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1Ragazzi delle stelle Empty Ragazzi delle stelle Dom Dic 08, 2024 4:44 pm

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«Scrivi» mi ha detto il mese scorso il dottor Parenti «ti servirà, vedrai».
Lo psicologo da cui mi avevano mandato contro la mia volontà; mia madre aveva tanto insistito che avevo infine ceduto.
«Spesso non riusciamo a tirare fuori tutto quello che abbiamo dentro perché ci fa male, ci fa soffrire e non vogliamo essere in difficoltà, mi viene da dire in inferiorità, nei confronti di chi ci sta davanti» aveva continuato.
«Invece, se scrivi, sei tu e il foglio e tutta la rabbia che hai dentro la rivolgi a lui; puoi anche semplicemente riempirlo di parolacce se pensi che in quel momento è ciò che ti serve a stare meglio» aveva concluso.
Come sempre ho annuito, la mia mente vagava altrove attendendo la fine dell’ora di “trattamento” come la chiamo io.
Naturalmente non l’ho fatto, mi sembrava una cosa così stupida!
Come se scrivere due parolacce su un foglio potesse bastare a dimenticare, a farmi ritrovare il sonno perso, a farli tornare in vita…

L’altro giorno è arrivata questa incredibile notizia: il cielo di Castelmagno è stato inserito nel percorso per il riconoscimento quale Patrimonio dell’Unesco: sarebbe il primo cielo al mondo a riceverlo.
La mia prima reazione, ancora una volta, è stata di rabbia; proprio quel cielo che avevo imparato a odiare veniva candidato a uno dei massimi riconoscimenti universali!
Ho pensato che fosse una presa in giro e ho gettato lontano il giornale.
Eppure la notizia ha smosso qualcosa dentro di me, per un giorno intero ho sentito un pugno che mi stringeva lo stomaco in un groviglio di sentimenti negativi impedendomi di dormire e di mangiare; a tavola ho visto lo scambio di sguardi dei miei genitori, il loro parlare silenzioso per non urtare la mia suscettibilità.
Ormai hanno imparato quali sono i momenti in cui possono parlarmi, magari anche confortarmi a loro modo e quando, invece, è meglio lasciar andare limitando allo scambio di sguardi il loro dialogo.
Quante volte in questo anno ho sentito un vero senso di colpa per aver portato tanti silenzi durante i nostri pranzi e le nostre cene, per aver portato tanto grigio anche nelle loro vite, quasi che la mia rabbia sia contagiosa e possa inquinare anche le loro giornate.
«Non ti preoccupare per noi, tesoro, sappiamo come ti senti» amano ripetermi nei momenti in cui ho bisogno di rifugiarmi in loro.
Oppure ancora: «passerà, ci vuole tempo, ma un po’ alla volta passerà e comincerai a stare meglio anche se non dimenticherai, questo purtroppo lo sai anche tu, non è possibile».
A volte mi spingono con più energia: «esci con gli amici, non rimanere sempre chiuso in quella stanza!»; «studia, amore, non vorrai perdere l’anno!»; insomma mi sommergono di amore.

Sono passati tre giorni e nel frattempo ieri c’è stata la seduta dallo psicologo; gli ho detto che ho cominciato a scrivere e lui «molto bene» mi ha detto solamente come se la notizia non lo avesse sorpreso: quasi lo sapesse fin dal primo momento che prima o poi sarebbe successo.
Gli ho detto della notizia dell’UNESCO e lui ancora una volta mi ha ripetuto che io so benissimo che il cielo non c’entra nulla ma che ho bisogno di odiarlo per dare la colpa a qualcosa e così facendo dare anche un senso a quanto accaduto.
Stavolta ho reagito: «certo che è colpa del cielo, dottore; siamo saliti per vedere le stelle, siamo saliti per quello stupido arcobaleno, il cielo ci ha chiamati lassù e poi ci ha traditi!» ho gridato tutto d’un fiato accasciandomi sulla sedia.
Temevo una sua reazione e invece ancora una volta mi ha guardato con i suoi occhi buoni; non ha detto nulla per un po’ poi ha ripreso il discorso da dove lo avevo interrotto: «il cielo è lassù, non prende decisioni per noi, non può chiamarci e non può tradirci ma ora tu hai ancora bisogno che sia così e io non posso farti cambiare idea; forse non sarebbe nemmeno giusto, io non c’ero su quella macchina».

Ieri sera, dopo una giornata difficile, ho avuto la tentazione di uscire nel cortile di casa per vedere le stelle ma quando ho messo la mano sulla maniglia della porta non ce l’ho fatta.
È difficile spiegare quello che mi succede, fisicamente è come se il cuore accelerasse improvvisamente e il corpo sembra svuotarsi di ogni energia; mi viene un “groppo” in gola che non riesce a sciogliersi, come forse sarebbe opportuno, in lacrime.
Sono andato a sedermi sul divano sconfitto una volta di più, mia mamma mi ha raggiunto dopo pochi secondi, mi ha preso la mano tra le sue senza dire nulla, semplicemente mi ha tenuto con lei.

