x
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Ospite- Ospite
Re: x
Ciao @Giancarlo Gravili. C’ė tanto in questo piccolo racconto. È una storia vera?
C’è la giusta tensione, le atmosfere, i rumori, gli odori e gli umori dei personaggi bucano il foglio.
C’è una bella bambina coi riccioli neri e una ingenuità ancora incorrotta. E lo sguardo “lungo” della nonna
che aveva “carpito” un barlume di umanità in un soldato dalla lingua dura e dalla missione ingrata.
Bello e intenso come lo sono le storie vere, con quello sguardo sensibile che contraddistingue il tuo scrivere. Manca solo un po’ di punteggiatura.
C’è la giusta tensione, le atmosfere, i rumori, gli odori e gli umori dei personaggi bucano il foglio.
C’è una bella bambina coi riccioli neri e una ingenuità ancora incorrotta. E lo sguardo “lungo” della nonna
che aveva “carpito” un barlume di umanità in un soldato dalla lingua dura e dalla missione ingrata.
Bello e intenso come lo sono le storie vere, con quello sguardo sensibile che contraddistingue il tuo scrivere. Manca solo un po’ di punteggiatura.
Petunia- Moderatore
- Messaggi : 2356
Punti : 2599
Infamia o lode : 43
Data di iscrizione : 07.01.21
Età : 60
Località : Prato
Re: x
Sì Pet è un racconto vero... e forse se non fosse andata in quel modo non sarei nato.
Ho ripreso un po' a scrivere racconti ma per abitudine endemica non usando punteggiatura in poesia devo tararmi diversamente sugli scritti in prosa e faccio fatica.
Ho ripreso un po' a scrivere racconti ma per abitudine endemica non usando punteggiatura in poesia devo tararmi diversamente sugli scritti in prosa e faccio fatica.
Ospite- Ospite
Re: x
Un racconto strano, semplice eppure complesso.
Personaggi duri, personaggi dolci, cattiveria esposta e gridata, un gesto buono nascosto.
Devo dire che questo racconto mi ha sorpreso, mi aspettavo il solito Giancarlo e invece... sorpresa.
Spero di leggere altri pezzi come questi, davvero.
E' vero, la punteggiatura ha bisogno di una minima rivisitazione, ho trovato anche virgoleytte a chiusura di un dialogo che non c'è, ma sono peccati veniali. Se lo rileggi a mezza voce, lo sistemerai a dovere.
Grazie per aver condiviso.
Personaggi duri, personaggi dolci, cattiveria esposta e gridata, un gesto buono nascosto.
Devo dire che questo racconto mi ha sorpreso, mi aspettavo il solito Giancarlo e invece... sorpresa.
Spero di leggere altri pezzi come questi, davvero.
E' vero, la punteggiatura ha bisogno di una minima rivisitazione, ho trovato anche virgoleytte a chiusura di un dialogo che non c'è, ma sono peccati veniali. Se lo rileggi a mezza voce, lo sistemerai a dovere.
Grazie per aver condiviso.
______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
- Messaggi : 2416
Punti : 2664
Infamia o lode : 23
Data di iscrizione : 03.02.21
Età : 67
Località : Rumo (TN)
Re: x
Ciao Giancarlo
Il tuo racconto avrebbe meritato un po’ più di respiro. È un aneddoto bello, di quelli che non dimentichi, di anime che di capiscono anche se parlano lingue diverse.
L’uso del tedesco in frasi così lunghe, rischia di diventare pesante, potevi mescolarlo tipo “Schnell, schnell dare me vostra lampadina”.
Se invece vuoi lasciarle fai attenzione perché in tedesco i sostantivi richiedono sempre la maiuscola, nella forma imperativa il verbo non va in fondo alla frase, potrebbe suonare così
“Schnell, gib mir sofort die Gluehbirne des Kronleuchters”.
Idem per le altre frasi controlla se corrette grammaticalmente.
