Lamette
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 2 - Camera da Letto
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Re: Lamette
Ciao autor*
Tosto questo tuo monologo, ma ancora di più il tuo voler rapportarti in questa maniera ai fatti che ci hai narrato.
Normalmente non così diciamo "buonista". In ogni caso, tutto segue un filo logico e a me è piaciuto.
Come altri prima dimme, ho notato come una nota quasi autobiografica, come se l'autore avesse vissuto l'accaduto. Magari sottoforma di sogno, tanto sembri fiabesca e a tratti onirica questa lettura.
Probabilmente mi sbaglio, sarai semplicemente brav* a mettere le emozioni su carta.
I paletti li ho trovati rispettati in quelli che hai scelto e come già detto prima, il testo scorre fluido senza intoppi.
Non mi sento di dirti che è troppo "qualcosa", dato che anche se fosse, il testo funziona così com'è.
Complimenti e a rileggerti.
Tosto questo tuo monologo, ma ancora di più il tuo voler rapportarti in questa maniera ai fatti che ci hai narrato.
Normalmente non così diciamo "buonista". In ogni caso, tutto segue un filo logico e a me è piaciuto.
Come altri prima dimme, ho notato come una nota quasi autobiografica, come se l'autore avesse vissuto l'accaduto. Magari sottoforma di sogno, tanto sembri fiabesca e a tratti onirica questa lettura.
Probabilmente mi sbaglio, sarai semplicemente brav* a mettere le emozioni su carta.
I paletti li ho trovati rispettati in quelli che hai scelto e come già detto prima, il testo scorre fluido senza intoppi.
Non mi sento di dirti che è troppo "qualcosa", dato che anche se fosse, il testo funziona così com'è.
Complimenti e a rileggerti.
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Valar Morghulis. Valar Dohaeris.
Tutti devono morire. Tutti devono servire.
Midgardsormr- Padawan
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Re: Lamette
Mi è mancato qualcosa. Mi è mancata un po' di rabbia.
La mancanza di rabbia in una ragazza molto giovane che ne ha subite di cotte e di crude e che, nonostante questo, ha una pacatezza nel ripercorrerle mi blocca nell'entrare in empatia con il personaggio. Mi sembra un pacatezza da adulta, una pacatezza che io posso dire di avere oggi ma non a diciotto anni, per esempio.
Ecco qual è per me l'unica cosa che rende l'insieme disarmonico, in questo testo.
Anche quando decide che lei la bambina la vuole tenere, decide di morire pur di non rinunciarci.
Tutto il resto, tutto, è coerente con la tua voce narrante; anche i riferimenti ai mondiali, alle canzoni, i ricordi come flash sono assolutamente coerenti con il sentire di una giovane donna in divenire.
Il suicidio? Idem, perfetto, ci sta. Ma neanche un po' di rancore tra i denti?
Non riesco a capacitarmene. Non riesco a trovarla coerente, questa mancanza.
Quindi per me è un ottimo racconto ma troppo controllato, ecco.
A rileggerti
Ele
La mancanza di rabbia in una ragazza molto giovane che ne ha subite di cotte e di crude e che, nonostante questo, ha una pacatezza nel ripercorrerle mi blocca nell'entrare in empatia con il personaggio. Mi sembra un pacatezza da adulta, una pacatezza che io posso dire di avere oggi ma non a diciotto anni, per esempio.
Ecco qual è per me l'unica cosa che rende l'insieme disarmonico, in questo testo.
Anche quando decide che lei la bambina la vuole tenere, decide di morire pur di non rinunciarci.
Tutto il resto, tutto, è coerente con la tua voce narrante; anche i riferimenti ai mondiali, alle canzoni, i ricordi come flash sono assolutamente coerenti con il sentire di una giovane donna in divenire.
Il suicidio? Idem, perfetto, ci sta. Ma neanche un po' di rancore tra i denti?
Non riesco a capacitarmene. Non riesco a trovarla coerente, questa mancanza.
Quindi per me è un ottimo racconto ma troppo controllato, ecco.
A rileggerti
Ele
Hellionor- Admin
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Re: Lamette
Non credo che questi siano i veri pensieri di una ragazza che vive questo dramma.
Il testo, nel complesso, può essere interessante, ma lo percepisco come inverosimile, lontano dalla realtà e quindi non riesce, per me, a essere incisivo.
Sembra ( e qui azzardo un pò) che l'autore descriva qualcosa di standardizzato e ci proponga una versione che scorre su binari predisposti: la ragazza abusata dal padre, l'insano gesto, il giovane che la porta a nuova vita con il suo amore.
Mi sembra un pò piatta come struttura: non c'è pathos e tutto rimane piatto e stagnante.
E' una situazione molto lontana da chi scrive, non c'è un'immersione psicologica, tutto rimane in superficie e come lettrice non riesco a partecipare al dramma di questa ragazza (anche perchè il dramma non c'è...).
Ho percepito il racconto come un'interpretazione semplicistica della situazione e questa leggerezza mi ha un pò, come dire, infastidita.
Irrealistici anche i personaggi inseriti nel testo come dei clichè.