«Come mai non mi chiede di portarle ciò che scrivo in modo che possa leggerlo?» ho chiesto ieri al Parenti.
«Tu vuoi che legga quello che scrivi?» ha risposto lui con una domanda alla mia domanda.
«Pensavo servisse alla terapia, altrimenti perché mi ha detto di scrivere?» gli ho chiesto io di rimando.
«Se tu ritieni che io debba leggere quello che scrivi portamelo pure, lo farò con piacere. Scrivere serve a te, non a me» ha concluso con un sorriso pieno di tanti “non detto”.
Per quanto attacchi, la palla torna sempre nella mia metà campo.
Mi sono accorto che da qualche settimana, comunque, i nostri incontri non sono più monologhi del dottore o lunghi silenzi ma sempre più spesso dei dialoghi o, almeno, dei botta e risposta.
Quando l’ho salutato mi ha ricordato che ora non ci vedremo per un paio di settimane perché lui va in vacanza.
Lo sapevo ma ugualmente mi ha colto impreparato: «proprio adesso, dottore… settimana prossima…» non riuscivo a tradurre le mie paure in parole sensate.
«Lo so, ma penso che tu ce la possa fare. È il momento perfetto per fare una pausa; ripensa a quello che ci siamo detti e a tutto quello che non ci siamo detti in questi mesi e poi scrivi quello che provi.
Tra due settimane mi porterai tutto quello che hai scritto se lo riterrai importante».
Mi ha stretto la mano sulla porta ma non è stata la solita stretta, c’era qualcosa in più che ho percepito; può sembrare assurdo ma in quella mano che ha trattenuto per una frazione di secondo più del solito la mia, ho sentito fiducia.

Da due giorni guardo il notes, prendo la penna ma poi non riesco a scrivere nulla.
È come se avessi paura di perdere il carico di emozioni dell’altra notte mettendolo nero su bianco.
Potrei scrivere domani.

Stasera ho chiesto a mio papà se domani pomeriggio mi porta lassù.
Non ha detto niente, mi è venuto vicino e mi ha stretto in un abbraccio; quando mi ha lasciato aveva gli occhi lucidi, mi ha fissato per un attimo, le labbra appena piegate in un impercettibile sorriso.
Si è girato e se ne è andato.
Ce la posso fare, dottore!

Siamo in macchina, è voluta venire anche mamma con noi.
Sono seduto dietro, aggrappato al sedile, notes e penna in mano con cui sto scrivendo, accanto a me una torcia nel caso sentissi il bisogno di scrivere anche più tardi quando sarò completamente al buio.
I miei non hanno voluto sentire ragioni: «ti aspetteremo poco lontano, in qualsiasi momento avrai bisogno dovrai solo chiamarci» ha detto mamma.
Ci siamo, tra poche centinaia di metri affronteremo quella curva, ripongo carta e penna, chiudo gli occhi…

Tenevo la mano di Camilla quando l’auto non ha più trovato la strada; avevo gli occhi chiusi, il cuore pieno di quel contatto da ormai quasi due ore e per una frazione di secondo ho pensato di essermi addormentato: la sensazione è stata quella di certi sogni quando sembra di precipitare e per un momento nel sonno è come se mancasse l’aria.
Quando ho capito cosa stava succedendo ho stretto più forte la sua mano ma è stato solo un attimo, la macchina ha rimbalzato la prima volta e io ho perso Camilla, per sempre.
Non ricordo altro ma una cosa mi è rimasta impresso, l’incredibile silenzio dentro l’abitacolo, nessuno ha gridato, nessuno ha detto una mezza parola, solo un grande silenzio.

Papà ha fermato la macchina a circa ottocento metri dal punto dove ci eravamo fermati noi un anno fa; sono sceso senza dire nulla, anche loro non hanno detto nulla, non ce ne era bisogno, li ho sentiti vicini come mai in questi ultimi mesi.
Ho steso la coperta e aperto lo zaino da cui ho tirato fuori i panini, la pesca e la borraccia dell’acqua; ho cominciato a mangiare mentre il sole lentamente scendeva dietro le montagne colorando il cielo di giallo, arancio, rosso.
Mi sono riempito gli occhi e il cuore di tanta bellezza sapendo che ne avrei avuto bisogno più tardi.
Mi sono steso e ho socchiuso gli occhi, non mi sono addormentato ma semplicemente assentato per un po’.
Infine il buio è arrivato, il buio più profondo che ha permesso al nostro cielo di candidarsi all’UNESCO, il buio così simile a quello sceso dentro di me da quella sera.
Ma ci ho messo poco ad abituare la vista e accorgermi che il cielo non era uniformemente nero: era punteggiato da una miriade di stelle.
Ho atteso pazientemente di vedere la prima di quelle stelle cadere, poi ho chiuso gli occhi e mi sono ritrovato indietro di un anno.

L’escursione era stata in forse fino all’ultimo in quanto a inizio pomeriggio si era messo a piovere.
Era stato il cielo stesso a farci cambiare idea regalando un arcobaleno magnifico dopo il temporale: ci era sembrato un invito cui è impossibile dire di no
Così avevamo caricato sul fuoristrada di Marco i nostri zaini con panini e bevande, le cerate da stendere sul prato e tutto l’entusiasmo e la gioia delle nostre giovani età.
Eravamo arrivati in tempo per assistere a un magnifico tramonto che aveva restituito al cielo tutta la bellezza che lui poco prima aveva elargito a tutti noi con l’arcobaleno.
Poi le tenebre avevano via via preso il sopravvento e il cielo si era colorato di un nero intenso finché a una a una, come tante lucciole, si erano accese le stelle.
Ci eravamo coricati sulle cerate e le chiacchiere, le risatine, i sussurri erano andati spegnendosi.
Ognuno di noi si era concentrato per cercare di scorgere la stella cadente che gli avrebbe permesso di esprimere un desiderio.
Io percepivo la vicinanza di Camilla e continuavo a ripetermi che se fossi riuscito a vedere una stella cadente mi sarei fatto coraggio e le avrei preso la mano.
E la stella alla fine era caduta!