Mi piacerebbe sapere un po’ di più di questo bimba riccioluta
Il tuo racconto avrebbe meritato un po’ più di respiro. È un aneddoto bello, di quelli che non dimentichi, di anime che di capiscono anche se parlano lingue diverse.
L’uso del tedesco in frasi così lunghe, rischia di diventare pesante, potevi mescolarlo tipo “Schnell, schnell dare me vostra lampadina”.
Se invece vuoi lasciarle fai attenzione perché in tedesco i sostantivi richiedono sempre la maiuscola, nella forma imperativa il verbo non va in fondo alla frase, potrebbe suonare così
“Schnell, gib mir sofort die Gluehbirne des Kronleuchters”.
Idem per le altre frasi controlla se corrette grammaticalmente.
Mi piacerebbe sapere un po’ di più di questo bimba riccioluta
Mac- Padawan
- Messaggi : 369
Punti : 408
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 09.11.21
Località : Verona
Re: x
Grazie per l'analisi e in special modo per le specifiche sul tedesco che è una lingua che non conosco.
Ospite- Ospite
Re: x
La seconda frase in tedesco io metterei
“Ruhig! Gibt mir die Gluehbirne, oder sterbt!”
Scusami ma ieri sera non ho pensato di correggerti anche questa.
Una piccola aggiunta, quando parlano gli italiani, io non li farei parlare all’infinito “io dare..”
Buona giornata
“Ruhig! Gibt mir die Gluehbirne, oder sterbt!”
Scusami ma ieri sera non ho pensato di correggerti anche questa.
Una piccola aggiunta, quando parlano gli italiani, io non li farei parlare all’infinito “io dare..”
Buona giornata
Mac- Padawan
- Messaggi : 369
Punti : 408
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 09.11.21
Località : Verona
Re: x
Grazie ancora, ecco il testo rivisitato, se manca qualcosa fatemi sapere.
Notte tra i monti e a valle tutto tace nel silenzio che non è silenzio.
Il selciato scricchiola sotto stivali di cuoio ingrassati e lucidi, neri come l’ora, presenti come la follia che sovrasta il tempo.
Il paese si dà arie da fantasma e i suoni sono quelli emessi dai proprietari degli stivali.
Il fumo esce da un comignolo e una leggera luce penetra nelle fessure della porta d’ingresso alla casa, tenue come il sibilo del vento eppure visibile nel buio che abbraccia tutto.
Fa freddo, esageratamente freddo…
Una stanza accoglie la famiglia e tutte le sue finestre sono sigillate con pezzi di carta, nemmeno il fuoco ha la forza per scoppiettare.
Il rumore degli stivali cessa improvvisamente, qualcuno bussa con forza su quella porta di legno scrostato.
«Aprite o sfondiamo la porta»
Lo scricchiolio dei cardini si sostituisce a quello degli stivali che torturano con passo cadenzato il selciato della piccola stradina.
«Schnell, dateci la lampadina o vi mettiamo al muro»
«Ma... é il fuoco che...»
«Zitti, tirate fuori la lampadina o...»
Il nonno aveva una baionetta nascosta sotto la tovaglia, la fronte intrisa da sudore e gli occhi sbarrati a fissare quei due soldati. La mano provava a muoversi senza destare attenzione, poi la voce della nonna: «Ecco prendere lampadina, per favore andate qui solo bambini»
I due parlottarono qualche istante tra loro in quella lingua così rude, finita quella conversazione concitata con fare irruento strapparono la lampadina dalle mani della nonna e uscirono senza batter ciglio, eppure uno di loro, quello che parlava un italiano stentato, accennò furtivamente un saluto»
Mia madre era piccola e quella sua spensierata giovinezza fatta di innocenti caramelle prese dai soldati si spezzò nelle parole della nonna: «Chitì, so iti di là va e fatte da la lampadina»
Mia madre obbedì e corse dietro a quella ronda.
«Soldato, per favore ci puoi ridare la lampadina? Mamma mi sgrida...»
