L'ombra del male
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L'ombra del male
La portinaia del vecchio palazzo vedeva scendere e salire persone di ogni tipo, dirette all’appartamento dove le donne di malaffare esercitavano il loro mestiere.
Lorenza aveva un cappellino nuovo, gli stivaletti col tacco preferiti e un aspetto strano quando passò davanti alla portineria.
«Ma dove vai così di corsa? Faccio il caffè?» borbottò la portinaia.
«Non ora, dopo, scendo e mi fermo.»
Salì al piano superiore e si fece portare dalla domestica dell’acqua calda per lavarsi.
La ragazzetta la guardò un po’ stupita, in genere gliela portava dopo i suoi incontri coi clienti, per le abituali abluzioni.
«Fa caldo; ho fatto solo una passeggiata fino ai giardini, ma mi ha sfiancata.»
Rimasta sola sfilò le vesti e immense il corpo candido nella tinozza. Strofinò con cura le membra, l’acqua si arrossò leggermente.
«Non bastava lavarsi. La ferita che aveva dentro non sarebbe andata via.»
Si asciugò e rivestì in fretta, scese le scale e bussò con le nocche alla portineria.
«Allora, questo caffè?»
«Siediti cara, sarà pronto tra poco.»
Lorenza sedette sulla seggiola di paglia, di fronte alla portinaia, e attesero insieme il borbottio della caffettiera chiacchierando. Quando la donna le porse la tazzina disse: «Vanna, devo assentarmi, se qualcuno mi cerca torno tra poco.»
«Nuove spese?»
«No, una faccenda personale» rispose seria.
Si approssimava l’ora della funzione religiosa, padre Noberto era nel suo studio a meditare. La mano appoggiata alla guancia fissava il crocifisso di legno affisso sulla parete di fronte. Quel capo chino in segno di resa era il suo cruccio. Anche nella sua scelta di fede, dettata da ferma convinzione, egli non aveva mai chinato la testa in segno di obbedienza, almeno non in un umile atto, come aveva fatto il Cristo che egli ammirava, ma non comprendeva.
La tonaca odorava di bucato, le scarpe lucide gli ricordavano la vita confortevole riservata ai canonici che avevano il privilegio di dimorare presso il mastodontico Duomo di Milano. Aveva il suo ufficio nei pressi dell’entrata principale, faceva parte dei principali membri che organizzavano le funzioni religiose e ne era orgoglioso.
Sul pavimento di marmo passi piccoli, ma decisi, ticchettavano verso gli scanni. Norberto seguì quel rumore; qualcuno era entrato in chiesa.
Uno strano profumo aggredì le sue narici.
La donna vestita di broccato azzurro con in testa un elegante cappello, s’inginocchiò in atto di penitenza e proruppe in singhiozzi.
Si avvicinò e le poggiò a conforto una mano sulla spalla. Prima che lui potesse dire alcunché, la giovane si voltò e lo fissò con spavento; un attimo e scappò via, lasciando dietro sé un profumo di violetta.
Durante la messa, che seguì, il prete osservò i fedeli che assistevano alla funzione: c’erano nobili, gente comune e qualche ufficiale francese, venuto in città per assistere all’imminente incoronazione dell’imperatore che si sarebbe tenuta a fine mese. Cercò tra la folla la donna sconosciuta, ma non c’era.
Dopo qualche giorno Norberto udì di nuovo dei passi sul marmo del pavimento della chiesa. Stava per uscire dal suo studio quando una donna si delineò davanti a lui.
Riccioli castani le incorniciavano il viso, una veletta lasciava intravedere gli occhi persi nel vuoto. Il prete confuso sentiva il sudore imperlargli la fronte lucida e il collo grassoccio.
«Vorrei confessarmi, padre.»
«Vieni pure, figliola» disse, indicando il confessionale.
«No, se permettete, preferirei un luogo più intimo.»
Norberto ingoiò a vuoto; fece cenno di seguirlo e la fece accomodare in una sedia, rivestita di velluto del suo ufficio, di fronte alla sua. Lei sollevò la veletta.
Li separava la scrivania cosparsa di appunti e annotazioni, che il prelato si affrettò a riordinare, prima di chiedere:
«Dimmi pure figliola, libera la tua anima.»
«Padre, ho ucciso un uomo.»
Adesso il prete sentiva il sudore anche sulla cute glabra del capo e dietro la schiena, non si aspetta certo una simile confessione.
«Ti ha forse aggredita, o mancato di rispetto?»
A queste parole lei scoppiò in una risata.
«Rispetto, dite? E come poteva? Io sono una meretrice ed ero consenziente.»
Norberto sentiva la vista offuscarsi, troppe emozioni, quella non era una donna, era il male in persona che veniva a tentarlo.