Mentre ad occhi chiusi rivivo gli stessi momenti di un anno prima li sento arrivare, uno alla volta si stendono accanto a me e sono di nuovo loro, Marco “Appo”, Nicolò, Elia, Camilla, Samuele; e poi Anna, Chiara e Marco, i sopravvissuti come me.
So che è assurdo ma improvvisamente apro gli occhi e mi sembra che le stelle lassù in cielo disegnino i loro volti: «Camilla» dico, ma nessun suono esce dalla mia bocca, è solo dentro la mia testa.
Intuisco che il cielo sta provando a fare pace con me.

Ricordo che mentre ci dirigevamo verso il fuoristrada a fine serata giocavamo a “svela il desiderio” mentre Anna protestava: «se sveliamo il desiderio non si avvererà mai».
Avevo sorriso a Camilla mentre ancora la tenevo per mano e lei mi aveva sussurrato «il tuo si è già avverato» facendomi arrossire: per fortuna c’era molto buio.
Poi mi aveva detto che il suo desiderio era di vincere i campionati mondiali di cheerleader con le sue compagne.

Ora provo a immaginare i desideri degli altri perché nessuno alla fine aveva svelato il proprio e vedo Appo urlare di gioia dentro lo Stadio per lo scudetto del suo Toro, vedo Nicolò che esce da scuola con in mano il diploma edile, vedo Elia con in mano un grosso pesce appena pescato, il più grosso che si possa immaginare, vedo Samuele che mi dice «io avevo chiesto di non perderci di vista e di essere ancora qui insieme per tanti anni sotto questo cielo a cercare le stelle cadenti».
E, finalmente, piango.

Li ho sentiti arrivare, in silenzio, lentamente; si sono stesi al mio fianco, uno da una parte e una dall’altra.
Mi hanno preso una mano ciascuno.
E li ho sentiti piangere in silenzio assieme a me.
Dopo un po’ papà ha detto: «ho appena visto una stella cadente e ho chiesto a questo bellissimo cielo di tenere sempre tra le sue braccia i nostri “ragazzi delle stelle”; ora scendiamo, è tempo di tornare a vivere».

Il Dottor Parenti si è tolto gli occhiali e si è massaggiato la radice del naso tra l’indice e il pollice; fa sempre così quando cerca di prendere tempo.
Mi ha guardato e mi ha detto: «credo che possiamo salutarci, Danilo; ora puoi tornare a camminare con le tue gambe».
L’ho guardato sentendo dentro allo stesso tempo tutta la forza che è riuscito a darmi in questo anno e una grande paura di non essere più in grado di fare a meno di lui.
Mi ha anticipato: «in qualunque momento riterrai di avere bisogno di me sai dove trovarmi».
Ci siamo alzati e ha allungato la mano per salutarmi; ho avuto un attimo di incertezza e poi l’ho abbracciato.
So che non si fa ma non sono riuscito a frenare l’impulso.
Mi ha dato una carezza dietro la nuca e poi sorridendo mi ha congedato: «ora va e cerca di trovare la felicità che meriti».
Sono uscito e ho pensato a Camilla e alla nostra storia durata poco più di un’ora e proprio in quel momento uno squarcio tra le nuvole mi ha mostrato un pezzettino di cielo azzurro intenso come erano i suoi occhi.

2Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Mer Dic 11, 2024 5:30 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

molto bello, piaciuto tanto.
carico di emotività che fuoriesce dalla righe, con le sensazioni di dolore e di gioia che divengono quasi palpabili.
non so cosa altro aggiungere, se non che mi ha colpito


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Ragazzi delle stelle Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

3Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Gio Dic 12, 2024 12:21 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto davvero molto bello e denso di emozioni. Gli stati d'animo del ragazzo sono stati espressi con notevole capacità, ed emergono con forza sia nel suo raccontarsi, sia nelle interazioni con il medico e con i genitori.
Molto ben dosata anche la rievocazione dell'incidente, mostrato a tratti via via più particolareggiati, a ricalcare il passaggio di Danilo stesso dalla rabbia e dal rifiuto, fino alla pace (forse) definitiva con il cielo e, soprattutto, con se stesso.
A parte una veniale d eufonica ("Mentre ad occhi chiusi"), non ho notato refusi.
Segnalo invece un paio di consecutio, delle quali una mi sembra proprio errata ("quasi che la mia rabbia sia contagiosa e possa inquinare": fosse, potesse), mentre l'altra ha un che di stonato più che errato ("è come se il cuore accelerasse improvvisamente e il corpo sembra svuotarsi": con un "si svuotasse" suona molto meglio, secondo me).
A parte questo, un ottimo racconto, da tenere in alta considerazione. Complimenti.
M.


