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Verrei anche io a mangiare un panino in quel Bazar… Un racconto che offre tante chiavi di lettura e un bel cameo per la cara Licia,
Grazie Gian!

La luce della candela che illuminava il volto di Licia si spense di colpo.
Commovente, Gian.

Questo fu un sogno premonitore ne parlai con Licia e il tutto accadde qualche mese prima che lei scoprisse 
d'essere malata...

Che belli i ricordi che ti arrivano allìimprovviso! Un libro che pensavi di aver perso, una fotografia messa a segnalibro in un libro lasciato a metà chissà perchè... e poi un oggettino da niente in fondo a un cassetto, un vecchio borsellino con dentro ancora qualche monetina. Sì, tutto mette malinconia, ma anche la consapevolezza che se un ricordo "lo ricordi" vuol dire che lo hai vissuto intensamente.

Anche l'interrogazione di "Tecnica mercantile", così interessante e alla fine semplice, finchè il professore dice: "Da lunedì interrogo tutti, un bel ripasso su tutto il programma." Cioè 270 pagine, esercitazioni comprese. Son passati 48 anni ma ancora me la ricordo, compresa la domandina che il prof mi fece quando già mi stavo sedendo, dopo l'interrogazione, col reset già effettuato.

Racconto che si lascia leggere. Purtroppo la punteggiatura molto lacunosa non favorisce una lettura scorrevole e rilassata. 

Grazie del passaggio e buona permanenza in DT, sì il gran bazar è un ossimoro esistenziale e di lettura!