«Se sei venuta a confessarti vuol dire, però, che sei pentita. Perché se non ti penti io non posso darti l’assoluzione.»
«Non sono pentita, però da quel momento non trovo più pace, ed è quella che vorrei ritrovare. Rivedo sempre tutto quel sangue che fuoriusciva e mi si appiccicava addosso. Sono passati giorni e lo avverto ancora sulla pelle; sta diventando un tormento.»
Norberto ne sapeva qualcosa di tormenti e provò pietà per la donna.
«Perché l’hai ucciso?»
«Era un ufficiale francese, l’avevo incontrato passeggiando ai giardini; là contattiamo i clienti. Lui non ha voluto saperne di venire alla “Casa” e mi ha portata nella stanza del palazzo dove alloggiava. Una volta in camera gli ho detto che bisognava pagare prima, lui non voleva; beffardo mi ha fatto capire che era un ufficiale dell’imperatore e tutto gli era dovuto. Al che piena di rabbia ho afferrato la spada che aveva poggiato sul tavolo e l’ho colpito. Non c’era nessuno in giro e sono scappata via.»
“Brutta storia” pensava Norberto tamburellando sulla scrivania.
«E il cadavere?»
«Ho cercato notizie, ma è come se non fosse accaduto nulla.»
«Sei sicura che l’uomo fosse morto?»
«Sì, era immobile e non respirava.»
«Ho ascoltato le tue parole, figliola. Per ritrovare la pace, che cerchi, esiste una sola via: il pentimento, altrimenti è tutto inutile.»
«Allora tornerò quando sarò pentita!» replicò lei scattando in piedi indispettita e, prima che lui potesse aggiungere altro, se ne andò.
Ogni giorno Norberto aspettava di risentire quei passi, ma la chiesa rimaneva avvolta nel silenzio.
Voleva redimere un’anima peccatrice facendola pentire o piuttosto desiderava perdersi nella dannazione?
Angosciato dai suoi dubbi passava notti insonni nelle quali vedeva intorno a sé solo le ombre scure del peccato.
I passi che sentì questa volta erano pesanti e quasi trascinati a forza. Incuriosito Norberto andò in chiesa e trovò uno degli ufficiali, addetti al trasporto degli onori nel corteo imperiale, inginocchiato a testa china; era immerso in un tacito dolore.
Il prete si avvicinò.
«Posso fare qualcosa, figliolo?»
«Padre, la mia anima è triste. Ho dovuto mentire per la fedeltà giurata alla corona.»
«Parla liberamente; ti potrà dare sollievo.»
«Parlerò ma, solo in confessione, ciò che dirò deve rimanere segreto.»
Il canonico venne quindi a conoscenza della fine che aveva fatto il tenente francese: il cadavere era stato debitamente occultato, in quanto il comandante della gendarmeria aveva ritenuto che, in un momento così delicato come l’incoronazione, non si potesse fare diversamente.
Ora il prete sapeva che la donna era scampata alla giustizia terrena, ma l’aspettava quella divina, alla quale era impossibile sfuggire.
La notte si svegliava tormentato nel sonno dall’immagine di lei, gli parlava con dolcezza e si avvicinava al suo letto.
Scosso da brividi cercava di calmarsi con una tisana e rimaneva inginocchiato per ore davanti al crocifisso posto sopra il suo letto; la testa sempre alta, senza chinare il capo, in balia di se stesso.
Dopo qualche giorno Lorenza tornò in chiesa e si diresse direttamente nell’ufficio del prelato.
Norberto scriveva curvo sulla scrivania; prima di vederla avvertì il suo profumo; sollevò lo sguardo e rimase a fissarla.
«Ho pensato alla vostre parole e il mio cuore si è aperto a quell’atto di coraggio che solo una voce divina può ispirare. Sono sinceramente pentita, padre, e vorrei ringraziarvi per i buoni consigli che mi avete dato.»
«Di nulla figliola, adesso puoi chiedere perdono per i tuoi peccati.»
Lorenza si avvicinò, gli si accostò talmente che poteva sentirne il respiro e l’odore della pelle. Lei conosceva solo un modo per ringraziare un uomo, sorrideva e le sue labbra rosse sfiorarono quelle del prete.
Era il demonio, non una donna ed era venuto per prendere la sua anima.
Inorridito ed esaltato allo stesso tempo strinse a sé la donna.
In quel maggio colorito di sole vi era una grande agitazione in città: si approssimava l’evento del secolo: l’incoronazione di Napoleone Bonaparte nel Duomo di Milano.
La cattedrale era un brulicare di prelati e gendarmi che davano disposizioni.
Nell’ufficio del vescovado si dovevano scegliere i delegati ecclesiastici che avrebbero accompagnato l’imperatore all’altare per l’incoronazione.
