Argyle Illustrious
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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 1 - Portineria
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Argyle Illustrious
Padre Jonah procedeva con passo cadenzato e lento verso la sua destinazione. I suoi sessantacinque anni si facevano sentire ogni giorno di più, e da qualche tempo i reumatismi non lo lasciavano in pace. Eppure, non poteva dire di no ad una chiamata, nemmeno quando doveva spingersi nei sobborghi più sordidi dei Docks, là dove il fetore del Tamigi e il puzzo dei vicoli si univano in un acido volatile che corrodeva i polmoni e ottundeva le menti. Egli non poteva negare l’estrema unzione ad una pecorella smarrita e, da buon cappellano militare quale era stato, non avrebbe permesso né ad alcun malanno stagionale né al più nauseabondo degli odori di frapporsi tra lui e la sua missione di soccorso spirituale. Dopo mezz’ora di cammino, era arrivato nel luogo dove i suoi servigi erano richiesti: un vecchio palazzo ormai in disuso da più di vent’anni, l’Argyle Illustrious. Padre Jonah entrò con circospezione, prestando attenzione a non inciampare sui calcinacci sparsi per tutto il pavimento di palissandro. Le assi di legno scricchiolavano ad ogni più piccolo movimento, quasi fossero costantemente sul punto di spezzarsi e collassare, e il vecchio prelato si domandava come fosse possibile che nessuno si fosse ancora accorto della sua presenza.
«C’è nessuno?» chiese Jonah, mentre le sue parole rimbalzavano sulle pareti scrostate dell’atrio.
«Scusate, c’è nessuno?»
«Lei è il prete che abbiamo mandato a chiamare? Mi spiace se la abbiamo fatta attendere, stavamo completando gli ultimi rilievi sulla scena.»
Padre Jonah si diresse verso il poliziotto che gli aveva appena risposto. A giudicare dall’aspetto giovanile, doveva essere una recluta alle prime armi.
«Buongiorno giovanotto, mi potresti gentilmente indicare dove si trova il corpo di quella povera ragazza?»
«Venga Padre, le faccio strada. Stia attento a tutti questi pezzi di intonaco.»
«Sei un bravo ragazzo, e ti ringrazio per la tua premura, ma so dove sono. Sarò anche in là con gli anni, ma i miei occhi sono vispi come quando sono nato, nel lontano 1900.»
La recluta accompagnò quindi il vecchio prelato all’uscio di quella che un tempo era la portineria dell’Argyle Illustrious, ora probabile rifugio di vagabondi e sbandati.
Padre Jonah varcò la soglia e subito si ritrovò in una stanza completamente spoglia. La scrivania in mogano, la poltrona coordinata, il portachiavi da parete in ferro battuto che un tempo ornavano la portineria erano spariti, rubati da chissà quale ubriacone in cerca di roba da vendere a buon prezzo per foraggiare il suo vizio. Al centro di quella sala depredata ora c’erano altri due poliziotti che confabulavano fra loro vicino al cadavere di una donna. Il viso della povera disgraziata tradiva la sua giovane età, benché fosse evidente come la povertà e gli stenti avessero lasciato un segno indelebile su quel corpo esile. Gli abiti erano sporchi e consunti, ma al contempo molto appariscenti. Era fuor di dubbio che la ragazza fosse dovuta ricorrere al meretricio per sopravvivere. Padre Jonah stava osservando il volto rilassato della giovane sventurata, quando fu interrotto da un brusco richiamo.
«E lei chi è? Che ci fa sulla scena del crimine?!» gli domandò seccamente uno dei due poliziotti, un uomo di circa quarant’anni con baffi appena accennati e una evidente calvizie.
«Salve, io sono Padre Jonah Bellington. Sono stato chiamato per dare l’estrema unzione all’anima di questa povera ragazza. Con chi ho il piacere di…».
«Sergente Larry Fuller.»
«Sergente Fuller, spero non sia un problema per lei se inizio subito ad officiare il rito.»
«Si figuri! Anzi, se può farlo anche più stringato del solito, sarebbe meglio.»
«Capisco la sua fretta, sergente. In fondo, è giusto che abbiate premura di analizzare i reperti che avete rinvenuto il quanto prima. Tuttavia, ci sono dei passaggi che devo rispettare e non posso…».
Padre Jonah si interruppe. Il modo con cui l’agente Fuller lo stava squadrando lo aveva fatto desistere dal proseguire con la sua spiegazione.
«Fretta di analizzare i reperti? Padre, si rende conto che la morta è una prostituta?»
«Certo, lo avevo notato dai vestiti. E con ciò?»
La risposta del prelato aveva spiazzato il sergente Fuller, il cui viso era contorto in una smorfia interrogativa.
«Lei seriamente pensa che la polizia sprecherà tempo e risorse per risolvere un caso del genere? Andiamo Padre, a nessuno importa di che fine fanno le prostitute. Il più delle volte sono delle sbandate già da prima, e se non lo sono lo diventano poi. Io non avrei voluto nemmeno iniziare ad indagare su questo omicidio, ma il protocollo me lo impone.»
Il vecchio prete rimase costernato dalla assoluta mancanza di tatto e professionalità dell’agente Fuller. Non poteva credere che nelle forze delle ordine vi fossero persone di tale grettezza morale. Comunque, l’atteggiamento sgradevole del sergente non doveva distrarlo dal motivo per cui era lì.
«Capisco, sergente. Posso iniziare il rito?»
«Faccia quel che deve.»
Padre Jonah si chinò sul corpo della giovane meretrice e cominciò a recitare le preghiere che avrebbero dovuto purificare l’anima della ragazza. Fatto ciò, estrasse dalla tasca del suo soprabito l’ampolla con l’olio benedetto e tracciò sulla fronte della donna il segno della croce. Le rughe del viso non erano corrugate, non c’era traccia di dolore su quel volto. Jonah se ne rallegrò.
«Sergente Fuller, io avrei finito.»
«Ottimo. Signori, possiamo andarcene da questo postaccio. Incredibile come una volta lo chiamassero Dockingham Palace. Ora sembra più Suckingham Palace.»
«Prima, però, vorrei chiederle una cosa.» Fuller gli lanciò un’occhiataccia.
«Poco fa avete parlato di omicidio. Sapete come è morta questa povera anima perduta?»
«Sì, una pugnalata dritta al cuore.»
«Capisco. E avete per caso trovato dei residui all’interno della ferita? Qualche indizio che possa aiutarvi nell’individuare l’assassino?»
