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La vita su di me

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1La vita su di me Empty La vita su di me Lun Lug 22, 2024 12:45 pm

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La prima volta che intuii qualcosa… avere un’epifania, si dice così, no? Mi successe durante una conversazione con Zutenia, un’ex compagna dell’Accademia delle Cadette.
Mi aveva chiamata con l’iperspaziofono. «Ma esci un po’, non startene sempre lì attaccata alla tua palla rocciosa, mollala ogni tanto.»
Non fu quella frase a svegliarmi, ovvio. Adesso ci arrivo. Le dissi: «Come faccio? Forse da me c’è spazio per la vita, sono piena d’acqua in superficie, ed è tutto un brulicare di composti organici e nutrienti azotati che devono solo organizzarsi per…»
Lei si mise a ridere. «Dai, non fare la solita secchiona! Pensavo di averti insegnato a divertirti, mentre stavamo all’Accademia.»
Eh, già. Bei ricordi. Si usciva spesso insieme, e quante cazzate avevamo combinato! «Cioè, ma era diverso, non sapevo che un giorno sarebbe toccato a me portare la vita nel Sistema Solare. Eravamo solo cadette.»
Cambiò tono, scocciata. «Sì, le riserve.»
All’Accademia dicevo proprio così. Mi ero riappropriata dell’offesa e ne facevo un vanto per noi, piccoli punti luminosi nei cieli delle rispettive sorelle, le predestinate. «Ecco! È capitato. Una riserva su mille ed è successo a me. Lo sapevamo che era una possibilità…»
«Sei stata sfigata, insomma!»
No, non fu quella la frase, però ovvio mi colpì nel nucleo. «Ma uffa! E poi è un onore portare la vita nel proprio sistema, no?»
Borbottò qualcosa e aggiunse: «Cazzate!»
Le volevo bene. Zutenia era solo capitata in una famiglia così, un po’ menefreghista. Tutte le attenzioni rivolte alla predestinata e lei era stata lasciata crescere da sola, selvaggia. Ma era una brava pianeta, anche se aveva delle idee un po’ particolari.
Io ero proprio convinta. «Comunque resto qui, non vorrei perdermi la formazione della prima cellula, e poi adesso sono l’unica rimasta nel sistema e tutte le aspettative sono su di me…»
E fu a quel punto che mi spiazzò. «Ma fregatene delle aspettative! Sono solo desideri che gli altri proiettano su di te. Tu, invece, che cosa vuoi davvero?»
Ecco l’epifania! Avevo passato un miliardo di anni facendo ciò che mi veniva detto: la famiglia, le docenti dell’Accademia, le mie compagne cadette, Zutenia… mi ero sempre accodata per compiacere alle altre. E io? Per un attimo mi sentii svuotata, non sapevo più che dire o pensare.
«Ci sei?» A volte Zutenia aveva un tono strafottente, soprattutto quando sapeva di avermi colpita pesante.
Io quasi balbettai: «Sì. Devo solo meditare un po’, penso che è meglio se ci salutiamo.»
«Ci sei rimasta male? Guarda che puoi dirmi tutto, non farti scrupolo.»
«Lo so. Ci penso e poi ti richiamo.»
Ci salutammo e, davvero, provai a meditare. Trovai un vuoto profondo dentro di me, peggio dello spazio intergalattico, e mi fece paura. Le uniche sensazioni che avevo erano un prurito sotto gli oceani. C’erano grassi e proteine dappertutto, che avevano solo bisogno di un piccolo aiuto per organizzarsi in una cellula viva. Che cosa volevo davvero? Lasciare che tutto quel brulichio rimanesse un brodo per sempre o dare la spintarella mancante?

Centinaia di milioni di anni dopo ci fu la celebrazione per la vita su di me. Anche Zutenia accettò di venire e ne fui molto felice. Anzi, arrivò pure con qualche periodo di anticipo e mi aiutò a intrecciare i filamenti di DNA che avevo usato per confezionare le bomboniere.
Avevo invitato anche Venere. Mi avevano detto di stare attenta e lasciarla perdere, ma era pur sempre mia sorella. Era lei la predestinata del Sistema Solare, e per me era sempre stata un mito, soprattutto quando ero ancora una palla di magma e mi spiegarono che cosa meravigliosa sarebbe dovuta accadere sulla sua superficie. Poi sì, era andata com’era andata, ma questo non aveva cambiato il mio affetto nei suoi confronti.
Venere arrivò in ritardo ed era evidentemente fatta. Era uno dei motivi per cui mi avevano messa in guardia. Non mi salutò nemmeno. Disse: «Si vede che sei solo una cadetta!»
Sì, mi sentii ferita, ma ero certa che fosse la droga a farla sparlare e indossai la faccia da poker. «Tranquilla, farò del mio meglio per non sfigurare.»
Si mise a ridere. «Non sei neanche capace di far volare delle spore oltre la superficie degli oceani! Figuriamoci se riuscirai a far volare degli esseri viventi.»
Sapevo che alle predestinate insegnavano cose più moderne mentre a noi cadette facevano usare i libri di testo della vecchia generazione, ma la cosa non mi scoraggiava. «Vedrai che, con il tuo aiuto, ci riuscirò.»
Speravo che, facendola interessare alla vita, si dimenticasse della droga, ma purtroppo mi sbagliavo. Continuò a ridermi contro. «Cosa vuoi tu da me? Arrangiati! È stata una scelta tua.»
Sparì nel buffet, ignorata dagli altri membri della famiglia. La mia sorellona! Avrei fatto di tutto per farla guarire dalla sua dipendenza. Ma purtroppo la vita aveva bisogno di me per andare avanti. Non avevo abbastanza energie per entrambe le cose. Mi ripromisi di aiutarla davvero, un giorno, avrei davvero voluto. Lì per lì ancora ci credevo e questo mi aiutò a non cadere nello sconforto. Forse, se fossi riuscita a far volare delle spore sopra gli oceani, l’avrei stupita al punto che magari sarebbe guarita? Mi illudevo che avrebbe potuto funzionare.

