VOTO A SORPRESA

Codice:

https://www.differentales.org/t1737-la-citta-dei-topi-redux#21542

Ciao, ragazzi.
Questo sarebbe stato il mio contributo alla "Folgore" se solo gli Admin non fossero tanto fiscali da non accettare un ritardo di SOLE
SEI ORE  nella consegna del racconto
Buona lettura (Spero)



“DOMENICA SI VOTA. PRESENTATEVI PRESSO I SEGGI ELETTORALI DEL VOSTRO DISTRETTO PER ESPRIMERE L’INTENZIONE DI VOTO. DOMENICA SI VOTA. PRESENTATEVI PRESSO I SEGGI ELETTORALI …”
Il drone si allontana lentamente e la voce registrata si affievolisce fino a scomparire.
Due anziani seduti su una panchina del parco si guardano e si sorridono.
- Il mio bisnonno diceva che ai suoi tempi i droni non esistevano e girava un tizio in macchina che urlava da un megafono.
- Addirittura! Sprecavano carburante per una cosa del genere? Incredibile. – risponde l’altro scrollando la testa.
- Piacere. Gino. – Si presenta il primo sollevando il vecchio Borsalino verde posato sulla pelata.
- Franco. – Risponde l’altro stringendogli la mano.
- Eh erano altri tempi e le cose erano più semplici.
- Semplici? Non è così che la raccontavano a casa mia: uno zio di mio nonno faceva il presidente di seggio e si lamentava sempre della burocrazia e del tempo perso a contare e ricontare le schede. – Sorridendo si avvicina a Gino con complicità. - L’anno dei quindici referendum gli è venuto un esaurimento nervoso e quando l’hanno portato via urlava che avrebbe ucciso tutti quelli che avevano inserito delle schede dubbie che dovevano essere ricontrollate e discusse.
- Poveretto! Però ai tempi, almeno, si poteva esprimere una preferenza. Adesso ci hanno tolto anche questa possibilità.
- Ma non è vero. In una democrazia il potere è sempre in mano al popolo grazie al voto. Hanno solo snellito le procedure.
- A te piace questo sistema?
- Sì perché è più semplice e non si perde tempo. - Spiega Franco accavallando le gambe. – Non ti ricordi com’erano le elezioni con il vecchio metodo? Mesi prima delle votazioni c’era la propaganda che infiammava gli animi; gli elettori si insultavano sui social, manifestavano per le strade e in televisione andavano in onda interminabili dibattiti tra politici litigiosi.
- Quello era divertente. Ricordi quando hanno trascinato fuori di peso quel deputato dallo studio televisivo?
- Che figura! Lo davano politicamente bruciato e invece, nonostante tutto, prese un sacco di voti.
- Era uscito anche sul giornale! Nessuno capiva come fosse potuto succedere.
- Dopo quello spettacolo indegno hanno deciso che era ora di cambiare sistema: certi spettacoli sono veramente indecorosi per le istituzioni. - Conclude Franco.
- Eh, ho capito, ma se a me piacesse un partito e a te un altro? Perché non possiamo più decidere noi chi votare?
- Il nuovo sistema è più sicuro e ci protegge dai fanfaroni che fanno promesse a vuoto. - Risponde Franco stringendosi nelle spalle. – Noi possiamo essere influenzabili mentre i loro algoritmi sono infallibili.
- Beh però non trovo giusto che solo alla fine ci dicano a chi è andato il nostro voto. Tu a che fascia appartieni, se non sono indiscreto? – Chiede Gino.
- Io sono nella fascia A4. – risponde Franco con una punta d’orgoglio.
- A4? Complimenti. Io sono una E6: una vita da operaio.
- Io invece ero un professore universitario. Una vita con il naso tra i libri – sorride Franco. Poi, notando il disagio di Gino aggiunge: - Hai lavorato in una grossa fabbrica?
- Sono stato capo turnista all’ItalMec per trent’anni.
- Beh, mica un lavoro da niente il capo turnista! – Gino si sistema la giacchetta, rinfrancato.
- Eh sì ho avuto i miei grattacapi e le mie belle responsabilità. Ed è per questo che non mi sta bene che loro decidano il mio voto in base a quello che sono stato, agli studi che ho fatto e a come ho vissuto. Il mio voto deve essere una mia responsabilità e non un loro calcolo, altrimenti è inutile andare a votare, no?
- No, non è inutile: una cosa è che qualcuno stabilisca che gli appartenenti alla fascia ‘E2’ sono meglio rappresentati dalle idee e dal manifesto del ‘PTF’ (per dire), ma se tutti quelli della fascia E2 poi non vanno a votare, capisci bene che la musica cambia. E poi, adesso che basta registrare l’impronta del pollice è anche più facile che scarabocchiare sui fogli e nessuno rischierà di impazzire per valutare le schede dubbie.
Gino scuote la testa poco convinto mentre Franco controlla l’ora sul cellulare.
- Devo proprio andare adesso. Grazie della chiacchierata. Magari domenica ci troviamo al seggio.
- Magari! Che ne dici se poi festeggiamo il voto con un bianchino al bar di fronte?
- Volentieri, ma non più di uno: la mia impronta è registrata presso il Servizio Sanitario Nazionale: il mio medico mi tiene sotto controllo. - Franco strizza l’occhio a Gino e si allontana a passo spedito.

