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Different Tales :: Off Topic :: Archivio :: Different Rooms - Tutti i racconti :: Step 1 - Portineria
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La foto
«Mi scusi, signorina. Ormai è passata più di un'ora e devo chiederle gentilmente di uscire.» Il portinaio, ingessato nell'uniforme, ha la voce imbarazzata e lo sguardo all'altezza delle mie tette.
Potrei anche dirgli che ho gli occhi un po' più su, visto che di sicuro non si può permettere una botta con la sottoscritta; ma ho bisogno di tenerlo buono ancora per un pochino. «Aspetto qualcuno, signore.»
«Mi può dire chi, per favore?»
Ehm. Ho solo una foto e l'intuizione di trovarmi nel posto giusto. Avrei bisogno di un colpo di fortuna, per esempio: se adesso entrasse una persona? «Eccolo.»
Il portinaio si volta e provo a immaginarne l'espressione dato che – mi accorgo solo ora – l'uomo che si avvicina indossa un collare bianco. Si gira di nuovo verso di me con la faccia a forma di punto interrogativo. Questa volta sono imbarazzata io e sorrido: «Sono una pecorella smarrita.»
Scuote la testa e attira l'attenzione dell'uomo: «Molto Reverendo Davies, c'è qui Miss…»
«Suzanne Wilson.» Faccio gli occhi da micetta e saluto con la mano.
Il prelato mi squadra; chissà se gradisce? Sono pure indecisa se farmi portare nel suo appartamento per guadagnare una marchetta o restare qui per scoprire se la mia intuizione sia giusta. Per fortuna è lui a rompere il silenzio: «Ha bisogno di parlare, Miss Wilson?»
«Sì, grazie.» rispondo in falsetto.
Ora che gli sono vicina riesco a dargli un'età, direi sulla cinquantina; ha l'aria stanca, ma mi invita a sedere con lui su un divanetto defilato di quest'ampia portineria. Non so che ruolo possa avere un “molto reverendo” nella gerarchia ecclesiastica ma mi dice di chiamarlo semplicemente “padre”. Lo intrattengo con qualche luogo comune sul mestiere, sul mio – finto – desiderio di affrancarmi dalla “vita” e bla, bla, bla; nel frattempo non perdo di vista l'ingresso.
Entra un uomo con i capelli ricci e grigi; mi sembra di cogliere una somiglianza con la foto. «Scusi, padre. È arrivato il mio cliente.» dico, spudorata.
Mi prende la mano: «Ehi! Stia attenta. Quell'uomo è molto violento.» Concorda con il profilo: bene. Cioè male; Padre Davies non mi lascia. «Colga l'occasione per dire “basta”, ora.»
Accidenti; decido per un veloce cambio di programma perché forse qualcosa riesco lo stesso a scoprirla. «Chi è?»
«Jeffrey Brown? È una persona che, se non ottiene ciò che vuole con i soldi, se lo prende con la forza.»
«Grazie, padre.» Fingo la conversione e, mentre recito una preghiera e il mio pentimento, ripeto di continuo a me stessa il nome e cognome, per non dimenticarli.
Ho fatto una ricerca in biblioteca e ho scoperto che Jeffrey Brown è manager in un'azienda di import/export con sede in questo centro direzionale a Canary Wharf. È stato implicato in alcuni casi di violenza e stupro ma ne è sempre uscito pulito: certo, il porco è troppo ricco per finire in prigione. Proprio il tipo che sto cercando e la somiglianza con la foto c'è. Insomma sembra che l'intuizione fosse giusta e il vecchio portachiavi mi abbia portato da lui.
Mi aggiro per la portineria con un abbigliamento extra lusso perché le mie intenzioni siano chiare e nessuno mi accompagni all'uscita. Arriva il mio obiettivo. Mi avvicino, lo guardo; gli dico con voce sexy: «Buongiorno, Mr. Brown.» e gli lascio il biglietto da visita.
Faccio per andare ma lui mi prende per il braccio; stringe, fa male. «Ho il piacere di conoscerla, Miss…»
«Mi chiami pure Sophie.»
Mi guarda senza sorridere. «Sophie, ora ho da fare ma ci vedremo presto.»
Mantiene la promessa. Del resto, non avrebbe potuto resistermi, sono troppo affascinante. Gli ho dato appuntamento in questo lussuoso stabile in Wapping Lane, un vecchio magazzino dei Docks restaurato. Gli appartamenti sono climatizzati e insonorizzati, proprio ciò che serve per i miei servizi speciali.