Passarono le ere e purtroppo anche Zutenia si allontanò. Io ero concentrata sulla vita, lei aveva pure provato a farmi uscire ogni tanto. «Guarda che le estinzioni di massa accadono lo stesso anche se stai lì a guardare!» Ma per me era troppo importante tenere tutto sotto controllo, insomma ero fatta così. La vita prima di ogni altra cosa! Poi venivo io e, se rimaneva tempo, mi sarei dedicata allo svago. Ma non me ne restava mai, così io e Zutenia ci perdemmo di vista.
Dopo un paio di miliardi di anni dalla mia celebrazione arrivò Spacebook, una novità che rivoluzionò la comunicazione iperspaziale. In pratica, potevo creare una piazza virtuale dove ritrovare le vecchie amicizie e recuperare i contatti senza spostarmi dalla mia palla rocciosa. Inutile dire, la prima che cercai fu Zutenia. La trovai profondamente cambiata dai movimenti tettonici, ma non al punto di renderla irriconoscibile.
Mi approcciai timidamente, e dopo qualche imbarazzo iniziale, soprattutto da parte mia, recuperammo un po’ di confidenza. In seguito strinsi amicizia con quasi tutte le ex compagne di accademia, ma in realtà l’unica con cui avevo qualcosa da dire o condividere – al di fuori di un “Buongiornissimo! Caffè?” – era sempre e solo lei.
Chiesi l’amicizia pure a Venere, anche se ce l’avevo a pochi minuti luce di distanza. Zutenia non ne era entusiasta, anzi mi disse di stare attenta. Che cosa mai sarebbe potuto succedere? pensavo. Così, quando mi arrivò la notifica che la sorellona aveva accettato, la prima cosa che feci per festeggiare fu condividere sulle nostre bacheche un’istantanea dei più grandi animali volanti che avessero mai solcato i miei cieli. Ne ero davvero orgogliosa ed ero sicura che avrebbe apprezzato anche lei.
Nel giro di alcuni secoli la foto ricevette un sacco di reazioni e commenti. Non me l’aspettavo, doveva essere solo una cosa tra noi due, ma per qualche caso strano aveva attirato l’attenzione. Ovvio che lì per lì ero curiosa e felice di scoprire il motivo.
Ma sarebbe stato meglio se non l’avessi mai pubblicata. C’erano le peggiori prese per il culo. Le amiche di Venere, tutte predestinate, erano venute a commentare i fatti nostri.
E chi è questa sfigata?”
Ma guardala, ancora con i pterosauri!”
Volami negli inghiottitoi, riserva!”
Questo già mi aveva messo il magone. Ma la cosa che mi fece più male fu la reazione di Venere. Invece di difendermi, commentava con risatine ed emoticon divertite. Non potevo crederci, tradita dalla mia amata sorellona, nata dalla stessa polvere planetaria! Spensi Spacebook e piansi tutta la mia disperazione.
Meriti l’estinzione!”
Più di un commento era su questo tono e continuava a risuonarmi dentro. Ero rimasta sola e non aveva più senso per me mantenere la vita in superficie. Sapevo qual era la chiamata giusta da fare.
«Pronto? Sono Quintilio, servizio Cintura degli Asteroidi. Con chi ho il piacere di parlare?»
«Ciao, sono Terra.»
«Ehi! Ciao, sorella. Come butta?»
«Bene, a parte un gran mal di testa. E tu?»
«Tutto a posto. Ah, posso fare qualcosa per il tuo… “mal di testa”?» Ammiravo Quintilio perché aveva un’incredibile capacità di intuire le cose senza fare troppe domande.
«Penso di sì. Ti ricordi di Theia?»
«Yeah! Certo. Che botta, ragazza. Pensavo che fossi impazzita quando me l’hai chiesto, sono stato lì due millenni a controllare i calcoli per farlo arrivare con l’inclinazione giusta. Hai fatto i fuochi d’artificio, ma il risultato, eh? Che figata di Luna. Sei unica, sorella!» Ecco, forse si lasciava prendere un po’ troppo dall’entusiasmo.
E io non avevo lo stato d’animo per lasciarmi coinvolgere. «Grazie, ma non credo… senti, non è che ne hai un altro?»
«Cosa? Woah, vacci piano. Non sei più una palla di magma, un impatto del genere ti manderebbe in frantumi. E comunque l’asteroide più grosso che ho adesso non è nemmeno un decimo di Theia… Eh, cosa sto dicendo? No, non se ne parla proprio. Ma è così forte il tuo “mal di testa”?»
Più di quanto potesse immaginare. Mi si spezzò la voce. «Eh, direi di sì.»
Cambiò tono e si fece più comprensivo. «Senti, non ne capisco molto della vita, però i pezzi grossi non te li posso proprio mandare, capisci? Ma il fatto è un altro. Sai come funziona, no? Sono le regole assegnate agli asteroidi del nostro Sistema Solare: o si raggruppano o si sgretolano e adesso, dopo quattro miliardi di anni, non ci sono più le mezze misure. Mi sono rimaste solo cose piccole.»
Sospirai. «E allora mandamene due.» Sperando che bastassero.
Sbottò. «Ehi, ragazza! Sei sempre originale. Da dove ti vengono certe idee? È così assurda che… ma, dopo quello che hai combinato con Theia, lo faccio! A scatola chiusa. Dammi tempo che faccio bene i calcoli e t’invio i miei migliori candidati. Ah! Due asteroidi in una botta sola, figata! Ci sentiamo presto. Yeah!»
Lo salutai con un filo di voce. Nel giro di pochi secoli, due nubi nere e grigie avrebbero inquinato l’atmosfera e inacidito gli oceani. Io sarei rimasta ferma a guardare e basta, finché tutta la mia superficie non fosse tornata un brodo di grassi e proteine informi.

