Gli italiani
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Gli italiani
L’uomo sta leggendo un articolo sui Beatles quando sente aprirsi la porta.
Alza lo sguardo e sorride, gioioso: «Luciana… che ci fai qui a quest’ora, sei fuori zona ed è quasi buio.»
La donna ricambia il sorriso ma sbotta: «Lucy, Alfredo. Sono Lucy, qui.»
«Certo, dai. Sei Lucy tanto quanto io sono Fred, Luciana.»
«A volte mi chiedo come hanno potuto metterti portiere di questo albergo…»
«Avevo referenze, era il mio lavoro anche in Italia. Quindi è stato facile. Tu…»
«Sì, facevo la mignotta e ora proseguo all’estero quanto iniziato in patria. Comunque sono venuta a ringraziarti, avevi ragione.»
Si rabbuia, pare arrabbiato.
«In che senso, scusa, ragione su cosa?»
Gli si avvicina, pare intenzionata a baciarlo: «Hai suggerito tu di mettere biglietti nelle cabine telefoniche, no? Beh, è già il terzo che mi cerca dopo averlo letto.»
A Fred s’illumina il viso per un attimo: «Vero. Quindi ora puoi mantenere la promessa fattami, no?» «Un’altra volta, stasera voglio dedicarmi a Mr. Jubal, che mi ha contattato.»
Sbuffa, seccato. Sperava in qualcosa di diverso: «Va bene, ma non dimenticarlo, eh, mi spetta. Dove hai l’appuntamento?»
«Al Tobacco Dock, tra mezz’ora.»
«Già, un magazzino…»
«E che ne so, dobbiamo trovarci lì. Ha detto che indossa una maglietta dei Beatles, bianca» ribatte lisciandosi la minigonna rossa.
«Come fosse l’unico… stai attenta, comunque, la zona non è delle più tranquille e sai che nell’ultimo periodo alcune di voi sono state...»
«Lo so, ma me la so cavare abbastanza bene, e poi vedrai che non accadrà nulla se non quello prestabilito. Only sex to sex, Fred.»
Lui non dice niente ma pare offeso e lei, con calma, esce dalla portineria del Chester Hotel per recarsi all’appuntamento.
La via è poco illuminata ma per strada c’è ancora gente, e poi il Tobacco Dock non è distante. In pochi minuti Lucy vi si trova davanti.
L’entrata principale, un grosso cancello in ferro battuto, è ovviamente chiusa, mentre quella laterale è semiaperta. Lucy attende qualche minuto fingendo di rovistare nella borsetta e poi, quando vede che non passa anima viva, entra.
Sa dove andare, il suo cliente le ha dato indicazioni precise. Avanza una ventina di passi e si trova sotto il primo porticato.
Mi ha detto la seconda porta rossa… eccola.
Si avvicina e bussa. Nessuna risposta.
«Mr. Jubal? Sono Lucy» sussurra. Niente.
Innervosita, tocca la porta e spinge, aprendola. È quasi buio, dentro, anche se una vaga luce dovuta ai lampioni entra da dove si trova lei.
«Sono io, Mr. Jubal, dov’è lei? Non la vedo.»
Entra, preoccupata, e dopo pochi passi colpisce qualcosa. Abbassa lo sguardo e capisce, vorrebbe urlare ma la voce non esce, arretra lentamente fino a uscire per poi mettersi a correre e arriva in strada. Non si ferma, scappa senza controllare se qualcuno la sta vedendo, il panico si è impadronito di lei.
Stremata dalla lunga corsa, Lucy si appoggia al muro di una costruzione. Trema per la paura, la tensione. Vorrebbe piangere. Alza lo sguardo e vede l’insegna del pub dall’altro lato della via.
Ha corso alla cieca. Dove sono finita? Devo avvisare la polizia… e se poi mi accusano? O Gesù… Facendosi forza rassetta i capelli e va verso il locale.
Sono quasi tutti maschi, dentro l’Old Sailor Pub, ma lo immaginava.
E si girano in tanti quando entra. Gli sguardi la seguono, vogliosi, poi una voce: «Ehi, ragazzi, guardate chi ci c’è, Lucy l’italiana.»
Voci di approvazione e qualche proposta: «Hai bisogno d’amore, Lucy? Lucy, io sono pronto. Ciao, tesoro, come stai?»
Sorride, imbarazzata, ma non le pare di conoscerli e va verso il bancone: «Una birra scura. Forte, grazie.»
«Qui tutto è forte, bellezza» risponde il barista prendendo un bicchiere per riempirlo; una volta fatto glielo porge, facendole l’occhiolino.
«Grazie, quanto…»
«Pago io, Mat» dice una voce alle sue spalle. Lucy si gira e vede un ragazzotto ben messo. Non è una faccia nuova.
