Il cronovisore del tempo
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Re: Il cronovisore del tempo
In certi momenti sembra di ascoltare la radio quando giri l'interruttore della frequenza rapidamente e quello che cogli sono solo stralci, frammenti. Composti insieme non hanno senso, ma in qualche modo acquistano un significato, una loro musicalità, una specie di follia organizzata. Così, invece di fermarti su una stazione, come ipnotizzato dal cambiamento continuo, prosegui a girare.
Detto questo, il racconto è ovviamente scritto esattamente come voleva essere scritto. Ed è scritto bene per giunta. E ho il sospetto che prenderà i suoi voti, perchè di sicuro ha un suo modo di affascinare e stordire.
Non posso dire che mi sia piaciuto veramente, non come mi piacciono certi racconti, ma io sono più il tipo da una stazione e basta e se ascolto la radio, resto fermo e l'ascolto.
Ma il mio giudizio non scardina nemmeno un po' la tua bravura di autore.
Detto questo, il racconto è ovviamente scritto esattamente come voleva essere scritto. Ed è scritto bene per giunta. E ho il sospetto che prenderà i suoi voti, perchè di sicuro ha un suo modo di affascinare e stordire.
Non posso dire che mi sia piaciuto veramente, non come mi piacciono certi racconti, ma io sono più il tipo da una stazione e basta e se ascolto la radio, resto fermo e l'ascolto.
Ma il mio giudizio non scardina nemmeno un po' la tua bravura di autore.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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Re: Il cronovisore del tempo
Un racconto ricco di personalità, non c'è che dire.
L'autore inventa mondi che s'incastrano tra loro, universi che si sfiorano creando situazioni difficili solo da immaginare.
Seppur alla prima impressione può sembrare una struttura caotica, in realtà tutto è ben chiaro nella mente dell'autore: con questa convinzione, al di là dei difetti e delle critiche che può portare con sè un racconto del genere, l'autore dimostra di crederci e di credere nelle proprie potenzialità.
Il tutto viene premiato con un racconto senz'altro originale, dinamico e frizzante.
Forse è un pò eccessivo e difficile da comprendere nell'insieme, ma in molti frammenti spuntano momenti di riflessione incastrati tra quelli goliardici; tutto è un monito prendersi un pò in giro e soprattutto ad affrontare i problemi con leggerezza e ironia.
L'autore inventa mondi che s'incastrano tra loro, universi che si sfiorano creando situazioni difficili solo da immaginare.
Seppur alla prima impressione può sembrare una struttura caotica, in realtà tutto è ben chiaro nella mente dell'autore: con questa convinzione, al di là dei difetti e delle critiche che può portare con sè un racconto del genere, l'autore dimostra di crederci e di credere nelle proprie potenzialità.
Il tutto viene premiato con un racconto senz'altro originale, dinamico e frizzante.
Forse è un pò eccessivo e difficile da comprendere nell'insieme, ma in molti frammenti spuntano momenti di riflessione incastrati tra quelli goliardici; tutto è un monito prendersi un pò in giro e soprattutto ad affrontare i problemi con leggerezza e ironia.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Il cronovisore del tempo
Esegesi del racconto.
Il racconto si apre con un certo padre Ronfo in un convento.
Figura stramba e senza senso visto che ci troviamo nel medioevo e per certo nulla ci azzecca la sveglia o il telefono…
Compaiono poi altre figure, al di fuori della storia, che sembrano manovrare uno strumento chiamato cronovisore.
Primo indizio vero della storia “Ma la fiaba è sbagliata, il tempo è sbagliato, l’ironia è già morta”.
Il prof. Faxol parla e lo conosceremo dopo ma oltre col lettore con chi parla?
Secondo indizio “ Io ti vedo, ti ho sempre… anche quando hai inventato il cronovisore…”.
Ecco qua senza troppi giri di parole:
Il prof. Faxol ha inventato un cronovisore con il quale si diverte a impersonare personaggi sopra le righe. Il primo è padre Ronfo e infatti per questo la scena è tutta fuori di testa, è solo divertimento per il prof. che si cala in altre realtà.
