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1Se nasco un'altra volta Empty Se nasco un'altra volta Dom Dic 08, 2024 4:46 pm

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Il giorno del mio decimo San Silvestro mi avevano regalato un abito elegante: ora potevo partecipare al veglione di fine anno che si teneva nella villa dei nonni, dove passavamo le feste. Da quanto aspettavo quel momento, e il vestito era fa-vo-lo-so!
Ma facendo parte fin da allora del ramo eccentrico e ruvido della famiglia, rifiutai:
«Il vestito non l’ha fatto zia Angela e l’anno nuovo arriva lo stesso anche se io vado a letto alle nove. Ah, dimenticavo: d’ora in poi il mio compleanno è oggi.»
Sono nata a marzo e quella sera declassai il vestito a pigiama.
Verso mezzanotte la zia venne in camera mia: sapeva di trovarmi sveglia e pentita per quella boutade, ma non disse nulla. Aveva con sé una grossa scatola, rivestita di stoffa robusta, con dentro un gomitolo di spago, dei bastoncini di ceralacca e un piccolo timbro, su cui era inciso un nodo.
«Qui dentro, ogni fine anno, in un momento solo tuo, chiudi per bene una cosa che ti ricordi un bel momento, ma anche uno buio che è passato, una paura da vincere, un sogno. Anno dopo anno, apri la scatola e mettici dell’altro, ma non togliere nulla: sarà il tuo passato e quello che ti ha fatto soffrire... beh sarà passato.»
Usò altre parole, più semplici, avevo solo dieci anni, ma il fatto di associare un momento a un oggetto mi piacque.
Col tempo lei inventò nuove storie solo per noi e io non partecipai mai a un veglione.
Nella scatola avevo messo un fiocco tolto a quel vestito.

Casa Glicine, 31 dic. 2023
Oggi è il mio compleanno: avevo sfidato tante volte il destino che non pensavo di arrivare ai settantatré anni intera e, per fortuna, con la testa a posto!
Perciò mi sono fatta un regalo: un bel volo, in solitaria, là dove le colline si fanno montagna, splendide dopo la copiosa nevicata dei giorni scorsi che aveva reso il paesaggio morbido e pulito.
È stato un momento magico: un cielo così azzurro e sgombro non lo si vedeva da giorni, e pareva litigarsi la scena con lo scintillio della neve e il profilo dei boschi. Devo essermi distratta un attimo perché un’improvvisa folata di vento mi ha colto impreparata ed è stato in quel preciso momento che ho capito che era finito il tempo della temerarietà e delle sfide: era ora di appendere il brevetto al chiodo. Non era paura, ma la percezione netta dei miei limiti. I miei nuovi limiti.

In biblioteca, su un tavolino davanti alla vetrata che dà sui prati, accanto a una foto di mia zia, ho già sistemato quella scatola, ammaccata e scolorita: Angela sembra sul punto di uscire dalla cornice per curiosare sotto il coperchio.
«Lo so che ti piacerebbe frugare qua dentro, ma conosci le regole. E comunque, zia, ‘sta storia di metterci dentro tu sai cosa così muoiono soffocati è una gran cazzata, sappilo. I brutti momenti a volte tornano e fanno male.»
Si vede che qualche volta non hai chiuso bene la scatola.” Mi pare quasi di sentire la sua risata squillante e coinvolgente.
Mi capita sempre più spesso di parlare con lei, e ci litigo pure: tra noi c’era sintonia, ci capivamo al volo, anche con mezze parole.
«Perché questa foto è incollata sul coperchio?» mi chiederesti, e io ti risponderei che è perché l’ho scattata il giorno in cui decisi del mio futuro, anche un po’ per colpa tua.
Quel giorno mia madre, al temine di un brutto litigio, se n’era uscita con un “Sei come l’Angela!”, che poi era sua sorella, al che avevo replicato: “Magari sono sua figlia, e sarebbe meglio”. Partì un ceffone, l’unico che ricordi: a tredici anni si può essere molto crudeli.
Ero corsa nella rimessa, una sorta di rifugio dove smaltivo i malumori.
Avevo con me la polaroid e, quasi per caso, fotografai la finestra che dall’alto dava luce al locale: l’intelaiatura ricordava molto le sbarre di una cella, racchiudendo spicchi di cielo. Proprio in quel momento due aerei incrociarono le loro scie e i miei pensieri.
Prigioniera, ero prigioniera: non sapevo dare un nome a quei lacciuoli che sentivo attorno a me, ma a quell’età… Ci pensai a lungo, ma non mi veniva in mente niente di preciso, eppure qualcosa doveva esserci, per star così male.
Quando mio padre venne a cercarmi vide la foto. Gli piacque.
«Papà, voglio andare in cielo.»
«Vuoi morire per un litigio? Magari aspetta che capiti qualcosa di più sostanzioso per cui ne valga la pena.»
«Ma che morire e morire! No, voglio fare il pilota, andarmene lontano, volare… essere libera.»
«Eh, la libertà! A volte si può essere prigionieri anche della propria libertà, ricordalo. Dai, andiamo, domani ne parliamo.»
Non chiesi mai scusa a mia madre per quella frase, né lei a me per il ceffone.
«E vogliamo parlare di Ray, il pilota tuo amico, quello che ogni tanto capitava nel piccolo aeroporto fuori città? Gli confezionavi camicie perfette, e cucivi bene i bottoni, che di solito... Secondo me c’era del tenero tra voi, vista la facilità con cui lo convincesti a farmi provare a volare.»
Il primo volo fu su un aliante. Ricordo ancora quel pomeriggio con la stessa emozione: volare nel silenzio, sentendo solo una sorta di fruscio, avere il cielo a portata di mano, un azzurro così intenso e compatto che immaginai si sarebbero formate delle pieghe se lo avessi sfiorato, come fosse una seta delle più fini. Mi sentivo leggera, libera, senza pensieri e al contempo frastornata da tutte quelle sensazioni cui non sapevo dare un nome.
A dire il vero ero anche un po’ preoccupata: Ray era ben piantato e mi chiesi se non saremmo piombati giù, una volta sganciati. Tipo Willy il coyote.
Qualche tempo dopo mi portò su un piccolo aereo da turismo: tutta un’altra storia. Quel giorno c’era vento e un temporale in arrivo, ma me ne guardai bene dal chiedergli di rimandare.
Coraggiosa, salii sull’aereo baldanzosa, come fosse una cosa normale e Ray si divertì un sacco con qualche manovra non proprio da turista. Una sorta di battesimo dell’aria. Quando scesi, eccoti lì, pronta con la macchina fotografia.
«Te la ricordi, vero questa? Un tempismo! Non stavo baciando la terra, come un papa in pellegrinaggio: stavo vomitando. E voi due a ridere… Sì che s’era stato qualcosa tra voi! Sembravate fatti l’uno per l’altro.»
Fu proprio Ray a darmi una grossa mano per ottenere il brevetto di volo: economicamente non era stata una passeggiata per i miei ma alla fine portai a termine il corso e le superiori, con un bel sessanta/sessantesimi. Il resto è storia, ma una storia irta di difficoltà: una donna pilota era ancora una novità, mettevamo in pericolo la supremazia degli uomini, le ore di volo che servivano per la carriera erano difficili da accumulare. Ma il mondo è grande e trovai di che mantenermi volando per piccole compagnie o al servizio di famosi documentaristi. Ma anche di gente che partiva con valigie piene di denaro e tornava senza.