«Sono Daniel, cara, non ricordi? Vieni al tavolo con me» la anticipa, quindi s’incammina e lei lo segue. Ora rammenta, è un cliente saltuario, non è abituale ma si fa vivo abbastanza di frequente, soprattutto negli ultimi tempi. Daniel, sì, lo scaricatore, quello che vuole fare l’amore…
Pochi istanti dopo essersi accomodati, Lucy parte: «Dobbiamo chiamare la polizia, Daniel.»
La scruta, basito: «E per che motivo? Ti hanno derubata? Sei fuori zona, in effetti, come mai ti trovi qui?»
La ragazza sospira, poi racconta l’accaduto e lo sguardo di Daniel, tra un sorso e l’altro della birra, si fa prima scuro, poi sorpreso, sbalordito.
«Una testa?» chiede al termine. «E il corpo non c’era?»
«Non so, ho avuto paura e sono scappata, non mi sono fermata a controllare.»
«Beh, certo, sarei scappato pure io.»
«Devo chiamare la polizia, bisogna far sapere. Non so se era l’uomo che mi ha contattato, però è un omicidio, no?»
Sta per rispondere quando un brusìo gli fa alzare la testa, guarda verso l’entrata e poi si rivolge a Lucy: «Non credo ci sia bisogno di chiamare nessuno» e le fa un cenno col capo. Due agenti stanno parlando col barista.
Lucy geme, ha paura. Daniel le prende la mano: «Tranquilla, non puoi essere stata tu, lo sanno.»
I due si dirigono verso il loro tavolo e li guardano un istante, poi: «Lucy l’italiana? Ci segua per cortesia, dobbiamo farle qualche domanda.»
«Lei non c’entra niente, lasciatela stare.»
«E tu che ne sai di cosa dobbiamo parlare… ehi, ma tu sei Dan O’Male, l’irlandese rissaiolo. Forse è meglio se l’accompagni, sai? Alzati e seguici.»
L’uomo si alza con intenzioni ben diverse, ma uno dei poliziotti prende il fischietto e soffia, facendo entrare altri agenti col manganello in mano.
Daniel capisce e porge le mani in avanti, senza però abbassare lo sguardo.
«Sono l’ispettore Greenall, signorina, lei è Luciana Amodio, ovvero Lucy l’italiana, giusto?» La donna annuisce.
«Bene, questo è acclarato. Ora mi dica per cortesia cosa ci faceva una del suo mestiere al Tobacco Docks.»
«Come fate a sapere che ero là» ribatte, stranita «e poi cosa intende per mio mestiere, agente?» «Ispettore, Lucy, sono Ispettore e lei è una meretrice conosciuta, una mignotta mi pare si dica al suo paese. Una mignotta che è stata vista correre fuori dal Tobacco.»
Colpita.
«Va bene, vendo amore a chi ne ha bisogno, lo ammetto.»
«Ottimo. E sa che può essere arrestata per questo, quindi mi dica per cortesia cosa ci faceva al magazzino, altrimenti facciamo parlare il suo amico usando altri metodi.»
«Daniel non sa niente, e poi non è mio amico, è un…»
«Un cliente che si è innamorato di lei, lo abbiamo capito, ma vuole dirmi cosa faceva al Tobacco?» Lucy rimane un attimo scossa. Innamorato di me?
Si riprende: «Avevo un appuntamento con un certo Mr. Jubal, mai incontrato prima. Mi aveva contattato dicendo di andare là, per questo mi ci trovavo. Ma è lui il morto? Chi l’ha ucciso?»
Greenall la guarda e sghignazza: «Quindi lei si dichiara innocente, è così?»
«Ma certo» ribatte Lucy, quasi offesa «io ho solo inciampato in… in… una testa. Inciampato, colpita per caso, al buio. Non c’entro, agente, non sono stata io» piagnucola.
«Le ho già detto che sono Ispettore, se lo ricordi. Comunque sì, la testa è di Mr. Jubal e il corpo era poco distante. Che mi dice del suo amico irlandese? Era con lei? Sa che si conoscevano?»
«Si conoscevano? No, non sapevo, e comunque ero sola, certi appuntamenti non richiedono accompagnatori.» Si conoscevano…
«Come mai è andata in quel pub? Conosce la zona di St Katharine Docks? Ha clienti in loco?»
Lucy lo guarda e scoppia in lacrime: «Non so per che motivo sono finita là, ho corso alla cieca, volevo solo scappare e mi sono rifugiata nel primo locale, non ho clienti in zona, no, glielo giuro.»
«Sa che Mr. Jubal è la terza vittima che troviamo decapitata nell’arco di pochi mesi? E tutti nella medesima zona e conosciuti dal suo amico? Lo sa?»
Scuote la testa, Lucy, sconsolata: «Non sapevo niente ag… Ispettore…»
Un sorriso appare sul volto di Greenall: «Sicura? Ora vado a vedere come sta l’irlandese, lei non si muova da qui» e si alza lasciandola sola a rimuginare.
Sta fumando una sigaretta quando sente aprirsi la porta e vede entrare l’Ispettore: «Finalmente» dice e fa per alzarsi.
«Siediti O’Male, e spegni quella dannata cicca.»
