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Invito al ristorante - "Molli in Cina"

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Messaggio Da Molli Redigano Ven Gen 15, 2021 1:21 pm

Stanotte ho fatto un incubo. Ho sognato di andare al ristorante. Non uno di quei ristoranti rinomati o famosi o costosi. Un locale semplice, una “piola” come si dice a Torino, dove, anche se l’arredamento è scarno e vetusto, i piatti portano i segni del tempo e delle posate, le tende sono sbiadite e il pavimento è opaco, si può gustare ancora il buon cibo che poco o niente si discosta dalla tradizione, senza essere offeso e deturpato dall’estro di qualche chef impazzito.

La luce dei lampadari è soffusa e il suo debole chiarore traspare leggero dalla bottiglia di nebbiolo del 2013 che il cameriere mi ha appena fatto assaggiare, posandola poi sulla tavola. Il mio stomaco tira calci e borbotta come la marmitta di una ritmo, ho una fame da lupi e non vedo l’ora di mangiare.

Mi servono l’antipasto, una tartare di Fassona al coltello con un tuorlo d’uovo delicatamente appoggiato sopra. Divina come divino è il retrogusto misto che mi lascia il nebbiolo. Penso che avrei potuto optare per una grattata di tartufo bianco d’Alba al posto dell’uovo. Avrei potuto, ma va bene comunque. Come primo arriva un bel piatto di tajarin ai carciofi, fumante, il cui profumo inonda quasi tutta la sala e gli altri commensali si girano a guardarmi. La pasta è stata impastata da mani esperte prima di essere trafilata al bronzo e finire dentro l’acqua bollente e salata per pochissimi minuti. I carciofi sono teneri e saporiti. Ma non sono ancora soddisfatto.

Mentre sorseggio il mio vino, osservo la sala e scorgo il mio cameriere che si dirige in cucina. Ne esce con il mio piatto, sul quale è adagiata una succulenta tagliata di manzo, a cottura media, con contorno di porcini e finferli stufati. Ah, che goduria! La carne è morbida, quasi si scioglie in bocca. I funghi sono deliziosi e il loro sapore porta con sé tutti i profumi e l’aria buona dei boschi in cui sono stati raccolti. Il nebbiolo scende come l’acqua.
Perché non deliziare il palato di questo lauto pasto con un pezzettino di castelmagno e uno di toma di Lanzo? E’ la morte del nebbiolo…e della sua bottiglia.

Mi viene voglia di stiracchiarmi e di ruttare tutta la mia soddisfazione così forte da far tremare i vetri. Suvvia, non è educato. Come non lo sarebbe non completare il tutto con una porzione di bônet, accompagnata da uno shot di barolo chinato. Al caffè non posso dire no. Mi offrono un San Simone che su due piedi vorrei rifiutare. Ma non lo faccio.

Finalmente mi sveglio.

Sono affamato come un panda e il mio stomaco urla tutta la sua pena. La fame sta iniziando a innervosirmi, soprattutto se penso che dovrò fare almeno mezz’ora di metropolitana per raggiungere la “piola” che mi hanno consigliato, ad Hankou, sull’altra sponda dello Yangtze River.

Finalmente arrivo ma fatico un attimo a trovare il ristorante senza l’ausilio di google maps, che qui è bandito come whatsapp o facebook. Poi scopri però che tutti hanno l’I-phone e che se ti vedono con l’Huawei ti ridono in faccia. Boh, misteri cinesi.

La “piola” si rivela in quanto tale. Una gentile signora mi accoglie. Lei parla solo cinese e io solo inglese. E’ la prima con cui, da quando sono arrivato, riesco a farmi capire pur parlando due lingue diverse. M’invita in cucina a scegliere la mia pietanza. Scelgo e mi fa accomodare su uno dei tavoli di legno su cui sono adagiati un posacenere, un contenitore per tovaglioli e, confezionati insieme come in aereo, un piattino, una ciotolina e gl’immancabili bastoncini. Mi porta l’aperitivo a base di semi di girasole che inizio avidamente a sgranocchiare. Mi porta il thè, bollente e di color arancione scuro. Sa di erba del prato.

Non devo attendere molto perché arrivi il mio piatto. Ho optato per un piatto unico e ho fatto bene, perché si rivela abbondante. E’ cucinato con olio, zenzero, pepe verde, erba cipollina e peperoncino, porta con sé tutti i sapori orientali e di questa terra. Insieme, mi servono un’insalata – anche se definirla insalata è un eufemismo – di cetrioli e aglio. Pardon, di aglio e cetrioli. Va bene che in Cina vampiri non ce ne sono, però…
La gentile signora ci tiene a spiegarmi come fare per gustare meglio il mio piatto. Basta prendere due stuzzicadenti, cercare un pezzo, infilarli nel midollo alle due estremità, e gustare. Tanta roba, anche abbinato al thè che sa di erba del prato.

Non lascio nulla a parte lo zenzero che mi piace ma senza esagerare. Mi sento sazio e soddisfatto. Vorrei ruttare e nessuno ci farebbe caso, tantomeno i commensali nel tavolo accanto al mio che hanno optato per un cobra, a quanto pare più rinomato e più costoso. Non importa, io mi sono accontentato del mio Zaocys Dhumnades, per cui sto impazzendo a cercare il nome in italiano. Vabbè, voi che potete, cercatevelo su google. Buon appetito.

China, I really miss you.

