Agata
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Agata
Agata la conoscono tutti nel rione, è un’istituzione.
Ha più di ottant’anni ed è vedova. Ciò che le spetta della pensione del marito oggi non è più sufficiente per campare bene, così è costretta ad arrotondare.
Ha il vizio del gioco, anche se lei preferisce parlare di un vezzo innocuo.
Eppure, ogni volta che entro a comprare le sigarette dal tabaccaio di Viale Spagna lei è lì, mattina, pomeriggio e sera, a sfregare con la monetina portafortuna un Gratta e Vinci.
Anche adesso, l’espressione sognante, le dita flagellate dall’artrosi che strusciano sul cartoncino.
Spero che vinca.
Ha più di ottant’anni ed è vedova. Ciò che le spetta della pensione del marito oggi non è più sufficiente per campare bene, così è costretta ad arrotondare.
Ha il vizio del gioco, anche se lei preferisce parlare di un vezzo innocuo.
Eppure, ogni volta che entro a comprare le sigarette dal tabaccaio di Viale Spagna lei è lì, mattina, pomeriggio e sera, a sfregare con la monetina portafortuna un Gratta e Vinci.
Anche adesso, l’espressione sognante, le dita flagellate dall’artrosi che strusciano sul cartoncino.
Spero che vinca.
Different Staff- Admin
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Re: Agata
Agata buca il foglio, poche pennellate ben gestite e lei vive e sfrega il gratta e vinci sotto i nostri occhi. Ci parla della propria solitudine, dei malanni, della fatica di vivere e, quasi per gioco, della speranza nel domani. Proprio un bel cento, un affresco direi. Complimenti all’autor*
Petunia- Moderatore
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Re: Agata
Molto carino questo 100 che con poche parole ben "assestate" ci racconta tanto di questa anziana vedova.
Mi è piaciuta molto la sottile distinzione tra "vizio" e " vezzo".
Una osservazione simpatica: nei primi due "100" che ho letto e commentato ci sono dita "nodose", "artritiche"; sono curioso, a questo punto, di scoprire se ne incontrerò ancora.
Mi è piaciuta molto la sottile distinzione tra "vizio" e " vezzo".
Una osservazione simpatica: nei primi due "100" che ho letto e commentato ci sono dita "nodose", "artritiche"; sono curioso, a questo punto, di scoprire se ne incontrerò ancora.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Agata
È bella la speranza dell’ultima riga, ma cosa cambierebbe per Agata? Nulla. La malattia del gioco non guarirebbe.
Se la vincita fosse di qualche decina di euro, finirebbe in altri gratta e vinci. Se fosse di quelle stratosferiche… beh, non guarirebbe comunque, nonostante la certezza di poter affrontare quel che le resta da vivere senza troppe preoccupazioni, comprese le visite dal tabaccaio.
Penso che tutti abbiamo incontrato qualche Agata: quale che sia l’età o la professione, sono persone che si illudono, ad ogni giocata, di poter emulare quei pochissimi che hanno vinto. Ma non parlategli del calcolo delle probabilità! Né di farsi curare.
Se la vincita fosse di qualche decina di euro, finirebbe in altri gratta e vinci. Se fosse di quelle stratosferiche… beh, non guarirebbe comunque, nonostante la certezza di poter affrontare quel che le resta da vivere senza troppe preoccupazioni, comprese le visite dal tabaccaio.
Penso che tutti abbiamo incontrato qualche Agata: quale che sia l’età o la professione, sono persone che si illudono, ad ogni giocata, di poter emulare quei pochissimi che hanno vinto. Ma non parlategli del calcolo delle probabilità! Né di farsi curare.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Agata
Scritto bene, con la vecchietta ben caratterizzata, ma onestamente ho trovato il racconto molto semplice, troppo.
Manca un'emozione, un piccolo colpo di scena.
Al prossimo 100
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FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: Agata
Un bel cameo, questo, capace di connotare con poche pennellate l'immagine di questa Agata, di cui, purtroppo, sono piene tutte le tabaccherie.
Trovo che proprio nella semplicità di questo100 risieda il suo punto di forza.