Jeffrey Brown arriva; lo accolgo in lingerie e abbassa le difese; si ritrova immobilizzato senza nemmeno accorgersene. «Si ricorda cos'è successo proprio qui trentanni fa, Mr. Brown?»
Impreca. Non degna di attenzione ciò che gli dico e la cosa mi dà molto, molto fastidio!
«Ha bisogno di un aiutino?» Non mi serve la sua conferma; ho già con me la dose di Pentothal necessaria. A me nessuno può mentire. «Era il 16 giugno del 1965.» La data scritta a penna dietro la foto. «Ricorda di essere già stato qui?»
«Sì. Rubammo il furgone a un negoziante di Dalston. Poi ci dirigemmo ai Docks in cerca di una prostituta. Caricammo una ragazza che aveva anche un bel fisico ma cominciò subito a far casino, così parcheggiammo in questo magazzino abbandonato. Le mollai un ceffone per farla stare zitta ma niente, allora Clifford tirò fuori la lama e finalmente smise di strillare, però era rigida come uno stoccafisso. Dovemmo tagliarle i vestiti col coltello e pure in due a tenerla ferma mentre l'altro se la faceva. Una faticaccia però divertente.
«Ernest trovò una Polaroid vecchio modello nel cassetto del furgone, così: “Dai, che ci facciamo un po' di foto come i cacciatori di leoni in Africa!” La ragazza non voleva star ferma così le demmo qualche calcio per tenerla buona. La scaricammo e usammo i fari per illuminare. In un paio di foto venni pure bene, devo ammettere che ero proprio un bel ragazzo fotogenico!»
Non gli sputo addosso per rispetto di me stessa. Piuttosto si sta addormentando, devo tirargli fuori i nomi: «Chi erano Clifford ed Ernest?»
«Clifford Jones ed Ernest Thomas.»
«Grazie. Quando ti sveglierai, sarai sicuro di aver fatto una gran scopata e mi lascerai pure la mancia. Poi te ne andrai e non cercherai mai più Sophie.»
Era Clifford Jones ad abitare nell'appartamento che oggi è di Jeffrey Brown. In questo senso ho avuto fortuna. La sua famiglia dichiarò bancarotta e Brown fece lo sciacallo acquisendone le proprietà. Ma non ho nessun ultimo domicilio sconosciuto, Jones sembra scomparso da Londra.
Ernest Thomas non ho proprio idea di chi sia.
Con queste informazioni torno dalla mia amica Debbie, che lavora in polizia. «Non è un granché.» le dico.
«Scherzi? Sei stata bravissima!» Lo so, mi fa piacere sentirmelo dire. «Gli altri due li trovo io, non ti preoccupare. Ci tenevo a venire a capo di questo caso irrisolto.»
Different Staff- Admin
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Re: La foto
Un buon racconto con qualche pecca, ma tutto sommato è gradevole. Parto subito col dirti che approvo l'aver inserito tutti i parametri richiesti senza l'utilizzo di "sotterfugi" (leggasi indicazioni spazio-temporali in grassetto). A tal proposito, la portineria riveste un ruolo abbastanza importante nel testo, ma trovo strano che una donna super sexy si aggiri, elegante e seducente, in una stanza che dovrebbe essere riservata al solo portinaio. Magari in quel palazzo la portineria e l'atrio coincidono, ma mi sembra strano. In ogni caso, il brano scorre bene, la protagonista mi sembra ben caratterizzata, e l'iniezione di Penthotal è un ottimo modo per rendere credibile una confessione altrimenti improbabile (forse nemmeno così tanto, visto il carattere narcisistico dello stupratore). Devo dire, però, che il finale mi pare un po' "tiepido", quasi deludente: la narrazione fino a quel punto la trovavo molto sullo stile di un noir, con la classica femme fatale che vendica un torto subito da lei o una sua conoscente. Invece, tutto si conclude con un'operazione sotto copertura, senza né mostrare l'effettiva cattura dei colpevoli spiegare né spiegare le motivazioni per cui questo caso sia stato riaperto (o come la prostituta fosse giunta in possesso della foto). In sostanza, un racconto godibile e che centra i parametri, ma con un finale rivedibile (e che lascia troppe questioni irrisolte).
Ospite- Ospite
Re: La foto
Ci sono cose che non mi convincono molto.
Dopo trent'anni, la donna è ancora così così avvincente?