Moolto carino  @Stefy! Che piacere rileggere qualcosa di tuo! Lo stile ironico, frizzante va giù come un lambrusco. Un futuro prossimo che potrebbe essere plausibile… ma mi chiedo in che settore finiranno i disoccupati. Oppure loro non andranno a votare? Proprio un bel racconto.
Peccato per quelle sole SEI ore di ritardo…

Piacevolissima lettura, anche un po’ angosciante. Chissà gli ex bancari in quale categoria starebbero?
Meno male quelle sei ore di ritardo, altrimenti avrei rischiato di perdere il mio terzo posto!

Ueeeee bentornata Stefy! Piacere di rileggerti. Anche tu, però... sei stata lì a rileggere e a riscrivere, potevi mandare la bozza e ti leggevamo in gara, no?

Una considerazione di carattere generale è che i racconti di fantascienza diventano sempre più distopici. Ho anche un'idea del perché ma me la tengo per me.

L'unica cosa che mi fa strano è che questi due anziani non si conoscano; fanno un po' Ale e Franz ma nessuno dei due è Franz, di fatto sono due Ale; almeno lo interpreto così.

Il mondo distopico (un po' light per la verità, ma va bene anche così) viene fuori bene dai dialoghi dei due. Didascalie praticamente assenti, hai puntato tutto sui dialoghi e mi sembra che la cosa funzioni bene.

Grazie e alla prossima (ci conto che ci sia "la prossima")

Hai ragione Stefy, sei ore cosa che vuoi che siano. Un minimo di tolleranza suvvia! Propongo un disegno di legge in tal senso.
Veniamo al racconto. Leggero, con quella vena di umorismo che fa sorridere e al tempo ragionare sul mondo "elezioni" come si è sviluppato nel tempo. In effetti questo futuristico modo di votare legato al "dimmi chi sei e di dirò come gestirti il voto" ricorda un po' il diritto al voto antesignano: solo gli appartenenti ad un determinato ceto, con un certo percorso scolastico ecc. poteva andare a votare, e quand'anche c'era tanti divieti a corollario (ad es. le prostitute che esercitassero il meretricio non potevano votare...). E' comunque un bel racconto: due persone che non si conoscono e si mettono a chiacchierare semplicemente è sempre una bella immagine: cappello, bastone, ricordi nel taschino, voglia di condividere senza giudicarsi e offendersi. Niente leoni da panchina insomma. Penso che l'avrei votato, anche se veramente solo tre posti per questa folgore sono stati davvero troppo pochi.
p.s. Ben tornata tra le Penne sciventi, non mancare ai prossimi step.

Eccomi, finalmente leggo qualcosa di Stefy e questo mi riempie di gioia.
La mano sapiente dell'autrice si vede, soprattutto in questi generi. Il tuo distopico, nonostante la brevità del testo, è completo e si legge bene. Non c'è nulla di frettoloso, nessun elemento è stato sviluppato poco. Tutto è al proprio posto. 
Insomma, un lavoro davvero di qualità.
Mi spiace che non sia stato pubblicato fuori concorso durante la FOLGORE, lì avrebbe avuto sicuramente più visibilità e più commenti di quelli che riceverà. La "colpa" è mia: non ho la notifica delle mail sul cellulare e quindi dopo l'apertura del concorso non ho più guardato la mail. Quindi il racconto è rimasto lì, ad aspettare, per tre giorni...