«Terra. Ehi, Terra! Sveglia.» Era Zutenia, ed era lì con me.
Risposi con la voce impastata. «Lasciami riposare in pace.»
«No, non ti lascio. Le foreste stanno morendo, il plancton… è un disastro. Gli ittiosauri sono tutti spariti.»
Mi alzai un attimo. «Gli pterosauri?»
Sospirò. «Estinti anche quelli.»
Tornai a distendermi. «Bene, così finalmente non vola più nessuno.»
Cercò di scuotermi. «Ti prego, non fare così. I volariani! Ti ricordi? Mi facevi una testa tanta con i volariani.»
«Ormai sono andati, i volariani sono discendenti degli pterosauri.»
«E me lo dici così? Non t’importa niente?»
Mi alzai di nuovo. «Come te lo devo dire? È la verità. E comunque i volariani sono roba vecchia. Tutta la vita su di me è roba vecchia! Non c’è una classe vivente che non sia già esistita da qualche parte nell’Universo. È il destino di noi riserve, prenderci la merda dalle vecchie generazioni e sperare che nascano delle novità profumate. Ma non è così che funziona. E allora, che vada tutto a ramengo. Mi hanno riempita di merda? Sarò il monumento alla merda.»
«Non la pensavi così, una volta.»
«Cosa vuoi che ti dica? Ci credevo. Speravo di essere l’eccezione. Ce l’ho messa tutta, ma l’evoluzione si è ripetuta identica, come da manuale. Avevi ragione tu: la mia esistenza si è appoggiata sulle aspettative degli altri, ma io non ho mai saputo che cosa volessi davvero.»
Restammo in silenzio per qualche decennio. Poi Zutenia esclamò. «Secondo me ti sbagli!»
«Cosa?»
«L’hai appena detto: speravi di essere l’eccezione.»
Alzai lo sguardo oltre l’eclittica. «Tutte speriamo di essere l’eccezione!»
Parlò a raffica. «Sicura? A me, come a tante altre cadette, non è mai fregato niente della vita. Betel, del corso prima del nostro, ha sempre detto che amava i cefalopodi e non si è discostata di una virgola dai libri di testo. Nivea, ti ricordi? Ha riempito la sua superficie di marsupiali, tutto molto lineare. Nessuna di noi ha mai desiderato essere l’eccezione. Tu invece hai sempre fatto cose fuori dal comune, a partire da quella cosa pazzesca di Theia.»
Mi sentivo travolta. «Cioè, volevo un satellite, e poi ero solo una giovane palla di magma un po’ incosciente. Adesso non farei mai una cosa simile.»
«Ah no? E come mai ti sei fatta colpire da ben due asteroidi per causare un’estinzione di massa? Non ti sembra eccezionale?»
«Ecco, io…»
Sorrise. «A proposito: carino il nuovo cratere in centro America, lo trovo molto affascinante.»
«Dai, scema!»
«Insomma: se vuoi essere te stessa devi continuare a pensare fuori dagli schemi.»
«Ma è impossibile. La vita ha delle regole ben precise e non posso…»
Mi interruppe con tono strafottente. «Ah, non puoi? Interessante.»
Mi stesi di nuovo. «E comunque stavolta non farò nulla, lascerò che tutto si estingua e così sarò libera di uscire con te ogni volta che vorremo, senza impicci. Ho deciso così, e pazienza per le aspettative della famiglia.»
Restammo in silenzio ancora per altri decenni.
Poi all’improvviso Zutenia tirò fuori una voce da palla di magma. «Che simpatici quei rettili pennuti.»
Ero perplessa, cercai di focalizzare la cosa, poi capii. «Non sono rettili, sono dinosauri terrestri. Ma sono ancora vivi?»
«Sembra proprio di sì. Come mai ti stupisce?»
«In teoria dovevano estinguersi insieme agli altri.» E lì sfoderai una delle mie lodi in Evoluzione. «Però le penne permettono una migliore regolazione della temperatura corporea, e forse sono diventate un vantaggio in una situazione di inverno perenne.»
«Ma guardali. Che carini!»
«Ehi, non ti affezionare.»
«Insomma, sei proprio decisa a farla finita?»
«Sì!»
Provai a pensare ai fatti miei. Una volta completata l’estinzione, avrei avuto bisogno di una bella pulizia superficiale. Niente asteroidi! Ci voleva qualcosa tipo uragani, ma senza fulmini. Difficile. Anche una bella colata di lava, perché no? Anzi, di sicuro il metodo migliore per sterilizzare tutto. Bisognava solo…
«Secondo me possono sopravvivere.» Zutenia mi fece perdere il filo.
Sbuffai. «Non ci provare. Ho detto che basta!»
Insistette. «Dopo di loro che cosa c’è?»
«Oh, ma studiavi all’Accademia? E poi, perché ti interessa?»
«Boh… mi sembra che si siano adattati bene al nuovo clima, mi chiedevo dove portasse il loro filo evolutivo.»
«Da nessuna parte! Non c’è una pianeta in tutto l’Universo in cui i dinosauri pennuti siano vissuti per più di un’era, perché…» Pagina 156 del libro di testo: “Nel passaggio a volariani, gli pterosauri occupano tutte le nicchie e hanno un vantaggio competitivo.”
Ma su di me gli pterosauri erano già estinti!
Mi alzai di scatto. «Ferma tutto!»
Zutenia sorrise. «E chi si muove?»
«No, dico: ferma l’estinzione!»
Si guardò intorno. «Cosa dovrei fare? Sei tu che hai in mano gli strumenti.»
Ovvio che aveva ragione. Diedi la spinta necessaria per bloccare la fine.
Ero esausta. «Mi sa che adesso non ci potremo vedere per qualche decina di milioni di anni.»
Tirò fuori la sua voce strafottente. «Cosa vuoi che sia? Ne ho aspettati miliardi…»
«Scusami! Spero di non aver fatto una cazzata.»
«Una in più…»
«Certo che sei stronza forte! Guarda che ci metto due secoli a far sparire i tuoi animaletti simpatici, eh?»
Tornò a fare la palla di magma. «Che carini, con tutte quelle pennette colorate! Belli, loro.»
Sospirai. «Ok, te li tratto bene. Però se mi fai arrabbiare li evolvo in esseri mostruosi!»
Si limitò a dire: «No-o-o-o-o!»

