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L’eco del gelsomino

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Claudio Bezzi
Petunia
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1L’eco del gelsomino Empty L’eco del gelsomino Mar Nov 05, 2024 2:27 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
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https://www.differentales.org/t3319-il-sorriso-dell-aquilone#38969

Nell’abitacolo aleggiava un forte profumo di gelsomino che le dava la nausea.
Giulia spinse a fondo il pedale dell’acceleratore sperando di trovare quanto prima un’area di sosta. Dopo pochi chilometri raggiunse una piazzola situata in un punto panoramico. Scese dall’auto e respirò a pieni polmoni l’aria salmastra.
Il tramonto insanguinava il mare che circondava come una parentesi tonda la piccola baia sottostante la costa. Frugò dentro la borsa ed estrasse il cellulare per scattare un selfie prima che l’oscurità ingoiasse ogni colore. Si ravviò i capelli, scelse il profilo migliore, cercò di sporgersi più che poteva, ma l’inquadratura continuava a non soddisfarla.
«Se vuole, le faccio io la foto.»
La sconosciuta pareva essersi materializzata dal nulla. Giulia le diede una rapida occhiata: una bella donna sulla trentina, abbigliamento sportivo da trekking, uno zaino leggero sulle spalle. Una turista, si disse; chissà quanti bei sentieri da scoprire c’erano in quei luoghi. La donna aveva un aspetto vagamente familiare e un tono di voce caldo e rassicurante.
«Grazie, mi farebbe piacere.»
Le porse lo smartphone.
«Ecco fatto! Ne ho scattate due o tre per sicurezza. Veda se le piacciono.»
«Vanno benissimo, ma dammi pure del tu. Piacere, mi chiamo Giulia.»
Tese la mano. La signora rifiutò il contatto.
«Nora. Scusami, ma ora devo proprio andare…»
«Posso darti un passaggio, se vuoi.»
«Non è necessario. Abito qui sotto.»
«Mi era sembrato un posto isolato.»
«Ci sono delle villette proprio sulla costa. Dalla strada non si notano.»
«Beata te! Vivere in un posto così è come stare sempre in vacanza!»
La donna accennò un sorriso, voltò le spalle e s’incamminò.
Giulia osservò la figura di Nora allontanarsi, fino a diventare un’ombra indistinta tra gli alberi che costeggiavano la scogliera. Un brivido le percorse la schiena senza un motivo apparente. Scrollò le spalle e si ripromise di rimettersi in viaggio.
Il profumo di gelsomino che aveva avvertito nell’auto sembrava essersi dissolto nell’aria fresca della sera, eppure, quando salì a bordo, una traccia dolce e nauseante tornò a stuzzicarle le narici. Era sicura di non avere nulla in macchina che potesse emanare quel profumo. Inserì la chiave nel cruscotto e l’auto tossì, rifiutandosi di avviarsi. Sbuffò, provò un’altra volta, poi un’altra ancora. Niente. Il motore non dava segni di vita, come se qualcosa avesse assorbito tutta la carica della batteria.
Con un sospiro di esasperazione, afferrò il cellulare. Nessun segnale. Provò a muoversi intorno all’auto, cercando di captare anche la più debole delle tacche, ma la schermata continuava a mostrare l’assenza di connessione. Si guardò intorno, incerta. Le ombre della sera erano calate rapidamente, inghiottendo il panorama e tingendo la baia di un’oscurità profonda.
Fu allora che notò una piccola luce in lontananza, appena visibile tra la vegetazione che scendeva verso il mare. Doveva essere una delle villette che Nora aveva menzionato. Magari qualcuno le avrebbe dato una mano, o almeno le avrebbe permesso di fare una telefonata. Giulia chiuse l’auto, si strinse la giacchetta addosso e si incamminò lungo il sentiero che s’intravedeva tra gli alberi.

