A corte
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A corte
La luce della candela illuminava debolmente la stanza. Nell’aria soltanto il rumore della penna che scorre sulla carta ruvida. Oltre la porta, un lungo corridoio dal quale rimbombano dei passi. Il notaro continua a redigere il suo atto. L’ombra di una figura oscura lo scrittorio.
“Giacomo,” chiede Federico porgendogli un foglio, “è vostro questo componimento?”
“Sì, maestà”, risponde fiero il notaro di Lentini. Subito abbassa il capo: “Qualcosa non va, sire?”
“Affatto, è stupefacente!” afferma l’imperatore. “Voglio che mi introduciate a questo meraviglioso gioco del poetar. E insieme fonderemo una scuola di poeti che sarà la più grande della Sicilia e non solo!”
“Obbedisco, mio signore.”
Different Staff- Admin
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Re: A corte
illuminava debolmente la stanza. Nell’aria soltanto il rumore della penna che scorre sulla carta ruvida. Oltre la porta, un lungo corridoio dal quale rimbombano
C’è un problema di consecutio oppure un semplice refuso (Illumina anziché illuminava)
insieme fonderemo una scuola di poeti che sarà la più grande della Sicilia e non solo!” - dialogo un po’ “infodump”
Un cento che cattura la nascita del “sonetto” . Cento parole che mi hanno permesso d’imparzre qualcosa che non sapevo. Grazie.
C’è un problema di consecutio oppure un semplice refuso (Illumina anziché illuminava)
insieme fonderemo una scuola di poeti che sarà la più grande della Sicilia e non solo!” - dialogo un po’ “infodump”
Un cento che cattura la nascita del “sonetto” . Cento parole che mi hanno permesso d’imparzre qualcosa che non sapevo. Grazie.
Petunia- Moderatore
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Re: A corte
'Obbedisco' mi ricorda Garibaldi, Giacomo mi ricorda Leopardi.
Altre emozioni non le ho provate, ma ci ritornerò sopra.
Altre emozioni non le ho provate, ma ci ritornerò sopra.
tommybe- Maestro Jedi
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Re: A corte
Rispetto a quanto ho letto finora, qui si va proprio fuori campo, perché veramente il gioco diventa (può diventare) qualsiasi cosa.
Si torna indietro di secoli, in tempi in cui scrivere in versi o in prosa era veramente un gioco, non senza passione, con l'intento, probabilmente, di intrattenere e appagare anzitutto se stessi.
Chissà se a quel tempo avessero avuto DT. Ne avremo viste delle belle.
Grazie
Si torna indietro di secoli, in tempi in cui scrivere in versi o in prosa era veramente un gioco, non senza passione, con l'intento, probabilmente, di intrattenere e appagare anzitutto se stessi.
Chissà se a quel tempo avessero avuto DT. Ne avremo viste delle belle.
Grazie
Ultima modifica di Molli Redigano il Ven Set 06, 2024 11:12 pm - modificato 1 volta.
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: A corte
Come sempre, qui in DT si impara sempre qualcosa, anche da un “100”. Perché vien sempre voglia di scoprire i retroscena che accompagnano un nome, come in questo caso, e si mettono nei cassetti della memoria nozioni che si potranno poi approfondire.
E anche qui ci posso mettere un totoautore!
Mi è piaciuta l’ambientazione: poche parole per farmi accomodare in quella stanza, con quei personaggi, con quel "gioco" che chissà, magari era un "hobby"; con qualche scritto lasciato in giro, come i nostri racconti che viaggiano per concorsi letterari.
E anche qui ci posso mettere un totoautore!
Mi è piaciuta l’ambientazione: poche parole per farmi accomodare in quella stanza, con quei personaggi, con quel "gioco" che chissà, magari era un "hobby"; con qualche scritto lasciato in giro, come i nostri racconti che viaggiano per concorsi letterari.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: A corte
Molto originale l'idea di ambientare questo 100 nella corte dove nacque il "gioco del poetar", quando il piacere di giocare con le parole (espressione a me molto cara) divenne la culla della nostra tradizione poetica.
Peccato davvero per il refuso temporale già segnalato, perché spezza il ritmo della lettura e svia l'attenzione dal testo che è molto bello, alla ricerca dei tempi verbali del componimento.