Tutti i prelati erano tenuti sotto controllo, tra cui anche Norberto.
Nelle sue passeggiate, in preghiera, si dirigeva ogni giorno ai giardini. Assorto in meditazione s’inginocchiava nel pressi di un platano; nei suoi occhi non c’era umiltà, ma uno strano ghigno di soddisfazione.
Un giorno camminava lesto e furtivo verso il luogo noto come: la “Casa”. In portineria venne ricevuto con cortesia da una donna di mezza età.
Seduto sulla seggiola di paglia, irrequieto, si tormentava il colletto e le ginocchia si agitavano su e giù in maniera convulsa.
Dalle descrizioni della donna che il prete stava cercando, la portinaia intuì di chi si trattasse.
«Ho capito cercate Lorenza, purtroppo non c’è. Sono giorni che manca e non so se tornerà. Nel palazzo si vocifera che sia andata via con un ufficiale francese. Devo dire che io mi ero molto affezionata a lei, molto più che a tutte le altre; aveva un animo buono» sospirò.
A quelle parole il prete scosse la testa e, tossicchiando, si alzò.
«Avrà trovato la sua strada. Meglio così! Buona giornata!»
Sollevò il cappello e andò via.
Quando arrivò la corona ferrea per l’imperatore Norberto ebbe la comunicazione che anche avrebbe fatto parte del cerimoniale, sorrise tra sé e visse in attesa dell’evento.
Insieme al collegio dei canonici, di cui faceva parte, definì la cura dei canti liturgici e delle preghiere preposti a dare solennità al particolare evento.
La mattina del giorno stabilito, il sole splendido di maggio accompagnò il corteo reale supportato da guardie francesi e italiane.
Alla porta del Duomo ad attendere il sovrano c’era il cardinale con i vescovi e vicari, dietro gli altri, tra cui Norberto.
Napoleone fu accompagnato al trono, scortato da un baldacchino sorretto dai prelati, e cominciò la cerimonia animata da marce e cori trionfali. Nel momento solenne dell’incoronazione il sovrano accostatosi all'altare, prese la corona ferrea e la mise sul capo, sopra quella imperiale.
Norberto vedeva in quell’uomo la personificazione del potere che aleggiava al sopra di tutti e considerò la sua posizione miseria al confronto, però stare tra gli eletti in quel momento lo rendeva fiero.
Il giorno dopo l’arciprete del Collegio cominciò a dare onorificenze a tutti i prelati che avevano partecipato alla cerimonia.
Quando venne chiamato, Norberto si recò nell’ufficio preposto gonfio di boria, pensando che un giorno sarebbe stato nominato, egli stesso, arciprete.
Seduto di fronte al suo superiore si torceva le mani dal nervosismo.
Il sorriso che si era stampato sul suo volto svanì, quando incontrò lo sguardo arcigno del suo superiore.
«Norberto Parisi siete stato seguito da una quindicina di giorni a questa parte e siamo a conoscenza di tutti i vostri spostamenti.»
Lui sbiancò e rimase inebetito con un sorriso a metà.
«E quindi?»
«Sappiamo che lei ogni sera andava a pregare nei giardini e ha fatto visita alla portineria di una nota “Casa”. Abbiamo aspettato che la cerimonia dell’incoronazione si svolgesse in serenità, prima di convocarla. Confessi il suo delitto, la donna che lei ha strangolata è stata tolta dal luogo in cui era occultata, nei pressi del platano, giace ora nella fossa comune del cimitero.»
«Quella non era una donna, era il peccato che veniva a tentarmi» disse Norberto senza scomporsi.
Rivide la bocca di lei, e lui che stringeva il collo candido sempre, più fino a vederla esanime.
Al suono del campanello, posto sullo scrittoio, entrarono due gendarmi.
«Portatelo via!»
Lui si alzò e seguì le guardie; a testa alta.
Different Staff- Admin
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Re: L'ombra del male
Commento di Petunia
Il racconto scorre che è un piacere. Palpabile il tormento interiore del sacerdote un uomo di cui riesci a declinare i difetti, viscido, avido, arrivista lascivo e pure assassino. Mi hai fatto venire in mente Esmeralda e Notre Dame. Il racconto è un piccolo romanzo. Dovendo tenere conto del limite di battute potevi asciugare od omettere alcune parti che non sono direttamente funzionali alla storia anche se ben descritte.
Per quanto riguarda l’elemento “giallo” a mio modo di vedere si arriva all’accusa in modo inatteso. Manca una costruzione che faccia capire che la donna è stata uccisa. Pensa che avevo creduto al fatto che fosse andata via col soldato. E perché poi l’assassino torna a cercarla correndo il rischio di essere sospettato e buttando a mare la propria carriera ecclesiastica.
