La testa nel pallone
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 2 - Camera da Letto
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Re: La testa nel pallone
I difettucci legati all'anno te li hanno già fatti ampiamenti notare ( che saranno poi difettucci? magari li hai inseriti volontariamente questi elementi fuori dal tempo, per farci aguzzare l'ingegno).
Quindi passiamo al resto.
Cosimo è un personaggio memorabile, un personaggio leggero, il leggero di Calvino "Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore. " .
E infatti i nomi dei tuoi protagonisti arrivano da Il Barone Rampante. Coincidenze? Io non credo.
Che bel racconto hai scritto, brav. Non lo definirei umoristico ma velato di ironia e di quel giusto mix tra surreale e reale che mi fa entrare subito in sintonia con i personaggi.
Se il tuo intento era portarci nella leggerezza descritta da Calvino io dico che hai fatto centro e mi hai convinta, tanto.
Brav.
Ele
Quindi passiamo al resto.
Cosimo è un personaggio memorabile, un personaggio leggero, il leggero di Calvino "Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore. " .
E infatti i nomi dei tuoi protagonisti arrivano da Il Barone Rampante. Coincidenze? Io non credo.
Che bel racconto hai scritto, brav. Non lo definirei umoristico ma velato di ironia e di quel giusto mix tra surreale e reale che mi fa entrare subito in sintonia con i personaggi.
Se il tuo intento era portarci nella leggerezza descritta da Calvino io dico che hai fatto centro e mi hai convinta, tanto.
Brav.
Ele
Hellionor- Admin
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Re: La testa nel pallone
Ciao autor*
Questo è l'ultimo racconto, quello che mi porta alla conclusione dei commenti. E, per quanto mi riguarda, mi ha aiutato a chiudere degnamente questa corsa tra le parole.
Abbiamo letto di tutto in questo step, e forse finire con il tuo era la scelta giusta (sapendolo ovviamente).
Ci sono errori cronistorici è vero, te lo hanno segnalato. Eppure il tutto fila via liscio, come in un mondo a specchio dove le cose sono andate diversamente.
I paletti ci sono, i personaggi sono super e di refusi io non ne ho trovati.
È un buon lavoro, visto per quello che è.
Complimenti e a rileggerci.
Questo è l'ultimo racconto, quello che mi porta alla conclusione dei commenti. E, per quanto mi riguarda, mi ha aiutato a chiudere degnamente questa corsa tra le parole.
Abbiamo letto di tutto in questo step, e forse finire con il tuo era la scelta giusta (sapendolo ovviamente).
Ci sono errori cronistorici è vero, te lo hanno segnalato. Eppure il tutto fila via liscio, come in un mondo a specchio dove le cose sono andate diversamente.
I paletti ci sono, i personaggi sono super e di refusi io non ne ho trovati.
È un buon lavoro, visto per quello che è.
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Midgardsormr- Padawan
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Re: La testa nel pallone
Nella prima lettura mi era sfuggito che anche i bambini compagni di stanza di Cosimo hanno nomi tratti da "Il barone rampante".
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: La testa nel pallone
Le sviste non credo siano volute, così come i vari errori di battitura, ma questo non toglie nulla o quasi a un racconto che ha la sua forza nei personaggi, nella loro leggerezza, una leggerezza che nel caso di Cosimo non può che trarre energia e creatività dal contrasto con il suo quintale di peso. Questo ragazzo gigante ha una sola idea in testa, più che giustificata data la sua età. Non credo che sottovaluti la sua condizione, ma l'operazione può aspettare, tutto ciò che non va nel suo corpo fuori misura può essere rimandato al giorno dopo. Per una sera c'è soltanto la partita, quindi chi se ne frega del resto. immedesimazione a mille. Quanti di noi non hanno avuto una serata simile nella vita?
Bellissima la scena dell'albero con i due vecchietti. Voce narrante azzeccatissima e finale che ti lascia il sorriso addosso. Molto bene.
Bellissima la scena dell'albero con i due vecchietti. Voce narrante azzeccatissima e finale che ti lascia il sorriso addosso. Molto bene.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: La testa nel pallone
Ciao Aut-
Più di metà del racconto è la preparazione per il finale. La parte surreale arriva quando Cosimo raggiunge il reparto di geriatria, peccato che il tutto duri poco ma quel poco è di sicuro piacevole. Soprattutto è un colpo di scena che giunge inaspettato a rompere il filo naturale degli eventi. Bene anche il finale in cui Cosimo chiede del televisore in traumatologia.
