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Il titolo è sbagliato

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1Il titolo è sbagliato Empty Il titolo è sbagliato Dom Dic 08, 2024 4:35 pm

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Ventotto.
Quello era il valore delle notti insonni e i pasti a caso, delle lacrime sui libri e i litigi con le amiche per dare il primo esame al primo appello.
Uscii dall’aula in silenzio e a testa bassa.
«Ehi. Poteva anche dartelo, il trenta!»
Un ragazzo dal fisico palestrato aveva dato voce ai miei pensieri. Lo guardai di traverso e alzai le spalle.
Intanto pioveva, così l’umore era grigio sia fuori che dentro di me. Ferma davanti al portone valutavo se aspettare che finisse, quando fui raggiunta dal ragazzo.
«Posso accompagnarti?»
Aveva un ombrello enorme con un logo sconosciuto. La ditta di papà, immaginai, quello che gli pagava la giacchetta di montone e la sciarpa di cachemire.
«Va bene.»
Mi strinsi nel piumino comprato dai cinesi e partii, lasciandolo avvicinare senza dargli una gomitata sulle costole. La scusa per rispondere a monosillabi ai suoi tentativi di imbastire un discorso me lo diede il ticchettare rumoroso delle gocce sulla tela.
All’improvviso la pioggia aumentò di intensità, obbligandoci a cercare riparo di corsa in un bar. Non era un posto per studentesse sfigate come me. I tavolini lucidi sembravano piuttosto l’ambiente in cui Gianmattia, quello il suo nome, si muoveva a proprio agio.
Restai vicina all’ingresso, asciugando con la mano la borsa a tracolla e osservando sconsolata l’acquazzone. «Non prendo niente,» dissi prevenendo la domanda.
«Offro io.»
«Guarda che non ti conviene, non mangio decentemente da giorni.»
Ma un tuono seguito da un forte scroscio mi fece capire che sarei rimasta bloccata lì ancora per molto; a quel punto accettai senza altri complimenti.
Presi una brioche salata con bresaola, un tramezzino ai gamberetti e un succo di frutta di marca, poi un cornetto di pasticceria, un cappuccino con latte di mandorla e un bignè mignon.
Gianmattia mi guardava divertito mentre consumavo il bottino. «Posso sapere il tuo nome, adesso?»
Pensai che se lo fosse meritato. «Annarita.»
«Festeggi sempre così dopo gli esami?»
Alzai le spalle. «È il primo.»
«Wow! Bel colpo.»
Non stetti lì a spiegare che i miei si aspettavano una partenza coi fiocchi, magari con lode. Mormorai in segno di assenso e assaporai il cappuccino.
«Mi ricordi molto Ramona Flowers.»
«E chi è?»
«Un personaggio di Scott Pilgrim
Ne sapevo quanto prima.
Gianmattia si mise a digitare sullo smartphone e me lo passò. Un lampo illuminò la vetrina del bar, seguito da un forte tuono; non era un bel presagio. Ero pronta a vedere la foto di una pornostar, o peggio una fotocazzo. Invece mi mostrò un cartone animato: una ragazza di proporzioni stranamente normali, senza un centimetro di pelle scoperta, il cui unico segno distintivo erano i capelli bicolori.
Cercai di rimanere impassibile. «Perché lo pensi?»
«Per come ti vesti.»
«Sì, ci sta.» Istintivamente abbassai l’orlo degli shorts sui legging.
«Ti andrebbe di guardare la serie?»
Lo osservai negli occhi cercando conferma dei sottintesi, che io dovessi pagare pegno per tutto quello che stava facendo di carino per me. «Ho altri pensieri.»
Ammiccò. «Se mi dai il tuo numero ti passo il link della serie.»
Tenevo ancora il suo smartphone in mano. Vidi che aveva Telegram, con diversi messaggi non ancora letti, e aggiunsi il mio contatto. «Non mi spammare!»
Ridacchiò, leggendo il mio nickname. «Posso chiamarti Annaraita?»
«No. Piuttosto, accompagnami alla stazione che ha quasi smesso.»
Ci salutammo ai tornelli, senza baci né strette di mano. Poi mi mandò il link alla serie di Netflix.