Rompo il sigillo, taglio lo spago e sollevo il coperchio: arriva, inaspettato, un profumo; era già capitato altre volte, ma era sempre un profumo lieve che svaniva in pochi secondi. Un’idea di profumo.
Oggi è forte, persistente, quasi fastidioso: rovescio sul tappeto il mio passato e un affanno improvviso mi trascina dentro un pianto silenzioso, che fa male allo stomaco, che toglie ritmo al respiro… mi sembra di non riuscire più a prendere aria, di soffocare, non ho neanche la forza di alzarmi. Che sia così quando si muore?
Panico. È solo una crisi di panico. Pian piano passa, ma mi sento strana e la sicurezza di un paio d’ore fa sembra svanire. Anche il cielo ha ora un colore strano, indeciso. Triste.
Sarà inevitabile chiudere qui dentro anche un sogno che non potrai realizzare, delusioni e qualche fallimento: non moriranno, ma faranno meno male. Anche le bugie saranno meno bugie.”
Avevo fallito su tutto. Ecco il pensiero che mi stava facendo male.
Tutto. Andare per il mondo, quasi a cercare di toccare il cielo con un dito, perché lì pensavo di trovare, tangibile, la mia libertà, volare fin dove nasceva l’arcobaleno, ma là in fondo non c’era nessuna pentola colma d’oro, solo un po’ di altro tempo vissuto, di occasioni perse, non il segnale che stavo facendo la cosa giusta.
Oggi vedo in ogni oggetto nella scatola un frammento del mio spirito che non ho toccato: eppure era lì, a portata di mano. Irraggiungibile.
È strano come un oggetto possa avere significati tanto diversi, un po’ come le due facce di una medaglia: una nascita da un lato è gioia, dall’altro ansia per un nuovo futuro; un lutto è dolore ma anche il sollievo per una vita che ormai non è più vita. In quel mucchietto di cose c’eran anche momenti che altri avevano condiviso con me: una lettera, una foto, un invito. Nonostante tutto. Nonostante me. Ma a senso unico.
La famiglia negli anni si era come sgretolata: separazioni, liti, incomprensioni, gelosie; eredità che avevano diviso fratelli. Riappacificazioni sofferte.
E io, egoisticamente, per non essere coinvolta e dovermi schierare, stavo alla larga da tutto questo: ogni scusa era buona per non esserci, per rimandare un viaggio. Per non soffrire.
Dopo un po’ nessuno aveva più insistito.
Volare era il mio rifugio quando i sensi di colpa arrivavano, improvvisi: tra le nuvole o saziandomi di azzurro, di notti stellate, di bufere di neve o di sabbia, lasciavo che quel malessere che mi stringeva si sciogliesse in lacrime, in urla a volte furibonde.
Non c’ero quando i miei genitori morirono: da tempo non ci parlavamo, senza una ragione precisa. Riuscii solo a prendere qualche fiore dalla corona di mia madre: sono ormai ridotti in briciole, dentro un sacchetto di tela.
C’ero invece quando mancò la zia, mi riconobbe e mai un sorriso mi scaldò il cuore come quello che mi regalò prima di spirare. Lei mi aveva sempre letto come un libro aperto.
Ma le lacrime di quei momenti bui non potevo metterle in una scatola, troppi i fazzoletti e le maniche che avevano asciugato il moccio. Ci sarebbe voluto un armadio.
E adesso era tutto lì, tanti anni per quel mucchietto di cianfrusaglie che parevano uscire dal cassetto dei miracoli e non dai tanti viaggi in cui avevo sepolto le mie fragilità.
Ma alcune cose erano davvero preziose.
«Sai cosa c’è in questo flaconcino? Un po’ delle tue ceneri. Se sapessero che al cimitero c’è della sabbia, apriti cielo! Mi farebbero scomunicare. Il resto l’ho portato in Islanda, là dove avevo scattato le foto dell’aurora boreale che ti erano piaciute tanto. Ci ho volato in mezzo, proprio per lasciarti andare tra quei meravigliosi colori. Ho aperto il finestrino giusto per far passare il sacchetto: là in alto è uno spettacolo pazzesco, sai? Affascina e terrorizza allo stesso tempo, con quei colori incredibili, che cambiano continuamente e che sembrano mantelli pronti ad avvilupparti… ti senti immensamente piccolo, piccolo e inutile come il tentativo di toccare quelle onde impalpabili.
Un volo non facile, lo confesso. Ho avuto paura. Paura che quel cielo mi crollasse addosso, si sfaldasse, e gli altri mi vedessero com’ero veramente. Fragile anche quando vivevo momenti di gioia.
Anche adesso mi sento fragile: vecchia, fragile e con troppi ricordi inutili.
«Tutto a posto, zia?» mia nipote Joy è sulla porta.
«Da quanto tempo sei lì?»
«Oh, due secondi, ti ho sentito parlare e pensavo avessi una visita.»
«Pensavo a voce alta.»
«Okeeey. Ti preparo del tè?»
«No, rimani pure, ormai ho quasi finito.»
«Scusa, ma la telecamera a cosa serve?»
«Mi sono filmata, sai la solita cerimonia. Metterò la chiavetta qua dentro: quest’anno è stato così noioso che non saprei che altro metterci e mi pareva una buona idea. Un video demenziale, ma tant’è. Li dentro non farà danni a qualche debole neurone.» Spero che creda alla mia allegria e mi invento anche dell’altro:
«Magari mi rivedo prima e prendo qualche appunto su cosa è successo, così, per vedere se ancora so scrivere qualcosa di decente, ma senza impegno né riletture. Solo per noi. Pazienza se vedrò arrivare il nuovo anno!»
«A proposito, avrei un regalo per il tuo compleanno, e niente proteste. Vieni.»
Ci sediamo sul tappeto, lei prende il portatile e inserisce una pen drive: è un filmato che ha fatto durante la sua ultima missione nello spazio. Non avevo mai visto un cielo così luminoso, eppure era di un nero assoluto. Si intravedevano vagamente alcune stelle, ma era la Terra che mi lasciò senza fiato. Foreste, città che parevano pagliuzze d’oro, oceani dalle mille sfumature di blu, le spaventose spirali di un uragano, l’ocra dei deserti e il bianco dei poli... Un meraviglioso mappamondo che respirava. Rimaniamo per un po’ in silenzio, la telecamera ci immortala mentre ci prendiamo per mano, commosse.
«Se nasco un’altra volta, voglio fare l’astronauta», le dico tirando su col naso, «almeno su un razzo sarò una supposta perfetta.»
«Una supposta?»
«Deve essercene una lì in mezzo.»
Joy prende i piccoli oggetti rimasti: un ciondolo, un gattino di vetro… è delicata, c’è del rispetto nel suo modo di toccare e osservare quelle cose.
Dal retro di una foto si stacca un piccolo involucro di carta stagnola.
«Eccola, è ancora bella soda.»
«Bene, fa proprio al caso tuo. Ora ti spiego, sennò pensi che sia una svampita.»
Quando diventerai pilota - non se, mi disse Angela, ma quando - voglio essere la prima in famiglia a volare con te.
L’accontentai: il giorno del mio primo volo senza istruttore e con tutta la famiglia schierata, lei era già sul piccolo biposto che avevo noleggiato. Indossava una vecchia tuta da aviatore, con un berretto foderato di pelliccia e degli occhialoni da volo che chissà dove aveva trovato.
Solo lei avrebbe avuto il coraggio di presentarsi così.
Quando arrivammo in prossimità di alcune nuvole che parevano di cotone mi chiese di entrarci e dopo qualche minuto mi chiese:
«Sai cosa succede a una persona quando muore?» ovviamente non attese risposta.
«Il corpo va sottoterra e lì è una faccenda disgustosa. L’anima, se ce l’aveva, andrà in paradiso ad annoiarsi o all’inferno a divertirsi. Ma il suo spirito, la sua essenza, andrà a sedersi su una nuvola, si metterà comodo e finalmente sarà in pace, libero da tutto il peso che portava. E si godrà lo spettacolo dei poveri umani alle prese con la vita.»
Ricordo che aveva una voce strana, malinconica.
«Quindi stai attenta quando entri nelle nuvole, potresti diventare la supposta di qualcuno.»
Ridemmo talmente tanto che da far pensare che avessimo incontrato qualche vuoto d’aria.
Joy si sta rotolando sul tappeto dal ridere e tra tutte e due non abbiamo uno straccio di fazzoletto per asciugarci le lacrime.
«Secondo te, zia, quando partirò per prossima missione, riuscirò a star seria? Nuvole di solito non ce ne sono, ma se capitasse… Non ci voglio pensare!»
«Come astronauta sarai una supposta migliore di me, di sicuro più aerodinamica.»