La fortuna volle che ci ritrovammo molto prima di quanto avessi previsto. Per la prima volta dopo miliardi di anni mi avevano convinta a uscire, per un evento inimmaginabile. E io mi trovavo lì al centro dell’emiciclo, emozionata, in presenza delle rettrici di tutte le Accademie. Tra il pubblico riconobbi Quintilio, poi c’erano Sole, i miei fratelli gassosi e, ovviamente, Zutenia. L’avevo detto anche Venere, ma non era venuta. Tirai un sospiro di sollievo, anche se triste.
La magnifica Darniel, dell’Accademia delle Cadette, era radiosa. Prima di leggere il papiro mi fece diversi cenni d’intesa che mi agitarono ancora di più.
Ma anche lei aveva la voce tremante mentre leggeva l’introduzione, con la data universale e i nomi del collegio deliberante. Mi rimbombava tutto in testa e mi sembrava di non capire più nulla, finché non arrivò al punto principale, che ascoltai orgogliosa, parola dopo parola.
«E all’unanimità decretiamo di conferire alla pianeta Terra, del Sistema Solare nella Galassia Lattea, il massimo riconoscimento con la seguente motivazione: per aver evoluto sulla propria superficie una nuova classe di animali, alla quale viene dato il nome di “Uccelli”.»

2La vita su di me Empty Re: La vita su di me Mer Lug 24, 2024 3:12 pm

Fante Scelto

Fante Scelto
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un'idea davvero molto originale e simpatica.
Non so come ti sia venuta, ma ad ora è certamente la narrazione del pianeta più aderente al concept che ho letto finora.
Intendiamoci, è tutto ovviamente caricaturale e umanizzato, ma nella sua vena umoristica ci può stare.

Il limite della storia è che non si lascia immaginare.
E' quasi impossibile visualizzare questi pianeti che fanno cose senza scadere nel cartoon, e molto spesso la narrazione stessa lascia profondi dubbi su cosa cercare di visualizzare (se è il pianeta stesso ad avere la vita addosso, in quale senso "esce", "si alza", c'è proprio una frase, che non riesco più a trovare, nella quale sembra che la Terra osservi la vita come se fosse su una superficie diversa dalla propria).
Insomma, è difficilissimo da visualizzare.

Non ho poi capito il passaggio evolutivo che porta agli uccelli.
Dagli pterosauri discendono i volariani. Ma gli pterosauri mantengono comunque un vantaggio competitivo che di fatto non porta mai alla comparsa degli uccelli?
Un po' strano visto il concetto stesso di evoluzione, ma forse ho saltato un passaggio.

Scrittura molto buona, consiglio solo di ridurre i "disse", "rispose", ecc. che appesantiscono la lettura. Se sono soltanto due interlocutori a parlare, non servono. Meglio piuttosto interrompere il dialogo di tanto in tanto per rimettere ordine in chi dice cosa.

In definitiva, una bella idea con qualche limite legato alle capacità immaginative, ma che funziona.

PS - il "alla pianeta" finale mi ha ricordato cose come "la sindaca", termini che mi fanno sempre sorridere per la loro ingenuità. Ma è una cosa mia.

3La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Lug 25, 2024 7:13 am

Petunia

Petunia
Moderatore
Moderatore

Molto carino e originale questo racconto-fumetto. Potrebbe essere un testo adatto a una graphic novel, mentre leggevo immaginavo i disegni che si potrebbero realizzare. 
Dunque il famoso asteroide che ha causato l’estinzione dei dinosauri l’avrebbe “ordinato” la Terra stessa… Divertente la trovata di Spacebook e anche la scelta dei nomi (Zeutenia, volariani ecc.) denota una fantasia ricca e sfrenata che unita ad alcuni aspetti reali che sono menzionati rende il racconto in qualche modo credibile. 
Un altro modo d’immaginare la comparsa degli uccelli sul nostro pianeta. Tanti racconti del contest trattano questo argomento, il plus sta nell’idea di scrivere qualcosa del tutto fuori dagli schemi. Complimenti.
Si usciva spesso insieme, e quante cazzate avevamo combinato!
meglio: Si usciva spesso insieme, e quante cazzate combinavamo!

4La vita su di me Empty Re: La vita su di me Ven Lug 26, 2024 3:37 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
Padawan

Bella trovata, davvero, da cui è scaturita una storia originale e molto simpatica. “Spacebook”, poi è veramente geniale.
Inventarsi un racconto così richiede una fantasia notevole e, quando se ne possiede una simile, diventa difficile incanalarla e domarla a proprio piacimento. Ma tu ci sei riuscito/a egregiamente.
Complimenti.
 