La luce sembrava quasi chiamarla, guidarla nel buio. A ogni passo, Giulia si sentiva sempre più distante dalla strada e dal rassicurante rumore delle automobili. L’unico suono che la circondava era lo sciabordio delle onde che si infrangevano contro le rocce. Dopo pochi minuti, vide la sagoma di una casa delinearsi tra gli alberi: era una villetta con le pareti di pietra e le finestre scolorite dalla salsedine.
Si avvicinò alla porta e bussò, ma nessuno rispose. Provò di nuovo, più forte. La porta si aprì con un cigolio, rivelando un interno  illuminato solo da una fioca luce proveniente dal fondo del corridoio. Un odore pesante, un misto di umido e aroma dolciastro di gelsomino riprese a tormentarla riempiendole le narici.
«Permesso?» chiamò avanzando lentamente. Nella semioscurità notò qualcosa di strano nella disposizione dei mobili, come se fossero stati lasciati a metà di un movimento. Un vecchio specchio pendeva dal muro, e Giulia si fermò a guardarsi per un istante. Il volto riflesso le appariva pallido, gli occhi un po’spenti segnati da occhiaie profonde.
Si voltò di scatto quando sentì una voce familiare in lontananza.
«Te ne saresti già dovuta andare.»
Era Nora. Stava in piedi in fondo al corridoio, con la stessa espressione indecifrabile che aveva avuto quando si erano incontrate sulla strada.
«Meno male che sei tu! La mia auto non parte e non ho campo per chiamare aiuto» spiegò «pensavo di trovare qualcuno che potesse farmi usare il telefono… la porta era socchiusa e sono entrata, scusami.»
Nora non le rispose subito. Si limitava a fissarla con occhi che ora le parevano vuoti, come pozzi senza fondo. Poi, con un breve cenno della testa, l’invitò a seguirla.
La portò in una stanza con pareti spoglie, al centro della quale si trovava un tavolo di legno massiccio. Sopra, c’era un volume dall’aspetto logoro. Le pagine parevano spesse e ingiallite, bordate di nero.
«È… un vecchio album di fotografie» sussurrò Nora quasi con reverenza, anticipando la domanda di Giulia.
Giulia si avvicinò, incapace di distogliere lo sguardo. Provò una strana attrazione per quell’oggetto, come se una forza invisibile la spingesse a toccarlo, a sfogliarlo. Si chinò per osservare meglio la scritta sulla copertina: Anno 1954.
“Aprilo”, ordinò Nora, la voce ridotta a un sibilo.
Giulia, senza nemmeno capire perché, obbedì.
Si trovò davanti a una serie di piccole foto in bianco e nero: una bambina diafana con gli occhi un po’ infossati e l’espressione triste nonostante fosse davanti a una torta di compleanno, in un’altra, la stessa bambina, sorreggeva una bambola di pezza a cui mancava un braccino, in un’altra ancora cavalcava un cavallo a dondolo privo di un occhio.
Girava  le pagine sotto lo sguardo vigile di Nora che non l’abbandonava un solo istante.
La bambina sembrava essere l’unico soggetto delle foto, mai un’immagine dei genitori o dei parenti. Soffocò a stento un grido quando vide una foto che la ritraeva mentre impugnava un coltello acuminato.
Le pagine successive contenevano solo ritagli di giornale.
«Ora ricordi?»chiese Nora con un ghigno appena accennato.
Giulia corse a cercare l’uscita. Le luci della villa cominciarono a tremare.
Nora la raggiunse, il suo volto ora era una maschera di ombre e vuoti. Sembrava assorbire la luce, come se fosse un buco nero in mezzo alla stanza.
«Chi sei?» riuscì a chiederle, la voce quasi soffocata.
«Perché me lo chiedi? Io lo so chi sono. E tu?»
Giulia prese un lungo respiro, serrò le palpebre e deglutì a vuoto. Una poltiglia di ricordi iniziarono a emergere nella sua testa come punte di iceberg:
il sangue dei genitori sulle mani, la siepe di gelsomino sotto la quale li aveva sepolti, il grande salto verso l’ignoto dalla scogliera, la furia delle onde…
«Perché hai scelto di tornare, Giulia?»
Si voltò verso lo specchio e questa volta si rese conto che le parole uscivano dalla sua stessa bocca. Non c’era alcuna Nora nella stanza. Non c’era mai stata.
Le ombre si addensarono intorno a lei avvolgendola, soffocandola.
L’ultima cosa che sentì prima che l’oscurità la inghiottisse completamente fu il profumo di gelsomino, così forte da stordirla, e il fruscio delle pagine dell’album che si chiudeva con un rumore secco, definitivo.








