Glauco
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Glauco
Demetrio scosta il paravento e grida: «Ah! Chi sei?»
Sento la voce di Andrea: «Io sono Gla… Glauco!»
Demetrio fa un passo di lato e mi libera la visuale: oh, Iside! Andrea si è rivestito con il mio peplo celeste.
«Glauco?» lo incalza Demetrio. «Figlio di…»
«Ma come ti perme…» si interrompe. Poi, con voce affettata: «Oh, ma certo. Mia madre è una gran pe… peripatetica.»
Mi vede che gli faccio cenno di no dal letto.
Enfatizza: «Era una peripatetica. Poi incontrò un so… sommo sacerdote.»
Demetrio lo guarda perplesso. «Un sommo sacerdote?»
«Sì. Nel pro… pronao.»
Demetrio insiste: «E dimmi, Glauco: cosa ci facevano una peripatetica e un sommo sacerdote nel pronao?»
Stavolta mi intrometto: «Suvvia; a chi vuoi che interessi una cosa del genere?»
«A me interessa.»
«È una bellissima sto … storia!» fa eco Andrea e inizia a fissarmi.
Iside, ti prego: dammi la forza. «An… Glauco! Tu non sei qui per raccontare storie, vero?» Gli faccio cenno di venire al dunque.
«Giusto! Infatti io sono Gla… Glauco!»
«Figlio di?» chiede Demetrio.
Gli faccio un cenno labiale: “Poseidone”, nella speranza che lo colga.
«Pe… Persefone.»
Mi metto le mani sul viso.
«Berenice, a te risulta che la moglie di Ade abbia generato un figlio con un mortale fingendosi una peripatetica?» Per mia fortuna non stacca gli occhi da Andrea.
«Avevo letto qualcosa del genere su Rosetta Duemila.» dico, incrociando le dita.
«Ma non dare retta a quei chiacchiericci da quattro once! Forse c’è scritto qualcosa sulle stele ufficiali?»
«Tesoro, in questo periodo i notiziari parlano solo della morte del faraone Flavio Vespasiano e della consacrazione di Tito Flavio.»
Demetrio si volta verso di me. «Per Zeus! È morto Vespasiano?»
Lo guardo male. «Ma dove vivi, nel deserto di Cirene, che non sai la notizia della settimana?»
«Sì, infatti intendo dire: per Zeus! È morto Vespasiano! Ma sai, quasi non me ne sono reso conto, visto che faccio un sacco di turni all’ospedale.»
Scuoto la testa. «Eh, lo vedo che non sei mai a casa.»
«Mia cara, ma tu non sai che mi tocca fare. In questo periodo gira uno strano malessere che si manifesta con un forte prurito sulla testa.»
«E ne so… soffri anche tu?»
Andrea ha ragione: e chissà quanta altra gente?
«Che Zeus me ne scampi! È una grossa sofferenza e nessuna medicina tradizionale sembra funzionare. Per fortuna i medici hanno trovato una cura sperimentale.»
«E in che co… cosa consiste?» Ma perché non se n’è stato zitto? Io non sarei così curiosa di scoprirlo.
«Si prende una cannula e la si infila nell’ano del paziente, poi ci si soffia delicatamente dentro.»
Non riesco a trattenere il disgusto: «Che schifo! Ma funziona?»
«Ancora no; però questa attività mi tiene occupato in ospedale, sempre.»
«Qua… quasi sempre.» si intromette Andrea.
«E tu che ne sai?» chiede Demetrio.
«Pe… perché…» esita.
«Perché è Glauco, no?» rispondo io.
«E ce… certo.»
«Già, ovvio. Però adesso io vorrei sapere cosa ci fa un semidio balbuziente nella camera da letto di mia moglie, visto che io sono un comune mortale e non ho il dono della veggenza.»
«Passavo di qui pe… per caso.»
Demetrio lo guarda con sospetto. «Lo so, a voi semidei, che cosa passa per la testa quando vedete una bella donna. Cosa credi, che io sia stupido?»
Forse un pochino, ma me lo tengo per me.
«Ma in verità tua moglie non l’ho mai nemmeno vi… vista prima.»
«E allora che ci facevi qui, a casa nostra?»
«Ce… cercavo…» Ci manca solo che rimanga senza parole.
«Allora? Racconta, Glauco!»
«Certo, volentieri. Se vuoi, conosco una bella storia: parla di una pe… peripatetica e di un sommo sacerdote che…»
Oh, Iside! Aiutami tu.
«No. Io voglio sentire la storia del semidio e dell’adultera!»
Cosa hanno appena sentito le mie orecchie? «Ehi, ma come ti permetti?»
Demetrio punta il dito verso di me. «Quindi è la verità?»
«Ma di che parli?» Sempre negare, soprattutto se si hanno ancora le dita incrociate. «Io questo Glauco non l’ho mai visto in vita mia!»
Gira il dito verso Andrea. «Tu. Ringrazia tua madre che sei un semidio. Racconta cosa stai cercando nella nostra casa!»