In treno rimuginavo su cosa dire ai miei. Non sapevano nemmeno che avessi l’esame, per cui avrei potuto anche tacere e aspettare il primo trenta. Solo che non avevo in programma di dare un altro semestrale in quella sessione. Che cosa avrebbero pensato di me, se non portavo a casa un voto? Che ero svogliata, o pensavo di essere in vacanza?
«Non mi rifiuterà un ventotto, vero, signorina?»
Mi ero sentita letta nel pensiero. Avevo accettato, intimorita dalla reazione del professore.
Invece avrei dovuto avere più coraggio e ritentare l’esame al secondo appello. Ma il prof si sarebbe ricordato di me, che avevo rifiutato il ventotto? Come avrebbe reagito, rivedendomi?
Insomma, la mia testa era un casino e avevo bisogno di rimetterla in ordine. Scartate tutte le amiche con cui avevo litigato, mi rimase una sola telefonata da fare.
Ivan mi venne a prendere alla stazione. Gli avevo accennato dell’esame e di Gianmattia, e anche che non avevo l’ombrello. Lungo il tragitto mi strinsi fiduciosa a lui, una delle poche persone in grado di darmi calore umano.
Soli in casa, e con la scusa che eravamo bagnati, si avvicinò per riscuotere subito il pegno delle sue attenzioni. Avrei preferito di no, visto che tra le altre cose dovevamo parlare di Gianmattia, ma non mi tirai indietro. Non ho mai capito se il nostro fosse sesso o fare l’amore, però lo facevamo anche se non c’eravamo mai messi insieme. Forse mi andava bene così, perché poi con lui potevo discutere di qualsiasi cosa, persino di ragazzi.
Ancora avvolta nel plaid sollevai la tapparella, sperando che non avesse smesso di piovere. «Accidenti, viene giù bene!»
Venne a controllare anche lui. «Che facciamo?»
In quel momento non mi andava di parlare dell’esame. «Maratona Netflix?»
Rise. «Lo sapevo! Scott Pilgrim, immagino.»
Feci l’occhiolino.
«Non riesci a toglierti dalla testa quel fighetto, eh? Giansilvio?»
«Gianmattia!» risposi con una smorfia. Ma in realtà pensavo alla ragazza animata che mi aveva mostrato e a cosa si aspettasse dopo avermi paragonata a lei.
Alla fine del primo episodio sentivo già un senso di disagio, che mi rimbombava dentro come i tuoni delle nuvole nere in lontananza. A metà serie lo buttai fuori. «Non sarò mai come lei!»
«Ramona Flowers, dici?»
«È così sicura di sé. Io invece sono una povera sfigata.»
Ivan ridacchiò in modo fastidioso. «Ma cosa dici?»
«Non so mai qual è la cosa giusta da fare o da dire. Ho già sbagliato al primo esame. Mi sono messa nei casini con i miei. Ho iniziato male la mia carriera universitaria. Devo continuare?»
«E cosa ti fa pensare che non sia una sfigata pure lei?»
«Ma scherzi? Sa sempre quello che vuole e lotta per ottenerlo!»
«Però da quando si era trasferita a Toronto non aveva ancora nessun amico. Non è strano?»
Alzai le spalle. «Se lo dici tu…»
«E poi cambia sempre il colore dei capelli. È un segnale di forte insicurezza.»
«Questa è una cazzata, dai.» Lo colpii con un cuscino.
«Ma è vero!» Mi colpì a sua volta.
«Non mi convinci!»
Finimmo per fare la lotta, inamovibili dalle proprie idee. Alla fine attirammo l’attenzione dei suoi.
«Ti fermi per cena?» mi chiese la madre.
«No, grazie.»
«Ormai si è abituata a mangiare caviale e champagne,» commentò Ivan.
«Non è vero!» sottolineai con una cuscinata. «Voglio solo tornare a casa presto.»
Ma, prima di salutarci, ci tenne a dirmi sottovoce: «Scommettiamo che il fighetto non ti ha ancora scritto?»

In effetti era vero. In treno controllai la nostra chat di Telegram e trovai solo i due messaggi del mattino. Del resto ero stata io a dirgli di non spammare, quindi forse era colpa mia se avevo sprecato anche quella occasione. Cioè, non di mettermi con lui, non ci pensavo neanche; però di allargare la prospettiva delle mie amicizie, quello sì. Invece all’orizzonte non c’era nulla, solo nuvole e neanche un arcobaleno.
Provai lo stesso a condividere una riflessione con lui. “Il titolo è sbagliato.”
Chissà quando avrebbe risposto? Magari era impegnato con la sua ragazza. Che, vedendo la notifica, gli avrebbe chiesto: Chi è Annaraita? E lui: Una matricola sfigata a cui ho pagato la colazione stamattina per carità cristiana. Era così affamata, poverina. La prossima volta la invitiamo e le offriamo caviale e champagne. E via così.
Invece rispose subito. “Di cosa?”
Digitai sorridendo. “La serie dovrebbe chiamarsi Ramona Flowers e non Scott Pilgrim.”
Perché?”
Lui sparisce subito e la serie continua raccontando la vita di Ramona. Fa sempre tutto lei. Non sei d’accordo?”
Forse. Però lei cerca Scott, quindi gli episodi girano intorno a lui, no?”
Sbuffai, cercando di trovare una risposta valida per sostenere la mia idea. “Ma tu che cosa proveresti se fossi protagonista indiscutibile e la tua storia si chiamasse con il nome di qualcun altro?” Inviai, soddisfatta.
Dai, è solo un cartone animato, non farti troppe storie.”
Il fatto che stesse minimizzando in quel modo non mi andò giù e mi saltarono i nervi. “Sai cosa? Forse hai ragione. Mi faccio troppe storie sui miei, sulle amiche, sugli esami. E non sarò mai come Ramona Flowers, quindi mettitela via!”
In realtà le ultime tre parole le cancellai prima di inviare. Non mi sembrava giusto riversare su di lui la mia rabbia, solo che il messaggio assunse un tono diverso.
Ma guarda che vai bene così, anche se non sei come lei.”
Ok. Sì. “Grazie!” per la concessione, mister Ovvietà.
Misi via il telefono e sbuffai. Mi resi conto però di una cosa: per quanti sforzi facessi, anche la mia vita aveva il titolo sbagliato. Insomma, qualcosa in comune con Ramona Flowers l’avevo trovata, oltre al modo di vestire. Guardai il mio riflesso sul vetro e provai a immaginarmi con i capelli bicolori.
Come faccio a essere come te?
La mia immagine alzò le spalle.