«Punto primo, questo è più compito del medico legale che mio; punto secondo, ancora con questa storia, Padre? Lei è più duro di comprendonio di quanto sembri. Le ho già detto che questo caso non importa a nessuno. Dubito persino che condurremo un’autopsia sul cadavere di quella prostituta.»
Detto questo, Fuller era sul punto di andarsene, ma prima si rivolse nuovamente a Padre Jonah in tono di sfida: «Se le sono tanto cari questi disadattati, che se ne occupi lei, Padre.»
Padre Jonah stava tornando verso casa sua. Nella sua testa ronzavano ancora le parole di Fuller. Inconsciamente, l’abbietto sergente aveva colto nel segno: era solo compito suo occuparsi di quelle povere anime smarrite. Certo, non era felice di sapere che fra i ranghi delle forze dell’ordine vi fossero anche personaggi del genere, ma in fondo gli faceva comodo. Prima di quella chiacchierata, non era sicuro di poter portare a termine la sua opera salvifica, temendo che la polizia lo avrebbe smascherato non appena avessero rinvenuto la prima pecorella del suo gregge. Ora, invece, sapeva che poteva continuare quasi indisturbato la sua missione da buon pastore. Con la mano destra frugò nella tasca del suo soprabito, e questa volta tirò fuori il coltello donatogli da un suo commilitone.
Per quanto lo avesse lavato, puzzava ancora di sangue.
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Re: Argyle Illustrious
Racconto che scivola via molto bene, fino al colpo di scena finale che contribuisce a dare quella giusta pennellata di giallo, come richiesto dalla prova. Mi sono piaciute molto anche le accurate descrizioni dell’ambiente nella prima parte.
I personaggi ci sono, l’ambientazione pure e anche il genere giallo (del resto in così poco spazio è difficile costruire una trama gialla più articolata). La stanza (portineria) mi appare un po’ trascinata a forza., ma nel complesso mi pare un'ottima prova.
Faccio solo qualche nota di forma e la segnalazione di qualche refuso, senza pretese, sperando che possano esserti utili in una eventuale futura messa a punto del brano.
Ci sono varie “d” eufoniche che a me non disturbano, ma che secondo i puristi dovrebbero essere limitate ai casi di incontro della stessa vocale. Es. “ad una chiamata”, “ad una pecorella”, “ad officiare il rito”, “iniziare ad indagare”.
L’uso diverso del Lei e del Tu da parte del prelato non è pienamente giustificato. Forse meglio sempre il Lei.
“… che nelle forze delle ordine…“: dell’ordine
«Si figuri! Anzi, se può farlo anche più stringato del solito, sarebbe meglio.» Questa frase si può migliorare.
“duro di comprendonio” espressione molto nostrana e poco british
l’abbietto direi “abietto”
“è giusto che abbiate premura di analizzare i reperti che avete rinvenuto il quanto prima.” Mi piacerebbe di più: “è giusto che abbiate premura di analizzare quanto prima i reperti che avete rinvenuto”
I personaggi ci sono, l’ambientazione pure e anche il genere giallo (del resto in così poco spazio è difficile costruire una trama gialla più articolata). La stanza (portineria) mi appare un po’ trascinata a forza., ma nel complesso mi pare un'ottima prova.
Faccio solo qualche nota di forma e la segnalazione di qualche refuso, senza pretese, sperando che possano esserti utili in una eventuale futura messa a punto del brano.
Ci sono varie “d” eufoniche che a me non disturbano, ma che secondo i puristi dovrebbero essere limitate ai casi di incontro della stessa vocale. Es. “ad una chiamata”, “ad una pecorella”, “ad officiare il rito”, “iniziare ad indagare”.
L’uso diverso del Lei e del Tu da parte del prelato non è pienamente giustificato. Forse meglio sempre il Lei.
“… che nelle forze delle ordine…“: dell’ordine
«Si figuri! Anzi, se può farlo anche più stringato del solito, sarebbe meglio.» Questa frase si può migliorare.
“duro di comprendonio” espressione molto nostrana e poco british
l’abbietto direi “abietto”
“è giusto che abbiate premura di analizzare i reperti che avete rinvenuto il quanto prima.” Mi piacerebbe di più: “è giusto che abbiate premura di analizzare quanto prima i reperti che avete rinvenuto”
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: Argyle Illustrious
Ciao autor*
Sei il mio primo racconto e parto poco convinto, probabilmente è una pecca mia però.
Di centrato con i paletti imposti, trovo i docks, il prelato e la meretrice.
Non vedo la portineria, se non trascinata all'inizio, senza una grande descrizione del luogo, cosa che doveva essere (in entrata, in uscita o dove si svolgeva parte importante del racconto).
Alcune immagini descrittive mi sono piaciute, soprattutto l'inizio, seppur con qualche refuso che il buon Danilo già ti ha segnalato, per cui non mi dilungheró oltre.
Il finale mi ha lasciato perplesso, conduci il lettore alla soluzione con voce narrante, senza dare indizi o comunque fare partecipare in qualche modo, tipo indagini sul luogo o altro.
Più che giallo, mi pare noir.
Il finale, come ho detto, non mi attira molto. Particolare certo, considerando che veniamo a sapere solo li che sia un ex militare ( anche ).
Nel complesso, per finire, è scritto in maniera da essere fluido e piacevole, anche se con qualche piccola imprecisione, di grammatica e di "paletti".
Grazie per la lettura.
Sei il mio primo racconto e parto poco convinto, probabilmente è una pecca mia però.
Di centrato con i paletti imposti, trovo i docks, il prelato e la meretrice.
Non vedo la portineria, se non trascinata all'inizio, senza una grande descrizione del luogo, cosa che doveva essere (in entrata, in uscita o dove si svolgeva parte importante del racconto).
Alcune immagini descrittive mi sono piaciute, soprattutto l'inizio, seppur con qualche refuso che il buon Danilo già ti ha segnalato, per cui non mi dilungheró oltre.
Il finale mi ha lasciato perplesso, conduci il lettore alla soluzione con voce narrante, senza dare indizi o comunque fare partecipare in qualche modo, tipo indagini sul luogo o altro.
Più che giallo, mi pare noir.
Il finale, come ho detto, non mi attira molto. Particolare certo, considerando che veniamo a sapere solo li che sia un ex militare ( anche ).
Nel complesso, per finire, è scritto in maniera da essere fluido e piacevole, anche se con qualche piccola imprecisione, di grammatica e di "paletti".
Grazie per la lettura.
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Tutti devono morire. Tutti devono servire.
Midgardsormr- Padawan
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Re: Argyle Illustrious
Di questo racconto mi piace molto il ribaltamento finale, che mi è arrivato davvero inaspettato.
