L'INCANTATRICE

L'INCANTATRICE

«L’hai vista anche tu?» chiese Luca.
«Credo di sì» sussurrò Greta.
Avvolti nell’oscurità si tenevano per mano, come se fosse stato sufficiente quello per infondersi coraggio.
Quando le nubi passarono oltre, la bambina era ancora là, seduta a gambe incrociate sul cofano di un Suv semidistrutto, la marea nera di roditori stretta attorno a lei. Stringeva fra le mani due bottigliette di vetro che faceva cozzare tra loro, producendo un tintinnio cadenzato che sembrava incantare i topi.
«Perché fa così?» domandò Greta. La sua voce era tremolante, insicura.
«Non ne ho la minima idea» rispose lui.
Cercò di mostrarsi risoluto, sicuro di sé, ma ciò che stava osservando lo inquietava. Dopo la fine del conflitto i sopravvissuti, perlopiù donne e giovani, si erano riorganizzati nel quartiere est della città, quello che su ogni mappa era stato contrassegnato con la dicitura Settore 3. Le perlustrazioni eseguite negli altri settori della città avevano dato sempre gli stessi esiti: macerie, rottami, cani rabbiosi, topi, talvolta dei lupi. Mai era stata accertata la presenza di altri esseri umani.
Chi era quella bambina? Cosa ci faceva da sola? Perché i topi erano così attratti da lei?
Il ritmo prodotto dal contatto delle bottigliette nel frattempo era aumentato d’intensità.
Luca osservò Greta: si stava tormentando il lobo sinistro in modo ossessivo.
«E ora che sta facendo?»
Luca tornò a guardare la bambina. Adesso era in piedi sul cofano e girava in tondo, producendosi in una sorta di danza tribale. Anche i topi a terra facevano lo stesso, formando cerchi, uno dentro l’altro, vorticando assieme in un delirio ipnotico.
«Non mi piace questa cosa» disse Luca. Si sentiva la bocca arida.
La bambina si bloccò all’istante, come se lo avesse sentito. I ratti si fermarono con lei.
Guardò in alto, sul tetto del palazzo, e li salutò con la manina.
Luca si voltò, prese Greta per mano e corsero alle scale. Mentre scendevano, uno squittio sinistro li accompagnò a ogni gradino.

Un po' di passato, la storia del Settore 3, ma anche un nuovo personaggio che ha grandi potenzialità. Davvero un ottimo pezzo, Byron!

Grazie @Asbottino 

spero di essere riuscito a mantenere viva la storia e soprattutto aver mantenuto la coerenza narrativa delle parti precedenti.

Uuuuuu @Byron.RN un altro colpo da maestro… il mistero s’infittisce.
Bel personaggio questa piccola “pifferaia magica”. Mi piace molto come hai saputo mantenere l’atmosfera sospesa della storia. Ottime le descrizioni e quel tintinnio prodotto dalle bottigliette l’ho sentito, mi è entrato nella testa e non vuole uscire… maldido!
Complimenti!

Si prefigura sempre di più uno scenario distopico, per cui il buon  @Byron.RN ha raccolto il testimone definendo un aspetto come il "settore 3" e nello stesso tempo aggiungendo il personaggio della bambina. I topi rimangono ancora sullo sfondo anche se ora sono decisamente più vicini alla bambina e "contro" Greta e Luca. Mi sento proprio di dire: chissà dove arriveremo.

Grazie

Bello, bello, bello.
Non me l'aspettavo l'incantatrice. 
Mi piace molto questo pezzo: pulito, lineare chiude qualche filo aperto (Settore 3) e ne apre altri.
... e tu che avevi paura!  
PEr quanto mi riguarda, ottima prova.

Mi hai ricordato il film 'Io sono leggenda'  e tutta quell'aria di catastrofe avvenuta.
Bella la tua scrittura, bella la tua idea, Byron.

Davvero vincente questa idea Byron!
Hai introdotto un personaggio ricco di possibilità e carico di fascino e allo stesso tempo hai chiuso qualche porta lasciata aperta da chi ti ha preceduto (mossa davvero vincente perchè da metà disfida in poi bisogna concentrarsi su far quadrare i conti!).
Proprio un bel passaggio di testimone!

Grazie ragazzi,

la mia curiosità è vedere lo spazio che verrà dato alla bambina da chi verrà dopo. 
Una curiosità, la bambina è un omaggio a una delle storie più belle in assoluto che abbia mai letto, mi è rimasta impressa come poche altre storie, ben più famose, ad esempio La zampa di scimmia di Jacobs.
Il racconto s'intitola proprio così: La bambina, ed è opera del nostro  @Akimizu
Grande storia quella.
Già già.

Bravissimo, Byron! Il pezzo si lega perfettamente con quanto precede. Hai saputo inoltre inserire nuovi elementi lasciando comunque aperte varie strade a chi ti seguirà e questo non ha prezzo.

Bravo, bravo Byron. Hai introdotto un personaggio che mi piace molto, e sei riuscito a fare chiarezza in poche battute. Complimenti.

I topi che tanto amo cominciano ad avere un senso, anzi, adesso ballano! (Grande trovata). Chiedo un favore al prossimo staffettista: ti prego, non far del male ai topi.

Però, sarò sincero, mi sembra che questa stia diventando la corsia più complessa. La storia sta prendendo una direzione molto ampia, e mi dispiace per chi dovrà proseguire da qui, perché dovrà riuscire a stringere i fili di qualcosa di così incerto e complesso.

Non ricordo il racconto di Aki, sicuramente fantastico.
Esserti ispirato a quello è un segno di stima e amicizia formidabile che tutti apprezzeranno. Lo scopo di questa staffetta letteraria innovativa è proprio questo.
Bravo Byron.

Be', Byron, grazie della citazione! Hai scritto (benissimo) un pezzo decisamente sorprendente. Quel battere di bottiglie mi ha ricordato "i guerrieri della notte", ma dubito c'entrino qualcosa eheh. Complimenti!

Il racconto si sviluppa in maniera sempre più originale e interessante. Belli i personaggi.

Bellissima e suggestiva curvatura di Byron verso il fantastico-horror, senza però chiudere la porta al post-apocalittico delle frazioni precedenti.
La bambina che batte le bottigliette di vetro, circondata dai topi, è davvero un ottimo personaggio, reso molto bene.
Come dimenticare "La bambina" di Akimizu (l'ho anche usato come esempio di racconto horror a scuola)? Però tu ne hai fatto qualcosa di tuo.
La storia si è poi arricchita di nuovi particolari che la definiscono.

Wow!
La bambina di Aki!
Rimasta nel cuore anche a me!
Già già.