare indietro ogni tre righe per provare a capire, e solo in fondo ho compreso di cosa tu intendessi parlare. E allora l'ho riletta tutta con la consapevolezza che era un'ode alla scrittura. Solo che: 1. ho trovato un poco fumoso e slegato ciò che emerge dai versi con l'intenzione che ti eri preposta; 2. avendola riletta, pur con la chiave di decifrazione in tasca, avevo così faticato prima che poi mi sono trovato un poco disincantato. Ribadisco, sento molto potenziale in ciò che scrivi, insisti.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Frutto della passione
Ciao
Un prodotto letterario confuso dove manca figura artistica e il ritmo. Per la passione ci vuole molto di più, non solo il titolo.
Un prodotto letterario confuso dove manca figura artistica e il ritmo. Per la passione ci vuole molto di più, non solo il titolo.
frederik mikeli- Viandante
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Data di iscrizione : 13.11.23
Re: Frutto della passione
Anche in questo testo trovo la maiuscola a ogni inizio riga, e da lettrice più portata ai racconti, inconsciamente leggo uno stacco, un inizio di qualcosa magari di diverso.
Ma è sicuramene un limite mio.
L’ultimo insieme di versi, soprattutto l’ultimo, ha rotto un po’ l’insieme di immagini – molto chiare - che mi aveva avvolta. Anche le rime, assenti nelle altre parti del testo senza che ne inficino il ritmo, un po’ stonano.
Mi era parso chiaro sin dall’inizio che la Penna stava descrivendo “lo scrivere”: le mille idee che si vogliono riordinare, ma non hanno mai una fine; il vedere ciò che si scrive come si fosse spettatori o lettori e non autori; il desiderio di avere tanto tempo e tanta energia da dedicare a questa passione, che ci consente di raccontare come vediamo il mondo o come lo vorremmo.
Insomma chi scrive, anche fosse solo per sé stesso, in questi versi finisce per ritrovarsi comunque. Un discreto lavoro, che necessita forse di un po' di limature per evitare eccessi nei concetti espressi.
Ma è sicuramene un limite mio.
L’ultimo insieme di versi, soprattutto l’ultimo, ha rotto un po’ l’insieme di immagini – molto chiare - che mi aveva avvolta. Anche le rime, assenti nelle altre parti del testo senza che ne inficino il ritmo, un po’ stonano.
Mi era parso chiaro sin dall’inizio che la Penna stava descrivendo “lo scrivere”: le mille idee che si vogliono riordinare, ma non hanno mai una fine; il vedere ciò che si scrive come si fosse spettatori o lettori e non autori; il desiderio di avere tanto tempo e tanta energia da dedicare a questa passione, che ci consente di raccontare come vediamo il mondo o come lo vorremmo.
Insomma chi scrive, anche fosse solo per sé stesso, in questi versi finisce per ritrovarsi comunque. Un discreto lavoro, che necessita forse di un po' di limature per evitare eccessi nei concetti espressi.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: Frutto della passione
altra poesia con la maiuscola a ogni inizio riga, cosa che proprio non comprendo.
come non mi è chiaro il significato dell'opera, onestamente.
c'è dentro di tutto e di più, sensi e controsensi.
è vero che la licenza poetica permette quasi ogni cosa, però mi pare troppo se, alla fine, non arriva una conclusione chiara.
come non mi è chiaro il significato dell'opera, onestamente.
c'è dentro di tutto e di più, sensi e controsensi.
è vero che la licenza poetica permette quasi ogni cosa, però mi pare troppo se, alla fine, non arriva una conclusione chiara.
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Re: Frutto della passione
È chiaro, il frutto della passione del titolo è la scrittura: l’ultimo verso lo dice in modo esplicito e inequivocabile.
Ciò che invece non è molto chiara (né, aggiungerei, condivisibile) è tutta una serie di affermazioni contenute nel testo. Già dal primo verso si coglie qualcosa di stonato: l’osservazione non può essere “distacco” ma partecipazione. Senza empatia, i “pezzi di vita” restano inutili campioni spiaccicati su un vetrino da laboratorio, mentre lo spettatore ha bisogno di emozionarsi, pensare e solo così può trasformarsi.