Ben giustificato quindi anche l’interesse di Padre Jonah a proposito della conduzione di eventuali indagini.
Bisognerebbe invece modificare il motivo per cui Padre Jonah è stato convocato: l’estrema unzione si dà ai malati gravi o alle persone in punto di morte, ma non si dà a un defunto, a meno che non ci siano dubbi che sia veramente morto.
Questo particolare mi ha fatto sul momento dubitare che Padre Jonah fosse veramente un ecclesiastico: invece lo è, anche se un po’ sui generis.
Trovo anche discrepante che sulla scena di un omicidio, verso il quale tra l’altro il poliziotto dimostra la più totale indifferenza, venga chiamato un sacerdote: non credo di averlo mai visto in alcun giallo o poliziesco.
La forma è complessivamente corretta, ma andrei un po’ a capo ogni tanto, per facilitare la lettura.
I paletti mi sembrano rispettati.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: Argyle Illustrious
mah...
comincio dal titolo. Capisco che questo sia il nome del luogo dove è stata rinvenuta la vittima, ma, lasciamelo dire, è un titolo che non attira. Non riesco neppure a pronunciarlo (problema mio)
Poi, il sacerdote qualora sia stato veramente chiamato da qualcuno per somministrare l'estrema unzione, dovrebbe rimanere stupito della morte violenta della donna. Come ha rilevato Arianna, quel sacramento si somministra ai malati e ai moribondi e non a chi è già trapassato. Questo poteva essere un dettaglio da curare visto che poi riservi proprio al sacerdote il ruolo di assassino.
E poi chi lo avrebbe chiamato? Mi pare che tu abbia delineato dei personaggi assai poco compassionevoli.
Anche i dialoghi non appaiono molto credibili. Quando mai un poliziotto dovrebbe dire a più riprese a una terza persona e per di più un sacerdote che a nessuno importa nulla della morte di una prostituta?
Non mi convince.
Il coupe de teatre finale è riuscito anche se, una volta scoperto l'arcano, mi è rimasto il dubbio del perché l'assassino sia tornato sul luogo del delitto.
Vero è che cimentarsi in un giallo è sempre e comunque un'opera rischiosa soprattutto quando si deve combattere con limiti di battute, quindi il tuo giallo rimane un buon giallo all'interno di questo contest. Hai anche rispettato i paletti imposti e ho apprezzato il fatto che tu ci abbia portato nel 1965 attraverso l'età del sacerdote al quale fai rivelare che è nato nel 1900.
Si nota una grande volontà di esprimersi, una penna che scalpita e una bella fantasia. E quando ci sono passione ed entusiasmo non si può che provare piacere nella lettura consapevoli che il meglio deve venire ancora.
comincio dal titolo. Capisco che questo sia il nome del luogo dove è stata rinvenuta la vittima, ma, lasciamelo dire, è un titolo che non attira. Non riesco neppure a pronunciarlo (problema mio)
Poi, il sacerdote qualora sia stato veramente chiamato da qualcuno per somministrare l'estrema unzione, dovrebbe rimanere stupito della morte violenta della donna. Come ha rilevato Arianna, quel sacramento si somministra ai malati e ai moribondi e non a chi è già trapassato. Questo poteva essere un dettaglio da curare visto che poi riservi proprio al sacerdote il ruolo di assassino.
E poi chi lo avrebbe chiamato? Mi pare che tu abbia delineato dei personaggi assai poco compassionevoli.
Anche i dialoghi non appaiono molto credibili. Quando mai un poliziotto dovrebbe dire a più riprese a una terza persona e per di più un sacerdote che a nessuno importa nulla della morte di una prostituta?
Non mi convince.
Il coupe de teatre finale è riuscito anche se, una volta scoperto l'arcano, mi è rimasto il dubbio del perché l'assassino sia tornato sul luogo del delitto.
Vero è che cimentarsi in un giallo è sempre e comunque un'opera rischiosa soprattutto quando si deve combattere con limiti di battute, quindi il tuo giallo rimane un buon giallo all'interno di questo contest. Hai anche rispettato i paletti imposti e ho apprezzato il fatto che tu ci abbia portato nel 1965 attraverso l'età del sacerdote al quale fai rivelare che è nato nel 1900.
Si nota una grande volontà di esprimersi, una penna che scalpita e una bella fantasia. E quando ci sono passione ed entusiasmo non si può che provare piacere nella lettura consapevoli che il meglio deve venire ancora.
Petunia- Moderatore
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Re: Argyle Illustrious
Un buon racconto che come ti hanno già fatto notare lascia un po' di dubbi per la presenza di un prete non si sa chiamato da chi che unge la fronte con l'olio santo la fronte della morta, da l'estrema unzione, il lettore si aspettava di trovare ancora viva, magari moribonda, magari introducendo almeno un altro personaggio che avrebbe chiamato il prelato trovando la donna in fin di vita.
L'atteggiamento del poliziotto è un po' troppo caricato in senso negativo. Bello il finale inatteso, avendo pochi elementi per valutare un eventuale assassino.
Un buon lavoro.
L'atteggiamento del poliziotto è un po' troppo caricato in senso negativo. Bello il finale inatteso, avendo pochi elementi per valutare un eventuale assassino.
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gemma vitali- Padawan
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Re: Argyle Illustrious
Questo racconto risponde alla domanda "Cosa farebbe il buon Padre Brown se fosse un fanatico religioso?". Scherzi a parte, come da prassi cominciamo dai paletti. A mio modo di vedere, sono tutti rispettati e ben amalgamati nella storia. L'intera vicenda si svolge nei Docks e la portineria riveste un ruolo importante nella storia, ma entrambe le ambientazioni sono per lo più tratteggiate e poco descritte. Le principali caratteristiche del genere giallo (crimine, indagine, rivelazione, colpevole, movente) mi sembra siano presenti, ma forse si può dibattere sulla presenza dell'indagine visto l'atteggiamento poco professionale del poliziotto (e sul fatto che il colpo di scena finale sia più in stile noir). La lettura la trovo scorrevole e il ritmo buono, aiutato anche dai dialoghi che, al contempo, caratterizzano i due personaggi principali. Interessante notare, a tal proposito, come i due siano entrambi tutori dell'ordine (uno spirituale, l'altro terrestre) che non agiscono in modo canonico. Per quanto riguarda la trama, devo dire che non mi dispiace: magari un po' lineare, ma efficace. Purtroppo, però, ci sono dei buchi logici evidenti:
-Non si capisce chi sia a mandare a chiamare il prete.