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"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

A Arunachala garba questo messaggio

4Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Gio Dic 12, 2024 4:37 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Gli errori te li hanno segnalati, pure che hai scritto un meraviglioso racconto è stato detto.
Mi giro e aspetto il momento per votare.
Il racconto lo conosco a memoria.
Bravo.

5Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Ven Dic 13, 2024 11:31 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Con la premessa che ricalcare strade già percorse in romanzi o film non è negativo, anzi c’è sempre modo di svilupparle in modo accattivante, in questo racconto troviamo il percorso interiore di un ragazzo che deve accettare e superare una perdita enorme. La sua ragazza e gli amici di sempre.
Un trauma che si sviluppa nel sentirsi in colpa per essere sopravvissuto e al contempo alla spinta per provare ad accettarla per dar modo alla vita di proseguire, perché così deve essere. Ma certi percorsi sono tutti in salita, anche se ci sono persone che ti tendono la mano, la fatica nelle gambe è tutta tua.
Un racconto abbastanza lineare nello svolgimento, in cui il cielo come tema l’ho percepito un po’ forzato, inserito quasi a forza nella trama con alcune frasi poco naturali, ovviamente per il mio modo di leggere il testo, mentre nel momento in cui i ragazzi aspettano le stelle cadenti, ecco qui è il suo posto giusto.
Nel complesso un racconto discreto, non particolarmente emozionante ma scritto bene.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

6Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Sab Dic 14, 2024 11:01 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Digitando “ragazzi delle stelle” in rete si viene rimandati a un terribile fatto di cronaca avvenuto nel cuneese nell’estate del 2020, proprio in quel Castelmagno che un anno dopo è stata candidata dall’Unesco come riportato nel racconto.
Due fatti di cronaca cui ti sei liberamente ispirat* car* aut* per raccontare a modo tuo quello che potrebbe essere accaduto a uno dei sopravvissuti.
Questa, secondo me, è la vera forza di un bel racconto che mi ha coinvolto ed emozionato con gli attori non protagonisti, psicologo e genitori, davvero ben caratterizzati.
Ben scritto senza refusi apparenti e con un buon alternarsi di presente e passato (questo dedicato alla descrizione dell’inspiegabile incidente) anche questo racconto a mio parere tenta di avvicinarsi al tema senza centrarlo pienamente: mi permetto umilmente di indicarti che forse sarebbe bastato spingere un po’ di più sulla candidatura dell’UNESCO proprio per difenderlo da probabile futuro inquinamento luminoso.


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Ragazzi delle stelle Badge-3

7Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Mar Dic 17, 2024 2:02 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto non è poco emozionante, ma le emozioni che i protagonisti vivono sono molto ovattate, molto delicate, a tratti confliggono con la gravità della perdita e l'intensità delle conseguenze che, m'immagino, possa avere sulla psiche umana.
Non è un difetto in sé, però crea una sorta di scontro tra ciò che prova il lettore e la quiete quasi bucolica delle emozioni dei personaggi.
Il finale risolleva un po' questo aspetto, in particolare il punto in cui i genitori si uniscono al protagonista sul prato, dove le emozioni suscitate sono importanti, o almeno così è stato per me.

La scrittura è buona, qualche passaggio è un po' didascalico, ma nel complesso funziona.
Narrativamente parlando, l'unica cosa che non mi convince molto è l'attribuire la colpa dell'incidente al cielo. E' il perno su cui ruota l'intera storia, ma dare la colpa al cielo suona un po' strano. Si potrebbe dare la colpa alla pioggia, oppure alla persona alla guida (che non credo fosse il protagonista stesso). O a Dio o chi per lui.
Insomma, penso venga più istintivo un diverso meccanismo di ricerca del colpevole, almeno secondo me.

Ti segnalo un dettaglio, un tecnicismo.
I ragazzi in gita sono 8, più il protagonista fanno 9. In un fuoristrada solo non ci staranno mai, a meno che si tratti di uno di quei grossi SUV americani, tipo GMC Yukon o simili, quasi introvabili in Italia e comunque con un costo non per tutte le tasche. 
Per portare 9 persone serve un van, che è tipo un furgone ma coi posti dentro.
Dettagli da appassionato d'auto.

Infine il tema.
Secondo me è abbastanza centrato, perché comunque il cielo è il centro dell'attenzione della storia ed è ciò che muove le azioni e le turbe del protagonista.
Come ho scritto prima è un po' forzato il tutto, ma se accettiamo il punto allora il cielo mi sembra coerente con la tematica dello step.

Un buon lavoro che però non mi ha convinto del tutto.

8Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Gio Dic 19, 2024 9:09 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

C'è molta tecnica in questo racconto.
Lo dico in senso buono: il racconto dell'incidente svelato poco per volta, l'alternarsi del passato e del presente, un'ottima qualità della scrittura.
Anche le emozioni ci sono, insomma c'è tutto. Mi manca solo la sorpresa. Diciamo che dopo qualche riga si intuisce un po' tutto. 
Ma forse siamo noi che leggiamo con un atteggiamento eccessivamente critico, a volte. Non lo so.
In ogni caso la bravura non è certo messa in discussione.
Complimenti.

Grazie.

9Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Gio Dic 19, 2024 3:27 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Dolce, delicato e lieve, questo racconto, come la brezza marina.
Mi manca però la descrizione dell’evento, perché non riesco a conciliare la morte di una sola ragazza, mentre tutti gli altri sono vivi.
Mi manca anche il motivo per cui il protagonista ha incolpato il cielo e non Marco, colui che guidava il fuoristrada.
Questa storia, come altre già lette, riesce a parlare di noi, dell’incapacità di accettare e comprendere le prove della vita.
Vivere la sofferenza, il limite e anelare all’infinito, sono la condanna a cui è sottoposto l’essere umano.
A prescindere di ciò che non mi ha convinto, è un racconto piacevole da leggere.

10Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Ven Dic 20, 2024 8:50 pm

Albemasia

Albemasia
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Nel leggere questo racconto mi sono commossa. Davvero.
Il che significa che l'autore/autrice è stato molto bravo a maneggiare le parole nel narrare questa vicenda che non conoscevo.
Il racconto mostra anche una buona capacità di delineare i caratteri del protagonista, dei genitori, dello psicologo, nonché una sapiente disposizione dei flashback all'interno della storia. 
Il lettore resta sospeso nel desiderio di conoscere il motivo della rabbia del protagonista verso il cielo e, quando questo si svela, resta la curiosità di conoscere come si sono svolti i fatti. Concordo con chi ha rilevato che forse questo punto, essendo la causa principe che muove tutto il racconto, avrebbe potuto essere espanso un po' di più di quanto non sia stato fatto nel testo.
Un appunto sull'uso del discorso diretto: dopo le virgolette aperte la prima parola inizia sempre con la lettera maiuscola ("Proprio adesso..." e non "proprio adesso..." ecc.), a meno che  non si tratti di dialogo "spezzato", in cui la seconda battuta è la continuazione della prima. Ma qui la lettera minuscola pare una scelta stilistica a prescindere da questa regola.

11Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Ven Dic 20, 2024 11:09 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto è bello, sicuramente, ma secondo me non gestito al meglio. 
Per più di metà storia non so cosa sia successo veramente, e per me è stato limitante.
Il tormento di questo ragazzo sembra non avere una ragione, anche se spesso viene fatto riferimento a una tragedia. Devo andare a cercare su internet e questo non mi piace, approfondire certo serve, ma non per capire un racconto. 
Per una maggiore comprensione, avrei fatto anche solo un accenno iniziale. 
Non sapevo che un cielo potesse essere patrimonio dell’Unesco e questo riferimento mi è piaciuto molto.  
Resta comunque un bel lavoro.

12Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Dom Dic 22, 2024 9:25 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Un racconto toccante e ben costruito, incentrato sul tema della perdita e della resilienza, con il cielo che diventa simbolo sia del trauma vissuto sia della possibilità di riconciliazione. Il narratore protagonista è ben delineato: la sua voce interiore è autentica, sofferta, e riflette un percorso di elaborazione del dolore. La narrazione in prima persona coinvolge emotivamente, permettendo di empatizzare con il viaggio interiore del protagonista.
Il cielo gioca un ruolo fondamentale, rappresentando dapprima un traditore – colpevole simbolico dell'incidente – e successivamente un elemento di riconciliazione, custode dei ricordi e della memoria dei "ragazzi delle stelle". Le precipitazioni atmosferiche, come il temporale e l'arcobaleno, introducono il momento fatale ma si trasformano in segnali di speranza e inviti a vivere. La descrizione del cielo stellato e del suo riconoscimento UNESCO crea una connessione tra la bellezza naturale e la profondità emotiva del protagonista.
Danilo è un narratore che si evolve significativamente: da giovane uomo schiacciato dal dolore a persona in grado di guardare al passato con occhi nuovi e di affrontare il futuro. La sua introspezione è il cuore del racconto, e il processo di accettazione è descritto con delicatezza e profondità. Il dialogo con lo psicologo e il confronto con i propri genitori sottolineano l'importanza del sostegno umano e della terapia nel cammino verso la guarigione.

13Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Dom Dic 22, 2024 10:17 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Racconto ispirato da fatti reali, ma che, in ogni caso, riesce a colpire per una certa dose d’immedesimazione che l’autore ha trovato il modo d’inserire.
Mi ha molto colpita il desiderio di lei “ era di vincere i campionati mondiali di cheerleader con le sue compagne.” Che davvero ci siano campionati di cheerleader dalle nostre parti?
Non sono neppure riuscita a definire bene l’età dei protagonisti. Tutti maggiorenni? Perché il comportamento non mi pare rispecchiare quello dei ragazzi di quella età o perlomeno non di questi tempi. Comunque @Fante Scelto ho trovato la descrizione dell’incidente.

Nella notte tra l’11 e il 12 agosto 2020, a Castelmagno, in provincia di Cuneo, si verificò un tragico incidente stradale che causò la morte di cinque giovani e il ferimento di altri quattro. Il gruppo, composto da nove ragazzi, aveva trascorso la serata osservando le stelle cadenti in occasione della notte di San Lorenzo. Durante il rientro, il fuoristrada Land Rover Defender su cui viaggiavano, omologato per sei persone ma con nove a bordo, uscì di strada in una curva a gomito, precipitando per oltre 100 metri lungo una scarpata.

14Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Dom Dic 22, 2024 11:25 am

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Petunia ha scritto:
Nella notte tra l’11 e il 12 agosto 2020, a Castelmagno, in provincia di Cuneo, si verificò un tragico incidente stradale che causò la morte di cinque giovani e il ferimento di altri quattro. Il gruppo, composto da nove ragazzi, aveva trascorso la serata osservando le stelle cadenti in occasione della notte di San Lorenzo. Durante il rientro, il fuoristrada Land Rover Defender su cui viaggiavano, omologato per sei persone ma con nove a bordo, uscì di strada in una curva a gomito, precipitando per oltre 100 metri lungo una scarpata.


Aaah ok, non avevo calcolato il sovraffollamento forzato. Ci può stare.
Grazie della dritta!

15Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Dom Dic 22, 2024 9:14 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto mi è piaciuto, a mio parere è stato gestito in modo convincente.
La parte che ho trovato molto ben riuscita è questa:
Tenevo la mano di Camilla quando l’auto non ha più trovato la strada; avevo gli occhi chiusi, il cuore pieno di quel contatto da ormai quasi due ore e per una frazione di secondo ho pensato di essermi addormentato: la sensazione è stata quella di certi sogni quando sembra di precipitare e per un momento nel sonno è come se mancasse l’aria.
Quando ho capito cosa stava succedendo ho stretto più forte la sua mano ma è stato solo un attimo, la macchina ha rimbalzato la prima volta e io ho perso Camilla, per sempre.
Non ricordo altro ma una cosa mi è rimasta impresso, l’incredibile silenzio dentro l’abitacolo, nessuno ha gridato, nessuno ha detto una mezza parola, solo un grande silenzio.

Non credo sia stato facile descrivere questa scena, immedesimarsi, in un certo senso, scrivere qualcosa di plausibile e credibile. Si passa da un momento di forte emozione positiva(il contatto con la ragazza che piace) a un'altra emozione altrettanto forte, ma terribile. L'istinto è quello di difendere quel primo sentimento, difendere quella storia che forse sta per nascere stringendo ancora di più quella mano.
Anche il silenzio nell'abitacolo rende bene l'incredulità di un gruppo di ragazzi per quell'evento lontano milioni di chilometri dai loro pensieri.
Per me un lavoro davvero buono.

16Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Gio Dic 26, 2024 4:02 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): pochi errori e alcune incertezze nella punteggiatura:
  • Tutti i dialoghi devono concludersi con un segno di punteggiatura (anche solo una virgola) anche se la narrazione prosegue; unico esempio: “«Scrivi» mi ha detto il mese scorso il dottor Parenti…”; dopo ‘Scrivi’ mettere una virgola; inoltre: metti la punteggiatura a volte dentro e a volte fuori dalle virgolette, devi uniformare (meglio sempre dentro).
  • Mancanza di segni dove dovrebbe essercene qualcuno; unico esempio: “gli ho detto che ho cominciato a scrivere e lui «molto bene» mi ha detto solamente come se la notizia non lo avesse sorpreso”; questa frase è lunghissima e con subordinate, certamente minimo due virgole andavano messe (ma anche un punto e virgola e due virgole, volendo…).

Altre piccole cose:
  • “Lo psicologo da cui mi avevano mandato contro la mia volontà”: manca un verbo che regga la frase. Per esempio: ‘È lo psicologo…’, Oppure: ‘Il dottor Parenti è lo psicologo…’;
  • “Da due giorni guardo il notes”; chiamavamo ‘notes’ (dall’inglese block notes) i taccuini negli anni ’50 e ’60; non so se tu sei una persona molto matura o se dalle tue parti è rimasto questo termine come uso comune; è abbastanza brutto, come molti anglicismi sedimentati in italiano, con quella ’s’ plurale che assolutamente non si può vedere; semmai metterla in corsivo, come si usa con tutti i barbarismi?
  • “una cosa mi è rimasta impresso”: impressa.
  • “… impossibile dire di no”: manca il punto finale.

Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, plausibilità narrativa, finale…): Mi è piaciuta l’idea e il suo svolgimento; il percorso terapeutico di Danilo è credibile e ben bilanciato. Il cielo c’è, e il lieto fine pure. Bene.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): segnalo molte incertezze nella punteggiatura in tutto il testo; un peccato perché la punteggiatura, oltre al valore grammaticale, ne ha uno importantissimo prosodico, guida il ritmo della lettura e contribuisce a trasmettere le emozioni; questo problema, che si riflette anche nella sintassi, penalizza il testo, diversamente ben scritto. Valgano gli esempi già riportati sopra. Queste incertezze contribuiscono a rendere a tratti difficoltosa la lettura che si perde nella concatenazione di frasi principali e subordinate. Un vero peccato perché altrimenti la sequenza narrativa era a mio avviso appropriata, i diversi elementi ben centrati (forse non benissimo la figura dello psicologo, ma si tratta di un dettaglio secondario) e tutto avrebbe funzionato meglio.


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Io vengo da una razza famosa per il vigore dell’immaginazione e l’ardore della passione (E.A. Poe, Eleonora).
https://alamagoozlum.wordpress.com

17Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Sab Dic 28, 2024 5:56 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Il racconto è scritto molto bene. Un'ottima tecnica narrativa lo guida sicuro verso il finale.
Ignoravo il fatto di cronaca a cui si ispira, ma questo è un mero particolare.
Devo però confessarti mia car* aut* che non sono riuscito ad emozionarmi più di tanto. Forse troppa tecnica, troppa attenzione a non scadere nel sentimentalismo. Troppa attenzione a non far piangere, quando questo racconto doveva commuovere, doveva strappare una lacrimuccia.
Insomma dovevi lasciarti un po' più andare. E in fondo questo che lo psicologo ti aveva chiesto all'inizio. Lasciati guidare dalle emozioni.

18Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Sab Dic 28, 2024 10:39 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Non conoscevo il fatto di cronaca al quale il racconto è ispirato, tanto che per Castelmagno ho pensato subito al formaggio. Tra l'altro, meriterebbe un riconoscimento prestigioso così come il cielo.

Ho trovato il racconto ben scritto e ben adattato al triste fatto di cronaca cui si ispira. Come già notato da altri, è forse questo il più grande limite del racconto, ovvero rimanere imbrigliato nella mera cronaca, lasciando i sentimenti soltanto in sottofondo. Tuttavia, per gusto personale, lo preferisco decisamente così com'è, senza scomodarmi ad immaginarlo come lo psicologo avrebbe voluto. 

Il percorso di Danilo per "uscire" dall'incubo dell'incidente mi sembra troppo repentino, tuttavia è verosimile questa esorcizzazione rapida. Non so perché, non sono un intenditore, ma il racconto lo vedo bene come sceneggiatura per una fiction.

Grazie e Buon Anno!

19Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Dom Dic 29, 2024 11:31 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Non ero a conoscenza del cielo patrimonio dell'UNESCO, grazie autore per questa dritta!
Il racconto si legge molto bene, è scorrevole e alterna in modo convincente passato e presente. La trama non ha mai dei buchi da riempire e tutto scivola senza troppi intoppi verso il suo lieto fine.
Però c'è qualcosa che non mi convince del tutto: non ho sentito veramente la disperazione di questo ragazzo e di conseguenza non mi è arrivato nemmeno l'atto di tornare a vivere. 
Ecco, mi sembra che tutto qui sia un pò troppo edulcorato, che tutto sia troppo facile...
Senz'altro ognuno ha il suo modo di vivere ed elaborare il lutto, senz'altro i tempi sono soggettivi e il livello di sofferenza che si può sopportare è diverso da persona a persona, senz'altro sono troppe le variabili per standardizzare un comportamento a riguardo, ma nel testo credo che non si sia affrontato per davvero tutto quel dolore.
Sopravvivere a una tragedia simile ti cambia profondamente, ti rivolta come un calzino, ti prende, ti annienta, ti fa a pezzettini e poi ti ricompone a caso e male: nemmeno gli occhi dovrebbero essere più dello stesso colore...
Invece Danilo, per fortuna, sembra riuscire a superare il trauma, a riconquistare un contatto con la vita. Bene, benissimo, ciò allieta e da speranza.
Io sono un pò più catastrofica e non li vedo così lineari questi percorsi, ma è un modo mio d'interpretare la vita e le tragedie che l'attraversano.
Dal mio punto di vista ho percepito il racconto un pò tiepido, trattenuto, senza forti emozioni nel bene e nel male che mi sono arrivate un pò preconfezionate, come la volontà di chiudere il testo con un messaggio di speranza che ci sta sempre bene, che accontenta un pò tutti...

@Fante Scelto sul Doblò eravamo in otto l'altra sera!
Scusate l'OT.

20Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Lun Dic 30, 2024 5:50 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Devo confessare che non mi ha solo emozionato, mi sono anche commosso.
Lettura scorrevole e coinvolgente, forma corretta, percorso terapeutico ben descritto e assolutamente realistico, Notevole introspezione del protagonista, figura dei genitori molto positiva, non invadente ma presente e partecipe.
Il cielo c'è eccome.
Ottimo lavoro.


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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

21Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Mar Dic 31, 2024 6:31 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Mi è piaciuto molto, non so se è voluto, questo tempo sfumato. Il racconto ha un arco di un anno o poco meno, ma il narratore lo racconta quasi come se fosse un'unica giornata o poco più. Ho avuto la fortuna/sfortuna di confrontarmi personalmente con persone che hanno subito questo senso di colpa del sopravvissuto e mi pare di aver riconosciuto tra le righe i loro sentimenti. In più, la parte romanzata è preponderante rispetto alla cronaca, che di fatto è solo uno spunto per parlare di altro.
Il cielo c'è, è presente, ed è tema senza ombra di dubbio. Anche nell'atto di "dare la colpa al cielo" si intende proprio la volta celeste e non una metafora del destino o del divino, una cosa che ho apprezzato molto come idea.

Grazie e alla prossima.


