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Re: 7 lettere
Pardon, ho confuso gli avatar, vedendoli piccoli col cellulare sono uguali
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: 7 lettere
Parto dal titolo. Bruttino, forse influenzato dal fatto che il racconto non è risolutivo, non conclude nessuna delle storie portate avanti e lascia tanti interrogativi. E alla fine è quello che: sono sette lettere.
Pistola, ribelle, bambina, bambola, Claudia, giudice, destino. Queste sono le sette parole in grassetto. Ho provato a rifletterci sopra, ma non ho trovato una ragione che le renda speciali rispetto alle altre al punto da doverle far saltare fuori dal testo. Chiaro è che mi aspetto che ci sia un'idea dietro e che l'auto ci spieghi il perchè, altrimenti è un altro dettaglio che sottolinea il fatto che il racconto gira un po' a vuoto. Forse un giudizio storico su quegli anni? Sul fatto che abbiano smosso le acque ma senza portare ad alcuna vera soluzione?
Veniamo ai pregi. Innegabile qualità di scrittura che rende la lettura davvero semplice e piacevole. Trovo riuscite soprattutto quelle di lui più che di lei, giudizio forse influenzato dal fatto che il personaggio di Massimo lo trovo comunque più centrato.
In generale quindi un buon lavoro che poteva essere migliore sciogliendo i nodi.
Nota a margine: non è il primo dove i protagonisti scrivono in bagno. Capisco la necessità di trovare un aggancio, ma mi chiedo quanto sia realistico. Io non l'ho mai fatto, ma non vuol dire che non sia una pratica comune per tanti.
Pistola, ribelle, bambina, bambola, Claudia, giudice, destino. Queste sono le sette parole in grassetto. Ho provato a rifletterci sopra, ma non ho trovato una ragione che le renda speciali rispetto alle altre al punto da doverle far saltare fuori dal testo. Chiaro è che mi aspetto che ci sia un'idea dietro e che l'auto ci spieghi il perchè, altrimenti è un altro dettaglio che sottolinea il fatto che il racconto gira un po' a vuoto. Forse un giudizio storico su quegli anni? Sul fatto che abbiano smosso le acque ma senza portare ad alcuna vera soluzione?
Veniamo ai pregi. Innegabile qualità di scrittura che rende la lettura davvero semplice e piacevole. Trovo riuscite soprattutto quelle di lui più che di lei, giudizio forse influenzato dal fatto che il personaggio di Massimo lo trovo comunque più centrato.
In generale quindi un buon lavoro che poteva essere migliore sciogliendo i nodi.
Nota a margine: non è il primo dove i protagonisti scrivono in bagno. Capisco la necessità di trovare un aggancio, ma mi chiedo quanto sia realistico. Io non l'ho mai fatto, ma non vuol dire che non sia una pratica comune per tanti.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: 7 lettere
Eccomi alla parte più difficile: “spiegare” quello che si scrive.
Lo faccio solo perché vi voglio bene, anche se mi costa fatica.
Il titolo, 7 lettere, è riferito alle sette lettere tra i due fratelli, ma è anche il numero delle lettere che compongono quelle sette parole scritte in grassetto. Non c’è un nesso tra loro ma, in qualche modo, entrano prepotentemente nella vita dei due ragazzi.
Ma proprio come ha detto, giustamente, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] e molti, negli altri commenti, …”Sono cose che rischiano di catturare l’attenzione del lettore più del racconto stesso…”
ricevuto!
Credo che [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] abbia interpretato alla perfezione quello che volevo dire.
Mi sono ritrovato in quel misto di speranza e di dubbio che quegli anni proponevano ai giovani, soprattutto ai giovani “borghesi” educati all’obbedienza e a saldi principi morali. Ho trovato i due caratteri molto ben delineati proprio nelle loro ambiguità, nelle loro apparenti contraddizioni. Gli studenti del ’68 erano davvero molto maturi, eravamo obbligati a prendere decisioni che possono sembrare minime ma fondamentali per le quali non potevamo contare sull’aiuto dei precetti o dei suggerimenti degli adulti: entro a scuola o no? Partecipo alla manifestazione o vado al bar con gli amici? Voto per l’occupazione o mi espongo al dileggio di molti?
Era proprio questo che volevo evidenziare, l’incertezza di quel periodo e l’aria del cambiamento.
Mi resta il rammarico di non conoscere a fondo un periodo così importante e unico della nostra storia.
Ho imparato un’altra cosa importante: il lettore, e mi ci metto anch’io, a volte ama solo leggere e non prendere posizione. Pretende che le cose, almeno sulla carta, siano chiare, non per dare giudizi, ma per non dover scegliere per altri.
Nessuno si è chiesto che decisione prenderà Massimo, o almeno non sono stata capace di far emergere il dilemma di questo ragazzo. ecco, questo mi dispiace.
ringrazio tutti delle critiche e dei commenti.
purtroppo per voi, non vi libererete tanto facilmente di me!
spero
ps: in bagno ho passato molte ore della mia vita.
in collegio, quando volevo studiare, per non essere disturbata, a leggere e dove ho iniziato a scrivere le prime cose.
e quando bussavano era una bella soddisfazione dire occupato!
Lo faccio solo perché vi voglio bene, anche se mi costa fatica.
Il titolo, 7 lettere, è riferito alle sette lettere tra i due fratelli, ma è anche il numero delle lettere che compongono quelle sette parole scritte in grassetto. Non c’è un nesso tra loro ma, in qualche modo, entrano prepotentemente nella vita dei due ragazzi.
Ma proprio come ha detto, giustamente, [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] e molti, negli altri commenti, …”Sono cose che rischiano di catturare l’attenzione del lettore più del racconto stesso…”
ricevuto!
Credo che [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] abbia interpretato alla perfezione quello che volevo dire.
Mi sono ritrovato in quel misto di speranza e di dubbio che quegli anni proponevano ai giovani, soprattutto ai giovani “borghesi” educati all’obbedienza e a saldi principi morali. Ho trovato i due caratteri molto ben delineati proprio nelle loro ambiguità, nelle loro apparenti contraddizioni. Gli studenti del ’68 erano davvero molto maturi, eravamo obbligati a prendere decisioni che possono sembrare minime ma fondamentali per le quali non potevamo contare sull’aiuto dei precetti o dei suggerimenti degli adulti: entro a scuola o no? Partecipo alla manifestazione o vado al bar con gli amici? Voto per l’occupazione o mi espongo al dileggio di molti?
Era proprio questo che volevo evidenziare, l’incertezza di quel periodo e l’aria del cambiamento.
Mi resta il rammarico di non conoscere a fondo un periodo così importante e unico della nostra storia.
Ho imparato un’altra cosa importante: il lettore, e mi ci metto anch’io, a volte ama solo leggere e non prendere posizione. Pretende che le cose, almeno sulla carta, siano chiare, non per dare giudizi, ma per non dover scegliere per altri.
Nessuno si è chiesto che decisione prenderà Massimo, o almeno non sono stata capace di far emergere il dilemma di questo ragazzo. ecco, questo mi dispiace.
ringrazio tutti delle critiche e dei commenti.
purtroppo per voi, non vi libererete tanto facilmente di me!
spero
ps: in bagno ho passato molte ore della mia vita.
in collegio, quando volevo studiare, per non essere disturbata, a leggere e dove ho iniziato a scrivere le prime cose.
e quando bussavano era una bella soddisfazione dire occupato!
Resdei- Cavaliere Jedi
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