Autodistruttivo
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Re: Autodistruttivo
Parto sempre dalla scrittura che è corretta: il testo si legge bene e il ritmo è all'altezza del genere scelto.
Ora, sono combattuto sul giudizio per questi motivi: a tratti mi è sembrato il solito pippone, per esempio quando si parla di clima, di guerre nucleari e di autodistruzione del genere umano. Tuttavia sono proprio questi pipponi che innescano la parte buona del racconto come il pensiero sull'automobile, sul cane o il furto delle rose per la mamma. Sono tutti pensieri molto genuini e nobili, che non lo rendono banale e scontato come può sembrare.
Talvolta i lettori hanno il compito, peculiare, di andare a fondo tra le parole: io credo che questo racconto vada ascoltato, dentro.
Grazie
Ora, sono combattuto sul giudizio per questi motivi: a tratti mi è sembrato il solito pippone, per esempio quando si parla di clima, di guerre nucleari e di autodistruzione del genere umano. Tuttavia sono proprio questi pipponi che innescano la parte buona del racconto come il pensiero sull'automobile, sul cane o il furto delle rose per la mamma. Sono tutti pensieri molto genuini e nobili, che non lo rendono banale e scontato come può sembrare.
Talvolta i lettori hanno il compito, peculiare, di andare a fondo tra le parole: io credo che questo racconto vada ascoltato, dentro.
Grazie
Molli Redigano- Maestro Jedi
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Re: Autodistruttivo
Leggendo il racconto ho avuto l'impressione di essere sulle montagne russe: a tratti sei andato così in alto, così vicino a solleticare l'anima che mi hai strinto il cuore; in altri punti sei sceso a qualche tipo di compromesso dove non sei riuscito a brillare del tutto.
Ho trovato in questo testo una notevole sensibilità, descrivere il malessere interiore, il senso di smarrimento di fronte alla fine di tutto non è facile, perchè l'autore deve immaginare il senso di perdita totale, alienante.
Il testo è percorso dal filo insidioso della solitudine che asciuga il protagonista che emerge nelle parole e nei ricordi, dove si percepisce tutta la frustrazione di chi, nel momento del disastro, non ha nessuno di cui preoccuparsi o che si preoccupi per lui: questo l'ho percepito come devastante.
I pensieri sparsi senza disciplina e senza una ferrea logica portano il testo a non avere una trama definita, a rimanere vago e difficilmente inquadrabile, ma io ho percepito tutto il malessere di questa persona, il suo vomitare parole dappertutto nella vana ricerca di aiuto che non troverà.
Trovo molto azzeccato il finale: l'abbraccio solitario, quel conforto che non è riuscito a trovare fuori da sè, l'unico compagno verso la morte.
Ho trovato in questo testo una notevole sensibilità, descrivere il malessere interiore, il senso di smarrimento di fronte alla fine di tutto non è facile, perchè l'autore deve immaginare il senso di perdita totale, alienante.
Il testo è percorso dal filo insidioso della solitudine che asciuga il protagonista che emerge nelle parole e nei ricordi, dove si percepisce tutta la frustrazione di chi, nel momento del disastro, non ha nessuno di cui preoccuparsi o che si preoccupi per lui: questo l'ho percepito come devastante.
I pensieri sparsi senza disciplina e senza una ferrea logica portano il testo a non avere una trama definita, a rimanere vago e difficilmente inquadrabile, ma io ho percepito tutto il malessere di questa persona, il suo vomitare parole dappertutto nella vana ricerca di aiuto che non troverà.
Trovo molto azzeccato il finale: l'abbraccio solitario, quel conforto che non è riuscito a trovare fuori da sè, l'unico compagno verso la morte.
caipiroska- Cavaliere Jedi
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Re: Autodistruttivo
Car autor
Il tuo modo di raccontare i sentimenti ha una delicatezza poetica che conquista. Manca di certo una trama, ne basterebbe una esigua, in linea con il registro narrativo che hai utilizzato, donerebbe spessore a questo flusso di coscienza. Lo stesso aneddoto del protagonista bambino raccontato all'inizio della narrazione, renderebbe la riflessione più corposa, fluttuante ma con un filo rosso che la percorre.
Ma mi hai conquistata comunque, complimenti
Ele
Il tuo modo di raccontare i sentimenti ha una delicatezza poetica che conquista. Manca di certo una trama, ne basterebbe una esigua, in linea con il registro narrativo che hai utilizzato, donerebbe spessore a questo flusso di coscienza. Lo stesso aneddoto del protagonista bambino raccontato all'inizio della narrazione, renderebbe la riflessione più corposa, fluttuante ma con un filo rosso che la percorre.
Ma mi hai conquistata comunque, complimenti
Ele
Hellionor- Admin
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Re: Autodistruttivo
Di sicuro è molto intimo, intenso, una conversazione con il lettore fatta a bassa a voce, nella penombra.
Di sicuro è scritto molto bene, una scrittura colta, ispirata, post moderna.
Ecco forse se devo trovargli un difetto evidente è che tra tanti racconti di distruzione e pochissimi racconti di salvezza, questo non sceglie nessuna delle due.
Parla di una fine imminente, ma poi celebra la vita, la fragilità della vita, e alla fine non sembra che il mondo sia davvero lì lì per finire ma che la sua fine sia l'unico epilogo possibile per una realtà dove "nessuno si sente addolorato come una volta".
La distruzione è più un'idea che una minaccia reale. Non perchè non lo sia, ma perchè la voce narrante la eleva a idea, quasi un peso da sopportare, come se un altro giorno da vivere sapendo quale sarà l'epilogo sia troppo per poter dire di vivere veramente.
"Dovevo morire da bambino, questa catastrofe me la sarei risparmiata."
Ecco questa frase racchiude il senso di questo racconto.
Di sicuro è scritto molto bene, una scrittura colta, ispirata, post moderna.
Ecco forse se devo trovargli un difetto evidente è che tra tanti racconti di distruzione e pochissimi racconti di salvezza, questo non sceglie nessuna delle due.
Parla di una fine imminente, ma poi celebra la vita, la fragilità della vita, e alla fine non sembra che il mondo sia davvero lì lì per finire ma che la sua fine sia l'unico epilogo possibile per una realtà dove "nessuno si sente addolorato come una volta".
La distruzione è più un'idea che una minaccia reale. Non perchè non lo sia, ma perchè la voce narrante la eleva a idea, quasi un peso da sopportare, come se un altro giorno da vivere sapendo quale sarà l'epilogo sia troppo per poter dire di vivere veramente.
"Dovevo morire da bambino, questa catastrofe me la sarei risparmiata."
Ecco questa frase racchiude il senso di questo racconto.
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Asbottino- Cavaliere Jedi
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