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Messaggio Da Petunia Dom Gen 17, 2021 9:55 am

Ma davvero Molli hai assaggiato lo Zaocys Dhumnades? 
Quando parli della tua Cina, lo fai sempre con amore e rispetto.
Questo racconto racconta più di quello che in apparenza si legge. Mi parla di pregiudizio.
Non mi sono affatto disgustata quando ha descritto la battuta di Fassona... 
bravo Molli
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Messaggio Da Hellionor Dom Gen 17, 2021 2:20 pm

Le piole di Torino le conosco bene Smile. Ma tutto il mondo è paese, quello che pensiamo sia solo a casa nostra lo ritroviamo altrove, con altre sembianze magari, ma sempre con un sapore di casa percepibile, se facciamo un po' di attenzione.
Bravo Molli, hai saputo trasmettere molto il questa breve cronaca, il pregiudizio in primis, come evidenziato da Petunia.
I piaceri segreti dell'essere pessimisti e avere torto e trasformarsi in ottimisti.

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Messaggio Da bucaneve88 Dom Gen 17, 2021 7:30 pm

Un racconto veramente "gustoso", scritto da uno che se ne intende sia di cucina che di scrittura: fai venire il languorino anche ai tuoi lettori. Non sono mai stata in Cina, e forse mi piacerebbero i piatti che ci porgi, però non ne sono sicurissima: a quale animale appartiene la pelle a scaglie nel tuo piatto?
Ti segnalo, ma forse è voluta, la ripetizione di "mio" nella riga: mentre sorseggio.
Ciao, Molli.

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Messaggio Da Achillu Dom Gen 17, 2021 9:50 pm

Sono un fan di “Molli in Cina” e questo Invito al ristorante non mi delude, anzi! Forse hai riscritto e/o sistemato qualcosa, di sicuro hai cambiato titolo e finale. Ho riletto volentierissimo. Bravo, bravissimo te lo dico di nuovo.

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Messaggio Da Molli Redigano Lun Gen 18, 2021 6:13 pm

Grazie di essere passati di qua.

Diciamo che questo particolare aspetto culinario è uno dei tanti ricordi positivi che mi porto dietro dalla Cina. Ed è curioso che queste positività abbiano avuto origine in quel di Wuhan Laughing Laughing Laughing. Non c'è molto da ridere in effetti.

Vi confesso che avrei voluto assaggiare anche cavallette, grilli, scarafaggi e bachi da seta. Ma a suo tempo non trovai nessuno (tra i cinesi) disposto ad aiutarmi, o accompagnarmi, in una simile esperienza gourmet. 

Approfitto per scusarmi con tutti gli autori se non sono ancora riuscito a dedicare un po' di tempo ai racconti resuscitati da SPS e postati su DT. Spero di far qualcosa prima di 100's.

Grazie Very Happy

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Messaggio Da Susanna Lun Nov 22, 2021 11:43 pm

Per la sfida dei commenti (ma non solo ovviamente) sto curiosando parecchio anche sui racconti postati tempo addietro, quando ancora non vi conoscevo, per vedere le Penne anche in un passato recente.
Carissimo, ho letto questo racconto dopo cena. Ho fame. Devo resistere a non scendere in cucina. Dovrei. Scherzi a parte, è un racconto simpatico, con descrizioni accurate anche se si tratta, in parte, di un semplice menu. Il risveglio? Ehh a chi non capita si sognare molto intensamente qualcosa di intrigante e sul più bello: stavamo scherzando! In apparenza è un racconto semplice, o almeno io ho percepito anche un che di nostalgico, una vena per un qualcosa non gustato appieno, qualche briciola lasciata inavvertitamente sul piatto.
La scrittura è sicura, precisa, senza sbavature o lessico ridondante con l’intento di far comprende meglio quello che già perviene chiaro e tondo.
Complimenti. Leggendo i tuoi pezzi si impara parecchio.

Però qualche piccola osservazione, se permetti, molto soggettiva e quindi cassabile vorrei farla:   Rolling Eyes
 
dove, anche se l’arredamento è scarno e vetusto, i piatti portano i segni del tempo e delle posate, le tende sono sbiadite e il pavimento è opaco, si può
Hai fatto un elenco di cose, per non far perdere il filo al lettore, dopo pavimento opaco metterei: ecco, nonostante tutto ciò si può... la frase è lunga, ma con una piccola modifica fila liscia e con un ritmo che aiuta a ricordare meglio il dettaglio di prima, anzi ci si ritorna per meglio visualizzarlo.
 
Mentre sorseggio il mio vino, osservo la sala e scorgo il mio cameriere che si dirige in cucina. Ne esce con il mio piatto,  in poco spazio ripeti l’aggettivo possessivo tre volte. Io l’ho inteso come un rafforzativo di questo tuo momento così gustoso, con tutto quel ben di Dio tutto tuo, però da semplice lettrice, sono inciampata.
E’ andrebbe corretto con È (io me lo sono impostato nel correttore automatico, o forse c’è già di suo, comunque comodo, alla fine sono anche caratteri risparmiati)
 
Sa di erba del prato.  bella questa, davvero!

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Messaggio Da Byron.RN Ven Mar 11, 2022 11:26 am

Ciao Molli,

questo tuo reportage me l'ero perso.
Trovo davvero gustosi questi tuoi interventi, un mix originale tra un Alberto Angela e un conduttore di Linea Verde.
I miei amici sono andati in Cina, io purtroppo quel viaggio l'ho saltato. Mi hanno parlato di insetti fritti, serpenti, uova col pulcino...
Vedo che tu sei andato più sul sicuro, coi maltagliati ai funghi e pelle di saraghina. 
Ottima scelta.  Invito al ristorante - "Molli in Cina" 1f600
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