Insomma trovo che l’idea di fondo sia davvero buona. Questo prete così vizioso e difettoso mi piace. È un personaggio che ha del carattere e si ricorda. È il resto del costrutto che poteva essere gestito meglio (nell’ottica della gara). Comunque brava.
Commento di Petunia
Il racconto scorre che è un piacere. Palpabile il tormento interiore del sacerdote un uomo di cui riesci a declinare i difetti, viscido, avido, arrivista lascivo e pure assassino. Mi hai fatto venire in mente Esmeralda e Notre Dame. Il racconto è un piccolo romanzo. Dovendo tenere conto del limite di battute potevi asciugare od omettere alcune parti che non sono direttamente funzionali alla storia anche se ben descritte.
Per quanto riguarda l’elemento “giallo” a mio modo di vedere si arriva all’accusa in modo inatteso. Manca una costruzione che faccia capire che la donna è stata uccisa. Pensa che avevo creduto al fatto che fosse andata via col soldato. E perché poi l’assassino torna a cercarla correndo il rischio di essere sospettato e buttando a mare la propria carriera ecclesiastica.
Insomma trovo che l’idea di fondo sia davvero buona. Questo prete così vizioso e difettoso mi piace. È un personaggio che ha del carattere e si ricorda. È il resto del costrutto che poteva essere gestito meglio (nell’ottica della gara). Comunque brava.
Commento di Petunia
Phoenix- Admin
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Re: L'ombra del male
Scrittura molto pulita e gradevole. Il tutto si legge con piacere e interesse, grazie anche a una buona descrizione d’epoca.
Gli elementi previsti della prova ci sono tutti, per cui immagino che il motivo del fuori concorso sia la lunghezza che sfora i 12000.
L’unico difetto che ho trovato è lo sviluppo della trama gialla. C’è il colpo di scena finale, la sorpresa, ma è la costruzione del percorso che andrebbe un po’ rivista, secondo il mio modesto parere.
Ti confermo comunque il mio apprezzamento.
Gli elementi previsti della prova ci sono tutti, per cui immagino che il motivo del fuori concorso sia la lunghezza che sfora i 12000.
L’unico difetto che ho trovato è lo sviluppo della trama gialla. C’è il colpo di scena finale, la sorpresa, ma è la costruzione del percorso che andrebbe un po’ rivista, secondo il mio modesto parere.
Ti confermo comunque il mio apprezzamento.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: L'ombra del male
Un buon racconto, ben delineato all'interno del contesto storico.
Buona anche la forma, senza errori particolari.
Il pezzo forte è il personaggio principale, padre Norberto, che hai saputo ben delineare nella sua ambizione e superbia.
Un pò esile la trama gialla. Il corpo della ragazza poi non si vede, si capisce solo quando il religioso viene accusato del delitto. Comunque vedo che il genere giallo in questo step è stato ostico praticamente per tutti.
Buona anche la forma, senza errori particolari.
Il pezzo forte è il personaggio principale, padre Norberto, che hai saputo ben delineare nella sua ambizione e superbia.
Un pò esile la trama gialla. Il corpo della ragazza poi non si vede, si capisce solo quando il religioso viene accusato del delitto. Comunque vedo che il genere giallo in questo step è stato ostico praticamente per tutti.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: L'ombra del male
Non so perchè tu sia fuori concorso. Ne ho letti parecchi che erano veramente borderline, però non mi sono preoccupato di segnalarli, come hanno fatto tanti colleghi. in quanto l'ammissione al concorso è stabilita dagli Admin. e quindi, se a loro va bene, va bene anche a me. Il tuo è un bel racconto che si legge molto facilmente (ho trovato solo un refuso agli inizi: immense il corpo candido) ma con la pecca dell'omicidio per futile motivo. Lei lo ringrazia nella sola maniera che sa farlo e sembra che succeda una sola volta e lui, che di lei si invaghisce quasi ancor prima di vederla, la uccide perchè è turbato? Mi sembra deboluccio. C'è anche il fatto che si nasconde il cadavere di un ufficiale per la coincidenza dell'incoronazione dell'Imperatore. Debolina. Mi ha sorpreso (e questo è positivo) che che tu ci abbia fatto scoprire così repentinamente che era lui l'omicida. Ottimo in un giallo avere delle sorprese.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: L'ombra del male
Il racconto ha una buona costruzione e il colpo di scena finale è un pregio.
I suoi difetti rimangono, per me, nello stile. Troppo fermo, troppo raccontato, come una cronaca di eventi con poca emozione o poco carattere.
Peccato perché l'idea c'era, andava sviluppata in un modo più accattivante.
I suoi difetti rimangono, per me, nello stile. Troppo fermo, troppo raccontato, come una cronaca di eventi con poca emozione o poco carattere.