«Ecco, ve… veramente…»
Ho un’idea. «Magari hai perso qualcosa? Che ne so, la tunica?»
«Che cosa? Ma certo! La mia tu… tunica.»
Demetrio scuote la testa. «E come avresti fatto a perderla?»
Iside, aiutalo tu!
«Allora. Mi trovavo sulla riva del fiume a fare le mie cose da se… semidio.»
«Quali cose?» lo incalza Demetrio.
Intervengo io. «Eh, ma sì, in fondo che cosa ci interessa? E poi io non andrei a fondo, hai presente chi è la madre, no? Non sia mai che qualche spirito degli inferi ci venga a tormentare la notte perché siamo stati troppo invadenti.»
Annuisce. «Hai ragione. Dunque, continua pure, che sono proprio curioso.»
«Sicuro che non vuoi sentire la storia della pe… peripatetica e del…»
«Glauco!» gli urliamo in coro.
«Certo. La tunica. Allora, ero lì al fiume, faceva molto caldo e così me la so… sono tolta.»
«E poi?»
Provo a mimargli la scena.
«All’improvviso si è sollevato il vento e l’ha fatta vo… volare via.» Iside, ti ringrazio.
«Per Zeus. Anzi per Zefiro.» commenta Demetrio.
«Zefiro in effetti mi sembra molto più indicato.» aggiungo io.
«Forse è stato proprio lui, magari per invidia.»
«O chissà per cosa.»
Poi Demetrio, rivolto ad Andrea: «Spogliati.»
«Scu… scusa?»
«Spogliati. Facci ammirare il tuo corpo semidivino.»
Andrea è titubante, allora aggiungo: «Non vorrai mica uscire di qui con addosso un peplo, vero?»
«Hai ra… ragione.»
Si spoglia e appoggia il mio peplo celeste così, come gli capita; me la pagherà, un giorno.
Demetrio lo guarda perplesso: è poco muscoloso e appena sovrappeso. «Mah; un fisico… dionisiaco, che dici?»
Forse è meglio non fargli sapere che, in altre circostanze, è più devoto a Priapo. «Sì, sono d’accordo.»
«Chissà che cosa invidia in lui Zefiro?»
«Forse ha delle doti nascoste.»
Cercando di non farsi sentire: «Hai visto? È circonciso.»
«Sì; e allora?»
«Non è che questo ci sta prendendo in giro?»
«Ma cosa vai a pensare? Si vede che sua madre, dopo averlo partorito, l’ha affidato a una famiglia del quartiere Giudaico. In fondo che ne sappiamo della vita di dei e semidei?»
«A parte quello che scrivono su Rosetta Duemila? Ben poco, in verità.»
«Appunto.»
Andrea interrompe le nostre riflessioni: «Posso ri… rivestirmi?»
«Certo, fa’ pure.» dice Demetrio.
«Non con quello!» mi affretto a dire, quando mette le mani sul mio peplo.
«Eh già,» dice Demetrio con voce affettata: «dobbiamo risolvere il mistero della tua tunica. Dove sarà volata?»
So bene dove si trova: «Prova a guardare la massa informe delle tue vesti lì sullo sgabello; magari è entrata dalla finestra e c’è finita sopra.»
Demetrio si avvicina: «Per Zeus! Quale prodigio è mai questo? Guarda, Glauco: ecco la tua tunica.»
«Ge… gentilissimo, grazie.»
Mentre Andrea si riveste, Demetrio deve aggiungere qualcosa: «Per me è un onore esserti stato d’aiuto. Il destino ha scelto la mia umile dimora ed eccomi qui, al tuo servizio. Desideri qualcos’altro dalla mia famiglia?»
Gli faccio cenno di andare.
«No, grazie. Va be… benissimo così.»
«Aspetta; forse ho un dono per te.»
Alzo gli occhi al cielo: oh, Iside, perché a me?
Demetrio insiste: «Stiamo sperimentando in ospedale una cura per la balbuzie.»
«Da… davvero?»
Gli faccio cenno di no.
«Sì,» insiste Demetrio; poi dice, accompagnandosi con gesti inequivocabili: «È abbastanza facile. Si tratta di inserire una cannula nell’ano e soffiarci delicatamente dentro.»
Andrea si schermisce all’istante. «Magari un’altra vo… volta.»
«Guarda, faccio in un attimo. Devo solo recuperare una cannula. Resta qui, intrattieniti pure con Berenice, che è molto brava a conversare.» Se ne va nell’altra stanza.
«Che fa… faccio?»
«Se non vuoi una cannula nell’ano ti consiglio di sparire subito!»
«Ma di là c’è tuo ma… marito.»
«Fuori dalla finestra; attraversa il cortile, dall’altra parte c’è un piccolo uscio. Corri!»
Andrea scavalca il davanzale e Demetrio rientra, con una cannula in mano.
«Eccomi! Ma dov’è Glauco?»
«È andato via così com’è arrivato, si vede che non poteva più restare.»