Poi compare un fantomatico comandante di un’astronave che dovrebbe salvare la Terra da altrettanto fantomatici cilindroni… ( Cilin-drone, questo è un riferimento alla drammatica realtà attuale con i droni che ammazzano migliaia di persone).
A sua volta il comandante pare leggere un romanzo il cui protagonista è un cercatore d’oro che poi farà una brutta fine con i suoi scagnozzi.
In questo caso il prof. Faxol, sempre per divertirsi sia autocita come inventore della spinta Faxol, un sistema di propulsione, per sonde e astronavi che si rivelerà micidiale per le esalazioni, a causa delle quali distruggerà molte vite e per questo gli alieni si vogliono vendicare contro i terrestri costruttori del marchingegno.
Quindi Faxol inventa il cronovisore e ci gioca, prima col convento e poi con l’astronave che salva la Terra.
Tutto ruota intorno a queste realtà dimensionali che però sembrano non essere consapevoli della loro finzione tanto da creare all’interno di una realtà un'altra sotto realtà.
L’intelligenza artificiale è lo spettro che incombe sulla nostra società tanto che in futuro non sapremo più se saremo uomini o realtà virtuali talmente radicate da auto apprendere una certa coscienza di sé.
Il prof. Faxol rappresenta forse l’ultimo uomo sulla Terra che crea virtualmente mondi e dimensioni ma…
Accanto al prof. nel racconto vi è un disturbatore che non è altro che l’autore del racconto e questo vuol dire solo una cosa: nemmeno il prof. Faxol esiste, sono tutte realtà nelle realtà e ognuna pensa d’essere vera.
L’autore percepisce in tal senso la vera fine del mondo e lancia un disperato grido d’allarme e lo fa con il solo strumento che possiede, la scrittura.
Il messaggio del racconto, attraverso ironie e giochetti, è totalmente volto alla negatività e alla fine del mondo così come lo conosciamo.
L’intreccio del racconto è volutamente a scatole cinesi proprio perché alla fine si scopra quanto nero è il futuro a cui andiamo incontro cosi contorto e oscuro.
L’autore, nella sua idea, parla con i suoi protagonisti e con il lettore e lo fa con battute ridicole e triste ironia
perché se celato e subdolo è il web così occorre che sia la scrittura se vuol stargli dietro e raffigurarlo.
Quasi a dire: non ridiamoci troppo che poi accade veramente.
In chiusura grazie per tutte le sensazioni, positive e negative, sul testo che faranno esperienza di scrittura per il futuro. Alla prossima, grazie ancora a tutti.
Il racconto si apre con un certo padre Ronfo in un convento.
Figura stramba e senza senso visto che ci troviamo nel medioevo e per certo nulla ci azzecca la sveglia o il telefono…
Compaiono poi altre figure, al di fuori della storia, che sembrano manovrare uno strumento chiamato cronovisore.
Primo indizio vero della storia “Ma la fiaba è sbagliata, il tempo è sbagliato, l’ironia è già morta”.
Il prof. Faxol parla e lo conosceremo dopo ma oltre col lettore con chi parla?
Secondo indizio “ Io ti vedo, ti ho sempre… anche quando hai inventato il cronovisore…”.
Ecco qua senza troppi giri di parole:
Il prof. Faxol ha inventato un cronovisore con il quale si diverte a impersonare personaggi sopra le righe. Il primo è padre Ronfo e infatti per questo la scena è tutta fuori di testa, è solo divertimento per il prof. che si cala in altre realtà.
Poi compare un fantomatico comandante di un’astronave che dovrebbe salvare la Terra da altrettanto fantomatici cilindroni… ( Cilin-drone, questo è un riferimento alla drammatica realtà attuale con i droni che ammazzano migliaia di persone).
A sua volta il comandante pare leggere un romanzo il cui protagonista è un cercatore d’oro che poi farà una brutta fine con i suoi scagnozzi.
In questo caso il prof. Faxol, sempre per divertirsi sia autocita come inventore della spinta Faxol, un sistema di propulsione, per sonde e astronavi che si rivelerà micidiale per le esalazioni, a causa delle quali distruggerà molte vite e per questo gli alieni si vogliono vendicare contro i terrestri costruttori del marchingegno.
Quindi Faxol inventa il cronovisore e ci gioca, prima col convento e poi con l’astronave che salva la Terra.