Peccato perché l'idea c'era, andava sviluppata in un modo più accattivante.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: L'ombra del male
Buon racconto, si legge agevolmente.
L'unica mia osservazione - ma dipende dal mio punto di vista di predisposione dei testi - a volte andare a capo all'interno di una sequenza di narrazione, aiuta a dare un miglio ritmo alla lettura, così come ad enfatizzare un gesto, un momento.
Comunque la storia merita una lettura attenza.
Complimenti.
L'unica mia osservazione - ma dipende dal mio punto di vista di predisposione dei testi - a volte andare a capo all'interno di una sequenza di narrazione, aiuta a dare un miglio ritmo alla lettura, così come ad enfatizzare un gesto, un momento.
Comunque la storia merita una lettura attenza.
Complimenti.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: L'ombra del male
La tua è una bella storia, con buoni personaggi e una trama che regge.
La scrittura fluisce, il racconto si legge agevolmente, al netto degli errori di forma che a seguire ti segnalo.
Ecco, proprio gli errori di forma hanno fatto sì che io mi chiedessi se tu ci abbia veramente creduto, in questo tuo racconto, al punto magari di dedicargli quel po’ di tempo in più che gli sarebbe servito per essere messo a punto, oppure se invece tu abbia deposto le armi troppo in fretta, per chissà quale timore.
Il genere non è né un rosa né davvero un giallo, ma ci sarebbe voluto non molto per farlo diventare un giallo vero e proprio; nella mia esperienza personale, quando mi incaglio, a volte basta lasciare lì quello che ho scritto qualche ora, perché poi il mio cervello trovi la strada giusta.
Il problema, in effetti, a volte è proprio trovare il tempo, che sfugge veloce.
La scrittura è piana, si legge bene, ma, per mio gusto personale, la sfronderei un po’.
Ti segnalo queste imperfezioni ai fini della revisione:
“immense il corpo”= immerse
«Non bastava lavarsi. La ferita che aveva dentro non sarebbe andata via.»= senza caporali: non è un discorso diretto
“bussò con le nocche”= “con le nocche” è superfluo
“La mano appoggiata alla guancia fissava il crocifisso”= occorre la virgola dopo “guancia”, altrimenti sembra che sia la mano a fissare il crocifisso
“Durante la messa, che seguì, il prete”= senza la virgola dopo “messa”, altrimenti significa “che lui seguì”
“Il prete confuso sentiva”= meglio “Il prete, confuso, sentiva”
“in una sedia”= su una sedia
“in una sedia, rivestita”= senza la virgola, altrimenti ne devi mettere una anche dopo “velluto”
“non si aspetta”= non si aspettava
“beffardo mi ha”= beffardo, mi ha
“Al che piena di rabbia ho”= Al che, piena di rabbia, ho
“Incuriosito Norberto”= Incuriosito, Norberto
“stesso tempo strinse”= stesso tempo, strinse
“Ho capito cercate Lorenza”= Ho capito, cercate Lorenza
“per l’imperatore Norberto”= per l’imperatore, Norberto
“che anche avrebbe fatto parte del cerimoniale, sorrise”= che anche lui avrebbe fatto parte del cerimoniale; (oppure punto fermo) sorrise
il sovrano accostatosi all'altare, prese= il sovrano, accostatosi all'altare, prese
posizione miseria= misera
Parisi siete stato= Parisi, siete stato
Confessi il suo delitto, la donna= occorre il punto, al posto della virgola
del platano, giace= al posto della virgola, occorre il punto fermo o il punto e virgola
sempre, più fino= sempre più, fino
Come forma di cortesia, a volte usi il “voi” e a volte il “lei”.
Ti ho segnalato solo le virgole assolutamente indispensabili, ma ne mancano altre.
Quindi, un buon racconto, da sistemare, perfettamente spendibile anche in altri concorsi, magari scegliendo un taglio di genere più deciso.
Ad esempio, ti sei soffermato molto anche sui particolari storici e di costume: un po’ vanno bene, ma troppi danno di nuovo l’impressione di un’indecisione dell’autore sul tipo di racconto.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: L'ombra del male
A parer mio il racconto scorre perfettamente: all'inizio troviamo il mistero della donna con la rivelazione del suo peccato, si continua con il francese che tenta di liberare la sua anima, per poi finire con un inaspettato e incredibile effetto sorpresa che rende molto stuzzicante il tutto.
Assolutamente non è un rosa, infatti tende al giallo, ma non rispetta perfettamente il genere.
Dovresti prima schematizzare un po' l'idea, la trama, adattandola ai paletti del genere che decidi di scegliere.
Del resto è un racconto che davvero ti trascina fino alla fine e secondo me è una cosa positiva.
