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Caronte e il coronavirus

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Messaggio Da gdiluna Gio Mar 25, 2021 12:13 pm

https://www.differentales.org/t278-come-acqua-che-scorre#5139:

Attraverso la siepe rada che circonda il giardino si intravede un paesaggio urbano. Sulla strada transitano rade automobili e ancor più radi passanti.


Caronte è steso su una sedia a sdraio, sotto un albero al centro del giardino. Infradito, pantaloncini da bagno evidenziano le vecchie gambe magre e muscolose, la t-shirt bianca si confonde la lunga barba. I capelli sono raccolti in una specie di coda elaborata proprio alla sommità del capo.


Grandi occhiali scuri, molto scuri, nascondono i proverbiali occhi di bragia rivolti verso la strada al di là della siepe rada che circonda il giardino.
 
Caronte: Li chiamano eroi! Medici e infermieri, i nuovi eroi del 2020!


Ma eroi di cosa? Eroi perché?


Per aver prolungato di qualche mese, di qualche anno, se va bene, la vita di tanti inutili vecchi? O aver contribuito a rigettare in questa vita vuota pochi giovani sfortunati. Magari sfortunati solo per essere sopravvissuti.
O per aver portato le loro stesse a incrementare il numero delle anime che si affollano sperdute sulle rive dell’Acheronte?


E già, perché anche oggi non passa nessuno. Non solo perché nessuno pensa più a lasciar loro una moneta come obolo sotto la lingua o a tenere chiusi gli occhi spenti ma perché anche oggi nessuno li porterà dall’altra parte.


Eh sì, ho finito la quarantena ma sono ancora in convalescenza e me la godo. Certo, potrei farmi una autocertificazione per comprovate esigenze lavorative, ma perché dovrei affrettarmi a tornare al lavoro? Mi avete sempre ignorato o denigrato il mio impegno quotidiano, faticoso, sotterraneo (è proprio il caso di dirlo).


Avete sempre finto di piangere i vostri morti, li avete accompagnati al cimitero con ipocrite encomiastiche narrazioni e bisbigliate divertite malignità, per poi abbandonarli indifferenti ad un destino a voi estraneo.
Oggi neppure quello! Se vanno da soli e voi vi sentite alleggeriti, non è toccato a voi e con uno di meno ci sarà una parte in meno da fare quando ci si risiederà al tavolo del consumismo. Dite che non è vero? Mi dispiace che non potrò davvero vedervi in quel momento, sarò tornato giù a fare il mio dovere, io.


Ma per adesso sono qui sopra a godermi questa inaspettata vacanza, non sono abituato a tutta questa luce, al colore dei fiori, al profumo della primavera. E voi che l’avete sempre data per scontata, vi rendete conto di quanti più luce, colori, profumi quest’anno intorno?


A guardarvi aggirarvi rabbiosi nelle vostre case, a rincorrere la vostra incoscienza su strade troppo affollate, a sentirvi lamentare in continuazione, a leggere i vostri immondi commenti sui social network, proprio non si direbbe.


E posso capire i vecchi, tanto sanno bene che non hanno più alcuna voce in capitolo, oggi più di prima inutile peso di questo mondo che vuole solo ricominciare a correre, a produrre, a consumare. Posso anche capire i giovani, bimbi e adolescenti davvero ignoranti, volutamente tenuti ignoranti, dei minimi rudimenti della solidarietà e della convivenza civile.


Ma gli adulti? Quelli che il prossimo progetto di mondo dovrebbero guidarlo? Potenziale classe dirigente di una ripartenza possibile? Che cosa fanno, che cosa pensano, che cosa sognano gli adulti del 2020?


Mi direte che, troppo abituato al buio dell’Ade, alle fangose paludi degli inferi, alle acque limacciose dell’Acheronte, non posso che immaginare un futuro putrido e oscuro. Pensate quello che volete, io, tra un po’, me ne tornerò giù ad aspettarvi paziente, mi racconterete allora quello che avrete saputo fare ma non crediate che con la scusa della gravità della situazione rinuncerò ai miei due oboli.


