Agata

Il racconto in sé colpisce abbastanza per l'immediatezza nel descrivere un personaggio particolare collocato in una specifica area cittadina. Da questo punto di vista il 100 è sicuramente riuscito.

Tuttavia non riesce a colpirmi perché non condivido il modo con il quale si cerchi di far passare la signora Agata come una poveraccia (con tutto che le si può voler bene comunque), quando più probabilmente si trova in una situazione di indigenza proprio a causa del suo vizio. Lo trovo contraddittorio, tutto qui.

Non me ne voglia l'Autore, è un'opinione personale. Grazie

Cento in salsa agrodolce. C'è tristezza ma anche speranza. Forse riposta nel modo sbagliato, ma sempre speranza è. Una bella lettura. Grazie.

Io non spero che vinca, ma che trovi un po' di pace, magari grazie anche a qualcuno come l'autore che ha saputo scrivere questo testo in cui emerge tutta la denuncia sociale che è poi riassunta nello sfogo di Byron. Sono d'accordo con Achi: il narratore è caratterizzato pure lui molto bene, e secondo me questo è un indice di maturità stilistica; addirittura può anche darsi che fosse un effetto nemmeno ricercato dall'autore, a dimostrazione ulteriore della sua bravura.
Agata è poi un nome che adoro, sia per il suo significato etimologico sia come ultimo (e forse unico) aggancio alla città dei miei nonni paterni; di conseguenza, perfino il nome della tua protagonista mi coinvolge emotivamente.
Secondo me, è un ottimo 100. Complimenti davvero!

Ciao  @Byron.RN rinnovo l’apprezzamento per questo cento in cui il personaggio di Agata riesce a trasmettere moltissimo in poche righe. 
Il cento, come ben sappiamo, è una sfida ardua e ogni parola ha un perso specifico ben superiore a quello che avrebbe in qualsiasi testo. 
Se posso, credo proprio che la frase conclusiva “spero che vinca” abbia spostato in modo deciso il focus sul vizio del gioco piuttosto che sulla persona Agata.
Per questo, forse, non ha ottenuto il merito che, a mio parere personale, aveva. E infatti per me resta il cento che ho apprezzato di più.

Petunia ha scritto:Ciao  @Byron.RN rinnovo l’apprezzamento per questo cento in cui il personaggio di Agata riesce a trasmettere moltissimo in poche righe. 
Il cento, come ben sappiamo, è una sfida ardua e ogni parola ha un perso specifico ben superiore a quello che avrebbe in qualsiasi testo. 
Se posso, credo proprio che la frase conclusiva “spero che vinca” abbia spostato in modo deciso il focus sul vizio del gioco piuttosto che sulla persona Agata.
Per questo, forse, non ha ottenuto il merito che, a mio parere personale, aveva. E infatti per me resta il cento che ho apprezzato di più.

Grazie Petunia,

hai sempre belle parole per me.
Ti dirò che io sono soddisfatto per come è andata e sono soddisfatto di quello che ho scritto.
Io credo nella mia scrittura(anche se ultimamente ho davvero poco tempo da dedicarci) e questo mi rende più distaccato rispetto a una volta, nel senso che se uno apprezza bene, altrimenti, come dicono a Roma, sti cazzi. 
A sto giro c'erano tantissimi pezzi fantastici, soprattutto quello di  @AurelianoLaLeggera che reputo sia stato senza dubbio il migliore. Anche se con te  @AurelianoLaLeggera mi devo togliere un sassolino: ho riletto il mio racconto, ma devo dirti in tutta sincerità che non mi pare abbia affrontato la questione in modo superficiale come hai detto tu.
Detto questo ringrazio di nuovo  @Petunia e tutti i partecipanti per i bellissimi racconti che mi hanno fatto leggere.

Ciao @Byron.RN, scusami se rispondo un po' in ritardo ma alcune vicissitudini lavorative mi hanno tolto molto tempo da dedicare al forum. 
Mi dispiace per il giudizio, che non era sull'autore, ovviamente.
Probabilmente per la necessaria brevità del racconto, ma forse anche per quel "speriamo che vinca", sul momento ero un po' arrabbiato per la mancata critica a questo problema del gioco d'azzardo.
Forse la mia non è stata un'espressione felice.

Tra l'altro mi piace come scrivi e immagino che la cosa sia reciproca perché mi hai riservato sempre bei giudizi.
Ti ringrazio davvero.