Fino all'ultimo respiro
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Re: Fino all'ultimo respiro
Cara Autrice, caro Autore,
mi trovo costretto ad accodarmi a motli commenti precedenti. Il monologo è troppo troppo lungo. Perché il lettore si perde. Lo perdi. La vicenda è interessante, è carica di sentimenti forti e riflessioni dure. Ma con questa lunghezza rischia di essere tutto diluito come del buon vino in un bicchiere d'acqua. E il lettore si distrae e fatica a raggiungere la fine.
Complimenti per il lavoro
Grazie
mi trovo costretto ad accodarmi a motli commenti precedenti. Il monologo è troppo troppo lungo. Perché il lettore si perde. Lo perdi. La vicenda è interessante, è carica di sentimenti forti e riflessioni dure. Ma con questa lunghezza rischia di essere tutto diluito come del buon vino in un bicchiere d'acqua. E il lettore si distrae e fatica a raggiungere la fine.
Complimenti per il lavoro
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Fino all'ultimo respiro
Questo racconto mi ha fatto riflettere parecchio. Parto da un presupposto, sono tutte speculazioni mie, quindi non me voglia l'autore. 130 anni dopo i fatti che vengono raccontati qua, nella stessa città di Alessandria, Origene, uno dei più grandi teologi dell'antichità, si autoevirava (così racconta Eusebio di Cesarea), per seguire alla lettera un versetto del Vangelo di Matteo, che recita: ci sono eunuchi che si sono fatti eunuchi da soli, per il regno dei cieli. Ora, questa pratica nel protocristianesimo era diffusa, la si doveva al fatto che si cercava la purezza estrema, la liberazione non solo dagli atti, ma soprattutto dai pensieri di lussuria (come la setta degli Skopcy in Russia secoli più tardi). Ne deriva che l'amputazione dei genitali annichilisca non solo la meccanica dell'atto, ma il desiderio stesso. Sarà così? Non lo so, ma tutto il racconto ruota intorno alla tesi contraria. Il nostro eunuco assassino è divorato dal desiderio, è questo a renderlo pazzo, e pare che la privazione degli organi genitali amplifichi tale stato con la frustrazione che ne deriva. Ho allora pensato a Verme Grigio (chiedo scusa, prima cito Origene e ora il Trono di spade...) che come tutti noi nerd sappiamo era un eunuco a capo degli Immacolati, prode guerriero etc, che viene evirato per non avere altri pensieri che la guerra e invece si innamora. La sua reazione al non poter avere rapporti è in questo caso malinconica e triste, non rabbiosa, ma il suo amore è corrisposto, quindi ancora non so. Tutto questo pippotto per dire in definitiva una cosa semplice, è plausibile il comportamento qui descritto? Io penso comunque di sì, perché è vero che Origene si autoevira per rifuggire il desiderio, ma è anche vero che probabilmente la solo sua volontà sarebbe bastata. Il nostro eunuco è stato sicuramente evirato da bambino, in definitiva non conosce davvero cosa sia l'amore che gli è sempre stato proibito, tantomeno il desiderio sessuale. Può averne quindi plausibilmente anche una visione malata e distorta, non capire ciò che lo agita, esserne travolto.
Insomma, per me questo racconto non è solo un monologo/noir storico, ma ha dentro un'introspezione psicologica mica da poco e un tema, quello delle pulsioni represse, molto interessante da sviscerare.
Poi certo, faccio mie praticamente tutte le osservazioni sullo stile e la prolissità, ma il contenuto e la complessità dell'argomento rimangono di prim'ordine.
Chiudo con un consiglio di struttura del testo. Io avrei messo subito in chiaro, con l'incipit, cosa è successo (l'omicidio) e lo stato del protagonista (è un eunuco). Questo voler scoprire piano le carte è lezioso, distrae il lettore dal fulcro del racconto.
Insomma, per me questo racconto non è solo un monologo/noir storico, ma ha dentro un'introspezione psicologica mica da poco e un tema, quello delle pulsioni represse, molto interessante da sviscerare.
Poi certo, faccio mie praticamente tutte le osservazioni sullo stile e la prolissità, ma il contenuto e la complessità dell'argomento rimangono di prim'ordine.
Chiudo con un consiglio di struttura del testo. Io avrei messo subito in chiaro, con l'incipit, cosa è successo (l'omicidio) e lo stato del protagonista (è un eunuco). Questo voler scoprire piano le carte è lezioso, distrae il lettore dal fulcro del racconto.