Un brutto ceffo è difficile da rendere inerme, e nessuna spiegazione viene data sul 'come'.
Il siero della verità fa molto film poliziesco, ma è poco efficace in un racconto,
semplifica troppo la procedura della confessione.
Per il resto, nulla da dire, il racconto è corretto.
Sostituirei la parola sexy con 'sensuale'.
Ma queste sono inezie.
Dopo trent'anni, la donna è ancora così così avvincente?
Un brutto ceffo è difficile da rendere inerme, e nessuna spiegazione viene data sul 'come'.
Il siero della verità fa molto film poliziesco, ma è poco efficace in un racconto,
semplifica troppo la procedura della confessione.
Per il resto, nulla da dire, il racconto è corretto.
Sostituirei la parola sexy con 'sensuale'.
Ma queste sono inezie.
Ospite- Ospite
Re: La foto
Bello, mi è piaciuto. Ben scritto. Regge dall’inizio alla fine. Mi è piaciuto il colpo di scena conclusivo: mi aspettavo che Sophie (ma immagino non sia il suo vero nome) avesse cercato l’uomo per una vendetta (magari di una madre, una sorella maggiore, di lei stessa bambina…) e lo uccidesse, invece…
Ha ritmo. Il finale forse è un po’ compresso, ma sembra aprirsi verso un nuovo episodio.
Forse più film poliziesco che racconto giallo, ma ti prendi un buon voto nella mia tabella.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: La foto
Questo racconto è ben scritto, si legge con gusto e le immagini fluiscono davanti agli occhi come un film. Insomma è divertente e stuzzicante al punto giusto. I dialoghi sono ben gestiti e dosati nel testo.
Lo trovo adatto a una realizzazione cinematografica.
Quello che mi ha convinta un po' meno è l'aderenza al Contest. Per carità ci sono molti dei requisiti richiesti, ma la scena si svolge al presente, con linguaggio e strumenti attuali e l'anno è relegato al retro di una foto, un escamotage piattosto "facile".
In ogni caso si sente che c'è una penna esperta e una bella immaginazione.
Lo trovo adatto a una realizzazione cinematografica.
Quello che mi ha convinta un po' meno è l'aderenza al Contest. Per carità ci sono molti dei requisiti richiesti, ma la scena si svolge al presente, con linguaggio e strumenti attuali e l'anno è relegato al retro di una foto, un escamotage piattosto "facile".
In ogni caso si sente che c'è una penna esperta e una bella immaginazione.
Petunia- Moderatore
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Re: La foto
Racconto ben scritto con un ritmo incessante, forse un po' troppo per un noir che potrebbe necessitare di una degustazione più soft. Il finale risulta purtroppo un pochino debole e lascia l'amaro in bocca al lettore che vorrebbe saperne di più. Belli i personaggi.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: La foto
Un racconto ben scritto,ma che a mio avviso sembra essere troppo conciso.
La prima parte scorre bene. Poi sembra volervoler chiudere la storia senza approfondire.
Chi e la donna?
Vuole vendicare se stessa o chi altro?
Carino il finale, da istoria che continua.
La prima parte scorre bene. Poi sembra volervoler chiudere la storia senza approfondire.
Chi e la donna?
Vuole vendicare se stessa o chi altro?
Carino il finale, da istoria che continua.
gemma vitali- Padawan
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Re: La foto
Un noir ma è solo una variante di giallo e tu quindi l'hai centrato in pieno. Avrebbe forse dovuto contenere qualche spiegazione in più ma è probabile che il numero di caratteri obbligatori ti abbia fatto condensare molte cose. Non mi aspettavo il finale del sotto copertura e ciò vuol dire che il ruolo della meretrice è ben descritto. Come d'altronde tutto il resto. Brav@.
Antonio Borghesi- Cavaliere Jedi
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Re: La foto
Racconto scritto bene, ma mi sembra tutto troppo rapido, troppo veloce.
Io mi sono sentito un pò staccato dalla lettura, perché non ho trovato quella giusta atmosfera accogliente che ti avvolge, che ti fa entrare dentro la storia.
Anche i personaggi mi sembrano poco delineati, solo abbozzati, ma probabilmente è dovuto solo a una sensazione, al fatto che tutto si svolga come detto in modo tanto rapido.
Una prova discreta che non mi lascia comunque pienamente soddisfatto. Manca un pò di appeal in questo brano.