Obbedisce, sa che deve farlo, anche se l’istinto gli suggerisce ben altro.
«Allora, Dan, che mi racconti di bello?»
«Su che cosa, Ispettore, vuole una barzelletta?»
Inclina il capo, Greenall, e lo squadra: «Non fare l’idiota, sei indiziato per tre omicidi. Mi devi qualche spiegazione.»
Daniel si blocca, basito: «Io? Tre omicidi, io? Ma… ma che dice, è pazzo?»
«Ti credi furbo? Li conoscevi quei tre, Jubal, Merritt, Schitt. Vuoi dire di no?»
«Li conoscevano tutti, non solo io, facevamo lo stesso lavoro.»
«Come mai eri al pub, ieri sera?»
«Ci vado ogni giorno, dopo il lavoro.»
«Certo, a ubriacarti e fare a botte per sfogare le tue frustrazioni come fai da anni, ma non ti bastavano e hai cominciato a uccidere. Confessalo.»
«Ispettore, lei è pazzo davvero. Bevo e a volte sono rissoso, ma me l’avete sempre fatta pagare. Sono consapevole del mio carattere, anche se so che una donna mi farebbe stare meglio. Ma non le so trattenere, si spaventano e se ne vanno…»
«La tua amica? Che mi dici di lei?»
Il volto di Daniel si illumina: «Lucy? Oh, lei è… una prostituta, ma molto dolce e ogni tanto la vado a trovare.»
«Bene, ora confessi questo reato e verrai punito di conseguenza, però devi dirmi altro. Perché li hai uccisi?»
«Ma dannazione, come glielo devo dire che non c’entro niente? Che cazzo ne so di chi ha ammazzato quei tre, mica sono un mago, io» sbotta, alterato.
«Ehi, ehi, calma o ti faccio sistemare io, chiaro? Dimmi tutto quel che sai dei tre tizi, muoviti, poi vedremo se davvero non sei stato tu, intanto sei indagato. Siete indagati.»
«Vi ho detto di lasciarla in pace! Non osate toccarla o…»
«O?»
Reclina il capo, Daniel, e comincia a parlare.
«Sergente Tackle!»
«Dica, Ispettore.»
«Rilasciamoli, non credo sappiano più di così. Dobbiamo spostare le indagini verso altre piste.»
«Ma è sicuro, signore? Io…»
«No, non lo sono, è una sensazione. Teneteli d’occhio senza farvi vedere, ma ora lasciamoli andare.»
«Va bene, come desidera, signore.»
I primi passi di libertà li percorrono mano nella mano, spossati ma contenti di respirare ancora l’aria di Londra, per quanto inquinata sia.
Lui le si mette davanti: «Com’è stata la tua prima notte in guardina?»
«Insomma, avrei preferito non passarla, ecco. Tu?»
«Oh, sono abituato, ogni tanto mi capita…»
«Davvero? Non mi sembravi il tipo…»
Daniel esita un istante, poi si apre: «Lucy, vuoi sposarmi?»
Lei, colpita, sbianca in volto e rimane muta per qualche istante, non sa che dire.
«Daniel, io ho un certo lavoro, non posso.»
«Anche io ho un lavoro e il mio stipendio basta per tutti e due. Vuoi sposarmi?» Sorpresa, Lucy ripensa alle ultime volte con lui e capisce tante cose.
«Ma io sono una mignotta, Daniel, non posso avere un marito, ho tanti amanti.»
«Se accetti avrai un amante solo, tuo marito. Ti amo, Lucy, ti amo dalla prima volta che ti ho incontrata, anche se volevo negarlo a me stesso. Ti amo e ti voglio sposare.»
Troppe emozioni, Lucy scoppia a piangere di nuovo: «Nessuno mi ha mai detto queste parole, neppure mia madre. Lasciami riflettere, Daniel, non riesco a darti una risposta immediata. Però mi piaci tanto. Sì, ti sposo, Daniel, ti sposo» e gli si butta addosso, incredula e felice.
«Ciao, Luciana, è un po’ che non ti vedo, come va? Mi devi ancora…»
«Ciao, Alfredo. Va bene, per ora, ma temo di non poter estinguere il mio debito»
«E per che motivo, miss Lucy?»
«Sono sposata.»
Fred la guarda e scoppia a ridere: «Tu? Una mignotta come te? E chi sarebbe quel cretino che crede in te?»
Lucy sorride: «Se non avessi detto niente ti avrei mandato una ex collega per estinguere il debito, ora mi sa che ti manderò la polizia.»
La portineria viene invasa dagli agenti che ammanettano Fred.
«Puttana, bastarda, ti volevo io e ti davi a tutti, dovevo uccidere te, non loro, puttana…» urla fino a che una manganellata lo zittisce.
Different Staff- Admin
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Re: Gli italiani
Ho una reminiscenza di SPS: racconto INKalzante.
