Sto partecipando, su Braviautori.it, al concorso estivo col mio racconto "Nacturnalia" rivisto sulla scorta degli stimoli giuntimi dal quarto step. Ecco...questi stimoli, non la vittoria, sono quello che cerco in questi splendidi siti letterari. Dico la mia, anche sulla scorta di alcune perplessità emerse sia su questo sito che su Braviautori. A mio parere, sindacabile, questi splendidi contest dovrebbero essere valutati da "non partecipanti". Su Braviautori sto sbagliando, proprio perché autore. Alcuni autori, che vogliono vincere e non perdere, e non crescere, quando ti commentano ti dicono "sei bravo, ma...". Schiettezza! Fai "vagare"! Ma poi leggi i loro racconti e ti "perplimi". E la mia scelta è di assegnargli un "5", il massimo, perché lo "adorano", perché alimentano la loro presunzione e prosopea, il loro narcisismo, perché poi vincerà chi veramente merita. E, anche questa, è una scelta sbagliata, un condizionamento pari a chi per competizione assegna un "premio" più basso per emergere. Un eccellente scrittore, che ammiro, e che per quanto gli è accaduto ha rinunciato a partecipare ai concorsi, vincitore su Braviautori.it, mi raccontava che l''ultimo giorno del concorso è" comparso" un anonimo che ha votato contro di lui, nel tentativo di non farlo emergere, di far emergere il "suo preferito", vale a dire "sé stesso". Sia su Braviautori che qui mi sto chiedendo se proseguire. Il mio stile, che rispecchia ciò che mi piace leggere, non potrà mai vincere. Ma non mi importa. Voglio "capire", crescere e restare me stesso fuori da ogni logica competitiva e "falsamente" buonista, libero da ogni strategia. Mi piace scrivere. Mi piace leggere. Sintetizzando, sogno (non sarà probabilmente possibile) una sorta di giuria di lettori non autori (mi candido con sofferenza perché non potrei scrivere) che non abbia nel suo intento una strategia. Peraltro, in una giuria come questa che sogno sarei perdente. Ma perdente con lealtà.
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