-Perchè un prete dovrebbe officiare l'estrema unzione ad un cadavere?
-Se la prostitua è stata pugnalata al cuore, come fa il prete a non vedere la macchia di sangue sulle vesti? Forse erano così colorate da celare la ferita?
Per risolvere quelle lacune, si poteva semplicemente utilizzare il secondo poliziotto sulla scena, che per tutto il corso della storia non fa nulla di attivo. In sostanza, un giallo con una trama accattivante e che centra tutti i parametri, ma con delle lacune non da poco.
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Re: Argyle Illustrious
I lettori che si interrogano sulla tempestività di padre Jonah nel portare l'estrema unzione a un perfetto cadavere non hanno capito che è proprio il prete l'assassino? Non ci posso credere.
Il racconto mi è piaciuto, ogni cosa ha un'aria fatiscente, attempata, solcata da una storia semplice facile da seguire. Un bottino ricco per chi come me spesso è costretto a rileggere storie in apparenza incomprensibili.
Questa, va dritta come un razzo. Non c'è bisogno di andare in profondità. Resta poco in mente. E chiudi la pagina contento. Con gli occhi al loro posto, senza commozione varie. E non lo dico per sfottere. Anzi, sei nel mio podio.
Il racconto mi è piaciuto, ogni cosa ha un'aria fatiscente, attempata, solcata da una storia semplice facile da seguire. Un bottino ricco per chi come me spesso è costretto a rileggere storie in apparenza incomprensibili.
Questa, va dritta come un razzo. Non c'è bisogno di andare in profondità. Resta poco in mente. E chiudi la pagina contento. Con gli occhi al loro posto, senza commozione varie. E non lo dico per sfottere. Anzi, sei nel mio podio.
Ospite- Ospite
Re: Argyle Illustrious
Non so, la lettura non mi è dispiaciuta, ma ci sono un pò di cose da mettere a posto.
Prima di tutto i dialoghi che, almeno nella prima metà sono da rivedere. Mi sembrano un pò ingessati e poco spontanei, ancorati a dei clichè abbastanza datati. Nella seconda parte si riprendono, ma avrebbero bisogno a livello generale di una rinfrescata, essere più spontanei e vivaci.
Poi manca quasi del tutto l'indagine. Il sergente Fuller si direbbe che abbia voglia di archiviare il caso, senza perderci troppo tempo. In quanto al colpo di scena finale, in un'altra situazione avrebbe avuto tutta un'altra forza. Voglio dire che, dati i personaggi in campo, c'erano due possibilità, ovvero l'assassino poteva essere solo il sergente Fuller oppure il prete, da lì non si scappava.
Scrivere un giallo è una cosa non semplice, farlo in pochissime battute poi è un'impresa al limite dell'impossibile se si vuole stupire il lettore.
Comunque un pezzo discreto.
Prima di tutto i dialoghi che, almeno nella prima metà sono da rivedere. Mi sembrano un pò ingessati e poco spontanei, ancorati a dei clichè abbastanza datati. Nella seconda parte si riprendono, ma avrebbero bisogno a livello generale di una rinfrescata, essere più spontanei e vivaci.
Poi manca quasi del tutto l'indagine. Il sergente Fuller si direbbe che abbia voglia di archiviare il caso, senza perderci troppo tempo. In quanto al colpo di scena finale, in un'altra situazione avrebbe avuto tutta un'altra forza. Voglio dire che, dati i personaggi in campo, c'erano due possibilità, ovvero l'assassino poteva essere solo il sergente Fuller oppure il prete, da lì non si scappava.
Scrivere un giallo è una cosa non semplice, farlo in pochissime battute poi è un'impresa al limite dell'impossibile se si vuole stupire il lettore.
Comunque un pezzo discreto.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: Argyle Illustrious
Dai commenti credo che non tutti abbiano colto alcuni dettagli che nella storia sono stati messi, alcune volte con logica, altre no.
*tap tap tap* (rumore di bacchettate a destra e a manca per ripristinare l'ordine).
Che il prete fosse un militare in realtà lo diceva all'inizio, cappellano militare a dire il vero.
La faccenda di chi ha chiamato il prete, anche questa risposta è all'inizio: il primo poliziotto che incontra lo saluta con "E' lei il prete che abbiamo mandato a chiamare?"
Quindi è stato chiamato lì dai poliziotti.
Il che riapre la problematica dell'estrema unzione che si dà ai moribondi; non escludo in realtà che a volte si faccia il rito anche su qualcuno che è appena morto, ma credo ci vogliano circostanze particolari (il moribondo ha espresso il desiderio ma il prete non arriva in tempo, ecc.).
Se poi al sergente Fuller, che si presume avere il comando della pattuglia, neanche importa di risolvere il caso per disprezzo verso la vittima, è ancor meno credibile che abbia perso tempo a convocare un religioso.
Guarda, avresti potuto tagliar la testa al toro con un espediente semplicissimo: i poliziotti si ritrovano il prete tra le balle senza che nessuno lo abbia chiamato, e lui che, in quanto assassino, era lì apposta.
La rivelazione finale, per quanto in effetti ci fosse poca alternativa su chi fosse il killer, avrebbe avuto maggior peso.
Secondo me.
Altre incongruenze sono state evidenziate nei commenti precedenti.
Lo stile invece va abbastanza bene, i dialoghi non mi sono piaciuti. Troppo stereotipati, a volte perdi caratteri in battute trascurabili come i saluti.
Però il tuo giallo fa discutere e smuove le acque, e questo è a suo modo un pregio.
EDIT - il titolo vince il premio per quello che mi aveva incuriosito di più.
Peccato sia solo il nome del palazzo, speravo in qualcosa di più succoso.
*tap tap tap* (rumore di bacchettate a destra e a manca per ripristinare l'ordine).
Che il prete fosse un militare in realtà lo diceva all'inizio, cappellano militare a dire il vero.
La faccenda di chi ha chiamato il prete, anche questa risposta è all'inizio: il primo poliziotto che incontra lo saluta con "E' lei il prete che abbiamo mandato a chiamare?"
Quindi è stato chiamato lì dai poliziotti.
Il che riapre la problematica dell'estrema unzione che si dà ai moribondi; non escludo in realtà che a volte si faccia il rito anche su qualcuno che è appena morto, ma credo ci vogliano circostanze particolari (il moribondo ha espresso il desiderio ma il prete non arriva in tempo, ecc.).
Se poi al sergente Fuller, che si presume avere il comando della pattuglia, neanche importa di risolvere il caso per disprezzo verso la vittima, è ancor meno credibile che abbia perso tempo a convocare un religioso.
