La partita

Grazie per questo racconto! Sa di passato, di casa della nonna, quella con i pavimenti di graniglia e l'odore di buono. 
Sa di vecchi che ci hanno cresciuto, sa di cose che abbiamo imparato e mai dimenticheremo.

Questo cento ha il gran merito di avermi invitata a fare un salto nel passato e rivivere questo momento che ho avuto la fortuna di condividere con la mia amata nonna.
La scena proposta è intima e descrive, parlando di un gioco di carte, il profondo intreccio emotivo che esiste tra i due personaggi dove la parte predominante è il reciproco benessere che i due traggono l'uno dall'altra. La nonna aggiunge quel pizzico d'impertinenza alla scena che percepisco come un suo personale lasciarsi andare, un suo modo di tornare bambina e quindi dispettosa.
Trovo che la frase finale sia la più riuscita del contest, anche se il repentino cambio d'umore del nipote non è sufficientemente giustificato, ma che interpreto come un abbandonarsi alla contagiosa ilarità della nonna.
Interessante che il bambino proponga alla nonna che dopo giochiamo a quello che vuoi tu: da una parte potrebbe sottintendere una sorta di complicità consolidata tra i due, dall'altra potrebbe sottolineare un certo tipo di demenza che affligge la donna che l'ha fatta regredire all'infanzia. Ma il contesto non è fondamentale: è importante che il bambino sia lì e condivida il proprio tempo con lei, perchè questo momento diventerà presto un ricordo, un ricordo felice e semplice dal quale tornare quando la vita diventerà triste e complicata: una carezza di conforto dal passato da parte di chi ci ha voluto tanto bene.

Ma che bello spezzone di vita che ci hai regalato
Una scena che può essere conosciuta da tutti, ma che allo stesso tempo rievoca chissà quanta malinconia per il semplice fatto che nessuno di noi possa viverla più.
Secondo me, mia nonna Sarina ha sorriso pure lei, leggendo insieme a me questo tuo racconto.
Grazie!

Grazie a tutti dei commenti.
Servono tutti: sia quelli di chi non ha ricevuto niente dalla lettura racconto, sia di quelli che l'hanno apprezzato.
Appena dopo averlo spedito ho visto l'errore "già" invece di "giù", e il giorno dopo l'avrei riscritto diversamente.... mannaggia la fretta.  

Caipi ha capito perfettamente quello che ho voluto rappresentare e la ringrazio anche per il voto. Ho voluto rivivere i giochi di carte con mia nonna. In inverno veniva a casa da noi ed erano mesi di favole, giochi e risate. Lei tornava bambina ma con la saggezza di un adulto. Una volta, visto che perdevo sempre, ho pensato bene di "segnare" le carte... un po' grossolanamente, tagliando un angolo a qualche carta. Lei non ha obiettato e mi ha lasciato giocare a modo mio. Dopo un po' ho capito che non aveva senso vincere così e non mi divertivo più.
Mi ha insegnato più così che non facendo mile discorsi. 

Sicuramente è un discorso troppo intimo che racconta di cose non vissute da tutti e che quindi non ha incontrato tutti i lettori... la mia pecca è non aver fatto abbastanza per riuscire a far vivere questa storia anche a chi non ha un vissuto come il mio.

Sono le esperienze più intense che poi ci portiamo dentro dopo e le vediamo con i giusti occhi del vissuto, intense talmente tanto che ti forgiano. Un passato che molti ragazzi di oggi non hanno vissuto... Mi hai ricordato i tempi dei "cunti". Spesso la luce, nei paesi del sud, andava via per molte molte ore, soprattutto di notte, e in quel momento veniva in soccorso dei più piccini il focolare, un braciere e la nonna con i suoi racconti.
Quelle parole al crepitio del fuoco, seduti accanto al braciere caldo di brace bollente, il fumo che lento saliva nelle antiche case a volta e... Ne ho fatto una poesia che ora è in un quadro sull'altare della nostra cappella al cimitero ed essa racconta a sua volta ai nostri cari quanto gli abbiamo voluto bene e quanto ancora ne vogliamo. Uno scambio di anime fra generazioni e nel mezzo, come dicevo prima, la scrittura scritta e orale. Condivisioni d'anime che rimangono eterne, come in questo caso la partita a carte.

Hai scritto il racconto migliore da quando sei qui, credi a me.
Il voto non conta, il voto ha molteplici sfaccettature.
Non siamo a caccia di voti, vogliamo soprattutto piacere e piacerci.

tommybe ha scritto:Hai scritto il racconto migliore da quando sei qui, credi a me.
Il voto non conta, il voto ha molteplici sfaccettature.
Non siamo a caccia di voti, vogliamo soprattutto piacere e piacerci.

Che sia il tuo racconto migliore non lo penso, ma il resto che scrive Tom lo penso anch'io.
Secondo me hai scritto un bellissimo 100, che a me è arrivato e mi ha permesso di vivere le emozioni delle tue due protagoniste. Se ci aggiungiamo che era un tuo ricordo personale, vuol dire che sei riuscita nella cosa più difficile in assoluto, quando si scrive: rendere un quid proprio in un quid che può essere di tutti.
Bravissima, davvero!