Matrimonio in bianco

Caro autore, seppur la storia non sia particolarmente originale, è scritta bene (a parte alcuni minimi refusi ed errori). La prima parte più convincente per ritmo e immedesimazione nella protagonista. Qualche colpo viene perso nel negozio di scarpe e nel prosieguo. Improbabili alcune situazioni e finale abbastanza scontato. Comunque, ripeto, racconto piacevole, soprattutto nella descrizione efficace dell'ambientazione. Spero poter leggere altre tue storie.

Ciao Penna. Ieri sera, a metà della prima pagina del tuo racconto, dico a mia moglie:"Sai, ho cominciato questo nuovo racconto. Non so dove andrà a parare ma so che chi scrive ha un tratto maturo, elegante, con delle sottigliezze linguistiche eccezionali." Ma poi comincia la partita dell'Inter, e mi riservo il piacere di riprenderlo, come mi è accaduto stamattina in camera iperbarica. E non mi è parso vero. Da un certo punto in poi mi sono chiesto se il racconto sia stato scritto da due persone diverse. Quella che ha commesso così tanti refusi e ha messo su una storia che non regge nemmeno con la debolezza intrinseca del romanzo rosa non può essere la stessa penna che mi delizia con la qualità delle "cicale che non capivano di dover fare silenzio". E ancora con le cicale dal canto incessante che piangevano una morte fatale. La stessa penna che ha scritto "...dove persino i gatti accrescevano il numero dei residenti." Eri partita a bomba, cara Penna, ma ti sei persa troppo in fretta. Peccato, a rileggerti con un lavoro un poco più curato, dal tuo inizio si capisce che c'è ottima stoffa. Grazie.

Tralascio qualsiasi commento riguardo a qualche errore formale e qualche rifuso: ci può stare, non è un problema. Devo dire che il personaggio di Nino, per quanto paia cattivo e burbero, in realtà crea empatia nel lettore e questa è una grande cosa. Peccato che la gestione della trama risulti un po’ ingenua, non so quanto volutamente: pare quasi la fantasia d’amore di una quattordicenne. La prima parte poteva forse essere asciugata, ma aiuta a entrare nel clima del paese; è invece eccessivamente forzata il cambio d’opinione della protagonista: si passa dal “lasciami” a “sposiamoci” nel giro di poche righe di narrazione, senza che venga data una spiegazione del motivo. Tema natalizio un po’ assente se non per la neve. Scrittura semplice e lineare, ma un po’ immatura e acerba. Autore con grande fantasia, che spero possa maturare ancora dal punto di vista tecnico per creare qualcosa di davvero memorabile.