Peccato davvero per il refuso temporale già segnalato, perché spezza il ritmo della lettura e svia l'attenzione dal testo che è molto bello, alla ricerca dei tempi verbali del componimento.
Albemasia- Padawan
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Re: A corte
Molto bella l'atmosfera ovattata di questo 100, resa benissimo in poche parole che tratteggiano perfettamente la scena.
Meno riuscito il breve scambio di battute, con le parole del re che suonano a favore del lettore, e la risposta "obbedisco", fredda, impersonale, che non rende giustizia, secondo me, a quello che poteva essere un momento di grande gioia per lo scrittore.
Già segnalato il refuso temporale alla prima riga.
Meno riuscito il breve scambio di battute, con le parole del re che suonano a favore del lettore, e la risposta "obbedisco", fredda, impersonale, che non rende giustizia, secondo me, a quello che poteva essere un momento di grande gioia per lo scrittore.
Già segnalato il refuso temporale alla prima riga.
Fante Scelto- Cavaliere Jedi
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Re: A corte
So che non dovrei commentare gli autori, ma il mio primo pensiero va all'autore di questo 100, che ha avuto un'idea così dannatamente originale nel declinare il tema del gioco in questo modo. Eccezionale!
Tuttavia, per quanto riguarda il testo, non mi ha convinto del tutto; l'ho trovato, e può sembrare strano, pesante.
Tuttavia, per quanto riguarda il testo, non mi ha convinto del tutto; l'ho trovato, e può sembrare strano, pesante.
ImaGiraffe- Cavaliere Jedi
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Re: A corte
L'idea originale non mi basta per apprezzare questo 100, pesante nonostante la brevità.
Non conosco il poetar come gioco: ci sarà, ma me sembra stiracchiato.
Non conosco il poetar come gioco: ci sarà, ma me sembra stiracchiato.
FedericoChiesa- Cavaliere Jedi
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Re: A corte
Due facce da 50, in pratica. Bellissima la prima parte, originale l'idea, meno il dialogo.
Comunque bello!
Grazie
Comunque bello!
Grazie
AurelianoLaLeggera- Younglings
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Re: A corte
Ultimo racconto che leggo, ed ennesima idea originale che trovo.
Non conoscevo assolutamente questo personaggio Siciliano e adesso so qualcosa in più rispetto a prima. Grazie.
La storia è chiara e interessante ma non mi ha trasmesso alcuna emozione.
Credo che sia una storia che si lascia leggere ma che, purtroppo, si fa dimenticare.
Non conoscevo assolutamente questo personaggio Siciliano e adesso so qualcosa in più rispetto a prima. Grazie.
La storia è chiara e interessante ma non mi ha trasmesso alcuna emozione.
Credo che sia una storia che si lascia leggere ma che, purtroppo, si fa dimenticare.
Stefy- Padawan
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Re: A corte
a parte l'errore dei tempi verbali che hanno già segnalato, il racconto mi lascia neutro.
manca un minimo di emozione, di tensione.
un dialogo che al termine lascia poco o nulla a chi legge.
ovviamente è un parere personale, quindi altri possono pensarla in maniera diametralmente opposta.
manca un minimo di emozione, di tensione.
un dialogo che al termine lascia poco o nulla a chi legge.
ovviamente è un parere personale, quindi altri possono pensarla in maniera diametralmente opposta.
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Re: A corte
Originale cento sulla nascita della scuola siciliana di Federico II e il meraviglioso gioco del poetar. Apprezzato.
Re: A corte
Qualche giorno fa ho intrapreso lo studia della poesia d'amore italiana dalle origini sino all'epoca moderna e il primo poeta, che ben conoscevo, era appunto Giacomo da Lentini, notaro alla corte di Federico II.
Colui che ha dato i natali al sonetto d'amore italiano e lo ha fatto con una totale sudditanza dell'innamorato nei confronti della donna, ma il metro non risparmia la crudezza di riferire una certa figura indifferente della donna verso l'amato.
Giacomo dà le chiavi della sua vita all'amata e non lo manda a dire per metafore, lo scrive chiaramente.
Deciditi donna a darmi la vita o la morte.
Nel dolce stil novo toscano questo metro cambierà leggermente, forse in modo più "angelico" nell'approccio verso la figura femminile.