Il sole sta tramontando: un tramonto splendido, dove il blu del cielo su cui già si intravedono le stelle si mescola col giallo, l’arancione e il viola che colora nuvole leggere che paiono di lanuggine. Ma il sole si prende la scena, le ultime battute del giorno le colora di un rosso che nessun pittore riuscirà mai a uguaglare, su cui spiccano nette le sagome delle case oltre il giardino e i grandi alberi del parco.
«E tu, hai preparato tutto, tesoro?» chiedo a Joy mentre il nuovo sigillo si rapprende.
La storia si è ripetuta: il giorno in cui compì dodici anni le avevo regalato la sua scatola e il nostro segreto. Io ero per lei quello che la zia era stata per me, e viceversa.
Anche le nostre madri, stessa gelosia.
«Sì, è tutto pronto. Quasi: aspetto una copia dei tuoi appunti.»
L’anno nuovo è arrivato da qualche ora, per una volta ho brindato, ma solo perché mi ci voleva un aiutino per superare l’ultimo compleanno vecchia maniera.
Cercando nel cassetto della scrivania una busta per metterci questa specie di racconto, trovo una scatola, rivestita di una stoffa molto elegante: dentro c’è un biglietto.
“Per gli anni a venire. Non aprire più quell’altra, il passato è passato. D’ora in poi solo bei ricordi. Ricordati che ti voglio bene.
P.s. se nasco un’altra volta, ti rivoglio come zia.”