Anche qui il registro narrativo è incentrato sul dialogo, sono poche le descrizioni dei luoghi, pochi i particolari sui personaggi. Il racconto comincia in una portineria d'albergo, ma le fasi salienti della storia si compiono altrove. Al Tobacco dock? Non proprio, forse è il pub del vecchio marinaio il luogo principale di questo testo. Stamane il buon [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ci ha dato tutte le istruzioni circa lo step. Ebbene, ha detto che alcuni racconti sono stati giudicati "borderline" per l'attinenza ai temi proposti e personalmente questo mi sembra uno di quelli, se non altro per il tema (luogo) principale. Diversamente, salvo esserci altre motivazioni personali dell'autore/autrice, non capisco il fuori concorso.
Due ultime osservazioni: mi ha dato fastidio il titolo poiché sembra "detto" in senso dispregiativo. E' una mia sensazione, magari errata. Ciò di cui sono sicuro è il disprezzo, quello vero, nei confronti degli italiani da parte dei cittadini di molti paesi esteri. Senza fare nomi: Inghilterra, Francia, Svizzera, Germania ecc.
Fred, caro collega, sei stato molto poco professionale: non ci si innamora di una coperta, si fa il business insieme!
Anche qui il registro narrativo è incentrato sul dialogo, sono poche le descrizioni dei luoghi, pochi i particolari sui personaggi. Il racconto comincia in una portineria d'albergo, ma le fasi salienti della storia si compiono altrove. Al Tobacco dock? Non proprio, forse è il pub del vecchio marinaio il luogo principale di questo testo. Stamane il buon [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] ci ha dato tutte le istruzioni circa lo step. Ebbene, ha detto che alcuni racconti sono stati giudicati "borderline" per l'attinenza ai temi proposti e personalmente questo mi sembra uno di quelli, se non altro per il tema (luogo) principale. Diversamente, salvo esserci altre motivazioni personali dell'autore/autrice, non capisco il fuori concorso.
Due ultime osservazioni: mi ha dato fastidio il titolo poiché sembra "detto" in senso dispregiativo. E' una mia sensazione, magari errata. Ciò di cui sono sicuro è il disprezzo, quello vero, nei confronti degli italiani da parte dei cittadini di molti paesi esteri. Senza fare nomi: Inghilterra, Francia, Svizzera, Germania ecc.
Fred, caro collega, sei stato molto poco professionale: non ci si innamora di una coperta, si fa il business insieme!
Molli Redigano- Maestro Jedi
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A Byron.RN e Fante Scelto garba questo messaggio
Re: Gli italiani
Ho letto più di una volta questo racconto. Ci sono imprecisioni formali, ma tutto sommato non comprendo il motivo del fuori gara. Certo il genere è “misto” quella virata verso il rosa mi ha spiazzata completamente, come pure il turpiloquio finale.
Ma non siamo qui per cercare i perché.
La storia in sé parte discretamente anche se il botta e risposta dei dialoghi inseriti nella stessa riga non ė di facile lettura e confonde.
Nel prosieguo la storia si ingarbuglia come se la trama che avevi in testa fosse troppo ampia per lo spazio consentito e allora non è venuta fuori al meglio. L’indecisione evidente sul genere ė la pecca maggiore. Giallo o rosa this is the question...
Ma non siamo qui per cercare i perché.
La storia in sé parte discretamente anche se il botta e risposta dei dialoghi inseriti nella stessa riga non ė di facile lettura e confonde.
Nel prosieguo la storia si ingarbuglia come se la trama che avevi in testa fosse troppo ampia per lo spazio consentito e allora non è venuta fuori al meglio. L’indecisione evidente sul genere ė la pecca maggiore. Giallo o rosa this is the question...
Petunia- Moderatore
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Re: Gli italiani
Il racconto non è male. poche le decrizioni, ma i dialoghi sono ben costruiti e a tratti questi due che cercano di salvarsi a vicenda fanno tanta tenerezza , la prevalenza del giallo comunque il morto, la polizia e alla fine il colpevole, la storia tra i due rimane in sottofondo come un piattino sotto la tazza di caffè.
Mi è piaciuto il tuo raccontare , a rileggerti.
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gemma vitali- Padawan
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Re: Gli italiani
Ho riletto. Devo dire che il racconto è accattivante . C’è un bel ritmo narrativo e i due generi giallo e rosa si intrecciano con armonia. Due anime che hanno vite difficili senza affetti si incontrano e trovano il modo di condividere il tempo che resta loro. Forse Lucia non sente le farfalle nello stomaco ma di sicuro avverte il calore che solo in affetto sincero può dare. È un bel messaggio. A onor del vero anche la componente gialla ha i suoi pregi. Non so come abbia fatto Lucia a comprendere chi fosse il vero assassino ma di certo mi è piaciuto che lui stesso abbia confessato. Un autogoal che ha un bel sapore chiude il cerchio e lascia pienamente soddisfatti.