A me è piaciuto molto.
Trovo che proprio nella semplicità di questo100 risieda il suo punto di forza.
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Albemasia- Padawan
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Re: Agata
Di solito mi adeguo ai commenti precedenti, ho grande rispetto per il giudizio degli altri, ma questo racconto mi ha fatto proprio sbadigliare, non me ne voglia l'autore.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Agata
Racconti uno spaccato di società in cento parole, ed è una triste realtà fin troppo diffusa. Una dipendenza che parte in modo innocuo (cosa sarà mai un euro di gratta e vinci?) e poi diventa incontrollabile.
Le ricevitorie sono ormai piene di persone di una certa età che sono lì a grattare a ogni ora.
Probabilmente è l’emblema della solitudine dei nostri tempi.
Il cento è scritto bene, c’è trasporto ed è ben costruito. Una buona prova!
Le ricevitorie sono ormai piene di persone di una certa età che sono lì a grattare a ogni ora.
Probabilmente è l’emblema della solitudine dei nostri tempi.
Il cento è scritto bene, c’è trasporto ed è ben costruito. Una buona prova!
Ultima modifica di The Raven il Sab Set 07, 2024 5:13 pm - modificato 1 volta.
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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.
REACH OUT AND TOUCH FAITH! Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.
The Raven- Admin
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Re: Agata
Agata entra già nell'olimpo dei miei personaggi DT preferiti. Il testo è semplicissimo, forse troppo, ma ha avuto il potere di farmi immaginare Agata nei minimi dettagli. Ne ho visto i connotati, il vestito, ogni cosa di lei, e mi sono costruito una storia. E va bene così: non voglio sapere altro da chi lo ha scritto, mi sono già fatto il mio viaggio. Grazie.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: Agata
Hai voluto attirare l'attenzione su quello che, al giorno d'oggi, è considerato un problema sociale, e ci sei riuscito bene: la tua protagonista è una delle tante vittime del giorno d'oggi.
Quand'ero ragazzina c'erano i "malati del lotto" ora ci sono i malati dei grattini (o dei VLT).
Hai descritto Agata così bene che me la sono vista davanti con le spalle chine sul tavolo a grattare la schedina. Spero anch'io che vinca.
Quand'ero ragazzina c'erano i "malati del lotto" ora ci sono i malati dei grattini (o dei VLT).
Hai descritto Agata così bene che me la sono vista davanti con le spalle chine sul tavolo a grattare la schedina. Spero anch'io che vinca.
Stefy- Padawan
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Re: Agata
Ritorno su questo racconto per colpa mia, sono stato troppo duro e frettoloso. Nessuno me lo ha fatto notare, me ne sono accorto da solo. Quei grattini sono una piaga sociale che colpisce fasce deboli e sprovvedute e soprattutto anziani che sperano di risolvere i loro guai con un colpo di fortuna.
Gli stessi che una volta giocavano la schedina o i numeri al lotto.
Nelle mie scelte per come sei stato realista, autore.
Gli stessi che una volta giocavano la schedina o i numeri al lotto.
Nelle mie scelte per come sei stato realista, autore.
Ultima modifica di tommybe il Sab Set 07, 2024 3:29 pm - modificato 1 volta.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: Agata
Agata non vincerà. Anzi, questo vizio l'aiuta a sperperare i soldi della pensione, che già sono pochi.
Come detto da altri, questa del "gratta e vinci" è una nuova piaga, ma da questo racconto non traspare questo. Anzi, dal racconto sembra che usi questo modo per arrotondare.
In un racconto non bisogna dare giudizi morali per forza, ci mancherebbe, però l'ho trovato superficiale.
Comunque anche questo è uno dei cento modi di interpretare un cento. Però a me non convince, purtroppo. Mi dispiace.
Come detto da altri, questa del "gratta e vinci" è una nuova piaga, ma da questo racconto non traspare questo. Anzi, dal racconto sembra che usi questo modo per arrotondare.
In un racconto non bisogna dare giudizi morali per forza, ci mancherebbe, però l'ho trovato superficiale.