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22Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Mer Gen 08, 2025 10:48 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

il mio primo terzo tempo dal podio... che emozione!
Prima di tutto un grazie di cuore a DT inteso nel senso più ampio possibile, che comprende tutti, ma proprio tutti quanti, questo podio è dedicato a voi e a quanto mi avete aiutato a crescere in questi anni.
La storia dei raggazzi delle stelle di Castelmagno ce l'avevo nel cuore da tempo e quando è uscito il cielo ho pensato subito che fosse arrivato il momento di scriverla; quando, poi, ho letto che il cielo di Castelmagno è stato scelto per entrare nei siti protetti dall'Unesco per l'assenza di inquinamento luminoso ho pensato che il destino mi chiamava.
Quando ho inviato il racconto ero convinto di aver scritto qualcosa di veramente buono, ero pienamente soddisfatto e il primo commento di @Arunachala, un amico che stimo molto e di cui conosco il valore letterario ha rafforzato la mia convinzione (grazie ancora per i 5 punti!).
@Mark ha ulteriormente confermato la bontà - ho riletto varie volte le due frasi da te "incriminate" prima di inviare e anche se i dubbi rimangono anche a me resto convinto della scelta fatta - del racconto (grazie per il punto).
Grazie a @Tommy per il solito bellissimo commento.
@Susanna ha cominciato, invece, a instillare in me qualche dubbio anche perché la sua critica ha colpito proprio sulle emozioni e conoscendo la sua sensibilità ho temuto di aver toppato.
Anche @Fante ha espresso alcune critiche motivate che ho percepito legate principalmente al fatto d non conoscere il fatto di cronaca (in auto quella sera erano davvero in 9, purtroppo); credo abbastanza verosimile incolpare il cielo, inteso come volta celeste, i ragazzi erano saliti a vedere le stelle cadenti quella sera.
@Aureliano, grazie anche a te per il più che bel commento; in merito alla mancata sorpresa, concordo, non era quello lo scopo del mio racconto.
@Giammy mi ha fatto dubitare di essere stato sufficientemente chiaro nel momento in cui non comprende come sia potuta morire una sola ragazza (ovviamente all'oscutro del fatto di cronaca).
@Albemasia merita un discorso a parte; il racconto lo avevo quasi completato nei giorni in cui c'è stato il ritrovo a Bologna e ho consociuto dal vivo @Albemasia ela splendida persona che è; bene, in Flixbus, tornando a Milano e pensando al racconto mi sono detto che a lei sarebbe piaciuto molto, perché avevo sentito la sua sensibilità e la sua percezione delle emozioni molto vicine alle mie. E il suo commento, alla fine, non mi ha sorpreso (grazie per i punti).
Il commento di @Resdei mi ha fatto temere che, per chi non fosse a consocenza del fatto di cronaca, il racconto non potesse risultare chiaro (e, forse, è veramente così).
@Gimbo mi ha scritto forse il più bel commento in assoluto da quando scrivo... ma poi non mi ha inserito in cinquina.
@Petunia mi ha sopreso perché le domande poste mi hanno fatto pensare non conoscesse il fatto di cronaca ma poi risponde a @Fante menzionando proprio il fatto di cronaca; i ragazzi erano tutti minorenni tranne l'autista e il suo amico di sempre; Camilla era una cheerlaeder e aveva partecipato l'anno precedente ai Campionati Mondiali in Florida.
Anche @Byron ha scritto un commento bellissimo che tengo nel cuore (hai colpito nel segno, scrivendo il brano da te citato avevo gli occhi lucidi); grazie davvero, anche per i punti.
@Claudio Bezzi, se non ti avessi conosciuto dal vivo, ti avrei mandato a quel paese! ma so che tu sei proprio così e in quei giorni a Bologna ti sei fatto volere bene proprio per il tuo essere così. Però, caspita, possibile che devo scoprire solo dal punto che mi hai regalato che il racconto ti è piaciuto. Se posso permettermi, lascia nella tastiera un po' di tecnicismi e lascia uscire il gran cuore che ci hai fatto vedere a Bologna!
@Gipo ha sostanzialmente scritto qualcosa di molto simile a Syusanna e questo è il bello dello scrivere e del leggere: leggete i commenti di @Albemasia e di @Gipo (solo per fare de esempi) e vi rendete conto di come ogni lettore sia un mondo a sé stante.
@Molli centra un punto importante, ovvero la repentinità del cambiamento di Danilo: ma in un racconto bisogna anche fare i conti con i caratteri a disposizione...
E anche @Caipi rientra tra coloro cui non sono riuscito a trasmettere emozioni sufficientemente intense; ma che ci facevate in 8 su un Doblò?
E subito dopo @Caipi, a conferma di ogni lettore e un mondo, @Menico mi ragala un altro commento bellissimo e ben 5 punti: grazie di cuore anche a te.
@Achi, infine, mi ragala l'ultimo bel commento e la conferma definitiva di aver scritto un bel racconto e di poter aspirare a qualcosa di bello (anche se il podio rimaneva un vago sogno...): e grazie anche a te dei punti.
L'ultimo grazie va al CDL, senza i cui punti il podio sarebbe rimasto un sogno, appunto.


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23Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Gio Gen 09, 2025 12:25 am

Albemasia

Albemasia
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

@paluca66 hai proprio deciso di farmi commuovere... Grazie per le tue parole e, sì, anch'io ho percepito una sensibilità molto vicina alla mia.
Il tuo racconto mi è piaciuto proprio per come l'hai scritto
Sono anche d'accordo sul fatto che, come hai osservato tu, ogni lettore legge lo stesso racconto con occhi diversi dagli altri e che le diverse esperienze personali e le sensibilità individuali costituiscono un filtro imprescindibile nella percezione delle emozioni che scaturiscono dalla storia.

A Achillu garba questo messaggio

24Ragazzi delle stelle Empty Re: Ragazzi delle stelle Gio Gen 09, 2025 11:56 am

Achillu

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Ragazzi delle stelle Dalle_15
Immagine scelta per rappresentare il racconto sui social.


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