Senza partecipazione, in effetti, diventa inutile rincorrere le idee e certamente tutto diventa “ineffabile”.
A corredo di quanto sopra, immagini altrettanto confuse, fra le quali spicca il vuoto della seguente: “L’energia brucia come una torcia antica / Di fronte a un sole che non tramonta mai”.
Un lavoro che non mi ha proprio entusiasmato.
M.
Ciò che invece non è molto chiara (né, aggiungerei, condivisibile) è tutta una serie di affermazioni contenute nel testo. Già dal primo verso si coglie qualcosa di stonato: l’osservazione non può essere “distacco” ma partecipazione. Senza empatia, i “pezzi di vita” restano inutili campioni spiaccicati su un vetrino da laboratorio, mentre lo spettatore ha bisogno di emozionarsi, pensare e solo così può trasformarsi.
Senza partecipazione, in effetti, diventa inutile rincorrere le idee e certamente tutto diventa “ineffabile”.
A corredo di quanto sopra, immagini altrettanto confuse, fra le quali spicca il vuoto della seguente: “L’energia brucia come una torcia antica / Di fronte a un sole che non tramonta mai”.
Un lavoro che non mi ha proprio entusiasmato.
M.
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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola
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Re: Frutto della passione
Questa poesia non mi ha per nulla convinto: da un punto di vista del ritmo l'ho trovata più vicina alla prosa che alla poesia, da un punto di vista del contenuto l'ho trovata un accostamento non sempre riuscito di immagini già lette e luoghi comuni. Consiglierei all'autore/autrice di lavorare maggiormente sull'essenzialità e sull'originalità
Tommaso Landini- Younglings
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Re: Frutto della passione
Un inno alla scrittura reso con una molteplicità di immagini e similitudini che alla fine rischiano di essere un po' troppe.
Non posso non apprezzare l'entusiasmo che emerge dietro queste strofe e l'amore dell'aut* nei confornti della scrittura ma forse alla fine è fin troppo "personale" per iuscire a coinvolgere anche il lettore.
ma forse alla fine il tuo intento era soltanto di inneggiare alla scirttura e allora chi sono io per negarti questo (bellissimo) piacere che poi dovrebbe essere quello di chiunque si trova in questo forum.
Non posso non apprezzare l'entusiasmo che emerge dietro queste strofe e l'amore dell'aut* nei confornti della scrittura ma forse alla fine è fin troppo "personale" per iuscire a coinvolgere anche il lettore.
ma forse alla fine il tuo intento era soltanto di inneggiare alla scirttura e allora chi sono io per negarti questo (bellissimo) piacere che poi dovrebbe essere quello di chiunque si trova in questo forum.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Frutto della passione
Le prime due strofe mi sono piaciute molto, mentre le altre non le ho trovate all'altezza delle precedenti.
Soprattutto la prima ritengo sia la migliore, quella in cui mi sono identificato.
Quell'osservare è distacco, guardare in disparte, io l'ho interpretato come osservare senza farsi vedere. Chi scrive lo sa, quando troviamo una persona interessante cerchiamo di guardarla senza farci sgamare, coglierne i tratti essenziali, i tic quando possibile, ascoltarle magari di nascosto, immagazzinare materiale per quando ci potrà servire.
La vita è un immenso palcoscenico dove siamo tutti impegnati a recitare senza che lo sappiamo. Anche l'immagine del sentiero delle parole che non finisce mai a mio avviso è molto azzeccata.
Peccato per la terza, quarta e quinta strofa, cariche di immagini troppo stereotipate.
Non male, ma la poesia è migliorabile.
Soprattutto la prima ritengo sia la migliore, quella in cui mi sono identificato.
Quell'osservare è distacco, guardare in disparte, io l'ho interpretato come osservare senza farsi vedere. Chi scrive lo sa, quando troviamo una persona interessante cerchiamo di guardarla senza farci sgamare, coglierne i tratti essenziali, i tic quando possibile, ascoltarle magari di nascosto, immagazzinare materiale per quando ci potrà servire.
La vita è un immenso palcoscenico dove siamo tutti impegnati a recitare senza che lo sappiamo. Anche l'immagine del sentiero delle parole che non finisce mai a mio avviso è molto azzeccata.
Peccato per la terza, quarta e quinta strofa, cariche di immagini troppo stereotipate.
