Sulle colline

https://www.differentales.org/t127-senza-titolo#40074

Queste zolle,
squarciate dall’aratro,
sono i diamanti della mia collina.
Non ci sono ombre nel mio mattino.
Sono stato riconsegnato alla terra,
senza rumore.
Ho la schiena spezzata, le mani ferite
e il fiato grosso
ma una nuvola smarrita
nel blu profondo
mi guarisce il cuore.

Si percepisce che c'era stato un allontanamento dal lavoro durissimo nei campi, e siamo di fronte a un riavvicinamento dove le zolle si impreziosiscono e diventano diamanti.
Quella nuvola è il giusto premio per la resilienza, per continuare a credere nel valore della terra.
Pioverà e tutto rinascerà.
Bravo, Andrea.

Sì, c'è un ritornare indietro in questi versi e sono un vero è proprio dipinto d'immagini reali e di raffigurazioni spirituali. Molto racconta questa poesia, quasi un lungo travaglio interiore che vuol trovare infine pace nei luoghi cari che unicamente sanno come curare i dolori dell'anima.
Apprezzatissima in forma e contenuto proprio nella sua libertà di esprimersi interiormente senza schemi prefissati.
Finalmente una poesia!

A proposito di luoghi cari...sei stato nel Salento, Gian?

Appena rientrato e faceva un bel freddo...

Un prezioso tributo alla tua terra, quasi che il suo richiamo si fosse fatto irresistibile per te.
E l'immagine della nuvola taumaturgica lascia un retrogusto di speranza. 
Una poesia molto evocativa.
Grazie.