Tutto ruota intorno a queste realtà dimensionali che però sembrano non essere consapevoli della loro finzione tanto da creare all’interno di una realtà un'altra sotto realtà.
L’intelligenza artificiale è lo spettro che incombe sulla nostra società tanto che in futuro non sapremo più se saremo uomini o realtà virtuali talmente radicate da auto apprendere una certa coscienza di sé.
Il prof. Faxol rappresenta forse l’ultimo uomo sulla Terra che crea virtualmente mondi e dimensioni ma…
Accanto al prof. nel racconto vi è un disturbatore che non è altro che l’autore del racconto e questo vuol dire solo una cosa: nemmeno il prof. Faxol esiste, sono tutte realtà nelle realtà e ognuna pensa d’essere vera.
L’autore percepisce in tal senso la vera fine del mondo e lancia un disperato grido d’allarme e lo fa con il solo strumento che possiede, la scrittura.
Il messaggio del racconto, attraverso ironie e giochetti, è totalmente volto alla negatività e alla fine del mondo così come lo conosciamo.
L’intreccio del racconto è volutamente a scatole cinesi proprio perché alla fine si scopra quanto nero è il futuro a cui andiamo incontro cosi contorto e oscuro.
L’autore, nella sua idea, parla con i suoi protagonisti e con il lettore e lo fa con battute ridicole e triste ironia
perché se celato e subdolo è il web così occorre che sia la scrittura se vuol stargli dietro e raffigurarlo.
Quasi a dire: non ridiamoci troppo che poi accade veramente.
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Io sono quell'effimero scorcio d'arancio e di giallo che al tramonto appare per un istante e s'allunga in cielo, prima che la terra volti la faccia e il sole si ritrovi dall'altra parte del mondo.
Io sono sempre dall'altra parte del mondo quando gli altri mi leggono, per questo non esisterà mai un mio scritto.
Flash Gordon- Padawan
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Re: Il cronovisore del tempo
Solo tu potevi pewnsare e scrivere una cosa tanto strampalata quanto geniale!
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paluca66- Maestro Jedi
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Re: Il cronovisore del tempo
Sappi che ho riso per ore con padre Ronfo...
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CharAznable- Maestro Jedi
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Re: Il cronovisore del tempo
A me sono piaciute la parte di padre Ronfo e il meta-meta-meta-romanzo.
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Re: Il cronovisore del tempo
Come dice @paluca66 davvero solo tu potevi scrivere un racconto così.... così. Magari ci si può provare, ma facile arenarsi o perdere il filo, se non è il tuo stile.
Complimenti e al prossimo step non mancare: abbiamo bisogno di ridere, ridere e riflettere, ridere e cercare di immaginare quello che tu hai ben presente.
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"Quindi sappiatelo, e consideratemi pure presuntuoso, ma io non scrivo per voi. Scrivo per me e, al limite, per un'altra persona che può capire. Spero di conoscerla un giorno… G. Laquaniti"
Susanna- Maestro Jedi
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Re: Il cronovisore del tempo
Grazie a tutti...
In tanti anni ho creato alcuni personaggi che ho voluto far interagire in questa storia modificandoli leggermente.
Ho preso spunto da me stesso utilizzando le avventure dell'astronave Saruzzo 13, le indagini di padre Ronf nell'abbazia di Saint Brunoud , e un fantomatico inventore spaziale che cambia sempre nome e inventa cose assurde, il suo nome originale è dott. Fankuloz.
Passo il novanta per cento dell'anno a scrivere e recitare poesie poi, preso come da un fuoco sacro, devio in queste folli imprese che devono tutto all'istinto naturale che ho.
È difficilissimo governare tali scritture perché i personaggi si creano e vivono da soli.
Mi accade lo stesso quando creo i presepi.
Faccio un progetto ma poi a fine lavoro vedo che esso si è creato da solo senza che io me ne sia reso conto.
Sono veramente grato a tutti anche per i commenti negativi.
Gian è una persona buona e semplice, nulla di più per questo scrivo d'istinto senza calcoli o altre macchinazioni.
In tanti anni ho creato alcuni personaggi che ho voluto far interagire in questa storia modificandoli leggermente.