Assolutamente non è un rosa, infatti tende al giallo, ma non rispetta perfettamente il genere.
Dovresti prima schematizzare un po' l'idea, la trama, adattandola ai paletti del genere che decidi di scegliere.
Del resto è un racconto che davvero ti trascina fino alla fine e secondo me è una cosa positiva.
miichiiiiiiiiiii- Younglings
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A The Raven garba questo messaggio
Re: L'ombra del male
Nonostante ci siano ben due omicidi nell'arco di 12000 battute, si fa fatica a definire questo racconto un giallo. Ma andiamo con ordine, partendo dall'ambientazione e dalla stanza. A mio avviso, la prima è ampiamente rispettata, mentre la seconda è presente ma non riveste un ruolo particolarmente rilevante nella trama: la maggior parte degli eventi salienti si svolge in altri luoghi. I personaggi ci sono, sia la prostituta tentatrice sia il prete peccaminoso e tormentato. Quel che manca, come accennato poc'anzi, è il genere. Perché se è vero che il morto ci è scappato due volte in questa storia, è altrettanto vero che i due assassini non sembrano essere il punto focale della trama che verte principalmente sui tumulti dell'animo del prelato; senza contare che in entrambi i casi manca completamente la parte dell'indagine (e il pedinamento, per quanto risolutore, mi pare poco credibile: che motivi avevano di sospettare di lui?). In più, il movente del primo omicidio lo trovo abbastanza inverosimile: una prostituta non uccide un cliente solo perché non la paga, ma al massimo se ne va. Ecco, avessi detto che ha reagito poiché aggredita dal solidato, avrebbe avuto molto più senso. Infine, il racconto non è nemmeno classificabile come rosa perché l'unico momento di passione presente nel brano è puramente carnale, scevro da ogni trasporto emotivo. In ogni caso, ho apprezzato come hai delineato il tormento interiore di Norberto, un po' meno la fluidità del racconto che, a tratti, mi sembra non sia molto scorrevole. In ogni caso, il tuo pezzo farebbe la sua porca figura in un contest sul thriller psicologico (o giù di lì), ma purtroppo questo non è il caso. Alla prossima.
Ospite- Ospite
Re: L'ombra del male
Credo che il motivo per cui questo racconto sia fuori concorso sia da ricercare nel fatto che il genere giallo c'è solo un po' sui generis, anche se devo dire che il colpo di scena finale (sarò un lettore ingenuo, ma non me lo aspettavo, brava!) fa parte della migliore tradizione gialla.
Peccato, comunque, perché al netto di qualche refuso di troppo (Arianna, in tal senso, ha fatto un ottimo lavoro, si vede l'occhio attento dell'insegnante, io dei suoi rilievi ne avevo notati forse la metà) secondo me il racconto è molto valido e mi è piaciuto soprattutto il percorso interiore tormentato di Norberto (occhio che all'inizio lo hai chiamato Noberto), credibile e molto ben delineato.
Come spesso succede, secondo me vale la pena lavorarci su, quando l'idea di partenza è buona (e questa lo è sicuramente) è un peccato abbandonarla, fuori dai paletti del concorso può decollare.
Peccato, comunque, perché al netto di qualche refuso di troppo (Arianna, in tal senso, ha fatto un ottimo lavoro, si vede l'occhio attento dell'insegnante, io dei suoi rilievi ne avevo notati forse la metà) secondo me il racconto è molto valido e mi è piaciuto soprattutto il percorso interiore tormentato di Norberto (occhio che all'inizio lo hai chiamato Noberto), credibile e molto ben delineato.
Come spesso succede, secondo me vale la pena lavorarci su, quando l'idea di partenza è buona (e questa lo è sicuramente) è un peccato abbandonarla, fuori dai paletti del concorso può decollare.
paluca66- Maestro Jedi
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Re: L'ombra del male
Ciao Aut-
C'è qualche imprecisione, per esempio: «Non bastava lavarsi. La ferita che aveva dentro non sarebbe andata via.» non è un discorso diretto ma è il narratore che racconta; "non si aspetta certo" qui ti è scappato un presente al posto dell'imperfetto. Alcune virgole non le condivido ma non mi hanno impedito la lettura.
Ho notato molto "show" e poco "tell": ci sono tante scene in cui viene espresso il fatto nudo e crudo. Io personalmente preferisco un mix tra show e tell, mi piace capire per quale motivo accade quel particolare fatto e trovare collegamenti più raccontati che mostrati tra una scena e la successiva.
Bella la trama; purtroppo non sono entrato in empatia con padre Norberto e mi dispiace, perché ne sarebbe valsa di sicuro la pena. L'unico buco che trovo è perché padre Norberto vada alla "casa" anche quando sa già che Lorenza è morta. Ma è un dettaglio.