«Che peccato. Mi sarebbe piaciuto tanto soffiargli nell’ano.»
«Oh, Iside! Ma per la balbuzie funziona?»
«Ancora no, però è divertente.»
«Ma Demetrio! Che schifo.»
«Fidati che mi capitano cose molto più schifose in ospedale. Piuttosto, pensi che Glauco sarà di nuovo nostro ospite, un giorno?»
Certo che tornerà. «Lo sa solo il destino. Perché? Gli vuoi davvero soffiare nell’ano?»
«In verità no; il fatto è che mi è rimasta una curiosità.»
«E quale?»
«Chissà cosa ci facevano una peripatetica e un sommo sacerdote nel pronao?»
Oh, Iside!
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Re: Glauco
Racconto davvero divertente, fila via liscio e intrattiene dall'inizio alla fine.
Molto buona anche la forma, non ho notato errori o refusi.
Fine la parte sul prurito e le corna del marito, ci sono arrivato alla seconda lettura...o sono tardo io oppure è come per quelle battute che arrivano dopo.
Per quanto riguarda i paletti la camera da letto c'è, l'infermiere pure, la data è ben delineata ma l'ambientazione? Il giardino non c'è e Alessandria d'Egitto è intuibile per alcuni riferimenti(Rosetta, stele, faraone Flavio Vespasiano) però non mi pare un'ambientazione ben delineata. Aspetto suggerimenti in merito dai lettori che mi seguiranno.
Comunque mi è piaciuto.
Molto buona anche la forma, non ho notato errori o refusi.
Fine la parte sul prurito e le corna del marito, ci sono arrivato alla seconda lettura...o sono tardo io oppure è come per quelle battute che arrivano dopo.
Per quanto riguarda i paletti la camera da letto c'è, l'infermiere pure, la data è ben delineata ma l'ambientazione? Il giardino non c'è e Alessandria d'Egitto è intuibile per alcuni riferimenti(Rosetta, stele, faraone Flavio Vespasiano) però non mi pare un'ambientazione ben delineata. Aspetto suggerimenti in merito dai lettori che mi seguiranno.
Comunque mi è piaciuto.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Glauco
Una commedia divertente. Direi più un pezzo teatrale che un racconto. La situazione ė classica in ogni senso e comunque si sorride leggendo. Del giardino e dell’orto neppure l’ombra... Un cortile, ma non credo sia il paletto richiesto.
È difficile scrivere un testo di questo tipo. Quindi non posso che dirti brav@ senza nasconderti che sono dovuta ricorrere a internet per apprezzare appieno tutte le finezze che una persona come me (con una cultura classica appena “infarinata”) non avrebbe potuto cogliere. Tipo il fatto che Persefone e Ade non potevano avere figli tanto per dirne una.
È difficile scrivere un testo di questo tipo. Quindi non posso che dirti brav@ senza nasconderti che sono dovuta ricorrere a internet per apprezzare appieno tutte le finezze che una persona come me (con una cultura classica appena “infarinata”) non avrebbe potuto cogliere. Tipo il fatto che Persefone e Ade non potevano avere figli tanto per dirne una.
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Re: Glauco
Troppo forte.
Rosetta Duemila, il semidio che zagaglia, l'enteroclisma con soffio nel sedere.
Un umorismo un po' pecoreccio che con me vince facile, sono un fan di Pierino.
Annunciazione, annunciazione: Sei nella mia cinquina.
Faccio risparmiare tempo a chi cercherà 'peripatetica' su google.
Peripatetica=
:DSeguace della dottrina di Aristotele
Rosetta Duemila, il semidio che zagaglia, l'enteroclisma con soffio nel sedere.
Un umorismo un po' pecoreccio che con me vince facile, sono un fan di Pierino.
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Faccio risparmiare tempo a chi cercherà 'peripatetica' su google.
Peripatetica=
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Ospite- Ospite
Re: Glauco
E' un umorismo sottile, spesso difficile da cogliere, che in qualche punto mi ha comunque fatto sorridere.
Anche lo stile di scrittura è buono.
Il grande "ma" relativo a questa storia è tutto nella scelta di puntare le carte su un dialogo a battute serrate che, con tre personaggi, in certi momenti diventa caotico.
Sincero? Fin quasi alla fine pensavo che i personaggi fossero quattro e non tre, e non avevo affatto capito che la voce parlante fosse Berenice.
Insomma, alla prima lettura lascia un po' frastornati.
Complessivamente è comunque un buon lavoro.
Anche lo stile di scrittura è buono.
Il grande "ma" relativo a questa storia è tutto nella scelta di puntare le carte su un dialogo a battute serrate che, con tre personaggi, in certi momenti diventa caotico.
Sincero? Fin quasi alla fine pensavo che i personaggi fossero quattro e non tre, e non avevo affatto capito che la voce parlante fosse Berenice.
Insomma, alla prima lettura lascia un po' frastornati.