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2Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Mer Dic 11, 2024 4:55 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

per il momento questo è il pezzo migliore che ho letto.
quanto meno, quello che più mi ha coinvolto, trascinato nella storia.
mi sono arrivate le emozioni e le sensazioni della protagonista, pertanto ti faccio i complimenti per la stesura.
il cielo c'è, anche se non so se il tema è colto appieno.
ma va bene così.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Se nasco un'altra volta Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

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3Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Sab Dic 14, 2024 9:32 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

Un lungo flusso di ricordi, di sensazioni, di pensieri e di stati d'animo. Anche contrastanti.
Indubbiamente ben scritto, con le parole scelte accuratamente.
Il cielo è un elemento centrale nella vita della donna e in quello della nipote che sembra aver ereditato lo spirito della zia.
Ho però fatto un po' di fatica, tanto da doverlo rileggere più di una volta, a capire il brusco cambio di umore che si verifica all'apertura della scatola. 
Forse nella vita reale può accadere ma in un racconto credo debba essere giustificato meglio. Lei sembra essere una donna che all'età di 73 anni ha realizzato il suo grande sogno di volare, ha una nipote che l'adora, forse il probelma è la famiglia? Ecco, io espliciterei meglio le motivazioni che sono all'origine di quell'attacco di panico.

E anche sul finale: credo di aver capito che la scatola nuova le sia stata regalata dalla nipote, giusto? Come mai la trova quasi per caso? Potrebbe aiutare riportare la firma, tipo:

"P.s. se nasco un’altra volta, ti rivoglio come zia.”
Joy

Magari qui sono io a essere un po' rimbambito e a non aver capito subito!

Come già detto in altri commenti: il livello dei racconti si è alzato molto e quindi andiamo un po' a fare le pulci a racconti, come questo, che sono già ottimi così.


Grazie
PS totoautore, poi vi dirò se ho indovinato!

A Susanna garba questo messaggio

4Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Sab Dic 14, 2024 11:18 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Quante cose interessanti in questo racconto e quante belle immagini, quanti bei colori.
Alle tue lacrime che non entrano nella scatola dei ricordi tristi si  aggiunge la nostra commozione.
Sono d'accordo con il caro, vecchio Mangal, probabilmente questo è il migliore racconto. Ti strappa la pelle.
E il cuore.

A Susanna garba questo messaggio

5Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Sab Dic 14, 2024 11:00 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto non facilissimo da leggere e comprendere anche se, come dico sempre in questi casi, è chiaro che il primo responsabile sono io.
Se mi è chiara la storia della protagonista, che diventa una grande aviatrice realizzando un sogno di ragazza, più oscura mi è sembrata la storia che ruota attorno alla scatola anche se la sua simbologia è abbastanza evidente.
Ci sono tanti spunti interessanti che forse avrebbero meritato più spazio, uno sviluppo maggiore mentre la sensazione è quella di due storie, quella dell’aviazione, tributo necessario al tema dello step, e quella della scatola che, invece, a mio parere, avrebbe potuto e dovuto avere maggior spazio anche in relazione a quel finale in cui anche la nipote Joy, astronauta, possiede una medesima scatola.
Buona la scrittura anche se non scorrevolissima con un certo numero di refusi, non gravi, ma che segnalo per completezza:
- Sì che s’era stato qualcosa tra voi!
- In quel mucchietto di cose c’eran anche momenti
- Ridemmo talmente tanto che da far pensare che avessimo
- quando partirò per prossima missione
- nessun pittore riuscirà mai a uguaglare


______________________________________________________
Se nasco un'altra volta Badge-3

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6Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Dom Dic 15, 2024 12:29 am

Albemasia

Albemasia
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un bel racconto, ricco di spunti interessanti, dove la trovata della scatola dei ricordi si intreccia alla vicenda del volo, in omaggio al tema dello step.
Una buona scrittura che, al netto degli errori già segnalati, ha saputo scandagliare il carattere della protagonista, regalandoci una storia che forse avrebbe avuto bisogno di maggior respiro per potersi far apprezzare ancora di più. 
Mi è piaciuto.

A Susanna garba questo messaggio

7Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Mer Dic 18, 2024 12:19 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Segnalo qualche piccolo refuso.
- "Sì che s’era stato": c'era;
- "c’eran anche": c'erano;
- "Li dentro": lì;
- "tanto che da far pensare": il che è di troppo;
- "partirò per prossima": manca la;
- "riuscirà mai a uguaglare": uguagliare.
Prima di cominciare i commenti, ho letto tutti i racconti dello step e devo dire che questo mi sembra davvero uno dei migliori, se non il migliore. La storia mi ha catturato fin dalle prime battute e la lettura è stata piacevole e scorrevole dall'inizio alla fine.
Mi è piaciuta molto la protagonista/narratrice, il cui spirito da "ramo eccentrico e ruvido della famiglia" è stato reso benissimo. Altrettanto bene quanto i bei rapporti fra zia e nipote che si ripetono negli anni: "Io ero per lei quello che la zia era stata per me, e viceversa".
Ottima la trovata delle scatole rivestite di stoffa che si alternano e si susseguono, in uno scambio di ricordi e sensazioni che, da lettore, vorresti aver vissuto insieme a loro.
Non sto ad aggiungere altro, se non un vagone di complimenti.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

