Ciao Aut-
Fintantoché il monologo era tale (e ti ho perdonato il discorso diretto reso indiretto) mi è piaciuto. Poi il racconto è diventato narrazione quando è entrato in giardino e lì mi sono perso nei particolari, probabilmente reali perché immagino che ti sei studiat- la vita di Miró, ma poco funzionali. Idem quando ci spostiamo in camera da letto: cose interessanti ma poco pertinenti. L'unica cosa pertinente è la tela bruciacchiata.
Ottimo l'italiano. Ho controllato solo "ciottolo", per verificare se ci andasse la doppia, e "intridere", verbo che non conoscevo; e sono sempre felice quando vado sui vocabolari a imparare qualcosa. Se ci sono refusi non me ne sono accorto (ho notato solo un punto che non è separato dallo spazio con la parola successiva). Complimenti anche per aver scritto Miró con l'accento acuto. Tra i tanti aneddoti raccontati, il più vivo mi è sembrato quello di Hemingway, seguito da quello dell'aratro di Bartolomeu.
Per quanto riguarda i paletti, non sono soddisfatto né dal genere né dalla camera da letto. L'ambientazione "estate 1982" è un po' tirata, perché immagino che Miró non sia stato contattato a giugno ma molto prima; comunque c'è. Ottimo il giardino in cui ogni oggetto ha una storia. Il disegnatore c'è ed è un signor disegnatore, ben delineato.
Grazie e alla prossima.
Fintantoché il monologo era tale (e ti ho perdonato il discorso diretto reso indiretto) mi è piaciuto. Poi il racconto è diventato narrazione quando è entrato in giardino e lì mi sono perso nei particolari, probabilmente reali perché immagino che ti sei studiat- la vita di Miró, ma poco funzionali. Idem quando ci spostiamo in camera da letto: cose interessanti ma poco pertinenti. L'unica cosa pertinente è la tela bruciacchiata.
Ottimo l'italiano. Ho controllato solo "ciottolo", per verificare se ci andasse la doppia, e "intridere", verbo che non conoscevo; e sono sempre felice quando vado sui vocabolari a imparare qualcosa. Se ci sono refusi non me ne sono accorto (ho notato solo un punto che non è separato dallo spazio con la parola successiva). Complimenti anche per aver scritto Miró con l'accento acuto. Tra i tanti aneddoti raccontati, il più vivo mi è sembrato quello di Hemingway, seguito da quello dell'aratro di Bartolomeu.
Per quanto riguarda i paletti, non sono soddisfatto né dal genere né dalla camera da letto. L'ambientazione "estate 1982" è un po' tirata, perché immagino che Miró non sia stato contattato a giugno ma molto prima; comunque c'è. Ottimo il giardino in cui ogni oggetto ha una storia. Il disegnatore c'è ed è un signor disegnatore, ben delineato.
Grazie e alla prossima.