C'era una volta
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C'era una volta
Con i cuscini del divano si costruiva la casetta, un rifugio in cui nascondersi; il divano diventava zattera sul fiume.
Gli schienali delle poltrone erano cavalli, e noi eroi di un favoloso Far West in cui due bambini salvano il Settimo Cavalleggeri.
Le bambole erano vive, volavano e parlavano.
Non eravamo pazzi. Avevamo il cuore e i piedi in due realtà, entrambe vere. Quando tutto era gioco e per passare da una dimensione all’altra bastava un istante. Fuori e dentro, solo per il piacere di perdersi.
Ora invece c’è una porta. È chiusa, io non so più aprirla; il tempo del gioco sembra rubato, quasi una colpa.
Different Staff- Admin
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Re: C'era una volta
Ho ragione di credere che questo testo sia una sorta di ricordo, lamento, rimpianto. C'era una volta un modo di giocare che ora non c'è più. Fin qui tutto condivisibile, almeno per la mia generazione che era già abbastanza grande quando sono arrivati gli smartphone, ecc. per rimpiangere il passato, e deplorare presente e futuro.
Detto questo, sicuramente per demerito mio, non colgo il significato della porta finale e l'impossibilità di aprirla. L'Autore mi dirà, cazzo Molli, è chiaro come il sole! Anch'io lo dico spesso quando leggo i commenti ai miei racconti, per cui lo capisco.
Anche qui, ci ritornerò. Grazie
Detto questo, sicuramente per demerito mio, non colgo il significato della porta finale e l'impossibilità di aprirla. L'Autore mi dirà, cazzo Molli, è chiaro come il sole! Anch'io lo dico spesso quando leggo i commenti ai miei racconti, per cui lo capisco.
Anche qui, ci ritornerò. Grazie
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: C'era una volta
Capisco lo struggimento che lo scrittore ci ha fatto leggere. Mi ci rivedo in quei bambini e in quei giochi. Ho vissuto un'infanzia magica dove le preghiere fermavano i temporali e le porte degli autobus si aprivano magicamente ad ogni fermata.
Anche io mi trovo davanti a quella porta chiusa e ogni anno che passa aumenta una serratura.
Racconto vero e nostalgico che mi ha fatto sospirare.
Buona prova
@Molli Redigano è la porta che separa la dimensione del mondo reale dalla fantasia: Da bambini i due mondi erano interconnessi e ci spostavamo da una dimensione all'altra quasi senza accorgercene. Adesso una porta ce lo impedisce.
Anche io mi trovo davanti a quella porta chiusa e ogni anno che passa aumenta una serratura.
Racconto vero e nostalgico che mi ha fatto sospirare.
Buona prova
@Molli Redigano è la porta che separa la dimensione del mondo reale dalla fantasia: Da bambini i due mondi erano interconnessi e ci spostavamo da una dimensione all'altra quasi senza accorgercene. Adesso una porta ce lo impedisce.
Stefy- Padawan
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A Molli Redigano garba questo messaggio
Re: C'era una volta
Stefy ha scritto:@Molli Redigano è la porta che separa la dimensione del mondo reale dalla fantasia: Da bambini i due mondi erano interconnessi e ci spostavamo da una dimensione all'altra quasi senza accorgercene. Adesso una porta ce lo impedisce.
Vedi? Quando ti trovi nel mezzo come generazione è più difficile accorgersene. Almeno per me. Abbastanza grande per cogliere al volo "il nuovo", troppo piccolo per capire cosa si è perso. E la porta non si apre. Comunque.
Grazie @Stefy
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: C'era una volta
All’inizio mi sono trovata a sorridere, non solo perché in queste righe mi ci sono ritrovata come bambina, ma perché anche mia figlia usava i cuscini del divano per i suoi giochi scalmanati!
E che ricordi i giochi per strada, con un bastoncino e uno straccetto per farne una bacchetta magica… altro che 100 parole!
Il finale mi ha sorpreso, proprio non me l’aspettavo così triste, denso di quella sfiducia “che tanto le cose non si possono cambiare”, un senso di impotenza per i ritmi che viviamo dove davvero “giocare” pare sia un tempo rubato a cose più importanti. Ma che non sono poi davvero così importanti, al netto di tante cose, lo si capisce quando tornano, a volte prepotenti, i ricordi preziosi di un tempo che è volato
E che ricordi i giochi per strada, con un bastoncino e uno straccetto per farne una bacchetta magica… altro che 100 parole!