Sulla strada di casa decisi che era il momento di chiamare i miei.
«Stamattina ho dato il primo esame. Sì. Volevo dirvelo quando tornavo a casa ma non ho resistito. Grazie.» Fin qui ero tutta eccitata.
«Ventotto.» Mi morsi il labbro.
Partì la ramanzina. Più o meno nei termini che immaginavo.
Mi venne su il magone e non riuscii a trattenere le lacrime. Cercai comunque di mascherare i singhiozzi al telefono. Mi appoggiai al muro perché non mi reggevano più le gambe.
Minacciarono di togliermi anche quel minimo di paghetta, che non avrebbero rinnovato l’affitto della camera e mi avrebbero trasferito di università. Mi fecero sentire in colpa per un ventotto. E poi, quando alla fine mi avevano buttato il morale sotto terra e calpestato bene, mi riempirono di coccole e rassicurazioni. Come facevano sempre, e io alla fine dovevo pure ringraziare.
Finita la telefonata, raccolsi i pezzi di me stessa e mi risistemai al meglio possibile, asciugandomi il viso con i palmi delle mani. Nessuno voleva credere che i miei fossero così, perciò mandai giù tutto il magone da sola, ricostruii la corazza di pietra intorno al cuore e ricominciai a camminare.
Una luna pallida si intuiva tra i palazzi e le nuvole che si diradavano. Stretta nel mio piumino lucido, l’umidità mi entrava comunque nelle ossa attraverso i legging del discount. Le automobili e gli autobus facevano il rumore caratteristico delle gomme sull’asfalto bagnato.
Dalla vetrina di un parrucchiere vidi una ragazza, poco più grande di me, che si stava decolorando i capelli. Altre ragazze aspettavano il verde per attraversare l’incrocio con i roller. Un uomo da un portone chiamò «Ramona!» e una ragazzina tornò di corsa a recuperare qualcosa.
«Universo, non mi freghi!» mormorai tra me. Però pensai: che cosa avrebbe fatto Ramona Flowers per fare pace con le coinquiline e rientrare a casa serena? La risposta era semplice: non ci avrebbe litigato. Ma se fosse?
Ero arrivata all’angolo del kebabbaro. Avevo ancora in tasca il bigliettino con l’ultimo ordine che avevo raccolto io. Incrociai le dita che portare su la cena fosse una buona idea.
Aprii la porta e nessuna mi salutò.
«Ho portato i kebab.»
Una sedia strisciò sul pavimento. Caterina arrivò saltellando sulle punte e sbirciò nel sacchetto. Mi sorrise.
Ricambiai. «Scusami.»
Arricciò il naso. «Ok, perdonata.» Poi urlò verso la cucina. «Gente, liberate la tavola che si mangia!»
Roberta, appena mi vide, mi mise le braccia al collo senza bisogno che ci dicessimo nulla.
Nadia, la mia compagna di stanza, restò con l’espressione seria, forse temeva che avessi “corretto” anche quella volta il suo ordine. Poi, quando aprì il cartoccio, lanciò un gridolino di sorpresa. «Wow! Con la cipolla?»
«Abbondante.»
Mi mandò un bacio, soffiando sulla punta delle dita. «E tu?»
Caterina sbirciò il mio kebab e fece un’espressione disgustata. «Cipolla abbondante anche qui. Io non ci entro più in camera vostra, sappiatelo.»
«E chi ti vuole,» ribatté Nadia. «Vero, Annari’?»
Scossi la testa sorridendo, commossa che almeno una cosa quel giorno mi fosse girata bene.

2Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Mar Dic 10, 2024 6:09 pm

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

mah... fino a poche righe dalla fine lo definivo davvero bello: ottima storia, ben scritto, senza refusi (o perlomeno non ne ho visti).
poi arriva il finale e mi congela.
non credo di averlo compreso più di tanto, pertanto anche in questo caso metto una riserva per la seconda lettura.
magari arrivo a comprendere qualcosa che ora mi sfugge.


