SERGE - YASMINA REZA
Da tempo avevo nel mirino Yasmina Reza (in particolare Babilonia) e finalmente grazie ai miei cognati che mi hanno regalato "Serge" ho potuto soddisfare questa mia curiosità: e ne è valsa la pena.
Serge è l'ultima fatica della scrittrice e drammaturga francese ed è un romanzo di poco meno di 200 pagine che si divora letteralmente.
La Reza, una via di mezzo tra l'irriverenza ebrea di un Philip Roth e la malinconia nichilista di Houellebecq, ci fa conoscere i tre fratelli Popper e gli innumerevoli personaggi, familiari, amici o semplici conoscenti, che appartengono al loro microcosmo (e sono davvero tanti in così poche pagine, confesso di aver faticato a seguire sempre i legami famigliari, chi è figlio di chi e così via).
Chi racconta, in prima persona, è Jean, quello di mezzo, cresciuto all'ombra del maggiore, Serge e di lui ancora in parte succube nonostante la sua apparente indipendenza: Serge è lo scavezzacolli, pieno di difetti e spesso sopra le righe, scorretto nei confronti dei fratelli e in particolare della sorella Nana, la più piccola e, al contrario degli altri due fin troppo moralista.
Le dinamiche tra fratelli si intrecciano fin dalle prime pagine ma ciò che farà esplodere le tante, troppe, contraddizioni, sarà un viaggio che i tre, insieme alla figlia di Serge, Josephine, faranno ad Auschwitz alla ricerca di tracce dei loro avi ungheresi là deportati.
In particolare il conflitto sarà violento tra Serge e Nana che torneranno cambiati dentro di loro e nel loro rapporto.
La Reza, che scrive magnificamente, mantiene un ironia di fondo per tutto il romanzo (spettacolari sono le pagine dedicate all'imbarbarimento commerciale dei turisti in visita al campo di concentramento) ma non riesce a nascondere del tutto una malinconia di fondo che mi ha accompagnato per larghi tratti della lettura, una tristezza che rimaneva latente salvo manifestarsi qualche ora dopo la lettura di alcune pagine davvero bellissime.
Per pochissimi voti Serge ha perso la sfida con Marias per la condivisa attuale ma consiglio a tutti di non perdersi la lettura di questo romanzo: merita!
Da tempo avevo nel mirino Yasmina Reza (in particolare Babilonia) e finalmente grazie ai miei cognati che mi hanno regalato "Serge" ho potuto soddisfare questa mia curiosità: e ne è valsa la pena.
Serge è l'ultima fatica della scrittrice e drammaturga francese ed è un romanzo di poco meno di 200 pagine che si divora letteralmente.
La Reza, una via di mezzo tra l'irriverenza ebrea di un Philip Roth e la malinconia nichilista di Houellebecq, ci fa conoscere i tre fratelli Popper e gli innumerevoli personaggi, familiari, amici o semplici conoscenti, che appartengono al loro microcosmo (e sono davvero tanti in così poche pagine, confesso di aver faticato a seguire sempre i legami famigliari, chi è figlio di chi e così via).
Chi racconta, in prima persona, è Jean, quello di mezzo, cresciuto all'ombra del maggiore, Serge e di lui ancora in parte succube nonostante la sua apparente indipendenza: Serge è lo scavezzacolli, pieno di difetti e spesso sopra le righe, scorretto nei confronti dei fratelli e in particolare della sorella Nana, la più piccola e, al contrario degli altri due fin troppo moralista.
Le dinamiche tra fratelli si intrecciano fin dalle prime pagine ma ciò che farà esplodere le tante, troppe, contraddizioni, sarà un viaggio che i tre, insieme alla figlia di Serge, Josephine, faranno ad Auschwitz alla ricerca di tracce dei loro avi ungheresi là deportati.
In particolare il conflitto sarà violento tra Serge e Nana che torneranno cambiati dentro di loro e nel loro rapporto.
La Reza, che scrive magnificamente, mantiene un ironia di fondo per tutto il romanzo (spettacolari sono le pagine dedicate all'imbarbarimento commerciale dei turisti in visita al campo di concentramento) ma non riesce a nascondere del tutto una malinconia di fondo che mi ha accompagnato per larghi tratti della lettura, una tristezza che rimaneva latente salvo manifestarsi qualche ora dopo la lettura di alcune pagine davvero bellissime.
Per pochissimi voti Serge ha perso la sfida con Marias per la condivisa attuale ma consiglio a tutti di non perdersi la lettura di questo romanzo: merita!