Eliminato

Il protagonista rievoca un gioco che faceva da piccolo nel momento stesso in cui viene ucciso in un modo che lo ricorda.
Lo spazio che hai inserito divide un lasso temporale, probabilmente lungo tra i due episodi dove il bambino è cresciuto, la sua consapevolezza evoluta, ma alla fine si torna sempre, almeno con la mente, nei luoghi in cui siamo stati felici e che ancora illuminano il nostro presente con lo scintillio delle loro risate.
L'uomo diventato soldato è un'immagine triste con la quale si conclude questo ricordo d'infanzia: un monito forse a godere dei momenti spensierati, perchè basta davvero poco a essere... Poi nulla.

Io evito sempre di "spiegare" i racconti degli altri, anche perché non hai mai la certezza di averci preso veramente; restano però fuori da questa casistica quei racconti che, per qualche motivo a me ignoto, subiscono le interpretazioni dei primi commenti, spesso completamente fuorvianti. Ringrazio quindi Arianna per aver fatto chiarezza. 
Detto questo, quando ho letto questo racconto al momento degli invii ho pensato: "Ho un mio preferito". Ritengo sia un 100 costruito perfettamente, dove ogni parola ha un suo peso e, soprattutto, un ritmo: come si fa a non notare i capoversi? O a non cogliere fascia/fascio?
Oltretutto c'è una tematica fortissima e un finale aperto ma non troppo, che guida il lettore verso un messaggio compatibile con il proprio sistema axiologico.
A mio avviso, resta uno dei migliori 100 di questa edizione.
Complimenti!