Petunia- Moderatore
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A Arunachala garba questo messaggio
Re: Gli italiani
Hai scritto un pezzo di teatro. Basta mettere gli addobbi tra un dialogo e l'altro e ci si accomoda sulla poltrona a vedere cosa passa in scena. Ti hanno messo fuori per aver aperto il sipario troppo tardi? Questa potrebbe essere la ragione perchè la storia d'amore c'è (è solo nel finale ma è così che si termina una pièce) e c'è anche il giallo (addirittura una testa che rotola!). Io me la sono goduta e adesso passo dalla portineria (pardon guardaroba) a ritirare il mio bastone.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: Gli italiani
Racconto interessante.
Mischia caratteristiche e persino stili leggermente diversi tra loro, accomunati da un certo ritmo piuttosto incalzante che è il filo conduttore della narrazione.
La storia coinvolge ma non si capisce bene il finale: se c'è la soluzione del giallo nascosta tra le righe io non l'ho colta.
I dialoghi non mi hanno fatto impazzire. Come in altri pezzi, anche qui si perdono battute in saluti o scambi colloquiali che nulla aggiungono al parlato e anzi lo fanno sembrare artefatto.
Il mio consiglio è sempre quello di scrivere come parleremmo noi, o qualcuno che si conosce, e non appoggiarsi al parlato dei film, che ha finalità diverse.
Mischia caratteristiche e persino stili leggermente diversi tra loro, accomunati da un certo ritmo piuttosto incalzante che è il filo conduttore della narrazione.
La storia coinvolge ma non si capisce bene il finale: se c'è la soluzione del giallo nascosta tra le righe io non l'ho colta.
I dialoghi non mi hanno fatto impazzire. Come in altri pezzi, anche qui si perdono battute in saluti o scambi colloquiali che nulla aggiungono al parlato e anzi lo fanno sembrare artefatto.
Il mio consiglio è sempre quello di scrivere come parleremmo noi, o qualcuno che si conosce, e non appoggiarsi al parlato dei film, che ha finalità diverse.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Gli italiani
Ho visto che sei arrivato a 12000 battute precise. Questo spiega anche il perché di un finale che mi è parso un po' frettoloso per una svolta così importante.
L'uso prevalente del dialogo, anche se ha tolto qualche immagine del contesto dell'azione, ha impresso un buon ritmo al racconto. La portineria c'è, l'ambientazione nei docks, pure, la prostituta, vera protagonista di questo step (preferita di gran lunga al prelato ove non ci sono entrambi), pure. Cosa mancava per essere in concorso?
L'uso prevalente del dialogo, anche se ha tolto qualche immagine del contesto dell'azione, ha impresso un buon ritmo al racconto. La portineria c'è, l'ambientazione nei docks, pure, la prostituta, vera protagonista di questo step (preferita di gran lunga al prelato ove non ci sono entrambi), pure. Cosa mancava per essere in concorso?
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Gli italiani
Questo racconto ha dei difetti, però all'autore di certo non manca il ritmo.
La storia scorre veloce come Luna Rossa col vento a favore, intrattiene e non annoia.
Anche il fatto di mettere i dialoghi sulla stessa riga contribuisce ad amplificare ancora questo effetto incalzante. In alcuni punti mi ha dato quasi l'idea di una sceneggiatura.
Poi i generi sono presenti tutti e due, giallo e rosa insieme.
Veniamo ora alle migliorie che puoi fare.
I dialoghi sono da rivedere, è roba già vista, sono dei cliché.
Poi quel termine mignotta forse l'hai usato un pò troppo, magari anche con un intento comico, o forse è che il termine mi ricorda alcuni film anni 80 e mi diverte, infatti ti segnalo questi due passaggi dove ho sorriso:
«Ispettore, Lucy, sono Ispettore e lei è una meretrice conosciuta, una mignotta mi pare si dica al suo paese. Una mignotta che è stata vista correre fuori dal Tobacco.»
«Ma io sono una mignotta, Daniel, non posso avere un marito, ho tanti amanti.»
Poi, come ti hanno già detto, la soluzione del giallo arriva nell'ultima riga con una confessione troppo affrettata, una confessione coerente col ritmo che hai dato alla narrazione ma che nessun criminale si sognerebbe di fare.
La storia scorre veloce come Luna Rossa col vento a favore, intrattiene e non annoia.
Anche il fatto di mettere i dialoghi sulla stessa riga contribuisce ad amplificare ancora questo effetto incalzante. In alcuni punti mi ha dato quasi l'idea di una sceneggiatura.
Poi i generi sono presenti tutti e due, giallo e rosa insieme.
Veniamo ora alle migliorie che puoi fare.
I dialoghi sono da rivedere, è roba già vista, sono dei cliché.
Poi quel termine mignotta forse l'hai usato un pò troppo, magari anche con un intento comico, o forse è che il termine mi ricorda alcuni film anni 80 e mi diverte, infatti ti segnalo questi due passaggi dove ho sorriso:
«Ispettore, Lucy, sono Ispettore e lei è una meretrice conosciuta, una mignotta mi pare si dica al suo paese. Una mignotta che è stata vista correre fuori dal Tobacco.»