Ho preso spunto da me stesso utilizzando le avventure dell'astronave Saruzzo 13, le indagini di padre Ronf nell'abbazia di Saint Brunoud , e un fantomatico inventore spaziale che cambia sempre nome e inventa cose assurde, il suo nome originale è dott. Fankuloz.
Passo il novanta per cento dell'anno a scrivere e recitare poesie poi, preso come da un fuoco sacro, devio in queste folli imprese che devono tutto all'istinto naturale che ho.
È difficilissimo governare tali scritture perché i personaggi si creano e vivono da soli.
Mi accade lo stesso quando creo i presepi.
Faccio un progetto ma poi a fine lavoro vedo che esso si è creato da solo senza che io me ne sia reso conto.
Sono veramente grato a tutti anche per i commenti negativi.
Gian è una persona buona e semplice, nulla di più per questo scrivo d'istinto senza calcoli o altre macchinazioni.
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Flash Gordon- Padawan
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Re: Il cronovisore del tempo
Sono su questo forum da pochissimo, eppure l'autore di questo racconto lo avevo indovinato.
Purtroppo non è uno stile che amo particolarmente ma credo sia assolutamente positivo avere una voce così riconoscibile e unica.
Quindi ti faccio i miei più vivi complimenti.
Grazie
Purtroppo non è uno stile che amo particolarmente ma credo sia assolutamente positivo avere una voce così riconoscibile e unica.
Quindi ti faccio i miei più vivi complimenti.
Grazie
AurelianoLaLeggera- Younglings
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Re: Il cronovisore del tempo
Grazie ancora per lo scambio di vedute e pareri che son fulcro essenziale.
A bocce ferme e pancia fredda lascio una breve e sincera considerazione.
Quando scrivo non perdo quasi mai tempo a costruire, non progetto montagne di guano di parole e non penso assolutamente di mettere in difficoltà sulla lettura per sentimento di goduria.
Per esempio questo racconto è nato con una prima stesura accantonata e poi ripresa un giorno prima del termine di spedizione.
Totalmente riscritto in circa 5 ore consecutive di lavoro.
La scrittura per me è emanazione naturale e vado sempre a libero istinto.
Non perseguo scopi di sorta scrivo e basta lasciando che la scrittura si compia da sola. Non studio mai battute comiche, nulla è programmato.
Naturalmente questo nella mia testa non vuole dire caos anzi il contrario.
Sentirmi dire che butto le parole tanto per ridere mi fa star molto male.
Non ho mai amato definirmi scrittore che racconta e tantomeno definirmi in altro modo. Cerco solo le verità della mia essenza in ogni espressione e spesso nelle varie cose in cui mi cimento risultano infine complesse e colme di sfaccettature intrecciate e surreali.
Per questo sono restio a essere nei concorsi, so di non essere adatto e di non avere i canoni di scrittura.
Scrivo per essere vivo e a volte muoio nella scrittura.
A bocce ferme e pancia fredda lascio una breve e sincera considerazione.
Quando scrivo non perdo quasi mai tempo a costruire, non progetto montagne di guano di parole e non penso assolutamente di mettere in difficoltà sulla lettura per sentimento di goduria.
Per esempio questo racconto è nato con una prima stesura accantonata e poi ripresa un giorno prima del termine di spedizione.
Totalmente riscritto in circa 5 ore consecutive di lavoro.
La scrittura per me è emanazione naturale e vado sempre a libero istinto.
Non perseguo scopi di sorta scrivo e basta lasciando che la scrittura si compia da sola. Non studio mai battute comiche, nulla è programmato.
Naturalmente questo nella mia testa non vuole dire caos anzi il contrario.
Sentirmi dire che butto le parole tanto per ridere mi fa star molto male.
Non ho mai amato definirmi scrittore che racconta e tantomeno definirmi in altro modo. Cerco solo le verità della mia essenza in ogni espressione e spesso nelle varie cose in cui mi cimento risultano infine complesse e colme di sfaccettature intrecciate e surreali.
Per questo sono restio a essere nei concorsi, so di non essere adatto e di non avere i canoni di scrittura.
Scrivo per essere vivo e a volte muoio nella scrittura.
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