Portatemi qualcosa di buono, qualcosa di valore, o vi lascerò a vagare per cento anni nelle nebbie puzzolenti del mio regno.
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Messaggio Da Susanna Gio Mar 25, 2021 3:01 pm

Caro Gdiluna, che dire? Riflessioni condivisibili, comuni a tante persone che però le tengono per sè, perchè a volte, quando si passano brutti momenti, si rischia di dire cose che, a posteriori, diremmo in modo diverso. Io sto dalla parte dei bambini e dei ragazzi, lasciati troppo spesso in balia della diseducazione dei social, dove solo se offendi o critichi ferocemente hai dei like (e ti sembra di essere importante mentre varrebbe di più il silenzio di chi è passato oltre scuotendo la testa). Ci sono persone in gamba attorno a noi, ma non si riesce a metterli al posto di raccomandati o di chi ha venduto molto bene il poco che ha. Se qualche mese fa si pensava che il covid potesse insegnare qualcosa, ora sono sempre più convinta che pochi stiano imparando e tanti ignorando.

Il racconto lega il lettore fin dall'inizio, qualche virgola in più non avrebbe guastato. Mi ha un po' inceppato il ripetere il rada/rado nel primo paragrafo.
la frase "la t.shirt bianca si confonde la lunga barba" mi pare sbagliata, anche se il concetto è chiaro.

Non avertene a male per queste annotazioni, è il bello di questo forum.
Da recente acquisto, ne ho apprezzato il clima gentile e la pacatezza dei commenti e vedrai che ti troverai bene.

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Messaggio Da gdiluna Gio Mar 25, 2021 6:01 pm

Susanna ha scritto:Caro Gdiluna, che dire? Riflessioni condivisibili, comuni a tante persone che però le tengono per sè, perchè a volte, quando si passano brutti momenti, si rischia di dire cose che, a posteriori, diremmo in modo diverso. Io sto dalla parte dei bambini e dei ragazzi, lasciati troppo spesso in balia della diseducazione dei social, dove solo se offendi o critichi ferocemente hai dei like (e ti sembra di essere importante mentre varrebbe di più il silenzio di chi è passato oltre scuotendo la testa). Ci sono persone in gamba attorno a noi, ma non si riesce a metterli al posto di raccomandati o di chi ha venduto molto bene il poco che ha. Se qualche mese fa si pensava che il covid potesse insegnare qualcosa, ora sono sempre più convinta che pochi stiano imparando e tanti ignorando.

Il racconto lega il lettore fin dall'inizio, qualche virgola in più non avrebbe guastato. Mi ha un po' inceppato il ripetere il rada/rado nel primo paragrafo.
la frase "la t.shirt bianca si confonde la lunga barba" mi pare sbagliata, anche se il concetto è chiaro.

Non avertene a male per queste annotazioni, è il bello di questo forum.
Da recente acquisto, ne ho apprezzato il clima gentile e la pacatezza dei commenti e vedrai che ti troverai bene.
Grazie Susanna, per la tshirt hai ragione mi è scappato nonostante le n riletture Crying or Very sad
Circa le critiche, sono qui (anche) per questo, magari all'inizio andrò di Maalox, poi, spero, ci farò l'abitudine! Very Happy
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Messaggio Da Petunia Dom Mar 28, 2021 7:40 am

Eccomi di nuovo Gdiluna

Eh... si conferma la tua predilezione per i testi dal gusto teatrale (o appena letto l’altro che hai pubblicato) 
Sono felice che tu sia atterrato da queste parti. Questo è un genere poco “praticato” e dunque è un arricchimento per tutti.
Anche in questo caso avrei disposto graficamente in maniera più omogenea. Tutti quegli spazi fanno fare molte pause e rallentano un po’. 
Comunque un testo gradevole e una idea da dantedì!
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Messaggio Da Arianna 2016 Dom Mar 28, 2021 6:07 pm

Mi sembra di capire che questo sia un monologo teatrale.
Buffo e insolito questo Caronte sarcastico, cinico e acrimonioso: quasi quasi sembra anche lui abbruttito dal Covid. Più che il traghettatore infernale, sembra quasi Satana sotto mentite spoglie, che cerca di affondare ancora di più l’umanità, gettando fango su tutto e tutti.
La scrittura è limpida e pulita, il testo scorre bene.
 
Toglierei gli spazi dopo i paragrafi. Per farlo, basta che tu in word selezioni il testo (puoi anche cliccare “seleziona tutto”, così prendi in una volta sola tutto il racconto), poi vai in Home – paragrafo – rimuovi spazio dopo il paragrafo. Ti suggerisco di farlo sia per i racconti che pubblichi sul forum sia per quelli che presenterai ai nostri concorsi.
 