Guarda, avresti potuto tagliar la testa al toro con un espediente semplicissimo: i poliziotti si ritrovano il prete tra le balle senza che nessuno lo abbia chiamato, e lui che, in quanto assassino, era lì apposta.
La rivelazione finale, per quanto in effetti ci fosse poca alternativa su chi fosse il killer, avrebbe avuto maggior peso.
Secondo me.
Altre incongruenze sono state evidenziate nei commenti precedenti.
Lo stile invece va abbastanza bene, i dialoghi non mi sono piaciuti. Troppo stereotipati, a volte perdi caratteri in battute trascurabili come i saluti.
Però il tuo giallo fa discutere e smuove le acque, e questo è a suo modo un pregio.
EDIT - il titolo vince il premio per quello che mi aveva incuriosito di più.
Peccato sia solo il nome del palazzo, speravo in qualcosa di più succoso.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: Argyle Illustrious
Strano. Questo prete che fa domande con termini tipici del gergo investigativo moderno, entrato nel nostro lessico ordinario solo negli ultimi anni, ma all'epoca probabilmente prerogativa di pochi addetti ai lavori…comunque sia, un dubbio sorge immediatamente spontaneo.
Eh insomma, si mangia subito la foglia. Certo il racconto è breve, ma si porta subito il lettore smaliziato alla conclusione.
A mio parere dopo un inizio interessante, con la buona costruzione dei luoghi e dei personaggi, anche se la portineria mi pare poco nominata, forse la fretta di giungere al finale ha reso necessario tagliare sulla suspense, sul fuorviare magari con qualche cosa che confondesse o portasse il lettore da tutt’altra parte.
Insomma è come quando qualcuno ti racconta una barzelletta e ne tralascia un pezzo per arrivare a farti ridere.
Non me ne voglia l’autore/Autrice. Magari è uno spunto per rielaborare il racconto.
troppo nella parte iniziale e troppo poco la seconda parte.
Un qualche a capo, spezzando l’azione, avrebbe reso maggiormente incisivo il racconto, dividendo i momenti.
(ad. Es. dopo …da più di vent’anni, l’Argyle Illustrious. avrebbe dato più enfasi alla descrizione del luogo seguente)
Eh insomma, si mangia subito la foglia. Certo il racconto è breve, ma si porta subito il lettore smaliziato alla conclusione.
A mio parere dopo un inizio interessante, con la buona costruzione dei luoghi e dei personaggi, anche se la portineria mi pare poco nominata, forse la fretta di giungere al finale ha reso necessario tagliare sulla suspense, sul fuorviare magari con qualche cosa che confondesse o portasse il lettore da tutt’altra parte.
Insomma è come quando qualcuno ti racconta una barzelletta e ne tralascia un pezzo per arrivare a farti ridere.
Non me ne voglia l’autore/Autrice. Magari è uno spunto per rielaborare il racconto.
troppo nella parte iniziale e troppo poco la seconda parte.
Un qualche a capo, spezzando l’azione, avrebbe reso maggiormente incisivo il racconto, dividendo i momenti.
(ad. Es. dopo …da più di vent’anni, l’Argyle Illustrious. avrebbe dato più enfasi alla descrizione del luogo seguente)
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: Argyle Illustrious
Purtroppo mi son sentito respinto dal testo. Qualcosa mi infastidiva e non mi ha permesso di immergermi completamente nell’atmosfera.
Anche i protagonisti li ho trovati fastidiosi. Il gesto del prelato di sollevare la veste mi ha irritato così tanto da condizionare la mia lettura.
Forse era tutto voluto, il tuo intento era quello di farci odiare questi personaggi meschini e marci, ma secondo me hai esagerato. Se ci fossero state delle sfumature di variegate il testo ne avrebbe giovato.
Concludo dicendo che l’idea alla base del testo mi è piaciuto come anche il colpo di scena finale ma sfortunatamente calcando troppo la mano hai appesantito il testo.
Anche i protagonisti li ho trovati fastidiosi. Il gesto del prelato di sollevare la veste mi ha irritato così tanto da condizionare la mia lettura.
Forse era tutto voluto, il tuo intento era quello di farci odiare questi personaggi meschini e marci, ma secondo me hai esagerato. Se ci fossero state delle sfumature di variegate il testo ne avrebbe giovato.
Concludo dicendo che l’idea alla base del testo mi è piaciuto come anche il colpo di scena finale ma sfortunatamente calcando troppo la mano hai appesantito il testo.
Ultima modifica di ImaGiraffe il Sab Mar 06, 2021 10:24 am - modificato 1 volta.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Argyle Illustrious
È evidente che in questo racconto ci siano diversi piccoli problemi che, sommandosi, diventano rilevanti.Fante Scelto ha scritto:Guarda, avresti potuto tagliar la testa al toro con un espediente semplicissimo: i poliziotti si ritrovano il prete tra le balle senza che nessuno lo abbia chiamato, e lui che, in quanto assassino, era lì apposta.
La rivelazione finale, per quanto in effetti ci fosse poca alternativa su chi fosse il killer, avrebbe avuto maggior peso.
Alcuni te li hanno già segnalati, quali per esempio la sovrabbondanza di d eufoniche o di termini desueti per la pubblicazione (per esempio “egli”).
Altri riguardano proprio la trama e sono un po’ più importanti.
A cominciare da quello che ti ha segnalato Fante, che mi pare il più evidente: che la polizia, così come l’hai caratterizzata attraverso il tuo personaggio, si sia disturbata a chiamare il prete è sicuramente fuori da ogni credibilità, mentre nessuno avrebbe avuto niente da eccepire se il prelato, in quanto assassino, si fosse assicurato la propria presenza con un espediente.
Espediente, questo, che non può di sicuro essere l’estrema unzione, che il rito romano prevede si somministri sui moribondi e che espressamente vieta sui cadaveri, per il quale prevede altro rito: la benedizione della salma.
Bastavano già queste due accortezze per non bucare la trama e perdere un po’ il lettore.
Per quanto riguarda il genere, io ritengo che l’indagine sia presente: è presente nel senso che è completamente assente perché alla polizia non interessa assolutamente nulla, ma hai spiegato perché e il motivo è più che convincente, quindi può rientrare nel genere per quanto il dubbio che tu abbia scritto un noir sia abbastanza prepotente.
Ho apprezzato un po’ di meno la chiusa, quasi un Deus ex machina che ci viene a spiegare chi e perché ha commesso il delitto: credo tu avessi ancora qualche battuta a disposizione per evitare il classico “spiegone” e stuzzicare un po’ di più l’emozione del lettore.