«Ma io sono una mignotta, Daniel, non posso avere un marito, ho tanti amanti.»
Poi, come ti hanno già detto, la soluzione del giallo arriva nell'ultima riga con una confessione troppo affrettata, una confessione coerente col ritmo che hai dato alla narrazione ma che nessun criminale si sognerebbe di fare.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Gli italiani
Ciao Aut-
La formattazione è un po' da rivedere: ho notato un "a capo" in mezzo al paragrafo e un pensiero di Lucy in testo normale anziché in corsivo. Ispettore va scritto con l'iniziale minuscola quando è "isolato".
Trama: non capisco perché la polizia voglia parlare con Daniel quando entra nel pub. Nel finale c'è la dichiarazione shock di Daniel ma soprattutto nel capoverso successivo troviamo Daniel e Lucy già sposati e l'ispettore Greenall che ha risolto il caso senza sapere come abbia fatto.
Narrazione: italiano buono, scorrevole. La terza persona è focalizzata su Lucy, a parte l'interrogatorio di Daniel; di solito si cerca di evitare questi punti di vista ballerini.
Tutta la prima parte per me è valida, finché il punto di vista rimane focalizzato su Lucy. L'attenzione resta viva, viene voglia di scoprire come andrà a finire. La caratterizzazione dei personaggi è però più precisa nella seconda parte. Daniel e Lucy sembrano proprio le persone della periferia londinese.
Grazie e alla prossima.
La formattazione è un po' da rivedere: ho notato un "a capo" in mezzo al paragrafo e un pensiero di Lucy in testo normale anziché in corsivo. Ispettore va scritto con l'iniziale minuscola quando è "isolato".
Trama: non capisco perché la polizia voglia parlare con Daniel quando entra nel pub. Nel finale c'è la dichiarazione shock di Daniel ma soprattutto nel capoverso successivo troviamo Daniel e Lucy già sposati e l'ispettore Greenall che ha risolto il caso senza sapere come abbia fatto.
Narrazione: italiano buono, scorrevole. La terza persona è focalizzata su Lucy, a parte l'interrogatorio di Daniel; di solito si cerca di evitare questi punti di vista ballerini.
Tutta la prima parte per me è valida, finché il punto di vista rimane focalizzato su Lucy. L'attenzione resta viva, viene voglia di scoprire come andrà a finire. La caratterizzazione dei personaggi è però più precisa nella seconda parte. Daniel e Lucy sembrano proprio le persone della periferia londinese.
Grazie e alla prossima.
Re: Gli italiani
Non male, anche se la formattazione andrebbe rivista.
Buona l'idea di mescolare il rosa e il giallo. I dialoghi sono abbastanza curati.
Con i personaggi ci siamo, anche l'intreccio porta a seguire la storia sino in fondo, senza interruzioni, ma il finale mi pare un po' frettoloso: daltronde quando si deve fare il conto con il numero dei caratteri e non si vuol rinunciare a passaggi che si ritengono di punta, a qualcosa bisogna rinunciare, o ridimensionare.
Buona l'idea di mescolare il rosa e il giallo. I dialoghi sono abbastanza curati.
Con i personaggi ci siamo, anche l'intreccio porta a seguire la storia sino in fondo, senza interruzioni, ma il finale mi pare un po' frettoloso: daltronde quando si deve fare il conto con il numero dei caratteri e non si vuol rinunciare a passaggi che si ritengono di punta, a qualcosa bisogna rinunciare, o ridimensionare.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: Gli italiani
La cosa che più mi ha infastidito in questo racconto sono le interruzioni di riga all'interno di uno stesso paragrafo. perché?
Il racconto giallo con sfumature di rosa non è affatto male anche se forse potevi risparmiare qualche dialogo (qualcuno ha scritto di dialoghi un po' troppo cinematografici, giustamente) per lasciare un po' più di spazio al finale che come per altri racconti gialli letti in questo step, appare un po' troppo affrettato e, soprattutto, non adeguatamente preparato.
nel complesso il mio giudizio è positivo e visto che mi sembra che i paletti siano rispettati resto in attesa di capire da te o dagli amministratori, come mai sia stato messo fuori concorso.
Il racconto giallo con sfumature di rosa non è affatto male anche se forse potevi risparmiare qualche dialogo (qualcuno ha scritto di dialoghi un po' troppo cinematografici, giustamente) per lasciare un po' più di spazio al finale che come per altri racconti gialli letti in questo step, appare un po' troppo affrettato e, soprattutto, non adeguatamente preparato.
nel complesso il mio giudizio è positivo e visto che mi sembra che i paletti siano rispettati resto in attesa di capire da te o dagli amministratori, come mai sia stato messo fuori concorso.
paluca66- Maestro Jedi
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Re: Gli italiani
Il racconto ancora non l'ho letto.
Ma ti dico subito che ho già me da difendere, non mi bastano le energie per difendere pure te.