Se per caso pensi di scegliere il monologo, per questo step di Different Rooms (mi raccomando, non rispondere sì o no qui, altrimenti è un elemento che incrina il criterio dell’anonimato), attento a uscire un po’ dal monologo strettamente teatrale, perché in passato, per un altro concorso, un monologo teatrale era stato escluso. Cioè, era stato chiesto all’autore di revisionarlo proprio perché fosse un racconto e non un testo teatrale, e lui si era rifiutato di farlo. Quindi, nel caso, ti conviene partire già con uno stile più da racconto.
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Messaggio Da Ospite Mer Mag 12, 2021 2:24 pm

Ecco un Caronte più umano degli umani che ricorda agli umani cos'è umano. E cosa volere di più?
Molto bello questo traghettare il lettore nella coscienza attraverso il satirico fiume della quotidiana abulia e apatica che connota l'ignavo vivere. Bella la figura di Caronte che è talmente umano da permettersi il lusso di salire sul pulpito e ricordarci di quanto è bella l'esistenza se vissuta per i suoi veri valori e poi... non mancano le stoccate al sociale e alla percezione del giusto vivere.

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Messaggio Da caipiroska Ven Mag 21, 2021 12:49 am

gdiluna ha scritto:
https:

Attraverso la siepe rada che circonda il giardino si intravede (meglio s'intravede) un paesaggio urbano. Sulla strada transitano rade automobili e ancor più radi passanti.


Caronte è steso su una sedia a sdraio, sotto un albero al centro del giardino. Infradito,(toglierei questa virgola perchè divide infradito da pantaloncini che in realtà sono i soggetti della frase) pantaloncini da bagno evidenziano le vecchie gambe magre e muscolose, la t-shirt bianca si confonde (con) la lunga barba. I capelli sono raccolti in una specie (perchè in una specie? O è una coda o non lo è) di coda elaborata proprio alla sommità del capo.


Grandi occhiali scuri, molto scuri, nascondono i proverbiali occhi di bragia rivolti verso la strada al di là della siepe rada (con questo sono 4: troppi, meglio inserire dei sinonimi) che circonda il giardino.
 
Caronte: Li chiamano eroi! Medici e infermieri, i nuovi eroi del 2020!


Ma eroi di cosa? Eroi perché?


Per aver prolungato di qualche mese, di qualche anno, se va bene, la vita di tanti inutili vecchi? O aver contribuito a rigettare in questa vita vuota pochi giovani sfortunati. Magari sfortunati solo per essere sopravvissuti.
O per aver portato le loro stesse (vite? morti?) a incrementare il numero delle anime che si affollano sperdute sulle rive dell’Acheronte?


E già, perché anche oggi non passa nessuno. Non solo perché nessuno pensa più a lasciar loro una moneta come obolo sotto la lingua o a tenere chiusi gli occhi spenti (,) ma perché anche oggi nessuno li porterà dall’altra parte.


Eh sì, ho finito la quarantena ma sono ancora in convalescenza e me la godo. Certo, potrei farmi una autocertificazione (un'autocertificazione) per comprovate esigenze lavorative, ma perché dovrei affrettarmi a tornare al lavoro? Mi avete sempre ignorato o denigrato il mio impegno quotidiano, faticoso, sotterraneo (è proprio il caso di dirlo).


Avete sempre finto di piangere i vostri morti, li avete accompagnati al cimitero con ipocrite encomiastiche narrazioni e bisbigliate divertite malignità, per poi abbandonarli indifferenti ad un destino a voi estraneo.
Oggi neppure quello! Se (ne) vanno da soli e voi vi sentite alleggeriti, non è toccato a voi e con uno di meno ci sarà una parte in meno da fare quando ci si risiederà al tavolo del consumismo. Dite che non è vero? Mi dispiace che non potrò davvero vedervi in quel momento, sarò tornato giù a fare il mio dovere, io. (riflessione molto cinica da parte di Caronte che non riesco a condividere. Tra l'altro non mi sembra il personaggio giusto per dire queste cose: il suo compito è quello di portare le anime da A a B, non dovrebbe interessargli il commiato che hanno ricevuto...)


Ma per adesso sono qui sopra a godermi questa inaspettata vacanza, non sono abituato a tutta questa luce, al colore dei fiori, al profumo della primavera. E voi che l’avete sempre data per scontata, vi rendete conto di quanti più luce, colori, profumi (avete) quest’anno intorno?