Non capisco nemmeno perchè tenti il suicidio a fine gravidanza quando il peggio è passato: ha Lorenzo, è coccolata dalla zia di lui, quindi perchè tentare il suicidio? Forse era più sensato inserirlo (se proprio doveva essere inserito...) nella fase iniziale, quando era sola, senza conforto e senza intravedere la fine del tunnel.
Nel testo ci sono delle frasi molto belle e toccanti che arrivano al lettore e suscitano emozioni, anche se in realtà confondono ancora di più l'immagine della protagonista: non riesco ad abbinare bene la saggezza del comportamento della ragazza e la sensatezza dei suoi pensieri alla quasi infantile adorazione per la bellezza della madre (vorrebbe essere come lei: ma come può pensare questo dopo quello che le ha fatto?).
Un'intuizione perfetta per un monologo ben gestito, ma che forse richiedeva più attenzione per il tema trattato.
Ho pianto, urlato, sbattuto porte, minacciandoli che andavo via, che ero maggiorenne e non potevano farmi questo. Che non mi servivano i loro soldi per mantenere me e il mio bambino, gli ho urlato che avrei lasciato la scuola, mi sarei messa a lavorare. Ho detto che li avrei denunciati per quello che volevano farmi fare e che mai mi sarei separata da mio figlio.
Troppi che.
Il testo, nel complesso, può essere interessante, ma lo percepisco come inverosimile, lontano dalla realtà e quindi non riesce, per me, a essere incisivo.
Sembra ( e qui azzardo un pò) che l'autore descriva qualcosa di standardizzato e ci proponga una versione che scorre su binari predisposti: la ragazza abusata dal padre, l'insano gesto, il giovane che la porta a nuova vita con il suo amore.
Mi sembra un pò piatta come struttura: non c'è pathos e tutto rimane piatto e stagnante.
E' una situazione molto lontana da chi scrive, non c'è un'immersione psicologica, tutto rimane in superficie e come lettrice non riesco a partecipare al dramma di questa ragazza (anche perchè il dramma non c'è...).
Ho percepito il racconto come un'interpretazione semplicistica della situazione e questa leggerezza mi ha un pò, come dire, infastidita.
Irrealistici anche i personaggi inseriti nel testo come dei clichè.
Non capisco nemmeno perchè tenti il suicidio a fine gravidanza quando il peggio è passato: ha Lorenzo, è coccolata dalla zia di lui, quindi perchè tentare il suicidio? Forse era più sensato inserirlo (se proprio doveva essere inserito...) nella fase iniziale, quando era sola, senza conforto e senza intravedere la fine del tunnel.
Nel testo ci sono delle frasi molto belle e toccanti che arrivano al lettore e suscitano emozioni, anche se in realtà confondono ancora di più l'immagine della protagonista: non riesco ad abbinare bene la saggezza del comportamento della ragazza e la sensatezza dei suoi pensieri alla quasi infantile adorazione per la bellezza della madre (vorrebbe essere come lei: ma come può pensare questo dopo quello che le ha fatto?).
Un'intuizione perfetta per un monologo ben gestito, ma che forse richiedeva più attenzione per il tema trattato.
Ho pianto, urlato, sbattuto porte, minacciandoli che andavo via, che ero maggiorenne e non potevano farmi questo. Che non mi servivano i loro soldi per mantenere me e il mio bambino, gli ho urlato che avrei lasciato la scuola, mi sarei messa a lavorare. Ho detto che li avrei denunciati per quello che volevano farmi fare e che mai mi sarei separata da mio figlio.
Troppi che.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Lamette
Mi riaggancio ai commenti delle due signore (e che signore!) che mi hanno preceduto, perché rispecchiano in pieno il mio pensiero. L'impressione che ho avuto io è che la ragazza fosse "posseduta" dall'autrice e non il contrario. Quando si scrive, almeno, quando io scrivo, cerco di fare un lavoro di immedesimazione totale con i miei personaggi, non sempre ci riesco e non sempre è possibile, soprattutto quando ciò che cerco di narrare è molto distante. E quando non ci riesco si sente, perché a parlare sono io, non il mio personaggio. Qua è così, o così mi è parso, a parlare è l'autrice, non la ragazza. Ha una voce troppo distante, no, analitica è più corretto, una voce troppo adulta, matura. Incasella, schematizza. Non eccede mai, non strappa, non urla. Non chiedo enfasi, quello no, non ci starebbe bene. Manca di naturalezza ecco, di freschezza dovuta alla giovane età. Anche io poi ho trovato poco motivato il tentativo di suicidio, no, non poco motivato, ma poco spiegato sì. Tipo: è andata così, fatevelo bastare. Manca un poco di introspezione in questo punto.
Per il resto il racconto è scritto molto bene, anche se lo stile è lontano dal mio gusto personale, non gli si può certo rimproverare qualcosa. Molto belle alcune immagini e suggestioni. Inquadrati e poco convincenti i personaggi, il padre poco convincente, gli avrei tra l'altro dato più spazio visto il ruolo che ha, ma soprattutto Lorenzo è troppo stereotipo. Avresti dovuto renderlo meno eroe da romanzo rosa, anche il fatto che abbia fama di essere fumantino è giustificato dal fatto che difendeva una ragazza maltrattata. Gli manca solo il cavallo bianco.
