Figlio dei fraintendimenti

Ciao, Penna.

Analisi metrica: versi sciolti e in metrica libera, di lunghezza variabile, non rimati. Il verso più lungo ha dodici sillabe (immerso nella cappa d'un acufene) interpretabile come settenario più quinario e quindi ritmicamente simile ai due endecasillabi (battito piatto, lacrime in barattolo/prima di consacrarlo ai quattro venti).
Notevole la presenza di un verso bisdrucciolo (le ferite si rimarginano) metricamente è un ottonario; a sentimento ho sentito molti ottonari anche se statisticamente non ce ne sono molti.
Ritmicamente mi piace "battito piatto, lacrime in barattolo" che è un endecasillabo ma la presenza di ben tre parole sdrucciole rende particolare la lettura.

La parte difficile per me è interpretare il contenuto. La poesia è senza titolo (con la convenzione di usare il primo verso) e non aiuta. "vicina" nel secondo verso non ha concordanze e quindi si tratta di un riferimento sottinteso che non riesco a cogliere.
Interpreto la colata di cemento come una metafora: il narratore avrebbe potuto usare un "bastone" (altra metafora) per "assaltare l'aria amara" ma non l'ha fatto e ora si sente intrappolato.
I baci di lumaca dovrebbero essere la metafora di una guarigione lenta.
La metafora finale dello specchio la interpreto come una terza possibilità, un'alternativa ad "assaltare l'aria amara" e lasciarsi colare il cemento addosso.
Il problema che trovo nella composizione non è tanto l'ermetismo ma l'abbondanza di sottintesi; mi faccio troppe domande sul protagonista (interpreto "figlio" come un riferimento a un sé stesso maschile) e alla fine non riesco ad apprezzare le metafore per mancanza di appigli. Nonostante alcune le trovo molto intriganti, in particolare gli ultimi quattro versi.

Grazie e alla prossima.

Non ho capito nulla del commento, e questo indirizza ancora di più il mio commentare, scevro da metriche, da acufeni, da endecasillabi e da sdrucciole. Non sono attrezzato a questo punto. Io trascendo dalle forme, e non è una lettura univoca. È un mio limite, ne apprezzo veramente tanta capacità nella tecnica, ma mi chiedo se al nostro livello sia opportuno. Ammiro il commentatore, semplicemente mi farò guidare dalle sensazioni. Ti voglio bene, Commentatore, non avercela. Mi farò portare dal messaggio, se possibile equilibrato nella costruzione, con le sensazioni che mi saranno trasmesse. Più avanti commenterò la poesia. Solo un dubbio. Stare alle regole, oggi, che  abbiamo una libertà culturale e una libertà espressiva, che siamo ancora per poco nella libertà, visto come sta proseguendo il mondo, attualmente ha un valore?

La bava di lumaca cicatrizza le ferite.
Probabilmente di questo parla l'autore, di una forte delusione, di un abbandono.
Che poi starà ridendo per aver preso in giro così bene il lettore.
Applausi.

digitoergosum ha scritto:Non ho capito nulla del commento, e questo indirizza ancora di più il mio commentare, scevro da metriche, da acufeni, da endecasillabi e da sdrucciole. Non sono attrezzato a questo punto. Io trascendo dalle forme, e non è una lettura univoca. È un mio limite, ne apprezzo veramente tanta capacità nella tecnica, ma mi chiedo se al nostro livello sia opportuno. Ammiro il commentatore, semplicemente mi farò guidare dalle sensazioni. Ti voglio bene, Commentatore, non avercela. Mi farò portare dal messaggio, se possibile equilibrato nella costruzione, con le sensazioni che mi saranno trasmesse. Più avanti commenterò la poesia. Solo un dubbio. Stare alle regole, oggi, che  abbiamo una libertà culturale e una libertà espressiva, che siamo ancora per poco nella libertà, visto come sta proseguendo il mondo, attualmente ha un valore?

Ci segnalano che hai già reiteratamente commentato i commenti invece che le poesie stesse. Ricordiamo a tutti che il commento va indirizzato alle opere in gara, e non agli autori, ai commentatori o ai commenti stessi.

Ciao, Autore.
Inizio i miei commenti da questa poesia perché mi ha colpito tantissimo già a prima lettura.
Riesci a creare delle immagini e a trasmettere plurimi messaggi, interpretabili in base alla sensibilità del tuo lettore, che poi credo sia esattamente ciò che la Poesia dovrebbe riuscire a creare. Gli ultimi quattro versi sono di una potenza disarmante.
Letta ad alta voce, è una di quelle poesie di cui riesci a cogliere il ritmo e a fare propria, e anche questo è un quid che mi permette di conferire un ulteriore valore al tuo componimento; uno dei più belli in gara in questo concorso, secondo me.
Complimenti, e grazie di aver partecipato con un pezzo di tale spessore.