In questo caso sono di parte...
Colui che ha dato i natali al sonetto d'amore italiano e lo ha fatto con una totale sudditanza dell'innamorato nei confronti della donna, ma il metro non risparmia la crudezza di riferire una certa figura indifferente della donna verso l'amato.
Giacomo dà le chiavi della sua vita all'amata e non lo manda a dire per metafore, lo scrive chiaramente.
Deciditi donna a darmi la vita o la morte.
Nel dolce stil novo toscano questo metro cambierà leggermente, forse in modo più "angelico" nell'approccio verso la figura femminile.
In questo caso sono di parte...
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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.
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Re: A corte
Il racconto cattura con delicatezza un momento di genesi culturale e letteraria, dove il talento poetico incontra il potere. L'ambientazione è ben delineata. La risposta di Federico, entusiasta e sorprendentemente appassionata per un sovrano, ribalta le aspettative, trasformando una potenziale critica in un apprezzamento che cambierà le sorti della cultura. Il racconto riesce a trasmettere l'emozione di un momento storico immaginato, in cui nasce una scuola poetica che promette grandezza, enfatizzando l'importanza dell'arte e della parola anche in contesti di potere.
Gimbo- Padawan
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Re: A corte
Anch'io non posso che evidenziare l'originalità della situazione scelta dall'autore per partecipare al contest.
A me non dispiace, la cornice storica è sempre affascinante.
Può sembrare una stupidaggine, ma quello che mi stona è quell'obbedisco che mi fa inevitabilmente apparire Garibaldi.
Comunque una buona prova.
A me non dispiace, la cornice storica è sempre affascinante.
Può sembrare una stupidaggine, ma quello che mi stona è quell'obbedisco che mi fa inevitabilmente apparire Garibaldi.
Comunque una buona prova.
Byron.RN- Maestro Jedi
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Re: A corte
La nascita del sonetto raccontata con un 100, idea originale ed estremamente interessante che si stacca da molti altri 100 presenti. Non mi ha coinvolto tantissimo eppure potrei prenderlo in considerazione proprio per come è stata ricreata l'ambientazione con le poche parole a disposizione.
Attenzione ai refusi, come ho già avuto modo di scrivere, troppo evidenti in un 100.
[La luce della candela illuminava debolmente la stanza.]
Illumina.
Attenzione ai refusi, come ho già avuto modo di scrivere, troppo evidenti in un 100.
[La luce della candela illuminava debolmente la stanza.]
Illumina.
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: A corte
Interessante e originale utilizzo del vincolo dato.
Per motivi di studio e di lavoro, conosco la storia della Scuola Siciliana e di Jacopo/Giacomo da Lentini, ma in effetti non mi ero mai interrogata sull’istante primigenio da cui potesse essere scaturito il tutto. A fine contest mi dirai se hai trovato proprio questo particolare che hai usato per il racconto (che cioè Federico II sia stato stimolato dalla lettura di qualche poesia di Jacopo da Lentini), oppure se è una tua “visione” dell’evento. In ogni caso, è congruente alla veridicità storica: i poeti della scuola siciliana erano funzionari di Federico II (e Federico II stesso) che componevano poesia come attività “giocosa”, dopo che in Sicilia e alla corte di Palermo erano arrivati i trovatori provenzali, in fuga dalla Linguadoca dove veniva attuata la crociata promossa da Innocenzo III contro gli albigesi. Come è strana, la storia...
Il racconto scritto in modo corretto. Ti faccio solo notare che hai iniziato usando nella prima frase l’imperfetto, poi il resto del racconto è al presente.
Arianna 2016- Maestro Jedi
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Re: A corte
Molto originale. Incredibile quello che da una parola si riesca a partorire. Complimenti!
Atmosfera creata in poche battute, un pezzo di storia che si srotola, fino a DT.
Obbedisco stona un pò, ma comunque a me è piaciuto.
Atmosfera creata in poche battute, un pezzo di storia che si srotola, fino a DT.
Obbedisco stona un pò, ma comunque a me è piaciuto.
Resdei- Maestro Jedi
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Re: A corte
Didascalico, istruttivo, ben scritto.