I vincoli ci sono: il giallo è pallido, ridotto all'investigazione finale; Duomo 1805, prostituta, portineria. I canonici non credo che siano prelati, nemmeno l'arciprete mi pare che lo sia, comunque è sufficiente la prostituta.
Grazie e alla prossima.
C'è qualche imprecisione, per esempio: «Non bastava lavarsi. La ferita che aveva dentro non sarebbe andata via.» non è un discorso diretto ma è il narratore che racconta; "non si aspetta certo" qui ti è scappato un presente al posto dell'imperfetto. Alcune virgole non le condivido ma non mi hanno impedito la lettura.
Ho notato molto "show" e poco "tell": ci sono tante scene in cui viene espresso il fatto nudo e crudo. Io personalmente preferisco un mix tra show e tell, mi piace capire per quale motivo accade quel particolare fatto e trovare collegamenti più raccontati che mostrati tra una scena e la successiva.
Bella la trama; purtroppo non sono entrato in empatia con padre Norberto e mi dispiace, perché ne sarebbe valsa di sicuro la pena. L'unico buco che trovo è perché padre Norberto vada alla "casa" anche quando sa già che Lorenza è morta. Ma è un dettaglio.
I vincoli ci sono: il giallo è pallido, ridotto all'investigazione finale; Duomo 1805, prostituta, portineria. I canonici non credo che siano prelati, nemmeno l'arciprete mi pare che lo sia, comunque è sufficiente la prostituta.
Grazie e alla prossima.
Re: L'ombra del male
ciao.
di questo racconto molte cose mi sono davvero piaciute.
si legge piacevolmente, la scrittura è lineare e pulita (i refusi ti sono già stati segnalati)
Il colpo finale mi sembra ben architettato.
I paletti c’erano, forse la portineria è solo sfiorata.
La figura del prelato è ben delineata, prete non per vocazione (il Cristo che egli ammirava, ma non comprendeva) ma per convenienza, potere, prestigio ecc.
alla fine anche in questo, oltre che per il delitto, viene smascherato.
in quell'atto di superbia
«Portatelo via!» Lui si alzò e seguì le guardie; a testa alta.
per me è e rimane un buon racconto
ciao e a presto
di questo racconto molte cose mi sono davvero piaciute.
si legge piacevolmente, la scrittura è lineare e pulita (i refusi ti sono già stati segnalati)
Il colpo finale mi sembra ben architettato.
I paletti c’erano, forse la portineria è solo sfiorata.
La figura del prelato è ben delineata, prete non per vocazione (il Cristo che egli ammirava, ma non comprendeva) ma per convenienza, potere, prestigio ecc.
alla fine anche in questo, oltre che per il delitto, viene smascherato.
in quell'atto di superbia
«Portatelo via!» Lui si alzò e seguì le guardie; a testa alta.
per me è e rimane un buon racconto
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Resdei- Maestro Jedi
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Re: L'ombra del male
Orbene, a parte i refusi già segnalati e la costruzione di alcuni periodi che rallenta leggermente la lettura, credo che il problema del fuori concorso sia tutto legato al genere. Non è sicuramente un rosa; definirlo giallo nel senso più lato del termine potrebbe essere un azzardo. Purtroppo la linea di demarcazione per cui da una parte è giallo e dall'altra non lo è, è molto labile e sottile. Per questo aspetto dobbiamo giocoforza affidarci allo staff, di cui accettiamo senza se e senza ma il giudizio d'ammissione.
Ma veniamo al racconto. L'ambientazione del Duomo ai tempi dell'incoronazione (ma guarda un po') è pienamente rispettata e la trama si dipana linearmente anche se gli avvenimenti concreti, tipo l'incoronazione stessa o i due omicidi, sembrano sacrificati rispetto alla "psicologia" di padre Norberto. Lo stesso mi sento di dire per i personaggi: la figura del prelato incombe su Lorenza, sull'ufficiale francese da lei assassinato, sulla portiera. Sembra quasi un monologo sul tormento psicologico di questo prete. Il che non è un male, anzi, ma non funzionale limitatamente a questo contest. Ovviamente e senza pretese, questa è la mia opinione.
Un plauso per il colpo di scena finale, ben architettato e, di conseguenza, ben riuscito. Se questo giallo fosse stato più giallo...
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ti aspetto al prossimo step, poiché sono certo che ti leggerò nella mischia anonima di una stanza ancora senza nome.