Non so. La poesia è un concentrato di immagini forti che nell’insieme mi hanno trasmesso un senso di sconfitta, di fallimento al di là delle parole scritte. La scelta di alcune immagini come assaltare l’aria amara, lasciarsi colare il cemento addosso, la cappa di acufene sono d’impatto e regalano sensazioni. Scomode sensazioni. Ma non per questo meno belle. Tanti complimenti.

Non so, rimango perplesso di fronte a questa poesia. Della quale è innegabile la bravura della mano che l'ha scritta, la capacità di scelta dei termini, anche se alcuni, come l'acufene, mi suscitano sensazioni sgradevolissime.
Al tempo stesso, però, non riesco a gradirne l'eccessivo ermetismo e le immagini che mi arrivano sono pochissime e confuse. A differenza di un'altra poesia, che aveva lo stesso limite ma che ho apprezzato di più, qui non trovo una storia tra le righe, non riesco a decifrare, neanche in maniera molto fantasiosa, che cosa il poeta abbia voluto dirmi.
L'unica immagine che ho avuto in maniera differente dal significato stretto delle parole è quella del bastone consacrato ai quattro venti: che nella mia mente impressionabile ha preso le fattezze di una metafora sessuale.
Sicuramente sbagliata.

Rimango perplesso. Ottimo uso del lessico, ma mi trovo a fare da barriera respingente, involontaria, per qualsiasi cosa il componimento cercasse di trasmettere.

Criptica. Lascia perplessi.

Ciao,
risulta una poesia in versi liberi di matrice ermetica.
Si nota la sofferenza del poeta che scrive con immagini
enfatizzate.

digitoergosum ha scritto:Non ho capito nulla del commento, e questo indirizza ancora di più il mio commentare, scevro da metriche, da acufeni, da endecasillabi e da sdrucciole. Non sono attrezzato a questo punto. Io trascendo dalle forme, e non è una lettura univoca. È un mio limite, ne apprezzo veramente tanta capacità nella tecnica, ma mi chiedo se al nostro livello sia opportuno. Ammiro il commentatore, semplicemente mi farò guidare dalle sensazioni. Ti voglio bene, Commentatore, non avercela. Mi farò portare dal messaggio, se possibile equilibrato nella costruzione, con le sensazioni che mi saranno trasmesse. Più avanti commenterò la poesia. Solo un dubbio. Stare alle regole, oggi, che  abbiamo una libertà culturale e una libertà espressiva, che siamo ancora per poco nella libertà, visto come sta proseguendo il mondo, attualmente ha un valore?

Stare alle regole, oggi, che  abbiamo una libertà culturale e una libertà espressiva, che siamo ancora per poco nella libertà, visto come sta proseguendo il mondo, attualmente ha un valore? è proprio per questo e proprio ora che si deve stare alle regole. La domanda piuttosto è: le regole vigenti sono ancora valide o è il caso di modificarle per ottimizzarle?

la poesia è incomprensibile nei versi. Ho tentato ma proprio non ho trovato un appiglio per cui comprendo che è una poesia scritta per sé stessi. 
Va bene ugualmente perché scrivere, che sia poesia o racconti, serve prima di tutto a noi stessi. 
Il commento però può essere solo che spero i baci di lumaca, qualsiasi cosa siano, abbiano guarito completamente le ferite ed ora il futuro sia roseo.

La capacità poetica è, senza dubbio, buona. Stona un poco quel cercare a tutti i costi l'immagine ad effetto, che sconcerti a tutti i costi. La mia (personalissima, sia ben chiaro) opinione è che abusarne non è mai un buon investimento.

Si nota la sofferenza

Un testo difficile, su cui sicuramente ritornerò quando sarà il momento di redigere la cinquina perchè mi lascia perplessa.
La Penna è sicuramente molto brava con le parole e ha padronanza con il genere letterario di questo contest:  le immagini  richiamate sono tante, davvero molte e ognuna con un proprio significato intrinseco ben preciso, ma metterle assieme per dare un senso al loro insieme non è proprio facile, soprattutto per un lettore meno ferrato.
La sensazione che me ne deriva è di una grossa delusione, qualcosa che ha generato sofferenza e confusione, tanto che l’io narrante pare non riesca a trovare in nulla l’energia per riprendere la vita nelle proprie mani.
Mi è piaciuto “lacrime in barattolo” mentre l’acufene e i baci di lumaca hanno in un certo senso interrotto la lettura, mi sono sembrati elementi disturbanti messi in relazione col resto del testo.

