Nova vetus solis
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Re: Nova vetus solis
È un dialogo surreale. Ok, non è semplice pensare a come reagiremmo in un situazione del genere, ma è tutto troppo calmo. Quasi sospeso nel tempo. Tanto da risultare poco credibile.
Un finale diverso, evitando il rumore degli spari, sarebbe stato preferibile.
Grazie.
Un finale diverso, evitando il rumore degli spari, sarebbe stato preferibile.
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CharAznable- Cavaliere Jedi
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Re: Nova vetus solis
Anche a me non ha convinto.
Mi da fastidio ripetere ciò che hanno detto tutti, ma il pum pum finale, qualunque sia il suo significato, uno sparo vero oppure solo "mimato", è una mazzata sulla credibilità del racconto, va a sgonfiare tutta l'atmosfera drammatica che penso volessi trasmettere.
Poi ci sono passaggi troppo repentini, che per me andavano gestiti meglio.
Questo passaggio per esempio è molto brusco:
«Comunque non è possibile, dai. È lì da dieci miliardi di anni»
«Ecco il segnale di allarme, trentasei ore al massimo»
«È davvero finita allora»
La sensazione generale del testo è che le varie parti non siano troppo amalgamate tra loro.
Lo spunto di riflessione che parte dal tuo testo però è molto interessante.
Come reagirebbero le persone di fronte a un evento catastrofico?
Deciderebbero in che modo farla finita?
Aspetterebbero il momento con rassegnazione? Con la famiglia? Da soli?
Spererebbero fino all'ultimo in un miracolo?
Io talvolta ho pensato a questa possibilità e la penso un pò come Molli.
Tanto vale provare al massimo gli ultimi istanti di vita e godersi lo spettacolo.
Ho immaginato un meteorite gigantesco cascare proprio sulla mia città.
Ho immaginato di salire al settimo piano del palazzo dove c'era l'ufficio di mio padre; nelle giornate chiare si riesce a distinguere distintamente il mare.
Ho immaginato di stare lì a gustarmi lo spettacolo, attendere l'impatto e in pochi istanti tornare a essere il Nulla. Oppure il Tutto.
Ma questa è un'altra storia e forse un giorno la scriverò.
Mi da fastidio ripetere ciò che hanno detto tutti, ma il pum pum finale, qualunque sia il suo significato, uno sparo vero oppure solo "mimato", è una mazzata sulla credibilità del racconto, va a sgonfiare tutta l'atmosfera drammatica che penso volessi trasmettere.
Poi ci sono passaggi troppo repentini, che per me andavano gestiti meglio.
Questo passaggio per esempio è molto brusco:
«Comunque non è possibile, dai. È lì da dieci miliardi di anni»
«Ecco il segnale di allarme, trentasei ore al massimo»
«È davvero finita allora»
La sensazione generale del testo è che le varie parti non siano troppo amalgamate tra loro.
Lo spunto di riflessione che parte dal tuo testo però è molto interessante.
Come reagirebbero le persone di fronte a un evento catastrofico?
Deciderebbero in che modo farla finita?
Aspetterebbero il momento con rassegnazione? Con la famiglia? Da soli?
Spererebbero fino all'ultimo in un miracolo?
Io talvolta ho pensato a questa possibilità e la penso un pò come Molli.
Tanto vale provare al massimo gli ultimi istanti di vita e godersi lo spettacolo.
Ho immaginato un meteorite gigantesco cascare proprio sulla mia città.
Ho immaginato di salire al settimo piano del palazzo dove c'era l'ufficio di mio padre; nelle giornate chiare si riesce a distinguere distintamente il mare.
Ho immaginato di stare lì a gustarmi lo spettacolo, attendere l'impatto e in pochi istanti tornare a essere il Nulla. Oppure il Tutto.
Ma questa è un'altra storia e forse un giorno la scriverò.
Byron.RN- Cavaliere Jedi
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Re: Nova vetus solis
Scientificamente errato, come ti hanno già fatto notare, poi c'è qualcosa nel dialogo che non convince: i personaggi parlano tranquillamente come se la Terra non fosse arrivata al capolinea. Il pum pum finale è più comico che drammatico, ma forse questo effetto è stato voluto dall'autore.
tontonlino- Younglings
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Re: Nova vetus solis
Ciao Aut-
Hai scelto un racconto composto solo da dialoghi e hai tutta la mia simpatia, perché anch'io alcune volte ho usato questa tecnica, che si presta molto alle composizioni brevi come il 100.
