Not(t)e

Fragili sensazioni,
docil carezze
tra le righe argentee
di una chitarra malandata
mentre i pensieri tuoi vorticano.
Sottili vibrazioni
– labirinto di emozioni alate –
che fluttuano
nei meandri dell'animo,
come cherubini
in un pentagramma stellato.
Fanciulle spensierate
dal cuor gentile e dalla mente fine
si nascondono tra le pieghe
di un amore gioviale,
aspettando che il sipario cali
per danzare sui tuoi respiri.

Poesia tenue, dolce, che vive di immagini ipotetiche accompagnate dal suono di una chitarra malandata
Siamo forse nell'ambito di un ricordo giovanile, pure lo stile di scrittura matura lo dimostra, prima che la fanciulla si addormenti.

Un’ode alla musica, le note come angeli che fluttuano leggeri sul “pentagramma stellato”.  Ho immaginato la scena, dita che sfiorano le corde di una chitarra. Estate, la finestra aperta, la luna che rischiara la notte, il buio che avanza, una bimba che ascolta una dolce ninna nanna e scivola in un sonno beato.
C’è poesia in questi versi dal gusto antico, c’è tenerezza. Brav.

Versi intensi, che arrivano al cuore come un soffio d'ali...

Thea Matera ha scritto:Versi intensi, che arrivano al cuore come un soffio d'ali...

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Una poesia semplice, leggera, come leggeri sono i momenti in cui la musica accompagna sensazioni/ricordi piacevoli. O anche, semplicemente, il momento in cui non accade nulla di particolare, ma è un momento che racchiude tanto, anche con poche note lasciate libere nella notte.
Un lavoro delicato, con immagini che arrivano chiare.

Una poesia che balza sulle nuvole, un dolce sospiro che bacia la pelle. Ho apprezzato questa geometria delle emozioni, contrapposta ad elementi quali l'animo, i pensieri che vorticano. Ben scritta, complimenti.

A livello semantico la poesia s'apre come un tourbillon di soavi visioni, assonanze e delicate metafore, contemplazione della bellezza universale che emoziona e stupisce.
Versi intensi, che arrivano al cuore come un soffio d'ali...
Coordinata iperbole che si alterna ad una metrica strutturalmente e schematicamente glabra ma efficace.

Mi sono immaginata che a scriverla fosse una persona anziana circondata da giovani ragazze danzanti. Le parole creano il movimento e incantano, ma il contenuto manca. Sono stata ispirata senza avere materiale per ispirarmi.  

Ciao, Penna.

Analisi metrica: versi sciolti e liberi di lunghezza variabile. Punteggiatura presente. Resta impresso "docil carezze" come se ci fosse la reale esigenza di avere un quinario come secondo verso. Quasi tutti i versi sono imparisillabi tranne "come cherubini" che è un senario, quindi boh?
Non ci sono rime. Punteggiatura presente.

La poesia ha una voce narrante focalizzata che si rivolge a un narratario o narrataria di genere non precisato.
La chitarra malandata ha ancora le sue righe argentee (in realtà dovrebbero essere opache e pure un po' ossidate). Non è dato sapere se il* narratario* è anche il* chitarrista. Il titolo che gioca con l'ambiguità note/notte non chiarisce. Chi ascolta le note (o le produce) le paragona a cherubini in un pentagramma mentre vengono suonate e a fanciulle danzanti quando risuonano nella memoria dopo che l'esibizione si è chiusa. L'ultima metafora è arricchita da "amore gioviale" che sono le parole che mi fanno più riflettere sul significato finale di questa poesia.

Grazie e alla prossima.

Ciao Penna. Leggendo la tua poesia mi sono immaginato una serenata, sotto un balcone della sospirata donzella, con il riferimento a spensierate fanciulle che appaiono come ancelle della destinataria della poesia. Ma potrebbe anche essere la descrizione di una notte tra giovani attorno a un falò, col musicista di turno, quello che sa fare due accordi e che si presta a cantare Battisti, Vecchioni e chissà altri, che suona per tutti ma soprattutto per "una". Trovo un mix di costruzione classica, "antica" (la parola tronca da subito) con una sensibilità moderna. Non so dirti quanto questo mix mi piaccia. Certamente ha una sua musicalità, stante anche il riferimento al pentagramma, alle corde di una chitarra, alle note. Grazie per avercela fatta leggere, Penna.

M'arriva la poetica delle tue emozioni, anche per la scelta accurata e mai casule delle parole. Il tutto però appare un poco slegato, neanche fosse una litania. Peccato. Inoltre l'apprezzabile gioco di parole del titolo non viene adeguatamente incardinato nel testo.

Ciao,
una poesia in liberi versi dai toni delicati, che parla di un amore
nato da poco e forse fa ancora vibrare l'anima con quelle note,
forse doveva essere un po' meno ermetica.

Non sono sicuro della corretta interpretazione di questa poesia.
La voce parlante si rivolge a qualcuno all'inizio e poi alla fine (pensieri tuoi / sui tuoi respiri), mentre nel mezzo descrive le emozioni, apparentemente facendo scomparire il destinatario delle parole.