Non male, ma la poesia è migliorabile.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Frutto della passione
Ciao autore, è difficile commentare la poesia, lo ammetto, perché a parte un collegamento che ho colto tra il primo gruppo di versi e l'ultimo mi sfugge il senso della parte centrale, quantomeno legata al capo e alla coda del componimento. Non so, sarà forse la ricerca di metafore troppo ardite, voli di pensiero troppo alti, perdonami. Ciò che resta è l'immagine di questo spettatore, distante, che osservando il teatro della vita altrui, muta, evolve, ma invece di alzarsi e vivere a sua volta decide di mettere su carta ciò che ha imparato e visto (riassunto nella parte centrale?). Certo, lo fa con passione e tutto, lo scrivere dico, ma probabilmente vivere in prima persona sarebbe meglio eheh A rileggerci!
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Frutto della passione
Sono arrivato carico pensando che la poesia fosse un'ode alla maracuja, ma poi mi ritrovo con una celebrazione della scrittura come "vita" stessa della voce narrante.
In effetti, e sono quasi alla fine delle letture, nessuno ha prodotto una poesia dedicata a un singolo oggetto: peccato, poteva essere un'idea interessante. Specie ad un frutto.
Non so cosa sarebbe potuto venirne fuori, ma tant'è.
Al di là del soggetto mancato, trovo che il titolo sia in qualche modo scollegato dal tema del componimento.
Un frutto dolce-acidulo, esotico, non riesco a vederlo come metafora della scrittura, intesa come elemento vitale del poeta. Anche in una accezione simbolica, cioè "frutto" inteso come "prodotto", quindi scrittura come prodotto della passione. Ci sta, ma è talmente telefonato che preferisco il frutto metaforico.
Altri hanno già rilevato le immagini un po' stereotipate che compaiono nella poesia, e non sempre mi sembrano coerenti col tema. Tra l'altro torna anche qui l'immagine del palcoscenico e del pubblico, non in relazione alla vita ma alla scrittura, come se lo scrivere fosse sempre un "mettere in scena" qualcosa di proprio.
A ben vedere forse è così, ma nessuno sembra mai ricordarsi che la scrittura è anche narrativa, immaginazione pura, è lo scrittore che abbandona se stesso, lo dissolve, per creare una storia ex novo, che non parli necessariamente di sé o del proprio vissuto ma magari, invece, di mondi alternativi e fantastici. Per me la scrittura è più cinema che teatro, perché il teatro è virtuosismo ma il cinema è arte. Nella mia modesta opinione.
Forse, dico forse, questo è il senso che intravedo nei versi più naturalistici (e apparentemente slegati dal contesto) di questa poesia. Torrenti, foreste, stelle, notti: mi fanno pensare a luoghi lontani dal vissuto dello scrittore ma che egli plasma e modella piegandoli alle sue esigenze narrative.
Se interpreto nel modo giusto, però, avrei preferito immagini più ardite e meno classiche che rendessero maggior giustizia all'arte dell'immaginazione.
La forma altamente irregolare del componimento non mi entusiasma, anche se forse si intona con i flussi e riflussi della creatività. Al proposito, la mia strofa preferita è l'ultima, che passa alle rime e infatti la trovo molto più leggera, frizzante e piacevole delle precedenti.
In effetti, e sono quasi alla fine delle letture, nessuno ha prodotto una poesia dedicata a un singolo oggetto: peccato, poteva essere un'idea interessante. Specie ad un frutto.
Non so cosa sarebbe potuto venirne fuori, ma tant'è.
Al di là del soggetto mancato, trovo che il titolo sia in qualche modo scollegato dal tema del componimento.
Un frutto dolce-acidulo, esotico, non riesco a vederlo come metafora della scrittura, intesa come elemento vitale del poeta. Anche in una accezione simbolica, cioè "frutto" inteso come "prodotto", quindi scrittura come prodotto della passione. Ci sta, ma è talmente telefonato che preferisco il frutto metaforico.
Altri hanno già rilevato le immagini un po' stereotipate che compaiono nella poesia, e non sempre mi sembrano coerenti col tema. Tra l'altro torna anche qui l'immagine del palcoscenico e del pubblico, non in relazione alla vita ma alla scrittura, come se lo scrivere fosse sempre un "mettere in scena" qualcosa di proprio.