L'effetto, innegabile, è quello di una sceneggiatura. Dato che io in passato l'ho usato per racconti briosi, mi trovo in difficoltà a giudicare un racconto che in realtà è drammatico. Però questo ammetto essere un mio limite.
L'ultima frase "Pum. Pum." messa tra virgolette mi lascia perplesso: è un gioco tra bambini o è una scena reale di un omicidio/suicidio? Spero che lo spiegherai. Restando nel dubbio, mi tocca scegliere un contesto e ho scelto quello drammatico.
Il tema è Le stelle ma qui ce n'è solo una.
Grazie e alla prossima.
Hai scelto un racconto composto solo da dialoghi e hai tutta la mia simpatia, perché anch'io alcune volte ho usato questa tecnica, che si presta molto alle composizioni brevi come il 100.
L'effetto, innegabile, è quello di una sceneggiatura. Dato che io in passato l'ho usato per racconti briosi, mi trovo in difficoltà a giudicare un racconto che in realtà è drammatico. Però questo ammetto essere un mio limite.
L'ultima frase "Pum. Pum." messa tra virgolette mi lascia perplesso: è un gioco tra bambini o è una scena reale di un omicidio/suicidio? Spero che lo spiegherai. Restando nel dubbio, mi tocca scegliere un contesto e ho scelto quello drammatico.
Il tema è Le stelle ma qui ce n'è solo una.
Grazie e alla prossima.
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Re: Nova vetus solis
Un altro 100 solo dialogo che battuta dopo battuta cerca di descrivere una scena che senza il titolo (perché in latino?) non sarebbe così comprensibile, al di là delle implicazioni scientifiche su cui non metto becco. Il pum pum finale lascia un po' di stucco, non si capisce se sia dialogo o rumore, ma in entrambi i casi non lo trovo una scelta felice.
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Asbottino- Padawan
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Re: Nova vetus solis
Dopo aver letto il cento e alcuni commenti ho fatto una piccola ricerca in rete, dove confermano che il sole raggiungerà la sua fine intorno ai 10 miliardi di anni, quindi quello che scrivi è giusto, volendo considerare la tua storia ambientata tra 5 o 6 miliardi di anni.
Appurato questo, sorgono altri problemi nella comprensione del testo: questi due uomini del futuro si comportano davvero troppo come noi (anche usare il nome Paolo, non dico sia sbagliato, ma credo davvero che all'epoca non esisterà più...).
Probabilmente tra così tanti anni (se esisteremo ancora...) saremo più cinici e disincantati (o illuminati...), da chiacchierare con serenità di fronte a un evento del genere e con la tecnologia sarà possibile pensare pistola del nonno e farla sparare dicendo Pum Pum, ma nel testo tutto rimane troppo vago: se è davvero un testo ambientato nel futuro doveva essere preponderante la presentazione di questi uomini così diversi da noi, in modo da poterli immaginare correttamente.
Al di là degli intenti del testo (riusciti o meno), i dialoghi senza punto fermo alla fine sono, per me, un errore non da poco.
Appurato questo, sorgono altri problemi nella comprensione del testo: questi due uomini del futuro si comportano davvero troppo come noi (anche usare il nome Paolo, non dico sia sbagliato, ma credo davvero che all'epoca non esisterà più...).
Probabilmente tra così tanti anni (se esisteremo ancora...) saremo più cinici e disincantati (o illuminati...), da chiacchierare con serenità di fronte a un evento del genere e con la tecnologia sarà possibile pensare pistola del nonno e farla sparare dicendo Pum Pum, ma nel testo tutto rimane troppo vago: se è davvero un testo ambientato nel futuro doveva essere preponderante la presentazione di questi uomini così diversi da noi, in modo da poterli immaginare correttamente.
Al di là degli intenti del testo (riusciti o meno), i dialoghi senza punto fermo alla fine sono, per me, un errore non da poco.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Nova vetus solis
Qualcosa mi lascia perplesso nel racconto: tutti dialoghi, in cento parole, sono troppi, diventa troppo alto il rischio di perdersi e infatti ho riletto tre volte il testo, tornavo indietro perché perdevo il filo del discorso; il suicidio a 36 ore dal dal momento finale? Perchè aspettare cos’ tanto? E perché poi farlo così presto invece?