Il finale mi ha sorpreso, proprio non me l’aspettavo così triste, denso di quella sfiducia “che tanto le cose non si possono cambiare”, un senso di impotenza per i ritmi che viviamo dove davvero “giocare” pare sia un tempo rubato a cose più importanti. Ma che non sono poi davvero così importanti, al netto di tante cose, lo si capisce quando tornano, a volte prepotenti, i ricordi preziosi di un tempo che è volato
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: C'era una volta
Il ricordo di giochi d'infanzia che da nostalgico si fa struggente e poi melanconico.
L'amara riflessione finale invita a riflettere su quel senso di colpa che ci punge tanto da farci sembrare rubato il tempo del gioco.
Un 100 equiibrato e con una logica apprezzabile.
L'amara riflessione finale invita a riflettere su quel senso di colpa che ci punge tanto da farci sembrare rubato il tempo del gioco.
Un 100 equiibrato e con una logica apprezzabile.
Albemasia- Padawan
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Re: C'era una volta
Abbiamo tutti età e infanzie diverse, difficile che un trentenne si emozioni a leggere del Settimo Cavalleggeri, obsoleto pure per me che ho parecchie primavere.
Il racconto è corretto, manca solo di modernità, non è adeguato ai tempi.
Il racconto è corretto, manca solo di modernità, non è adeguato ai tempi.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: C'era una volta
Questo cento fatto da immagini edulcorate e quasi poetiche si riscatta, a mio gusto, in questa frase
Quando tutto era gioco e per passare da una dimensione all’altra bastava un istante. Fuori e dentro, solo per il piacere di perdersi.
Quando tutto era gioco e per passare da una dimensione all’altra bastava un istante. Fuori e dentro, solo per il piacere di perdersi.
Il tutto resta in bilico tra il già sentito e macinato e un graffio personale che dã spessore alle immagini.
Petunia- Moderatore
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Re: C'era una volta
Il racconto esplora con delicatezza il passaggio dall'infanzia all'età adulta, mettendo in luce la perdita dell'immaginazione libera e spontanea che caratterizza i bambini. Attraverso immagini vivide e nostalgiche, il racconto evoca un mondo che una volta era accessibile con un semplice atto di volontà, ma si rivela ora chiuso da una "porta" che l'adulto non sa più aprire. L'ultima frase, con la sua amarezza implicita, riflette il dolore per la perdita di questa dimensione ludica e il senso di colpa dell'adulto che sente di non poter più tornare a quel modo di essere.
Gimbo- Padawan
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Re: C'era una volta
ricordare i tempi che furono e paragonarli al presente, questo leggo nel testo.
nostalgia tra quel che era e quello che oggi non riesce più ad essere.
per quanto risvegli anche in me cose sopite, non mi colpisce più di tanto, mi lascia poco.
nostalgia tra quel che era e quello che oggi non riesce più ad essere.
per quanto risvegli anche in me cose sopite, non mi colpisce più di tanto, mi lascia poco.
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L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente
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Arunachala- Admin
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Re: C'era una volta
Un viaggio dentro l'anima cresciuta che in fondo non ha mai percorso la vita è rimasta lì, sul divano, sui cuscini, sul gioco e quel gioco manca, fa nostalgia profonda d'una porta sul tempo oramai inesorabilmente chiusa.
Come già affermato lancio la mia campagna sulla memoria della nostalgia è mi immergo totalmente nel sentimento profondo che caratterizza questo racconto.
Come già affermato lancio la mia campagna sulla memoria della nostalgia è mi immergo totalmente nel sentimento profondo che caratterizza questo racconto.
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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.
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Re: C'era una volta
Il tempo della magia è finito. Alice non sa più ripartire, non ha più la chiave della porta.
Bello e delicato.
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Re: C'era una volta
Libera il fanciullino che è in te!
A parte gli scherzi, ogni età ha le sue peculiarità.
I bambini prendono il gioco come fosse vita.
Da adulti bisogna imparare a prendere la vita un po' più con leggerezza, come fosse un gioco... ma a volte capisco non sia facile.
A parte gli scherzi, ogni età ha le sue peculiarità.
I bambini prendono il gioco come fosse vita.
Da adulti bisogna imparare a prendere la vita un po' più con leggerezza, come fosse un gioco... ma a volte capisco non sia facile.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: C'era una volta
Questo 100 mi è piaciuto, soprattutto perché mi ha fatto sorridere e mi ha ricordato quanto ancora oggi mi sia facile varcare quella porta e trasformare tutto quanto in una specie di gioco. Certo, una volta era ancora più facile, ma non mi lamento. Forse sono privilegiato, forse sono solo rimasto indietro.
Il fatto è che certe porte non si aprono a comando, e bisogna mantenerle oliate per non trovarsi chiusi fuori.