Ma veniamo al racconto. L'ambientazione del Duomo ai tempi dell'incoronazione (ma guarda un po') è pienamente rispettata e la trama si dipana linearmente anche se gli avvenimenti concreti, tipo l'incoronazione stessa o i due omicidi, sembrano sacrificati rispetto alla "psicologia" di padre Norberto. Lo stesso mi sento di dire per i personaggi: la figura del prelato incombe su Lorenza, sull'ufficiale francese da lei assassinato, sulla portiera. Sembra quasi un monologo sul tormento psicologico di questo prete. Il che non è un male, anzi, ma non funzionale limitatamente a questo contest. Ovviamente e senza pretese, questa è la mia opinione.
Un plauso per il colpo di scena finale, ben architettato e, di conseguenza, ben riuscito. Se questo giallo fosse stato più giallo...
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Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: L'ombra del male
Un bel racconto, ben inserito nel contesto storico.
La prima parte mi è davvero piaciuta: le descrizioni dei personaggi e l'ambientazione sono ben realizzate.
Forse, dilungandoti all'inizio, sei arrivata un pò troppo stretta con i caratteri nel finale, costringendoti a una brusca frenata. Peccato, perchè il ritmo e l'intreccio della storia mi hanno preso (forse andava giustificato un pò meglio l'assassinio del soldato...).
Io non abbandonerei questo racconto, perchè ha una bella struttura di base, ma lo amplierei con calma e dovizia di particolari (così puoi sviluppare meglio certe scene in modo tale che ogni perchè abbia la sua risposta: perchè Norberto torna alla Casa? Perchè lo pedinano?...).
Nell'ottica del contest trovo che questa sia una buona prova: peccato che il testo non abbia mai coraggio di diventare un vero giallo, ma rimane per tutto il tempo in bilico senza decidersi mai a entrare nel vivo del genere.
La prima parte mi è davvero piaciuta: le descrizioni dei personaggi e l'ambientazione sono ben realizzate.
Forse, dilungandoti all'inizio, sei arrivata un pò troppo stretta con i caratteri nel finale, costringendoti a una brusca frenata. Peccato, perchè il ritmo e l'intreccio della storia mi hanno preso (forse andava giustificato un pò meglio l'assassinio del soldato...).
Io non abbandonerei questo racconto, perchè ha una bella struttura di base, ma lo amplierei con calma e dovizia di particolari (così puoi sviluppare meglio certe scene in modo tale che ogni perchè abbia la sua risposta: perchè Norberto torna alla Casa? Perchè lo pedinano?...).
Nell'ottica del contest trovo che questa sia una buona prova: peccato che il testo non abbia mai coraggio di diventare un vero giallo, ma rimane per tutto il tempo in bilico senza decidersi mai a entrare nel vivo del genere.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: L'ombra del male
Cara Autrice, caro Autore,
il tuo racconto mi è piaciuto molto. La lotta interiore di questo prete integerrimo per il quale l'omicidio da lui compiuto non è colpa perché è servito a estirpare il male, tanto da uscirne a testa alta. A un certo punto non sapevo se il finale fosse girato verso il giallo o il rosa. Hai scelto il giallo con un buon risultato.
Complimenti.
Grazie.
il tuo racconto mi è piaciuto molto. La lotta interiore di questo prete integerrimo per il quale l'omicidio da lui compiuto non è colpa perché è servito a estirpare il male, tanto da uscirne a testa alta. A un certo punto non sapevo se il finale fosse girato verso il giallo o il rosa. Hai scelto il giallo con un buon risultato.
Complimenti.
Grazie.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: L'ombra del male
Grazie a tutti voi ragazzi, per i commenti che mi avete regalato e che mi hanno aiutato a chiarire alcuni dubbi. Certo il giallo ha molte sfumature e questo racconto ha preso una piega e un colore differente. Non sono riuscita a imporre al mio racconto un andamento diverso, il personaggio del prete si è imposto e basta.
Naturalmente lo riprenderò e magari gli cucirò una veste nuova, ma già averlo scritto per me è molto ,mai avrei pensato di scrivere un racconto con queste caratteristiche, per cui ringrazio chi ha ideato una gara così stimolante.
Grazie a chi mi ha chiesto di esserci e mi ha sostenuto anche nel fuori gara.
Ad Arianna che ha corretto i vari errori e refusi dire grazie è poco.
Naturalmente lo riprenderò e magari gli cucirò una veste nuova, ma già averlo scritto per me è molto ,mai avrei pensato di scrivere un racconto con queste caratteristiche, per cui ringrazio chi ha ideato una gara così stimolante.
Grazie a chi mi ha chiesto di esserci e mi ha sostenuto anche nel fuori gara.
Ad Arianna che ha corretto i vari errori e refusi dire grazie è poco.
gemma vitali- Padawan
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A Arianna 2016 e Achillu garba questo messaggio
Re: L'ombra del male
gemma vitali ha scritto:
Ad Arianna che ha corretto i vari errori e refusi dire grazie è poco.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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A gemma vitali garba questo messaggio
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