Parto dalle cose che non mi sono piaciute.
Il titolo della serie non è stato tradotto, ma addirittura i titoli dei singoli episodi sono quelli originali in inglese.
Il primo episodio è lento, non fa venire voglia di proseguire, anche il secondo non è un granché. Ho proseguito solo per il cast e sono contento di averlo fatto.
E adesso le cose che mi sono piaciute.
Il cast. Ho un debole per Selena Gomez in particolare, è un'attrice secondo me ai livelli di Cher, Winona Ryder e Christina Ricci nel senso che non c'è un film con una di queste attrici che non mi sia piaciuto. Ma tutto il cast è particolare, a partire da Steve Martin e Martin Short. Sono tutti attori specializzati in film e si nota, probabilmente è il motivo per cui la serie fatica a ingranare, ma è allo stesso tempo un motivo per cui la serie è unica nel suo genere. Ho visto solo la prima stagione, ma a partire dalla terza ci sarà anche Meryl Streep, per dire.
I livelli di lettura. Sembra una serie partorita dalla mente di @Flash Gordon! È una metanarrazione, una serie che racconta la produzione di un podcast. Nella quarta stagione la metanarrazione si complica ulteriormente, perché si parlerà della produzione di un film che racconta la realizzazione del podcast, con tanto di cast stellare in cui Eva Longoria sarà l'attrice che deve interpretare il personaggio di Selena Gomez. Insomma, per chi ama le meta-meta-metanarrazioni.
I personaggi. Steve Martin, che come dicevo è specializzato nella recitazione di film, interpreta il ruolo di un attore che è stato protagonista di una serie di successo ma che poi è rimasto legato al personaggio e non ha fatto altro e vive di rendita. Martin Short interpreta il ruolo di un regista di spettacoli teatrali di scarso successo, anzi di veri e propri flop memorabili, e vive di una rendita che non ha più. Entrambi sono anziani ma non hanno rinunciato a cercare la strada per uscire dagli stereotipi in cui sono intrappolati e sembra proprio che la trovino nel podcast, in cui Short fa il regista e Martin la principale voce narrante. Selena Gomez potrebbe fare qualsiasi ruolo, anche quello dell'oca che attraversa il corridoio, e sarebbe comunque credibile e notevole. In questa serie fa l'artista ma il personaggio è talmente complesso che è difficile da inquadrare in poche parole.
L'inclusione. I personaggi arcobaleno e disabili ci sono, non sono comparse, non sono stereotipati e soprattutto non sono piatti. Hanno un carattere complesso, con pregi e difetti, non sono dipinti come eroi del quotidiano. Mancano forse accenni alle difficoltà che devono affrontare, almeno nella prima stagione.
Nei prossimi giorni intendo affrontare la seconda stagione, in realtà non vedo l'ora di incontrare Meryl Streep nella terza stagione.
Al momento sono uscite tre stagioni da dieci episodi di 40 minuti ciascuno. La quarta stagione inizia a fine agosto.
Il titolo della serie non è stato tradotto, ma addirittura i titoli dei singoli episodi sono quelli originali in inglese.
Il primo episodio è lento, non fa venire voglia di proseguire, anche il secondo non è un granché. Ho proseguito solo per il cast e sono contento di averlo fatto.
E adesso le cose che mi sono piaciute.
Il cast. Ho un debole per Selena Gomez in particolare, è un'attrice secondo me ai livelli di Cher, Winona Ryder e Christina Ricci nel senso che non c'è un film con una di queste attrici che non mi sia piaciuto. Ma tutto il cast è particolare, a partire da Steve Martin e Martin Short. Sono tutti attori specializzati in film e si nota, probabilmente è il motivo per cui la serie fatica a ingranare, ma è allo stesso tempo un motivo per cui la serie è unica nel suo genere. Ho visto solo la prima stagione, ma a partire dalla terza ci sarà anche Meryl Streep, per dire.
I livelli di lettura. Sembra una serie partorita dalla mente di @Flash Gordon! È una metanarrazione, una serie che racconta la produzione di un podcast. Nella quarta stagione la metanarrazione si complica ulteriormente, perché si parlerà della produzione di un film che racconta la realizzazione del podcast, con tanto di cast stellare in cui Eva Longoria sarà l'attrice che deve interpretare il personaggio di Selena Gomez. Insomma, per chi ama le meta-meta-metanarrazioni.
I personaggi. Steve Martin, che come dicevo è specializzato nella recitazione di film, interpreta il ruolo di un attore che è stato protagonista di una serie di successo ma che poi è rimasto legato al personaggio e non ha fatto altro e vive di rendita. Martin Short interpreta il ruolo di un regista di spettacoli teatrali di scarso successo, anzi di veri e propri flop memorabili, e vive di una rendita che non ha più. Entrambi sono anziani ma non hanno rinunciato a cercare la strada per uscire dagli stereotipi in cui sono intrappolati e sembra proprio che la trovino nel podcast, in cui Short fa il regista e Martin la principale voce narrante. Selena Gomez potrebbe fare qualsiasi ruolo, anche quello dell'oca che attraversa il corridoio, e sarebbe comunque credibile e notevole. In questa serie fa l'artista ma il personaggio è talmente complesso che è difficile da inquadrare in poche parole.
L'inclusione. I personaggi arcobaleno e disabili ci sono, non sono comparse, non sono stereotipati e soprattutto non sono piatti. Hanno un carattere complesso, con pregi e difetti, non sono dipinti come eroi del quotidiano. Mancano forse accenni alle difficoltà che devono affrontare, almeno nella prima stagione.
Nei prossimi giorni intendo affrontare la seconda stagione, in realtà non vedo l'ora di incontrare Meryl Streep nella terza stagione.
Al momento sono uscite tre stagioni da dieci episodi di 40 minuti ciascuno. La quarta stagione inizia a fine agosto.