Molto criptica, si vede che è stata scritta per se stessi, probabilmente dopo un momento di delusione. Forse avrei preferito intravedere meglio un filo comune, però son gusti. Potenti gli ultimi quattro versi, complimenti.

Ciao Penna. Torno perché precedentemente avevo commentato un commento (e sono stato giustamente ripreso) e mi ero ripromesso di affrontare la tua poesia in seguito. Solo che sono veramente in difficoltà. Letta e riletta, colgo la bellezza di alcune frasi, riconosco una preziosa capacità linguistica, anche un coinvolgimento "a pelle" ma il significato mi sfugge proprio. Forse è la storia di un amore finito, forse che sta per finire, forse per un tradimento o forse per il tradimento nel costruire un progetto di vita. Forse non ci ho capito nulla. Forse mi piace lo stesso questa tua poesia, cara Penna. Vorrei proprio rileggerti in un altro tuo lavoro più intuibile, quanto meno, perché è certo che sai scrivere e coinvolgere. Alla prossima.

Il poeta Andrea Zanzotto definiva questo tipo di composizioni come “paradisi artificiali di parole”. Come se i versi, e le sensazioni che essi cercano di evocare, fossero drogati, preda di sostanze stupefacenti, così votati all’avanguardia da non aver più alcun senso se non (forse) per l’autore stesso. E l’autore, pur di essere all’avanguardia (cioè davanti a tutti gli altri), travalica ogni possibile ermetismo per cadere in forme criptiche praticamente indecifrabili.
Questo “figlio dei fraintendimenti” potrebbe essere un anziano che fa i conti con le tante (troppe) limitazioni che la vecchiaia impone… ma mi rendo conto che è un arrampicarsi sugli specchi come tanti e quindi prendo per buone le parole di Zanzotto.
M.

se devo essere onesto, e generalmente lo sono, dico che non ho capito una mazza di ciò che hai scritto.
vi leggo tutta una serie di detti e affermazioni senza un reale significato.
come detto altrove, non sono un critico o un esperto di poesia, ma qui proprio non trovo nulla che possa dire qualcosa.

Come già detto da alcuni, si evince chiaramente un'ottima capacità di utilizzo del linguaggio da parte dell'autore/autrice. Per il resto, trovo questa poesia francamente troppo criptica, faccio veramente fatica a trovare un appiglio per comprenderla. Consiglio di lavorare maggiormente sulla semplicità (che non è banalità, attenzione) sia lessicale, sia formale, sia espressiva (non c'è bisogno per forza di immagini ad effetto)

Ciao.
Sebbene riconosca le grandi capacità descrittive e l’originalità che anche altri hanno evidenziato, a fine lettura non mi rimane molto.
Sono versi scritti probabilmente per se stessi, catartici.
Ma io non so cosa ho letto e al di là di questo non mi è arrivata alcuna emozione. Mi spiace

Colare il cemento addosso è prendere le distanze da un mondo infame fatto di guerre e soprusi.
L' ultima frase mi ha provocato un brivido di paura, forse sei andato troppo oltre le intenzioni.
Torna ad amare le persone, e soprattutto te.
Un abbraccio.

Di fronte a questa poesia alzo le braccia consapevole di non avere gli strumenti adatti per capirla e, di conseguenza, commentarla adeguatamente.
Immagini particolari, parole come "acufene" che fatico a sentire poetiche, ma alla fine quello che mi resta è che non ci ho capito quasi nulla.
Perdonami.

Ciao
Una poesia astratta ermetica che non trasmette nessuna emozione. Non si capisce e non è chiara l'idea che si è voluto costruire con dei versi altretanto non artistici.

Probabilmente a parlare è lo stato d'animo di un uomo sconfitto, vinto dalla crudeltà della vita che non ha più né la forza, né la voglia di combattere.
Non riesce neppure più a emozionarsi, neppure a soffrire, per quanto si è abituato al decadimento e alla sconfitta.
E quando ci si abitua alla sconfitta ogni cosa perde di sapore e di significato.
Io la interpreto così.
Di solito le cose troppo ermetiche non mi piacciono, mi respingono.
Questa volta invece non è stato così. Stranamente.
Forse è merito delle immagini particolari che sei riuscito a creare.
Complimenti.