Io mi sono sentito un pò staccato dalla lettura, perché non ho trovato quella giusta atmosfera accogliente che ti avvolge, che ti fa entrare dentro la storia.
Anche i personaggi mi sembrano poco delineati, solo abbozzati, ma probabilmente è dovuto solo a una sensazione, al fatto che tutto si svolga come detto in modo tanto rapido.
Una prova discreta che non mi lascia comunque pienamente soddisfatto. Manca un pò di appeal in questo brano.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: La foto
Ciao autor*
Mi trovo d'accordo con chi prima di me, ha definito il tuo racconto un po' troppo veloce. Si arriva alla fine senza fiato, quasi senza aver "assimilato" nulla di ciò che si è letto. La caratterizzazione dei personaggi la trovo poco sfruttata, forse anche giustagiusta seguendo il filo veloce del racconto, ma tant'è.
Le linee guida le ho ritrovate, quindi bene così. Non ho refusi particolari da segnalarti, ma vorrei dare rilievo al finale. Chiudi con un bel colpo, peccato non ce ne siano altri di altrettanta maestria in giro per lo scritto.
Una buona prova in ogni caso.
Grazie per la lettura.
Mi trovo d'accordo con chi prima di me, ha definito il tuo racconto un po' troppo veloce. Si arriva alla fine senza fiato, quasi senza aver "assimilato" nulla di ciò che si è letto. La caratterizzazione dei personaggi la trovo poco sfruttata, forse anche giustagiusta seguendo il filo veloce del racconto, ma tant'è.
Le linee guida le ho ritrovate, quindi bene così. Non ho refusi particolari da segnalarti, ma vorrei dare rilievo al finale. Chiudi con un bel colpo, peccato non ce ne siano altri di altrettanta maestria in giro per lo scritto.
Una buona prova in ogni caso.
Grazie per la lettura.
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Midgardsormr- Padawan
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Re: La foto
Racconto gradevole e soprattutto ben scritto. Il finale mi ha lasciato un po’ deluso. È come se l’autore si fosse deciso all’ultimo momento a scrivere questo brano e avesse fretta di concludere. Aveva a disposizione ancora altrettanti caratteri da utilizzare ed è un peccato che non l’abbia fatto, visto che sa scrivere molto bene.
L’altro dubbio riguarda i paletti della competizione. La collocazione temporale è un po’ debole e marginale e il prelato mi è parso inserito a fatica nella storia.
L’altro dubbio riguarda i paletti della competizione. La collocazione temporale è un po’ debole e marginale e il prelato mi è parso inserito a fatica nella storia.
Danilo Nucci- Cavaliere Jedi
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Re: La foto
Il racconto si legge tutto d'un fiato e la prima cosa che ho pensato quando è finito è stata: che peccato!
Sì, perchè nel testo ci sono tante intuizioni davvero interessanti, supportati da una scrittura briosa e frizzante che tiene sempre desta la curiosità, ma il tutto è gestito in maniera troppo frettolosa e questo mi è dispiaciuto molto.
L'agente che opera sotto copertura è un'idea brillante che stuzzica la fantasia, ma dall'altra parte mister Brown non riesce a essere ugualmente accattivante.
Interessante anche il perchè: gettare un pò di luce su un caso irrisolto avvenuto molti anni prima (qui però la fretta nella stesura del testo diventa eclatante: hanno aspettato più di trenta anni per far luce su questo caso e viene tutto liquidato in una decine di righe... Se era così semplice scoprire la verità perchè nessuno lo ha fatto prima?).
Un testo interessante ma, a mio avviso, andava pianificata meglio l'intera struttura del racconto, rispondendo a tutti i perchè che inevitabilmente rimangono sospesi.
Sì, perchè nel testo ci sono tante intuizioni davvero interessanti, supportati da una scrittura briosa e frizzante che tiene sempre desta la curiosità, ma il tutto è gestito in maniera troppo frettolosa e questo mi è dispiaciuto molto.
L'agente che opera sotto copertura è un'idea brillante che stuzzica la fantasia, ma dall'altra parte mister Brown non riesce a essere ugualmente accattivante.
Interessante anche il perchè: gettare un pò di luce su un caso irrisolto avvenuto molti anni prima (qui però la fretta nella stesura del testo diventa eclatante: hanno aspettato più di trenta anni per far luce su questo caso e viene tutto liquidato in una decine di righe... Se era così semplice scoprire la verità perchè nessuno lo ha fatto prima?).