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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

Il titolo è sbagliato Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

3Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Mar Dic 10, 2024 6:44 pm

Albemasia

Albemasia
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Storia molto contemporanea, dove lo scroscio della pioggia resta come sottofondo fino quasi alla fine.
I dialoghi fra i personaggi sono gestiti bene e sono abbastanza credibili.
Non ho trovato refusi.
Un appunto: ma come si fa a dire che ventotto al primo esame non è un bel voto?
Aveva ragione Annarita a desistere dal rifiutare per timore di contrariare il prof.
Quanto alla reazione dei genitori alla notizia del voto c'è solo un giudizio da esprimere (per restare in tema di valutazioni...): assolutamente inqualificabile. Ma probabilmente è indicativo della pressione subita dalla protagonista e delle conseguenze sulla sua mancanza di autostima.



Ultima modifica di Albemasia il Mar Dic 10, 2024 11:17 pm - modificato 1 volta.

A Arunachala garba questo messaggio

4Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Mar Dic 10, 2024 7:17 pm

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

La pioggia c'è ed è lei che permette l'incontro con Gianmattia e quello che potrebbe essere l'inizio di qualcosa. Purtroppo, però, questo non sembra accadere e allora la pioggia perde un po' di valore. 
Avrei visto bene almeno uno spiraglio, non dico una storia d'amore, tra lei e Gianmattia. Inoltre avrei scelto un voto un po' più basso per giustificare la reazione dei genitori e la sua preoccupazione.
Nel complesso rimane un bel racconto, forse perché amo questi spaccati di vita, dove in fondo non succede nulla di speciale ma mostrano la realtà così com'è. 
Sono fotografie fatte di parole.

Grazie

5Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Mar Dic 10, 2024 11:55 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Primo racconto in lettura e commento e ho incrociato un buon racconto, scritto con la spigliatezza e il ritmo che delineano bene il personaggio di Annarita. I dialoghi sono appropriati e nell’insieme è un racconto veritiero, che funziona, ma…
Ma ad una seconda rilettura mi sono chiesta quale era il messaggio che la Penna voleva veicolare; nel senso che di spunti ce n’erano tanti: la delusione della protagonista per il voto, il timore del giudizio della famiglia, un incontro fortuito, l’amico/amante e il rientro nella casa che divide con le amiche. Gli incastri che una studentessa universitaria deve gestire, con gli inevitabili alti e bassi. Ma emozionalmente non mi ha preso: lei sta studiando, i suoi gliene danno la possibilità, non tutto andrà sempre per il meglio ma… è la vita, che ha giornate di sole e giornate con la pioggia. Sono un po’ perplessa, ma è il primo racconto quindi… ci rileggiamo prima della fine.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

6Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Ven Dic 13, 2024 10:33 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Lo trovo un racconto molto riuscito dal punto di vista della semplicità e della quotidianità.
Non sembra, ma è complicato scrivere di situazioni ordinarie, specie di personaggi magari lontani dalla nostra età, per cui un racconto così, che si guarda come una serie tv (o quasi), è davvero piacevole da leggere.
Ci sono dei contro: innanzitutto, come scriveva un altro commento, manca un qualcosa di più profondo. Manca un messaggio, una dimensione, una svolta narrativa, qualcosa che porti la vicenda di Annarita a cambiare corso o almeno a trovare una direzione.
La sensazione che ne resta è invece che la sua vita continui come era prima, senza che Ramona Flowers le sia davvero d'ispirazione, senza che Gianmattia le susciti un reale interesse, senza che il rapporto coi genitori cambi o s'intacchi.
L'unica cosa che va al suo posto è il rapporto con le coinquiline, ma a questo proposito il finale appare molto scollegato dal resto della narrazione. Quando cominciano ad apparire in sequenza Caterina, Roberta, Nadia, mi sono sentito spaesato, d'altronde vengono presentate come fossero personaggi noti (ed è giusto, visto che il narratore/Annarita le conosce già) ma sul lettore l'effetto è un po' camion che non si ferma sulle strisce.
Al proposito, leggendo il finale continuavo a ripetermi che proprio non ricordavo perché Annarita avesse litigato con le coinquiline, e in effetti non credo che la cosa sia specificata, altro motivo che genera un po' di confusione nel finale.

Molto buona la scrittura, l'ho trovata naturale e scorrevole, con un tono adatto all'età della protagonista. C'è qualche frase un po' troppo contorta, o artefatta, ma il grosso funziona. Piaciuti molto alcuni tocchi di realismo come "Annaraita" o le minuzie sugli ingredienti del kebab.

