Lampioni e miserie

Ciao  @GENOVEFFA FRAU. 

Mai come in questo periodo questo tuo testo si presta/presterebbe a un momento di riflessione.
Ma anche ad un anno di riflessioni. Come ogni anno luci, luminarie, festoni colorati e vetrine scintillanti nascondono gli invisibili, come ha detto giustente @Petunia : quelli che il caldo non lo possono godere se non per poche ore al giorno (se sono fortunati), quelli per cui i doni sono cose talmente scontate per i più da passare praticamente inosservati: un pasto caldo, un abito che protegga, un affetto, un posto dove riposare.
Sei stata davvero brava a condensare in pochi versi la crudeltà di assurde differenze che purtroppo, pur con lo sforzo e la buona voltà di tanti, non si riesce mai a porre fine.
Perchè ai piani alti non si è capaci di rinunicare a qualcosa in più, che potrebbe fare la differenza.

Molto delicata la tua poesia, semplice ma con un messaggio forte.
Si contrappongono in pochi righe due realtà completamente differenti: chi sta bene, forse anche eccessivamente ed ha troppo, dall'altro chi non ha nulla e non sembra nemmeno pretendere quel poco che rende la vita degna di essere vissuta.

E quante storie conoscono quei lampioni e geli notturni fatti di ricordi e di cartoni uniti da spaghi di speranze e pasti chiesti su un foglietto che le mense non sanno Google maps.
E gesti che vogliono vivere in questi versi che sanno descrivere senza andare oltre le consuetudini toccando le corde giuste.

Petunia ha scritto:Ciao  @GENOVEFFA FRAU. 

All'angolo in basso

c'è chi abbraccia l'oscurità

nel freddo cartone e tace.

Una dedica agli “invisibili” per dare luce e calore a chi vive ai margini e non viene mai rischiarato dai lampioni dei caldi piani alti. Bella, Gen

Ti ringrazio Pet, gli ultimi non hanno fiato neppure per lamentarsi!

Susanna ha scritto:Mai come in questo periodo questo tuo testo si presta/presterebbe a un momento di riflessione.
Ma anche ad un anno di riflessioni. Come ogni anno luci, luminarie, festoni colorati e vetrine scintillanti nascondono gli invisibili, come ha detto giustente @Petunia : quelli che il caldo non lo possono godere se non per poche ore al giorno (se sono fortunati), quelli per cui i doni sono cose talmente scontate per i più da passare praticamente inosservati: un pasto caldo, un abito che protegga, un affetto, un posto dove riposare.
Sei stata davvero brava a condensare in pochi versi la crudeltà di assurde differenze che purtroppo, pur con lo sforzo e la buona voltà di tanti, non si riesce mai a porre fine.
Perchè ai piani alti non si è capaci di rinunicare a qualcosa in più, che potrebbe fare la differenza.

Ti ringrazio Susanna, ha ben recepito il mio pensiero, pochi osservano gli ultimi che tremano al freddo!

Valentina ha scritto:Molto delicata la tua poesia, semplice ma con un messaggio forte.
Si contrappongono in pochi righe due realtà completamente differenti: chi sta bene, forse anche eccessivamente ed ha troppo, dall'altro chi non ha nulla e non sembra nemmeno pretendere quel poco che rende la vita degna di essere vissuta.

Due realtà contrapposte a discapito sempre dei più deboli, ti ringrazio Valentina!

Giancarlo Gravili ha scritto:E quante storie conoscono quei lampioni e geli notturni fatti di ricordi e di cartoni uniti da spaghi di speranze e pasti chiesti su un foglietto che le mense non sanno Google maps.
E gesti che vogliono vivere in questi versi che sanno descrivere senza andare oltre le consuetudini toccando le corde giuste.

Storie di tutti i giorni e sempre invariate poiché chi potrebbe si gira da un'altra parte, grazie Gian!