Ultima domanda? Perchè hai scelto di usare l’onomatopea per raccontarci dei due colpi?
Troppe domande per un solo cento...
Ultima domanda? Perchè hai scelto di usare l’onomatopea per raccontarci dei due colpi?
Troppe domande per un solo cento...
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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.
REACH OUT AND TOUCH FAITH! Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
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né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
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Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
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The Raven- Admin
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Re: Nova vetus solis
Trovo nel protagonista un atteggiamento poco coraggioso. Non è così che si affrontano le calamità naturali, anche se quella considerata è una calamità finale. Credibile e attuale.
Avrei evitato il "pum pum" finale, magari usando un altro modo per descrivere gli spari.
Piaciuto.
Avrei evitato il "pum pum" finale, magari usando un altro modo per descrivere gli spari.
Piaciuto.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Younglings
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Re: Nova vetus solis
Ciao.
Grazie a tutti per averlo letto, anche se per via del concorso era obbligatorio

Dunque, partiamo da questo; non è scientificamente incorretto, ma mi sono accorto di aver inviato la penultima correzione, quel "dieci" davanti a miliardi, deve avere offuscato.
Non è scientificamente sbagliato, in quanto una tempesta solare impiega dalle 20 alle 36 ore per raggiungere la Terra, posso immaginare che un flame apocalittico, arrivi anche prima.
Non è sbagliato il "pum pum" tra virgolette, in quanto è una frase vera e propria. Spiegato male, forse, ma questo mio cento è un copione di un film.
Avete detto qualcosa cosa per decifrarlo, tranne quello. Non ricordo chi, ha tirato fuori un film con Cage ( Segnali dal futuro ) ma nessuno ha pensato a un copione.
A questo mi lego per chi ha optato per una situazione non possibile; nel film, Cage torna dalla famiglia con molta tranquillità e muoiono abbracciati .
In una situazione simile, è pensabile che ognuno reagisca come meglio gli aggrada, no?
Il mio personaggio decide di suicidarsi e no, non due volte come qualcuno ha ipotizzato. Lui dice di avere due colpi, segue un Addio e poi due colpi.
Il più classico omicidio suicidio.
Probabile che ora, forse, si capisca meglio.
Il titolo l'ho scelto così perché dopo la sua morte, il sole diventerà una nana rossa, un gigantesco e perenne sole rosso.
Credo di aver spiegato i punti di maggiore (dis)interesse.
Grazie per i commenti, alla prossima.
Grazie a tutti per averlo letto, anche se per via del concorso era obbligatorio


Dunque, partiamo da questo; non è scientificamente incorretto, ma mi sono accorto di aver inviato la penultima correzione, quel "dieci" davanti a miliardi, deve avere offuscato.
Non è scientificamente sbagliato, in quanto una tempesta solare impiega dalle 20 alle 36 ore per raggiungere la Terra, posso immaginare che un flame apocalittico, arrivi anche prima.
Non è sbagliato il "pum pum" tra virgolette, in quanto è una frase vera e propria. Spiegato male, forse, ma questo mio cento è un copione di un film.
Avete detto qualcosa cosa per decifrarlo, tranne quello. Non ricordo chi, ha tirato fuori un film con Cage ( Segnali dal futuro ) ma nessuno ha pensato a un copione.
A questo mi lego per chi ha optato per una situazione non possibile; nel film, Cage torna dalla famiglia con molta tranquillità e muoiono abbracciati .
In una situazione simile, è pensabile che ognuno reagisca come meglio gli aggrada, no?
Il mio personaggio decide di suicidarsi e no, non due volte come qualcuno ha ipotizzato. Lui dice di avere due colpi, segue un Addio e poi due colpi.
Il più classico omicidio suicidio.
Probabile che ora, forse, si capisca meglio.
Il titolo l'ho scelto così perché dopo la sua morte, il sole diventerà una nana rossa, un gigantesco e perenne sole rosso.
Credo di aver spiegato i punti di maggiore (dis)interesse.
Grazie per i commenti, alla prossima.
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Tutti devono morire. Tutti devono servire.
Midgardsormr- Padawan
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Infamia o lode : 0
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Età : 38
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