Segnalo solo un paio di cose:
-   “una brava pianeta” ha fatto sorridere anche a me e soprattutto mi ha fatto pensare al paramento liturgico sacerdotale che si chiama, appunto “pianeta”.
-   “con i pterosauri” dove in realtà l’articolo determinativo dovrebbe essere così sostituito: “con gli pterosauri”, come hai correttamente scritto più avanti nel testo.

5La vita su di me Empty Re: La vita su di me Lun Lug 29, 2024 10:02 am

ImaGiraffe

ImaGiraffe
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Mi spiace dirlo, ma questo racconto non mi è piaciuto.
L'ho trovato difficile da immaginare. Parliamo di pianeti giganti che si incontrano e usano oggetti fisici e poi spacebook, si carino ma comepltamente inimmaginabile. Mi piacciono le cose assurde, ne vado matto, ma in questo caso non hanno funzionato. Il tono a volte ironico mi è piaciuto, ma poi va in contrasto con un altro tono drammatico e, per me, le due cose non hanno funzionato insieme. Se fosse stato tutto più spiccatamente ironico e nonsense, forse mi sarebbe piaciuto di più.

6La vita su di me Empty Re: La vita su di me Lun Lug 29, 2024 10:58 am

tommybe

tommybe
Maestro Jedi
Maestro Jedi

La tua vivacità narrativa fa impallidire gli altri racconti, sei proprio bravo autore. E ti nascondi bene, non sono riuscito a intuire nulla di te.
Che poi pure a sapere chi sei non cambierebbe mica il mio ' dieci'. Scrittura sciolta, naturale, piacevolissima.
Sei molto moderno in questo e mi ricordi Houellebecq.
Che per apparire bravi non c'è bisogno di strafare, basta essere se stessi e divertirsi e divertire.
Buongiornissimo autore, vado a prendermi un caffè pure se fa un caldo bestiale. In tuo onore.

7La vita su di me Empty Re: La vita su di me Mer Lug 31, 2024 9:20 am

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Fantasia e genialità aiutano a varcare spazi inesplorati. Il tuo tentativo, caro autore è coraggioso e audace, meriti un plauso a prescindere.
All'inizio ho faticato a entrare nel climax del racconto, poi ho compreso e tutto è migliorato.
Umanizzare i pianeti e mantenere tutto sotto controllo non è semplice: in alcuni passaggi hai rischiato di sbandare ma alla fine sei arrivato alla meta con la tua navicella, questo è l'importante. 
La scrittura è buona, a mio modesto parere potevi renderla più leggera e fluida, come già suggerito da qualcuno.
Grazie per il tuo contributo.

8La vita su di me Empty Re: La vita su di me Mer Lug 31, 2024 6:53 pm

FedericoChiesa

FedericoChiesa
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Mi sono divertito.
Frizzante, con trovate brillanti, vedi i filamenti di DNA usati per confezionare le bomboniere.
La storia evolutiva del pianeta Terra come non si era mai letta.
Unico neo è la lunghezza; alla lunga (ripetizione) la trovata originale perde forza e lascia spazio a un po' di noia.
Grazie comunque.

9La vita su di me Empty Re: La vita su di me Sab Ago 03, 2024 12:52 pm

paluca66

paluca66
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un bel raccponto, vivace, frizzante basato su dialoghi che gli conferiscono dinamicità e tengono viva l'attenzione del lettore che, nonostante la lunghezza della proposta, arriva in fondo con facilità accorgendosi di avere un bel sorriso sulle labbra.
L'idea è originale e ben gestita, l'umanizzazione dei pianeti colpisce il bersaglio e fa centro, con la sorella stronzetta e l'amica di sempre, personaggi che potrebbero apparire un po' scontati ma che nella logica del racconto si inseriscono perfettamente.
Mi è piaciuta anche l'idea dell'Accademia e il finale è il giusto coronamento del percorso: sapendo come sia difficile spesso trovare un finale adeguato al racconto, in questo caso posso dire che hai fatto centro.
La scrittura è buona, non ho riscontrato refusi o errori, per me questo racconto è promosso.


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La vita su di me Badge-3

10La vita su di me Empty Re: La vita su di me Sab Ago 03, 2024 11:27 pm

Susanna

Susanna
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto mi ha divertito: leggero, frizzantino, vivace, con una buona dose di ironia della Terra narrante per le sue vicissitudini. Lo stile ricorda molto il diaristico, con il narrante/scrivente che si libera delle sensazioni ed emozioni più personali ed intime, che racconta delle sue relazioni con la famiglia, le amiche, la società che la Penna si è inventata. Anche dei suoi momenti difficili, quando la tentazione di lasciar perdere tutto la porta a cercare soluzioni molto drastiche, neanche fosse caduta in depressione.
E’ come se ci fosse un “caro diario” ogni tanto. Funzione, intendiamoci: molto originale lo spunto con cui narrare l’origine della Terra, del suo satellite e delle vicissitudini che tutti più o meno conosciamo. I personaggi nella loro iterazione sono ben gestiti, anche attraverso i dialoghi. Ma… ci devo mettere un ma. È un racconto che ho letto con piacere, questo sì ed è innegabile, ma che non rileggerei perché dall’insieme molto ricco non ho trovato qualcosa che mi emozionasse, che mi invitasse a qualche riflessione. Anche quando arriva il momento della “depressione” non c’è pathos, ma vira sull’umoristico con l’entrata di Quintiliano.
Insomma un bel racconto, scritto bene e con un ritmo che non cede una riga ma troppo “prostep”, e quindi molto legato ai paletti e alla loro necessaria presenza.
Le mie note
L’unica nota è stato il ritrovare ogni tre per due il richiamo alla vita. Certo è l’elemento portante, il titolo lo richiama già dall’inizio, ma poi diventa insistenza.