In conclusione, quindi, è un lavoro sicuramente da rivedere per più di un aspetto. Il materiale di fondo c’è, ma anche il lavoro da compiere…
Sono molto fiducioso per i prossimi step.
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vivonic- Admin
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Re: Argyle Illustrious
Ho un attacco di pignoleria.
Dalla Treccani:
"prelato Membro del clero cattolico avente giurisdizione ordinaria in foro esterno. Si dicono p. maggiori i cardinali, i vescovi e gli equiparati ai vescovi; p. minori i prefetti apostolici, gli abati, i superiori generali e provinciali dei regolari, i vicari generali e capitolari e i superiori dei conventi. Tutti i p. hanno almeno il titolo di monsignore."
Potrei dire che padre Jonah non è un prelato e verrebbe meno il rispetto di uno dei paletti dello step. Ma pazienza, l'attacco mi è già passato. Gli altri paletti mi sembrano rispettati, compresa la portineria che è un'ex portineria abitata da una prostituta. Il genere giallo c'è tutto, i trucchi narrativi che avresti potuto utilizzare per migliorare la trama te li hanno già ampiamente segnalati.
Una volta introdotti tutti i personaggi del racconto - personalmente mi ha proprio irritato quel Fuller, una caratteristica del personaggio che hai veramente ben reso - diventa abbastanza telefonato il finale e dunque il colpevole. Per questo l'effetto sorpresa del finale è riuscito ma attenuato.
Mi sono piaciuti il ritmo e la scrittura del testo. Credo sia uno dei più corti dello step, ma questo non inficia una buona resa finale in me lettore. Chissà, forse sfruttando anche gli ultimi caratteri a disposizione, avresti potuto lavorare meglio sulla linearità della trama, rendendola più accattivante, più misteriosa, magari caratterizzando meglio padre Jonah dal punto di vista psicologico, ovvero quello del prete pazzo che vuole ammazzare tutte le puttane. E magari ci va anche lui e poi le uccide.
Un buon lavoro.
Dalla Treccani:
"prelato Membro del clero cattolico avente giurisdizione ordinaria in foro esterno. Si dicono p. maggiori i cardinali, i vescovi e gli equiparati ai vescovi; p. minori i prefetti apostolici, gli abati, i superiori generali e provinciali dei regolari, i vicari generali e capitolari e i superiori dei conventi. Tutti i p. hanno almeno il titolo di monsignore."
Potrei dire che padre Jonah non è un prelato e verrebbe meno il rispetto di uno dei paletti dello step. Ma pazienza, l'attacco mi è già passato. Gli altri paletti mi sembrano rispettati, compresa la portineria che è un'ex portineria abitata da una prostituta. Il genere giallo c'è tutto, i trucchi narrativi che avresti potuto utilizzare per migliorare la trama te li hanno già ampiamente segnalati.
Una volta introdotti tutti i personaggi del racconto - personalmente mi ha proprio irritato quel Fuller, una caratteristica del personaggio che hai veramente ben reso - diventa abbastanza telefonato il finale e dunque il colpevole. Per questo l'effetto sorpresa del finale è riuscito ma attenuato.
Mi sono piaciuti il ritmo e la scrittura del testo. Credo sia uno dei più corti dello step, ma questo non inficia una buona resa finale in me lettore. Chissà, forse sfruttando anche gli ultimi caratteri a disposizione, avresti potuto lavorare meglio sulla linearità della trama, rendendola più accattivante, più misteriosa, magari caratterizzando meglio padre Jonah dal punto di vista psicologico, ovvero quello del prete pazzo che vuole ammazzare tutte le puttane. E magari ci va anche lui e poi le uccide.
Un buon lavoro.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Argyle Illustrious
Abbiamo parlato della questione più volte prima dell'inizio dello step e chiarito il punto, abbiamo confermato che andava bene un qualsiasi rappresentante della chiesa, dal prete di campagna al parroco, purché non comparissero vescovi, cardinali o il papa in persona. Direi che quindi la questione del "prelato" si poteva tranquillamente ritenere conclusaMolli Redigano ha scritto:Ho un attacco di pignoleria.
Dalla Treccani:
"prelato Membro del clero cattolico avente giurisdizione ordinaria in foro esterno. Si dicono p. maggiori i cardinali, i vescovi e gli equiparati ai vescovi; p. minori i prefetti apostolici, gli abati, i superiori generali e provinciali dei regolari, i vicari generali e capitolari e i superiori dei conventi. Tutti i p. hanno almeno il titolo di monsignore."
Potrei dire che padre Jonah non è un prelato e verrebbe meno il rispetto di uno dei paletti dello step. Ma pazienza, l'attacco mi è già passato.
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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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A Molli Redigano garba questo messaggio
Re: Argyle Illustrious
vivonic ha scritto:Abbiamo parlato della questione più volte prima dell'inizio dello step e chiarito il punto, abbiamo confermato che andava bene un qualsiasi rappresentante della chiesa, dal prete di campagna al parroco, purché non comparissero vescovi, cardinali o il papa in persona. Direi che quindi la questione del "prelato" si poteva tranquillamente ritenere conclusaMolli Redigano ha scritto:Ho un attacco di pignoleria.
Dalla Treccani:
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Potrei dire che padre Jonah non è un prelato e verrebbe meno il rispetto di uno dei paletti dello step. Ma pazienza, l'attacco mi è già passato.
Chiedo venia, me la sarò persa. Scusate.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Argyle Illustrious
E di che, anzi: hai fatto bene a sollevare la questione, perché magari anche qualcun altro poteva starselo chiedendo. In questo modo abbiamo avuto l'occasione per chiarirlo, quindi grazie, piuttostoMolli Redigano ha scritto:vivonic ha scritto:Abbiamo parlato della questione più volte prima dell'inizio dello step e chiarito il punto, abbiamo confermato che andava bene un qualsiasi rappresentante della chiesa, dal prete di campagna al parroco, purché non comparissero vescovi, cardinali o il papa in persona. Direi che quindi la questione del "prelato" si poteva tranquillamente ritenere conclusaMolli Redigano ha scritto:Ho un attacco di pignoleria.
Dalla Treccani:
"prelato Membro del clero cattolico avente giurisdizione ordinaria in foro esterno. Si dicono p. maggiori i cardinali, i vescovi e gli equiparati ai vescovi; p. minori i prefetti apostolici, gli abati, i superiori generali e provinciali dei regolari, i vicari generali e capitolari e i superiori dei conventi. Tutti i p. hanno almeno il titolo di monsignore."