A guardarvi aggirarvi (guardarvi aggirarvi suona un pò strano...) rabbiosi nelle vostre case, a rincorrere la vostra incoscienza su strade troppo affollate, a sentirvi lamentare in continuazione, a leggere i vostri immondi commenti sui social network, proprio non si direbbe.


E posso capire i vecchi, tanto sanno bene che non hanno più alcuna voce in capitolo, oggi più di prima inutile peso di questo mondo che vuole solo ricominciare a correre, a produrre, a consumare. Posso anche capire i giovani, bimbi e adolescenti davvero ignoranti, volutamente tenuti ignoranti, dei minimi rudimenti della solidarietà e della convivenza civile.


Ma gli adulti? Quelli che il prossimo progetto di mondo dovrebbero guidarlo? Potenziale classe dirigente di una ripartenza possibile? Che cosa fanno, che cosa pensano, che cosa sognano gli adulti del 2020?
(non riesco proprio a collegare queste riflessioni con il personaggio che proponi: perchè si chiede queste cose totalmente al di fuori della sua sfera d'azione? Che tipo d'interesse ha lui verso i bambini ignoranti o le intenzioni della nuova classe dirigente? Niente può interferire con il suo lavoro di traghettatore...)


Mi direte che, troppo abituato al buio dell’Ade, alle fangose paludi degli inferi, alle acque limacciose dell’Acheronte, non posso che immaginare un futuro putrido e oscuro. Pensate quello che volete, io, tra un po’, me ne tornerò giù ad aspettarvi paziente, mi racconterete allora quello che avrete saputo fare ma non crediate che con la scusa della gravità della situazione rinuncerò ai miei due oboli.


Portatemi qualcosa di buono, qualcosa di valore, o vi lascerò a vagare per cento anni nelle nebbie puzzolenti del mio regno.

Il mini è finito, ma io rimango un pò insoddisfatta.
Non collego le riflessioni al personaggio: è come se l'autista di un autobus mi rimprovera e mi fa la paternale per come sono vestita mentre sto andando a un'appuntamento usando il suo mezzo...
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Messaggio Da gdiluna Lun Mag 24, 2021 11:54 am

Grazie @caipiroska a del tempo e dell’impegno dedicato a commentare il mio racconto. I commenti sono sempre utili a prendere consapevolezza di errori, imprecisioni, mancanze e soprattutto a quanto la percezione dei lettori possa divergere dall’intenzione dell’autore, anche attraverso le domande o richieste di precisazioni. Fin qui niente da dire. Ma a volte in questo forum ho trovato commenti che mi hanno lasciato perplesso perché non ne ho capito il senso o il fine. Mi permetto di utilizzare questi tuoi per manifestare i miei dubbi in proposito; non per controbattere, solo per cercare di capire (risparmio a te e ad altri eventuali lettori i dettagli sulla interpretazione di alcuni aspetti della scrittura).
 
I capelli sono raccolti in una specie (perchè in una specie? O è una coda o non lo è) di coda elaborata proprio alla sommità del capo. Avrei potuto scrivere “I capelli sono inizialmente raccolti in uno chignon, in parte lasciati liberi in una coda” in una specie di coda elaborata mi sembrava sufficiente; quello che non capisco è il senso e il fine della tua osservazione.
 
(riflessione molto cinica da parte di Caronte che non riesco a condividere. Tra l'altro non mi sembra il personaggio giusto per dire queste cose: il suo compito è quello di portare le anime da A a B, non dovrebbe interessargli il commiato che hanno ricevuto...) Che tu non condivida le riflessioni del mio Caronte ok, che tu possa suggerire che cosa può dire o quale sia il suo compito lo comprendo meno. Accettare che sia in infradito e pantaloncini in quarantena post covid ne fa un personaggio ben diverso da quello di Dante o di Aristofane, magari ha altri pensieri, altre emozioni, per questo non capisco il senso e il fine della tua osservazione.
 
Non collego le riflessioni al personaggio: è come se l'autista di un autobus mi rimprovera e mi fa la paternale per come sono vestita mentre sto andando a un'appuntamento usando il suo mezzo...
Anche qui non capisco il senso e il fine della tua osservazione; il mio Caronte è un anziano signore uscito dall’ospedale, in quarantena post Covid nel suo giardino legge Aristofane e la rabbia lo fa immedesimare. Certo tu non puoi saperlo ed evidentemente non sono stato capace di trasmettere l’emozione ma perché privarlo del diritto di essere arrabbiato e magari di prendersela con un passante a caso?
 