Parlando del tema, qui invece ho delle perplessità. C'è molta pioggia, ci sono parallelismi con l'umore della protagonista e le sue altalene emotive, ma effettivamente il tema non sembra essere il cielo o i suoi fenomeni, che assumono piuttosto una forma di cornice e metafora.

Al di là di questo, il racconto mi è piaciuto. E pure il titolo, che trovo finora tra i meglio riusciti.

7Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Sab Dic 14, 2024 11:11 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Se mi conoscete ormai sapete che amo questo tipo di racconti, con protagonisti giovani, ragazze insicure, maschietti apparentemente forti e sicuri di sé ma che hanno un cuore d’oro…
Quindi il mio giudizio è positivo anche se anche qui il tema direi che è appena abbozzato, diciamo preso di striscio.
I punti deboli di questo racconto a me sembrano soprattutto tre: 1) non è un racconto ma l’inizio di qualcosa di più che promette bene; 2) la reazione dei genitori a un 28 mi sembra eccessiva, se mia figlia al primo esame prende 28 e noi non l’accogliamo con una festa di almeno un paio di giorni lascia l’Università e se ne va di casa; 3) l’ultima parte, quella del rientro a casa con le coinquiline, mi sembra piombi un po’ all’improvviso, fino a quel momento, chissà perché, avevo pensato che Annar(a)ita vivesse con i genitori.
Ma, ripeto, questo a mio parere, è solo un ottimo incipit, c’è tanta carne al fuoco che ha bisogno di trovare gli adeguati sviluppi…


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8Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Lun Dic 16, 2024 4:21 pm

gipoviani


Padawan
Padawan

Veramente un bel racconto. C'é la storia di una giornata della nostra protagonista, non è la Storia, ma noi umili pedine della scacchiera della vita abbiamo solo storie con la s minuscola. 
Molto ben scritta, non annoia mai e ti verrebbe voglia di conoscerla questa Annarita o Annaraita che dir si voglia.
Veramente brava: hai dimostrato che si può scrivere una bella storia a partire da poco, come quelli  bravi in cucina che ti fanno mangiare da dio con quello che trovano nel frigo. 
Complimenti

9Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Mer Dic 18, 2024 6:42 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Più o meno siamo tutti genitori, e sappiamo bene quanti deficienti, infiltrati, esistono, che nemmeno chiamo genitori. Io per una sufficienza delle mie figlie impazzivo già nella scuola media, figuriamoci, e quello di gioire facilmente è sempre stato il mio modo di amarle.
Racconto molto attuale dove sembra non accadere nulla, ma che stupisce più di quelli dove accade tutto.
Un bell'abbraccio e uno spot volontario: per ora il mio racconto preferito.

10Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Mer Dic 18, 2024 11:27 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Non so se il titolo sia sbagliato, ma il racconto è grazioso. 
Una fuori sede che mi ha ricordato come ero io tanti anni fa. Ma i miei genitori erano molto più tolleranti, questi fanno storie per un 28!
Non fila tutto per il verso giusto, la difficoltà di certa gioventù, purtroppo, è imprigionata nei giudizi degli altri, dei social, degli sconosciuti che hanno più valore di ragazzi reali. Insomma, molte problematiche sul fuoco.
Mi sembra che la pioggia prevalga sugli altri fenomeni atmosferici, fin ora.
L’incontro con questo nuovo ragazzo, la divisione netta tra sfigati e non, in base a parametri sempre molto discutibili, l'amicizia con le coinquiline, sa tutto di fresca gioventù. Il tutto ha risvegliato in me parecchi ricordi. (sigh!)
Grazie!

11Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Gio Dic 19, 2024 3:35 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Sono rimasto male quando mi sono accorto che il racconto era giunto al termine. Non pensavo di essere arrivato al finale, la storia mi ha incuriosito e mi è piaciuta, però mi sarei aspettato un epilogo sorprendente. 
Ho molto apprezzato la descrizione psicologica della protagonista, le paure, i dubbi, le speranze, tutti aspetti caratterizzanti l’universo femminile.
Nel complesso il racconto è interessante e carino.

12Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Dom Dic 22, 2024 8:00 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Il racconto gode di una scrittura fresca e attuale. Le immagini sono ben mostrate, i dialoghi piuttosto naturali, direi che sembra il primo capitolo di una storia che ancora non si capisce dove vada a parare.
Se fosse l’antefatto di un romance, per esempio, lo troverei davvero ben riuscito.
Quello che resta, a fine lettura, è la piacevolezza del leggere stesso (grande!) ma come contenuto e messaggio non ci ho trovato niente di particolare se non una sorta di “fermo immagine”.
A livello di approfondimento sulle reazioni psicologiche della giovane donna, trovo tutto molto superficiale. Una famiglia non particolarmente abbiente che, molto probabilmente, fa sacrifici per mantenere agli studi la figlia (unica?) come può giudicare male un ventotto? Forse oltre che poco abbiente è anche “ignorante” nel senso proprio della parola.
C’è anche qualche insistenza di troppo nell’uso della lente d’ingrandimento nell’incontro al bar. Per esempio quando viene sottolineato che pure il succo di frutta è di marca. A che serve? E la scelta dei nomi è pure “stereotipata” Gian… è proprio il nome che ti aspetti di un rampollo di buona famiglia.
Una sorta di fiaba, un film di Natale, una rivisitazione in chiave attuale della famosa “ed insieme riparammo dalla pioggia in un porton…” Solo che manca il lieto fine, forse perché la vita è così.
Piove, potrebbe tirare vento, nevicare oppure esserci troppo sole.

13Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Dom Dic 22, 2024 5:03 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Questo è uno di quei racconti catalogabili come semplici, senza avvenimenti mirabolanti, ma che scorrono via con leggerezza e piacevolezza.
Alcune perplessità e piccoli dubbi restano: il dramma per un 28 può starci veramente? Io non ho frequentato l'università, non fatico a credere che alcune persone possano considerare un voto del genere un fallimento, ma nonostante ciò non riesco a comprendere questa posizione. 
Gianmattia che ruolo ha nella storia? Ho la sensazione che Annarita non lo frequenterà mai, il suo scopo è stato solo quello di fornire una sorta di aggancio per il titolo del racconto.
Poi c'è il finale che non riesco bene a definire. È un finale interlocutorio? Forse realista? La vita di tutti i giorni non è che sia caratterizzata sempre da grandi eventi e finali a effetto, tutt'altro. Però nella stragrande maggioranza dei casi le storie servono per portarci fuori dalla vita di tutti i giorni e farci vivere episodi ed eventi straordinari, fuori dal comune. 
Secondo me, quel finale "realista" è un pò deludente.

14Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Lun Dic 23, 2024 5:11 pm

M. Mark o'Knee

M. Mark o'Knee
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Una bella scrittura, sicura e senza refusi, per un racconto che però mi ha un po' deluso.
Per essere la cronaca di una giornata grigia "sia fuori che dentro di me", ci sono troppi sottintesi, troppi fatti dati per scontati, perché il lettore possa non dico immedesimarsi con la narratrice, ma almeno comprendere la storia.
Magari sono io che non ci arrivo, ma ci sono diversi fatti che non si capiscono, a partire dal motivo per il quale ha litigato con le amiche: "per dare il primo esame al primo appello"? Che razza di motivo è? Oppure per l'ordine sbagliato dal kebabbaro? Non mi sembra poi così grave.
Piuttosto strano anche l'andirivieni in treno. Pensavo fosse per comunicare il voto di persona ai genitori, ma non è così: il famigerato ventotto viene comunicato per telefono solo al ritorno e il viaggio diventa forse un tentativo di ritrovare un po' di "calore umano" con l'amico/amante Ivan. Un'ottima cosa, d'accordo, ma la frase "In treno rimuginavo su cosa dire ai miei" mette parecchio fuori strada.
A proposito dei genitori, la loro reazione appare davvero sproporzionata rispetto al voto; potrei capire per un venti, al limite, ma per un ventotto proprio no.
Un po' eccessiva anche la mole di particolari elencati al bar.
Mentre il buon Gianmattia sembra entrare in scena solo per avere un aggancio con la serie TV e giustificare il titolo del racconto (che, a conti fatti, resta la cosa migliore).
Molta quotidianità, ma poco coinvolgimento.
M.


______________________________________________________
"E perché è più utile scrivere di ciò che vuoi conoscere meglio, invece di ciò che credi di conoscere già." - Matteo Bussola

15Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Mar Dic 24, 2024 11:09 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Il racconto è ben scritto e riesce a rappresentare il tumulto emotivo di una giovane universitaria alle prese con pressioni familiari, insicurezze personali e dinamiche relazionali. È fluido e autentico, con un'ottima introspezione e dialoghi realistici. La trama è semplice ma incisiva, con un finale che offre una speranza sottile.
Il tema è ben integrato nella narrazione, non come semplice sfondo, ma come riflesso degli stati d'animo della protagonista. La pioggia e l'umidità diventano simboli del suo senso di oppressione, incertezza e fatica. Anche il contrasto tra il temporale iniziale e la pallida luna finale sottolinea un percorso emotivo di crescita e di apertura.
La protagonista è il cuore del racconto. La sua voce è fresca, sincera e profondamente umana, permettendo al lettore di immergersi nelle sue ansie, speranze e contraddizioni. La narrazione in prima persona rende ogni evento e pensiero vivido e personale. Il suo modo di confrontarsi con gli altri personaggi, pur con insicurezze e dubbi, mostra una protagonista in evoluzione, capace di resilienza.

16Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Gio Dic 26, 2024 4:08 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): mi pare scritto correttamente a parte un paio di cose verso la fine che non capisco:
  • “quindi mettitela via”; non capisco il significato; metti cosa? Via dove?
  • “Incrociai le dita che portare su la cena fosse una buona idea.”; altra frase criptica, forse intendi qualcosa tipo ‘Incrociai le dita sperando che portare su la cena fosse una buona idea.”?

Inoltre:
- “Finimmo per fare la lotta, inamovibili dalle proprie idee”; non mi pare funzioni bene. Forse ‘dalle nostre idee’? O meglio: ‘ Rimanendo ciascuno con le proprie idee’?
Trama (originalità, ritmo, logica degli eventi, spessore personaggi, plausibilità narrativa, finale…): Mi è piaciuto, sì. Non c’azzecca per niente il tema di Pachamama (sì, ho capito che piove, ma l’idea non credo sia “scrivete quel che vi pare ma ricordatevi di ficcarci un po’ di pioggia”) ma a parte quello il personaggio è tratteggiato bene. Mi è dispiaciuto per i genitori stronzi, e mi dispiacerà se Annarita e Gianmattia non si metteranno assieme.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): Il ragazzo fighetto si chiama Gianmattia; possibili nomi alternativi per personaggi piccolo borghesi in altri racconti: Pierludovico; Giovanni Maria; Oddone. La ragazza sfigata si chiama Annarita; possibili nomi alternativi per ragazze proletarie in altri racconti: Luigia, Maria, Cesira. Ivan, il trombamico; possibili altri nomi: Boris, Yuri, Marlon. Insomma, i cliché ci sono in abbondanza (al di là dei nomi), e pesano parecchio sul quadretto che hai rappresentato ma va bene, è un quadretto così, anche abbastanza tenerello. Scusa lo sfottò; i cliché mi infastidiscono un pochino ma, al netto di questo, hai scritto un buon racconto, col giusto ritmo. Brav*


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17Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Lun Dic 30, 2024 6:25 am

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Parto dal finale perché mi sembra un po' buttato lì. Tutto il resto del racconto gira abbastanza chiaramente intorno alla telefonata tra la protagonista e i genitori, mentre il finale segue un filo dell'intreccio che era stato accennato ma è di fatto slegato dalla trama principale. Tanto più che non succede di fatto niente e non riprende nemmeno il tema della pioggia con cui il racconto era iniziato. Insomma le potenzialità c'erano ma non sono state sfruttate. Per quanto riguarda il "rimprovero" di Vivonic, direi che si tratta di un'occasione mancata.
Viceversa, tutto il resto del racconto prepara la scena della telefonata. La narratrice si presenta con tutte le sue insicurezze e fragilità, che riesce a mascherare nel rapporto con i suoi coetanei, ma la maschera crolla nel rapporto con gli adulti, sia con il professore e poi con i genitori nel momento del climax. Aggiungo che il racconto secondo me ha l'unico titolo memorabile (quindi non è sbagliato per niente, anzi è azzeccatissimo) in questo step. Mi dispiace per le potenzialità inespresse, ma la lettura nel complesso l'ho trovata soddisfacente.

Grazie e alla prossima.


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18Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Lun Dic 30, 2024 5:10 pm

Menico

Menico
Padawan
Padawan

Uno spaccato molto realistico della quotidianità di una studentessa universitaria fuori sede.
I dialoghi sono compatibili con l'età della protagonista.
Un finale di condivisione e comprensione tra coinquiline che lascia comunque in sospeso la vita e le aspirazioni di Annarita.
Trova la reazione dei genitori al ventotto spropositata, contraddittoria ed antieducativa: prima sbraitano e poi coccolano.


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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.

19Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Gio Gen 02, 2025 11:37 pm

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un bel racconto, frizzante e attuale, scorrevole e ben scritto.
Viene descritto lo spaccato di una vita normale, con i suoi alti e bassi, gli incontri casuali che hanno quell'affascinante velo di mistero e aspettative e gli incontri consolidati che danno la sicurezza delle cose conosciute (come la temuta reazione dei genitori che però Annarita mette già in conto).
Il racconto è interessante per il modo disinvolto con cui affronta tematiche importanti e campali per i giovani: si parla di aspettative e sogni/proiezioni per il futuro, il tema è molto delicato.
A fine lettura l'autore cambia ritmo e prospettiva e spiazza un pò proponendo una nuova situazione che la protagonista affronta con una sorta di marcia in più, forse spinta dai vari eventi che hanno caratterizzato la sua giornata.
Ecco quindi la fotografia di un momento preciso, quello dell'acquisizione di una certa consapevolezza, quando si apprende che siamo noi a dare un senso alle cose che ci accadono intorno, che siamo noi, con le nostre scelte a fare il buono e il cattivo tempo. Ed ecco quindi che mi pare di vedere Annarita proprio nell'atto di salire uno scalino, quello che la porterà verso la maturità, attraverso la scala che continuiamo a salire per tutta la vita.
Forse è per questo che il testo sembra mozzato: rimane una sensazione d'incertezza, qualcosa che resta sospeso e al quale si fatica a dare una forma: si sale, si cresce, forse l'autore ha immortalato proprio il momento esatto dove il piede non posa da nessuna parte, a un centimetro dalla conquista del prossimo scalino di crescita e a un centimetro dalla sorpresa di percepire quel cambiamento come naturale.

20Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Ven Gen 03, 2025 5:33 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Mi sembra che il tema sia più psicologico che ambientale, ma ci sta. Annarita ha un po' di nubi nella mente che non sembrano diradarsi facilmente. 

Uno spaccato di vita interessante che mi è piaciuto leggere, ben scritto.

Tuttavia, nel complesso mi sembra ci sia qualcosa di incompiuto. Non penso a un lieto fine, ma mi manca qualcosa, come se la storia dovesse necessariamente continuare. E allora sì che il titolo è sbagliato.

Il 28? Io l'avrei rifiutato, per poi accettare successivamente un 25 perché il professore s'è incazzato di brutto. Sarebbe andata così.

Grazie.

21Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Gio Gen 09, 2025 7:53 am

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
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Ciao, Penne.

Grazie per i preziosi feedback e per i voti ricevuti, due punti che mi hanno permesso di galleggiare al secondo posto della classifica generale, tenendo dietro il temutissimo @Byron.RN e l'inaspettata @Albemasia, che avrebbero comunque meritato di sorpassarmi.
Come uomo statistico, ho notato di essere stato ricambiato tre volte su cinque da chi ho votato: @Claudio Bezzi, @Fante Scelto e @gipoviani, oltre che a essere citato da @paluca66. Un grazie anche ad @AurelianoLaLeggera e un abbraccio a @tommybe.

Tutti uomini... Questo non mi stupisce. Al di là del dato statistico, con sempre meno donne autrici (solo tre in questo step), a volte mi chiedo quale sia il mio pubblico di riferimento. Come dice Paluca, le "giovani ragazze insicure", che si raccontano attraverso le mie dita, a chi si rivolgono? La risposta un po' me la do da solo: mi faccio sempre ispirare da situazioni che "le donne conosco bene" e di cui "gli uomini non sono consapevoli", perché in fondo sono queste le mie letture principali. Quindi molto probabilmente il mio pubblico di riferimento è proprio quello maschile.

Alcuni chiarimenti sul racconto. Il personaggio di Annarita è "reale", nel senso che ho trovato la storia di questa studentessa con una pressione esagerata da parte dei genitori e l'ho presa per buona. L'ho rivestita con un'idea che avevo da tempo, ispirata dall'ultima serie animata di Scott Pilgrim, dove c'è stato un reboot del mondo e dei personaggi (inventati mi pare 10/15 anni fa) e in cui di fatto la protagonista è diventata Ramona Flowers.
Avevo chiara in mente la scena madre, ma la mancanza di tempo (avevo programmato di terminare il racconto dieci giorni prima di quando l'ho effettivamente consegnato) mi ha messo di fronte al fatto che non avevo pensato a un finale (ed è stato notato da tutti).
Subito dopo aver inviato mi sono reso conto che avevo cannato il tema. "Poco male", mi sono detto: "in questi casi il CdL rimanda il racconto al mittente e dà la possibilità di riscrivere". Invece la decisione di ammettere comunque il racconto e non votarlo è stata per me tutt'altro che un regalo di Natale, è stato come trovare il carbone nella calza! Comunque è andata così, conoscendomi non sarei stato in grado né di cambiare il tema del racconto né di scriverne un altro in tema.

Poi davvero non so come ho fatto a scrivere "in treno" più volte, quando in realtà si tratta della metro! Ci credo che vi ho mandato in confusione.

Nel racconto volutamente "non succede nulla". A differenza de "La vita su di me", questo racconto accade tutto nell'arco di una sola giornata e non me la sono sentita di fare evolvere Annarita in modo eclatante. @caipiroska dice (grazie) che Annarita fa "un passo" e, anche se è l'unica ad averlo scritto esplicitamente, spero che non sia stata l'unica a notarlo. L'effetto, devo dire inaspettato, è stato che in tantissimi avete aggiunto "come se fosse parte di qualcosa" mentre invece pensavo davvero a un "one shot". Questo lo dovrò sicuramente migliorare in futuro.

Grazie e alla prossima.


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22Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Gio Gen 09, 2025 11:56 am

Achillu

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Il titolo è sbagliato _7327e10
Immagine scelta per rappresentare il racconto sui social.


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23Il titolo è sbagliato Empty Re: Il titolo è sbagliato Sab Gen 18, 2025 8:25 pm

Achillu

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Il titolo è sbagliato 20250111
Fanart di Ramona Flowers, autrice Tetu (@pocopocu su X)


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