Potrei dire che padre Jonah non è un prelato e verrebbe meno il rispetto di uno dei paletti dello step. Ma pazienza, l'attacco mi è già passato.
Chiedo venia, me la sarò persa. Scusate.
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vivonic- Admin
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Re: Argyle Illustrious
Commentare i racconti dopo che lo hanno già fatto molti altri non è mai semplice in quanto si rischia di ripetersi finendo con l'annoiare.
Mi limito, perciò a riportare le sensazioni emerse durante la lettura del racconto, prima che leggessi i commenti.
Ottimo rispetto dei paletti anche se a mio parere la portineria dovrebbe avere un'importanza preponderante nel racconto.
Per quel poco che ne so l'estrema unzione non si dà ai morti se non in casi estremi e particolari.
Assolutamente no quel "Egli" all'inizio del racconto!
Mi è piaciuto molto il colpo di scena finale anche se il problema di questi racconti gialli è sempre quello delle battute a disposizione che costringono a spiegazioni un po' affrettate che tolgono al lettore il gusto della scoperta.
Mi limito, perciò a riportare le sensazioni emerse durante la lettura del racconto, prima che leggessi i commenti.
Ottimo rispetto dei paletti anche se a mio parere la portineria dovrebbe avere un'importanza preponderante nel racconto.
Per quel poco che ne so l'estrema unzione non si dà ai morti se non in casi estremi e particolari.
Assolutamente no quel "Egli" all'inizio del racconto!
Mi è piaciuto molto il colpo di scena finale anche se il problema di questi racconti gialli è sempre quello delle battute a disposizione che costringono a spiegazioni un po' affrettate che tolgono al lettore il gusto della scoperta.
paluca66- Maestro Jedi
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A vivonic garba questo messaggio
Re: Argyle Illustrious
Ciao
Come dice Paluca, commentare dopo gli altri è sempre difficile.
Voglio dirti che il tuo racconto mi è piaciuto, nonostante le imprecisioni evidenziate.
Riguardo ai paletti, se non ricordo male, potevamo scegliere tra prostituta e prelato.
Due personaggi: a voi la scelta, possono essere uno o entrambi utilizzati nel racconto che scriverete.
Tu li hai scelti entrambi, quindi anche se il prelato non fosse stato corretto, avresti comunque rispettato il paletto.
Hai voluto strafare con l’estrema unzione, ti bastava la semplice benedizione della salma e te la cavavi alla grande.
Ti segnalo due frasi, forse da rivedere
che avete rinvenuto il quanto prima
a nessuno importa di che fine fanno le prostitute.
Nel complesso la lettura è stata gradevole, il finale a sorpresa pure.
Quindi, buona prova, per me
Ciao e a presto
Come dice Paluca, commentare dopo gli altri è sempre difficile.
Voglio dirti che il tuo racconto mi è piaciuto, nonostante le imprecisioni evidenziate.
Riguardo ai paletti, se non ricordo male, potevamo scegliere tra prostituta e prelato.
Due personaggi: a voi la scelta, possono essere uno o entrambi utilizzati nel racconto che scriverete.
Tu li hai scelti entrambi, quindi anche se il prelato non fosse stato corretto, avresti comunque rispettato il paletto.
Hai voluto strafare con l’estrema unzione, ti bastava la semplice benedizione della salma e te la cavavi alla grande.
Ti segnalo due frasi, forse da rivedere
che avete rinvenuto il quanto prima
a nessuno importa di che fine fanno le prostitute.
Nel complesso la lettura è stata gradevole, il finale a sorpresa pure.
Quindi, buona prova, per me
Ciao e a presto
Resdei- Maestro Jedi
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Re: Argyle Illustrious
"E avete per caso trovato dei residui all’interno della ferita?". Li si capisce, ti dirò, ma mancano davvero poche righe alla fine, quindi direi che almeno dal punto di vista della sorpresa e del rovesciamento del ruolo il racconto è giocato bene. Forse troppo bene, perché tanto è concentrato nel nascondere le intenzioni del prete che finisce per tralasciare tanti altri dettagli che ti hanno fatto già notare. La scrittura è molto funzionale alla storia, forse un po' troppo carica in certi punti. In generale è il secondo racconto che leggo in cui mi sembra che qualcosa non torni nei tempi e nello sviluppo e che per paura di arricchire la trama e approfondire i personaggi e trovarsi quindi a combattere con i caratteri, abbia fatto un passo indietro finendo per mettere in risalto più le sue mancanze piuttosto che ciò che di buono ha da offrire.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Argyle Illustrious
Il racconto soddisfa le richieste dello step ed è scritto in forma corretta e scorrevole La trama mi lascia insoddisfatta perché mi sembra poco articolata; succede poco. Tutto si svolge in poche sequenze narrative.
Padre Jonah compie il rito religioso, benedice il cadavere della prostituta, fa alcune domande al più bastardo poliziotto del Regno Unito e se ne va. L’agente Fuller avrebbe dovuto insospettirsi alla domanda del prete: «... E avete per caso trovato dei residui all’interno della ferita? Qualche indizio che possa aiutarvi nell’individuare l’assassino?»
Si capisce subito che è la richiesta interessata di un’informazione, non una semplice curiosità. Che gliene importa al prete se hanno trovato residui all’interno della ferita, perché lo chiede?
Ma l’agente Fuller ritiene che le prostitute non meritino giustizia né vale la pena di perdere tempo per loro, così padre Jonah, che aveva temuto d’essere smascherato al primo omicidio, può proseguire tranquillo la sua folle missione di giustiziere di Dio.
Padre Jonah compie il rito religioso, benedice il cadavere della prostituta, fa alcune domande al più bastardo poliziotto del Regno Unito e se ne va. L’agente Fuller avrebbe dovuto insospettirsi alla domanda del prete: «... E avete per caso trovato dei residui all’interno della ferita? Qualche indizio che possa aiutarvi nell’individuare l’assassino?»
Si capisce subito che è la richiesta interessata di un’informazione, non una semplice curiosità. Che gliene importa al prete se hanno trovato residui all’interno della ferita, perché lo chiede?
Ma l’agente Fuller ritiene che le prostitute non meritino giustizia né vale la pena di perdere tempo per loro, così padre Jonah, che aveva temuto d’essere smascherato al primo omicidio, può proseguire tranquillo la sua folle missione di giustiziere di Dio.
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Re: Argyle Illustrious
Ciao Aut-
Ho notato subito l'abbondanza di "d" eufoniche e in seguito la ripetizione rughe - corrugate. Tra le cose da riscrivere ti suggerirei anche la frase: "Il più delle volte sono delle sbandate già da prima, e se non lo sono lo diventano poi." Per esempio: "Il più delle volte sono delle sbandate, e se non lo sono lo diventano poi." che è più immediata e quindi più in linea con un discorso diretto e impetuoso come quello del sergente.