Ma non riesce a emozionarmi in nessun modo. Un 100, per come la vedo io, deve essere un pugno allo stomaco o un lampo nel cielo, non una lezione sulla nascita di una forma di poesia.
Ma non riesce a emozionarmi in nessun modo. Un 100, per come la vedo io, deve essere un pugno allo stomaco o un lampo nel cielo, non una lezione sulla nascita di una forma di poesia.
gipoviani- Padawan
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Data di iscrizione : 01.05.21
Re: A corte
Scrittura (sotto il profilo formale: correttezza ortografica e sintattica, punteggiatura sintatticamente corretta…): c’è una fastidiosa non concordanza temporale all’inizio: la candela “illuminava”, ma poi la penna scorre e nel corridoio rimbombano i passi.
Narrazione (nel caso specifico del 100x100: capacità di proporre una narrazione di senso in 100 parole; minimo spessore dei personaggi, rimandi a un contesto, plausibilità narrativa…): poteva essere carino ma è un po’ sbrigativo (certo, 100 parole…). Comunque una certa narrazione c’è, e di ciò occorre essere lieti.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): sarebbe discreta se non fosse sbrigativa. Il finale garibaldino stronca qualunque speranza di un climax.
Narrazione (nel caso specifico del 100x100: capacità di proporre una narrazione di senso in 100 parole; minimo spessore dei personaggi, rimandi a un contesto, plausibilità narrativa…): poteva essere carino ma è un po’ sbrigativo (certo, 100 parole…). Comunque una certa narrazione c’è, e di ciò occorre essere lieti.
Qualità narrativa (scelte lessicali, punteggiatura funzionale, prosodia, poeticità, dialoghi, “morale”…): sarebbe discreta se non fosse sbrigativa. Il finale garibaldino stronca qualunque speranza di un climax.
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L'uomo fa il male come l'ape il miele (William Golding).
Re: A corte
Ciao, Penna.
Un 100 storico e per questo motivo parte già con un punto di vantaggio. Hai sfruttato bene il contesto per risparmiare parole e raccontare una storia che va anche oltre la scena rappresentata. Bene anche l'uso dei dialoghi. Poi non so se l'imperatore possa "abbassarsi" a fondare una scuola di poeti insieme con un notaro, magari dà una revisione all'ultima parte giusto per sicurezza.
Grazie e alla prossima.
Un 100 storico e per questo motivo parte già con un punto di vantaggio. Hai sfruttato bene il contesto per risparmiare parole e raccontare una storia che va anche oltre la scena rappresentata. Bene anche l'uso dei dialoghi. Poi non so se l'imperatore possa "abbassarsi" a fondare una scuola di poeti insieme con un notaro, magari dà una revisione all'ultima parte giusto per sicurezza.
Grazie e alla prossima.
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Re: A corte
Apprezzabile l'idea, molto precisa l'ambientazione, il dialogo un po meno.
Poco coinvolgente anche se storicamente corretto.
Non mi ha entusiasmato.
Poco coinvolgente anche se storicamente corretto.
Non mi ha entusiasmato.
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Come l'acqua che scorre, sono un viandante in cerca del mare. Z. M.
Menico- Padawan
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Re: A corte
Molto interessante anche se non convince del tutto. Il dialogo ha un mix di arcaico e moderno che lo rende artefatto. Lavorando un poco su quello potrebbe diventare davvero un lavoro coi fiocchi.
Ultima modifica di CharAznable il Mar Set 10, 2024 12:01 pm - modificato 2 volte.
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I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume.
CharAznable- Maestro Jedi
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Re: A corte
Uno dei 100 più originali letto fino a ora. Hai avuto davvero una bella intuizione, autore, complimenti!
Certo, quel cambio di tempo improvviso mi ha destabilizzato alquanto: la prima frase al passato e poi il resto al presente, perchè?
Però davvero un'ottima idea la tua!
Certo, quel cambio di tempo improvviso mi ha destabilizzato alquanto: la prima frase al passato e poi il resto al presente, perchè?
Però davvero un'ottima idea la tua!
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IN GRAN SILENZIO OGNI PARTIGIANO GUARDAVA QUEL BASTONE SU IN COLLINA.
REACH OUT AND TOUCH FAITH! Sembrano di sognante demoni gli occhi, e i rai
del lume ognor disegnano l’ombra sul pavimento,
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