Continuando a pescare in quell'immensa fonte di ispirazione e qualità che è la letteratura francese contemporanea, mi sono imbattutto in Leila Slimani, giovane scrittrice già vincitrice del premio Goncourt proprio con questo romanzo; scrittrice marocchina ma di origini francesi (ha la doppia cittadinanza) distintasi per la sua lotta per la dignità delle donne marocchine e insignita del premio "Out d'or" dall'Associazione dei giornalisti LGBT sempre per aver criticato la discriminazione degli omosessuali in Marocco.
Chanson Douce è un romanzo spiazzante in quanto comincia dalla fine introducendo il lettore direttamente dentro a un incubo: i bambini protagonisti del romanzo, mila e Adam sono morti, assassinati dalla loro amatissima tata, Louise.
Chiuso il primo capitolo il lettore viene riportato all'inizio di tutto, quando la coppia di sposi Myriam e Paul decidono di cercare una tata perché lei finalmente ha la possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro.
Il romanzo non è, naturalmente, un giallo e men che meno un thriller, sappiamo già tutto dalle prime righe; il romanzo è un lungo viaggio nella psicologia principalmente di Louise la tata, ma anche in quella dei due coniugi, Paul e Myriam.
Il lettore cerca tra le righe un motivo, un movente, un spiegazione al terribile atto di cui ha letto nel corso del primo capitolo, un'angoscia latente lo accompagna lungo la lettura dell'intero romanzo e forse alla fine una riposta vera e propria non c'è nemmeno.
C'è tanto in questo romanzo, si parla di integrazione, si parla di maternità in modo molto forte e di genitorialità in senso più ampio, si parla di povertà, della paura di non farcela ad arrivare a fine mese.
Il tutto con una scrittura molto semplice, estremamente scorrevole, la Slimani utilizza capitoli piuttosto brevi con tanti flashback, inserendo qua e là nuovi personaggi, esattamente come se fossimo in tribunale e gli stessi fossero chiamati a testimoniare.
Un gioiellino questo romanzo, un piacere leggerlo.
P.S.: il romanzo è ispirato a un fatto realmente accaduto: https://www.vitadamamma.com/178330/omicidio-di-lucia-e-leo-condannata-la-babysitter.html
Chanson Douce è un romanzo spiazzante in quanto comincia dalla fine introducendo il lettore direttamente dentro a un incubo: i bambini protagonisti del romanzo, mila e Adam sono morti, assassinati dalla loro amatissima tata, Louise.
Chiuso il primo capitolo il lettore viene riportato all'inizio di tutto, quando la coppia di sposi Myriam e Paul decidono di cercare una tata perché lei finalmente ha la possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro.
Il romanzo non è, naturalmente, un giallo e men che meno un thriller, sappiamo già tutto dalle prime righe; il romanzo è un lungo viaggio nella psicologia principalmente di Louise la tata, ma anche in quella dei due coniugi, Paul e Myriam.
Il lettore cerca tra le righe un motivo, un movente, un spiegazione al terribile atto di cui ha letto nel corso del primo capitolo, un'angoscia latente lo accompagna lungo la lettura dell'intero romanzo e forse alla fine una riposta vera e propria non c'è nemmeno.
C'è tanto in questo romanzo, si parla di integrazione, si parla di maternità in modo molto forte e di genitorialità in senso più ampio, si parla di povertà, della paura di non farcela ad arrivare a fine mese.
Il tutto con una scrittura molto semplice, estremamente scorrevole, la Slimani utilizza capitoli piuttosto brevi con tanti flashback, inserendo qua e là nuovi personaggi, esattamente come se fossimo in tribunale e gli stessi fossero chiamati a testimoniare.
Un gioiellino questo romanzo, un piacere leggerlo.
P.S.: il romanzo è ispirato a un fatto realmente accaduto: https://www.vitadamamma.com/178330/omicidio-di-lucia-e-leo-condannata-la-babysitter.html