Complessivamente è comunque un buon lavoro.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Glauco
Hai scritto con un'ottima verve comica. L'ho apprezzata anche se un po' pesantina per quella cannula sulla quale hai insistito forse leggermente troppo. Molto carini i riferimenti al semidio che balbetta e a Rosetta duemila (bastava però una sola volta) e al prurito sulla testa. Difficile trovare tutti i paletti, specie Alessandria D'Egitto, alla luce per vie traverse che non tutti siamo obbligati a conoscere. Comunque divertente e quello era lo scopo quindi bravo..
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Data di iscrizione : 08.01.21
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Località : Firenze
Re: Glauco
Un racconto brillante e simpatico.
Alla prima lettura, lo confesso, non è stato tutto chiarissimo perchè pensavo che i personaggi fossero quattro, poi li ho ridotti a tre (mi ha ingannata la voce narrante: pensavo fosse un quarto personaggio, invece è la moglie...).
Anche se lo scambio di battute è molto serrato si riesce a stare dietro al ritmo del racconto e ad apprezzare le varie battute.
La sensazione è quella di aver letto un testo molto ripiegato nei paletti, poco spontaneo, insomma...
Leggo adesso che sono le stesse impressioni di Fante: praticamente abbiamo scritto lo stesso commento...
Alla prima lettura, lo confesso, non è stato tutto chiarissimo perchè pensavo che i personaggi fossero quattro, poi li ho ridotti a tre (mi ha ingannata la voce narrante: pensavo fosse un quarto personaggio, invece è la moglie...).
Anche se lo scambio di battute è molto serrato si riesce a stare dietro al ritmo del racconto e ad apprezzare le varie battute.
La sensazione è quella di aver letto un testo molto ripiegato nei paletti, poco spontaneo, insomma...
Leggo adesso che sono le stesse impressioni di Fante: praticamente abbiamo scritto lo stesso commento...
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Glauco
I paletti sono centrati in pieno, lo stile è sicuramente umoristico. Un umorismo dei più classici, molto di pancia, con la classica situazione marito-moglie-amante. Ma ho dovuto rileggere il racconto varie volte per coglierne appieno il senso. E non ho ancora capito bene perché Andrea finga di chiamarsi Glauco. Ok, lui e Berenice architettano la scusa del semidio per sfangarla, ma perché cambiare nome? Questa domanda mi ha distratto forse un po' dal resto del racconto.
Nonostante ciò l'ho trovata una lettura piacevole.
Nonostante ciò l'ho trovata una lettura piacevole.
______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire?
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."
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Re: Glauco
Edit: ho fatto delle ricerche e ho capito che Glauco era effettivamente un semidio quindi ho svelato il "mistero". Però per me non è stato affatto immediato capirlo, ammetto la mia ignoranza...
______________________________________________________
"Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire?
Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto."
SisypheMalheureux- Padawan
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Re: Glauco
Si sente l’artificio nella struttura di questo dialogo a tre voci – o quattro –piuttosto confuso e non scevro da stereotipi .
Faccio fatica a cogliere - se c’è - la sottile ironia, disturbata dall’insistenza su alcuni punti, quali la balbuzie, la cannula, il prurito in testa. Nel complesso non male, ma non mi sembra una prova del tutto riuscita.
Faccio fatica a cogliere - se c’è - la sottile ironia, disturbata dall’insistenza su alcuni punti, quali la balbuzie, la cannula, il prurito in testa. Nel complesso non male, ma non mi sembra una prova del tutto riuscita.
mirella- Padawan
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Re: Glauco
Racconto piacevole e simpatico, più simile ad una sceneggiatura teatrale, soprattutto nella intro.
In uno spettacolo teatrale i personaggi sarebbero tutti lì, sul palcoscenico, e si capirebbe subito chi sono, mentre nel racconto occorre fare un minimo di retromarcia.
Mi sono immaginata la moglie appena defilata, più verso il pubblico, quasi un suggeritore palesato che porge la battuta agli altri due. A teatro questi dialoghi renderebbero meglio la balbuzie di Glauco, la fisicità delle battute del marito, magari ammiccante al pubblico. Bella Rosetta 2000, una piccola chicca.
Quindi un racconto che ci regala allegria e leggerezza, con la battuta finale degna di Zelig. Quindi genere centrato.
Dei paletti manca il giardino, purtroppo. Il solo cortile non penso basti.
L’infermiere pare creato apposta per inserire quelle battute nel racconto, ma c’è.
Piccole note di punteggiatura:
Suvvia; a chi vuoi… Mah; un fisico Sì; e allora… Fuori dalla finestra; … io preferisco la virgola al posto del punto e virgola.
Massa informe: la utilizzerei più in una descrizione che all’interno di un parlato. Di solito si dice: guarda sullo sgabello oppure guarda sotto al mucchio di abiti…
In uno spettacolo teatrale i personaggi sarebbero tutti lì, sul palcoscenico, e si capirebbe subito chi sono, mentre nel racconto occorre fare un minimo di retromarcia.