Ho volutamente ribadito che non capisco il senso e il fine di alcune tue osservazioni perché, ripeto, la stessa sensazione ho provato con altri commenti ad altri testi, non miei, letti su questo forum. Quindi, magari senza entrare nel dettaglio di questi esempi, mi piacerebbe che tu o qualcun altro potesse aiutarmi a capire per meglio approfittare del contributo ricevuto e sempre comunque accettato con gratitudine. Caronte e il coronavirus 1f60a  Caronte e il coronavirus 1f64f
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Messaggio Da caipiroska Mer Mag 26, 2021 2:07 am

Ciao @gdiluna,
grazie a te per aver segnalato i passaggi poco costruttivi del mio commento: spesso mi capita di "toppare" il senso delle mie critiche (che vogliono sempre essere costruttive!) e invece di far chiarezza su alcuni punti faccio più confusione che altro (se non arriva il fine del commento, il commento stesso non ha senso...)! Rimane sottointeso il fatto che comunque quello che scrivo è filtrato dalla mia percezione e dalla mia sensibilità quindi è un parere relativo del quale l'autore può fare ciò che vuole.

Marta ha fatto una specie di torta.
Luca mi ha dato una specie di bacio.
In tutti e due i casi si capisce che i soggetti hanno fatto qualcosa che ha un pò deluso le aspettative di qualcun altro (sia esso un personaggio oppure il narratore onnisciente), ma il tutto si riduce lì, racchiudendo in un clichè narrativo quello che si potrebbe descrivere con maggior ricchezza di linguaggio.
Tornando alla frase incriminata una specie di (che spesso salta fuori anche su altri gruppi di scrittura che seguo) nasconde in realtà un messaggio ben preciso: io autore non ho (tempo, voglia, mezzi... completa la frase come vuoi) di descrivere una scena particolare e lascio il compito a te, lettore, d'immaginartela. Che poi va benissimo anche così.
Quindi:
Marta ha fatto una torta, ma senza la ricetta, non le è venuta molto bene. 
Luca mi ha dato un bacio che in realtà era un travaso di saliva.
La frase che ti ho segnalato nel testo, a mio avviso, scorre meglio senza: i capelli sono raccolti in una coda elaborata proprio alla sommità del capo


Per quanto riguarda le successive parti che hai evidenziato le accorpo in un'unica risposta: nel mio immaginario il Caronte menzionato è il Caronte originale che, sopravvissuto al Covid, si gode la sua convalescenza in pantaloncini e infradito (non ho elementi per individuare in lui un anziano che leggendo Aristofane s'immedesima nel personaggio...); niente da dire invece sulla sua legittima rabbia che invece avvicina il personaggio all'oscuro e schivo Caronte mitologico che mi ero immaginata.
Da questo equivoco nascono le mie perplessità sulle sue riflessioni che mi sembra siano state sollevate anche in un altro commento (per fare un esempio stupido: se la protagonista fosse stata Afrodite mi sarei aspettata riflessioni sulla bellezza e non su come si prepara il ragù).

Dici: ...ma perché privarlo del diritto di essere arrabbiato e magari di prendersela con un passante a caso? E io rispondo: certo che il tuo anziano protagonista può essere arrabbiato! Ma io credevo che il protagonista fosse qualcun altro, e quindi mi chiedevo: ma perchè Caronte deve essere così arrabbiato? (Ma c'è un passante?... Rileggo il testo perchè mi sa che me lo sono perso... Credevo fosse un monologo...)


Tutto qui.
Spero di non aver fatto ancora più confusione di quella che ho fatto prima!
A rileggerci presto!
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Messaggio Da gdiluna Mer Mag 26, 2021 7:51 pm

No, no, va benissimo così, ho capito meglio. Ti ringrazio. I miei lettori non "professionisti" tendono a limitarsi a commenti sulla percezione del racconto, sono le prime volte che mi posso avvalere di commenti sulla tecnica e sulla struttura della mia scrittura. Credo di dover imparare a uscire dalla situazione psicologica dell'esaminato per entrare piuttosto nei panni dello studioso che esamina con i colleghi un reperto. Ce la posso fare. Grazie ancora
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