Un testo interessante ma, a mio avviso, andava pianificata meglio l'intera struttura del racconto, rispondendo a tutti i perchè che inevitabilmente rimangono sospesi.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: La foto
Mi sono sbrigato a rileggerlo, dopo aver letto i commenti entusiastici degli altri.
La storia c'è, su questo non ci piove.
Forse è solo colpa mia se non sono coinvolto emotivamente.
E mi scuso.
Stare fuori dal gruppo è stata sempre la mia pena, e non voglio che accada pure.
Qui.
La storia c'è, su questo non ci piove.
Forse è solo colpa mia se non sono coinvolto emotivamente.
E mi scuso.
Stare fuori dal gruppo è stata sempre la mia pena, e non voglio che accada pure.
Qui.
Ospite- Ospite
Re: La foto
mah, vado controcorrente, come spesso capita, e dico che non ne sono per nulla entusuastaa.
intanto non è ambientato nell'anno indicato, del quale c'è solo un ricordo raccontato.
ci sta come giallo, visto quanto accade, ma è tutto talmente rapido che non lascia il segno.
di contro, devo dire che è ben scritto, questo sì.
intanto non è ambientato nell'anno indicato, del quale c'è solo un ricordo raccontato.
ci sta come giallo, visto quanto accade, ma è tutto talmente rapido che non lascia il segno.
di contro, devo dire che è ben scritto, questo sì.
Arunachala- Admin
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Re: La foto
il racconto è senza ombra di dubbio ben scritto, ma sembra l'incipit di un racconto più ampio.
Non ho avuto modo di appassionarmi che era già finito. i personaggi sono poco caratterizzati e non me ne volere ma io l'atmosfera da giallo non l'ho percepita, tutto rimane molto asettico.
Non ho avuto modo di appassionarmi che era già finito. i personaggi sono poco caratterizzati e non me ne volere ma io l'atmosfera da giallo non l'ho percepita, tutto rimane molto asettico.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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A vivonic garba questo messaggio
Re: La foto
Tanta, tanta fretta. La narrazione in prima persona potrebbe farne un noir molto moderno, ma non c'è un vero lavoro su una voce che produca l'effetto che dice Byron, che ti faccia entrare nella storia. Va avanti dritto per la sua strada e il lettore sta un po' a guardare, in disparte. Scritto bene, si, e molto curato, Come se avessi cercato di usare meno parole possibili, ma senza cercare un vero minimalismo. L'intreccio mi sembra molto pensato, il vero punto di forza. Prende il sopravvento su tutto il resto, anche perché di caratteri a disposizione ce ne sono davvero pochi. Ma qualcuna in più l'avevi, per distrarti un po' sui personaggi.
Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: La foto
Ho trovato il racconto gradevole, si legge velocemente.
Lo scrivere in prima persona non è mai semplice, si rischia di esagerare ma qui trovo ci sia il giusto equilibio tra la narrazione delle storia e il vivere la storia.
Gli elementi essenziali ci sono tutti.
Il dubbio se la ragazza sia la stessa di trent'anni prima beh... dovrebbe essersi conservata molto bene!
La figlia della ragazza di trent'anni prima? Ci può stare: decide di vendicare la madre e si trasforma in detective. Ma alla fine sembrerebbe più una detective che collabora con la polizia sui casi irrisolti.
Il racconto cade, a mio parere, solo nel finale: l'ho trovato frettoloso, quasi l'autore/autrice avesse voglia di chiudere velocemente.
Un minimo di sviluppo avrebbe giovato: visto che i personaggi sono stati creati, facciamoli lavorare.
Piccolo rrefuso
Ma non ho nessun ultimo domicilio sconosciuto, forse intendevi conosciuto.
Lo scrivere in prima persona non è mai semplice, si rischia di esagerare ma qui trovo ci sia il giusto equilibio tra la narrazione delle storia e il vivere la storia.
Gli elementi essenziali ci sono tutti.
Il dubbio se la ragazza sia la stessa di trent'anni prima beh... dovrebbe essersi conservata molto bene!
La figlia della ragazza di trent'anni prima? Ci può stare: decide di vendicare la madre e si trasforma in detective. Ma alla fine sembrerebbe più una detective che collabora con la polizia sui casi irrisolti.
Il racconto cade, a mio parere, solo nel finale: l'ho trovato frettoloso, quasi l'autore/autrice avesse voglia di chiudere velocemente.