Mi sono immaginata la moglie appena defilata, più verso il pubblico, quasi un suggeritore palesato che porge la battuta agli altri due. A teatro questi dialoghi renderebbero meglio la balbuzie di Glauco, la fisicità delle battute del marito, magari ammiccante al pubblico. Bella Rosetta 2000, una piccola chicca.
Quindi un racconto che ci regala allegria e leggerezza, con la battuta finale degna di Zelig. Quindi genere centrato.
Dei paletti manca il giardino, purtroppo. Il solo cortile non penso basti.
L’infermiere pare creato apposta per inserire quelle battute nel racconto, ma c’è.
Piccole note di punteggiatura:
Suvvia; a chi vuoi… Mah; un fisico Sì; e allora… Fuori dalla finestra; … io preferisco la virgola al posto del punto e virgola.
Massa informe: la utilizzerei più in una descrizione che all’interno di un parlato. Di solito si dice: guarda sullo sgabello oppure guarda sotto al mucchio di abiti…
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Glauco
Ciao Aut*
Mamma mia che confusione. Mi dispiace dirlo ma io ho fatto veramente fatica a seguire il racconto. il dialogo inframmezzato dai pensieri in prima persona mi hanno mandato letteralmente in confusione.
Poi me ne dispiaccio ancora di più ma io non l'ho trovato per nulla divertente. cioè i presupposti c'erano tutti ma poi all'atto pratico credo tu ti sia pers*. Solo grazie agli altri commenti sto capendo maggiormente ma purtroppo non basta.
Ad essere onesto la parte che mi è piaciuta meno è proprio "rosetta duemila". l'ho trovata totalmente fuori contesto.
Per quanto riguarda i paletti è talmente tanta la confusione che non riesco a percepirli perché sono solo abbozzati e non funzionali al racconto.
Scrivo questo commento con grande rammarico, perché comunque l'idea mi era piaciuta ma purtroppo la sua esecuzione no.
Mamma mia che confusione. Mi dispiace dirlo ma io ho fatto veramente fatica a seguire il racconto. il dialogo inframmezzato dai pensieri in prima persona mi hanno mandato letteralmente in confusione.
Poi me ne dispiaccio ancora di più ma io non l'ho trovato per nulla divertente. cioè i presupposti c'erano tutti ma poi all'atto pratico credo tu ti sia pers*. Solo grazie agli altri commenti sto capendo maggiormente ma purtroppo non basta.
Ad essere onesto la parte che mi è piaciuta meno è proprio "rosetta duemila". l'ho trovata totalmente fuori contesto.
Per quanto riguarda i paletti è talmente tanta la confusione che non riesco a percepirli perché sono solo abbozzati e non funzionali al racconto.
Scrivo questo commento con grande rammarico, perché comunque l'idea mi era piaciuta ma purtroppo la sua esecuzione no.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Glauco
Forse a causa della mia deformazione teatrale, il primo pensiero fatto al termine della lettura è che questo racconto mi sarebbe piaciuto vederlo rappresentato su un palco.
Amo i racconti "dialogati" e questo non fa eccezione ed è scritto benissimo dal punto di vista grammaticale e sintattico.
Ho fatto solo fatica all'inizio a "entrare" nel racconto, ho letto le prime due frasi almeno quattro o cinque volte prima di capire che Andrea e Gluaco erano la stessa persona e che a parlare era la donna del racconto.
Dopo, però, il racconto è filato via liscio e non ho trovato difficoltà a capire chi stesse parlando a turno.
Non avevo capito che Glauco/Andrea fosse balbuziente, pensavo fosse un espediente per farci capire che era in difficoltà e non sapesse mai bene cosa rispondere; e non mi è piaciuto (nel senso che non mi ha fatto sorridere) il riferimento a Rosetta 2000.
Concludo con i paletti: perfetta la camera da letto e i riferimenti storici ci fanno capire che siamo nel 79 d.c.; il racconto è umoristico ed è venuto piuttosto bene da questo punto di vista; dove non ci siamo, secondo me, è con Alessandria d'Egitto (va intuito, forse, ma è comunque molto difficile) e con l'infermiere messo dentro un po' a forza.
Ma è anche vero che i paletti di questi secondo step erano davvero diabolici!
Amo i racconti "dialogati" e questo non fa eccezione ed è scritto benissimo dal punto di vista grammaticale e sintattico.
Ho fatto solo fatica all'inizio a "entrare" nel racconto, ho letto le prime due frasi almeno quattro o cinque volte prima di capire che Andrea e Gluaco erano la stessa persona e che a parlare era la donna del racconto.
Dopo, però, il racconto è filato via liscio e non ho trovato difficoltà a capire chi stesse parlando a turno.
Non avevo capito che Glauco/Andrea fosse balbuziente, pensavo fosse un espediente per farci capire che era in difficoltà e non sapesse mai bene cosa rispondere; e non mi è piaciuto (nel senso che non mi ha fatto sorridere) il riferimento a Rosetta 2000.