Il titolo ambivalente e il riferimento iniziale alla chitarra lasciano supporre che tutto sia una descrizione della musica in sé e per sé, ma l'ultima parte della poesia fa riferimento a queste fanciulle spensierate che si nascondono tra le pieghe di un amore gioviale (?), alle quali non riesco sinceramente a trovare un significato univoco. 
Potrebbero essere le tante amanti del chitarrista infedele, che aspettano la fine del suo show per saltargli addosso, detto senza poesia, ma sto andando a fantasia.

Non mi ha trasmesso molto, forse complici le similitudini tra angeli, musica, ali e fanciulle che proprio non mi prendono.

Grazie alla traccia dei punti fermi, penso si possa dividere la composizione in tre strofe (cinque-sei-sei versi). E che ogni strofa descriva le sensazioni che le note “di una chitarra malandata” suscitano nell’animo dell’autore/suonatore, il quale sceglie di parlare di sé in seconda persona (“i pensieri tuoi”; “sui tuoi respiri”). Le note diventano via via “fragili sensazioni”, “sottili vibrazioni” e infine “fanciulle spensierate” che “si nascondono” nel testo della canzone suonata (magari 10 ragazze di Battisti).
Il pun note/notte richiama facilmente il pezzo di Baglioni (Notte di note, note di notte) e, come in quel caso, credo che il fine sia lo stesso: “Qui in questa via di nessuno / Mi sto frugando parole / Per far sognar qualcuno”.
Intento, secondo me, pienamente raggiunto.
M.

Ciao.
Versi delicati, leggeri come note conclusive sulla fine di un percorso.
La notte arriva, ma con leggerezza, il sipario (forse della vita) sta per chiudersi, ma non sento tristezza.
L’importante è proprio questo, danzare a ogni età.
Brav*

Bella poesia che mi ha fatto visualizzare, mentre la leggevo, la rappresentazione del "Sogno di una notte di mezza estate".
La poesia è semplice, lineare ma ricca di immagini evocative, forse non emoziona in maniera particolare ma lascia un bel sorriso una volta giunti in findo e questo lo giudico un pregio.

anche in questo lavoro ci sono parole dolci, tenere, che possono toccare dentro.
cosa che a me non avviene, purtroppo.
sebbene trovi apprezzabile il tutto, non riesco a comprenderlo appieno.
non capisco se ti rivolgi a te stessa/o o ad altri, e questo mi lascia piuttosto neutro sul giudizio.
certo, la poesia non deve essere spiagata a ogni riga, lo so, ma evidentemente ne ho bisogno io.

Tempo presente o passato? Realtà o sensazioni? Troppe immagini insieme seguono strade diverse che non permettono di apprezzare appieno il messaggio della poesia.

Ciao
Pretende di essere un inno alla musica .ma non sono che versi un po cercati e sforzati.

La prima cosa da sottolineare è la bravura dell'aut. nella costruzione poetica.
Io che non capisco niente di poesia, mi viene comunque da dire che sappia il fatto suo.
Un paio di immagini mi sono proprio piaciute: le righe argentee di una chitarra malandata, i cherubini in un pentagramma stellato.
Quello che un pò manca è il coinvolgimento emotivo.
Come ho già detto a proposito di un'altra poesia, la forma, l'estetica, la struttura, sono tutte così rigorose che dominano sull'aspetto emozionale fin quasi a soffocarlo.

Questa è un'altra poesia che mi fa capire quanto io non c'entri niente col comporre versi e ricercar musicalità. Non l'ho mai detto prima, lo dico qui, non me ne voglia il Poeta Autore, ma è un dato di fatto.

E quanto sopra è giustificato dalla mia ammirazione verso il Poeta che secondo me ha ben calibrato - e ricercato - le giuste parole per comporre i suoi versi. Non solo, li ha scelti così bene per cui anche la lettura è risultata fluida, senza intoppi. Qualcosa di assolutamente non facile. 

Anche il tema musicale mi sembra assolutamente azzeccato. 

Grazie

Ciao autore, le note come fanciulle spensierate mi è proprio piaciuto. Ho visto in questo testo la semplice descrizione di un attimo, una serata, già notte, passati da soli a strimpellare una chitarra malconcia, tra i propri pensieri, anche ingenui, leggeri. Un adolescente forse, rapito da innocenti paturnie amorose. A me non è dispiaciuta per niente, a rileggerci!

Ciao,
una poesia molto dolce dove descrivi con molta fantasia le sensazioni che ispirano le note di una canzona. Forse hai usato un po' troppe metafore e a un certo punto si perde un po' il filo della narrazione confusi dal vortice di immagini che proponi (alcune efficaci, altre meno). A fine lettura rimane una strana sensazione di confusione, i voli pieni d'immaginazione non aiutano a creare un'immagine ben definita di ciò che vorresti trasmettere. Il titolo aiuta a collegare tra le loro le varie frasi, ma rimane un aggancio un po' debole per avere un quadro finale convincente.
Forse ti sei lasciato prendere la mano dal trasporto poetico e tutto rimane un po' vago e poco chiaro.