Narrazione: non mi è piaciuta la frase: "La scrivania in mogano, la poltrona coordinata, il portachiavi da parete in ferro battuto che un tempo ornavano la portineria erano spariti"; come fa il narratore a sapere che prima c'erano? Va bene il narratore onnisciente, però in tutto il resto del racconto il narratore si limita a descrivere ciò che c'è sulle scene e una descrizione così precisa di ciò che non c'è più secondo me è stonata nell'insieme.
Trama: "Il vecchio prete rimase costernato dalla assoluta mancanza di tatto e professionalità dell’agente Fuller." Questa frase mi rimane impressa perché è una specie di inganno. In realtà non lo è, rileggendo ci sta anche; ma visto che in seguito il prete si sente in realtà incoraggiato da questo comportamento, questa frase è quella secondo me più controversa e si potrebbe magari riformulare.
Sono entrato molto nel dettaglio di ciò che non mi è piaciuto, ma in realtà tutto il resto secondo me va bene; il racconto fila via bene senza cali di attenzione, invoglia alla lettura e il colpo di scena finale è ben preparato.
I paletti ci sono: Docks (ci fai calcolare 1965 aggiungendo 65 anni al 1900), prostituta, portineria, giallo; il prelato è in realtà un semplice prete, ma non era comunque richiesto che ci fossero entrambi i personaggi.
Grazie e alla prossima.
Ho notato subito l'abbondanza di "d" eufoniche e in seguito la ripetizione rughe - corrugate. Tra le cose da riscrivere ti suggerirei anche la frase: "Il più delle volte sono delle sbandate già da prima, e se non lo sono lo diventano poi." Per esempio: "Il più delle volte sono delle sbandate, e se non lo sono lo diventano poi." che è più immediata e quindi più in linea con un discorso diretto e impetuoso come quello del sergente.
Narrazione: non mi è piaciuta la frase: "La scrivania in mogano, la poltrona coordinata, il portachiavi da parete in ferro battuto che un tempo ornavano la portineria erano spariti"; come fa il narratore a sapere che prima c'erano? Va bene il narratore onnisciente, però in tutto il resto del racconto il narratore si limita a descrivere ciò che c'è sulle scene e una descrizione così precisa di ciò che non c'è più secondo me è stonata nell'insieme.
Trama: "Il vecchio prete rimase costernato dalla assoluta mancanza di tatto e professionalità dell’agente Fuller." Questa frase mi rimane impressa perché è una specie di inganno. In realtà non lo è, rileggendo ci sta anche; ma visto che in seguito il prete si sente in realtà incoraggiato da questo comportamento, questa frase è quella secondo me più controversa e si potrebbe magari riformulare.
Sono entrato molto nel dettaglio di ciò che non mi è piaciuto, ma in realtà tutto il resto secondo me va bene; il racconto fila via bene senza cali di attenzione, invoglia alla lettura e il colpo di scena finale è ben preparato.
I paletti ci sono: Docks (ci fai calcolare 1965 aggiungendo 65 anni al 1900), prostituta, portineria, giallo; il prelato è in realtà un semplice prete, ma non era comunque richiesto che ci fossero entrambi i personaggi.
Grazie e alla prossima.
Re: Argyle Illustrious
ti hanno già segnalato refusi ed errori, pertanto non aggiungo nulla a questa parte.
la storia non sarebbe male se sviluppata in maniera un poco diversa. esposta in questo modo crea dubbi e domande nella mente del lettore.
come hanno già detto, per esempio, non si dà estrema unzione a un cadavere.
e poi, se la polizia manda a chiamare il prete, perché poi si comporta in quel modo?
il finale non mi ha sorpreso più di tanto, visto il comportamento del prete, la cui figura è comunque ben presentata.
buona l'idea, insomma, meno la stesura.
la storia non sarebbe male se sviluppata in maniera un poco diversa. esposta in questo modo crea dubbi e domande nella mente del lettore.
come hanno già detto, per esempio, non si dà estrema unzione a un cadavere.
e poi, se la polizia manda a chiamare il prete, perché poi si comporta in quel modo?
il finale non mi ha sorpreso più di tanto, visto il comportamento del prete, la cui figura è comunque ben presentata.
buona l'idea, insomma, meno la stesura.
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Re: Argyle Illustrious
Cara Autrice, caro Autore.
Non so. La scrittura è abbastanza fluda seppur con qualche fastidiosa eccezione facilmente risolvibile (ti hanno già segnalato la cosa i commenti precedenti), i dialoghi li ho trovati artificiosi e poco credibili, come poco credibile è la trama, messa assieme con qualche espediente un po' forzato. Mi piace la caratterizzazione dell'agente Fuller, gli altri personaggi risultano invece insipidi.
Perdonami ma la lettura del tuo racconto non mi lascia soddisfatto.
Non so. La scrittura è abbastanza fluda seppur con qualche fastidiosa eccezione facilmente risolvibile (ti hanno già segnalato la cosa i commenti precedenti), i dialoghi li ho trovati artificiosi e poco credibili, come poco credibile è la trama, messa assieme con qualche espediente un po' forzato. Mi piace la caratterizzazione dell'agente Fuller, gli altri personaggi risultano invece insipidi.
Perdonami ma la lettura del tuo racconto non mi lascia soddisfatto.
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Re: Argyle Illustrious
Me lo sono visto, questo prete un po' piegato, mentre si allontana, come Kevin Spacey alla fine dei Soliti sospetti, lui è il nostro Kaiser Soze. Purtroppo l'ottimo colpo di scena è inficiato dal fatto che essendo l'unico personaggio in campo (polizia a parte) c'era poco da girarci attorno. Un buon racconto in definitiva, scritto bene, almeno per i miei gusti, ma con la trama tiratissima, nel senso che l'hai riempita di illogicità e stranezze per piegarla alle esigenze narrative, hai concentrato tutto lo sforzo sul colpo di scena tralasciando la verosimiglianza.
Se si riuscisse a mettere da parte questa mole di informazioni distorte rimarrebbe un ottimo testo, ma farlo con un giallo (o un giallo molto noir) non è facile, visto che fa della logicità un requisito.
Se si riuscisse a mettere da parte questa mole di informazioni distorte rimarrebbe un ottimo testo, ma farlo con un giallo (o un giallo molto noir) non è facile, visto che fa della logicità un requisito.
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