Un minimo di sviluppo avrebbe giovato: visto che i personaggi sono stati creati, facciamoli lavorare.
Piccolo rrefuso
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
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Re: La foto
Così a occhio ho la sensazione che tu abbia risparmiato parecchio sulle battute a disposizione (non le ho contate per cui potrei stare prendendo una clamorosa cantonata!) mentre avresti potuto inserire qualche elemento in più togliendo al lettore la sensazione che il racconto, da un certo punto in poi, sia troppo affrettato, corra troppo rapidamente verso il finale.
Alcuni dubbi rimangono soprattutto quello sulla ragazza, è la stessa di 30 anni prima o semplicemente una professionista che tenta di risolvere un caso rimasto irrisolto?
La scrittura è buona, scorre senza refusi, sotto questo aspetto i miei complimenti.
Alcuni dubbi rimangono soprattutto quello sulla ragazza, è la stessa di 30 anni prima o semplicemente una professionista che tenta di risolvere un caso rimasto irrisolto?
La scrittura è buona, scorre senza refusi, sotto questo aspetto i miei complimenti.
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Re: La foto
Buono l’inizio in medias res. Il dialogo tra la miss, che aspetta da più di un’ora, e il portiere ci informa che la ragazza non è sicura di aspettare la persona giusta, di cui possiede solo una foto. Quando compare il reverendo Davies, miss Wilson recita la parte della pecorella smarrita, senza tacere quale professione esercita, anzi all’apparire di un giovane bruno somigliante alla foto, dichiara senza pudore che è quello il cliente che attende. Il pregio del dialogo sta nel fornire in poche battute e in modo naturale il quadro della situazione e i protagonisti della vicenda.
Il lettore è già incuriosito e coinvolto e si domanda perché la Wilson cerca mister Brown.
Il seguito scorre a tutta velocità.
Chi scrive possiede senza dubbio una capacità di sintesi notevole, però un racconto non è un riassunto. Questo non lo è; qui il rischio è aggirato con l’inserimento dei dialoghi, tuttavia avrei apprezzato una narrazione più distesa. Comunque la storia c’è, l’indagine pure e la lettura è gradevole.
Il lettore è già incuriosito e coinvolto e si domanda perché la Wilson cerca mister Brown.
Il seguito scorre a tutta velocità.
Chi scrive possiede senza dubbio una capacità di sintesi notevole, però un racconto non è un riassunto. Questo non lo è; qui il rischio è aggirato con l’inserimento dei dialoghi, tuttavia avrei apprezzato una narrazione più distesa. Comunque la storia c’è, l’indagine pure e la lettura è gradevole.
mirella- Padawan
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Re: La foto
Caro autore o cara autrice,
il tuo racconto non mi è dispiaciuto ma se devo essere del tutto onesta non mi ha nemmeno fatta impazzire.
Secondo me per rendere l’intera storia un po’ più intrigante avresti potuto soffermarti maggiormente su alcuni passaggi legati all’investigazione, come ad esempio il modo in cui la ragazza (Suzanne Wilson) arriva ad intuire che l’uomo che stava cercando sarebbe entrato nella portineria. E poi, forse, avresti potuto concentrarti di più anche sull’intensità dei dialoghi e sul finale, che, come già altri utenti hanno scritto, è stato un po’ frettoloso.
Un’altra cosa che mi lascia un po’ perplessa, ma questa parte forse l’ho capita male io, è il fatto che la polizia abbia chiesto alla ragazza, probabilmente loro informatrice, di indagare da sola su uno stupratore; quando avrei trovato più sensato che i poliziotti si avvalessero del suo aiuto per arrestare Jeffrey Brown, magari anche facendosi trovare al posto di Suzanne nell’appartamento in cui lei e l’uomo si erano dati appuntamento.
Anch’io come altri utenti, inoltre, penso che l’inerenza al contest per quanto riguarda la collocazione temporale sia un po’ “discutibile”, se così si può dire.
Al contrario ho trovato molto interessante e, perchè no, anche geniale, l’uso del Pentothal, di cui nemmeno conoscevo l’esistenza. E poi mi è piaciuta l'espressione che hai usato all’inizio “Sono una pecorella smarrita”, l’ho trovata davvero azzeccata in quel contesto.
Detto questo, ripeto, il tuo racconto non è stato male e sicuramente ha potuto insegnarmi qualcosa, quindi ti ringrazio.
