Don Diego

Ciao, Resdei.

Il contacaratteri mi dà 102 parole.

"Qualcuno suonò il campanello molte volte finché si affacciò alla finestra." La frase scritta così sembra che sia il campanello ad affacciarsi alla finestra. Dato che non può essere lui, si va alla frase precedente e non può essere il carro. A questo punto si capisce che è il Don Diego del titolo. Tenendo conto della tolleranza, si potrebbe esplicitare il soggetto senza problemi, a me avrebbe favorito di sicuro la lettura. Se lo rileggo con il soggetto esplicitato arrivo a godermi la scena fino in fondo, questo è il mio gusto ovviamente.

Bella la scenetta nel complesso, ben descritta e lascia un alone di mistero sul significato della foto e sul reale scopo della mascherata.

Grazie e alla prossima.

Molto particolare questo racconto. O forse sono io che non trovo il bandolo per capire chi sia il padre e quale carro potrebbe essere.
Potrebbe anche essere che, detestando cordialmente il carnevale, qualcosa mi è sfuggito.
Abile comunque nel distribuire in 100 parole tanto mistero.

Achillu ha scritto:Ciao, Resdei.

Il contacaratteri mi dà 102 parole.

"Qualcuno suonò il campanello molte volte finché si affacciò alla finestra." La frase scritta così sembra che sia il campanello ad affacciarsi alla finestra. Dato che non può essere lui, si va alla frase precedente e non può essere il carro. A questo punto si capisce che è il Don Diego del titolo. Tenendo conto della tolleranza, si potrebbe esplicitare il soggetto senza problemi, a me avrebbe favorito di sicuro la lettura. Se lo rileggo con il soggetto esplicitato arrivo a godermi la scena fino in fondo, questo è il mio gusto ovviamente.

Bella la scenetta nel complesso, ben descritta e lascia un alone di mistero sul significato della foto e sul reale scopo della mascherata.

Grazie e alla prossima.

ciao, Achi
le due parole in più dovrebbero essere il titolo, da non conteggiare, mi sembra ma non sono sicura.

giusta osservazione: taglia taglia alla fine ho tagliato anche il soggetto...

una spiegazione potrebbe essere che un figlio, denigrato in vita dal genitore ora morto, cerca conforto come un bambino nella maschera di Zorro.

troppo contorto!?

Nell'aria e un'intera contano due parole ma Word e LibreOffice le contano come una sola. Svelato l'arcano.

Il discorso non è contorto, si tratta di una possibile eventualità, mi è piaciuto molto il non detto del tuo racconto, che lascia la fantasia viaggiare sia prima che dopo la scena, ma senza sovrastare il detto.

Nemmeno io sono un fan del carnevale, tantomeno della quaresima, ma mi cimento volentieri. 

Non ho molto capito la collocazione di questo mini se non nell'argomento dell'esercizio indicato, ovvero il carnevale. Voglio dire, dentro le parole, dentro i personaggi, c'è qualcosa di più che io non colgo. Nemmeno con l'aiuto dei commenti altrui. Mi scuso con l'Autrice poiché me ne rammarico. Ciò che voglio dire è che non mi sono fermato alle apparenze e questo probabilmente mi ha penalizzato come lettore.

Parto dall'immagine più bella, quella del sergente Ingrassia che aveva ingioiato un'intera confezione di gomma piuma: riesco proprio a vedermelo questo bambino pieno di gomma piuma sotto il vestito che non riesce quasi a muoversi.
Hai reso perfettamente l'atmosfera del carnevale (che anch'io, peraltro, non ho mai potuto sopportare), sinceramente non mi sono posto troppe domande su foto e carro.

Io non ho avuto problemi a comprendere il carro: per me è stata immediata l'associazione con il carro funebre. Il personaggio mascherato da Zorro (che non immagino come un bambino) si rivolge alla foto del padre che ha sentito solo la frase urlata e vuole rassicurare la foto dicendo: non mi è venuto a prendere il carro funebre, ho tutta l'intenzione di tornare.

Moolto carino. A parte quanto ti ha già segnalato Achillu e che mi vede concorde sulla seconda frase in cui non appare ben chiaro il soggetto, il racconto è proprio carino e spiazzante. Ottima l'immagine del tenente Ingrassia che ha ingoiato la gommapiuma e sorprendente il finale in cui ci si trova catapultati in una sfilata di carnevale anziché in un duello tra spadaccini provetti. Complimenti.

Ma non era il sergente Garcia? 
(il bello è che ho dovuto leggere più volte prima d'accorgermi che il nome non mi quadrava..) 

A parte questo, sì, il 100 è bello, ha una sua intensità nascosta e, leggendo, ho avuto la percezione che i protagonisti non siano esattamente dei bambini, o comunque, se lo sono nell'aspetto, non lo sono più nell'anima.
A un certo punto, al "carro che non è quello che pensi tu", ho persino immaginato fossero dei rapinatori pronti a entrare in azione. 
Vabbé, sapete come sono.

C'è molto non detto in questo 100, molti sottintesi nascosti nello "sguardo alla foto del padre", che chissà quale carro pensa ci sia giù alla porta. E fra il non detto c'è purtroppo anche il soggetto di un paio di frasi.
Complimenti per l'aria di mistero calata sulla scena, ma, a parte la maschera di Zorro, il mistero resta tale: sono bambini o uomini quelli che sono sul carro? È un bambino o un uomo il protagonista? Confesso che non l'ho capito.
Ho colto invece il fatto che il nome del sergente è sbagliato. Non è Ingrassia ma Garcìa.
M.

ancora rido, di me, chiaramente!
sarà stato lo stesso periodo in cui guardavo Zorro e le scenette di Franco e Ciccio?!