2L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mar Nov 05, 2024 4:25 pm

Claudio Bezzi

Claudio Bezzi
Padawan
Padawan

Trama abbastanza originale, peccato tu non abbia potuto partecipare. Il difetto maggiore riguarda il fatto che hai dovuto stipare, in 7.400 caratteri, una storia che ne avrebbe richiesti agevolmente 24.000 (maledette regole liberticide di DT!). In linea di massima mi è piaciuto, al netto delle seguenti osservazioni:
  • la scrittura è - se così posso dire - un filo “troppo” sorvegliata, con l’uso di locuzioni poco colloquiali e comuni. Ti faccio un paio di esempi: “che potesse emanare quel profumo”; “cercando di captare”; fino a intere frasi abbastanza circonvolute: “la schermata continuava a mostrare l’assenza di connessione” (per dire, semplicemente, che non c’era segnale). Ovviamente non sono errori, ma la scrittura deve fluire con continuità nelle mente del lettore, così che si possa immedesimare; a mio avviso questi inciampi “colti” distraggono in quanto appartenenti, linguisticamente, a contesti differenti;
  • “gli occhi un po’spenti”: manca uno spazio;
  • alcune questioni di punteggiatura; solo un paio di esempi: “…chiamare aiuto» spiegò «pensavo…”; serve una virgola dopo ‘aiuto’ e una dopo ‘spiegò’. Inoltre: “davanti a una torta di compleanno, in un’altra, la stessa bambina”: direi punto e virgola dopo compleanno (oppure un punto). Qualche altro segno (pochissimi in realtà) messi od omessi in maniera che non mi ha convinto;
  • ““Aprilo”, ordinò Nora”: poiché metti sempre la punteggiatura entro i dialoghi devi farlo anche questa volta (poi hai usato le virgolette doppie italiane anziché le usuali - per te - virgolette francesi).

Cose veniali e opinabili, certo. 
Comunque molto brava.


______________________________________________________
L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
https://alamagoozlum.blog

3L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mar Nov 05, 2024 4:31 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Grazie della lettura e delle utili segnalazioni @Claudio Bezzi .

4L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mar Nov 05, 2024 7:25 pm

Flash Gordon

Flash Gordon
Padawan
Padawan

Bello nel suo insieme d'immagini, ovviamente sai condurre il lettore in un romanticismo surreale e da racconto horror. Atmosfere giuste che sembrano svelare ma non lo fanno in realtà, perché la realtà non esiste. Ci farei un bel film che sa come depistare chi guarda con l'effetto di non far capire chi sia il protagonista e se effettivamente sia in vita o no?
Perché sceglie di tornare Giulia, un flusso dimensionale che si apre? E quel flusso contiene e può contenere la coscienza dell'anima?
Metterei su il tema musicale del film Basic Instinct, ci sta a pennello con le scogliere e la casa isolata.


______________________________________________________
Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.

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5L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mar Nov 05, 2024 7:37 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Grazie  @Flash Gordon  : I love you

6L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mar Nov 05, 2024 9:28 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Anche se può sembrare strano, inizio a commentare i racconti della Folgore da questo tuo, anche se non in gara, in quanto è quello che mi è piaciuto più di tutti, l'unico che mi ha trasmeso dei brividi reali di inquietudine; e questo mi sembra fosse lo scopo del contest visto il genere richiesto.
Siamo lontani dal mio genere (a meno che non si tratti di un fuoriclasse come Stephen King - a proposito, perdonatemi il paragone irriverente, ma il tuo racconto mi ha ricordato il finale di quel capolavoro che è Pet Sematary!) ma non ho potuto fare a meno di apprezzare la scrittura precisa, scorrevole, elegante (c'è qualche refuso che non avrai problemi a sistemare) e l'essenzialità di una trama che sembra pensata e scritta proprio per entrare nei limiti richiesti. ho pensato che non ci fosse bisogno di nient'altro, ne una parola ne una virgola in più.
Solo complimenti.


______________________________________________________
L’eco del gelsomino Badge-3

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7L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mar Nov 05, 2024 9:30 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Wow @paluca66 troppa grazia!

8L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mer Nov 06, 2024 5:52 pm

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Letto con piacere. Grazie per averlo proposto comunque.
Abbraccio.