Concludo con i paletti: perfetta la camera da letto e i riferimenti storici ci fanno capire che siamo nel 79 d.c.; il racconto è umoristico ed è venuto piuttosto bene da questo punto di vista; dove non ci siamo, secondo me, è con Alessandria d'Egitto (va intuito, forse, ma è comunque molto difficile) e con l'infermiere messo dentro un po' a forza.
Ma è anche vero che i paletti di questi secondo step erano davvero diabolici!
paluca66- Maestro Jedi
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Re: Glauco
Basterebbe modificare il personaggio narrante, rendendolo nella forma degli altri due e saremmo di fronte a un testo teatrale già pronto con note di regia. Avremmo così una farsa storica in un atto, da mettere a disposizione di una compagnia comica che potrebbe arricchire il testo con integrazioni “a soggetto”, rendendo il tutto ancor più comico.
Ho trovato i dialoghi molto brillanti e la lettura piacevole, anche se al primo passaggio molti aspetti mi erano rimasti oscuri. Una volta risolti i dubbi, anche grazie ai commenti precedenti, la seconda lettura è scorsa veloce. Il tema del tradimento naturalmente è supersfruttato in letteratura e in teatro ed è perciò complicato essere del tutto originali, ma il tuo tentativo è comunque apprezzabile e ben riuscito.
Buona l’idea di “Rosetta Duemila” e forse avrei insistito ancora di più nel filone dell’assurdo.
Mi stonava un po’ il nome Andrea che credevo più moderno come origine, invece ho poi appurato che ha origini greche con il preciso significato di “uomo virile” e quindi perfettamente in tema.
Ho trovato i dialoghi molto brillanti e la lettura piacevole, anche se al primo passaggio molti aspetti mi erano rimasti oscuri. Una volta risolti i dubbi, anche grazie ai commenti precedenti, la seconda lettura è scorsa veloce. Il tema del tradimento naturalmente è supersfruttato in letteratura e in teatro ed è perciò complicato essere del tutto originali, ma il tuo tentativo è comunque apprezzabile e ben riuscito.
Buona l’idea di “Rosetta Duemila” e forse avrei insistito ancora di più nel filone dell’assurdo.
Mi stonava un po’ il nome Andrea che credevo più moderno come origine, invece ho poi appurato che ha origini greche con il preciso significato di “uomo virile” e quindi perfettamente in tema.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Glauco
Lo scrivo eh: questo è finora il mio PREFERITO!
Coinvolge tanto il lettore e assolutamente è scritto in maniera corretta.
Avrei però utilizzato un titolo più stuzzicante; inoltre come ho letto nei commenti precedenti, sono d'accordo con [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] , infatti rappresentato sarebbe stato ancora più scorrevole e molto più chiaro.
Comunque hai fatto un buon lavoro: personaggio, ambientazione e genere centrati!
Coinvolge tanto il lettore e assolutamente è scritto in maniera corretta.
Avrei però utilizzato un titolo più stuzzicante; inoltre come ho letto nei commenti precedenti, sono d'accordo con [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] , infatti rappresentato sarebbe stato ancora più scorrevole e molto più chiaro.
Comunque hai fatto un buon lavoro: personaggio, ambientazione e genere centrati!
miichiiiiiiiiiii- Younglings
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Data di iscrizione : 09.02.21
Età : 21
Località : Sicilia
Re: Glauco
Un pezzo decisamente teatrale che perde molto nella lettura. Sicuramente visto su un palco e ben recitato mi farebbe ridere. Scritto così l'ho trovato invece piuttosto confuso e di difficile comprensione. Mi ha fatto molto ridere l'idea di Rosetta2000 (anche se i giornali non c'erano). Anche i paletti mi sembrano piuttosto forzati. Lettura comunque piacevole che mi ha strappato qualche risata.
Yoghi69- Viandante
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Re: Glauco
Bel racconto, ma che si riesce a comprendere solo a metà percorso e che "obbliga" a rileggerlo per apprezzarlo a pieno. Andrea e Glauco mi hanno fatto confondere. Mi ha fatto sorridere e certe frasi e invenzioni le ho trovate veramente gustose. Coi paletti non ci siamo. Inoltre, il testo mi è parso anacronistico ma se si punta sul surreale può anche starci. Spero che l'aut* ci racconti cosa ci facevano una peripatetica e un sommo sacerdote nel pronao, al termine dello step.
digitoergosum- Cavaliere Jedi
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Re: Glauco
Un racconto che ha il sapore di una commedia antica, come quelle di Plauto basato sugli equivoci, con battute appropriate e divertenti.
Il semidio balbuziente, il rimedio trovato ad hoc ne fanno la base per un testo teatrale che potresti elaborare.
Riguardo ai paletti richiesti ,forse non tutti sono evidenti, resta comunque un testo letto con enonerme piacere e che si farà ricordare per quel tormentone : che ci faceva una peripatetica e un sommo sacerdote nel pronao?
Il semidio balbuziente, il rimedio trovato ad hoc ne fanno la base per un testo teatrale che potresti elaborare.