Comunque anche questo è uno dei cento modi di interpretare un cento. Però a me non convince, purtroppo. Mi dispiace.
AurelianoLaLeggera- Younglings
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Re: Agata
Povera Agata! Quanta tristezza, mi viene, e quanta rabbia, perché penso a mio babbo. Anche lui si faceva mangiare i pochi soldi che aveva, da pensionato, non tanto dai gratta e vinci ma dalle macchinette nei bar o da altre cose. Mi fa rabbia pensare a un sistema che tira a portarti via anche le due lire che hai.
A parte i ricordi personali, il pezzo è ben scritto, chiaro, lineare, un po’ malinconico.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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A tommybe garba questo messaggio
Re: Agata
mi spiace, ma Agata non mi ha colpito.
parli di una vedova che si affida al gratta e vinci per avere una speranza di futuro migliore, e anche qui sono in tanti a fare lo stesso, vedovi o meno, ma non mi arriva la minima emozione.
parli di una vedova che si affida al gratta e vinci per avere una speranza di futuro migliore, e anche qui sono in tanti a fare lo stesso, vedovi o meno, ma non mi arriva la minima emozione.
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Arunachala- Admin
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Re: Agata
La signora Agata che sfrega un gratta e vinci è un'immagine di una tristezza assoluta. L'autore ci dice che è vedova, ma ciò non basta a giustificare la solitudine con la quale questa donna affronta la sua vecchiaia: nella vita di Agata non ci sono rapporti, non c'è affetto, non c'è più meraviglia.
Il cento è ben scritto ed efficace, Agata rappresenta molto bene una bella fetta della società: coloro che si isolano perchè percepiscono il presente vuoto, ostile e senza più stimoli. I soldi non sono il suo scopo principale.
Agata, come chi ha una dipendenza, non vuole smettere: vuole rimanere lì, immobile, a godersi la sua fetta di paradiso effimero.
Spero non vinca mai, altrimenti non avrebbe più scuse per godersi il suo momento.
Un cento molto attuale che, a mio avviso, sfiora appena l'abisso che c'è dietro questo tipo di dipendenza: cento parole sono poche per affrontare l'argomento che è complesso e radicato. Si rischia di soffermarsi solo sull'apparenza, su una vecchietta che tenta di racimolare qualche soldo, che forse può far nascere sentimenti di solidarietà e un pizzico di pena, fin quasi a spingersi ad augurarle di vincere in modo da soddisfare i suoi bisogni.
Bisogni che non si soddisfano con i soldi...
Un cento attuale anche per come presenta la percezione condivisa dai più di questo dramma.
Il cento è ben scritto ed efficace, Agata rappresenta molto bene una bella fetta della società: coloro che si isolano perchè percepiscono il presente vuoto, ostile e senza più stimoli. I soldi non sono il suo scopo principale.
Agata, come chi ha una dipendenza, non vuole smettere: vuole rimanere lì, immobile, a godersi la sua fetta di paradiso effimero.
Spero non vinca mai, altrimenti non avrebbe più scuse per godersi il suo momento.
Un cento molto attuale che, a mio avviso, sfiora appena l'abisso che c'è dietro questo tipo di dipendenza: cento parole sono poche per affrontare l'argomento che è complesso e radicato. Si rischia di soffermarsi solo sull'apparenza, su una vecchietta che tenta di racimolare qualche soldo, che forse può far nascere sentimenti di solidarietà e un pizzico di pena, fin quasi a spingersi ad augurarle di vincere in modo da soddisfare i suoi bisogni.
Bisogni che non si soddisfano con i soldi...
Un cento attuale anche per come presenta la percezione condivisa dai più di questo dramma.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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A tommybe garba questo messaggio
Re: Agata
Che bella la nostra Agata, specchio di tante altre persone e di tanti altri luoghi del nostro paese.
E se non esistesse dovremmo inventare un'Agata per ogni paese, ma credo che esista perché quando vado al tabacchino del mio paesello c'è sempre la coda per il gratta e vinci e le mani di chi gratta sono ben rugose e arcuate quanto la schiena.
Mi garba assai questo cento!