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9L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mer Nov 06, 2024 7:37 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Grazie del passaggio @tommybe flower

10L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mer Nov 06, 2024 10:10 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Iniziando a leggere non avevo capito che si trattava del tuo horror fuori concorso, fuorviata anche dal titolo che mi ha fatto subito pensare a a un romance, quindi a maggior ragione sono stata catapultata nell'atmosfera sospesa e un po' irreale che hai saputo creare con la giusta suspense.
Mi è piaciuta anche la scrittura, in alcuni punti forse troppo "preziosa". 
Solo un'immagine mi ha lasciata perplessa; quando scrivi: "Una poltiglia di ricordi iniziarono a emergere nella sua testa come punte di iceberg"
Bella l'immagine della "poltiglia di ricordi, ma secondo me non si sposa alla perfezione con la metafora successiva delle "punte di iceberg". Io, almeno, mi sono fermata a riflettere su queste due immagini discordanti e ho un po' perso il filo.

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11L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Mer Nov 06, 2024 10:25 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Grazie della lettura e del feedback @Albemasia

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12L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Gio Nov 07, 2024 11:46 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Bel racconto Petunia.
Sei riuscita a creare una bella atmosfera misteriosa, ricca d'inquietudine.
E sei riuscita pure a ingannarmi, pensavo che Nora fosse reale, una pazza solitaria e non una proiezione dell'anima inquieta di Giulia.
Brava.

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13L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Ven Nov 08, 2024 12:13 am

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Un racconto di horror psicologico con elementi di thriller, che costruisce un’atmosfera di tensione e mistero. La narrazione gioca sul senso di smarrimento e inquietudine, spingendo a dubitare della realtà e a comprendere la psiche disturbata della protagonista.
L'ambientazione isolata e spettrale e dettagli inquietanti come il profumo di gelsomino aumentano gradualmente la tensione. La scoperta del vecchio album nella casa rappresenta un portale verso un passato oscuro e dimenticato. L'orrore si manifesta attraverso una discesa nella follia e nei traumi di Giulia, culminando in una rivelazione disturbante in cui Giulia riconosce in Nora un riflesso di se stessa.
In sintesi, il racconto sfrutta la suspense e l'indagine nella memoria della protagonista per creare un'atmosfera opprimente e angosciante, rispettando pienamente i requisiti di un horror psicologico sofisticato.

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14L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Ven Nov 08, 2024 8:51 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Grazie  @Gimbo mi fa piacere che tu sia passato di qua… grazie per il bel commento



Ultima modifica di Petunia il Ven Nov 08, 2024 8:53 am - modificato 1 volta.

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15L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Ven Nov 08, 2024 8:53 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Byron.RN ha scritto:Bel racconto Petunia.
Sei riuscita a creare una bella atmosfera misteriosa, ricca d'inquietudine.
E sei riuscita pure a ingannarmi, pensavo che Nora fosse reale, una pazza solitaria e non una proiezione dell'anima inquieta di Giulia.
Brava.

Grazie @Byron.RN lo sai che non è un genere friendly per me e avere un tuo feed back positivo (da te che invece ci sguazzi in queste cose torbide) mi fa proprio piacere!

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16L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Ven Nov 08, 2024 1:38 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto interessante, forse non originalissimo nell'idea, ma dalle atmosfere inusuali, decise, molto nostrane, a loro modo inquietanti.
Anche a me ha colpito quella strana metafora della poltiglia abbinata alle punte di iceberg, che non si armonizza con sé stessa.

Dato che Nora non esiste, non sono ben riuscito a interpretare chi sia, o perché abbia quel particolare abbigliamento.
Anche il salto dalla scogliera non mi è chiarissimo, insomma c'è qualcosa che non ho afferrato nella trama.

A parte i miei dubbi, il racconto ha sicuramente un ottimo impatto emotivo e, soprattutto, descrittivo: hai infatti reso benissimo la scena e le immagini si formano da sole nella mente di chi legge.

17L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Ven Nov 08, 2024 4:33 pm

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Grazie @Fante Scelto , il fatto che le scene mostrate funzionino abbastanza è già qualcosa…
Certo in un racconto brevissimo non può entrare tutta la storia, ovviamente io l’ho immaginata e ho tentato di lasciare delle suggestioni. Non la spiego perché non avrebbe senso farlo, credo.
Per quanto riguarda l’iceberg, se me lo avete segnalato in due, vuol dire che devo pensare come rendere meglio l’immagine. Un iceberg mostra solo una minima parte di quello c’è sotto, così come la poltiglia di pensieri mostra frammenti di ciò che “accadde” e che, tuttavia, resta in larga parte nascosto. Forse è la parola poltiglia che non rende un buon servizio a questa idea. Ci penso… Grazie ancora!