Riguardo ai paletti richiesti ,forse non tutti sono evidenti, resta comunque un testo letto con enonerme piacere e che si farà ricordare per quel tormentone : che ci faceva una peripatetica e un sommo sacerdote nel pronao?
gemma vitali- Padawan
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Re: Glauco
L'ho letto una prima volta uscendone confuso (e un po' disturbato; come ho già scritto detesto proprio l'umorismo da commedia all'italiana) poi, aiutato dai commenti, l'ho riletto. Effettivamente è scritto in modo molto scorrevole e riuscendo ad immaginarlo come fosse rappresentato è molto più leggero di quanto appaia alla pura lettura. Come spesso nei testi teatrali molto legati ad un preciso contesto culturale, la conoscenza dello stesso diventa indispensabile per goderne appieno le qualità; il che mi fa dire che l'aut* ha saputo immergersi nel contesto dell'epoca o in una imitazione per noi molto verosimile, rimanendo comunque troppo leggero per entrare nella mia personale graduatoria.
Re: Glauco
Nessuno tra noi, credo, legge i racconti soltanto una volta. Questo è uno dei racconti che lo leggi la prima volta e dici boh, la seconda non so, la terza ah ok e così via. Insomma, è il testo che cura il lettore, accompagnandolo nella comprensione della storia, aspetto che non è trascurabile per un giudizio positivo. Io ho avuto bisogno di varie letture. Alla prima non ho capito neanche una delle battute, alla decima ho detto mica male. E ho sorriso.
Confesso che anch'io ho fatto una rapida ricerca circa dei, semidei, etimologia e significato delle parole. Era necessario per mettere insieme tutti i pezzi. Non vi dico come mi sono sentito. Anzi, cosa.
Sicuramente uno dei racconti umoristici più azzeccati in questo step. Cito anch'io Rosetta 2000 che mi ha fatto scassare. La scelta del dialogo serrato, come notato, in stile teatrale, era rischiosa, ma credo che l'aut se la sia cavata egregiamente. Non ho trovato errori, né refusi. Forse qualche incertezza, qua e la, nella punteggiatura.
I paletti sono rispettati, anche se non hanno tutti la stessa forza: camera da letto bene, infermiere bene. Non c'è l'orto / giardino, Alessandria e il 79 d.c. non sono nominati ma soltanto intuiti dal lettore.
Un plauso all'aut lo faccio per come ha caratterizzato, soprattutto nel dialogo, Andrea / Glauco balbuziente.
Buon lavoro.
Confesso che anch'io ho fatto una rapida ricerca circa dei, semidei, etimologia e significato delle parole. Era necessario per mettere insieme tutti i pezzi. Non vi dico come mi sono sentito. Anzi, cosa.
Sicuramente uno dei racconti umoristici più azzeccati in questo step. Cito anch'io Rosetta 2000 che mi ha fatto scassare. La scelta del dialogo serrato, come notato, in stile teatrale, era rischiosa, ma credo che l'aut se la sia cavata egregiamente. Non ho trovato errori, né refusi. Forse qualche incertezza, qua e la, nella punteggiatura.
I paletti sono rispettati, anche se non hanno tutti la stessa forza: camera da letto bene, infermiere bene. Non c'è l'orto / giardino, Alessandria e il 79 d.c. non sono nominati ma soltanto intuiti dal lettore.
Un plauso all'aut lo faccio per come ha caratterizzato, soprattutto nel dialogo, Andrea / Glauco balbuziente.
Buon lavoro.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Glauco
Ciao.
Che simpatico!
È un testo scritto molto bene.
Anche a me ha ricordato le commedie di Plauto.
Credo che tu riesca a scrivere testi teatrali con grande naturalezza e in questo step le tue capacità sono un po' “costrette”. Specialmente nella prima parte, sarebbe stato più semplice entrare nella storia dal vivo, senza dover intuire e poi capire quali e quanti erano i personaggi.
Dall’inizio alla fine aleggia il tuo spirito canzonatorio e traspare il divertimento che hai provato scrivendolo.
Rosetta Duemila, troppo forte!
Per me è un’ottima prova.
Molto brav@
Che simpatico!
È un testo scritto molto bene.
Anche a me ha ricordato le commedie di Plauto.
Credo che tu riesca a scrivere testi teatrali con grande naturalezza e in questo step le tue capacità sono un po' “costrette”. Specialmente nella prima parte, sarebbe stato più semplice entrare nella storia dal vivo, senza dover intuire e poi capire quali e quanti erano i personaggi.
Dall’inizio alla fine aleggia il tuo spirito canzonatorio e traspare il divertimento che hai provato scrivendolo.
Rosetta Duemila, troppo forte!
Per me è un’ottima prova.
Molto brav@
Resdei- Maestro Jedi
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Re: Glauco
Simpatico e divertente! Quando Demetrio insiste per usare la cannula, ho anche riso. Non ho capito se Demetrio abbia mangiato la foglia oppure se sia davvero così sciocco.