A Susanna garba questo messaggio

8Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Gio Dic 19, 2024 10:48 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Se nasco un’altra volta! Alzi la mano dalla tastiera chi non l’ha detto almeno una volta, pur consapevole che cambiare un qualcosa (solo una cosa?) della nostra vita (conoscendo il vissuto) vorrebbe dire creare nuovi scenari, nuove dinamiche imprevedibili. E magari si fan più danni.
Tornando al racconto. Un racconto che si sviluppa come un sentiero, diviso da una striscia d’erba: da una parte il solco tracciato dai ricordi che ripercorrono momenti della protagonista bambina, poi ragazzina, giovane donna e poi… la terza età. Momenti teneri, anche divertenti, con un bel briciolo di nostalgia. L’altro solco è molto intimista: aspetti della sua vita che ha sempre tenuto per sé, nascondendoli dietro l’immagine di una donna forte, che della passione per il volo ha dovuto fare anche un lavoro, perché i conti coi sogni solamente non si pagano.
Due solchi che, com’è nella vita di tutti, spesso si incrociano, diventano un sentiero solo e non si sono percorsi alternativi quando arrivano i ciottoli appuntiti.
Eventi atmosferici non ce ne sono, ma il cielo sì: una presenza quasi fisica, qualcosa di irraggiungibile come il desiderio di percepire, toccare la “libertà” ma al tempo stesso sfiorato attraverso sogni che diventano lavoro, mancanze che diventano dolori, egoismi che non curano. A mio parere il cielo c’è, una presenza costante nel testo anche se viene nominato con “parsimonia”. C’è per tutto il racconto l’idea che qualcosa di autobiografico sia scappato (o abbia tentato di scappare).
 
Bella l’idea del nostro spirito spaparanzato su una nuvola. Dopo la “scorreggia di Dio” dello step precedente… qui abbiamo una supposta!
 
 
Le mie note: una piccola serie di refusigranbastardi
Fotografia = fotografica
c’eran = c’erano
Li = Lì
talmente tanto che da far = c’è un che di troppo
uguaglare = penso uguagliare
il giorno in cui compì dodici anni le avevo regalato = i tempi verbali non collimano: o aveva compiuto oppure le regalai,
Quando si dicono le coincidenze: proprio stamattina (per i precisini ore 7.30), qui a Rumo, verso Trento, c’era un cielo dai colori favolosi, un po’ come quelli descritti per il tramonto. Era un cielo bivalente: era alba avanzata, ma poteva essere anche un tramonto, con nuvole leggere che formavano striature che andavano dal giallo al lilla, passando per il rosa e il viola. Da un’altra finestra lo stesso cielo era a pecorelle… Beh, ho salvato in extremis il latte, perché spettacoli così non sono proprio rari qui in montagna ma mutano di minuto in minuto e affascinano. Sai che sono illusioni ottiche, spiegabili scientificamente,  ma in quei minuti lo dimentichi. È semplicemente bellezza.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

9Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Ven Dic 20, 2024 8:26 am

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Di nuovo una protagonista femminile con il forte desiderio di volare, di staccarsi da tutto e da tutti. Mi piace. 
Ho trovato molto profondo il mondo che viene narrato, ricco di spunti, rimandi, riflessioni, sul senso della vita e sulle necessità di ogni essere umano.
Nell’età adolescenziale è importantissimo avere una zia o una nonna che, non vincolate dai criteri educativi, fungono da care e sagge amiche. Queste figure possono essere anche declinate al maschile, con abilità e sfumature diverse.  
In certi passaggi però ho faticato a seguire il filone narrativo, fatica che ha vincolato la mia comprensione e che ha richiesto ulteriori passaggi.
Nel complesso è un buon lavoro.

10Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Dom Dic 22, 2024 8:52 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Un racconto profondo e toccante, che intreccia nostalgia, introspezione e desiderio di libertà. Il tema del cielo è usato magistralmente per rappresentare la ricerca di sé e del senso della propria esistenza, mentre il ruolo della narratrice si distingue per autenticità e complessità.
Il cielo è il simbolo centrale del racconto: rappresenta il sogno, la libertà e i limiti della protagonista. Attraverso immagini poetiche, come il cielo azzurro, le scie degli aerei e il tramonto, il racconto esplora il contrasto tra vastità e intimità. La relazione con il cielo evolve da aspirazione a riflessione sui propri limiti, fino a diventare uno specchio dei sentimenti della protagonista.
La narratrice protagonista è il cuore pulsante del racconto. La sua voce è sincera, ironica e auto-analitica, capace di coinvolgere il lettore nella sua storia personale e universale. Il rapporto con la zia, il passato, e il simbolismo della scatola rendono il personaggio indimenticabile. La sua crescita interiore è raccontata con delicatezza e profondità, culminando in un passaggio di testimone generazionale che chiude il racconto in modo commovente.

11Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Dom Dic 22, 2024 9:52 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Un racconto che odora di verità. O meglio, in alcuni passaggi, sembra che l’aut abbia proprio offerto alcuni suoi vissuti o emozioni. Non sempre di agevole lettura, ci sono passaggi intimi non sufficientemente spiegati per cui è un po’ come se restasse qualcosa di non rivelato. Per esempio mi sono chiesta il perché di questa frase all’inizio.
«Il vestito non l’ha fatto zia Angela e l’anno nuovo arriva lo stesso anche se io vado a letto alle nove. Ah, dimenticavo: d’ora in poi il mio compleanno è oggi.»
Perché avrebbe dovuto “farlo” (o cucirlo) zia Angela? Perché la bambina decide di assumere come data di compleanno la fine dell’anno? Boh… fa parte di quel “non rivelato” che mi ha lasciato un po’ dubbiosa.
Segue un fiume di ricordi e sensazioni. Strano che la nipote sia astronauta. Oppure può essere che il racconto sia la storia familiare romanzata di una nota astronauta italiana che ha vissuto la propria infanzia nella Val di Sole. Comunque complimenti, un ottimo lavoro.

12Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Lun Dic 23, 2024 3:04 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto è stupendo dal punto di vista della scrittura. La capacità di mettere un ordine, solo parziale, al flusso delle emozioni è notevole, ed è proprio questa parzialità a far funzionare il racconto come merita. C'è letteralmente dentro una vita intera e anche io ho avuto la sensazione che ci sia qualcosa di profondamente autobiografico, soprattutto nel triplice rapporto madre-zia-nipote, che si ripete in due generazioni.
Mi mette sempre un po' d'angoscia il ripercorrere la vita intera, soprattutto accumulando ricordi, anche se piccoli e inscatolati, e forse questo era il vero scopo dell'autore: perché quel tipo di amarezza, mista a qualche goccia di sole, passa tutta e con grande forza dirompente.

Bellissime alcune espressioni utilizzate. Per contro, faccio mio il commento di Petunia quando dice che alcuni "non detti" si sentono, tra le righe, creando una piccola barriera tra narratore e lettore. Non è un gran difetto, comunque.

Sul tema, invece, mantengo delle riserve. In realtà, commentando i racconti con particolare attenzione al tema, mi rendo conto di quanto difficile sia usare il cielo come tema del racconto. Qui credo che sia più cornice, valvola di sfogo, ragion d'essere anche, ma tema forse no.
O comunque, se ne parlerà a fine step.

Vivi complimenti per questo lavoro.
Ultimamente fatico a fare totoautori, perché siete diventati quasi tutti camaleontici, ma qui sono indeciso tra due, uno/a dei quali sarebbe una sorpresa non da poco.
Vedremo.

13Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Gio Dic 26, 2024 12:27 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Mi è piaciuto questo racconto, il sentimento che si crea tra zia-nipote-zia, la scatola dei ricordi e anche quel pizzico di ribellione e anticonformismo che anima la protagonista sin da piccola.
Sono curioso solo di sapere se la scelta della bambina di fissare il suo nuovo compleanno ha un significato particolare oppure non ne ha, trattandosi solo di una esternazione particolarmente eccentrica.
Sinceramente non ho appunti da fare, mi sembra tutto ben realizzato ed equilibrato.

14Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Gio Dic 26, 2024 4:01 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): Diversi errori e imperfezioni; un po’ tantini. Io ho trovato questi:
  • Punteggiatura a fine dialogo a volte dentro e volte fuori dalle virgolette: uniformare (meglio dentro).
  • “Da quanto aspettavo quel momento, e il vestito era fa-vo-lo-so!”; direi che il punto esclamativo va messo prima. Io scriverei così: “Da quanto aspettavo quel momento! E il vestito era fa-vo-lo-so.”
  • “al temine di un brutto litigio”: termine;
  • “voglio fare il pilota”; è una femmina che parla di sé: la pilota; poi ci sta il fatto che si tratta di un dialogo familiare, lei è una ragazzina, a quei tempi una spiccata coscienza di genere non c’era; quindi: non è un errore in senso stretto e potrebbe essere addirittura voluto.
  • “Sì che s’era stato qualcosa tra voi!”: c’era.
  • “Sembravate fatti l’uno per l’altro”: uno dei due è femmina, quindi o “l’una per l’altro” (meglio, visto che si rivolge alla zia) oppure “l’uno per l’altra”. Qui non c’è la scusante del linguaggio infantile menzionato poco sopra;
  • più o meno a metà c’è ripetizione di strano/strana in due righe. Tre se si amplia ad alcune righe sotto;
  • “«Tutto a posto, zia?» mia nipote…”; qui ‘mia’ va maiuscolo; in questo caso non mi pare che il punto interrogativo possa assumere il ruolo vicario della virgola, come accade in altre circostanze;
  • “Li dentro”: lì accentato;
  • “…mi invento anche dell’altro:” poi vai a capo, quindi la frase dovrebbe finire con un punto.
  • “«Sai cosa succede a una persona quando muore?» ovviamente non attese risposta.”; ‘ovviamente’ va con la maiuscola (stessa ragione spiegata in caso simile un po’ sopra).
  • “…si metterà comodo…”; comoda; il soggetto e l’essenza (e quindi, poche parole più avanti, “libera da tutto il peso”)
  • “Ridemmo talmente tanto che da far pensare…”: senza ‘che’. (Domanda: perché si ride tanto quando si incontra un vuoto d’aria? Non l’ho mica capito);
  • “Ma il sole si prende la scena”, è evidente che parli dell’astro in senso astronomico, quindi va maiuscolo: “Sole”.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, plausibilità narrativa, finale…): Un racconto intimista che veleggia fra ricordi e rimpianti. Dei bei rapporti femminili, delle zie favolose. Mi è piaciuto, sì, anche il finale, anche se un guizzo emozionale avrebbe fatto prendere quota (per restare in tema col racconto) a una narrazione che, per quanto elegante, non trova un punto di svolta, un pathos, una soluzione. Bello, comunque.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): tutto molto buono con qualche imperfezione (dal mio punto di vista) nell’uso della punteggiatura; a solo titolo di esempio: “Usò altre parole, più semplici, avevo solo dieci anni, ma il fatto di associare un momento a un oggetto mi piacque.”; qui l’inciso non può stare solo entro due virgole, se provi a leggere ad alta voce funziona male; potevi spezzare così: “Usò altre parole, più semplici; avevo solo dieci anni, ma il fatto di associare un momento a un oggetto mi piacque.” Un semplice punto e virgola separa i due elementi del periodo, ciascuno con la sua bella frase e la subordinata. Meglio, no? Questo era un esempio ma, in diverse parti del testo, qualche punto e virgola in più, qualche uso più sorvegliato delle virgole, avrebbero dato un piccolo contributo.