Insomma, per me le intenzioni sono ottimi, lo testimoniano anche i tanti commenti di apprezzamento, ma ci si può lavorare ancora per renderlo un lavoro migliore.
Per il resto il racconto è scritto molto bene, anche se lo stile è lontano dal mio gusto personale, non gli si può certo rimproverare qualcosa. Molto belle alcune immagini e suggestioni. Inquadrati e poco convincenti i personaggi, il padre poco convincente, gli avrei tra l'altro dato più spazio visto il ruolo che ha, ma soprattutto Lorenzo è troppo stereotipo. Avresti dovuto renderlo meno eroe da romanzo rosa, anche il fatto che abbia fama di essere fumantino è giustificato dal fatto che difendeva una ragazza maltrattata. Gli manca solo il cavallo bianco.
Insomma, per me le intenzioni sono ottimi, lo testimoniano anche i tanti commenti di apprezzamento, ma ci si può lavorare ancora per renderlo un lavoro migliore.
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Lamette
Non avrei aggiunto altro al mio commento, ma proprio l' altro ieri il mio barbiere, che frequenta assiduamente il mondo della canzone, Sanremo compreso, mi ha detto, senza alcun motivo per dirlo, che era stato dalla Rettore.
Per chiuderla lì ho replicato: e com'è?
'Vecchia', ha risposto.
Perché racconto questo?
Non lo so, forse perchè non vado più al bar e non so a chi raccontarlo. Il tempo passa per tutti, si sa, e rileggere la tua opera me l'ha confermato. Più del barbiere.
Un abbraccio.
Per chiuderla lì ho replicato: e com'è?
'Vecchia', ha risposto.
Perché racconto questo?
Non lo so, forse perchè non vado più al bar e non so a chi raccontarlo. Il tempo passa per tutti, si sa, e rileggere la tua opera me l'ha confermato. Più del barbiere.
Un abbraccio.
Ospite- Ospite
Re: Lamette
Ciao Aut-
Trovo che ci sono cose da tagliare in questo racconto, cose che fanno perdere il contatto con il tempo e il luogo del narratore, o magari cose che potrebbero essere messe altrove, prima che la protagonista si alzi, come se fossero riflessioni da fare nell'ozio che segue il risveglio, soprattutto quando non ci si può alzare subito. Insomma un po' di lamette potresti applicarle al tuo racconto per renderlo ancora più fruibile.
Per esempio quando viene riportato per intero il commento del cronista: "Siamo nel pieno dei mondiali di calcio. L’Italia sta andando alla grande. Oggi gioca contro il Brasile, un osso duro e la vittoria è necessaria per andare avanti. Il pareggio non ci basta, passerebbe il Brasile e noi saremmo squalificati."
Faccio fatica a pensare che la narratrice abbia 18 anni, mi sembra più giovane, ma forse è proprio così perché erano i 18 anni del 1982.
Dieci e lode ai "fuseaux" perché all'epoca i leggings li chiamavamo così.
Mi piace l'aria di questo monologo, perché il passato drammatico è visto e giudicato come passato. I ricordi si fanno strada ma in un momento di calma dopo tante tempeste, eppure mantengono la carica emotiva. Hai scelto una canzone dell'epoca per portarci nell'estate 1982, anche se hai strizzato l'occhio al suggerimento dei perfidi admini.
Il genere è rispettato per almeno metà del racconto. C'è il giardino con Lorenzo, c'è l'estate 1982, c'è il disegnatore.
Grazie e alla prossima.
Trovo che ci sono cose da tagliare in questo racconto, cose che fanno perdere il contatto con il tempo e il luogo del narratore, o magari cose che potrebbero essere messe altrove, prima che la protagonista si alzi, come se fossero riflessioni da fare nell'ozio che segue il risveglio, soprattutto quando non ci si può alzare subito. Insomma un po' di lamette potresti applicarle al tuo racconto per renderlo ancora più fruibile.
Per esempio quando viene riportato per intero il commento del cronista: "Siamo nel pieno dei mondiali di calcio. L’Italia sta andando alla grande. Oggi gioca contro il Brasile, un osso duro e la vittoria è necessaria per andare avanti. Il pareggio non ci basta, passerebbe il Brasile e noi saremmo squalificati."
Faccio fatica a pensare che la narratrice abbia 18 anni, mi sembra più giovane, ma forse è proprio così perché erano i 18 anni del 1982.
Dieci e lode ai "fuseaux" perché all'epoca i leggings li chiamavamo così.
Mi piace l'aria di questo monologo, perché il passato drammatico è visto e giudicato come passato. I ricordi si fanno strada ma in un momento di calma dopo tante tempeste, eppure mantengono la carica emotiva. Hai scelto una canzone dell'epoca per portarci nell'estate 1982, anche se hai strizzato l'occhio al suggerimento dei perfidi admini.
Il genere è rispettato per almeno metà del racconto. C'è il giardino con Lorenzo, c'è l'estate 1982, c'è il disegnatore.
Grazie e alla prossima.
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