Black Rose- Viandante
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Data di iscrizione : 08.02.21
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Re: La foto
Questa foto non mi ha fatto impazzire.
La trama non mi convince ma per spiegarlo devo partire dalla fine: Suzanne è una puttana che dopo trent'anni da un certo evento spiacevole (chiamiamolo così), cerca giustizia e forse vendetta facendo indagini "in proprio", per poi passare le informazioni a un'amica poliziotta. Non è chiarissimo se il citato evento spiacevole sia occorso a lei o a qualcuno a lei vicino. Il finale è in sospeso, cioè non sappiamo come andranno veramente a finire le indagini ufficiali, ovvero quelle che renderebbero concreta la giustizia, o la vendetta, che Suzanne insegue.
Il racconto parte con lei che aspetta un uomo in una portineria, con un portinaio impiccione. Arriva, per caso intendo, un prete. Suzanne si "confessa" con lui per prendere tempo e attendere ancora la persona che aspetta. La persona arriva, Suzanne lo squadra e il prete le conferma la sua impressione: quel tizio è un poco di buono. Non mi è chiara la presenza del prete, sembra forzata: perché Suzanne, così intraprendente come investigatrice improvvisata, non poteva già avere informazioni sul personaggio che cercava? Spero di essermi spiegato e, nello stesso tempo, potrei non aver capito io.
La scrittura è buona e questo è un pregio. Non ho contato i caratteri, ma credo che avresti potuto ampliare il tuo racconto entro i limiti, magari incentrandoti di più sulla caratterizzazione dei personaggi, a cominciare dalla protagonista. Personaggi che, a mio avviso, rimangono un po' distanti dalle loro stesse vicende.
Con i paletti ci siamo, tranne per il genere, che mi sembra decisamente borderline.
Racconto perfettibile.
La trama non mi convince ma per spiegarlo devo partire dalla fine: Suzanne è una puttana che dopo trent'anni da un certo evento spiacevole (chiamiamolo così), cerca giustizia e forse vendetta facendo indagini "in proprio", per poi passare le informazioni a un'amica poliziotta. Non è chiarissimo se il citato evento spiacevole sia occorso a lei o a qualcuno a lei vicino. Il finale è in sospeso, cioè non sappiamo come andranno veramente a finire le indagini ufficiali, ovvero quelle che renderebbero concreta la giustizia, o la vendetta, che Suzanne insegue.
Il racconto parte con lei che aspetta un uomo in una portineria, con un portinaio impiccione. Arriva, per caso intendo, un prete. Suzanne si "confessa" con lui per prendere tempo e attendere ancora la persona che aspetta. La persona arriva, Suzanne lo squadra e il prete le conferma la sua impressione: quel tizio è un poco di buono. Non mi è chiara la presenza del prete, sembra forzata: perché Suzanne, così intraprendente come investigatrice improvvisata, non poteva già avere informazioni sul personaggio che cercava? Spero di essermi spiegato e, nello stesso tempo, potrei non aver capito io.
La scrittura è buona e questo è un pregio. Non ho contato i caratteri, ma credo che avresti potuto ampliare il tuo racconto entro i limiti, magari incentrandoti di più sulla caratterizzazione dei personaggi, a cominciare dalla protagonista. Personaggi che, a mio avviso, rimangono un po' distanti dalle loro stesse vicende.
Con i paletti ci siamo, tranne per il genere, che mi sembra decisamente borderline.
Racconto perfettibile.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: La foto
Troppo corto, senza una motivazione apparente.
La storia, che pure ha una buona intuizione, ne risulta troppo vaga, senza solide basi su cui poggiarsi.
Non credo che la protagonista sia una poliziotta, perché nel finale parla di amica che lavora in polizia.
Anche se ho fatto pochissimo le pulci sul genere nello step, qui ravviso i connotati del thriller, non del giallo. A meno che il thriller non rientri nel giallo.
I commenti di tutte le opere in gara, quando arrivano alla discussione sul genere, mi confondono le idee.
Anche lo stile di scrittura non mi convince del tutto: è come se si sentisse una mano maschile dietro il personaggio femminile. Non te lo so spiegare, è una sensazione.
Insomma, manca decisamente qualcosa in questo racconto.
Nota di colore: non sono sicurissimo, ma credo che una donna non possa parlare in falsetto.
Il falsetto è l'imitazione della voce femminile da parte di un uomo.
Non credo abbia senso fatto da una donna, anche se ho capito cosa intendevi dire in quella circostanza.