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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"

11La vita su di me Empty Re: La vita su di me Lun Ago 05, 2024 10:43 am

Arunachala

Arunachala
Admin
Admin

sicuramente diverso da tutti quelli che ho letto finora, con una bella idea ottimamente sviluppata.
una pecca sta, secondo me, nella lunghezza eccessiva, anche se posso capire sia servita per esprimere appieno l'idea di base.
bello il fatto che la Terra e gli altri pianeti siano stati all'accademia e si siano divertiti.
ci sono alcuni refusi e un tempo verbale errato ma in conclusione direi che è un bel lavoro.


______________________________________________________
L'unico modo per non rimpiangere il passato e non pensare al futuro è vivere il presente

La vita su di me Namaste

Non si può toccare l'alba se non si sono percorsi i sentieri della notte.

Kahlil Gibran

12La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 08, 2024 12:16 am

caipiroska

caipiroska
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

Un racconto notevole per fantasia e originalità.
Soprattutto ho trovato davvero interessante il ruolo che hai riservato agli uccelli: una scommessa vinta che sa di rivalsa e rivincita.
Forse l'unica pecca è che lo scenario in cui si svolgono gli eventi ripropone il nostro modo di vivere e di essere umani, con amicizie, gelosie, delusioni e tutta la sfera dei nostri disagi e malesseri dove i protagonisti, come gli dei greci, hanno vizi e virtù degli umani.
Trovo che calare tutto questo in chiave ironica sia stata la mossa vincente che impreziosisce il racconto: forse andava calcata ancora di più la mano da questo punto di vista per rendere il testo ancora più incisivo.

13La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 08, 2024 9:11 am

AurelianoLaLeggera

AurelianoLaLeggera
Younglings
Younglings

Un buon lavoro. Posso solo fare i complimenti all'autore/autrice.
Però io non ho apprezzato l'eccesso di umanizzazione che è andato oltre.
Il pianeta Terra o "la Pianeta Terra" io non la vedo più, o comunque è molto distante la sua umanizzazione dai compiti che invece svolge.
Mi immagino questa palla, con gambe e braccia e testa (visto che ad un certo punto ha anche mal di testa), che studia su vecchi libri, esce con le amiche... divertente, ma alla fine sminuisce tutto il discorso sulla vita, sugli uccelli ecc. 

Per carità, tanta fantasia è anche apprezzabile, ma Venere che si droga io non la riesco a vedere, o i libri della "vecchia generazione". 
Ripeto che riconosco le assolute capacità narrative, e le trovate come quelle di Spacebook mi piacciono molto. Ma non le ho trovate aderenti al tipo di storia.

Grazie

14La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 08, 2024 6:39 pm

Gimbo

Gimbo
Padawan
Padawan

Un'idea davvero originale e simpatica. La narrazione del pianeta è aderente ai paletti, e l'elemento umoristico si sposa bene con l'approccio caricaturale e umanizzato.

Tuttavia, il racconto presenta delle difficoltà di visualizzazione. È complicato immaginare i pianeti che interagiscono in modo antropomorfico senza scadere nel cartone animato. A volte la narrazione lascia dubbi su come visualizzare le scene, come quando la Terra sembra osservare la vita da una prospettiva diversa dalla propria superficie. Anche il passaggio evolutivo che porta agli uccelli appare poco chiaro.

La scrittura è molto buona, ma consiglio di ridurre l'uso di disse, rispose, ecc., per alleggerire la lettura. Se ci sono solo due interlocutori, questi marcatori di dialogo possono essere tralasciati. Interrompere il dialogo di tanto in tanto per rimettere ordine potrebbe essere una soluzione migliore.

In definitiva, una bella idea con qualche limite legato alla capacità immaginativa, ma che funziona. Complimenti per la creatività e la capacità di far divertire!

15La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 08, 2024 11:54 pm

Akimizu

Akimizu
Cavaliere Jedi
Cavaliere Jedi

In una classifica dei racconti più originali questo pezzo non avrebbe rivali. Bravissimo! Ci si mette un po' a entrare nel mood, con questa estrema umanizzazione dei pianeti, ma una volta superato lo scoglio si viaggia alla grande. La visualizzazione delle scene per quanto mi riguarda non è stato un problema, un paio di gambe e di braccia e il gioco è fatto. Sulla trama invece ho notato qualche alto e basso, a me ad esempio "spacebook" non è piaciuto per niente. Avrei spinto invece di più su alcuni punti che accenni e poi abbandoni, come la dipendenza di Venere. Avrei insomma cavalcato.di più il lato serio del testo, invece che quello caricaturale. Ottima la scrittura. A rileggerci!


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16La vita su di me Empty Re: La vita su di me Ven Ago 09, 2024 4:25 pm

Resdei

Resdei
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Racconto originale e con belle trovate. Scrittura impeccabile, a tratti seria, a tratti ironica. I dialoghi sono ben gestiti.  Forse per l’eccessiva lunghezza di tutto il racconto, alcuni tratti mi sono risultati pesanti da seguire.
Grossa pecca, chiaramente ai fini dello step, secondo me, è l’assenza degli uccelli, mi sembrano solo menzionati. Tutta la storia gira intorno alla terra, alla sua umanizzazione, ai suoi sentimenti, alle decisioni e ai ripensamenti. Ma gli uccelli e un po' di sana emozione mi sono mancati, questo sì.

Sono fortemente convinta che mentre lo scrivevi ti ammazzavi di risate! Ma Venere che droghe usava?