A ben vedere forse è così, ma nessuno sembra mai ricordarsi che la scrittura è anche narrativa, immaginazione pura, è lo scrittore che abbandona se stesso, lo dissolve, per creare una storia ex novo, che non parli necessariamente di sé o del proprio vissuto ma magari, invece, di mondi alternativi e fantastici. Per me la scrittura è più cinema che teatro, perché il teatro è virtuosismo ma il cinema è arte. Nella mia modesta opinione.
Forse, dico forse, questo è il senso che intravedo nei versi più naturalistici (e apparentemente slegati dal contesto) di questa poesia. Torrenti, foreste, stelle, notti: mi fanno pensare a luoghi lontani dal vissuto dello scrittore ma che egli plasma e modella piegandoli alle sue esigenze narrative.
Se interpreto nel modo giusto, però, avrei preferito immagini più ardite e meno classiche che rendessero maggior giustizia all'arte dell'immaginazione.
La forma altamente irregolare del componimento non mi entusiasma, anche se forse si intona con i flussi e riflussi della creatività. Al proposito, la mia strofa preferita è l'ultima, che passa alle rime e infatti la trovo molto più leggera, frizzante e piacevole delle precedenti.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Data di iscrizione : 08.01.21
Località : Torino
Re: Frutto della passione
Non trovo un filo conduttore nelle diverse strofe, che mi sembrno ognuna focalizzata su un tema a sè. Non si capisce se sono tante immagini o singoli quadretti di emozioni.
Ospite- Ospite
Re: Frutto della passione
Immagini suggestive che inneggiano alla passione per la scrittura.
Idea non originale che sembra ricalcare "Vivo per lei" di Bocelli, dove si parla di musica anziché di scrittura.
Idea non originale che sembra ricalcare "Vivo per lei" di Bocelli, dove si parla di musica anziché di scrittura.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
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Re: Frutto della passione
Ciao,
confesso che fino all'ultima strofa non avevo assolutamente capito di cosa stessi parlando e mi ha piacevolmente colpita scoprire che questo è un inno alla scrittura, anzi, più precisamente all'atto di scrivere come esternazione della creatività.
Alcune immagini le ho percepite però come un po' troppo abusate mentre altre sono un po' arzigogolate ripiegate a forza come metafore.
Scrivere fa sentire meglio, ci aiuta a capire e capirsi, ma da questa poesia non mi arriva tutta la passione promessa anche nel titolo, ma un susseguirsi d'immagini che non esprimono una sensazione universale ma il modo unico e speciale che ha l'autore del tema in questione ( che per me, per esempio, è tormento e introspezione, per dire).
La poesia non è in rima quindi mi ha fatto uno strano effetto trovarle nell'ultima strofa: sono apparse all'improvviso in maniera quasi ingiustificata togliendo, a mio avviso, qualcosa al testo.
La strofa che preferisco è la seconda: c'è un tentativo ben riuscito di dare consistenza alla forma mutevole delle idee, dove trovo particolarmente calzante il paragone con le nuvole.
confesso che fino all'ultima strofa non avevo assolutamente capito di cosa stessi parlando e mi ha piacevolmente colpita scoprire che questo è un inno alla scrittura, anzi, più precisamente all'atto di scrivere come esternazione della creatività.
Alcune immagini le ho percepite però come un po' troppo abusate mentre altre sono un po' arzigogolate ripiegate a forza come metafore.
Scrivere fa sentire meglio, ci aiuta a capire e capirsi, ma da questa poesia non mi arriva tutta la passione promessa anche nel titolo, ma un susseguirsi d'immagini che non esprimono una sensazione universale ma il modo unico e speciale che ha l'autore del tema in questione ( che per me, per esempio, è tormento e introspezione, per dire).
La poesia non è in rima quindi mi ha fatto uno strano effetto trovarle nell'ultima strofa: sono apparse all'improvviso in maniera quasi ingiustificata togliendo, a mio avviso, qualcosa al testo.
La strofa che preferisco è la seconda: c'è un tentativo ben riuscito di dare consistenza alla forma mutevole delle idee, dove trovo particolarmente calzante il paragone con le nuvole.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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