Il punto negativo è proprio questo: serve più di metà del racconto per preparare il finale. Alla fine il risultato è raggiunto, mi permetto di dire senza infamia e senza lode.
Bene l'italiano, non mi sono praticamente mai inceppato nella lettura.
I paletti: genere umoristico diciamo di sì; il giardino c'è; l'estate 1982 c'è; la camera da letto diciamo di sì, anche se è una stanza d'ospedale; l'infermiere c'è.
Grazie e alla prossima.
Più di metà del racconto è la preparazione per il finale. La parte surreale arriva quando Cosimo raggiunge il reparto di geriatria, peccato che il tutto duri poco ma quel poco è di sicuro piacevole. Soprattutto è un colpo di scena che giunge inaspettato a rompere il filo naturale degli eventi. Bene anche il finale in cui Cosimo chiede del televisore in traumatologia.
Il punto negativo è proprio questo: serve più di metà del racconto per preparare il finale. Alla fine il risultato è raggiunto, mi permetto di dire senza infamia e senza lode.
Bene l'italiano, non mi sono praticamente mai inceppato nella lettura.
I paletti: genere umoristico diciamo di sì; il giardino c'è; l'estate 1982 c'è; la camera da letto diciamo di sì, anche se è una stanza d'ospedale; l'infermiere c'è.
Grazie e alla prossima.
Re: La testa nel pallone
Ok... provo un po' a rispondere alle principali osservazioni che mi avete fatto nei commenti, peraltro tutte giustissime e puntuali.
Innanzitutto la questione dei fumetti e del televisore.
Ammetto che, per questioni anagrafiche, ignoravo che nel 1982 Dylan Dog ancora non esistesse e non ho pensato di verificare, mea culpa.
Per il televisore, invece, non ho nessuna scusante se non il fatto che quando scrivevo evidentemente avevo la testa da un'altra parte.
Veniamo alla questione del genere "umoristico". Ero consapevole, quando ho scritto il racconto, che si trattasse di un umorismo un po' "sui generis", che non sarebbe stato apprezzato da tutti, e ringrazio gli amministratori per aver deciso di ammettere lo stesso il mio racconto.
Anzi, mi ha colpito molto positivamente il fatto che la gran parte di voi abbia apprezzato la leggerezza e l'umorismo del mio scritto, pur affrontando tematiche così poco allegre e forse non proprio "politicamente corrette". Mi ridà un po' di fiducia nel mondo, perché mi sembra che ormai oggi non si possa più scherzare su certi temi, quando invece ce ne sarebbe un gran bisogno.
In molti vi siete chiesti perché avessi deciso di descrivere un reparto di bambini con malattie così gravi, visto il genere del racconto.
I motivi sono essenzialmente due:
1- Cosimo, con la sua testardaggine e il suo carattere un po' spigoloso, è liberamente ispirato a un ragazzo che fu mio compagno di stanza moltissimi anni fa durante un ricovero, così come lo sono tutti gli altri bambini che ho descritto con le loro malattie poco allegre. Tutta la storia dei mondiali, della fuga e dei vecchietti è inventata, ma non me la sono sentita di dare a "Cosimo" una patologia che non fosse quella reale.
2- Inoltre avevo bisogno di un personaggio che, pur essendo ricoverato in ospedale, non stesse male e fosse pienamente in forze per affrontare la scalata dell'albero e un ragazzo con un adenoma ipofisiario mi sembrava ideale da questo punto di vista. Certo, avrei potuto "affibbiargli" una malattia più banale, un'appendicite o una gamba rotta come mi ha gentilmente fatto notare [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]. Però una persona con un attacco di appendicite, o con una gamba rotta, è sofferente, prova dolore ed è impedita nei movimenti, non sarebbe stato molto credibile farla salire su un albero a mio parere.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] hai perfettamente ragione, mi sono resa conto solo dopo che il racconto fosse decisamente sbilanciato, con l'umorismo solo nel finale, come mi hai giustamente fatto notare.