17La vita su di me Empty Re: La vita su di me Lun Ago 12, 2024 11:14 pm

Molli Redigano

Molli Redigano
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Un racconto ben scritto, che ti cattura a piccole dosi e questo, a parer mio, lo fa apprezzare ancora di più. All'inizio, sbagliandomi, ho avuto l'impressione di avere a che fare con qualcosa di fantascientifico o simili e già mi stavo rompendo. In realtà il genere forse è quello, una sorta di deviazione visto che i personaggi sono i pianeti. La mia ignoranza è abissale, quindi a parte Venere la fattona (e qui poi l'Autore mi deve spiagare perché l'ha definita come tale, ci deve essere una ragione "scientifica")e la Terra, per me gli altri personaggi/pianeti sono tutti sconosciuti. 

La fantasia la fa da padrone, ancor di più dell'originalità nel costruire una trama che segue l'evoluzione della Terra attraverso gli anni (tanti) umanizzandola fino all'esaperazione tanto da avere sentimenti ed emozioni. La parte di Spacebook è uno spaccato della realtà che più verosimile non si può.

Un racconto che certamente dirà la sua nella classifica finale.

Grazie e Buone Vacanze!

18La vita su di me Empty Re: La vita su di me Mar Ago 13, 2024 7:26 pm

Byron.RN

Byron.RN
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Il racconto è divertente e originale, su questo non ci piove.
L'unica cosa è che faccio fatica a inquadrarlo, da lettore mi trovo in difficoltà nel venire a patti con la sospensione dell'incredulità. Ci sono belle trovate, ma tutto acquisisce il carattere di un fumettone.
La scrittura è buona, c'è inventiva, ma rimango sempre con quella sensazione di trovarmi di fronte a qualcosa che tende a valorizzare l'abilità e l'immaginazione dell'autore e non tanto la storia in se stessa. Per sintetizzare buona la costruzione, l'abilità tecnica e l'inventiva dell'autore, mentre il contenuto non riesce a convincermi del tutto.

19La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 15, 2024 10:04 am

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Ciao, Penna.

Forse il punto debole del racconto è un'eccessiva superficialità nella parte che dovrebbe essere quella più drammatica o tragica. Non ho trovato un approfondimento sufficiente del motivo che spinge la Terra narratrice a cercare l'estinzione. Forse non hai calcato la mano perché comunque si tratta di un racconto leggero e ci sta.
Mi è piaciuto molto il mondo che hai inventato, forse un po' difficile da visualizzare ma del resto stiamo parlando di un mondo che ci è del tutto estraneo e di cui vediamo solo una piccola parte della superficie della protagonista. Anche l'idea delle accademie e delle cadette l'ho trovata divertente e soprattutto non ci sono spiegoni, ma la struttura di questo mondo accademico viene fuori in modo naturale dai discorsi dei personaggi.

Grazie e alla prossima.


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20La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 15, 2024 11:06 am

Hellionor

Hellionor
Admin
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Car autor
Mi hai conquistata.
Per me il tuo è un ottimo racconto, pieno di brio e ironia, frizzante e ben condotto, con una storia dentro la storia che ci parla del sentirsi esclusi, diversi, del sentirsi spesso inadeguati. E di come a vederci così spesso siamo solo noi.
Non ho faticato a sospendere l'incredulità perché il racconto che ci hai donato vive di una sua coerenza interna con la quale è facile entrare in sintonia. I dialoghi sono credibili e ho trovato davvero delizioso il modo in cui hai caratterizzato i pianeti.
Piaciuto davvero molto, sto ancora.ridacchiando sotto i baffi (che non ho, sia chiaro 😆).
A rileggerti,
Ele

21La vita su di me Empty Re: La vita su di me Sab Ago 17, 2024 4:10 pm

vivonic

vivonic
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Uno dei racconti più belli dello step sotto qualsiasi punto di vista lo si voglia analizzare. Una scrittura perfetta ci regala emozioni e vivacità, da un sottile umorismo che apre a molteplici riflessioni a un messaggio chiaro e tondo che viene armonizzato dal tema del concorso.
Quando l'ho letto la prima volta mi ero già fatto l'idea che sarebbe stato uno dei racconti migliori, e adesso che lo step si è concluso non posso che convenire con la mia prima idea Smile
La lunghezza del racconto non solo non è un problema, ma a me pare anche troppo corto: quando ci si fa leggere così, ogni frase in più è un regalo.


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Un giorno tornerò, e avrò le idee più chiare.

22La vita su di me Empty Re: La vita su di me Mar Ago 20, 2024 10:59 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
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Ciao, Penne.

Grazie a chi mi ha votato, a Susanna che mi ha nominato, a chi ha semplicemente letto. Di solito racconto la genesi, ma stavolta non ricordo proprio da dove sia spuntato il seme che ha generato il racconto. Ricordo solo che il contesto mi era già chiaro: Venere la predestinata, la Terra il piano B. Poi c'era anche Marzia (che sarebbe poi Marte) troppo piccola per trattenere l'atmosfera ma anche lei avrebbe voluto provare. Solo che non c'è stato posto né per lei né per spiegare i motivi della tossicodipendenza di Venere. Anche lei vittima delle aspettative: non riuscendo a ottenere la vita in tempi per lei accettabili, Venere ha scelto la scorciatoia e si è dopata. Solo che il risultato è stata una fuoriuscita incontrollabile di gas serra che ha impedito la vita e ha lasciato lo strascico della dipendenza. È scientificamente accertato che la vita avrebbe potuto svilupparsi su Venere e che ciò è stato impedito anche da un'improvvisa fuoriuscita di gas serra, solo che è altrettanto scientifico che la Terra è più vecchia, quindi qui mi sono preso una delle tante libertà.