La storia, che pure ha una buona intuizione, ne risulta troppo vaga, senza solide basi su cui poggiarsi.
Non credo che la protagonista sia una poliziotta, perché nel finale parla di amica che lavora in polizia.
Anche se ho fatto pochissimo le pulci sul genere nello step, qui ravviso i connotati del thriller, non del giallo. A meno che il thriller non rientri nel giallo.
I commenti di tutte le opere in gara, quando arrivano alla discussione sul genere, mi confondono le idee.
Anche lo stile di scrittura non mi convince del tutto: è come se si sentisse una mano maschile dietro il personaggio femminile. Non te lo so spiegare, è una sensazione.
Insomma, manca decisamente qualcosa in questo racconto.
Nota di colore: non sono sicurissimo, ma credo che una donna non possa parlare in falsetto.
Il falsetto è l'imitazione della voce femminile da parte di un uomo.
Non credo abbia senso fatto da una donna, anche se ho capito cosa intendevi dire in quella circostanza.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: La foto
Ciao.
Anch’io leggendo il tuo racconto aspettavo un seguito e questo è un buon segno.
Hai tenuta incollata l’attenzione, la lettura è stata piacevole e c’è la voglia di saperne di più.
Per usare il gergo poliziesco e non solo, il bastardo ha confessato.
Ma poi che succede?
Ha registrato la confessione? La polizia trova gli altri due, ma le prove?
Non so, forse è poco chiaro per me, non ho letto i commenti precedenti.
Ma alla fine quello che conta è che la tua ottima scrittura, matura e decisa,
cha ha completamente catturato la mia attenzione.
Per cui complimenti.
ciao e a presto
Anch’io leggendo il tuo racconto aspettavo un seguito e questo è un buon segno.
Hai tenuta incollata l’attenzione, la lettura è stata piacevole e c’è la voglia di saperne di più.
Per usare il gergo poliziesco e non solo, il bastardo ha confessato.
Ma poi che succede?
Ha registrato la confessione? La polizia trova gli altri due, ma le prove?
Non so, forse è poco chiaro per me, non ho letto i commenti precedenti.
Ma alla fine quello che conta è che la tua ottima scrittura, matura e decisa,
cha ha completamente catturato la mia attenzione.
Per cui complimenti.
ciao e a presto
Resdei- Maestro Jedi
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Re: La foto
Scelta particolare quella di lasciare nella tastiera la metà dei caratteri a disposizione. Io che ho dovuto tagliarne 5000 dal mio racconto rimango di stucco. Perché alla fine il testo funziona, è completo nella sua incompiutezza. Ci sono tutti gli elementi (il riferimento al '65 è un po' tirato per i capelli, ma vabbè) il genere è centrato (con una spruzzata abbondante di noir) i personaggi sono compiuti, l'indagine (o quello che è) è conclusa. Eppure i numerosi non detto pesano. Sono sicuro che se si fosse deciso di usarli tutti, questi maledetti caratteri, il racconto aveva del potenziale per giocarsela alla grande con i migliori, vista l'ottima scrittura e la buona idea di fondo.
Akimizu- Cavaliere Jedi
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Re: La foto
Questo è esattamente ciò che ho pensato io quando ho letto il racconto. Come dice [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link], è incredibile che tu abbia voluto scrivere un giallo lasciando da parte la metà dei caratteri che avevi a disposizione, quando molti altri hanno faticato a starci.ImaGiraffe ha scritto:il racconto è senza ombra di dubbio ben scritto, ma sembra l'incipit di un racconto più ampio.
Non ho avuto modo di appassionarmi che era già finito. i personaggi sono poco caratterizzati e non me ne volere ma io l'atmosfera da giallo non l'ho percepita, tutto rimane molto asettico.
Il risultato finale è evidente a tutti, probabilmente anche a te, Autore: troppa fretta, ritmo troppo serrato che non permette un coinvolgimento del lettore. Non appassiona: appena entri nella storia, cambi registro e poi, appena cambiato, il racconto finisce. E addosso al lettore resta solo un senso di occasione sprecata.
Mi dispiace, ma nonostante i numerosi pregi che ti sono già stati evidenziati e giustamente tributati, credo che i difetti superino i primi, e che per questo il presente racconto non potrà raccogliere quanto in realtà avrebbe potuto meritare la tua storia.
Al prossimo step
______________________________________________________
Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.
vivonic- Admin
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A Arunachala garba questo messaggio
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