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Io vengo da una razza famosa per il vigore dell’immaginazione e l’ardore della passione (E.A. Poe, Eleonora).
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15Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Sab Dic 28, 2024 5:44 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Dopo un inizio molto deludente, - se accetti un consiglio, riscrivilo, il racconto, permettimi il gioco di parole legato al tema dello step, decolla magistralmente.
Bellissimo il personaggio dell'io narrante. Bellissimo il rapporto con la zia. 
Ben scritto, suscita emozioni e crea visioni molto belle. 
Commuove senza essere mai sentimentale.
bravo/a

16Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Sab Dic 28, 2024 7:38 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto suggestivo, pieno di immagini belle e poetiche. Ho percepito un po' di confusione nella parte iniziale. Presto viene fuori il carattere ruvido della ragazzina, reso molto bene anche quando si addolcisce per il regalo della zia.
Avevo solo dieci anni, ma il fatto di associare un momento a un oggetto mi piacque. È vero, sarebbe piaciuto anche a me. Chissà quante cose strane sarebbero saltate fuori dalla mia scatola.
Ho trovato duro il giudizio nei confronti della madre, senza una motivazione forte. L’amore c’ è, ed è stato sostituito con quello verso la zia, Come spesso accade, l’incomprensione verso un genitore fa nascere rapporti speciali con un famigliare vicino, uno zio, un nonno. Ho sentito meno forse l’entusiasmo per il volo,
Volare era il mio rifugio quando i sensi di colpa arrivavano… una via di fuga, una scappatoia dalla realtà
Ma a parte queste osservazioni irrilevanti, è un ottimo lavoro.

17Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Sab Dic 28, 2024 10:15 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Senza dubbio un racconto scritto ottimamente. Non solo, la bella scrittura si coniuga alla perfezione con una trama che scorre nel tempo. Il rapporto iniziale tra la protagonista e la zia sembra nel prosieguo ripetersi ciclicamente. Tra l'altro, la "seconda" nipote Joy è addirittura una astronauta, una sorta di evoluzione del "semplice" pilota. Di certo, nell'insieme, si può cogliere anche l'ennesima dimostrazione dell'emancipazione femminile in un mestiere "da uomini". 
Circa il tema, mi pare centrato poiché non è soltanto ambientazione per via del volo, ma anche sentimento, ragione e pensiero. 

Mi è piaciuto il racconto? No. Gusti personali, s'intende, ma certe storie al limite dello strappalacrime proprio non le reggo. 

Mi scuso con l'Autore, ma sono certo che capirà. Grazie e Buon Anno!

18Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Lun Dic 30, 2024 9:20 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Da una signora di settantatré anni mi sarei aspettato di più. Non vedo un'evoluzione del personaggio, c'è ma è raccontata nei ricordi che, in questo modo, lasciano il tempo che trovano. Joy entra in scena senza preparazione e non evolve nemmeno lei, è già così.
L'unica evoluzione mostrata è quella finale, da aviatrice a scrittrice, anche questa poco preparata. Resta un racconto che narra di ricordi. Bella come idea, belli i ricordi, ma soffrono molto dell'effetto riassunto.
Il cielo c'è, salvo poi negarsi quando l'attenzione è spostata sulla Terra, peccato perché c'era quasi. Più un testo poetico che narrativo, almeno per i miei gusti.

Grazie e alla prossima.


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19Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Mar Dic 31, 2024 9:39 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Che lo rileggo a fare?
Se questo racconto è il migliore, non serve.
Buon Anno, autrice.

20Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Gio Gen 02, 2025 6:07 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Emozionante e coinvolgente, si vivono appieno le emozioni della protagonista.
Quello che lei definisce il lato ruvido ed eccentrico del suo carattere si rivela invece come
una forte personalità in grado di ottenere ciò che si è prefisso.
Stupenda l'idea della scatola dei ricordi da aprire alla fine di ogni anno.
Bellissimo il rapporto di complicità zia-nipote.
Finale maiuscolo con la consapevolezza di ciò che ha fatto e ciò che avrebbe potuto fare.
Racconto veramente ottimo.


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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

21Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Ven Gen 03, 2025 1:37 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto ricco di sentimento ed emozioni, dove i ricordi diventano quasi un rifugio dolce/amaro dove fermarsi a riflettere. Credo che il punto debole del testo sia la struttura: spesso ho avuto la sensazione di rimanere indietro, di non capire e non essere partecipe della scena. Alcuni punti rimangono sospesi e se è vero che il lettore di solito viene sollecitato a colmarli con la fantasia, qui gli spazi sono troppo ampi e si ha la sensazione di non aver tutti gli elementi in mano per creare un'immagine ben definita: un puzzler con qualche tessera in meno, per intendersi.
L'io narrante è interessante e srotola con sufficiente attenzione la vita intera della protagonista, anche se, come ha detto Achillu, non c'è una vera e propria evoluzione: la vecchia parla e riflette come la ragazzina e questo non ha senso nell'ottica di una crescita interiore o di un'evoluzione logica della persona. Il bel rapporto zia-nipote è l'ossatura stessa del testo, anche se non è chiarissimo il perchè di questo rapporto esclusivo e  il motivo dell'allontanamento dalle rispettive madri: un rapporto di affinità che travalica il tempo, ma che rimane un pò sospeso su dei non detti che ingolfano un pò il testo.
La scatola dei ricordi è un'idea eccezionale che però, a mio avviso, non svolge fino in fondo il suo compito catartico: l'autore si destreggia con abilità in bilico tra realtà, sentimento e speranza, ma non riesce del tutto a essere convincente perchè tutto sembra troppo edulcorato e, alla fine, anche troppo semplice.
Un buon racconto con molti spunti interessanti e idee felici, dove però il non detto lascia un'ombra strana e fastidiosa che inevitabilmente toglie luce alla storia.

22Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Gio Gen 09, 2025 11:27 am

Achillu

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Maestro Jedi
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Immagine scelta per rappresentare il racconto sui social.