I primi due commenti, da parte di Fante e Petunia, sono meravigliosi perché si contraddicono: uno trova poco visivo il racconto, l'altra molto. Allora, l'effetto è voluto. C'è chi, come Fante nel suo racconto, ha ottenuto un "effetto alienante" in modo diverso (e quanto mi è piaciuto Terra nel racconto di Fante!). Io ho scelto questo modo confuso e sfuggente, in cui Terra sembra avere delle posture umane, ma poi si identifica con una palla, a volte sembra dentro, a volte fuori. Ho sperimentato, ho rischiato. Stavolta ha funzionato.

La mia paura più grande è stata che il tema non fosse compreso. Tutto il racconto gira attorno agli uccelli senza nominarli. Ci ho creduto con tutto me stesso, sono andato avanti a scrivere con questa paura addosso ma stavolta non ho voluto deviare dal sentiero che mi ero prefissato. Avevo già pronta la risposta al CdL: presento il racconto fuori concorso, ma non c'è stato bisogno. Anzi, grazie infinite sia per l'ammissione che per l'enorme apprezzamento.

Un punto che Fante e altre Penne hanno trovato poco chiaro è il momento in cui Terra realizza la possibilità di evolvere una nuova classe. In un'eventuale revisione cercherò di essere più chiaro. Nel manuale a pagina 156 c'è scritto che gli pterosauri hanno un vantaggio competitivo sui dinosauri pennuti e quindi questi ultimi si estinguono in quanto tutte le nicchie vengono occupate dai dinosauri volanti, che poi evolvono in volariani.

Petunia ha notato i nomi... ecco, Zutenia in principio era Zetunia proprio ispirandomi al tuo nickname. Sto sinceramente pensando di cambiare il nome in Zeutenia proprio in onore e ringraziamento a questa tua nota, che mi ha fatto molto piacere.

"I pterosauri", lo dico ad Albemasia e a chi altri ha notato, è voluto. In quel punto volevo marcare il linguaggio sgrammaticato dei leoni da tastiera di Sp/Facebook.

Sempre Albemasia, e non solo, ha notato "la pianeta"... Ecco, anche questo è voluto ma avrei preferito evitarlo, ma non ho trovato sinonimi accettabili al femminile. La globa? Orrore... e niente, mi sono tenuto la pianeta, pur conoscendo il significato.

Vorrei che tutti e tutte leggeste il commento di Hellionor. Non saprei spiegare meglio di come ha fatto lei il sottotesto del mio racconto.

Infine una nota negativa. Il racconto nella mia testa non era ironico né umoristico. Però è venuto fuori così. Non ero soddisfatto nemmeno io del risultato della parte che secondo me doveva essere tragica, ma mi sono autogiustificato dicendomi che Terra sta raccontando al passato remoto e che in fondo quel periodo l'ha in qualche modo rielaborato. In realtà non ci ho creduto nemmeno io alla giustificazione, però vi è piaciuto lo stesso e ho tirato un sospirone di sollievo.

Paluca ha detto una cosa strana nel thread della nomina dei vincitori: che in questo racconto sono uscito dal mio schema. Pazzesco, non mi ci riconosco in questo commento, perché sono convinto che il racconto sia praticamente firmato da me. Probabilmente la sensazione è dovuta al fatto che, come ho scritto sopra, stavolta mi sono imposto di non uscire dal binario che avevo tracciato nella mia testa.

Grazie mille per tutto. Ho apprezzato ogni singola parola dei vostri commenti, anche se non ho fatto tutti i vostri nomi.

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23La vita su di me Empty Re: La vita su di me Mar Ago 20, 2024 11:47 pm

Albemasia

Albemasia
Padawan
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Achillu ha scritto:
"I pterosauri", lo dico ad Albemasia e a chi altri ha notato, è voluto. In quel punto volevo marcare il linguaggio sgrammaticato dei leoni da tastiera di Sp/Facebook.

Sempre Albemasia, e non solo, ha notato "la pianeta"... Ecco, anche questo è voluto ma avrei preferito evitarlo, ma non ho trovato sinonimi accettabili al femminile. La globa? Orrore... e niente, mi sono tenuto la pianeta, pur conoscendo il significato.
Ecco, non avevo colto l'ironia della citazione.  La vita su di me 1f62c 
In realtà a questo giro aver letto i racconti in formato Word mi ha consentito di cogliere al volo le sottolineature sul testo per quanto riguarda gli errori e in più racconti mi sono messa a fare la maestrina dalla penna rossa. 
Comunque, a parte questo, Spacebook è stata una trovata geniale.
Ti rinnovo i miei complimenti per la fantasia! La vita su di me 1f609

24La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 29, 2024 12:09 pm

Giammy

Giammy
Padawan
Padawan

Ciao Achillu, ero convinto di averti fatto già i miei complimenti per il successo, e invece... eh l'anzianità...
Che bella soddisfazione. Hai scritto un racconto coraggioso e divertente. Hai osato e sei stato premiato. Te l'aspettavi di vincere?

25La vita su di me Empty Re: La vita su di me Gio Ago 29, 2024 12:39 pm

Achillu

Achillu
Maestro Jedi
Maestro Jedi

Giammy ha scritto:Ciao Achillu, ero convinto di averti fatto già i miei complimenti per il successo, e invece... eh l'anzianità...
Che bella soddisfazione. Hai scritto un racconto coraggioso e divertente. Hai osato e sei stato premiato. Te l'aspettavi di vincere?
Come ho scritto sopra, ho voluto con tutte le mie forze portare avanti il racconto così come doveva essere, senza concedere nulla per ingraziarmi i paletti e chi li doveva giudicare. Sinceramente, no, non me l'aspettavo. Però la mia sensazione era basata sui commenti del pubblico ed ero all'oscuro dei giudizi del Comitato di Lettura. Grazie per i complimenti.


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