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] no, per fortuna non sono un medico, solo paziente di tanto in tanto. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] in realtà se rileggi vedrai che il racconto si svolge in due giorni diversi. Il primo in cui Cosimo rompe le balle alla caposala per la TV che non funziona e poi se ne torna mesto in camera pensando a come fare per vedere la partita dell'indomani, e poi il giorno successivo, quello della partita, quando la madre lo va a trovare e gli porta i fumetti. Nel mio scritto originale questo cambiamento temporale era segnalato da un'interruzione di pagina, e forse si capiva meglio, ma purtroppo questa cosa pubblicando nel forum è saltata. Le prossime volte ne terrò conto e vedrò di evidenziare meglio i cambi di scena e i salti temporali.
Grazie a tutti e a rileggerci, forse, al prossimo step!
Innanzitutto la questione dei fumetti e del televisore.
Ammetto che, per questioni anagrafiche, ignoravo che nel 1982 Dylan Dog ancora non esistesse e non ho pensato di verificare, mea culpa.
Per il televisore, invece, non ho nessuna scusante se non il fatto che quando scrivevo evidentemente avevo la testa da un'altra parte.
Veniamo alla questione del genere "umoristico". Ero consapevole, quando ho scritto il racconto, che si trattasse di un umorismo un po' "sui generis", che non sarebbe stato apprezzato da tutti, e ringrazio gli amministratori per aver deciso di ammettere lo stesso il mio racconto.
Anzi, mi ha colpito molto positivamente il fatto che la gran parte di voi abbia apprezzato la leggerezza e l'umorismo del mio scritto, pur affrontando tematiche così poco allegre e forse non proprio "politicamente corrette". Mi ridà un po' di fiducia nel mondo, perché mi sembra che ormai oggi non si possa più scherzare su certi temi, quando invece ce ne sarebbe un gran bisogno.
In molti vi siete chiesti perché avessi deciso di descrivere un reparto di bambini con malattie così gravi, visto il genere del racconto.
I motivi sono essenzialmente due:
1- Cosimo, con la sua testardaggine e il suo carattere un po' spigoloso, è liberamente ispirato a un ragazzo che fu mio compagno di stanza moltissimi anni fa durante un ricovero, così come lo sono tutti gli altri bambini che ho descritto con le loro malattie poco allegre. Tutta la storia dei mondiali, della fuga e dei vecchietti è inventata, ma non me la sono sentita di dare a "Cosimo" una patologia che non fosse quella reale.
2- Inoltre avevo bisogno di un personaggio che, pur essendo ricoverato in ospedale, non stesse male e fosse pienamente in forze per affrontare la scalata dell'albero e un ragazzo con un adenoma ipofisiario mi sembrava ideale da questo punto di vista. Certo, avrei potuto "affibbiargli" una malattia più banale, un'appendicite o una gamba rotta come mi ha gentilmente fatto notare [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]. Però una persona con un attacco di appendicite, o con una gamba rotta, è sofferente, prova dolore ed è impedita nei movimenti, non sarebbe stato molto credibile farla salire su un albero a mio parere.
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[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] no, per fortuna non sono un medico, solo paziente di tanto in tanto. [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] in realtà se rileggi vedrai che il racconto si svolge in due giorni diversi. Il primo in cui Cosimo rompe le balle alla caposala per la TV che non funziona e poi se ne torna mesto in camera pensando a come fare per vedere la partita dell'indomani, e poi il giorno successivo, quello della partita, quando la madre lo va a trovare e gli porta i fumetti. Nel mio scritto originale questo cambiamento temporale era segnalato da un'interruzione di pagina, e forse si capiva meglio, ma purtroppo questa cosa pubblicando nel forum è saltata. Le prossime volte ne terrò conto e vedrò di evidenziare meglio i cambi di scena e i salti temporali.
Grazie a tutti e a rileggerci, forse, al prossimo step!
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"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire?
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."
SisypheMalheureux- Padawan
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Punti : 351
Infamia o lode : 1
Data di iscrizione : 26.03.21
Località : Ravenna
Re: La testa nel pallone
Ciao Sisyphe.
Alla fine ho votato il tuo racconto, nonostante tutto: è il secondo miglior umoristico secondo i miei parametri.
Alla fine ho votato il tuo racconto, nonostante tutto: è il secondo miglior umoristico secondo i miei parametri.
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