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: Fino all'ultimo respiro
Aulico!
Suscita così tante emozioni che rabbrividisco a partire dal titolo.
Non ci sono degli errori a parer mio, ho solo notato questa virgola in più: "Eppure, io non ho né fama né denaro."
Inoltre non capisco questo pezzo: " Marco il sangue sul letto e quello copioso e caldo che scivola sulle mie gambe. Sotto i miei piedi una pozza si allarga. Uno stagno senza api." nella prima frase manca qualcosa, un verbo; nella terza non percepisco il senso.
Tutto sommato va benissimo, mi è piaciuto tanto e i paletti sono rispettati.
Complimenti soprattutto per le emozioni che hai suscitato con la tua scrittura!
Suscita così tante emozioni che rabbrividisco a partire dal titolo.
Non ci sono degli errori a parer mio, ho solo notato questa virgola in più: "Eppure, io non ho né fama né denaro."
Inoltre non capisco questo pezzo: " Marco il sangue sul letto e quello copioso e caldo che scivola sulle mie gambe. Sotto i miei piedi una pozza si allarga. Uno stagno senza api." nella prima frase manca qualcosa, un verbo; nella terza non percepisco il senso.
Tutto sommato va benissimo, mi è piaciuto tanto e i paletti sono rispettati.
Complimenti soprattutto per le emozioni che hai suscitato con la tua scrittura!
miichiiiiiiiiiii- Younglings
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Re: Fino all'ultimo respiro
Ciao autor*
Sarà che a me le cose strane piacciono, perché il tuo pezzo l'ho davvero gustato. Lungo? Beh sì, ma cosa potevi togliere? Alla fine è tutto congeniale al racconto, quindi la lunghezza è probabilmente giusta per dire ciò che dovevi, nel modo che volevi.
È ricco di messaggi, di introspettiva e di nozioni psicologiche.
Forse non è azzeccato propriamente lo stile, ma in tutte le cose buone c'è sempre qualche difetto.
Non ho refusi da segnalarti, tornerò sicuramente a una seconda rilettura poiché mio tuo testo è uno di quelli "da comprendere" con più passaggi.
La mia classifica comincia ad affollarsi.
Un gran lavoro, complimenti.
Sarà che a me le cose strane piacciono, perché il tuo pezzo l'ho davvero gustato. Lungo? Beh sì, ma cosa potevi togliere? Alla fine è tutto congeniale al racconto, quindi la lunghezza è probabilmente giusta per dire ciò che dovevi, nel modo che volevi.
È ricco di messaggi, di introspettiva e di nozioni psicologiche.
Forse non è azzeccato propriamente lo stile, ma in tutte le cose buone c'è sempre qualche difetto.
Non ho refusi da segnalarti, tornerò sicuramente a una seconda rilettura poiché mio tuo testo è uno di quelli "da comprendere" con più passaggi.
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Re: Fino all'ultimo respiro
Ciao Aut-
"tra poco il sole emergerà dalle profondità del mare" non credo proprio: a est di Alessandria d'Egitto c'è il delta del Nilo. Purtroppo non trovo collegamenti espliciti col 79 d.C. ed è un peccato. C'è qualche divagazione dal flusso di pensieri che non resta a mio avviso collegato al tempo e spazio del narratore, in particolare il capoverso che inizia "Lo diceva sempre, il maestro" mi distrae da questo lunghissimo monologo; dico lungo in senso temporale perché inizia prima dell'alba e termina dopo il tramonto.
Apprezzo molto soprattutto l'originalità di questo lungo discorso, in cui il narratore racconta con lucidità la propria pazzia. Le scene che accadono nella vita reale sono molto distanti dalla narrazione e ciò che mi resta è un pensiero che racconta sé stesso. Non so se è il risultato che ti sei post-.
Mi è piaciuta molto la parte in cui il narratore accarezza il disegno e si finge di accarezzare la donna.
L'italiano è ottimo. La lettura è scorrevole e il sole che sorge dal mare lo si scopre solo dalle letture successive alla prima.
Il paletto dell'anno è forse troppo marginale ma potrebbe essere una mia ignoranza, magari il personaggio è esistito davvero ma non ho capito di chi si tratta. Il genere è monologo, forse uno dei più originali in gara, Alessandria c'è per via del faro, determinante la camera da letto e anche il disegnatore.
Grazie e alla prossima.