E se non esistesse dovremmo inventare un'Agata per ogni paese, ma credo che esista perché quando vado al tabacchino del mio paesello c'è sempre la coda per il gratta e vinci e le mani di chi gratta sono ben rugose e arcuate quanto la schiena.
Mi garba assai questo cento!
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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.
Flash Gordon- Padawan
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Re: Agata
Il racconto dipinge con sensibilità e realismo il ritratto di una donna anziana che, nonostante le difficoltà economiche e la solitudine, trova rifugio in un gesto quotidiano di speranza. Agata emerge come un personaggio emblematico del quartiere, quasi una figura iconica, che tutti conoscono e osservano con un misto di affetto e malinconia. La descrizione delle dita aggiunge un dettaglio toccante che evidenzia la sua fragilità e la sua resilienza. Il suo "vezzo innocuo", che in realtà nasconde un bisogno disperato di un colpo di fortuna, è raccontato con empatia e senza giudizio, dando voce al desiderio universale di un riscatto.
Gimbo- Padawan
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Re: Agata
Il costo della vita aumenta, stipendi e pensioni rimangono al palo, la gente cerca rifugio nel gioco e lo stato lucra sulle giocate, ripulendosi poi la coscienza con gli spot contro le ludopatie.
Questa è l'ipocrisia di questo paese, che ci prende per il culo da quando nasciamo fino all'età della pensione e oltre.
Scusa lo sfogo.
Anche io ne vedo tanti in giro come la tua Agata, donne e uomini, a sperare in una botta di fortuna perché è l'unica cosa che gli rimane.
Non so se la tua Agata riesca davvero ad arrotondare la sua pensione o perda solo dei soldi come succede a molti.
Vederla lì in quel tabacchi, con le mani deformate e il viso speranzoso mi ha intenerito. Spero anch'io come te che vinca, ma alla lunga la legge è che il banco vince sempre.
Questa è l'ipocrisia di questo paese, che ci prende per il culo da quando nasciamo fino all'età della pensione e oltre.
Scusa lo sfogo.
Anche io ne vedo tanti in giro come la tua Agata, donne e uomini, a sperare in una botta di fortuna perché è l'unica cosa che gli rimane.
Non so se la tua Agata riesca davvero ad arrotondare la sua pensione o perda solo dei soldi come succede a molti.
Vederla lì in quel tabacchi, con le mani deformate e il viso speranzoso mi ha intenerito. Spero anch'io come te che vinca, ma alla lunga la legge è che il banco vince sempre.
Byron.RN- Maestro Jedi
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A Susanna garba questo messaggio
Re: Agata
Un bel ritratto. Sembra un quadro di Hopper di una tabaccheria (se non fosse che per la sua totale americanità, Hopper non ha mai saputo cosa fosse una tabaccheria).
Tu ci hai spiegato chi sia quella vecchina che si intravede di squincio giocare e perdere.
Mi associo a te nella speranza vinca prima o poi. Anche se temo che continuerebbe a giocare
Tu ci hai spiegato chi sia quella vecchina che si intravede di squincio giocare e perdere.
Mi associo a te nella speranza vinca prima o poi. Anche se temo che continuerebbe a giocare
gipoviani- Padawan
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Re: Agata
Spero anch’io che un giorno o l’altro vinca. L’ho proprio vista la tua Agata, quattro spiccioli in mano a rovinarsi per il gioco, l’unica ragione che la tenga in vita, che le dia ancora quell’aria sognante.
Ottimo 100. Complimenti!
Ottimo 100. Complimenti!
Resdei- Maestro Jedi
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Re: Agata
Ciao, Penna.
Chi narra non spera che Agata guarisca, ma spera che vinca. Anche questa è caratterizzazione, molto sottile. Il genere di chi narra non è specificato e questo può aiutare a identificarsi nonostante le sigarette, almeno fino alla frase finale. Insomma, non so se per te sia un complimento, ma a me è piaciuta quasi più la voce narrante rispetto ad Agata, che invece non ha guizzi né evoluzioni come personaggio.
Grazie e alla prossima.