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23Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Gio Gen 09, 2025 11:23 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ed ecco il mio terzo tempo. Terzi tempi che molte valgono come un racconto, per le tante belle cose che condividete sempre.
In primis mi unisco a chi ha ringraziato gli admin e lo staff per il tanto impegno profuso, e tutte le Penne per come prendono per mano i nostri racconti: che rientrino o meno nelle loro grazie i commenti sono sempre utilissimi.
Un racconto questo che si è deciso a comporsi proprio negli ultimissimi giorni: inizialmente doveva essere ambientato in una casa girevole, che ruotava seguendo il sole e in cui abitava una ragazza che non poteva muoversi ma sognava tanto di poter fare la pilota. Casa girevole che c'era davvero alle porte di Parma, e anche in altri posti che non ricordo. Poi è arrivata zia Angela…

Grazie a @Menico, @Arunachala @tommybe @Byron.RN @M. Mark o'Knee @Fante Scelto @Gimbo @Giammy @gipoviani per il bel commento e per i voti;
@albemasia @Petunia (per l’abito vedi la nota per @fante) @Resdei per il bel commento
@aurelianolaleggera per il bel commento: il cambio di umore mi appartiene quando arrivano i ricordi, qualsiasi cosa stia facendo è sempre un momento con un misto di nostalgia e malinconia. E sì la scatola nuova le viene regalata dalla nipote.  E il totoautore ti ha dato ragione?
@Byron.RN : la data del compleanno deriva da un altro personaggio perso tra i file di racconti in itinere, dove la protagonista festeggia il compleanno non il giorno della nascita ma in quello del presunto concepimento. Ma non è questo il caso, ovviamente. Qui è solo “caratterino ruvido”

@Fante Scelto grazie per il commento davvero sentito e così puntuale nel cogliere i veri aspetti del racconto. E sì, hai ragione, c’è tanto di autobiografico, più di quello che mi sarei aspettato di riuscire non tanto a metterci (è capitato anche in un altro racconto della serie Rooms”) ma che fosse così tanto personale. La zia esiste, si chiama appunto Angela ed è stata camiciaia finissima e sarta di quelle molto brave; un abito ( @Petunia ) così importante, semmai ci fosse stato davvero, lo avrei voluto cucito solo da lei, che tanti me ne ha confezionati; era sempre positiva anche nei momenti difficili, allegra e mai che rinunciasse a qualche scherzo anche “pesantuccio”. Tra noi c’è sempre stata molta sintonia, mai che mi abbia giudicato ma capito sì; peccato che ora la sua mente stia perdendosi per strada. Vero anche il rapporto complesso con la mia famiglia, che lascia sempre strascichi difficili da comporre. Non ho volato, il mio cielo è stata la lettura prima e negli utlimi anni anche la scrittura, che mi ha sempre aiutato a liberare la mente. A volte un leggere quasi compulsivo, altre volte più avvolgente. La scatola dei ricordi non c’è realmente, le cose sono un po’ sparse nei cassetti, tra gomitoli e scatoline di bottoni raccolti negli anni o sui tanti scaffali dove riposano moltissimi libri. E nel cuore, finchè la memoria tiene.
@Claudio Bezzi grazie per il giudizio sulla trama e altre grazie per avermi fatto notare le inesattezze, cercherò di farne tesoro; quanto ai refusi, son sempre subdolamente ben mascherati, anche quando pensi di aver riletto attentamente per stanarli.
@paluca66 @caipiroska @achillu: capita di non entrare pienamente in sintonia con storia e personaggi, di aver bisogno di più dettagli per apprezzare meglio l’insieme: ma se ne metti troppi, a volte non va bene lo stesso. Comunque grazie per le attente letture.
@Molli Redigano contenta del tuo commento anche se non ti è piaciuto: tra l’altro le storie “strappalacrime” in senso stretto non piacciono neanche a me e proprio non mi cimenterei neppure per un tentativo.

Spero di non aver scordato nessuno. Grazie per essere i bei lettori attenti che siete sempre.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

A Achillu, tommybe e M. Mark o'Knee garba questo messaggio

24Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Ven Gen 10, 2025 9:40 am

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Susanna ha scritto:... altre grazie per avermi fatto notare le inesattezze, cercherò di farne tesoro; quanto ai refusi, son sempre subdolamente ben mascherati, anche quando pensi di aver riletto attentamente per stanarli.
So bene di cosa parli. Non c'è un solo testo, nelle molteplici cose che ho scritto nella mia vita, che non contenga errori di cui mi accorgo tragicamente dopo; e non un solo racconto mio qui su Pachamama è sfuggito alla regola nefasta. Il problema - l'ho scritto un'altra volta qui su DT ma non ricordo dove - è di gestalt: poiché abbiamo scritto "la getne" intendendo 'la gente', ogni volta che rileggiamo prima di consegnare, anche se gli occhi vedono getne il cervello - che già sa che volevamo scrivere 'gente' - leggerà 'gente'. Poi arriva un terzo lettore, che non ha questo cortocircuito mentale, e ovviamente coglie immediatamente l'errore. A questo servono gli editor (bravi) degli editori (seri).

Comunque, credo che la correzione degli errori sia la parte più trascurabile del nostro lavoro di commentatori, perché hanno molta più importanza la nazzazione, il ritmo, lo spessore dei personaggi e così via, ma ritengo sia un servizio all'amic* Autor* che può correggere anche per altri usi del testo (non so tu, ma io qualche volta uso i miei testi altrove, e avere avuto segnalazione degli errori dattilografici, lessicali etc. mi fa solo un gran piacere).
Cari saluti



Ultima modifica di Claudio Bezzi il Ven Gen 10, 2025 12:47 pm - modificato 1 volta.


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Io vengo da una razza famosa per il vigore dell’immaginazione e l’ardore della passione (E.A. Poe, Eleonora).

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25Se nasco un'altra volta Empty Re: Se nasco un'altra volta Ven Gen 10, 2025 11:17 am

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Nel commento sono stato volutamente vago sul punto, ma ero quasi sicuro che fosse tuo.
E penso che stavolta ti sei superata, si vede che c'è qualcosa in più del tuo consueto, pur buono, livello di scrittura, sia a livello formale sia contenutistico.

A Achillu e paluca66 garba questo messaggio

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