A Fante Scelto e Albemasia garba questo messaggio

18L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Ven Nov 08, 2024 10:17 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un gran bel racconto, che a mio parere non avrebbe sfigurato nella folgore.
Anche se la storia non è originalissima - siamo tutti lettori un po' pretenziosi, desidereremmo qualcosa di non ancora esplorato per solleticare la nostra immaginazione - ha retto bene nel narrare un qualcosa di "normale" (un viaggio, un odore che non ci abbandona, un incontro casuale, un inconveniente...) per poi virare nel tragico. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di più misterioso: un fantasma, un'entità che viaggia nel tempo assieme al male che lo avvolge, ma ugualmente è un finale che appaga la lettura.
I refusi te li ha segnalati il buon Claudio, e ti confesso che a parte uno spazio mancante, gli altri mi sono proprio sfuggiti.


Le coincidenze: qualche mese fa, ormai quasi un anno fa, ho associato il gelsomino a un racconto inserito in una raccolta di racconti a tema violenza sulle donne. Una bella raccolta, con storie vere, a parte un paio di racconti di fantasia che poi tanto di fantasia non sono.


______________________________________________________
"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

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19L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Sab Nov 09, 2024 1:26 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Davvero un bel racconto spiazzante, dove una scrittura ben calibrata e bilanciata riesce a creare immagini credibili ed evocative, molto in tema con il genere richiesto alla Folgore. Sul finale viene posta questa domanda:" Perchè hai deciso di tornare Giulia?" e di seguito non viene fornita alcuna spiegazione per questo e devo dire che mi sarebbe piaciuto un piccolo accenno a questo perchè: così sono rimasta con la curiosità!
Credo che Giulia sia morta e torna lì, nel luogo dove ha ucciso i genitori attratta da qualcosa che non sappiamo.
Oppure è viva e torna nel posto dove è accaduta la tragedia perchè... non si sa.
Scene e tensione funzionano molto bene. mi sfuggono però i perchè che giustificano i comportamenti di Giulia.
Una poltiglia di ricordi iniziarono a emergere nella sua testa come punte di iceberg:
iniziarono: iniziò

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20L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Sab Nov 09, 2024 2:59 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

21L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Sab Nov 09, 2024 8:40 am

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Petunia.

Mannaggia alle olive... Almeno, il raccolto è andato bene? Spero di sì. Per quanto riguarda il paletto del genere, devo dire che è centrato, un horror con tinte thriller psicologico o viceversa, perché comunque il finale resta ambiguo e resto sospeso tra un narratore inaffidabile (tecnica narrativa che mi intriga moltissimo) o la presenza di eventi soprannaturali.
Le foto in cui c'è solo la bambina mi ricordano il video maledetto di "The ring". Forse è proprio per questo che preferirei che si trattasse di eventi soprannaturali, ma in questo caso perderei il narratore inaffidabile. Una dura scelta.
Buono l'impianto della narrazione, che procede gradualmente verso brividi sempre più intensi.

Grazie e alla prossima.


______________________________________________________
L’eco del gelsomino Badge-2
https://linktr.ee/Achillu

22L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Sab Nov 09, 2024 8:49 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Ma grazie @Achillu ! Non pensavo saresti passato di qui. So quanto sei esigente per cui il tuo commento mi fa molto piacere. Non ti toglierò del tutto il dubbio… scegli pure tu ciò che preferisci. Però… il soprannaturale nella mia idea c’era L’eco del gelsomino 1f601

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23L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Sab Nov 09, 2024 9:22 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Il racconto ha il tuo stile e mi è piaciuto leggerlo. L’atmosfera, inizialmente avvolgente e quasi romantica, diventa via via più opprimente, fino a trasmettere una sensazione di trappola, come se ci si ritrovasse intrappolati senza nemmeno accorgersene. Tuttavia, mi è sembrato che tu avessi il freno a mano tirato, come se avessi avuto paura di osare. Per i miei gusti, se avessi calcato un po’ di più la mano, il risultato sarebbe stato ottimo. P.S. Ho adorato l’espressione "poltiglia di ricordi".

24L’eco del gelsomino Empty Re: L’eco del gelsomino Sab Nov 09, 2024 9:25 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Grazie, Paolo @ImaGiraffe Ho voluto mettermi alla prova sia con il tempo (cioè mi sono detta che volevo scriverlo in poche ore) sia col numero di battute. Volevo rispettare “la folgore” quindi sì, forse avrei potuto osare di più. Grazie per la lettura!

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