Chi narra non spera che Agata guarisca, ma spera che vinca. Anche questa è caratterizzazione, molto sottile. Il genere di chi narra non è specificato e questo può aiutare a identificarsi nonostante le sigarette, almeno fino alla frase finale. Insomma, non so se per te sia un complimento, ma a me è piaciuta quasi più la voce narrante rispetto ad Agata, che invece non ha guizzi né evoluzioni come personaggio.
Grazie e alla prossima.
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A vivonic garba questo messaggio
Re: Agata
Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): buona.
Narrazione (nel caso specifico del 100x100: capacità di proporre una narrazione di senso in 100 parole; minimo spessore dei personaggi, rimandi a un contesto, plausibilità narrativa…): come per molti altri testi del 100x100 questo non è un racconto: è un’istantanea, un flash, una momentanea visione. Capiamo poco della vecchietta e la lasciamo lì a sfregare il gratta e vinci. Insomma, non ci appassiona.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): un po’ piatta e abbastanza improbabile: questa anziana con la pensione del marito (ma come, non ha anche una pensione sua? Non ha un sussidio? La lasciano sprecare la pensione e non le hanno messo a fianco un amministratore di sostegno) passa la giornata a buttar via soldi ma così come viene descritta non riesce a diventare simpatica, e neppure a fare un po’ pena (l’implausibilità è un pericolo che si annida nelle trovate letterarie…).
Narrazione (nel caso specifico del 100x100: capacità di proporre una narrazione di senso in 100 parole; minimo spessore dei personaggi, rimandi a un contesto, plausibilità narrativa…): come per molti altri testi del 100x100 questo non è un racconto: è un’istantanea, un flash, una momentanea visione. Capiamo poco della vecchietta e la lasciamo lì a sfregare il gratta e vinci. Insomma, non ci appassiona.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): un po’ piatta e abbastanza improbabile: questa anziana con la pensione del marito (ma come, non ha anche una pensione sua? Non ha un sussidio? La lasciano sprecare la pensione e non le hanno messo a fianco un amministratore di sostegno) passa la giornata a buttar via soldi ma così come viene descritta non riesce a diventare simpatica, e neppure a fare un po’ pena (l’implausibilità è un pericolo che si annida nelle trovate letterarie…).
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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
A Petunia non piace questo messaggio.
Re: Agata
Anche a me ha colpito la frase finale: spero che vinca, sottilmente diversa da "spero che guarisca".
Forse la voce narrante non vede il segno della malattia nella anziana Agata, oppure davvero non c'è malattia ma solo illusione. Il confine è labile.
Io non ce la farei mai a giocare ai GeV, o ai dadi, o al Superenalotto: ho un tale complesso della sfiga, al gioco, che in me lo Stato non troverebbe un buon cliente.
A parte questo, il tuo 100 è un magnifico quadro. In questo formato io sono più per le trovate eclatanti, per le cose che ti lasciano interdetto, ma ciò nulla toglie al valore del tuo lavoro.
Forse la voce narrante non vede il segno della malattia nella anziana Agata, oppure davvero non c'è malattia ma solo illusione. Il confine è labile.
Io non ce la farei mai a giocare ai GeV, o ai dadi, o al Superenalotto: ho un tale complesso della sfiga, al gioco, che in me lo Stato non troverebbe un buon cliente.
A parte questo, il tuo 100 è un magnifico quadro. In questo formato io sono più per le trovate eclatanti, per le cose che ti lasciano interdetto, ma ciò nulla toglie al valore del tuo lavoro.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Località : Torino
Re: Agata
Racconto che non lascia nessuna impronta nel lettore.
Si prende atto che la vecchia signora gioca al gratta e vinci, ma non c'è nessuna presa di posizione su questa disdicevole abitudine.
"Spero che vinca" sembra quasi un incoraggiamento a giocare.
Scusami ma è quello che penso.
Si prende atto che la vecchia signora gioca al gratta e vinci, ma non c'è nessuna presa di posizione su questa disdicevole abitudine.
"Spero che vinca" sembra quasi un incoraggiamento a giocare.
Scusami ma è quello che penso.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
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