Il divertimento è dato dal giusto ritmo narrativo, che mi ha ricordato le commedie di Plauto.
Una volta messi tutti i pezzi al posto giusto, i particolari acquistano il loro senso, ad esempio il fatto che l’ebreo Andrea possa non conoscere benissimo la genealogia di Glauco (anche se allora mi chiedo come mai gli sia venuto in mente proprio quel nome).
Arrivo con le cose che non mi hanno convinto.
Ho dovuto rileggere diverse volte (sette o otto) più o meno le prime dieci righe, prima di districare mentalmente la situazione di confusione che mi lasciavano. Poi, una volta afferrato il filo, ho proseguito la lettura senza intoppi.
Hai inserito elementi “moderni” a fini comici, che però mi hanno lasciato la sensazione di andare avanti e indietro tra due tempi, l’antica Alessandria d’Egitto e il palcoscenico di un teatro in epoca contemporanea.
Gli elementi – che avrei evitato – sono “Rosetta Duemila” e il termine “peripatetica”, che credo sia usato oggi per indicare le prostitute, ma non so se venisse usato nel passato.
Alcuni paletti si devono più che altro intuire: Alessandria d’Egitto (ma avrebbe potuto essere qualunque altra città egiziana) e l’infermiere (Demetrio potrebbe anche essere un medico). Ci sono invece la camera da letto e il 79 d.C.
A me, la gag della peripatetica e del sommo sacerdote è piaciuta.
Nel complesso, un buon racconto che rispetta il genere comico/umoristico.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Glauco
Cara Autrice, caro Autore,
confesso che alla prima lettura non ci ho capito un granchè (ma dagli altri commenti, fortunatamente, sono in buona compagnia). Poi, a una rilettura più attenta, il quadro si è delineato e tutto è risultato più chiaro. Hai dipinto una scenetta in chiave comica, un po' commedia all'italiana, un po' vaudeville. Un Feydeau in salsa antica, con le classiche corna, intrighi ed equivoci. Ingredienti un po' vintage ma che funzionano sempre. Quello che funziona meno è il punto di vista di Berenice, che confonde parecchio il lettore. Forse un narratore esterno sarebbe stato più funzionale. Anche l'amante balbuziente rallenta la fluidità. Infine, ma gusto prettamente personale, Rosetta 2000 e altre varie "modernità" possono funzionare ma le trovo gratuite.
Complimenti
Grazie
confesso che alla prima lettura non ci ho capito un granchè (ma dagli altri commenti, fortunatamente, sono in buona compagnia). Poi, a una rilettura più attenta, il quadro si è delineato e tutto è risultato più chiaro. Hai dipinto una scenetta in chiave comica, un po' commedia all'italiana, un po' vaudeville. Un Feydeau in salsa antica, con le classiche corna, intrighi ed equivoci. Ingredienti un po' vintage ma che funzionano sempre. Quello che funziona meno è il punto di vista di Berenice, che confonde parecchio il lettore. Forse un narratore esterno sarebbe stato più funzionale. Anche l'amante balbuziente rallenta la fluidità. Infine, ma gusto prettamente personale, Rosetta 2000 e altre varie "modernità" possono funzionare ma le trovo gratuite.
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CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Glauco
di sicuro una rappresentazione teatrale renderebbe molto più onore a questo testo di quanto non possa fare una lettura.
lettura che per me è stata piuttosto faticosa, visto che non ci ho capito granché.
rileggendolo va meglio, ma mi resta il senso di confusione.
molto ben esposto, comunque. mi permetto di segnalare i punti finali che hai usato all'interno dei dialoghi. io non li avrei messi, non credo ci vadano, ma visto che ci sono devi poi ripartire con una maiuscola.
lettura che per me è stata piuttosto faticosa, visto che non ci ho capito granché.
rileggendolo va meglio, ma mi resta il senso di confusione.
molto ben esposto, comunque. mi permetto di segnalare i punti finali che hai usato all'interno dei dialoghi. io non li avrei messi, non credo ci vadano, ma visto che ci sono devi poi ripartire con una maiuscola.
Arunachala- Admin
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Re: Glauco
Non il tipo di umorismo che prediligo e ci sono tanti riferimenti che sfuggono. Non è questione di attenzione nel leggere, ma di conoscenze pregresse. Le mie risalgono alla scuola. Troppo indietro nel tempo. Ma il racconto è scritto davvero bene, con un ritmo indiavolato e i tempi giusti. Si legge in un soffio. Non resta molto, ma non credo sia il suo obiettivo. Il divertimento è concentrato sul momento. Forse la stessa qualità di scrittura e la stessa verve applicata all'altro periodo storico proposto mi avrebbe coinvolto di più e convinto di più. Difetto mio: più si va indietro nel tempo con l'ambientazione e più le mia immedesimazione di lettore viene meno. Comunque un racconto molto valido. I meriti vanno riconosciuti comunque e qui ce ne sono parecchi.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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