E comunque c'è sempre un prezzo da pagare, perché tenere aperte alcune porte ne fa chiudere irrimediabilmente altre.
Niente, autore, non ho moltissimo da dire sul tuo 100, che è ben scritto, forse non ha quel qualcosa di potente che colpisca dentro, ma mi ha suscitato una riflessione e in fin dei conti posso dire di averlo apprezzato.
Il fatto è che certe porte non si aprono a comando, e bisogna mantenerle oliate per non trovarsi chiusi fuori.
E comunque c'è sempre un prezzo da pagare, perché tenere aperte alcune porte ne fa chiudere irrimediabilmente altre.
Niente, autore, non ho moltissimo da dire sul tuo 100, che è ben scritto, forse non ha quel qualcosa di potente che colpisca dentro, ma mi ha suscitato una riflessione e in fin dei conti posso dire di averlo apprezzato.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: C'era una volta
Un buon 100 che nella prima parte è estremamente evocativo e con le poche parole a disposizione riesce a "dipingere" la scena in maniera perfetta.
Poi quella virata improvvisa, tutto il bello di prima sembra perduto irrimediabilmente, io lo leggo più come una situazione personale e non universale.
Anche se non ci sono più i divani e i cuscini, io quella porta mi trovo spesso ad aprirla quando leggo un libro molto bello e trascinante o, più semplicemente, quando mi siedo alla scrivania davanti al pc a scrivere un niovo racconto.
Poi quella virata improvvisa, tutto il bello di prima sembra perduto irrimediabilmente, io lo leggo più come una situazione personale e non universale.
Anche se non ci sono più i divani e i cuscini, io quella porta mi trovo spesso ad aprirla quando leggo un libro molto bello e trascinante o, più semplicemente, quando mi siedo alla scrivania davanti al pc a scrivere un niovo racconto.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: C'era una volta
Una riflessione comprensibile con un finale triste che non mi trova molto d'accordo.
Scritto bene ma non mi ha convinto come "racconto", è, come già detto, una riflessione.
E comunque quella porta non è chiusa, non fosse che siamo qui a scrivere.
Facciamo solo giochi diversi.
Comunque grazie
Scritto bene ma non mi ha convinto come "racconto", è, come già detto, una riflessione.
E comunque quella porta non è chiusa, non fosse che siamo qui a scrivere.
Facciamo solo giochi diversi.
Comunque grazie
AurelianoLaLeggera- Younglings
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Re: C'era una volta
Il racconto non rivela nulla di eclatante, ma in qualche modo funziona. Questo ricordo malinconico colpisce e fa centro, senza però brillare interamente.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: C'era una volta
Un racconto che è un tuffo indietro nel tempo: i giochi in casa (mi ricordo da nonna coi cugini) che abbiamo tutti fatto.
Un cento, questo, che tocca le corde della nostalgia.
Mi colpisce la parte conclusiva, quella della porta: un oggetto fisico che diventa una metafora di vita.
Racconto scritto molto bene.
Piaciuto.
Un cento, questo, che tocca le corde della nostalgia.
Mi colpisce la parte conclusiva, quella della porta: un oggetto fisico che diventa una metafora di vita.
Racconto scritto molto bene.
Piaciuto.
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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.
REACH OUT AND TOUCH FAITH! Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
né l’alma da quell’ombra lunga sul pavimento
sarà libera mai!
Quel vizio che ti ucciderà
non sarà fumare o bere,
ma è qualcosa che ti porti dentro,
cioè vivere.
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Re: C'era una volta
Ti chiedo una cosa autore/autrice. Perché spiegare tutto nella seconda parte? La porta, il perdersi. Non era necessario e doveva rimanere sottinteso.
Bastava il nostalgico ricordo di quei giochi - ricordi da adulti - evocarlo e raccontarlo.
poi la spiegazione e l'apertura e chiusura dell porte la si poteva lasciare alla fantasia o all'ingegno del lettore
Bastava il nostalgico ricordo di quei giochi - ricordi da adulti - evocarlo e raccontarlo.
poi la spiegazione e l'apertura e chiusura dell porte la si poteva lasciare alla fantasia o all'ingegno del lettore
gipoviani- Padawan
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Re: C'era una volta
Esatto, c’erano meno mezzi e ci si divertiva con poco.
La fantasia era stimolata dalla noia. Oggi i bambini, non si annoiano più. Piaciuto.
La fantasia era stimolata dalla noia. Oggi i bambini, non si annoiano più. Piaciuto.
Resdei- Maestro Jedi
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Località : Roma
Re: C'era una volta
Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): discreta, ma la frase “Quando tutto era gioco e per passare da una dimensione all’altra bastava un istante.” non funziona; occorre togliere la congiunzione ‘e’.