Quando parlo con un amico, gli metto la mano sulla spalla, perché ho bisogno di toccarlo.
Non di capire tutto. Non voglio capire tutto.
Ora lo leggo, e poi, non ti farò sapere.
Cioè, se serve a qualcosa, sì.
Buon racconto. Finale repentino e ingenuo. Ma può piacere.
Di solito queste storie finiscono male, tu hai scelto di farla finire bene e sono contento.
Non ho visto preti, non ho visto portinerie.
In effetti manca un po' troppo.
Peccato.
Un' inezia, i locali frequentati da solo uomini esistono, e una prostituta non ci entrerebbe mai.
Una donna non ci entrerebbe mai.
Un abbraccio.
Ma ti dico subito che ho già me da difendere, non mi bastano le energie per difendere pure te.
Quando parlo con un amico, gli metto la mano sulla spalla, perché ho bisogno di toccarlo.
Non di capire tutto. Non voglio capire tutto.
Ora lo leggo, e poi, non ti farò sapere.
Cioè, se serve a qualcosa, sì.
Buon racconto. Finale repentino e ingenuo. Ma può piacere.
Di solito queste storie finiscono male, tu hai scelto di farla finire bene e sono contento.
Non ho visto preti, non ho visto portinerie.
In effetti manca un po' troppo.
Peccato.
Un' inezia, i locali frequentati da solo uomini esistono, e una prostituta non ci entrerebbe mai.
Una donna non ci entrerebbe mai.
Un abbraccio.
Ospite- Ospite
Re: Gli italiani
a partre la formattazione che infastidisce la lettura, quindi da rivedere, la storia è abbastanza ben scritta.
si presenta dignitosamente, prosegue in modo un po' piatto, ma poi... il finale?
come si arriva al colpevole? vero che le battute a disposizione erano finite, ma si poteva sacrificare qualche dialogo superfluo per chiarire la chiusa.
personaggi ben caratterizzati, anche se a volte lasciano di stucco per il comportamento.
mi permetto di dire, al contrario di quanto afferma qualcuno, che i paletti ci sono tutti, visto che inizia e finisce in una portineria, siamo nei Dock e c'è la prostituta.
si presenta dignitosamente, prosegue in modo un po' piatto, ma poi... il finale?
come si arriva al colpevole? vero che le battute a disposizione erano finite, ma si poteva sacrificare qualche dialogo superfluo per chiarire la chiusa.
personaggi ben caratterizzati, anche se a volte lasciano di stucco per il comportamento.
mi permetto di dire, al contrario di quanto afferma qualcuno, che i paletti ci sono tutti, visto che inizia e finisce in una portineria, siamo nei Dock e c'è la prostituta.
Arunachala- Admin
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Re: Gli italiani
Questo è un racconto con delle potenzialità che va un po’ sistemato.
La forma nel complesso è discreta. La sintassi regge. Manca solo qualche punto interrogativo e qualche virgola.
Occorre attaccare i paragrafi, a meno che non ci sia davvero uno stacco narrativo, temporale o spaziale.
Sul lessico qualcosa ti hanno già detto. Aggiungo “questo è acclarato”, che mi sembra inutile e mi suona non scorretto ma stonato, proprio come vocabolo.
Non mi fa impazzire, in generale, la narrazione al presente: quando posso, io uso il passato remoto. Poi, si può anche utilizzare, ma qui, non so perché, mi sembra che potrebbe funzionare meglio il passato remoto. Magari fai una prova.
Mi sembra che ci sia qualche debolezza narrativa.
Fred è tanto geloso da uccidere i clienti di Lucy, però è stato lui a suggerirle di mettere i biglietti nelle cabine telefoniche. Certo, ci può stare, in un pensiero patologico, però a me lettrice suona dissonante.
Credo che dovresti sistemare la tempistica del ritrovamento del signor Jubal. Fred viene a sapere di Jubal da Lucy, quindi parte dalla portineria quasi in contemporanea a lei, anzi, almeno qualche secondo dopo. Lucy raggiunge il posto in pochi minuti. Jubal le ha dovuto dare “chiare indicazioni”, perché non è lì sulla porta ad aspettarla, quindi non è immediato trovarlo. Invece, in questi pochi minuti, Fred ha già raggiunto il posto, trovato e ucciso Jubal, tra l’altro decapitandolo, che non è proprio una cosa facilissima. È riuscito perfino ad andarsene senza farsi vedere.
Magari potresti rallentare Lucy: potrebbe avere un imprevisto sulla strada, fermarsi a fare qualcosa.
Certo, tu hai scritto che l’appuntamento è dopo mezz’ora, poi però fai partire subito Lucy e le fai raggiungere il posto in pochi minuti.
La conclusione del racconto è molto repentina: non si capisce come sia la polizia che Lucy arrivino a capire che l’assassino è Fred.
Ipotizzo che il motivo dell’esclusione dal contest sia il genere incerto: il racconto non ha né tutti gli elementi del giallo né tutti quelli del rosa; parte in apparenza come un giallo, poi vira al rosa e diventa giallo-rosa alla fine.