Quel ragazzone alto levò l’elmetto dalla testa, contravvenendo al regolamento, infilò la mano in tasca e tirò fuori qualche caramella, sorrise a mia madre si chinò su di lei, le fece una carezza ai capelli e le mise in mano la lampadina e le caramelle.
«Vai bambina, torna a casa dalla mamma»
«Che fai soldato?»
«Ho dato qualche caramella Sergente è tutto a posto»
Lontano s’udivano i lupi in branco, i loro ululati coprivano quasi il rumore degli stivali.
Monticchio continuava a sopravvivere, anche sotto i bombardamenti e mia madre era una bambina bellissima con quei suoi riccioli neri e lunghi.
Notte tra i monti e a valle tutto tace nel silenzio che non è silenzio.
Il selciato scricchiola sotto stivali di cuoio ingrassati e lucidi, neri come l’ora, presenti come la follia che sovrasta il tempo.
Il paese si dà arie da fantasma e i suoni sono quelli emessi dai proprietari degli stivali.
Il fumo esce da un comignolo e una leggera luce penetra nelle fessure della porta d’ingresso alla casa, tenue come il sibilo del vento eppure visibile nel buio che abbraccia tutto.
Fa freddo, esageratamente freddo…
Una stanza accoglie la famiglia e tutte le sue finestre sono sigillate con pezzi di carta, nemmeno il fuoco ha la forza per scoppiettare.
Il rumore degli stivali cessa improvvisamente, qualcuno bussa con forza su quella porta di legno scrostato.
«Aprite o sfondiamo la porta»
Lo scricchiolio dei cardini si sostituisce a quello degli stivali che torturano con passo cadenzato il selciato della piccola stradina.
«Schnell, dateci la lampadina o vi mettiamo al muro»
«Ma... é il fuoco che...»
«Zitti, tirate fuori la lampadina o...»
Il nonno aveva una baionetta nascosta sotto la tovaglia, la fronte intrisa da sudore e gli occhi sbarrati a fissare quei due soldati. La mano provava a muoversi senza destare attenzione, poi la voce della nonna: «Ecco prendere lampadina, per favore andate qui solo bambini»
I due parlottarono qualche istante tra loro in quella lingua così rude, finita quella conversazione concitata con fare irruento strapparono la lampadina dalle mani della nonna e uscirono senza batter ciglio, eppure uno di loro, quello che parlava un italiano stentato, accennò furtivamente un saluto»
Mia madre era piccola e quella sua spensierata giovinezza fatta di innocenti caramelle prese dai soldati si spezzò nelle parole della nonna: «Chitì, so iti di là va e fatte da la lampadina»
Mia madre obbedì e corse dietro a quella ronda.
«Soldato, per favore ci puoi ridare la lampadina? Mamma mi sgrida...»
Quel ragazzone alto levò l’elmetto dalla testa, contravvenendo al regolamento, infilò la mano in tasca e tirò fuori qualche caramella, sorrise a mia madre si chinò su di lei, le fece una carezza ai capelli e le mise in mano la lampadina e le caramelle.
«Vai bambina, torna a casa dalla mamma»
«Che fai soldato?»
«Ho dato qualche caramella Sergente è tutto a posto»
Lontano s’udivano i lupi in branco, i loro ululati coprivano quasi il rumore degli stivali.
Monticchio continuava a sopravvivere, anche sotto i bombardamenti e mia madre era una bambina bellissima con quei suoi riccioli neri e lunghi.
Ospite- Ospite
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|
Oggi alle 4:21 am Da Achillu
» La partita
Oggi alle 4:01 am Da Achillu
» Smart bomb
Oggi alle 3:45 am Da Achillu
» Clic!
Oggi alle 3:16 am Da caipiroska
» Fratelli
Oggi alle 2:33 am Da caipiroska
» Ultima generazione del '68
Oggi alle 1:44 am Da Arianna 2016
» Cercasi segretaria
Oggi alle 1:36 am Da Arianna 2016
» Senza motivo apparente
Oggi alle 1:29 am Da Arianna 2016
» Piangi, fratellino
Oggi alle 1:21 am Da Arianna 2016