Intanto grazie per aver condiviso un tuo racconto scritto apposta per la Folgore. Peccato per la visibilità, dice Pier, ma adesso gliela diamo lo stesso con i nostri commenti, no?
Inizio il commento dicendoti che è bello vederti "dall'altro lato", ogni tanto. Spero succeda più spesso.
Allora, giusto un paio di cose. Evita i due punti nel discorso diretto; addirittura nell'ultimo li utilizzi due volte di fila. Poi, quando interrompi il dd, serve la minuscola (diversamente da quando lo chiudi). 
C'è anche qualche virgola che metterei, dopo i vocativi o le interiezioni (come "beh", per esempio).
Detto questo, gran bel racconto, interessante, di un genere che a me piace sempre, per quanto breve. Nella fascia A4 ho pensato votasse sulla Milano-Venezia, ma poi con E6 ho capito 
Il racconto era perfetto per questa Folgore. Mi è piaciuto.
Io non lo lascerei morire qui, comunque...

Il mio desiderio di leggere qualcosa di tuo è stato esaudito, sono molto felice. Grazie.
Il tuo racconto mi ha inquietato. Quella nota ironica dell’inizio si perde e alla fine rimane un certo magone alla bocca dello stomaco.
Detto così sembra che non mi sia piaciuto, invece è proprio il contrario.
Questo genere di racconti, se gestiti così, sono stupendi e anche se inquietano sono bellissimi da leggere.
Come dice Nic non lo lascerei morire qui.
Grazie.

Ragazzi, grazie per i commenti.

La versione che avevo spedito fuori tempo massimo era diversa, più infarcita di strafalcioni, errori e incongruenze dovute alle riscritture e quindi sono contenta che non sia arrivata al contest.

@vivonic mi sono accorta dei due punti "doppi" solo dopo averlo postato e la punteggiatura in generale è da sempre la mia bestia nera.  Bella la votazione sulla 'A4' non ci ho nemmeno fatto caso quando l'ho scritto

Sono contenta che vi sia piaciuto e spero che le fusioni bancarie mi diano un po' di tregua per riuscire a scrivere qualche altro racconto.
Come dice Achi, "alla prossima" 

Mica tanto fantasiosa la storia delle fasce e delle sigle, io sono andato in pensione con la sigla C5 e questo mi ha sempre indispettito.
Non capisco la fiscalità del comitato che ha impedito al tuo buon lavoro di partecipare, visto che tu ne fai pure parte, se non sbaglio. O il tuo è solo volontariato?
Scherzo. Un abbraccio.

tommybe ha scritto:Mica tanto fantasiosa la storia delle fasce e delle sigle, io sono andato in pensione con la sigla C5 e questo mi ha sempre indispettito.
Non capisco la fiscalità del comitato che ha impedito al tuo buon lavoro di partecipare, visto che tu ne fai pure parte, se non sbaglio. O il tuo è solo volontariato?
Scherzo. Un abbraccio.

Se leggi la mia risposta, poco sopra, capisci cos'è successo,  @tommybe  

Stefy ha scritto:...spero che le fusioni bancarie mi diano un po' di tregua per riuscire a scrivere qualche altro racconto.
Come dice Achi, "alla prossima" 

Fusioni bancarie ha detto? Scusi dov'è l'uscita per il posto più lontano? Hai tutta la mia comprensione: assorbono energie come i buchi neri.

Susanna ha scritto:

Stefy ha scritto:...spero che le fusioni bancarie mi diano un po' di tregua per riuscire a scrivere qualche altro racconto.
Come dice Achi, "alla prossima" 

Fusioni bancarie ha detto? Scusi dov'è l'uscita per il posto più lontano? Hai tutta la mia comprensione: assorbono energie come i buchi neri.

Stiamo incorporando BPFA... in produzione a fine novembre

Ti mando messaggio privato