L’idea di fondo e la trama sono buone, per cui, con una ritoccatina, lo puoi sistemare.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Gli italiani
Non è malaccio, ma fra un finale che lascia più domande che risposte e una serie di dialoghi che tolgono spazio all'indagine, il racconto è decisamente da migliorare. Per quanto riguarda i paletti, mi sembra che tu abbia centrato i generi e i personaggi, ma in merito agli altri ho dei dubbi. In primis, la portineria non ricopre un ruolo minimamente rilevante nella storia, in secondo luogo i Docks sono nominati ma quasi per nulla descritti, e infine ho pure il sospetto che manchi un rimando al 1965 (ma su questo non ci metterei la mano sul fuoco). Per il resto, l'idea non mi dispiace: l'uomo geloso che uccide i pretendenti (in questo caso, i clienti) della donna oggetto del suo desiderio è un classico consolidato. Il problema però sorge nel momento in cui la rivelazione finale è così improvvisa e imprevista da non avere quasi alcun senso, perché nel resto del brano non vi è traccia di un possibile coinvolgimento del portiere in quella scia di efferati crimini. Forse sarebbe stato meglio accantonare quella divagazione sul rosa (che, certo fra noi, è resa in maniera assai stereotipata e non mi coinvolge minimamente) e concentrarsi completamente sul giallo, in modo da fornire al lettore un'indagine approfondita sugli omicidi e una spiegazione adeguata e soddisfacente del movente che ha spinto Fred a diventare un serial killer. In ogni caso, ho comunque apprezzato la scelta di incentrare il tuo racconto sui dialoghi. Certo, non saranno brillantissimi, ma fanno il loro dovere, rendendo la lettura più fluida e agevole e al contempo facendo progredire la trama. In conclusione, un racconto che, come ha altri, ha sofferto della limitazione di battute che ne ha compromesso la resa, però l'idea in sé non è male.
Ospite- Ospite
Re: Gli italiani
Lo so che è facile per i racconti fuori concorso. Ma è uno di quelli che mi sono piaciuti di più tra quelli che ho letto fino ad ora.
I dialoghi sono genuini, la svolta rosa mi è piaciuta e, quando non mi aspettavo più di conoscere il colpevole (ho pensato fosse questo il motivo dell'esclusione), ecco che si scopre che è stato il portinaio a uccidere i tre, con tanto di movente.
Bello.
I dialoghi sono genuini, la svolta rosa mi è piaciuta e, quando non mi aspettavo più di conoscere il colpevole (ho pensato fosse questo il motivo dell'esclusione), ecco che si scopre che è stato il portinaio a uccidere i tre, con tanto di movente.
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SuperGric- Padawan
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Re: Gli italiani
ciao.
racconto letto con vero piacere.
formattazione ed errori ti sono stati segnalati.
l'unica cosa, forse per mancanza di battute, allunghi i dialoghi e poi fai un breve riassunto dei fatti (un esempio la dichiarazione di Daniel, la confessione dell'assassino)
questo ha penalizzato il lettore, escludendolo dalla soluzione, perché anche l'effetto sorpresa deve essere motivato.
per il resto mi è piaciuto, anche per l'intreccio amoroso.
ciao e a presto
racconto letto con vero piacere.
formattazione ed errori ti sono stati segnalati.
l'unica cosa, forse per mancanza di battute, allunghi i dialoghi e poi fai un breve riassunto dei fatti (un esempio la dichiarazione di Daniel, la confessione dell'assassino)
questo ha penalizzato il lettore, escludendolo dalla soluzione, perché anche l'effetto sorpresa deve essere motivato.
per il resto mi è piaciuto, anche per l'intreccio amoroso.
ciao e a presto
Resdei- Maestro Jedi
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Re: Gli italiani
Ha ragione Aruna, la Portineria c'è, ma allora cosa manca? Siamo in molti a chiedercelo.
E io più di tutti perché vorrei tanta gente, vorrei vedere esplodere di racconti questo posto.
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Ospite- Ospite
Re: Gli italiani
tom, secondo me manca il riferimento all'annotommybean ha scritto:Ha ragione Aruna, la Portineria c'è, ma allora cosa manca? Siamo in molti a chiedercelo.
E io più di tutti perché vorrei tanta gente, vorrei vedere esplodere di racconti questo posto.
Arunachala- Admin
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Re: Gli italiani
Cara Autrice, caro Autore,
La storia è carina, semplice ma si lascia leggere bene. Non mi piace moltissimo la narrazione al presente ma ci può stare. Quella sterzata giallo/rosa presa a un certo punto toglie invece forza a entrambi i generi.
Peccato.
Grazie.
La storia è carina, semplice ma si lascia leggere bene. Non mi piace moltissimo la narrazione al presente ma ci può stare. Quella sterzata giallo/rosa presa a un certo punto toglie invece forza a entrambi i generi.
Peccato.
Grazie.
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