"tra poco il sole emergerà dalle profondità del mare" non credo proprio: a est di Alessandria d'Egitto c'è il delta del Nilo. Purtroppo non trovo collegamenti espliciti col 79 d.C. ed è un peccato. C'è qualche divagazione dal flusso di pensieri che non resta a mio avviso collegato al tempo e spazio del narratore, in particolare il capoverso che inizia "Lo diceva sempre, il maestro" mi distrae da questo lunghissimo monologo; dico lungo in senso temporale perché inizia prima dell'alba e termina dopo il tramonto.
Apprezzo molto soprattutto l'originalità di questo lungo discorso, in cui il narratore racconta con lucidità la propria pazzia. Le scene che accadono nella vita reale sono molto distanti dalla narrazione e ciò che mi resta è un pensiero che racconta sé stesso. Non so se è il risultato che ti sei post-.
Mi è piaciuta molto la parte in cui il narratore accarezza il disegno e si finge di accarezzare la donna.
L'italiano è ottimo. La lettura è scorrevole e il sole che sorge dal mare lo si scopre solo dalle letture successive alla prima.
Il paletto dell'anno è forse troppo marginale ma potrebbe essere una mia ignoranza, magari il personaggio è esistito davvero ma non ho capito di chi si tratta. Il genere è monologo, forse uno dei più originali in gara, Alessandria c'è per via del faro, determinante la camera da letto e anche il disegnatore.
Grazie e alla prossima.
Re: Fino all'ultimo respiro
il problema della lunghezza è dovuto a un intreccio che si potrebbe riassumere in due righe ma che diventa un monologo, nel vero senso della parola, di quasi duecento. Il tema è uno, come fa notare Aki, quello delle pulsioni represse. Riassumendo: un intreccio breve, un tema unico, ma duecento righe. Chiaro che sei stato costretto a scavare in profondità e quando si scava così in profondità non si possono che trovare delle cose preziose (il racconto ne trabocca), ma si rischia di perdersi, di perdere di vista la superficie, il contatto con una realtà dove c'è qualcuno che ti legge, ma rischia di non ascoltarti. Al di là di possibili tagli forse avrebbe giovato restare un po' più in vista di tanto in tanto, abbassare il ritmo, abbassare i toni, mirare alla semplicità. In questo modo il monologo si sarebbe alleggerito per forza di cose. Resta straordinario per qualità, inutile negarlo. Provare a migliorarlo vorrebbe dire provare a scriverlo in modo completamente diverso, credo, ma a quel punto non sarebbe più lui.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Fino all'ultimo respiro
Alla base c'è una storia letta e riletta in tutte le salse, un amore non corrisposto che sfocia in un duplice omicidio e annesso suicidio.
Ma tu ci hai messo una salsa in più, l'eunuco, destinato a non essere corrisposto per un fattore fisico che va in conflitto pesante con il fattore emotivo e genera un prolasso di sensazioni e stati d'animo che alla fine portano al misfatto, e lo hai descritto con una sequenza di immagini bellissima, spesso poetica e di impatto elevato, trascinandomi nella mente del povero pluriomicida fino all'epilogo che per la verità non era poi così scontato. Senza errori particolari, convengo che con una revisione mirata ad accorciare il numero di battute aumenteresti il ritmo e la bellezza di questo testo che mi è in ogni caso piaciuto proprio tanto.
Ma tu ci hai messo una salsa in più, l'eunuco, destinato a non essere corrisposto per un fattore fisico che va in conflitto pesante con il fattore emotivo e genera un prolasso di sensazioni e stati d'animo che alla fine portano al misfatto, e lo hai descritto con una sequenza di immagini bellissima, spesso poetica e di impatto elevato, trascinandomi nella mente del povero pluriomicida fino all'epilogo che per la verità non era poi così scontato. Senza errori particolari, convengo che con una revisione mirata ad accorciare il numero di battute aumenteresti il ritmo e la bellezza di questo testo che mi è in ogni caso piaciuto proprio tanto.
The fallen- Younglings
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Re: Fino all'ultimo respiro
Ciao [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] torno un attimo sul tuo racconto per farti i complimenti. Il tuo insieme a quello di Digito e di Akimizu sono lavori che ho trovato splendidi e avrebbero meritato la cinquina (come peraltro ho detto nel mio file del voto) La meritavano talmente tanto che non avrei reso giustizia assegnando un posto che non fosse a podio. Per questo ho privilegiato racconti che dal punto di vista di lettore hanno incontrato maggiormente i miei gusti, ma nulla toglie al fatto che quello che hai scritto sia un bellissimo racconto. Farò copia incolla per Digito e Aki.
Petunia- Moderatore
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