Narrazione (nel caso specifico del 100x100: capacità di proporre una narrazione di senso in 100 parole; minimo spessore dei personaggi, rimandi a un contesto, plausibilità narrativa…): come per molti altri testi del 100x100 questo non è un racconto: è un’istantanea, un flash, una momentanea visione. Si tratta in questo caso di una breve riflessione sul mondo dell’infanzia ormai scomparso, ma non c’è una storia, non ci sono personaggi, non c’è un contesto, eccetera.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): senza infamia e senza lode, un po’ piatto, troppo descrittivo.
Narrazione (nel caso specifico del 100x100: capacità di proporre una narrazione di senso in 100 parole; minimo spessore dei personaggi, rimandi a un contesto, plausibilità narrativa…): come per molti altri testi del 100x100 questo non è un racconto: è un’istantanea, un flash, una momentanea visione. Si tratta in questo caso di una breve riflessione sul mondo dell’infanzia ormai scomparso, ma non c’è una storia, non ci sono personaggi, non c’è un contesto, eccetera.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): senza infamia e senza lode, un po’ piatto, troppo descrittivo.
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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
Re: C'era una volta
Ciao, Penna.
In questo caso il tentativo di costruire un parallelo tra due eventi lontani nel tempo non funziona. Infatti non c'è un reale parallelo, ma c'è solamente un rimpianto per la voce narrante. C'è un accenno alla "colpa" per il tempo del gioco da adulti, ma non viene esplicitato quale gioco né perché.
Bene invece la voce narrante di genere non specificato, persa in un maschile sovraesteso e accentuata dalla parola "bambole" che, sia pure in modo stereotipato, associamo al genere femminile.
Grazie e alla prossima.
In questo caso il tentativo di costruire un parallelo tra due eventi lontani nel tempo non funziona. Infatti non c'è un reale parallelo, ma c'è solamente un rimpianto per la voce narrante. C'è un accenno alla "colpa" per il tempo del gioco da adulti, ma non viene esplicitato quale gioco né perché.
Bene invece la voce narrante di genere non specificato, persa in un maschile sovraesteso e accentuata dalla parola "bambole" che, sia pure in modo stereotipato, associamo al genere femminile.
Grazie e alla prossima.
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A vivonic garba questo messaggio
Re: C'era una volta
Descrivi con malinconia il tempo dei giochi, quando con la fantasia creavi un mondo di avventure.
Ora la porta è chiusa, non è più tempo di giocare e non hai più la fantasia per farlo.
Ora la porta è chiusa, non è più tempo di giocare e non hai più la fantasia per farlo.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
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Re: C'era una volta
Mi hai fatto ricordare un gioco che facevo coi miei fratelli: seduti sul baule posteriore della 128 del babbo, dovevamo scivolare giù piano piano e cercare di non toccare coi piedi per terra perché giù c'era il fiume coi coccodrilli.
Sì, forse non ha molto senso questo gioco, ma all'epoca ci si divertiva con poco.
Il tuo racconto è un pò una fiera della nostalgia e a me non è dispiaciuto.
Io posso dire che quella porta di cui parli, io l'ho tenuta chiusa per parecchio tempo e da qualche anno l'ho abbattuta.
In questo mondo serve veramente essere così seriosi e farsi annullare dalle responsabilità? Ho i miei dubbi. È vero che c'è un tempo per tutto, ma da bambini eravamo liberi e ora siamo schiavi. Non conosciamo vie di mezzo e questo è un grosso problema.
Sì, forse non ha molto senso questo gioco, ma all'epoca ci si divertiva con poco.
Il tuo racconto è un pò una fiera della nostalgia e a me non è dispiaciuto.
Io posso dire che quella porta di cui parli, io l'ho tenuta chiusa per parecchio tempo e da qualche anno l'ho abbattuta.
In questo mondo serve veramente essere così seriosi e farsi annullare dalle responsabilità? Ho i miei dubbi. È vero che c'è un tempo per tutto, ma da bambini eravamo liberi e ora siamo schiavi. Non conosciamo vie di mezzo e questo è un grosso problema.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: C'era una volta
Capisco bene quello di cui scrivi e mi sento di essere in consonanza con questo sentire. Negli ultimi anni, non so se per quello che ho passato, se per i cambiamenti dell’età o (credo più probabile) per gli effetti collaterali dei maledetti/benedetti farmaci che devo prendere, anche la mia “porta” per passare nell’altro mondo è di estremamente difficile apertura.
Un cento molto piano, senza particolari picchi, scritto in modo corretto.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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